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Mostra il contenuto con la massima reputazione da 19/02/2024 in tutte le aree

  1. Come diventare un fotografo migliore ? Come fare foto migliori ? Devono essere quesiti comuni, a giudicare dai tanti "tutorial" che si trovano per il web. Ne è prova la risposta - molto più articolata delle attese - propostami da Copilot che riporto qui di seguito (ho omesso i link alle fonti citate nel testo) : Diventare un fotografo migliore richiede impegno, passione e costante apprendimento. Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarti nel tuo percorso: Leggi libri sulla fotografia: Esistono molti libri che insegnano le basi della fotografia, dalla composizione all’esposizione alla gestione della luce. Cerca guide generiche o testi mirati che approfondiscano specifici aspetti fotografici Segui fotografi famosi: Molti fotografi contemporanei condividono il loro lavoro su blog e siti web. Studia le loro opere, leggi i loro pensieri e impara dai loro stili. Anche se l’inglese potrebbe essere necessario per accedere a risorse più ampie, vale la pena esplorare il mondo della fotografia attraverso le parole e le immagini di esperti Partecipa a corsi o workshop: Se desideri una formazione strutturata, considera l’iscrizione a corsi di fotografia o workshop. Questi ti forniranno una solida base e ti aiuteranno a sviluppare le tue abilità tecniche e creative Sperimenta e pratica: Non aver paura di sperimentare con la tua fotocamera. Scatta molte foto, prova diverse impostazioni e stili. La pratica costante è fondamentale per migliorare le tue capacità fotografiche Studia la luce: La luce è l’elemento chiave nella fotografia. Impara a riconoscere la luce naturale e artificiale, e scopri come influisce sulle tue immagini. Gioca con l’illuminazione e osserva come cambiano le tue foto Analizza le tue foto: Dopo aver scattato, analizza le tue foto criticamente. Cosa funziona bene? Cosa potrebbe essere migliorato? Questo ti aiuterà a sviluppare un occhio più attento e a identificare aree di crescita Condividi il tuo lavoro: Mostra le tue foto ad amici, familiari o altri fotografi. Ricevere feedback e opinioni esterne ti aiuterà a crescere e a vedere le tue immagini da prospettive diverse Mantieniti aggiornato: La tecnologia e le tendenze fotografiche cambiano rapidamente. Segui blog, riviste e canali social per rimanere informato sulle ultime novità e ispirazioni nel mondo della fotografia Esplora diversi generi fotografici: Prova a scattare paesaggi, ritratti, street photography, macro, ecc. Ogni genere ha le sue sfide e ti aiuterà a sviluppare abilità diverse Crea una tua visione: Oltre alle tecniche, sviluppa uno stile personale. Che messaggio vuoi trasmettere attraverso le tue foto? Qual è la tua visione unica? Rispondi a queste domande e lavora per esprimerle attraverso il tuo lavoro fotografico Ricorda che diventare un bravo fotografo richiede tempo e dedizione. Continua a esplorare, imparare e divertirti con la tua passione per la fotografia! Mentre qui di seguito riporto "un decalogo", praticamente le tavole della Legge, scritte da un paesaggista anglosassone : Padroneggia la tua attrezzatura Studia la Composizione Esercitati regolarmente Cerca feedback Studia il lavoro degli altri Sperimenta stili diversi Impara dal fallimento Approfitta delle offerte educative (corsi, workshop, mostre) Avvia un progetto personale Resta ispirato Crescere come fotografo è un processo continuo che richiede dedizione, pratica e volontà di uscire dalla propria zona di comfort. Padroneggiando la tua attrezzatura, studiando la composizione, cercando feedback e sperimentando stili diversi, puoi portare la tua fotografia a nuovi livelli. Ricorda di rimanere ispirato, rimanere curioso e non smettere mai di imparare. Con il tempo e la perseveranza, continuerai a crescere ed evolverti come fotografo. Guardare indietro alle tue origini è anche un ottimo modo per vedere quanto sei migliorato, poiché quando lo viviamo quotidianamente, è difficile vedere quei macro miglioramenti. *** Onestamente non mi sento in grado di dettarvi la mia ricetta anche io. Sicuramente non sarei capace di definire una formula da applicare con costanza, con le proporzioni di questo e di quello. In fondo, la ricetta, lo ammetto, non la conosco nemmeno io. E allora vi chiederete il perché di questo editoriale quando sul web ci sono così tante ricette di bravi chef che persino un algoritmo automatico (non dei più evoluti) è in grado di declinare con nonchalance. Perché se sono convinto che due-tre dei punti elencati (in comune) siano proficui e consigliabili, credo in assoluta buona fede che nessun "metodo di lavoro razionale" possa portare a risultati consolidati e "sostenibili" - come è di moda dire oggi - senza un ingrediente fondamentale. La Passione ! Non la passione di Gesù Gristo, siamo in Quaresima ma ancora c'è tempo per Pasqua, ma la passione per la fotografia. Che non possiamo considerare semplicemente un hobby (ovvero un passatempo) alternativo ad altri, che so, alla bicicletta, alla motocicletta, alla serata poker con gli amici. Ma una necessità espressiva di ogni fotografo, equivalente a quella che muove un qualsiasi artista figurativo. Restando online, la prima definizione di Passione che ho trovato : - Vivace e lodevole inclinazione : passione per la musica, per la pittura, per la caccia; anche, l'oggetto che suscita interesse. "la fotografia è la mia passione" - Con passione, con intensità di sentimento (fotografare con passione), che può anche tradursi in entusiastica e totalitaria dedizione. Secondo me - mi sbaglierò - ma se c'è la passione (e c'è l'inclinazione, ovvero una certa predisposizione per ... la fotografia), abbiamo già due terzi del necessario. Poi naturalmente questa passione la dobbiamo coltivare. La dobbiamo coltivare nel tempo, dedicandole il tempo necessario, per il tempo necessario. Quanto di tutto questo ? E quanto basta, restando in tendenza culinaria. Anche qui non ci sono ricette adatte a tutti. Ognuno saprà/potrà/vorrà. Da 0 a 100. La fotografia è "luce". La luce è amica o nemica del fotografo. Saper vedere, leggere, sfruttare, creare, la luce giusta, consente di fare foto migliori. Tra uno scatto mediocre ed uno eccezionale quasi sempre, al di là dell'attrezzatura e del soggetto, ci sta sempre la luce giusta. Puoi usare un 600/4 ed avere di fronte una tigre del Bengala, ma se la luce ti è contraria, farai una foto mediocre come se avessi di fronte una gatta spelacchiata e il più scadente zoomone cinese. Se sai guardare bene, riesci a capire ben prima di scattare ... se è il caso di scattare o no. Sai già se la foto sarà come te la aspetti o se sarà priva di interesse. La fotografia è "pratica". Come per qualsiasi altra attività pratica, è necessario praticare la fotografia. Non si può studiare ogni libro disponibile, partecipare ad ogni workshop che ci possiamo permettere, disporre della migliore attrezzatura che il denaro può comprare, se non facciamo pratica. Bisogna fotografare ogni volta che è possibile, bisogna fotografare tanto, in tante situazioni diverse, anche mettersi alla prova in circostanze sfidanti, aggiungendo sempre un tassello al proprio bagaglio di esperienza. Che dovrà essere costantemente rinfrescata perché se non si ripetono continuamente, le esperienze accumulate si perdono, disperdono, annacquano. L'attrezzatura deve diventare una "seconda pelle", non ci deve dominare. Con la pratica la nostra attrezzatura deve diventare di utilizzo automatico. La scelta di questo o quell'apparecchio e le loro modalità di utilizzo devono diventare immediate, quasi senza pensarci. La focale, il diaframma, il tempo, la potenza etc. non devono essere oggetto di considerazione ma meccanismi intuitivi e istintivi. Senza condizionamenti e senza che il risultato ne possa essere negativamente influenzato. Non siamo fotografi mediocri perché ci manca il tal obiettivo. Non diventiamo fotografi eccezionali perché abbiamo comprato l'obiettivo eccezionale. Fotocamere e obiettivi sono solo strumenti. Dobbiamo saperli utilizzare ad occhi chiusi, senza nemmeno pensarci. a questo stadio ci si arriva esclusivamente con la pratica. E spesso, ogni volta, è necessario riprendere perché le mani seguano l'ispirazione senza influenzarla ma essendone solo duttile strumento. Gli strumenti devono essere totalmente al servizio del risultato atteso. La fotografia è "ispirazione". Chi immagina che i grandi artisti del passato si immaginassero quello che poi dipingevano sulle loro tele o nei loro affreschi, sogna. Avevano davanti modelli reali. E questi modelli li sceglievano secondo quelli che li ispiravano. Solo osservando la scena - quale che sia il nostro genere fotografico - si trova l'ispirazione. Vermeer posava diverse stoffe sulle sedie del suo studio e le lasciava là per mesi, per osservare come cambiavano con la luce diversa di ogni stagione. E noi, solo studiando le fotografie degli altri, migliori di noi, quelli che ci ispirano di più, troviamo l'idea per il nostro prossimo progetto. La fotografia è "confronto". Studiare le foto degli altri - grandissimi, grandi e meno grandi - è fondamentale per valutare le nostre fotografie. Mostrare e condividere le nostre fotografie agli altri per ascoltarne il pensiero al riguardo - che sia o meno coincidente con il nostro - è altrettanto importante. Avere spirito critico sia per le proprie foto che per quelle degli altri. Per imparare dai propri - e dagli altrui - errori, e fare meglio la prossima volta. *** Ma tutto questo promana esclusivamente dalla passione, dalla dedizione e dalla voglia di dedicarsi alla fotografia. Questo in fondo è l'unico consiglio che mi sento di offrirvi. Dedicatevi appassionatamente e con grande applicazione di autocritica alla vostra passione. Di fronte a questo non ci sono algoritmi che tengano. E non sono necessarie proporzioni, percentuali e disequazioni, Né alcun "vai al punto 2 del flowchart e reitera". Buone fotografie a tutti.
    33 punti
  2. tra le regolazioni più importanti che possiamo fare alle nostre fotografie, ci sono quelle relative alla riduzione del rumore digitale. Il rumore digitale è sempre presente. Noi lo percepiamo ad occhio più facilmente alle sensibilità di scatto più elevate e in situazioni di contrasto particolare. Una cosa che facciamo fatica a percepire è la riduzione relativa di nitidezza, almeno sino a quando non confrontiamo una fotografia così come ripresa ed una elaborata. Nella pratica, quando alziamo gli ISO della nostra fotocamera, imponiamo l'applicazione di un guadagno superiore allo stadio di amplificazione che è a valle del sensore di cattura. Tale "amplificazione", che sia elettrica o digitale, di fatto è sempre associata ad una di "filtraggio", ovvero di riduzione del rumore elettrico o digitale che l'amplificazione stessa induce. Queste operazioni non sono indolori. Nella pratica ad ogni passaggio/filtraggio si ha una perdita di informazione. Che ai nostri fini è una perdita di dettaglio. Insomma, la risoluzione dell'immagine è sempre quella nominale del sensore, ma la definizione della stessa è inferiore a quella che avremmo in condizioni di illuminazione ideale e alla sensibilità minima del sensore. Il software di sviluppo ci aiuta nella riduzione di queste limitazioni che nella pratica si materializzano con stampe (o anche solo immagini a video) prive di dettaglio e di mordente, scialbe. Ci sono software specializzati - veri e propri programmi a se stanti o plugin per programmi di sviluppi consolidati - che opera in vario modo in questo campo. Sono programmi che generalmente vanno acquistati a parte, la cui licenza ha un costo non trascurabile - visto che già paghiamo quella di Adobe - e il cui funzionamento dovremmo imparare per servircene a pieno. Adobe è intervenuta nei suoi sistemi e da qualche tempo abbiamo anche noi, direttamente nello sviluppo dei file - sia in Lightroom che in Adobe Camera Raw - un modulo di riduzione del disturbo digitale che opera con tecniche basate su autoapprendimento. In effetti la regolazione non è lineare, ovvero applicata allo stesso modo a tutta l'immagine, ma opera dopo un'analisi della stessa, intervenendo più dove c'è necessità e meno dove un approccio più grossolano porterebbe anziché ad un vantaggio, ad una perdita ulteriore di dettaglio e nitidezza. Operando in modo accurato e insieme agli altri strumenti che Adobe ci mette a disposizione possiamo ottenere risultati interessanti. Sia chiaro, non si arriva all'impossibile. Nè sarebbe utile. E naturalmente non in tutte le occasioni. Una foto irreparabilmente compromessa da una esposizione sbagliata, specie se sottoesposta malamente e con le ombre troppo chiuse, mossa o con dettagli impastati non porterà a risultati adeguati. Ma se la fotografia nelle sue basi ha una sua sostanza e validità, allora le cose sono diverse. Qui c'è il nostro guerriero normanno Sir Archibald ripreso sotto al portico in un pomeriggio piovoso a 6400 ISO sulla sinistra c'è il navigatore ad indicare il livello di ingrandimento. Poi c'è l'immagine di base e alla sua destra quella regolata. Ingrandendo non sfuggiranno le differenze. La pelliccia degli animali è probabilmente tra le prove più interessanti in questi tipi di sviluppo. Ma anche una foto senza alcun elemento di spicco come quella che segue, peraltro ripresa ad ISO 25600 offre qualche elemento di intervento. un elemento ingrandito di un colorchecker. E' uno scatto fatto con la Z8 e il 105/2.8 Z ad f/8 in luce ambiente. Anche qui, probabilmente, non sfuggirà la differenza tra lo scatto come proposto dalla fotocamera - a sinistra - e quello regolato - a destra. Premesso che abbiamo operato con esagerazioni utili a rendere evidenti gli interventi, noterete che sulla parete blu, a destra è scomparso del tutto il rumore di fondo. Mentre il dettaglio sul colorchecker, i colori e le scritte è indubbiamente migliorato. nei riquadri colorati compaiono dettagli quasi invisibili a sinistra o persi nel rumore. Dettagli che ad occhio nudo fatichiamo a notare. Siamo ad ISO 25.600 ... Naturalmente operiamo comunque in condizioni ideali. Ma questo è un tutorial, non è la realtà e vorremmo offrire punti di vista semplici da percepire con niente di magico, prestidigitazioni o pratiche esoteriche che necessitano operazioni inaccessabili. Tutt'altro. Ma andiamo a noi. Toby che guarda suo fratello. Scatto ad ISO 6400 che necessita di una bella elaborazione. Nel modulo di sviluppo abbiamo un bel comando che evidenzia (Riduzione disturbo) qui indicato dalla freccia rossa. Questo apre l'anteprima che abbiamo già visto nel Migliora che porta alla Super Risoluzione. In effetti è proprio lo stesso. solo che qui evidenziamo Riduzione disturbo anziché Super Resolution. Attenzione, questa funzione si attiva solo per file di tipo NEF o DNG, non per i JPG. E Adobe raccomanda di fare queste operazioni PRIMA di qualsiasi altra regolazione (ombre, colore, nitidezza etc.). Nell'anteprima qui vediamo il dettaglio dell'occhio prima dell'intervento. mentre qui abbiamo un'idea di come sarà il risultato. Possiamo regolare il livello di intervento che di base è impostato a 50. Si tratta di un livello equilibrato. Fare di meno porta a risultati meno convincenti mentre impiegare fattori superiori induce maggiore liberalità delle soppressioni ... sia di rumore che di dettaglio. Provando e riprovando, abbiamo verificato che 50 può andare meglio di valori diversi. Premendo Migliora parte l'operazione. Che durerà un bel pò di tempo, in dipendenza della potenza del vostro elaboratore. Questo campo è uno di quelli in cui una scheda grafica discreta di potenza adeguata può fare la differenza. Qui abbiamo verificato che il mini PC di cui abbiamo parlato di recente, impieghi tempi anche 3-4 volte superiori al desktop che dispone di una scheda grafica separata con 16 GB di memoria GDDR6. avremo la solita barra di avanzamento a sinistra E aprendo Gestione Attività vedremo che la GPU è impegnata a pieno insomma, qui si apprezzano gli investimenti in hardware. Ma se non avete fretta e non fate di queste operazioni con frequenza costante, non c'è alcun problema. In qualche minuto avrete il vostro bel file DNG nuovo. anche in questo caso Lightroom crea un nuovo file che chiama con il nome iniziale seguito da -Migliorato-NR e lo salva in formato DNG. Lo impila insieme all'originale e lo propone in cima. a questo nuovo file andiamo ad applicare le regolazioni che il nostro estro, gusto o necessità ci ispiriano. Tra cui un bell'incremento di nitidezza e di dettaglio - localizzati sulle parti nitide, quindi mascherando il resto - che ripristini in parte la perdita di risoluzione indotta dall'amplificazione elettrica/digitale dell'innalzamento della sensibilità di ripresa (e poi dal software di riduzione del disturbo). Ricordiamo che la ripresa è stata fatta in ombra e ad ISO 6400. in questo modo abbiamo un bel boot alla pelliccia e ai dettagli del volto del nostro Toby. il confronto tra l'immagine di partenza - a sinistra - e quella di arrivo - a destra - seppur un pò esagerata (immaginiamola indirizzata ad una stampa in 70x70cm) ci sembra apprezzabile. Qui di seguito le due foto ridotte a 2500 pixel originale elaborata e siccome sono invidiosi, ecco anche la fotografia iniziale di Archibald, base ed elaborata *** In estrema sintesi, esistono software specializzati che applicano tecniche di intelligenza artificiale in modo più o meno guidato in questo campo (Topaz, DxO & SoDa). Ognuno di questi richiede altri soldi, richiede apprendimento per saperli usare, richiede adattamento e modifiche, anche importanti, al normale flusso di lavoro. Se fotografiamo prevalentemente a sensibilità elevate ed elevatissime, certo varrà la pena di valutarli, ma se queste operazioni ci capitano non così frequentemente, nel familiare ambiente Adobe - sia Lightroom che Adobe Camera Raw - sono abbastanza efficaci. I risultati, sebbene in situazioni circoscritte e poco differenziate, ci pare che siano abbastanza evidenti in questo breve tutorial che speriamo sensibilizzi la vostra curiosità al riguardo. Se avete Photoshop o Lightroom aggiornati, li possedete già anche voi, non avete che da provare ad utilizzarli se non l'avete mai fatto. Adobe ha anticipato recentemente in un convegno internazionale aperto al pubblico che nel prossimo triennio investirà moltissimo in queste tecniche che saranno evolute in modo estremo. Noi siamo particolarmente curiosi di poter valutare e poi sfruttare le potenzialità che in questo campo, sappiamo essere infinite. Il fotografo digitale è a nostro avviso incompleto se si limita alla fotografia come l'ha scattata la fotocamera. E' esattamente come quello che, scattando a pellicola, andava dal suo negoziante e gli chiedeva di togliere il rullino dalla fotocamera per svilupparlo, e poi di ricaricare la fotocamera, perché lui non sapeva fare nemmeno quello. E poi le fotografie stampate, così come erano, per lui erano il prodotto della fotocamera, non del negozio di fotografia e del suo stampatore ...
    27 punti
  3. fanciulla con gli occhi verdi il cui volto nasce dal marmo. Immagine generata con Adobe Firefly. Il formato originale è di 2304x1792 pixel. Ottimi per la presentazione, meno per l'uso editoriale su carta stampata. Che fare ? Possiamo semplicemente ingrandirla con Photoshop. L'algoritmo è flessibile e preciso e permette di ingrandire o rimpicciolire una immagine. Ma è "grezzo", non tiene conto della capacità di percezione umana e il risultato a volte può non soddisfare. Gli strumenti attuali però permettono di aggirare questo limite. Immagine ingrandita. Premere per vedere al 100% questo file è il precedente, portato a 4608x3584, sufficiente per la stampa a tutta pagina su Nikonland Magazine. nel riquadro davanti, l'immagine originale, sotto, quella ingrandita del 200% con tecniche "intelligenti" Abbiamo mantenuto lo stesso livello di nitidezza adattandolo per le dimensioni maggiorate, lasciando quel velo di grana introdotto in origine che, nella nostra percezione, consente di apprezzare un maggior dettaglio ... anche se questo dettaglio in realtà, magari non c'è. Ma come abbiamo fatto ? Il Migliora di Adobe Adobe ha introdotto una funzione "Migliora", attiva sia in Camera Raw che in Lightroom. Dietro ad un semplice comando di menù si nascondono tecniche operative che utilizzano tecnologia di Intelligenza Artificiale. In pratica non viene semplicemente ingrandita l'immagine scalandola linearmente verso la nuova dimensione ma vengono "creati" dettagli che ci consentono di apprezzarne "quasi" lo stesso tipo di dettaglio che nella versione originale di dimensioni più piccole. E' un trucco, ovviamente, ma visibilmente funziona. Possiamo partire da qualsiasi immagine, un jpg on un RAW ed ottenerne la versione ingrandita due volte. In pratica la larghezza risulterà raddoppiate e la risoluzione complessiva, quadruplicata. Vediamo questa immagine originale della Z8, qui in formato jpg originale è uno scatto ad f/1.2 e ISO 500, 1/500'' da 8256x5504, cioé 45 megapixel. Solo il punto inquadrato è bene a fuoco, come ci si potrà immaginare, avendo usato il 50/1.2 tutto aperto. Ma noi vogliamo portare questa immagine a 180 megapixel, ovvero a 16512 x 11008 per esaltarne il dettaglio e stamparne un murale ... ed ecco qua la parte centrale ingrandita al 100%. Ovviamente anche qui abbiamo regolato la nitidezza finale e mantenuto la grana generale per dare maggior materia all'immagine nel suo complesso. Pensate che sia complicato ? Nemmeno per idea. Vediamo come si fa dentro a Lightroom (ma con Adobe Camera Raw è praticamente la stessa cosa). Ovviamente si dovrà partire da una immagine il più nitida e ferma possibile. Fotografie mosse e poco nitide risulteranno amplificate nei loro difetti quando ingrandite. Naturale, no ? Qui abbiamo Lorenza, Z8 e 135/1.8 Plena ad f/3.5 Restando nello stesso modulo, selezioniamo nelle miniature la nostra fotografia e premiamo il tasto destro del mouse compare il solito menù a scomparsa di Lightroom. Premiamo il comando Migliora la cui scorciatoia da tastiera è Ctrl+Alt+I dopo una breve preparazione appare una Anteprima che riporta diverse opzioni. La Riduzione disturbo (altrettanto interessante) la vedremo in un successivo articolo. Qui ci interessano i Dettagli raw e in particolare la Super Resolution. Nell'anteprima abbiamo selezionato una zona che riprende una parte dell'occhio. Lo vediamo già ingrandito 2x Premendo dentro con il mouse possiamo vedere come è attualmente : l'incremento di dettaglio è evidente. Se siamo convinti, premiamo il tasto Migliora a destra. in base alla potenza del nostro computer l'azione durerà qualche secondo in più o in meno, evidenziata da una barra di scorrimento in alto a sinistra, qui evidenziata con la freccia verde. Alla fine verrà creato un nuovo file in formato DNG che è l'effettivo ingrandimento. Adobe crea un nuovo file per non danneggiare l'originale che resta intatto, anche ai fini del confronto. E' utile ma non comodissimo. Comunque, da questo momento ci sposteremo nel nuovo file DNG. il nuovo file si chiamerà come il precedente con l'aggiunta della parola Migliorato-SR e la terminazione .dng ingrandiamo al 100% e regoliamo la nitidezza al livello che ci convince di più, mascherando la parte non a fuoco (premendo il tasto Alt mentre si muove il cursore di Mascheratura si vedrà quale parte dell'immagine sarà effettivamente interessata dalla regolazione della nitidezza) a riprova delle dimensioni dell'immagine, qui abbiamo il file DNG aperto in Photoshop. Sono 16.512x11.008 pixel per oltre un gigabyte di occupazione su disco (file a 16 bit). salvando in TIFF potremo vedere le informazioni anche nella finestra dei dettagli della cartella di Windows. Ma come si diceva all'inizio, le "migliorie" saranno effettive solo ed esclusivamente se l'immagine iniziale è nitida e ferma. qui abbiamo il dettaglio finale dell'occhio, applicando anche una certa miglioria in Photoshop a livello di passaggio tra i bordi dei pixel. Crediamo adeguata alla stampa ma in questo senso faremmo giudicare allo stampatore che conosce la sua attrezzatura meglio di noi. Proviamo con una immagine a più bassa risoluzione iniziale, una fotografia ripresa con la Zfc e il suo 16-50, colpo di flash per linearizzare ombre e dettagli. è una bella Mazda MX-5 personalizzata, fotografata all'Autodromo Nazionale di Monza allo scorso MiMo. E' uno scatto da 20 megapixel ma a noi serve che arrivi a 80. Da Lightroom, procediamo come prima, selezioniamo l'immagine e dalla miniatura facciamo comparire il menù a scomparsa e selezioniamo Migliora. l'anteprima ci mostrerà il risultato finale. Procediamo come sopra e creiamo il nuovo file DNG in Super Risoluzione. qui riaperta in Photoshop calcolatrice alla mano, abbiamo 82,7 megapixel utili con cui fare ulteriori lavorazioni o avviare la stampa in grandissimo formato. Naturalmente esistono altri programmi e plugin in grado di aiutarci in queste operazioni. E resta il normale algoritmo di ingrandimento/riduzione di Photoshop che opera su basi lineari e non percettive con autoapprendimento come gli altri. Ma questo è gratuito ed è intelligente, restando dentro a Lightroom o ad Adobe Bridge senza dover imparare nulla di nuovo. Sono procedure automatiche ma l'occhio del fotografo è il giudice finale di questi procedimenti. In base alle necessità e al risultato atteso sceglieremo la via migliore, operando anche tutti gli interventi intermedi atti ad ottenere il risultato migliore. Noi usiamo queste tecniche correntemente per la realizzazione dei numeri di Nikonland Magazine, quando l'immagine di base non ci soddisfa ma ne vogliamo fare la copertina o la doppia pagina. O per le nostre stampe a risoluzione esagerata. Speriamo di avervi incuriositi se non vi siete mai avventurati in queste procedure. Nella prossima puntata ci occuperemo invece di Riduzione del Rumore e di recupero della nitidezza dopo quel processo.
    22 punti
  4. La redazione di Nikonland è riuscita ad ottenere in visione e prova per alcuni giorni il più costoso degli obiettivi del catalogo Z ed io ho avuto l'onore di utilizzarlo nei limiti delle possibilità offerte da questo periodo invernale e di scriverne dopo opportuna metabolizzazione. Arrivato in commercio nel Novembre del 2022, un anno dopo il 400/2,8 TC, era di certo molto aspettato da tutti coloro che fanno uso corrente di lunghezze focali di questa portata e che in passato avevano operato delle scelte su reflex, condizionate dagli elevati prezzi all'acquisto che questi super tele non possono di certo evitare, spesso attuando dei compromessi attraverso l'uso di focali inferiori a quelle necessarie, aggiustate da sensori DX in funzione moltiplicatrice se non addirittura dall'accoppiamento ai moltiplicatori dedicati, sicuramente mai migliorativi del bilancio complessivo nitidezza/rumore/luminosità massima. Le caratteristiche di targa di questo 600/4TC sono sensazionali: una riduzione di peso rispetto al 600/4 reflex di ben 550 grammi a parità di dimensioni nonostante uno schema ottico rivoluzionario da ben 26 lenti in 20 gruppi rispetto le 16/12 dello schema del reflex di ultima edizione. Quindi se questo 600/4 TC è a buon diritto l'obiettivo Nikkor Z più costoso, è grazie alla dotazione di lenti ed alla relativa progettazione che ne determina a livello di MTF un reale non plus ultra sul mercato fotografico. Non a caso, come il più luminoso 400/2.8 TC anche questo tele è dotato di TeleConverter 1,4x integrato: facilissimo da azionare col dito medio della mano destra, mantenendo il dito indice sul pulsante di scatto, questo 600/4 si trasforma in una serie di teleobiettivi di varie focali, grazie anche al combinato disposto dei vari formati selezionabili sul sensore di una Z9 o Z8 Per cui dalle focali in formato FX di 600/4 ed 840/5,6 (col TC inserito) si arriva in formato DX a 900/4 e 1260/5,6 (col TC) per non parlare dell'integrazione ai formati video delle ammiraglie Z, con cui si raggiungono i 1932mm in ritaglio 2,3x. Ed è ovviamente compatibile con i due teleconverter TC Z ...(da qui la definizione, nel titolo, di tele multiplo) Il moltiplicatore incorporato lateralmente, consente con uno spostamento dell'apposita leva, morbido e senza esitazioni, l'inserimento di un gruppo di 7 lenti (una ED) alloggiate nel rigonfiamento evidente, senza produrre alcun suono che possa disturbare l'eventuale soggetto diffidente: si aziona come detto, senza dover sollevare il dito dal pulsante di scatto, perchè si trova al volo. Il sistema è dotato anche di un blocco di sicurezza per evitare azionamenti indesiderati. La presenza del teleconverter determina la necessità dell'analisi delle sue caratteristiche in entrambe le configurazioni, da liscio o moltiplicato Lo schema ottico, come detto, consta di 26 lenti in 20 gruppi delle quali 2 alla fluorite, 2 ED, 1 Super ED, 1 SR (con TC a sette lenti inserito, 1 ED in più) elementi trattati con Meso Amorphous coat e Nano Crystal coat e lente frontale con trattamento al fluoro, dotato di O-ring anti umidità in tutte le sue parti esposte. Questo il lancio che ne fa Nikon sui suoi siti internazionali, riassumendo il concept che ne sta alla base: totalmente reimmaginato per il sistema Z mirrorless... Il trattamento speciale delle lenti di questo teleobiettivo Meso Amorphous Coat è addirittura superiore ai già ben noti Nano Crystal ed ARNEO (comunque utilizzati) sulle luci incidenti e, sopratutto, laterali: perchè con questo sistema di rivestimento, le particelle amorfe, che sono addirittura più piccole delle nanoparticelle, vengono utilizzate per creare ancora più spazi all'interno del rivestimento per formare una struttura mesoporosa ultrafine, ottenendo un indice di rifrazione inferiore. Il nuovo speciale driver dei motori AF, Silky Swift VCM, già per definizione descrive come sia migliorata la sensibilità e la silenziosità di questa fondamentale funzione: ottimizzata su obiettivi di peso elevato. (Nikon avverte che il campo magnetico generato potrebbe interferire con apparecchiature e protesi elettromedicali.) Sulla guancia sinistra troviamo, oltre a un tasto personalizzabile da menù fotocamera (matitone/f2), lo slider di scelta tra AF ed MF ed il selettore del campo di azione della messa a fuoco col limitatore ai 10metri rispetto la messa a fuoco minima di 4,30m. nell'utilizzo anche a brevi distanze, non ho mai sentito la necessità di utilizzarlo perchè non mi è mai capitato alcun fenomeno di "hunting" anche con soggetti in rapido movimento e a distanze ravvicinate. Tantomeno se lontani. Come da tradizione per i supertele Nikon, la bellezza e fluidità delle forme si accompagna alla qualità costruttiva, inclusa quella dei materiali utilizzati ed in questo particolare caso, alla bellezza inconsueta del disegno stesso delle varie parti di cui si compone: a cominciare dalla presenza di ben tre ghiere nonostante non sia uno zoom, due delle quali programmabili, tutte con zigrinature drasticamente differenti, per poterle individuare esclusivamente al tatto e dei consueti pulsanti di blocco dell'esposizione o del fuoco, secondo come siano programmati da menù fotocamera. La ghiera più avanti (quella più a dx qui sopra) è in realtà un attuatore a due posizioni che di default serve a richiamare velocemente la posizione di memorizzazione dell' AF preimpostata col pulsante Memory Set a fianco al TC: un sistema validissimo per chi utilizzi l' AF in Trap Focusing e non voglia staccare l'occhio dal mirino durante la ripresa Naturalmente tale attuatore può essere variato nella sua funzione ed io, durante i miei test, lo avevo programmato per far passare da un soggetto all'altro l' EyeAF (quando segnalato a mirino dalla freccetta sul quadratino giallo sull'occhio). Tre chili e 260 grammi sono di certo una quota ponderosa anche se "dimagrita" rispetto il vecchio Nikon FL: non tutti possono pensare di usare a mano libera questo tele su di una Z9 che di suo porta il peso complessivo a 4,6 kg: ma la perfetta simbiosi tra la stabilizzazione di questo tele, in combinazione con quella del sensore della fotocamera, promette 5,5 stop di tolleranza rispetto i tempi di sicurezza, ossia la possibilità di scattare a mano libera (il peso ed il bilanciamento perfetto lo consente anche se non per lunghe sessioni) anche con tempi davvero impensabili: fino ad 1/125" mi sono spinto, con successo... (t/125 f/4 iso 1000) In condizioni operative normali questo tele verrà usato perlomeno su monopiede se non direttamente su treppiede, ma la capacità della stabilizzazione a cinque assi del sistema Z, porta a tenere considerazione anche di questa possibilità in condizioni nelle quali già un monopiede sia da considerarsi un impedimento nelle riprese cui sia dedicato. Il suo perfetto bilanciamento, con la zavorra di una Nikon Z9 alle sue spalle ne fa un ensamble davvero micidiale per chi abbia la forma fisica e l'allenamento a gestire tale tipo di carichi per tempi più o meno lunghi di ripresa: io ho spesso sfruttato questa sua caratteristica, sfruttando l'ampia slitta di fissaggio al treppiede come baricentro del sistema e grazie alla costruzione IF (internal focusing) del suo schema ottico, non ho mai sofferto alcun senso di sbilanciamento, per esempio inquadrando e scattando agli aerei in partenza, oppure ai volatili disponibili....prevalentemente gabbiani Nelle occasioni nelle quali ho utilizzato il TC incorporato ho sempre notato un aumento della vignettatura, facilmente gestibile successivamente in postproduzione, ma tanto più evidente quando a delimitare gli angoli anche in basso sia una superficie omogenea come il cielo. Piccolo difetto che risalta certamente anche in confronto alla resa eminente senza l'utilizzo del TC rispetto questa caratteristica complementare che è la vignettatura. La staffa per il collegamento al treppiede, se da una parte è mirabile ancora una volta per la cura nella definizione della forma e del materiale utilizzato (da citare senza dubbio il cuscinetto che ne aumenta il comfort quando sia usata rovesciata, per il trasporto dell'obiettivo) ha destato una volta di più il nostro disappunto per la reiterata decisione di non sagomarla secondo gli standard Arca-Swiss ormai decisamente dominante sul mercato per la sua facilità di innesto senza necessità di piastre aggiuntive (precarie nell'aggancio e che aumentano pesi ed alzano anche se di pochi mm il baricentro), ma anche per la scriteriata decisione di cambiare la disposizione delle viti di aggangio del piede, che non potrà quindi essere intercambiato con quelli universali già presenti sul mercato e quindi, nell'attesa che ne venga prodotta una specifica aftermarket, continueremo a usare piastre aggiuntive di fissaggio... Andiamo a vedere il cassetto posteriore, che accoglie filtri a vite da 46mm, ma in mancanza di esigenza specifica, può restare vuoto, senza necessità di filtri neutri. Il passaggio ai filtri da 46mm rispetto a quelli da 40,5mm del precedente FL aiuta sicuramente nella reperibilità e per abbassare il peso complessivo, il portafiltri è completamente in plastica (l'unica plastica di tutto l'obiettivo). Nel caso si desideri montarvi un filtro polarizzatore circolare, è disponibile insieme al portafiltro specifico, munito di rotellina di regolazione dell'intensità, da sostituire a quello originale il modello C-PL460 ovviamente...costosetto, ma di certo accessorio elitario per obiettivi di questa fatta. Attorno alla gola del cassetto uno dei tanto O-Ring di tenuta a polvere, umidità, pioggia. Insomma, tutto in questo obiettivo è progettato per esprimere il top dello stato dell'arte attuale e per migliorare le eccellenze degli obiettivi analoghi in baionetta F. Utilizzandolo in vari contesti e quasi sempre in ambiti sportivi, se non dovessimo intendere come naturalistici quelli dedicati ai miei gabbiani in volo, non solamente per la facilità di reperimento, ma sopratutto per la mancanza di necessità di appostamento (e di treppiede, mimetismi e conoscenze etologiche) sono portato a pensare che questo teleobiettivo sia davvero il condensato di diverse anime fotografiche frutto delle sconfinate esperienza Nikon in questo ambito. Chiaramente la gran parte del risultato ottenibile, sarà frutto dell'esperienza di chi lo utilizzerà nella conoscenza dell'interazione con le varie parti del sistema (AF, esposizione e curva del S/R del sensore) si leghino bene alla distanza dal soggetto, gradevolezza dello sfondo per l'ottimizzazione del bokeh, sicuramente avvantaggiato dalla presenza del diaframma a 9 lamelle, ma sopratutto, utilizzando un tele che può diventare così estremo nel suo essere multiplo: la LUCE e la sua qualità, siano quelle adatte alla valorizzazione di tanta tecnologia messa insieme. Perchè quando le condizioni di ripresa siano povere di questa qualità, tutto il resto della catena non potrà che soffrirne. Motivo per cui la molteplicità di utilizzo e la elasticità di adattamento a situazioni di ripresa delle più disparate, mi fa davvero essere d'accordo con quella definizione americana di "totally reimagined for Z mirrorless" Un sistema che si basa sull'interazione elettromeccanica e poi anche tra sw ed hw di obiettivi, fotocamere e programmi di sviluppo, si può permettere di costruire capolavori come questo Nikkor Z 600/4 TC S...anzi lo deve a se stessa, come sintesi del know-how degli ultimi vent'anni, ma ancora di più a noi Utenti, che a costo del sacrificio economico superiore a 17mila euro, ci può mettere nella disponibilità di un altro tassello sulla strada verso la perfezione assoluta. Oggi, con questo teleobiettivo, sono poche le opportunità precluse... e senza voler fare spoiling, alcune di queste poche portano verso soluzioni che non sono per nulla di compromesso. (e se cercate il sequel, guardate sotto la firma....) Max Aquila photo © per Nikonland 2024 ... e prossimamente....:
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  5. La redazione di Nikonland ha ricevuto questa specifica domanda che riteniamo sarà nella mente di molti - in possesso di vecchie reflex oppure di Z6/Z7 - che ancora non hanno acquistato una Z8 o una Z9. la Nikon Z8 con il suo compagno d'elezione Nikkor Z 24-120/4 S è la professionale che prosegue i fasti di F100, D700 e D800-850 La Nikon Z8 è sul mercato da fine maggio 2023 ed è un successone, oramai con il firmware 2.0 nel pieno delle maturità ed in grado di fare il 90% di quanto può fare l'ammiraglia Z9, oggi relegata a compiti senza compromessi. Anche noi, dopo qualche perplessità iniziale, utilizziamo la Z8 con la stessa confidenza e sicurezza della Z9, tolta la minore durata della batteria e una maggiore scomodità con ottiche importanti in riprese verticali. Della Z6 III non ci sono invece notizie ufficiali. Ma la stessa Nikon non ne fa mistero, rispondendo (non più tardi di ieri alla fiera del matrimonio negli USA) che porteranno la piattaforma Expeed 7 e la tecnologia del firmware vista su Z9/Z8 e Zf anche sulle altre macchine della gamma. La stessa Zf che non è un segnaposto della Z6 III ma un prodotto a se stante come dice il nome stesso, conferma la tendenza. Noi non ne sappiamo niente ma siamo convinti che al momento la Z6 III sia già in produzione di massa in Thailandia e che verrà consegnata nel corso del II trimestre 2024, con il nuovo anno fiscale Nikon che comincia il 1° aprile. Più o meno nello stesso periodo del lancio della Z8 l'anno scorso. Delle altre fotocamere Nikon Z è facile che in produzione resti - ma a bassa tiratura - la sola Z8. Le altre sono vendute da magazzino (e il magazzino Nikon a fine 2023 era importante, cosa che giustifica le tante campagne di scontistica succedutesi da novembre ad oggi). Le sue caratteristiche sono ancora imprecisate. Ma noi ci aspettiamo, appunto, che la nuova macchina sia basata sull'Expeed 7, sul suo software oramai ampiamente collaudato, sulla batteria EN-EL15c ricaricabile via USB-C e su un corpo non troppo discosto da quello di Z6/Z7 ma abbastanza da giustificare un nuovo battery-grip (già depositato il nome MB-N14) in grado di raddoppiarne l'autonomia. Per il resto sarà ampiamente superiore alle prestazioni della oramai vetusta Z6 II, grazie ad un nuovo sensore più veloce, in grado di estrarre video 4K60p a formato pieno (la Z6 II e la Zf che condividono il vecchio sensore, obbligano al crop 1.5x cosa che non fa felice chi necessita di riprese grandangolari in video) ed avrà raffiche veloci, possibilmente con un buffer adeguato. Costerà presumibilmente 1500 euro meno della Z8, 2000 nella migliore delle ipotesi. Giusto per lasciare il posto tra le due ad una eventuale - e per ora mai menzionata - futura Z7 III. Noi crediamo che il mercato delle macchine ad alta risoluzione sia ampiamente in ritirata. Ma non è argomento di questo articolo. nostra elaborazione pittorica del marchietto della Z6 III fatta nel 2022. Ma è possibile che anche la Z6 III riprenda gli stilemi di Z9 e Z8 e sposti sulla plancia superiore il numerino Puntualizzato questo, andiamo alla domanda iniziale. Oggi, è il caso di comprare la Z8, oppure meglio attendere la Z6 III ? Se siamo fotografi abituati a corpi macchina tipo F100-D700-D8x0 e il "denaro" non è un ostacolo, allora la risposta è semplice : la Nikon Z8 è l'erede di quei corpi macchina. A prescindere che ci servano o meno le sue caratteristiche (prime tra tutte la lunghissima durata per l'assenza di otturatore meccanico, la raffica, il video 8K, ammesso che quest'ultimo interessi a qualcuno nel mondo occidentale). Ma se siamo fotografi a proprio agio con D600/D750/Z6 non vediamo perché fare il salto. Salvo che, appunto, la nostra frequenza di scatto non preveda 10.000 o più scatti alla settimana, la Z6 III ci servirà altrettanto bene della Z8. Con caratteristiche inferiori delle quali molto probabilmente non usufruiremo mai e con una presunta durata teorica così lunga da rendere la Z8 comunque obsoleta per l'uscita nel tempo di nuove tecnologie. E' la risposta che abbiamo dato a quel quesito da cui è partito lo spunto per questo articolo. La Z6 III deve ancora uscire, non sappiamo il prezzo ma lo abbiamo ipotizzato. Mentre la Z8 è già scontata e lo sarà di più nel prossimo futuro. Ragione per cui la differenza di prezzo è a tendere inferiore a quella che i due segmenti di mercato dovrebbero far pensare. Ma razionalmente comprare la migliore (la Z8 sarà certamente meglio della Z6 III, ma anche la Z9 è meglio della Z8 che però fa il 90% di quello che fa la Z9, così come la Z6 III probabilmente farà l'80% di quello che fa la Z8 e facilmente più del 100% di quello che serve al potenziale acquirente .... scusate il gioco di frasi sovrapposte !) potrebbe non essere la migliore scelta se le caratteristiche della Z6 III fanno al caso nostro. Potremmo aver bisogno per professione di due Z6 III e il risparmio verrebbe a nostro vantaggio. Oppure potremmo usare la differenza di denaro per un obiettivo in più. Immaginando che comunque la Z8 pretenda di meglio di quanto già abbiamo in termini di ottiche (la risoluzione della Z6 III sarà certamente inferiore a quella della Z8). Insomma e in sintesi, se percepiamo come un valore i vantaggi della Z8 sulla Z6 III, allora è concreta l'opportunità di acquistare una Z8, specie oggi che si trova a meno di quanto veniva chiesto un anno fa. Ma se questi vantaggi per noi nella pratica non sono un valore, la Z6 III resterà la scelta più razionale. Non solo adesso che la Z6 III ancora non c'è ma anche dopo, considerando che Nikon è sempre più ben disposta a coccolare l'ultima novità rispetto a quanto è già in catalogo. Ma naturalmente ogni fotografo fa caso a se e siamo sicuri che qui online c'è chi vorrà esprimersi al riguardo. Non c'è migliore occasione di farlo che qui nei commenti. Certo che è bello avere di questi dubbi, visto oramai il livello di qualità e capacità raggiunte dal sistema Nikon Z a neanche sei anni dal suo primo lancio.
    20 punti
  6. Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato la traduzione dell'intervista rilasciata al proprietario di Sigma, interessante anche per noi nikonisti ma mai quanto quella direttamente a Nikon, al capo della pianificazione di prodotti come i corpi macchina ed accessori ed ex responsabile dello sviluppo dei firmware delle fotocamere, Mitsuteru Hino. L'intervista è stata rilasciata a Phototrend, rivista online francese. La traduzione è automatica (facilmente con passaggi di 3 o 4 lingue, quindi da prendere con liberalità nei vocaboli e nelle costruzioni grammaticali, leggendo tra le righe ciò che non si potrebbe dire). Qual è l'attuale posizione di Nikon nel mercato full-frame? Sembra che le vendite dei corpi Z 8 e Z 9 abbiano consentito a Nikon di migliorare la salute finanziaria della divisione Imaging. Cos'è veramente  ? L’anno 2023 è stato caratterizzato dalla ripresa delle attività un anno dopo la stabilizzazione della pandemia di COVID-19. Si sono svolti molti eventi e la gente ha iniziato a uscire di più, il che ha creato più opportunità per la fotografia. Durante la pandemia, i giovani – gli studenti, la Generazione Z – sono stati costretti a restare a casa. Tuttavia, con l'eliminazione di queste restrizioni, il desiderio di partecipare e catturare questi eventi ha stimolato l'interesse nell'acquisizione di nuove fotocamere, non solo di Nikon, ma anche di altri marchi. Nel complesso, il settore è tornato al livello pre-pandemia. Durante questo periodo, abbiamo lanciato molti nuovi prodotti, come le fotocamere Z 8 e Z f , i teleobiettivi lunghi, nonché il Nikkor Z 135mm f/1.8 S Plena , attirando l'attenzione sui prodotti di fascia alta della gamma. Si è diffusa online la voce secondo cui Nikon avrebbe interrotto la produzione di corpi e obiettivi con attacco F. Puoi dirci di più? Poiché queste informazioni non sono state divulgate da Nikon, preferiamo non commentarle. Tuttavia, c'è una cosa che vorrei farti sapere: continuiamo a fornire pieno supporto per i nostri prodotti con attacco F, sia in termini di produzione, vendita o supporto, come al solito. Non c'è stato alcun cambiamento in questo senso. Quindi, puoi stare tranquillo sull'utilizzo di obiettivi e fotocamere con attacco F in futuro. Nikon ha anche creato un logo per il 90° anniversario del marchio Nikkor. Quali sono le sfide future per Nikkor in termini di sviluppo per creare lenti atipiche? Innanzitutto Nikon produce il vetro per i suoi obiettivi, il che rappresenta un enorme vantaggio. Fin dalla nostra creazione, abbiamo sempre progettato le nostre lenti basandoci sull'arte del vetro, una tradizione storica. Queste lenti sono prodotte in una regione settentrionale del Giappone. Siamo sempre stati pionieri nello sviluppo e nella produzione di lenti in vetro e ci impegniamo anche a integrare tecnologie all'avanguardia nella produzione di queste ottiche. Vogliamo continuare su questa strada. Nikon è quindi l'unico produttore a produrre i suoi obiettivi dal tavolino in vetro. L'azienda di vetro [Hikari Glass, ndr] fa parte del gruppo Nikon, il che ci permette di avere uno scambio costante e di specificare le nostre esigenze in termini di obiettivi. Questo rappresenta un vantaggio significativo per Nikon, è una capacità che altri produttori non hanno. E soprattutto quando si tratta di fotocamere mirrorless, ci concentriamo sull'ascolto del feedback dei nostri clienti in modo da poter incorporare le loro esigenze e aspettative nella pianificazione e nello sviluppo di nuovi obiettivi. La Nikon Z 8 è senza dubbio uno dei migliori corpi full frame. Tuttavia, non temete che ciò possa cannibalizzare le vendite della Z 9? Innanzitutto, la base clienti per Z 9 e Z 8 è leggermente diversa. E le esigenze poi differiscono anche tra gli utenti Z 9 e Z 8. Per gli utenti di Z 9 le principali aspettative riguardano la robustezza e la durata del dispositivo, le prestazioni in ambito fotografico e la capacità di registrare video ininterrottamente per ore. Queste caratteristiche sono particolarmente apprezzate dai professionisti. Il nostro obiettivo è offrire questo prodotto per garantire che non si verifichino problemi durante le riprese. Pertanto, questo modello è destinato a diventare il dispositivo di prima scelta per questi utenti. La Z 8 offre anche ottime prestazioni, ma soprattutto si distingue per la sua praticità per un'ampia fascia di clientela. Grazie alla sua maggiore compattezza potrai portarlo ovunque con te e scattare le foto che desideri. Questa versatilità lo rende accessibile a un’ampia varietà di utenti. Le sue dimensioni permettono inoltre di trasportare più obiettivi a scelta, offrendo così la possibilità di scattare varie tipologie di foto. La Nikon Z fc poi la Z f sembrano aver riscosso un grande successo. Come si confronta questa gamma di fotocamere dall'aspetto vintage con le fotocamere dall'aspetto più moderno? La Z f è dotata della terza generazione del processore EXPEED 7. È nuovo, ma questa fotocamera si ispira anche all'era della fotografia su pellicola. Abbiamo racchiuso questa tecnologia moderna in un corpo che, per dimensioni e design, ricorda le fotocamere del passato. Abbiamo combinato tradizione e nuove specifiche per sorprendere nuovi clienti. I nostri clienti esistenti potrebbero dire: “Wow, Nikon ha fatto questo”. Aiuta anche a generare più entusiasmo tra i nostri clienti per i futuri prodotti che intendiamo lanciare sul mercato. Svilupperai anche altri obiettivi Special Edition come Z 28mm f/2.8 SE e Z 40mm f/2 SE, o anche obiettivi con ghiera dei diaframmi, o ti affiderai a produttori di terze parti, come Sigma, per offrire questo tipo di lente? Dal lancio della Z f lo scorso anno, abbiamo ricevuto molti feedback dai nostri clienti riguardo agli obiettivi FX. Desideriamo esaminare e analizzare attentamente questo feedback in modo da poterlo incorporare nello sviluppo degli obiettivi in Nikon. Temete la crescente concorrenza dei produttori ottici cinesi come Viltrox , Sirui o 7Artisans , che ora offrono obiettivi con messa a fuoco automatica? Poiché la nostra base di utenti si è ampliata, ognuno ha le proprie preferenze e gusti. Quindi ha davvero senso espandere la gamma di obiettivi disponibili. Vogliamo davvero che i nostri clienti si divertano a provare diversi obiettivi compatibili con attacco Z e si divertano a fotografare. Come accennato in precedenza, abbiamo anche una storia di 90 anni nella produzione di lenti. Inoltre, gli obiettivi Nikkor Z rimangono la prima scelta, poiché si adattano perfettamente al nostro corpo. Questi obiettivi sono compatti e scattano foto eccellenti, quindi vorrei che sfruttassi questa combinazione. Con la Z f, Nikon ha svelato un corpo retrò molto attraente che è in vantaggio rispetto agli altri corpi. Quest'ultimo presenta in particolare la nuova tecnologia Focus Point VR. Potete spiegarci in quali casi questa tecnologia migliora le performance di stabilizzazione? In passato, con la modalità VR (Riduzione Vibrazioni), si cercava di migliorare la stabilizzazione quando il soggetto era al centro dell'immagine. Utilizzando la tecnologia Focus Point VR, anche se il soggetto o l'oggetto è molto vicino al bordo dell'inquadratura, il sistema può metterlo a fuoco e migliorare la stabilizzazione. In termini di sviluppo, si tratta di una nuova unità di stabilizzazione? Come avete ottenuto tale tecnologia? No, abbiamo migliorato l'algoritmo. In precedenza, la stabilizzazione era sempre centrata, ma ora, indipendentemente dalla posizione del soggetto, possiamo stabilizzarla. Quindi questo è un cambiamento nel nostro algoritmo. Ciò significa che in futuro altre fotocamere Nikon potrebbero includere Focus Point VR sul punto AF? Siamo spiacenti, non possiamo discutere i dettagli al momento, forse in futuro. Tutti si aspettavano l'annuncio di una nuova fotocamera full-frame Nikon al CP+. Pensi che dovranno aspettare ancora un po' per questo? Comprendiamo che ci sono molte aspettative da parte dei nostri potenziali clienti riguardo a un nuovo prodotto. Ne siamo consapevoli. Ma questo è tutto quello che posso dire per ora. La tabella di marcia ottica di Nikon indica che è rimasto solo un obiettivo da annunciare, un S-Line da 35 mm. Dopodiché, pensi che la gamma di obiettivi sia completa? Secondo la nostra tabella di marcia, questa è la fine dell’attuale linea di prodotti. Ma anche dopo, vogliamo continuare a suscitare molto entusiasmo tra i nostri clienti per i nostri prodotti futuri. Vorremmo sorprenderti, quindi per favore sii paziente. Quindi, pubblicherete una nuova tabella di marcia o solo nuovi obiettivi senza una tabella di marcia? Per noi è un punto d'onore sorprendervi in futuro. Questo è tutto quello che posso dirti per ora. Si parla molto di intelligenza artificiale. In che modo Nikon adotta generalmente l'intelligenza artificiale nella divisione Imaging? Il nostro primo utilizzo dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico è applicato alla messa a fuoco automatica. Lo usiamo da molto tempo anche per l'esposizione automatica (AE) delle foto. Abbiamo iniziato a lavorare sullo sviluppo utilizzando l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico per creare l'immagine desiderata dai clienti. Con l'uso dell'intelligenza artificiale e dell'apprendimento automatico, possiamo migliorare ulteriormente la capacità o le prestazioni di elaborazione delle immagini, messa a fuoco automatica, esposizione automatica e bilanciamento del bianco automatico. E vogliamo aumentare la precisione del rilevamento del soggetto e anche le prestazioni del riconoscimento degli oggetti. Ad esempio, la funzione Auto Capture è stata introdotta nella Nikon Z 9 nella versione 4.00. Questa funzione combina il rilevamento o il riconoscimento del soggetto e la cattura automatica. Supponiamo di posizionare la fotocamera vicino all'ingresso di questa sala conferenze. E quando qualcuno entra, l'attenzione si sposta automaticamente su quella persona e viene scattata automaticamente una foto. In realtà abbiamo iniziato a utilizzare questa funzionalità in questo ambiente. Combinando il rilevamento del soggetto con la cattura automatica, puoi scattare foto di cani, gatti, uccelli, automobili e altri oggetti in movimento. Nikon è l'unica azienda ad offrire questo tipo di funzionalità. In passato, per raggiungere questo obiettivo era necessario cambiare obiettivi. Ora le foto possono essere scattate automaticamente. Per lo zoom o i primi piani, puoi utilizzare una seconda fotocamera e scattarli tu stesso. Questo può attrarre molti tipi diversi di utenti. È intelligente, ora puoi vendere più facilmente due fotocamere e obiettivi invece di uno solo. Sì, ma in passato i clienti a volte perdevano l'opportunità di realizzare lo scatto migliore. Ora, con queste combinazioni, non perdono mai l'occasione di scattare le foto che desiderano. L'acquisizione automatica e il rilevamento del soggetto sono progettati per assicurarti di non perdere quei momenti unici. Ciò è vantaggioso non solo per i fotografi sportivi, ma anche per chi fotografa, ad esempio, gli uccelli selvatici. Possiamo aspettarci presto un corpo ibrido APS-C di fascia alta? Condurremo studi basati sul feedback dei clienti. Riteniamo che Nikon abbia stabilito una forte presenza con la D7500 e la D500 nello spazio delle fotocamere DX/APS-C. Quindi continuiamo ad ascoltare le opinioni dei clienti per il futuro. A causa della democratizzazione dei social network come YouTube, TikTok o Instagram, i clienti sono interessati non solo alla fotografia, ma anche ai video. Le generazioni più giovani richiedono immagini di alta qualità perché vogliono esprimere i propri pensieri ed emozioni. Questo è il motivo per cui richiedono fotocamere con obiettivi intercambiabili. Potrebbero quindi utilizzare fotocamere APS-C, che sono più compatte rispetto alle fotocamere full-frame. Dobbiamo continuare a lavorare su questo tema per riuscire a soddisfare le richieste di questa generazione. Parliamo degli aggiornamenti firmware. Negli ultimi anni abbiamo visto molti più aggiornamenti firmware da parte di Nikon. È più semplice aggiornare le fotocamere mirrorless rispetto alle DSLR? Stanno accadendo molte innovazioni, soprattutto quando si tratta di processori e sensori per fotocamere mirrorless. Con queste informazioni e conoscenze accumulate, possiamo estendere ulteriormente queste funzionalità. Anche dopo che i nostri utenti avranno acquistato un prodotto, con questi aggiornamenti firmware potranno continuare a divertirsi e a utilizzare la propria fotocamera Nikon Z. Vogliamo superare le aspettative dei nostri clienti. Ai tempi delle DSLR, facevamo molto affidamento sullo specchio e sugli elementi meccanici all'interno della fotocamera. È vero che per le ibride diamo maggiore enfasi agli aggiornamenti del firmware. Ad esempio, abbiamo ricevuto molti feedback dai nostri utenti quando abbiamo introdotto per la prima volta la funzione di rilevamento del soggetto sullo Z7. Nikon ha anche cambiato organizzazione: gli sviluppatori di firmware sono ora più esposti rispetto a prima al feedback dei clienti, quindi possiamo riflettere rapidamente le richieste dei clienti in questi aggiornamenti. Ai tempi della pellicola e poi delle reflex digitali, stavamo già accumulando recensioni dei clienti. Ma tutto ciò che potevamo dire loro a quel punto era che avremmo incorporato questi cambiamenti nel modello successivo. Al giorno d'oggi, poiché gli sviluppatori di firmware possono identificare le cose che possono essere fatte, non dobbiamo aspettare il modello successivo per apportare miglioramenti. Alla fine del 2021, abbiamo lanciato la Nikon Z 9. Dal lancio, abbiamo ricevuto tre importanti aggiornamenti del firmware, v2.00, v3.00 e v4.00. L'aggiornamento firmware v2.00 era già pianificato. Ma per le versioni v3.00 e v4.00, la maggior parte degli articoli rifletteva le richieste o le recensioni dei clienti. Naturalmente dobbiamo considerare anche la capacità del sensore e la velocità del processore. Quindi non tutte le richieste possono essere soddisfatte, ma facciamo del nostro meglio per soddisfare il più possibile le richieste dei clienti. Prima della mia posizione attuale, ero responsabile dello sviluppo degli aggiornamenti del firmware, quindi sono molto appassionato di questo argomento. Riteniamo infatti che le attuali fotocamere mirrorless possano avere una durata di vita più lunga, soprattutto finché rimangono attuali. Come si sceglie quali funzionalità aggiungere tramite firmware e quali integrare in un nuovo modello? Innanzitutto, in termini di risorse, lo sviluppo del firmware è piuttosto limitato. Naturalmente un aggiornamento del firmware non può superare le capacità definite dall'hardware. Non possiamo aumentare la definizione di un sensore o la sua gamma dinamica, capisci (ride). Per queste richieste dobbiamo attendere il prossimo modello. Se si tratta di una richiesta relativa all'interfaccia utente, ad esempio, possiamo implementarla rapidamente e quindi incorporare tali modifiche nel case tramite un aggiornamento del firmware. Questo è il modo in cui giudichiamo se dovremmo aspettare il modello successivo o se possiamo incorporare la modifica in un aggiornamento del firmware. Inoltre, ascoltando attentamente i clienti, spesso scopriamo cose nuove che non avevamo mai notato. Impariamo molto da queste scoperte e iniziamo a lavorare su aree a cui prima non prestavamo attenzione. Hai un esempio? Sì, il suono dell'otturatore della Z 9 e della Z 8. Dato che la Z9 non ha un otturatore meccanico, abbiamo pensato che non dovesse emettere alcun suono dell'otturatore. Per questo motivo abbiamo optato per un unico suono che possa essere emesso dall'altoparlante del dispositivo. Sulla Z9 abbiamo anche posizionato l'altoparlante abbastanza vicino al mirino elettronico in modo che il fotografo potesse sentire il suono. uttavia, ci siamo resi conto che il suono dell'otturatore viene utilizzato, ad esempio, anche per comunicare con la modella. Abbiamo quindi dovuto cambiare la posizione dello speaker, ma questo riguarda la parte hardware. Poi abbiamo capito che se disponi di più opzioni per il suono dell'otturatore, puoi usarle per la comunicazione. Ci siamo anche resi conto che dovevamo regolare il livello del suono, non solo per il fotografo, ma anche in modo che la modella potesse sentirlo. Quindi, oltre all'idea del miagolio del gatto, abbiamo aggiunto la possibilità di modificare il livello del suono dell'otturatore, nonché diversi tipi di suono dell'otturatore dopo il lancio della Z 9. Puoi spiegarci in cosa consiste la mission della 1° sezione UX Planning? Come responsabile della pianificazione UX, mi occupo di progettare tutto ciò che riguarda i corpi macchina, oltre agli accessori come telecomandi e flash. Supporto anche la pianificazione degli aggiornamenti firmware per le fotocamere. Allora forse puoi dirci perché alcune fotocamere recenti come la Z 8 o la Z f non accettano più batterie di produttori terzi? Il motivo per cui alcune delle nostre fotocamere non accettano batterie di terze parti è la sicurezza. Ecco perché preferiamo utilizzare batterie Nikon ufficiali.
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  7. Nikon ha una tradizione ormai consolidata dalla metà degli anni 70 del secolo scorso sui lunghi tele dotati di lenti speciali e pertanto di qualità decisamente superiore ai primi lungofuoco ed ai loro successori, già operativi fin dalle prime fasi della serie F-mount, a disposizione di tutti i fotografi di sport, natura e paesaggio che ne hanno fatto uso e trasmesso a noi l'inconfondibile allure che i Nikkor continuano a manifestare. La moderna progettazione digitalizzata degli schemi ottici, in funzione di un supporto sensibile stabile ed invariabile, come è il sensore di una fotocamera moderna (rispetto alla casualità rappresentata dalle pellicole) ha certamente favorito la commercializzazione di schemi ottici un tempo inarrivabili per la necessità di impiego artigianale nella loro costruzione: lenti di grosse dimensioni in vetro ottico sbozzate a mano, consentivano piccoli lotti di produzione, operai specializzatissimi, quasi come i progettisti stessi, costi di produzione e di vendita abnormi. Non è un caso se molti di quei progetti del secolo scorso non sono mai caduti nelle mani di appassionati come noi della redazione di Nikonland, al contrario degli ultimi nati del catalogo Z-mount, favoriti in questo da una amichevole collaborazione col distributore italiano. Motivo per cui in questo articolo vedrete insieme tre teleobiettivi accomunati dalla focale eccezionale dei 600mm equivalenti ad un angolo di campo di soli 4,1° il Nikkor Z 600/4 TC VR S ...in prestito da Nital il Nikkor Z 600/6,3 VR S ... in prestito da Mauro Maratta e lo zoom Nikkor Z 180-600/5,6-6,3 VR ... quello mio Tre obiettivi nati per soddisfare tasche ben diverse, passando dai poco più di 2mila euro per lo zoom ai quasi 6mila del 600 leggero, per arrivare agli oltre 17mila del 600 più luminoso, salvo sconti e campagne promozionali che però non possono certo abbattere moltiplicatori di spesa da 3x fino ad 8,5x Chi usa oggi un superteleobiettivo come uno di questi tre? Certamente fotografi che vogliono avvicinare soggetti da cui sono lontani oppure ...stanno lontani: che è la differenza che passa tra un fotografo sportivo ed un fotonaturalista i quali non hanno in comune altro che la necessità di un angolo di campo così limitato. Possiamo aggiungere i collezionisti di ottiche, per i quali un supertele è sempre un oggetto del desiderio e poche altre categorie di fotografi, tra i quali i reporter che utilizzino la distanza per...discrezione. Ma cosa determina la differenza di approccio al proprio genere che consenta di stabilire se debba comprare il più luminoso, il più leggero oppure il più versatile? O meglio: che cosa giustifica un esborso 8,5 volte superiore allo zoom oppure 3 volte rispetto al 600/6,3 per arrivare alla determinazione all'acquisto di un 600/4? Un tempo (e fino a non molto tempo fa) i supertele luminosi come un 600/4 esistevano per due motivi principali, entrambi legati alla luce disponibile: necessità di usare tempi rapidi di otturazione incapacità degli esposimetri dei sistemi reflex di lavorare a bassi EV con luminosità inferiori a certi valori di diaframma massimo (di solito < f/5,6) e per un terzo motivo, compositivo: 3. ossia ottenere una pdc tanto esigua da porre il soggetto contro uno sfondo sufficientemente indistinto da non essere disturbato esteticamente dal bokeh decisamente poco morbido di certi diaframmi del tempo (e dall'eventuale casualità e confusione dello sfondo ottenibile) Riguardo il primo punto, oggi abbiamo a disposizione fotocamere digitali dotate di sensori che sono in grado di lavorare ad un rapporto di S/R a valori ISO un tempo impensabili: guardate per esempio questo scatto scappatomi per errore con delle regolazioni sbagliate, rimaste dalla precedente sessione di scatto Z9 e Z600/6,3 iso12.800 t/5000 f/7,1 crop 200% con una Nikon F5 a pellicola un risultato così era da pellicola da 200ISO con una Nikon D850 da 45mpx non era pensabile superare i 1600ISO Avessi avuto una coppia f/6.3 t/500 gli ISO sarebbero scesi a 1600 e il risultato sarebbe stato ancora più compatto e leggibile. Riguardo il secondo punto, le fotocamere mirrorless, eliminato il mirabox/periscopio delle reflex, non hanno più problemi di compatibilità luminosa tra diaframma di massima apertura e mirino ottico, perchè oggi il mirino elettronico è capace di amplificare la luce, permettendo una visione reale, il più possibile costante ed omogenea, anche con aperture massime, oggi spesso utilizzate su obiettivi molto differenti tra loro, come questi f/6,3 che ritroviamo sul 600 leggero e sui 600mm dello zoom. Addirittura marchi concorrenti hanno realizzato tele ancora meno luminosi di f/6,3 a TA, giusto per significare quanto questo aspetto sia indifferente alle fotocamere mirrorless, in abbinamento alla capacità di utilizzare quel rubinetto fantastico che oggi sono diventati gli ISO. Resta il terzo punto, quello dello stacco del soggetto dallo sfondo, importante in ogni genere di ritratto, che si tratti di posa, di sport, di moda, o naturalistico, verso soggetti difficili da avvicinare, tanto più se profondamente integrati nell'ambiente circostante, ancor di più se reperibili in orari dalla luce debole o pressocchè inesistente, dove un sensore digitale oggi riesce a leggere quello che l'occhio umano non arriverebbe quasi a decrittare. In realtà, noi di Nikonland, ci stiamo facendo convinti del fatto che i teleobiettivi moderni, questi Nikkor Z, siano frutto della stessa manina, che è la progettazione digitale degli schemi in funzione dei sensori su cui presumibilmente gli obiettivi in questione andranno a lavorare: cioè che non passi poi tutta questa differenza tra classi di teleobiettivi così diversificati nel prezzo: che quindi i teleobiettivi attuali vadano distinti in termini di trasportabilità e maneggiabilità, in funzione dell'uso cui dovranno essere adibiti. Oltre al prezzo infatti è anche il peso il discrimine fondamentale tra questi tre 600mm: si passa dal più leggero, il 600/6,3 di appena 1,47kg, al 600/4 da 3,26kg, transitando dai 2,14kg dello zoom, valori questi, che nessuna campagna sconti potrà mai diminuire. La differenza nell'utilizzo è sostanziale: il 600/6,3 è talmente ben bilanciato da poter essere utilizzato lungamente a mano libera, senza stancarsi, salvo portarsi prudenzialmente appresso un monopiede cinese in carbonio compatto e leggero, da poter avvitare al tele anche in assenza di staffa per il treppiede, risparmiando così un altro etto di peso: ridicolo vederlo montato su un treppiede ! lo zoom 180-600/5,6-6,3 che pesa solo 670 grammi di più del precedente, sconta anche nelle maggiori dimensioni la necessità di portare appresso un monopiede, per evitare di stancarsi durante sessioni di scatto che si protraggano a lungo: occasionalmente usato anche su treppiede, mi faceva però un pò sorridere inglobato nel mio sistematico con gimbal. il 600/4 si può utilizzare a mano libera come Rambo usava il suo M60: necessita di treppiede ben strutturato oppure di monopiede altrettanto robusto, preferibilmente a poche sezioni, specialmente se utilizzato come faccio io che su monopiede schiaccio sempre verso il basso il tele durante le mie sequenze di scatto. La staffa per il treppiede è mirabilmente costruita, salvo per il fatto che non è a standard Arca Swiss, quindi se non sostituita con apposito piede aftermarket, va appesantito anche dall'adattatore avvitato sotto. Z9 più 600/4 valgono complessivamente 4,6kg ! Resta il fatto che il corollario alla base del risultato degli scatti con un qualunque teleobiettivo è uno solo: Qualità dell'Aria e Trasmissione della Luce La formulazione ottica più raffinata, il coating delle lenti più rivoluzionario (ed il 600/4 in questione adotta soluzioni davvero innovative) nulla possono contro un muro di UV di una giornata estiva dal cielo terso, così come da un nebbione che avvolga una zona boschiva: tranne che per evidenziare proprio gli aspetti deteriori, rispetto alla potenziale brillantezza e tridimensionalità del soggetto inquadrato. Forse un teleobiettivo più luminoso può almeno evitare di finire ad iso superiori a 10mila, ma la soddisfazione dura quanto il tempo di tornare a casa per rivedere gli scatti...talvolta si viene sopraffatti dalla frustrazione e per un pò ci si rimette a fotografare fiori e frutti... Ma quando le occasioni siano ottimali, quando la scena sia nitida ed il soggetto alla portata di tutto lo spettro fotocromatico (toni caldi compresi), cosa distingue questi tre obiettivi, chi deciderà di acquistarne uno e per cosa? L'accostamento alla FIAT 600 Multipla, una delle incognite del design industriale del 900 ancora irrisolte, è puramente beffardo... in realtà a mio parere ognuno di questi tele mantiene individualità e destinazione ben definita e che deriva non tanto dalla qualità assoluta in termini di nitidezza/risoluzione/cromia/bokeh, quanto dalla centralità che il loro proprietario potrebbe loro destinare. Il fatto di definirli multipli deriva certamente dalla loro diversa eterogeneità: provo quindi ad azzardare identikit e borsa di tre differenti fotografi, coinvolti diversamente da questa focale. Nikkor Z 180-600/5,6-6,3 VR: Reporter di reportage sportivo e paesaggistico, compra questo zoom dopo aver realizzato che per usare un tele fisso, serva muoversi intorno al soggetto finchè non ci si trovi alla distanza ideale e che pertanto sia consigliabile appostarsi che è invece l'opposto di ciò che fa lui: che si muove spesso per cambiare inquadratura e tipo di soggetto, ma non sopporta l'idea di dover cambiare ottica se cambia il soggetto. Nello sport ha l'esigenza vitale di scendere al di sotto della focale massima dell'obiettivo, perchè in determinate situazioni non ha la possibilità di spostarsi per variare il rapporto di dimensione inquadratura/soggetto. Di questo zoom la ghiera che usa di più è chiaramente quella di zoomata che amplifica utilizzando corpi macchina come Z8 e Z9 che gli consentano di scattare indifferentemente in FX e in DX, trasformando la focale già estrema in una equivalente a pari luminosità...perchè ciò che conta per lui è raggiungere il soggetto, per quanto lontano sia ! In borsa avrà anche un 70-200/2,8 per le inquadrature strette e la pdc minima ottenibile, probabilmente già montato su secondo corpo macchina, mentre sul lato grandangolare non è detto che invece del terzo zoom non abbia un paio di fissi...quelli che piacciono a lui. Nikkor Z 600/6,3 VR S: Ritrattista: qualunque sia il soggetto prediletto, che si tratti di persone, animali di tutte le specie, automobili, atleti, scorci di paesaggio, eventi, questo obiettivo nelle sue mani risulta essere il cuore del corredo e si affianca in borsa, eventualmente, ad altri obiettivi specializzati nel genere di elezione, come possono essere i mediotele luminosi o i macro. Sopra ogni cosa questo fotografo ha cura per la versatilità e la essenzialità: vuole questo 600mm per poterlo usare facilmente a mano libera, come il suo peso e bilanciamento consentono di fare, lo può integrare con uno o entrambi i TC separati alternativamente alla scelta di usare in DX la sua fotocamera (solitamente una sola) top di gamma, ma generalmente predilige il massimo della qualità di immagine e lo persegue con i settaggi del corredo più appropriati: se non può ottenere la foto come la desidera, non la scatta neppure ! Nikkor Z 600/4 TC VR S: Fotografo specializzato. Non c'è un dettaglio del corredo che graviti intorno a questo teleobiettivo che non sia studiato con una cura certosina, mirante innanzitutto al contenimento dei pesi, a causa di quello tragicamente incomprimibile dell'ensamble fotocamera/tele. Sia che si parli del necessario supporto statico, prevalentemente un treppiede, del supporto mimetico da appostamento, come del supporto da spedizione (perchè ogni uscita fotografica con questo tele lo diventa), ogni elemento è frutto di ponderata scelta che viene vissuta come trionfo nel caso di successo fotografico oppure come causa diretta dell'insuccesso: in pratica compra di solito un supertele del genere, chi ritenga che alla base della riuscita della sua foto stia prevalentemente la qualità dell'attrezzatura. La specializzazione sul soggetto è tale, che nel caso non venga trovato durante la spedizione fotografica, ben raramente questo fotografo penserà di dedicarsi ad altro genere, per il quale in borsa normalmente è attrezzato con una serie di zoom che coprano le escursioni focali interessate: non sono però loro i protagonisti, quanto il teleobiettivo che è coronamento dello sforzo mirante alla cattura delle immagini auspicate. sto scherzando: ovviamente le fattispecie e le destinazioni d'uso possono essere delle più varie ed intersecarsi. A me per esempio non dispiace la compresenza di un tele fisso accanto a quella di uno zoom che lo ricomprenda nella sua escursione oppure che lo sfiori: ma ben difficilmente porterei entrambi in una condizione normale di ripresa, scegliendo in base all'esigenza preventivata. Resta il fatto che il più generalista dei tre, lo zoom 180-600 è un obiettivo adatto a molte situazioni più che il mirabolante 600/4 TC, dal quale, per tirarne fuori il differenziale che lo faccia spiccare nettamente al di sopra degli altri due, bisogna che stia nelle mani di qualcuno che sappia esattamente come per i suoi soggetti non possa che essere quello il tele designato e che gli astri siano connessi perchè le condizioni di luce siano pure quelle ideali. Certamente il moltiplicatore incorporato è un valore aggiunto sempre riconducibile alle esigenze di compattezza e contenimento di pesi o ingombri che questa classe di teleobiettivi porta sempre con sè: va rimarcato come nonostante tutto i tre chili e 260g del 600/4 siano un trionfo rispetto l'ultima serie F-mount che pesava (senza TC incorporato) mezzo chilo abbondante di più, per non parlare del primo AF-I del 92, che pesava ben 6 kg ! Mentre il 600/6,3 S di questo lotto ritengo sia davvero un jolly a tutti i livelli: maneggevolezza e bilanciamento ideale consentono insieme alle sue dimensioni contenute in poco meno di 28cm di lunghezza, di diventare insieme al suo contrappeso ideale, la Nikon Z9, un'arma letale in qualsiasi genere fotografico sportivo, con l'unica limitazione della distanza minima dal soggetto che su campi corti potrebbe farlo limitare a riprese da primo piano o da piano americano. La differenza di luminosità rispetto il diaframma pieno di f/5,6 è di appena 1/3 di stop e ci dà ancora fastidio psicologicamente, ma ogni mirrorless di taglio Z la digerisce senza alcun motivo di rigetto. La modularità con la quale si possa scattare pigiando un tasto, in dx, trovandosi tra le mani un 900mm equivalente di pari luminosità, o la possibilità di aggiungere (magari ulteriormente) un TC14x, ne fanno davvero un protagonista vincente. Le foto nella galleria relativa a questo articolo, scattate di volta in volta in contesti similari con i tre obiettivi spero vi siano di aiuto per comprendere il concetto veicolato: Oggi si compra ciò che serva davvero, indipendentemente dal prezzo, perchè non è più sostenibile il concetto secondo il quale si ottenga la qualità più elevata pagando il prezzo maggiore: senza dimenticare che un teleobiettivo sovradimensionato per un certo tipo di riprese, non farà altro che mortificare l'approccio a quel genere e a scoraggiare il fotografo a continuare: resterebbe solo lo sfoggio, ma confidiamo nel fatto che i lettori di Nikonland siano ben superiori a simili atteggiamenti... Max Aquila photo © per Nikonland 2024
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  8. Allora, qualcuno chieda all' Area 51 di Nikon, quella che da poco il responsabile Mitsuteru Hino, intervistato da una rivista francese, ha definito così: ...perchè i cinesi imperversano e si fanno talmente tanto concorrenza tra di loro, che sfornano di giorno in giorno prodotti che i giapponesi di Nikon da troppo tempo hanno lasciato agli alieni, nella loro Area51 appunto. Neewer sta velocemente crescendo come marchio leader nella fabbricazione di quelle sorgenti di luce artificiale che negli ultimi anni hanno fatto la fortuna di un marchio in particolare: Godox di Shenzen. Il flash in unboxing oggi è riuscito perfino a creare un'assimilazione diretta alle mirrorless Nikon, come neppure Godox aveva immaginato, inserendo una "Z" nella sigla che lo contraddistingue Così adesso, come lo si monta su di una Nikon Z, non lascia adito a dubbi sul messaggio: Si tratta di un flash a testa rotonda che sembra (ma non è) il clone del Godox V1, il quale a sua volta al momento della presentazione, sembrava (ma non era) il clone di un Profoto costosissimo, frazionando in maniera eclatante la somma necessaria ad impadronirsene. Stessa cosa oggi il Neewer Z1, venduto ad una significativa differenza di prezzo rispetto al Godox V1, che è stato da poco evoluto nella versione Pro, ma anche il Neewer ha da poco presentato la sua versione Z2, ancora più evoluta del Godox V1pro, avendolo dotato anche di un display touch. Torniamo al nostro Z1-N, acquistato su Amazon ad un prezzo speciale, cui era davvero difficile rinunciare già sulla scatola troviamo esposte le caratteristiche salienti di questo flash a slitta, dedicato prevalentemente alla fotografia di ritratto, grazie a questa sua parabola tonda e dotata di un ring magnetico, per potervi applicare gli accessori modificatori presenti in due kit optional, (identici a quelli corrispondenti al V1 Godox) mentre un dome diffusore è già incluso nella confezione, che una volta aperta si presenta così e poi, sconfezionando il tutto dai sacchetti di politene, si mostra in questo modo un flash a slitta da 555 grammi (inclusa la batteria al litio da 2600mAh) capace di funzionare con ogni fotocamera Nikon (la slitta flash delle mirrorless è infatti identica a quella delle reflex) sia in TTL flash, sia in Manual (con riduzione fino ad 1/256 della potenza massima da 76W), sia in strobo. Ovviamente, per non perdere colpi rispetto i flash Godox, anche questo può funzionare in wireless radio sia da Master sia da Slave, asservito ad altri flash analoghi Neewer, oppure ai trigger della casa. Una delle differenze infatti è l'impossibilità di utilizzare trigger o flash Godox perchè la frequenza di trasmissione è proprietaria, pur essendo sempre sulla banda dei 2,4GHz. L'altre differenza da Godox è la batteria, che pur essendo di capacità e dimensioni simillime alla VB26 Godox, non è compatibile con essa, come potete vedere Mentre gli accessori modificatori Godox per teste tonde (calamitati) sono quasi tutti compatibili I tasti funzione posteriori sono anch'essi mutuati dalla logica di funzionamento che abbiamo per anni imparato ad utilizzare sui Godox e si compongono di un multiselettore centrale, dotato di un cursore circolare concentrico, con funzione di pulsante nelle quattro posizioni indicate dalle rispettive funzioni, ma anche da regolatore senza fine delle varie funzioni attivate dai singoli tasti. Anche i menù che appaiono sul display sono copia conforme di quelli che conosciamo già dai Godox, così come le varie schermate funzione: come anche il riconoscimento automatico della focale dell'obiettivo in uso, se non si voglia invece regolare manualmente l'angolo di campo dell'emissione di luce dalla parabola Mentre il colore cambia nel passaggio in wireless radio flash, da Master (con i consueti quattro gruppi flash e 32 canali di trasmissione/ricezione) ... a Slave Dispone anche di una Modeling Led light, regolabile in 10 livelli di potenza un flash compatto e polifunzionale, inserito in un sistema in progress, che ci ripromettiamo di esplorare (se ne avremo la possibilità e la pazienza) per nulla dissimile dall'ormai sperimentato sistema Godox. Le prime foto mi parlano di una luce molto ben contrastata, quindi addomesticabile con i tanti modificatori disponibili... anche un pò vignettante ai bordi, tanto quanto basta a poter essere corretta, oppure addirittura accentuata in qusta sua tendenza, per andare a incorniciare il soggetto col quale comporremo le nostre immagini. Dopo tanti anni trascorsi a testare sorgenti luminose artificiali di tutti i generi, mi ero incuriosito di questo nuovo emergente: ed integrerò questo articolo delle foto che scatterò con esso. Che non si dica che Nikonland non ne sappia parlare... Max Aquila photo © per Nikonland 2024
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  9. E quello che leggiamo noi, per sommi capi in questo lungo intervento, molto più diretto e chiaro di certe interviste formali del passato. il settore è tornato ai livelli pre-pandemia, con enfasi sull'alto di gamma Nikon non smentisce affatto la fine del sistema Nikon F ma garantisce di continuare il supporto a chi continua ad utilizzarlo anche se di fatto al CP+ la presenza "reflex" era sostanzialmente "fantasma" Nikon è l'unico produttore che si fa il vetro speciale in casa (è vero anche se pure Nikon compra da Hoya e da Schott) Z8 e Z9 sono macchine solo parzialmente sovrapposte ma si rivolgono a fotografi di segmenti diversi dal lancio della Zf hanno ricevuto valanghe di richieste di nuovi obiettivi "in stile", possibilmente con la ghiera dei diaframmi la Cina è un mercato estremamente importante pe loro e gli interessa svilupparlo. Se obiettivi da parte di Viltrox, Sirui o Artigiani_Vari aiutano a sostenere le vendite di materiale Nikon : ben venga ! Nikon produce obiettivi da 90 anni e non ha timore che gli obiettivi degli altri possano essere migliori dei suoi ma "vogliono che i loro clienti si divertano a provare diversi obiettivi compatibili con Z e si divertano a fotografare". Una frase del genere, in passato, l'avremmo sentita solo da Yamaki ! la stabilizzazione localizzata sul punto di messa a fuoco della Zf è stata ottenuta senza modifiche hardware ma solo software. Potrebbe essere estesa in futuro ad altre fotocamere sono consapevoli che al CP+ la gente si aspettasse novità (la Z6 III era sostanzialmente il convitato di pietra) la fine della roadmap dei Nikkor Z non significa nulla, tranne che da questo momento si vogliono riservare il privilegio di sorprendere i nikonisti con presentazioni inattese "Per noi è un punto d'onore sorprendervi in futuro" sanno che c'è attesa per corpi macchina DX di fascia alta. Come Z7500 e Z500. Ci stanno lavorando. sui firmware (il settore di cui era responsabile l'intervistato), costa relativamente poco in termini di risorse e gli sviluppatori sono più a contatto con le reazioni della clientela. Mentre il firmware 2.0 della Z9 era già pianificato al lancio, le versione 3, 4 (e 5) sono state sviluppate secondo le richieste dei clienti. E' un cambio di paradigma inusuale per Nikon e probabilmente il fiore all'occhiello della gestione Z. Onore a Hino sulle batterie, loro (e anche noi) ritengono che sia meglio utilizzare quelle originali e certificate per ragioni di sicurezza. Queste batterie si ricaricano via porta USB-C dentro alla fotocamera. Una batteria non certificata che dovesse gonfiarsi o scoppiare durante la ricarica che danni farebbe ? E per cosa, per risparmiare qualche decina di euro. Ancora più in sintesi. La roadmap obiettivi è finita (il 35/1.2 è dietro l'angolo) la Z6 III è in arrivo. E' in arrivo il firmware X.X di Z9 che ristabilirà il vantaggio sulla Z8 (la Z9 è dedicata alla fascia più alta del segmento e questa pretende un trattamento di favore). Che i cinesi continuino a sfornare 10 obiettivi al mese, è tutto a vantaggio nostro (per Sigma è un altro paio di tasche ma Yamaki è un indipendente ...). Usciranno tanti nuovi obiettivi sorprendenti. Il sistema Nikon F è finito ma continueremo a ripararlo finché ci saranno i pezzi di ricambio. Faranno sia nuovi obiettivi in stile che almeno una nuova Z in formato DX di fascia superiore alle tre sorelle-gemelle. Con i firmware ci piace giocare anche con i miagolii dei gatti ma principalmente andiamo a tarare l'interfaccia utente sulle richieste del cliente fino al punto in cui è necessario aggiornare anche l'hardware. Le cose vanno bene e siamo qui per farle andare ancora meglio (ovverosia = 2024 e 2025 saranno anni frizzanti grazie alla forte concorrenza di mercato)
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  10. 22.1 Lungo Po Chivasso (TO) 11 novembre 2023 - Nikon fc + Nikkor DX 18-140 1/160, f20, ISO 900 22.2 Cappella di San Lorenzo - Mombello 23 settembre 2023 - Nikon fc + Nikkor DX 18-140 1/50, f10, ISO 10 22.3 Tramonto da Torgnon (AO) 16 agosto 2023 - Nikon Z6 + Nikkor 28 mm f2.8 1/50, f9, ISO 100
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  11. Ne abbiamo accennato ieri pensando fosse tutto sommato una notizia marginale per noi fotografi di Nikonland.it. RED è un nome importante in campo video cinematografico ma le ricadute verso il nostro mondo sono o saranno non particolarmente importanti. Non dopo che la causa legale intentata da RED nel 2022 è stata archiviata lo scorso aprile 2023. Invece ne riparliamo perché il web e in particolare Youtube - dove sembra che ogni videoamatore si senta abbastanza cineasta da avere una RED Komodo sul tavolo - è letteralmente impazzito, almeno quando si sono levate le luci dell'alba negli Stati Uniti. Ma andiamo con ordine. la delegazione giapponese sale sul ponte della USS Missouri per firmare i termini della resa incondizionata delle forze militari. Buona parte delle navi imperiali armate con apparecchi ottici Nikon è stata affondata anche grazie all'utilizzo del radar, invenzione americana Nikon è una società giapponese nata nel 1917 che fino al 1945 ha prodotto per lo più per la Marina Imperiale Giapponese cose progettate per ammazzare marinai e aviatori americani. Persa la guerra, durante l'occupazione americana del Giappone, Nikon si è reinventata società civile producendo binocoli e fotocamere 35mm con obiettivi dedicati che sin da subito ha venduto ai marinai, aviatori e soldati USA che tornavano a casa mostrando quei prodotti. Un famoso corrispondente di guerra americano, Dave Duncan ha fatto conoscere ai suoi colleghi la qualità degli obiettivi fotografici per Contax prodotti da Nikon, tanto che Nikon è diventato il marchio d'elezione dei reporter. Il successo commerciale negli USA è stato tale che Nikon ha aperto la sua prima - e ancora oggi più importante - filiale sulla costa EST, esportando nel continente americano, non le bombe e la bandiera del sol levante come sognava Tojo ma la tecnologia ottica di primordine che erano riusciti a sviluppare con le loro telemetro e poi con le reflex ma soprattutto con gli obiettivi Nikkor. Con lo sviluppo dell'industria dei microchip, Nikon è poi tornata alla sua primaria attività di produzione industriale sviluppando i migliori macchinari per la stampa microlitografica per la produzione di chip e display a cristalli liquidi. Solo a causa di un embargo politico deciso dal Congresso per impedire la possibilità che segreti industriali finissero in mani cinesi, Nikon è stata esclusa dal gioco della microlitografia ad oltre ultracorte, che oggi è di esclusiva pertinenza dell'alleato olandese Philips. Ma questo non toglie che Nikon sia in grado di progettare e produrre tutto ciò che crede e pensa di poter vendere. Cosa che dimostra ogni giorno, producendo fotocamere, obiettivi, sistemi di misura e controllo, macchine per la produzione 3D multimateriale in metallo, sistemi laser, sistemi medicali, robot. Finanche i sistemi di ripresa fotografica per Nasa, ESA e per la futura missione lunare Artemis III. Nikon oggi ha oltre 20.000 dipendenti che lavorano nel Sud-Est asiatico e filiali in Europa, Asia e Stati Uniti. Nikon USA continua ad essere la sua branch principale. Il bilancio è in piena salute. La cassa è piena di contanti. Tre anni fa ha emesso certificati obbligazionari speciali, coperti da Mitsubishi Bank il giorno stesso dell'emissione, per finanziare specificatamente una campagna di acquisizione di società tecnologiche strategiche. Con questa liquidità ha acquisito società in Europa e negli Stati Uniti, in campo oftalmico e robotico. prima la Z9 e adesso la Z8 hanno aperto a Nikon il mercato della produzione video di fascia bassa Con lo sviluppo del sistema Nikon Z e in particolare con il primo team di progettazione della Nikon Z9, Nikon ha stabilito di espandersi anche in campo video e poi cinema. Mentre nel video Nikon ha grande esperienza, avendo proposto sin dal primo sviluppo delle reflex digitali, fotocamere bivalenti (e dopo una breve esperienza di produzione di cinecamere negli anni d'oro della pellicola), il cinema è un ambiente più chiuso e ostile. Dove comunque il prodotto ottico Nikon è ben quotato. Basti pensare alla seconda giovinezza del mitico 300mm f/2, oramai operativo solo con attacco ARRI su videocamere da ripresa a superaltarisoluzione ad Hollywood. Si tratta di un campo ristretto, dove si conoscono tutti e se non sei californiano, non conti nulla. La stessa Canon che ha provato ad espandersi in quel campo e con la sua esperienza nella produzione di videocamere sia consumer che professionale, non ha avuto un grandissimo successo (linea specifica di videocamere serie C con attacco RF). Sony ha più vantaggio per il suo bagaglio broadcasting consolidato ma soprattutto perché possiede svariate società cinematografiche di Hollywood acquistate nei tempo d'oro (la Sony Pictures Entertainment non è altro che la Columbia, ovvero la major che aveva a contratto Cary Grant, Carol Lombard, James Stewart, Clark Gable, Frank Capra, etc. etc. etc. ...) e serve personaggi come Tom Cruise e le sue produzioni. Nikon avrebbe anche potuto avventurarsi in questo settore direttamente ma con il rischio concreto di perdere del tempo ed essere derisa. Per cui ha deciso di cercare sul mercato un candidato ideale per acquistarlo ed utilizzarlo per penetrare il mercato. Insomma, l'invasione giapponese degli USA, pacifica certo, ma non per questo meno ostile, favorita dalla atavica abitudine degli imprenditori americani a dedicarsi ad altro dopo aver lanciato un prodotto di successo. La prima valutazione nel 2021 si è concentrata su tre soggetti Blackmagic Design - quella di Da Vinci Resolve - Red Digital e la giapponese ed appannata mitica JVC, gruppo Kenwood. In Giappone le cose non si muovono se le rispettive mamme non si accordano, e si vede che Mitsubishi e Kenwood non si parlano tra loro. Gli australiani di Blackmagic sono in gran voga, grazie soprattutto al software per cui la selezione si è ristretta ai californiani di RED. Come capita in questi casi, di fronte ad una possibile acquisizione si muovono i legali. E il contatto tra Nikon e RED è avvenuto davanti al Tribunale di Los Angeles. RED è una creatura di Jim Jannard, fondata nel 1999 per diversificare l'attività. Jannard è diventato ricco fondando la Oakley, letteralmente nel suo garage nel 1975, mentre certi altri a Los Altos trafficavano con certe mele rosicchiate da microchip e vecchie tastiere riciclate dell'IBM. Il marchio Oakley è diventato famoso in campo soprattutto sportivo, appannando Rayban. E il buon Jim, dopo averne sfruttato la rete di vendita si trovò in collisione con Luxottica. Con cui dopo varie azioni legali trovò l'accordo per la cessione integrale. Alla modica cifra di 2.1 miliardi di dollari, del 2006. Red Digital Cinema Camera, società nata in un capannone della Oakley e che occupa circa 200 dipendenti, diventò così il suo giocattolo e svago. Ma l'età avanza - Jim ha 75 primavere - e la salute latita. Quindi l'intenzione di raccogliere gli ultimi soldi, intentando causa legale contro Apple, contro Sony e infine contro Nikon per infrazione di brevetti sul formato compresso del video. Con Canon si trovò l'accordo per lo scambio di licenze in cambio dell'attacco RF e delle batterie per le video camere RED. nikonizzazione pittorica di una Komodo-X di RED DIGITAL Tutto questo per puntualizzare bene la storia di entrambe le società. Red Digital Cinema Camera ha una fama consolidata in produzione cinematografiche di livello e televisive, specie nell'orbita Netflix. Produce videocamere di fascia media per quel settore (4-10.000$). Viene da un tentativo un pò scellerato di fare uno smartphone dedicato alla ripresa video che deve essere costato un sacco di soldi e non è mai entrato veramente in produzione. Lo scontro con Nikon i cui legali americani sono dei veri squali, chiusosi con l'archiviazione, dopo che Nikon ha dimostrato che la pretesa di RED è simile a quella di chi pretenderebbe di avere dei diritti sull'acqua potabile estratta con metodi industriali diversi dalla raccolta di acqua piovana, si è trasformato in un incontro formale per l'acquisizione integrale della società. Non essendo quotata non abbiamo idea di quale sia la cifra pattuita e nel comunicato stampa ovviamente non se ne parla. Ma radio-Hollywood parla di un corrispettivo non trascurabile per Jannard e il suo vice Land, oltre all'assicurazione - classica - che la società e i dipendenti non verranno toccati dopo l'acquisizione. RED KOMODO 6K ... con davanti un 15mm ZEISS Ed ecco quindi il comunicato stampa, alla fine delle trattative formalizzate nei giorni scorsi. Nikon acquisirà il produttore statunitense di fotocamere cinematografiche RED.com, LLC Accelerazione dell’espansione nel mercato delle telecamere cinematografiche digitali professionali 7 marzo 2024 TOKYO – Nikon Corporation (Nikon) annuncia con la presente la stipula di un accordo per l'acquisizione del 100% degli interessi associativi in circolazione di RED.com, LLC (RED) in base al quale RED diventerà una consociata interamente controllata da Nikon, in seguito ad un acquisto di quote di partecipazione Accordo con il Sig. James Jannard, il suo fondatore, e il Sig. Jarred Land, il suo attuale presidente, soggetto al soddisfacimento di alcune condizioni finali ai sensi dello stesso. Fin dalla sua fondazione nel 2005, RED è stata in prima linea nelle telecamere cinematografiche digitali, introducendo prodotti che definiscono il settore come l'originale RED ONE 4K fino all'innovativo V-RAPTOR [X] con la sua tecnologia di compressione RAW proprietaria. Il contributo di RED all'industria cinematografica non solo le è valso un Academy Award, ma l'ha anche resa la telecamera preferita da numerose produzioni hollywoodiane, celebrata da registi e direttori della fotografia di tutto il mondo per il suo impegno nell'innovazione e nella qualità dell'immagine ottimizzata per i più alti livelli di produzione cinematografica e produzione video. Questo accordo è stato raggiunto come risultato del desiderio reciproco di Nikon e RED di soddisfare le esigenze dei clienti e offrire esperienze utente eccezionali che superino le aspettative, unendo i punti di forza di entrambe le società. L'esperienza di Nikon nello sviluppo dei prodotti, l'eccezionale affidabilità e il know-how nell'elaborazione delle immagini, nonché nella tecnologia ottica e nell'interfaccia utente, insieme alla conoscenza di RED nelle telecamere cinematografiche, inclusa l'esclusiva tecnologia di compressione delle immagini e la scienza del colore, consentiranno lo sviluppo di prodotti distintivi in il mercato delle fotocamere cinematografiche digitali professionali. Nikon sfrutterà questa acquisizione per espandere il mercato in rapida crescita delle fotocamere cinematografiche digitali professionali, basandosi sulle basi commerciali e sulle reti di entrambe le società, promettendo un futuro entusiasmante di sviluppo di prodotti che continuerà ad ampliare i confini di ciò che è possibile nella produzione di film e video. *** Conseguenze reali ? Soffermiamoci sull'ultimo capo del comunicato stampa : "Nikon sfrutterà questa acquisizione per espandere il mercato in rapida crescita delle fotocamere cinematografiche digitali professionali, basandosi sulle basi commerciali e sulle reti di entrambe le società, promettendo un futuro entusiasmante di sviluppo di prodotti che continuerà ad ampliare i confini di ciò che è possibile nella produzione di film e video." E' la risposta alla volontà Nikon di entrare in un mercato chiuso e protetto, dominato da pochissimi. Lo fa avendo già un piede dentro ed avendo dietro la sua filiale più potente, ovvero Nikon USA. E' evidente che, pur mantenendo RED una società separata, questa sarà colonizzata da uomini di Nikon USA e che ogni occasione di business nel continente sarà sfruttata congiuntamente. Portando prodotti RED e Nikon insieme, costruendo una offerta piuttosto irresistibile anche se non al livello altissimo possibile solo per Sony con le sue videocamere Venice (quelle usate per Top Gun II e l'ultimo Mission Impossible). Per tutti i budget. La prova sta nel chiasso che ogni youtuber si sta sentendo in dovere di fare sul proprio canale praticamente da ieri sera. Tutti con toni abbastanza entusiastici, nel vero. Nikon acquisisce anche tutti i brevetti di RED, sia in campo di codec/compressione che di utilizzo e sviluppo della tecnologia dei sensori. Che sono si dei global shutter ma di taglio cinema (Super35 25x19mm) e pensati per formati ad alta risoluzione in movimento e non per le foto. Le videocamere RED hanno attacco Canon e batterie Canon. Qualche cosa che dovrà essere sanata al più presto da Nikon, pur mantenendo l'assistenza e la garanzia sul parco installato. Tenendo conto che la gran parte delle camere in circolazione sono di proprietà di società che le noleggiano ai cineasti meno robusti, a giornata o a week-end. Ma naturalmente di qui si potrà sviluppare sul mercato un business che Nikon negli anni ha trascurato, lasciandolo in mano ad altri attori. Nikon non è fatta solo da giovani ingegneri, è controllata da manager maturi i cui genitori hanno fatto la guerra e i cui nonni sono cresciuti nel culto della tecnologia tedesca. Pensare che ad Hollywood si fa il cinema con videocamere Sony ma con davanti obiettivi Zeiss o Leica deve essere come sventolare un drappo rosso davanti agli occhi per loro. una tentazione irresistibile quella di immaginare soluzioni di quel livello, sostenute dai mezzi economici e tecnici di Nikon, di videocamere RED Digital con davanti ottiche cine Nikon. Ottiche CINE Nikon che, con attacco Z, potremmo tendenzialmente utilizzare anche noi su Z8, Z9 e Z6 III. Vi immaginate un Noct 58/0.95 in formato CINE in mano ad un novello Kubrik ? E un rinnovato 300mm f/2 o 200mm f/2 CINE con attacco Z, sia in versione manual che auto focus ? Ecco gli scenari aperti. Più i tanti che possiamo solo, per il momento, immaginare ...
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  12. Un anno un po' avaro dal punto di vista delle occasioni, non molto prolifico. Ciononostante in quelle poche uscite sono riuscito a divertirmi (e non è roba di poco conto) In ordine sparso e con un po' di ritmo: 13.1 Ottana, Carnevale 13.2 Loelle, Lappi brutale. E qua davvero manca solo il rombo 13.3 Mini Capo, equilibrio instabile.
    12 punti
  13. 4.1 Giardino Botanico di Caleri (Rosolina) 27-04-2023 DJI Mavic 3 24mm Eq. braketing di 3 scatti f2,8 t1/320 ISO 100 4.2 Fuochi del 14-07-2023 Tutti gli anni al Villaggio Francese si celebra la Presa della Bastiglia, i fuochi li fanno in riva al mare, il drone era l'unico modo per riprendere anche il paesaggio. DJI Mavic 3 24mm Eq. t 4" f3,5 ISO 200 4.3 Lacrime di San Lorenzo il 13 Agosto era previsto il picco delle Perseidi, sei scatti buoni su 400 fatti! Nikon Z9 14-24 f2,8 16mm t20" f2,8 ISO 1600
    12 punti
  14. Le mie foto dell'anno sono tutte di rosse. Tutte fatte in estate. La scelta, è stata facilissima. Il perché ... forse lo sapete. 3.1 Barbara è stata la modella dell'anno 2023. Milano, Cross+Studio, 16 luglio 2023, Nikon Z9 con Nikkor Z 70-180/2.8 @180mm, f/2.8, ISO 500, 1/1000'' 3.2 La Ferrari 499P è l'auto più bella del mondo. Monza, 7 luglio 2023, Prima Variante, Nikon Z8 con Nikkor Z 70-180/2.8 @360mm, f/22, ISO 64, 1/60'' 3.3 Il Principe Charles con la sua Ferrari SF23 #16, viene fotografato da due tifosi che indossano la maglia Ferrari #16. Ingresso dei box, venerdì di prove libere del Gran Premio d'Italia 2023 Monza 1/9/2023, Nikon Z8 con Nikkor Z 70-200/2.8@96mm, f/11, ISO 500, 1/1000''
    12 punti
  15. Bellissima iniziativa , dobbiamo sceglier tra i nostri scatti migliori e questo ci fa crescere , ecco un altro importante consiglio dato da Mauro in un recente articolo , come pure la Luce che qui in questo scatto mi ha colpito 1.1 Di Buon mattino - D810 - 80-200 AFD f2,8 - primi di Giugno 2023 1.2 La Panchina - D810 .SIGMA 24-105 f/4 - Maggio 2023 1.3 La fortuna , D810 Sigma 24-105 f/4 22 Giugno 2023 , questa coppia è partita dalla Lombardia per fare cena e foto in una della località più belle delle Dolomiti , l'incognita ovviamente è il tempo , invece loro ed io abbiamo trovato uno dei più belli tramonti che si potesse desiderare
    12 punti
  16. Le immagini che illustrano questo articolo sono state tutte generate da me tramite Intelligenza Artificiale (Bing Image Creator e Adobe Firefly). Ma io avevo in mente che immagine volevo, ho solo dovuto spiegarlo al generatore di immagini ed avere la pazienza che ci capissimo. Insomma, anche l'Intelligenza Artificiale è uno strumento. Come tutti gli altri. Per creare una fotografia di "una donna bianca con gli occhi verdi il cui volto nasce dal marmo" avrei impiegato giorni, usando modelle, fondali, make up artist, ore di Photoshop. E probabilmente non avrei ottenuto lo stesso risultato. Ma il fotografo sono comunque io, quale che sia lo strumento usato. Sono io che ho avuto l'ispirazione per scrivere e illustrare questo articolo. L'ho fatto ... per passione.
    12 punti
  17. Disponibile qui Modifiche rispetto alla versione firmware "C" da 4.10 a 5.00 Nota: gli utenti del seguente software dovranno aggiornare alle versioni più recenti. • Camera Control Pro 2 versione 2.37.0 o successiva, NX Studio versione 1.6.1 o successiva e SnapBridge versione 2.11.0 o successiva. Nota: le modifiche elencate di seguito sotto "Fotografia di immagini fisse", "Registrazione di video", "Riproduzione", "Controlli", "Display" e "Rete" sono presentate in dettaglio nella Manuale di aggiornamento firmware supplementare. Nota: a causa dell'aggiunta di nuove opzioni di menu, alcune opzioni del menu Personalizzazioni sono state rinumerate. ■ Fotografia di immagini fisse • Sono state aggiunte e modificate le seguenti funzioni a [Acquisizione auto] in [MENU DI RIPRESA FOTO]. - Data e ora per avviare l'acquisizione auto possono ora essere configurate in anticipo - È stato aggiunto [DX (24x16)] alle opzioni dell'area immagine - È stato aggiunto [Aeroplani] alle opzioni del tipo di rilevamento del soggetto - Acquisizione auto è ora disponibile con le impostazioni di messa a fuoco manuale della fotocamera - L'aspetto e alcuni nomi di voci nel display delle impostazioni sono stati modificati - Il campo di rilevamento disponibile per [Avanzati: distanza] è stato ampliato • È stata aggiunta un'opzione [C15] acquis. fotogramma alta velocità + modo di scatto. • È stata aggiunto il modo di impostazione frequenza a [Riduzione sfarfall. alta frequenza] in [MENU DI RIPRESA FOTO] che consente la configurazione delle premisurazioni della frequenza. • È stato aggiunto [Ritratto con toni ricchi] a [Imposta Picture Control]. • È stato aggiunto [Regolazione impressione ritratto] a [MENU DI RIPRESA FOTO]. • È stato aggiunto [Effetto pelle soft] a [MENU DI RIPRESA FOTO]. • È stato aggiunto [Modo NR su ISO elevati] in [MENU DI RIPRESA FOTO] che consente di selezionare un modo di elaborazione della riduzione disturbo. • Nuove opzioni di qualità dell'immagine disponibili per acquis. fotogramma alta velocità + ripresa con [Imp. qualità dell'immagine] > [Qualità dell'immagine (HSFC)] in [MENU DI RIPRESA FOTO]. • Lo zoom di visualizzazione live view va ora fino al 400%. • La lampada LED continua di Profoto A10 può ora essere utilizzata come illuminatore ausiliario AF. Nota: l'aggiornamento firmware è necessario per Profoto A10. Vedere il sito web aziendale di Profoto per i dettagli. ■ Registrazione di video • Sono state aggiunte e modificate le seguenti funzioni a [Acquisizione auto] in [MENU DI REG. VIDEO]. - Data e ora per avviare l'acquisizione auto possono ora essere configurate in anticipo - È stato aggiunto [DX] alle opzioni dell'area immagine - È stato aggiunto [Aeroplani] alle opzioni del tipo di rilevamento del soggetto - Acquisizione auto è ora disponibile con le impostazioni di messa a fuoco manuale della fotocamera - L'aspetto e alcuni nomi di voci nel display delle impostazioni sono stati modificati - Il campo di rilevamento disponibile per [Avanzati: distanza] è stato ampliato • È stato aggiunto [Ritratto con toni ricchi] ai Picture Control. • È stato aggiunto [Regolazione impressione ritratto] a [MENU DI REG. VIDEO]. • È stato aggiunto [Effetto pelle soft] a [MENU DI REG. VIDEO]. • Sono state aggiunte e modificate le seguenti funzioni a [Zoom digitale alta risoluzione] in [MENU DI REG. VIDEO]. - Il colore del bracketing dell'area AF messa a fuoco mostrato sulla visualizzazione di ripresa quando Zoom digitale alta risoluzione è attivato è stato modificato. - Le operazioni dello Zoom digitale alta risoluzione possono ora essere eseguite utilizzando il selettore secondario. • Lo zoom di visualizzazione live view va ora fino al 400%. ■ Riproduzione • È stato aggiunto [Velocità di riproduzione video] nel menu "i" di riproduzione video. • È stato aggiunto [Personalizza opzioni ritocco] a [Ritocco] nel menu di riproduzione "i". • È stato aggiunto [Rotazione auto immagine] nel menu riproduzione. • È stato aggiunto [Opzioni riprod. automatica serie] a [Riproduzione serie] nel menu riproduzione. • Lo scorrimento delle immagini ora mantiene l'orientamento corrente anche se la fotocamera viene ruotata. • La velocità di riproduzione video attuale viene ora visualizzata nel display di riproduzione durante la visualizzazione di un video a pieno formato. • È stato aggiunto [4608x3072; 14,2 M] a [Ritocco] > [Ridimensiona] nel menu di riproduzione "i" quando sono visualizzate immagini RAW. ■ Controlli • Sono state fatte aggiunte ai controlli personalizzati e ai ruoli assegnabili tramite le seguenti voci nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. - f1 e g1[Personalizza menu <i>] - f2[Controlli personalizz. (ripresa)] e g2[Controlli personalizzati] - f3[Controlli personalizz. (riproduz.)] Scegliere [Pref. punto AF (priorità volto)] per f3 [Controlli personalizz. (riproduz.)] > [Ghiera principale] o [Ghiera secondaria] > [Posiz. zoom avanzam. fotogr.]. Le impostazioni per f3 [Controlli personalizz. (riproduz.)] > [Ghiera principale] o [Ghiera secondaria] > [Avanzamento fotogramma] possono ora essere applicate mentre si scorre tra le immagini durante lo zoom in riproduzione. La selezione del modo monitor può ora essere assegnata ai pulsanti Proteggi/Fn4 e Audio. • I modi di ripresa ora possono essere selezionati singolarmente in modo foto e standard video. Nota: i modi di ripresa in tutti i set di ripresa da "A" a "D" sono impostati su P subito dopo l'aggiornamento firmware. • È stato aggiunto [Larghezza limite punto AF] ad a11 [Visualizzazione punto AF] nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. • È stata aggiunta una voce [Apertura massima Lv durante Mf] al [MENU PERSONALIZZAZIONI] nella posizione di a14. • Sono state aggiunte le voci [Prem. a metà per annul. zoom (MF)] al [MENU PERSONALIZZAZIONI] nelle posizioni d19 e g17. • Il bilanciamento del bianco e la compensazione dell'esposizione possono ora essere regolati mentre le impostazioni della funzione di ripresa vengono richiamate con la pressione del pulsante (tenere premuto). • Sono state apportate modifiche alla modalità di esecuzione di un pieno formato con [Formatt. card di memoria] nel [MENU IMPOSTAZIONI]. ■ Display • È stata cambiata la posizione in cui l'avvertenza alta temperatura della scheda di memoria viene visualizzata in standard video. ■ Rete • Viene ora visualizzata un'avvertenza quando la connessione a un accessorio ATOMOS AirGlu BT è instabile o interrotta. • È stato aggiunto [Connessione Wi-Fi (STA mode)] che consente di connettere la fotocamera allo smart device tramite un access point LAN wireless. • I numeri di porta possono ora essere specificati utilizzando [Collega a server FTP] in [MENU OPZIONI DI RETE]. • È stato aggiunto [Carica in formato HEIF] a [Collega a server FTP] > [Opzioni] in [MENU OPZIONI DI RETE]. Nota: le immagini HEIF convertite non sono memorizzate sulla scheda di memoria. • Gli accessori ATOMOS AirGlu BT e le impugnature remote MC-N10 possono ora essere utilizzati insieme. • L'indirizzo IP ottenuto automaticamente verrà mantenuto dopo che l'indirizzamento IP automatico è stato disattivato. • Gli indirizzi gateway/server DNS ottenuti automaticamente vengono ora visualizzati nel display di modifica TCP/IP. • I nomi file dell'immagine e dell'audio ora corrispondono se il nome file dell'immagine viene rinominato durante il trasferimento. ■ Altre modifiche • Quando [Modo area AF] è impostato su [Tracking 3D] e il soggetto umano è grande rispetto al fotogramma e più occhi vengono rilevati vicino al punto AF di tracking, la fotocamera assegna la priorità per la messa a fuoco all'occhio più vicino al punto. • Il tempo in cui la visualizzazione di ripresa diventa scura dopo il rilascio dell'otturatore quando è selezionato [ON] per [Riduzione dello sfarfallio foto] nel [MENU DI RIPRESA FOTO] è diventato più breve. • L'istogramma RGB è ora più facile da visualizzare quando [Modo 1] o [Modo 2] è selezionato per d12 [Colori caldi display] nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. • [MENU IMPOSTAZIONI] > [Versione firmware] ora mostra il firmware "G" del modulo GNSS. • L'aggiornamento firmware del modulo GNSS è ora disponibile. Nota: il secondo aggiornamento non è necessario se il firmware "G" del modulo GNSS è già 0.17, dato che per tale versione, il miglioramento è già stato effettuato. Nota: fare riferimento a "Aggiornamento firmware del modulo GNSS" per le procedure di aggiornamento. • Il firmware per il modulo GNSS è stato aggiornato. - Prestazioni di acquisizione migliorate quando utilizzate in determinate aree dove è possibile acquisire il satellite Quasi-Zenith "QZSS". • Sono stati risolti i seguenti problemi: - I valori di regolazione fine impostati in [Opzioni di regolazione fine AF] nel menu impostazioni non venivano applicati quando il soggetto veniva rilevato con [AF area estesa (piccola)], [AF area estesa (grande)], [AF area estesa (C1)] o [AF area estesa (C2)] selezionato per [Modo area AF]. - La commutazione al display di riproduzione e il tentativo di azionare il selettore secondario non avevano il risultato previsto mentre la spia di accesso scheda di memoria era accesa dopo la ripresa in sequenza quando [Riproduzione serie] > [Selet. second. mostra 1° scatto] in [MENU RIPRODUZIONE] era attivato. - A volte non era possibile ottenere un'esposizione ottimale durante la ripresa in sequenza o la ripresa con cambio messa a fuoco. - Il rilascio dell'otturatore a volte era disabilitato quando "Posa B" era selezionato per il tempo di posa. - A volte, i soggetti non potevano essere rilevati nella posizione corretta durante la ripresa ripetuta di aeroplani.
    11 punti
  18. una splendida ottica Nippon Kogaku Tokyo (Nikon) per telemetro Nikon. [ci perdonino i nikonisti italiani per questo titolo inglese, purtroppo rende il concetto molto più di una lunga frase italiana che avrebbe meno effetto del tipo : "Fotocamere Nikon all'antica, quale potrebbe essere il loro sviluppo ?"] Fenomeno Fujifilm X100 che, giunta alla sesta edizione pare un successo planetario se stiamo a sentire le fonti di parte. Si dice che gli ordini abbiano superato di 35 volte quelli delle Sony di taglia paragonabile. Possibile, possibilissimo, nonostante un prezzo non proprio abbordabilissimo. Ma comunque, considerato l'obiettivo integrato, inferiore a quello della pur celebrata (e di successo) Nikon Zf. Ci interessa poco se non in termini di fenomeno. Esistono giustificazioni valide per entrambi i modelli (estendibili in parte anche alle Zfc). Voglia di stile in un mare di fotocamere anonime e tutte uguali. Impostazione vecchia scuola. Slow Photography. Etc .etc. Che sono le stesse ricette usate da Nikon nel suo primo tentativo con la reflex Df oltre 10 anni fa. Replicato con la Zfc nel 2021 e doppiato con la Nikon Zf nel 2023. Ma sono passati solo sei mesi dalle prime consegne della Zf e sembra un secolo. Perché, appunto, le novità tolgono il palcoscenico ai modelli precedenti. Se possiamo dire una malignità, Nikon ha un retaggio passato storico a cui rifarsi direttamente. Certi concorrenti invece inventano modelli che si rifanno ad un'epoca, quando magari loro a quel tempo producevano altro. Ma ci interessa poco. Sicuramente al quartier generale Nikon si stanno interrogando su come guidare il fenomeno in futuro e come alimentarlo già oggi. Su questo ultimo punto, lo abbiamo già detto ma ci permettiamo di sottolinearlo ancora in questa occasione, per vendere Zfc e Zf, dopo l'eccitazione iniziale, non c'è che un modo. Presentare nuovi obiettivi in stile, possibilmente con l'anello di comando del diaframma integrato. Perché i pochi, e finti, sinora offerti insieme a Zfc e Zf non bastano. E non si può pretendere che i proprietari di Zfc e Zf si facciano vedere in giro con zoom argentati oppure con obiettivi fissi pensati per corpi dall'ergonomia moderna come Z8 e Z9, ben più comodi da usare e più aggraziati una volta innestato davanti un obiettivo da 10-20 cm. Questo basterebbe a ridare spunto a due modelli che oramai sono relegati ad un ruolo di "catalogo". Ma poi ? Ma poi ... c'è tutto un mondo. Dopo la Zf Nikon deve riprendere anche le telemetro, abbandonate per le reflex a partire dal 1959 ma che adesso con la scomparsa del mirror-box, potrebbero facilmente essere reinventate. Con la stessa logica, estetica e concetto vintage ma contenuto aggiornato, della Nikon Zf. e quindi spazio ad S ed SP, purché, anche qui, davanti non ci si obblighi a dover montare 50 e 20mm da 12 cm di lunghezza, quando non zoom da sette etti o più. non ci interessa che il telemetro resti ottico - anzi, quello lo lasciamo a Leica con le sue M che sono rivolte ad altro pubblico - piuttosto che all'estetica si leghi veramente una operatività materialmente affine al tempo. Quindi obiettivi compatti e leggeri, ma con l'anello di controllo del diaframma. Nikon stessa ha nella sua galleria dei miti dell'epoca, vere e proprie gemme ottiche che potrebbero essere rinnovate facilmente, con la libertà del nuovo attacco Z. Possibilmente non alle cifre dei fissi di classe S da 2000 e più euro ... Noi siamo sicuri che una moderna SP avrebbe un largo consenso e non solo tra i nikonisti. Anche perché avrebbe un corredo di obiettivi intercambiabili da mettere davanti a quel corpo senza un inutile finto pentaprisma. Senza inventarsi improbabili zoom digitali sull'obiettivo fisso, come fa la concorrenza. Ma siamo partiti parlando di una fotocamera che fa della praticità dell'ottica integrata uno dei suoi punti di forza. E anche qui Nikon ha dei precedenti illustri non ancora del tutto dimenticati, come le compatte a pellicola serie Ti. come questa 35Ti del 1993, accompagnata dalla 28Ti del 1994. Non è questo il concetto - macchina di nicchia ad ottica fissa di ottime caratteristiche - che sta cavalcando la stessa Leica con le sue Q (e come dimenticare le Sigma Foveon ad ottica fissa proposte in varie versione con ottica differente ?). Nikon ha fatto un tentativo - fallito - nel recente passato digitale con la Coolpix A, macchina compatta che abbinava il sensore APS-C da 16 megapixel della D7000 ad un obiettivo fisso retraibile da 18,5mm. era lenta come una lumaca e tecnologicamente in retroguardia (niente mirino) ma affascinante e proposta in due diverse fragranze di finitura. Nikon ha la tecnologia oggi, ha il mercato, ha l'opportunità di proseguire nel fortunato esperimento iniziato - con successo - con Zfc e Zf e fare ben di meglio di Fujifilm e Leica. Che non devono restare esperimenti isolati ma rientrare in un disegno logico e sviluppato nel tempo. Perché Nikon non finisca come Germanico, orgoglioso condottiero dal destino segnato, che osserva un futuro che poteva essere e che però non sarà mai. Che ne pensano i nikonisti che leggono queste pagine ? Commento libero come al solito.
    11 punti
  19. La scorsa estate mi è venuta l’idea di realizzare uno slideshow, non so se il nome è appropriato, cioè un video con musica e foto del carnevale di Venezia e, se il risultato mi soddisfaceva, realizzarne altri. Una volta scelte le foto era da capire quale programma usare, così ho chiesto consulenza al figlio di amici che si apprestava a partire per Milano dove avrebbe studiato per diventare cameraman. Mi ha consigliato DaVinci Resolve perché usato in campo professionale e, non ultimo, gratis. Dopo una serata in cui mi ha dato un’infarinatura sulla logica del programma, mi sono lanciato in questa nuova esperienza. Il risultato è questo Alba.mp4 Creare slideshow l’ho trovato più complesso che fare una buona foto in quanto i dettagli, ma non sono dettagli, da curare sono tanti e tutti importanti. Per prima cosa ho dovuto pensare come organizzare la sequenza delle foto per creare una narrazione (e non sempre le foto più belle sono funzionali), poi la musica per supportare la narrazione e dare ritmo, gli eventuali testi e quale carattere/dimensione usare, il titolo (senza sarebbe monca) e solo alla fine inserire il tutto sulla timeline. Lasciare decantare qualche giorno/settimana e riguardarla. O meglio correggerla. Ci ho messo qualche mese perché durante la lavorazione mi confrontavo con mio figlio ventenne e un suo amico per svecchiarla, renderla meno boomer. Per questo confronto li ringrazio moltissimo, è stato molto bello confrontarmi con loro e da allora lo faccio spesso. Il risultato mi soddisfa molto perché sono riuscito a ricreare quello che avevo in mente dove testo e musica sono funzionali a ricreare l’emozione che l’alba a Venezia mi da. Spero di essere riuscito a trasmetterla anche a voi. Grazie. PS: ne sto creando altri, con le foto del 2023 e il 27 marzo farò una serata al Fotoclub Padova. Se qualche Nikonlander è nei dintorni e mi viene a trovare è il benvenuto.
    11 punti
  20. Anticipiamo che Nikon ha una beta del sistema antiplagio in corso di sviluppo con l'Agence France-Presse (AFP) per imprimere i metadati C2PA alle fotografie scattate con la Nikon Z9. Il sistema consente all'editor che riceve le immagini di certificare che siano come scattate, senza ritocco e quindi "autentiche". E' molto probabile che questo sarà oggetto di un prossimo major upgrade del firmware (6.0 ?). Che probabilmente sarà del tutto superfluo per la stragrande maggioranza dei fotoamatori in possesso di una Nikon Z9. Ma non per questo non dovrà essere considerato una pietra miliare in ambito professionale. Insomma, fin dal 2021, la Z9 si mostra per quello che è e per come l'abbiamo descritta : un laboratorio di sviluppo operativo. Cordialmente.
    10 punti
  21. Viltrox ha annunciato in Cina la lista aggiornata delle prossime uscite della linea obiettivi con attacco Nikon Z : Viltrox AF 35mm f/1.2 LAB Viltrox AF 50mm f/1.2 LAB Viltrox AF 85mm f/1.2 LAB Viltrox AF 135mm f/1.8 LAB Viltrox AF 35mm f/1.4 FF Pro Viltrox AF 50mm f/1.4 FF Pro Viltrox AF 85mm f/1.4 FF Pro Obiettivo AF f/1.2 APS-C da definire Viltrox 40mm f/2.5 FF Viltrox 56mm f/1.7 APS-C Viltrox 16mm f/1.8 la serie LAB viene descritta come particolarmente ambiziosa.
    9 punti
  22. E' disponibile il nuovo firmware 1.60 per la Nikon Zfc (qui) presentato in anteprima la scorsa settimana al CP+ di Yokohama. il file è già scompattato, non è necessario fare altro che caricarlo su una scheda di memoria per fare l'aggiornamento. L'aggiornamento è cumulativo, quindi non dovete preoccuparvi di fare aggiornamenti intermedi se vi siete dimenticati - come noi - di fare un intervento precedente. Modifiche rispetto alla versione firmware "C" da 1.50 a 1.60 • Sono ora disponibili altre opzioni colore di sfondo per la voce [Visualizzazione informazioni] nel [MENU IMPOSTAZIONI]. • È stata aggiunta una voce [Schermata avvio] nel [MENU IMPOSTAZIONI]. All'accensione della fotocamera viene visualizzata una schermata avvio. • È stato aggiunto [Indicatore cornice REG rossa] al [MENU PERSONALIZZAZIONI] nella posizione g7. • È stato risolto un problema per cui [Modo di scatto] non poteva essere regolato correttamente utilizzando il pulsante Fn in modo AUTO quando [Modo di scatto] era stato assegnato al pulsante Fn. Aggiornamento la procedura è la consueta. Al termine dopo aver spento la fotocamera, compariranno le novità. La più utile a nostro avviso è la cornice rossa che avvisa che si sta facendo una ripresa video (tasto REC) ma poi sono state aggiunte delle "carinerie" in linea con il prodotto sul piano estetico la schermata in fase di avvio presenta una brevissima animazione In sostanza, una dimostrazione della cura di Nikon verso questa particolare fotocamera, nulla di prezioso ma un segno distintivo e di attenzione.
    9 punti
  23. La migliore come spesso mi capita c'è, secondo mio gusto, ma non è pubblicabile. Inoltre esco dalla mia comfort zone bw e pubblico tre colori 20.1 Freedom 20.2 Mona Lisa 2000 20.3 Don't Hurt Me
    9 punti
  24. Avevo,tempo fa, espresso il desiderio sfregando una teiera,credendo fosse la lampada di Aladino, di visitare le isole Lofoten in Norvegia. I presupposti si sono avverati a febbraio c.a., visto che un precedente viaggio, sebbene preventivato, non ha avuto luogo per un incidente domestico. Anche questa volta il tour e' stato prettamente fotografico che ha visto la presenza totale di 10 fotografi coordinati da due valenti professionisti: Massimo COIZZI (Nikon Scool Italia) e il collaboratore Pierpaolo SALVATORE. Siamo partiti dall'aeroporto di Bologna e con tre distinti voli con scalo a Monaco di Baviera, Oslo siamo giunti a destinazione a EVENES ( NARVIK) dopo 12 ore di viaggio. Nota: ad OSLO Ii controlli della sicurezza erano molto fiscali( anche in uscita) controllando macchia fotografica e pure le ottiche. All'arrivo ci attendeva un paesaggio caratterizzato da neve alta 30 cm che ricopriva il vasto parco di vetture da affittare. La temperatura ( -2°C ) cozzava con la bella giornata soleggiata incontrata ad OSLO che lasciava sperare una bella permanenza con foto colorate ma, invece, ci aspettava un tempo quasi sempre nuvoloso, nevoso che rendera' il paesaggio, a parer mio, monocromo e caratterizzato da un grigio plumbeo; ma per fortuna, madre natura ci ha regalato comunque qualche intervallo di bel tempo e, quindi , delle belle foto. LOCALITA' OGGETTO DEL TOUR Arrivati, abbiamo ritirato le 3 vetture prese in affitto e ci siamo diretti verso SVOLVAER , prima meta per alloggiare, per poi trasferirci ,successivamente con tappa intermedia a LEKNES ,in posizione baricentrica per le nostre puntate paesaggistiche , fino a sud nei pressi di MOSKENES con un percorso di 290 km circa. 1. REINE Piccolo borgo di pescatori situato sui fiordi aventi attorniato in una spettacolare cornice paesaggistica di montagne a 9 km da MOSKENES( Sud delle Lofoten). E' noto per essere considerato " il piu' bel villaggio della Norvegia". Qui abbiamo effettuato i primi scatti corroborati dalle foto, di seguito esposte, che rispecchieranno,d'ora in poi, l'incedere del mio racconto. 2. HAMNOY Piccolo borgo di pescatori, spot per fotografie di tramonto ed eventualmente fotografare l'Aurora Boreale. Tipiche le casette rosse poste al fianco del fiordo e appoggiate su palafitte in legno. Il paesaggio e' da mozzafiato considerata la presenza massiccia sullo sfondo del VESTFJORDEN. 3. SAKRISOY Piccolo villaggio di pescatori posto nei pressi di HAMNOY, caratterizzato anch'esso da un agglomerato di casette poste sul ciglio roccioso del fiordo ed oggetto di belle foto specie per quanto riguarda la ripresa del tramonto. L'attivita' principale e' la pesca e a fianco delle abitazioni sono allocate strutture lignee finalizzate alla essiccazione naturale, vista il clima mite e secco del posto. Tali strutture erano vuote ma, in estate sono stracolme di merluzzi lasciati a seccare ( STOCCAFISSO). Nota: il BACCALA' e' lo stesso merluzzo conservato mediante salagione. Presso la struttura " ANITAS SEAFOOD" abbiamo potuto assaggiare degli ottimi hamburgher di merluzzo e fettine di salmone o, per chi lo desiderasse, dell'ottima zuppa di stoccafisso. Al suo interno un ampio lampadario, fatto di tanti stoccafissi , rende l'atmosfera particolarmente nordica e bella da vedersi. Si potevano acquistare tutti i prodotti derivati del merluzzo, comprese salse, baccala', stoccafissi e del gustoso e spettacolare salmone che, con rispettoa quello che si vende nelle nostre pescherie, e' di notevole fattura e qualita'. Caratteristica e' la casetta gialla, dei proprietari della location posta accanto alla struttura con alle spalle una maestosa montagna ( OLENISOYA KYSTFORT); qui la foto paesaggistica e' d'obbligo! Nella quiete che contraddistingue questo luogo, chi desidera, puo' affittare delle canoe e fare un giro nel fiordo( foto con bambini ed adulti). 4. NUSFJORD Iconico porto di pescatori, caratterizzato da un paesaggio dominato dalla luce calda del tramonto. Sulla cima di un piccolo promontorio, appena fuori dell'abitato, abbiamo fotografato lo spettacolare tramonto( foto). Nota: Per accedere al piccolo borgo, ora, si deve pagare un ticket di 15 euro. 5. UNSTAD Famosa spiaggia e luogo unico per immortalare temerari surfisti (foto) impegnati a sfidare le onde dell'Oceano in pieno inverno. Questa spiaggia offre innumerevoli texture di sabbia che, grazie a vari contrasti, crea linee e figure di molteplici forme. Nota: appena giunti, ci ha accolto una bufera di neve ma, nel mentre, scorgiamo due temerari con muta entrare tra le onde del mare. Il paesaggio era completamente grigio e i fiocchi cadevano abbondanti. Anche in altra spiaggia abbiamo notato due giovani" temerarie" che in slip e maglietta si tuffavano per fare un bagno. QUI SI USA COSI'!!! 6. HAUKLAND BEACH Luogo ideale per chi ama punti di ripresa inusuali e opportunita' di catturare le bellezze del paesaggio. Posto ideale per ammirare l'Aurora Boreale ( foto). 7. UTTAKLEIV Zona di straordinaria bellezza naturale con paesaggi mozzafiato ed una costa spettacolare. E' famosa per la sua spiaggia di sabbia bianca, che offre una vista panoramica, unica, sul mare aperto e le montagne circostanti. Famosa e'una formazione rocciosa naturale conosciuta col nome " OCCHI DI DRAGO", meta obbligatoria per i fotografi(foto). Anch'esso posto d'eccellenza per catturare l'Aurora Boreale. 8. HENNINSVAER Villaggio su un piccolo arcipelago di isolette; borgo molto bello, assimilabile ad una " Piccola VENEZIA", con il particolare di un campo di calcio posto sul promontorio dell'isola di HEIMOYA ed il faro con sotto i merluzzi appesi. Lungo la naturale insenatura, si possono ammirare le case ed il pittoresco porto con imbarcazioni colorate ; luogo incantevole che infonde tranquillita'.( foto). Nota: quel giorno nevicava abbondantemente e le riprese del campo non abbiamo potute farle oltre all'esiguo tempo a disposizione per il rientro alla sede alloggiativa di inizio tour(3 h di viaggio). 9. PERCORRIBILITA' Nonostante la presenza costante della neve( 20 cm fissiI), le strade sono sempre percorribili. Le auto non hanno difficolta' a percorrerle in quanto dotate di pneumatici chiodati. Tutte le isole dell'arcipelago delle Lofoten sono collegate tra loro da ottime infrastrutture ( PONTI) che ne permettono il collegamento tra loro e la terraferma. La percorribilita' e' sempre garantita da camion spargi sale o trattori che gestiscono interrottamente la zona di propria responsabilita'. La popolazione gestisce , parimenti, gli spazi comuni mediante utilizzo di trattorini o aspiratori di neve, specie nei corridoi adducenti le proprie abitazioni. Nota: Tutta la viabilita' e' caratterizzata dalla presenza di palette( h 2 mt) ,poste ai margini della carreggiata, ogni 25 mt , per indicarne i suoi limiti. La neve ai bordi non permette di valutare il relativo dislivello e quindi pericolo di uscire facilmente fuori strada. 10. POPOLAZIONE La popolazione qui, consta di 4,5 milioni di abitanti contro i 345 mila dell'Islanda. In genere sono presenti e, sparsi un po ovunque, piccoli agglomerati urbani lasciando a delle grandi citta'( LEKNES) l'organizzazione commerciale principale. Poca polizia ma, comunque presente e pronta ad usare i laser per garantire il rispetto delle norme di circolazione. Nota: curiosamente ho notato , di giorno, poche persone, e le abitazioni sembravano disabitate ma, con il buio serale si notava un'ampia presenza di case illuminate che attestavano la presenza , anche massiccia di abitanti. Il sole sorge alle 09,00 circa e tramonta alle 16 circa; i negozi quindi chiudono molto presto,; solo i supermercati ed i locali di ristorazione rimangono aperti! Mi ha particolarmente colpito la presenza nelle abitazioni, dotate di tante finestre quasi ovunque, di lumi di ogni genere che , posti al centro, illuminano la finestra quasi ad esorcizzare le tenebre che incombono fuori. Immagine molto suggestiva e bella da vedersi. Ho postato inoltre una foto in cui , come parco giochi, al posto delle altalene , i bimbi giocano utilizzando la silhouette di una imbarcazione. 11. CLIMA Siamo a 200 km dal Circolo Polare Artico ed il clima e' abbastanza mite grazie alla presenza della Corrente del Golfo. La temperatura ha oscillato in un range tra lo 0,-2,-4,-7,-10°C. La piu' bassa l'abbiamo riscontrata ad OSLO al rientro con -20°C. Tutto sommato ,col giusto abbigliamento tecnico, non si patisce il freddo. Va da se che, quasi ogni sera, il cielo era nuvoloso e frequenti fossero le leggere nevicate che si protraevano per tuta la notte. La variabilita' del clima, proprio per la presenza della Corrente del Golfo, portava a presenza di neve ma anche di ampie schiarite. Anche in questa sede, siamo riusciti a immortalare l'AURORA BOREALE (foto). Nota: purtroppo non abbiamo potuto godere di tante belle giornate. Le foto sono quasi sempre caratterizzate da composizioni ove imperano rilievi rocciosi (grigi) e neve,neve e poi neve! Il mare, presente quasi ovunque nelle insenature dei fiordi, e' quasi sempre ghiacciato , anche se, al vicinarsi dell'Oceano risulta di un bel blu e caratterizzato da un clima piu' mite e temperature leggermente superiori. 12. SITUAZIONE ALLOGGIATIVA Come base di partenza per le varie escursioni fotografiche si e' preferito stazionare presso SLOLVAER(primo e d ultimo giorno) situata nei pressi dell'aeroporto, mentre LEKNES come baricentro e , principale citta' abitata. Abbiamo soggiornato nelle ROBUER, tipiche casette di legno in palafitta e dai colori vivaci, in parte trasformate in alloggi per turisti. In genere sono allocate sui fianchi dei fiordi. Gli ambienti, completamente in legno, sono riscaldati elettricamente ed hanno le principali suppellettili per le esigenze dei singoli/gruppi di turisti ed anche famiglie che vi trascorrono vacanze. I nostri pinti di appoggio sono stati. - Nordic Sea Angling ( Leknes)( 802-1578-1255-1258-1275); - Tieldsundbrua Hotel(Evenskjer) ( 1649-1572). 13. FAUNA-ANIMALI Scarsa la presenza di animali allo stato brado o in recinto all'aperto. Abbiamo avuto l'occasione, sebbene a distanza di ammirare due alci difficilmente avvicinabili.( foto) 14. TECNICA FOTOGRAFICA: per quasi tutte le foto ho usato la tecnica del Bracketing di tre foto ( -2/o/+2). BUONA VISIONE
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  25. In quel tempo un giovane esodato desideroso di riprodursi, chiese ai saggi un consiglio. Il verdetto fu lapidario: “per una buona riproduzione il rapporto deve essere uno a uno! Devi usare un attrezzo da 50-56mm, massimo 105, ma soprattutto il suddetto strumento deve essere micro!” E così fu. Il resto son cose di questi giorni, volendo digitalizzare un tot di dia, e negativi BN / colori, forte degli articoli di Max del 2018 (https://www.nikonland.it/index.php?/articoli/nikon-z/accessori-e-altro-per-nikon-z/nikon-es-2-pellicola-su-sensore-r175/) e 2021 (https://www.nikonland.it/index.php?/articoli/nikon-z/accessori-e-altro-per-nikon-z/nikon-es-2-su-nikkor-mc-5028-riprodurre-pellicola-su-nikon-z-r633/) mi sono attrezzato per la bisogna: 50mm 2,8 micro e ES2, in realtà il suo clone cinese con retro illuminazione a led bianchi, molto comoda, costa poco più della metà… Per ora mi sono cimentato con le dia, anni 85-2005, soggetti: viaggi e concerti. L’iter e gli aspetti tecnici, ed anche un po’ storici, li ha bene spiegati Max, mi limito ad alcune considerazioni personali: -lo stato delle pellicole varia in base alla vetustà (ma non sempre), al laboratorio, alla sensibilità della pellicola ed eventuale “tiraggio” a 1600 iso, cosa molto frequente nei concerti. Non solo, le immagini più buie, e spesso sottoesposte sono le più vulnerabili, ed anche quelle riposte vicino allo sportellino delle scatole porta caricatore, le prime insomma, quelle che hanno ricevuto più luce. Il risultato spesso, è una forte dominate magenta-violacea, fino a rendere le dia bitonali nei casi più estremi. Io usavo ektachrome 64/400 e kodachrome 100/400. -Carramba che sorpresa! La polvere e la grana! Già ci sono anche loro, era un po’ che non si vedevano. Se per la prima si ovvia con la solita pompetta, per la seconda c’è poco da fare, salvo perdere definizione e dettaglio con “polvere e grana” in PP., o meglio, la correzione è fattibile molto, molto delicatamente sui soggetti a fuoco, ma abbastanza risolutiva per le parti già di loro sfocate. I cieli ad esempio si sistemano più facilmente, come il boket, i mossi, i nero chiusi ed i bianchi puri -Importante la centratura, per non dover ritagliare troppo in PP. (v, sopra) - I puntini residui della polvere ed i graffietti sull'emulsione si correggono abbastanza bene con i vari cerotti. -Indispensabile quindi un passaggio di PP. Ad esempio per la correzione delle dominati, poco efficace LR, mentre abbastanza risolutivo PS (probabilmente dipende anche dalle versioni, questo è quanto è accaduto a me). E se non ci soddisfano gli automatismi, si va "alla vecchia" con il bilanciamento colore prendendo i bianchi puri come riferimento. E poi tutto quello che normalmente fate in LR e/o PS, compreso il passaggio in BN laddove l'estro del momento ci suggerisce. Tutto questo pippone per disincentivare e sconsigliare la pratica? Assolutamente no! Credo valga la pena recuperare e valorizzare i nostri archivi, e non soltanto per rivivere delle emozioni personali, ma per condividerle! Forza allora, vi rendo partecipi di alcune “vecchiette spolverate”, se ne avete non lasciatele nel cassetto postate qui! Ed ecco la macchinina restaurata: ed una sua amica: sempre Cuba 2002 ed altre....
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  26. 16 a) a questa foto sono affezionato per due semplici motivi, il primo è che e stata la copertina del Magazine, il secondo perché è stato realizzato con lo Z 400 mm f.4.5 appena mi è arrivato. b) anche a questa sono particolarmente legato, perché ho fatto il mio secondo ws, in cui ho potuto non solo provare i missili di Mauro, ma che mi ha arricchito un pò di più.
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  27. Dal mio lavoro di aprile 2023, pubblicato sul Nikonland Magazine 6, realizzato con Z MC 105/2,8 su Z9 (in maniera volutamente difforme dalle usuale catalogazioni entomologiche) wings... 9.1 9.2 9.3 The man who has no imagination has no wings. (Muhammad Alì)
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  28. 6.1 Limenitis reducta, Silvano azzurro, D500 300 PF ED +TC 1.4 f.10, 1/640 sec., ISO 400, mano libera 03.08.2023 6.2 Accoppiamento di Sympetrm striolatum Z8 500 PF ED f.9, 1/500 sec., ISO 280, mano libera, 27.09.2023 6.3 Lusus di Ophrys holosericea, Z7 Z 105 MC S , f. 3,5, 1/1250 sec., ISO 64, focus stacking, 02.06.2023
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  29. Intervista a Kazuto Yamaki, CEO e proprietario di Sigma al CP+ (in francese). In sintesi : i tre obiettivi APS-C per Nikon Z presentati circa un anno fa non hanno venduto per niente bene è curioso di vedere che accoglienza avrebbero degli obiettivi full frame per Nikon Z il mercato cinese per loro è importante (i cinesi amano il paesaggio e la foto agli uccelli) vogliono essere leader di mercato, quindi obiettivi di nicchia come il 15/1.4 fisheye sono necessari, anche se non ci guadagneranno nulla il nuovo sensore Foveon full-frame è e resta in alto mare foto di tutta eloquenza (NdA) testo completo con traduzione automatica L'ultima volta che ci siamo visti è stato in occasione del lancio a Parigi dei due obiettivi Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sports e 10-18mm f/2.8 DC DN Contemporary. Come è avvenuto questo lancio e come sono stati accolti dal grande pubblico? Questi due obiettivi sono stati entrambi accolti molto bene da molti clienti in tutto il mondo. Sono apprezzati per il loro form factor , il loro peso e le loro dimensioni ridotte. Prima di parlare dei due obiettivi presentati da Sigma al CP+, vorrei tornare agli ultimi dati CIPA . Quali sono secondo te i principali trend del mercato giapponese? Il mercato giapponese lo scorso anno è stato in crescita rispetto al 2022. Sembra che il grande pubblico sia ancora interessato alle nuove attrezzature fotografiche. I nostri clienti apprezzano l'innovazione, non importa quanto grande o piccola. Qual è il posto della Cina nel mercato fotografico? Sigma ha visto una forte crescita nel mercato cinese. In generale, l’economia cinese non è in ottima forma, ma quando si tratta di corpi macchina e obiettivi, la crescita c’è sicuramente e ne siamo molto contenti. In generale, i cinesi hanno un grande interesse per la fotografia. La fotografia di paesaggi è molto popolare, ma la fotografia di uccelli è particolarmente apprezzata. E la qualità dell’immagine è molto importante per i consumatori cinesi. Recentemente è emersa una nuova tendenza con l’uso delle telecamere per lo streaming video, poiché in Cina lo shopping dal vivo è molto popolare, soprattutto tramite TikTok. E per questo tipo di pratica la richiesta di corpi e obiettivi è molto forte. E consigliamo in particolare il Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art (full frame), così come il Sigma 18-50mm f/2.8 DC DN (APS-C). Parliamo del tuo nuovo obiettivo Sigma 15mm f/1.4 DG DN Diagonal Fisheye Art. Perché combinare fisheye e apertura ampia? Diversi anni fa gli astrofotografi ci hanno chiesto un obiettivo che combinasse il fisheye con un'apertura molto luminosa per poter catturare quante più stelle possibile. Sappiamo che la domanda per questo obiettivo sarà limitata. Ma voglio che Sigma diventi un'azienda leader nel settore ottico. E come leader, dovevamo avere un obiettivo così specifico. Questo obiettivo sembra essere rivolto agli astrofotografi, proprio come altri obiettivi Sigma ad ampia apertura rivelati di recente. Si tratta di un segmento di utenti importante per te? Sì, questo segmento è molto importante per noi, sia per i fotografi professionisti che per gli amatori illuminati. Anche se la domanda è limitata, è per noi un grande piacere lavorare con questi clienti. Come uomo d'affari, devo essere interessato anche al fatturato e alla redditività dell'azienda. Ma realizzando diversi progetti in parallelo, possiamo sia produrre obiettivi in grandi serie, ma anche produrre obiettivi in quantità minori. Non facciamo questo lavoro solo per soldi, ma anche per passione. È un grande piacere realizzare obiettivi di questo tipo, che avvantaggiano davvero i fotografi professionisti o appassionati. Questo è il motivo per cui siamo così entusiasti di realizzare obiettivi così speciali. Con lo sviluppo di sistemi ottici su tutte le montature, come fa Sigma a decidere la priorità di ciascuna lente? Questo compito è uno dei più difficili, ma anche uno dei più interessanti. Ho già la mia lista dei desideri fino al 2027, che ho trasmesso ai miei ingegneri. Ne discutiamo e decidiamo quali prodotti rilasciare per primi. Certo, pensiamo sempre in termini di fatturato e fatturato, ma anche in termini di passione. Quindi proviamo a combinare questi due fattori e creiamo una tabella di marcia per ogni anno. Forse i due obiettivi più interessanti che abbiamo rilasciato finora sono gli ultimi Sigma 500mm f/5.6 DG DN OS Sports e Sigma 15mm f/1.4 DG DN Diagonal Fisheye Art . Questi due obiettivi sono unici e sono sicuro che molti fotografi stavano aspettando obiettivi così speciali. La compattezza del Sigma 500mm f/5.6 DG DN OS Sports è davvero sorprendente. Come siete riusciti a ridurne le dimensioni e il peso? Solitamente, per ottenere una lente così compatta, è necessario utilizzare un elemento in vetro di diffrazione ( o lente di Fresnel, ndr ). Ma non è il caso di questo obiettivo. Abbiamo invece utilizzato un gran numero di elementi speciali a bassa dispersione. Questa tipologia di vetri ha già una lunga storia alle spalle, ma le nostre lenti FLD sono di grande attualità. Entro i 500 mm utilizziamo 3 obiettivi FLD nella parte anteriore e una lente SLD nella parte posteriore. Queste quattro lenti producono lo stesso risultato di una lente di diffrazione. Ciò richiede un know-how su larga scala con una precisione molto elevata. È combinando nuovi vetri speciali e le nostre capacità produttive che siamo riusciti a progettare questo 500 mm. Il Sigma 500mm f/5.6 DG DN OS Sports è dotato di un sistema di stabilizzazione ottica OS2 “intelligente”. Potete spiegarci cosa comporta tutto ciò? Abbiamo ottimizzato gli algoritmi di stabilizzazione ottica. Purtroppo non posso spiegartelo più nel dettaglio perché tecnicamente è molto complicato. In generale, stiamo perfezionando i nostri algoritmi delle lenti per ottenere una compensazione molto più efficiente. Dato che si tratta di ottimizzazioni software, sarebbe possibile implementare questi algoritmi su altri obiettivi più vecchi? Sì, ma il livello di ottimizzazione non sarebbe così elevato come sui nuovi obiettivi. Infatti, quando iniziamo a lavorare su una nuova ottica, teniamo conto fin dall'inizio della tecnologia OS2. Le lenti che abbiamo progettato in passato non sono adatte ad ospitare la tecnologia OS2. Se lo implementassimo su questi prodotti, potresti ottenere un miglioramento delle prestazioni, ma sarebbe inferiore rispetto ai nuovi obiettivi. Tuttavia, abbiamo già aggiornato il firmware degli obiettivi esistenti come il Sigma 150-600 mm f/5-6.3 DG DN OS Sports e il Sigma 100-400 mm f/5-6.3 DG DN OS Contemporary . Gli aggiornamenti del firmware sono sempre molto graditi, poiché l'obiettivo rimane all'avanguardia più a lungo, anche 2 o 3 anni dopo il suo lancio... Sì, assolutamente! E in più è un bene per l'ambiente. D'altra parte, potremmo notare che il Sigma 15mm f/1.4 DG DN Diagonal Fisheye Art non è l'obiettivo più compatto sul mercato. Perché quel ? Questo perché è un obiettivo fisheye con un'apertura molto ampia af/1.4. Non avrebbe avuto senso scendere a un compromesso, ad esempio con un'apertura di f/1.8? Il nostro obiettivo per questo obiettivo era l'apertura f/1.4, perché era richiesta dagli astrofotografi che vogliono catturare quanto più cielo possibile, ma anche utilizzare la velocità dell'otturatore più elevata e il valore ISO più basso. Per ottenere ciò era necessaria un'apertura di f/1.4. È anche un obiettivo che puoi utilizzare anche per ritratti di moda ultra grandangolari… Hai ragione. Se guardi su Instagram puoi vedere diversi esempi di foto ritratto scattate con un obiettivo fisheye, che le rendono uniche, poiché il soggetto è distorto. Vogliamo liberare la creatività dei fotografi offrendo prodotti unici come questo. Abbiamo visto che il Sigma 500mm f/5.6 DG DN OS Sports ha una ghiera dei diaframmi, una novità per questo tipo di obiettivi. Perché quel ? Per prima cosa abbiamo aggiunto una ghiera dei diaframmi al nostro Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sports, e abbiamo pensato di aggiungerla anche al 500mm. Solitamente il diaframma si regola direttamente sul corpo, ma poiché viene a portata di mano quando si impugna l'obiettivo, sbaglieremmo a privarcene! Torno su argomenti più ricorrenti. Pertanto, alcune fonti credevano che Sigma avrebbe lanciato uno o più obiettivi con attacco RF su CP+. Puoi dirci di più? Purtroppo non posso darvi ulteriori informazioni su questo argomento. Come vi ho detto l’anno scorso, siamo consapevoli della domanda dei clienti in questo senso. In effetti, questa domanda sta diventando sempre più forte. In Sigma tutti crediamo di dover rispondere a questa richiesta, ma per il momento non abbiamo una risposta da dare. Non ho una tabella di marcia da annunciare per l'attacco RF Canon. D'altra parte, nella Nikon Z-Mount abbiamo già tre obiettivi. Ma non sono stati accolti molto bene dagli utilizzatori di corpi Nikon, forse perché sono ottiche APS-C. Inoltre, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per conquistare il cuore dei Nikonisti. In particolare, lanciando obiettivi full-frame con attacco Z? Sì, il formato completo è per noi una fonte di opportunità. Ma il nostro piano era lanciare queste 3 ottiche per APS-C per osservare la risposta del mercato. Ma oggi vorrei vedere come verrebbero recepiti gli altri obiettivi. Ma per vedere la risposta del mercato agli obiettivi full frame, dovresti lanciare questi obiettivi, giusto? Sì, assolutamente (ride). Uno sguardo al Sigma 70-200mm f/2.8 DG DN OS Sports: un giorno saremo in grado di utilizzare un moltiplicatore di focale Sony con attacco E, allo stesso modo della versione con attacco L? NO. Abbiamo un moltiplicatore di focale solo con attacco L. La nostra prossima domanda riguarda i sensori Foveon. Hai qualche novità da condividere con noi su questo punto? Siamo ancora nella fase di produzione di un prototipo più piccolo del full-frame e stiamo attualmente testando la nuova architettura pixel. Questo è già quello che ho condiviso con voi l'anno scorso. Da allora non abbiamo fatto progressi significativi. L'anno scorso abbiamo testato un nuovo chip, che ha funzionato bene. Ma abbiamo riscontrato anche diversi errori di progettazione. Una volta corretti gli errori, li sottoponiamo al nostro partner che realizza il prototipo. Ma non abbiamo ancora deciso di avviare la produzione di massa, il che rappresenta un’altra sfida. Ultima domanda: Sigma lancerà altri obiettivi a focale fissa a lunghissimo raggio? Come ti ho detto, sempre più persone amano fotografare gli uccelli e la fotografia naturalistica in generale. Questo è un segmento in crescita. Interessante è il design delle lunghezze focali fisse a lungo raggio. Ad essere onesti, al momento non abbiamo questo tipo di obiettivi nella nostra tabella di marcia, ma penso che valga la pena considerarli per il futuro.
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  30. 2 Nebbia in valle 16-02-2024 Nikon Z9 24/120 F4 t1/80 f6,3 ISO 240 Nebbia in Valle 16-02-2024 Nikon Z9 14-24 f2,8 t1/80 f6,3 ISO125
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  31. è solo la prima bozza del primo numero del 2024, di M, rivista trimestrale fatta da Me e per Me. Con le mie Modelle e gli shooting fatti nel trimestre. Penso di completarla entro il mese di aprile. E' uno dei progetti del 2024 che cercherò di continuare in futuro, possibilmente recuperando anche gli shooting degli anni scorsi per farne una cronaca delle mie esplorazioni fotografiche dell'universo M. Avrà un numero di pagine necessariamente potenza di 2. Una rivista binaria. Fatta di figure di donne che ho fotografato.
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  32. Natural and mechanical birds. 30.1 Capovaccaio, Maggio 2023, Madzharovo Bulgaria, Nikon Z9 su Nikkor 500/5,6PF 30.2 Flying display, AFAD United Arab Emirates, Settembre 2023, Athens Flying Week 2023, Nikon Z9 su Nikkor Z 100-400mm @400mm 30.3 Flying display F35, USAF United States AF, pilota una donna: Kristin «BEO» Wolfe, Settembre 2023, Athens Flying Week 2023, Nikon Z9 su Nikkor Z 100-400mm @400mm
    8 punti
  33. 23.1 "Mardi Gras" febbraio 2023 23.2 "Senja" Settembre 2023 23.3 "Helianthus" aprile 2023
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  34. Il punto di vista educato di un nikonista d'annata, esperto sia di fotografia professionale che di video professionale (da abbastanza tempo da ricordare le Nikon a pellicola) che descrive - da californiano di Los Angeles - le infinite possibilità offerte da questa acquisizione : di Christopher Malcolm "Stamattina mi sono svegliato con una notizia piuttosto eccitante. Nikon, il leggendario produttore di fotocamere, ha accettato di acquistare RED, la società dietro alcune delle fotocamere cinematografiche più popolari oggi sul mercato. Ora, devo dire che ne ho sentito parlare per la prima volta tramite un post di un canale Instagram satirico incentrato sull'industria cinematografica. Quindi, all'inizio, non ero sicuro al 100% di non innamorarmi di un post di notizie false. Poi ho cercato su Google le notizie. E sì, in effetti, è vero. Nikon ha acquistato RED, riunendo entrambi i marchi sotto lo stesso ombrello. Personalmente ritengo che questa sia un'ottima notizia. Avendo lavorato sia come fotografo professionista che come regista per tre decenni, ho sempre avuto una specie di armadio diviso. Nikon è il marchio di fotocamere che ho utilizzato per costruire e sostenere la mia carriera di fotografo professionista. Ma, quando si tratta di realizzare film, mi trovo spesso a dover noleggiare marchi diversi perché, fino ad ora, Nikon non ha mai avuto una grande presa nel mondo del cinema. Ho scritto più volte di quanto amo la mia Nikon Z9 . Gran parte di questo amore è dovuto al fatto che è la prima fotocamera Nikon che ho sentito mi ha davvero offerto gli strumenti necessari di cui ho bisogno come regista/DP per operare a un livello paragonabile ad altri sistemi. Adesso utilizzo il mio Z9 per creare più film, oltre a contenuti commerciali. I film che ho girato con la Z9 hanno letteralmente condiviso lo stesso schermo cinematografico con progetti girati con le fotocamere Alexa e Panavision senza perdere un colpo. L'unico vero cavillo che ho avuto con il mio Z9 è che vorrei poter ottenere le stesse identiche caratteristiche nella forma scatolare di un corpo cinematografico. Detto questo, senza dubbio ci sono state inevitabilmente delle resistenze da parte di alcuni membri del mio equipaggio. Per essere chiari, la Z9 è una delle migliori fotocamere mirrorless sul mercato per la cattura di video professionali. Ma, dal momento che il mondo del cinema è incredibilmente attento al marchio, e Nikon non ha ancora la reputazione nel settore cinematografico come hanno aziende come Arri, RED o Sony, molti veterani del settore semplicemente non sono abituati a pensare a Le fotocamere Nikon in questo modo. Alla fine apprezzano i risultati. Ma può volerci un po’ di convinzione. RED, d'altro canto, si è costruito una reputazione stellare nell'industria cinematografica. Con le fotocamere dall'originale RED ONE al V-Raptor e Komodo, l'azienda è nota per prodotti affidabili che hanno servito produzioni grandi e piccole per oltre 20 anni. Ho avuto il piacere di girare più progetti sui sistemi RED. E, anche se attualmente non possiedo una fotocamera RED, i sistemi sono stati nel mio carrello in più di un'occasione. Per molti versi, la prospettiva che queste due società si fondano in una sola sembra lo scenario meno probabile. Soprattutto a causa della nota causa sui brevetti che RED e Nikon hanno intrapreso lo scorso anno per l'implementazione da parte di Nikon delle funzionalità video RAW. Quando la causa si risolse in modo discreto, la convinzione era che le due società avessero appena deciso di coesistere. Ma, forse, parte della conversazione dietro le quinte riguardava come uscire dalla disputa con una vittoria per tutti. Acquistando RED, Nikon ha un posto immediato all'interno dell'affermata industria cinematografica. Ciò elimina la necessità per Nikon di sviluppare una propria linea di fotocamere cinematografiche, cosa che avevo sperato in passato. Oppure, se sviluppa ancora una cinepresa cinematografica con marchio Nikon, può farlo incorporando parte della tecnologia RED per combinare il meglio di entrambi i mondi. Da un giorno all'altro, l'azienda diventa una potenza sia nel mercato dell'immagine fissa che in quella in movimento. Con tutte le possibilità a disposizione, ho ancora un paio di domande che senza dubbio verranno risolte nel tempo. Ad esempio, come posizionerà Nikon i marchi all’interno dell’ecosistema? Per come la vedo io, entrambe le società apportano valori unici alla combinazione. Nikon ha una storia leggendaria tra i fotografi. Ha una collezione leggendaria di obiettivi, molti dei quali sono stati utilizzati sui set cinematografici per decenni. Ha una straordinaria tecnologia di messa a fuoco automatica e una forte presenza sia nel mercato consumer che in quello prosumer. RED porta una reputazione tra i registi professionisti. Il suo REDCODE Raw è un codec comunemente utilizzato nel settore. Sono entusiasta del nuovo video Nikon NRaw. Ma è ancora relativamente nuovo sul mercato. E una comunità cinematografica ben radicata è abituata alle sue comodità. I coloristi che sono stati abituati a lavorare con REDCODE Raw nel corso degli anni hanno semplicemente più familiarità con esso rispetto a NRaw. In termini di dimensioni fisiche, RED ha l'esperienza nella produzione di prodotti progettati per i registi. Le fotocamere mirrorless di Nikon sono sorprendenti per il mercato ibrido. Ma non hanno ancora telecamere dedicate alla produzione cinematografica. RED offre cose semplici come fattori di forma e strumenti più adatti ai registi, come i pali e i semafori per l'esposizione, che possono far avanzare le offerte di Nikon. Ma, senza dubbio, ciò che RED apporta maggiormente a questa acquisizione è il riconoscimento del nome. Una delle cose che mi fa assolutamente infuriare nel mondo del cinema è che l'attrezzatura conta davvero. Non l'attrezzatura in sé, sia chiaro. Se sai cosa stai facendo, puoi realizzare un ottimo film con quasi tutte le fotocamere moderne. Ma il distintivo con il nome ha molta più influenza nel mondo del cinema che nel mercato delle immagini fisse. Ho proposto ai clienti progetti che potevano essere realizzati a metà prezzo utilizzando la mia Nikon e ottenendo comunque gli stessi risultati. Tuttavia, la maggior parte dei clienti sceglie ancora di spendere più denaro anziché meno solo perché si sente più a suo agio con le fotocamere di marca consolidata del settore. Non mi lamento di quelle telecamere. Sono eccellenti. Ma le fotocamere Nikon sono anche eccellenti produttrici di video, eppure spesso non vengono nemmeno ammesse alla conversazione. Lo stesso non si può dire per RED che è il benvenuto in qualsiasi discussione tra clienti e agenzie indipendentemente dalla portata del progetto. Ciò dà ai filmmaker la libertà, in termini pratici, di incorporare più prodotti Nikon sui set cinematografici professionali. Nel corso del tempo, questo raggiunge l'obiettivo di Nikon di farsi sempre più strada in un mercato video che si è dimostrato riluttante a dare la sua possibilità al nuovo ragazzo sul blocco. Quindi Nikon dovrà stare attenta a come lancia il primo lotto di fotocamere RED dopo l’acquisizione. Potrebbero scegliere di lasciare tutto così com'è, riconoscendo poco all'esterno che Komodo II (o qualunque cosa verrà dopo) è un prodotto Nikon. Oppure potrebbero andare all’estremità opposta dello spettro e iniziare a marchiare tutto con un logo giallo invece che rosso. Non ho idea di quali siano i loro piani. Se fossi in me, potrei lasciare i prodotti di fascia alta come V-Raptor , Komodo , Komondo-X, ecc., come prodotti con marchio RED. Quindi stabilirei saldamente le fotocamere mirrorless Nikon come leader video nel mercato consumer e prosumer. Pensa alla Sony a7S III rispetto alla Sony Venice . Nikon sarebbe il leader tra i creatori di contenuti, mentre RED sarebbe il marchio per i registi professionisti. Tutte le entrate finirebbero nelle tasche di Nikon. Ma questa strategia consentirebbe all'azienda di continuare a basarsi sul marchio consolidato RED, costruendo al contempo la propria reputazione per la linea di prodotti cinematografici Nikon. L'acquisizione offre anche una grande opportunità per unire le tecnologie delle aziende. Potremmo vedere REDCODE RAW disponibile in una Nikon Z9?, per esempio. Un aggiornamento del firmware può fornire al RED Komodo le funzionalità di messa a fuoco automatica dello Z9 ? Le fotocamere RED potrebbero ora essere in grado di catturare immagini fisse utilizzando il formato RAW Nikon ? Presumo che le fotocamere RED in futuro saranno sviluppate con l'attacco Z anziché con l'attacco RF Canon? Pensa a cosa ciò potrebbe stimolare in termini di sviluppo del prodotto sul lato degli obiettivi cinematografici da parte dei produttori che ora devono offrire l’attacco Z come opzione. Tutte queste piccole cose servirebbero solo a radicare ulteriormente Nikon nel mondo del cinema senza cannibalizzare le sue attuali linee di prodotti. E, cosa ancora migliore, questa unione offre a Nikon una linea completa di prodotti per fotocamere, più o meno allo stesso modo in cui Canon e Sony offrono fotocamere per tutti, dal mercato inquadra e scatta ai direttori della fotografia vincitori di Academy Award. Le possibilità sono infinite. E, come nikonista e regista di lunga data, sono piuttosto entusiasta di questa notizia. Potrei finalmente essere in grado di riunire tutte le mie esigenze fotografiche sotto lo stesso tetto. Lo considero un grande passo avanti nel rendere Nikon uno dei principali attori nel mondo del cinema (anche se l'etichetta stessa dice ancora RED)."
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  35. Segnatamente, il fotografo - nikonista oramai di lungo corso - che ci ha rivolto questo quesito ha questo profilo : possiede due Nikon Z6 II che usa con 24-120/4S, 40/2, 50/1.8 S, 70-200/2.8 S; una delle due ha il Nikon MB-N11, ha 4 batterie in tutto; usa XQD ed SD fotografa e riprende in video modelle a nostra domanda, ha risposto di fare non più di 800-1000 scatti la settimana, non tutte le settimane, esclusivamente per professione nella Z6 II apprezza l'architettura generale, la compattezza su gimbal, trova un limite grave nel video 4K60p croppato (i suoi committenti pretendono il 4K60p come minimo requisito) e l'autofocus deficitario nel riconoscimento di occhio e volto Ma lui scatta solo a scatto singolo, mai raffiche, per lo più a diaframma chiuso ed ISO base. La risoluzione in foto non è un problema. Lo scorso anno ha provato una mia Z8 ed aveva pensato di acquistarla ma poi ha rinunciato pensando fosse anche troppo potente per lui. Io ho risposto che la Z6 III è la risposta alla sua esigenza, possibilmente in due esemplari per non ritrovarsi con una anatra zoppa nel suo arsenale. Che la Z8 certamente è superiore ma lo è la dove le sue caratteristiche non gli servirebbero, non potendo sfruttare la sua presunta longevità di scatto, visto che non fa più di 35.000 scatti l'anno, già una Z6 è sufficiente in questo senso. Certo la Z8 sarebbe più bella, ma per lavoro non è sempre necessario avere la cosa più bella. E che un bell'obiettivo in mezzo potrebbe rendere di più. PS : approfitto per segnalare che questo è il 100° articolo in 10 mesi dell'Admin di Nikonland che dalla fine di aprile 2023 mi sta lasciando tanto tempo libero da dedicare al mio piacere quotidiano, avendomi assolto dallo scrivere articoli "noiosi" e "scontati" come questo ....
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  36. La NASA firma un accordo con Nikon per sviluppare la fotocamera Lunar Artemis 29 FEBBRAIO 2024 Quando la NASA invierà per la prima volta gli astronauti nella regione del Polo Sud della Luna con la sua campagna Artemis, cattureranno foto con una fotocamera portatile per aiutare a far avanzare la ricerca e la scoperta scientifica a beneficio di tutti. La NASA e Nikon Inc. hanno recentemente firmato un accordo Space Act che delinea come lavoreranno insieme per sviluppare una fotocamera portatile in grado di operare nel duro ambiente lunare per l'uso a partire da Artemis III . Fotografare la regione lunare del Polo Sud richiede una fotocamera moderna con capacità specializzate per gestire le condizioni di illuminazione e le temperature estreme uniche della zona. L’accordo consente alla NASA di avere una fotocamera spaziale pronta per l’uso sulla superficie lunare senza la necessità di svilupparne una da zero. Prima dell’accordo, la NASA ha eseguito i test iniziali su una fotocamera Nikon Z 9 standard per determinare le specifiche necessarie per operare sulla superficie lunare. Con l'accordo in vigore, i team del Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, in Alabama, insieme a Nikon, hanno iniziato a lavorare per implementare le modifiche necessarie e sviluppare la HULC (Handheld Universal Lunar Camera), la fotocamera di prossima generazione dell'agenzia che gli astronauti utilizzeranno. sulla Luna. Il design risultante consiste in una fotocamera Nikon Z 9 modificata e obiettivi Nikkor, una coperta termica della NASA, che proteggerà la fotocamera dalla polvere e dalle temperature estreme, e un'impugnatura personalizzata con pulsanti modificati sviluppata dagli ingegneri della NASA per una più facile manipolazione da parte dei membri dell'equipaggio adatti che indossano guanti spessi. durante una passeggiata sulla luna. Inoltre, la fotocamera incorporerà la più recente tecnologia di imaging e avrà componenti elettrici modificati per ridurre al minimo i problemi causati dalle radiazioni, garantendo che la fotocamera funzioni come previsto sulla Luna. La fotocamera sarà la prima fotocamera portatile mirrorless utilizzata sulla Luna, progettata per catturare immagini in ambienti scarsamente illuminati. Prima delle missioni Artemis, la fotocamera verrà utilizzata presso la Stazione Spaziale Internazionale per dimostrare le sue capacità. Per oltre 50 anni, la NASA ha utilizzato una varietà di fotocamere nello spazio, comprese le fotocamere che i membri dell'equipaggio attualmente utilizzano presso la Stazione Spaziale Internazionale per scattare foto di esperimenti scientifici, operazioni quotidiane e durante le passeggiate spaziali mentre orbitano a circa 250 miglia sopra la Terra. Durante il programma Apollo, i membri dell'equipaggio hanno scattato oltre 18.000 foto utilizzando fotocamere portatili modificate di grande formato. Tuttavia, quelle telecamere non avevano mirini, quindi gli astronauti erano addestrati a puntare la telecamera all'altezza del torace, dove era attaccata alla parte anteriore della tuta spaziale. Inoltre, i membri dell'equipaggio dell'Apollo dovevano utilizzare fotocamere separate per foto e video. La nuova fotocamera lunare avrà un mirino e funzionalità video per catturare sia immagini fisse che video su un unico dispositivo. Per garantire le prestazioni della fotocamera sulla superficie lunare, la NASA ha avviato test termici, del vuoto e delle radiazioni sulla fotocamera lunare per vedere come si comporta in un ambiente simile allo spazio. I membri dell'equipaggio della NASA hanno utilizzato la fotocamera per catturare immagini di attività geologiche durante le passeggiate sulla luna simulate in Arizona, e un equipaggio internazionale di astronauti della NASA, dell'ESA (Agenzia spaziale europea) e della JAXA (Japanese Aerospace Exploration Agency) l'ha utilizzata durante l'addestramento geologico a Lanzarote, Spagna. I membri dell'equipaggio della NASA utilizzeranno la telecamera durante il Joint Extravehicular Activity and Human Surface Mobility Test Team Field Test #5, una prossima missione analogica in Arizona in cui le squadre condurranno passeggiate sulla luna simulate nel deserto per esercitarsi nelle operazioni lunari. Attraverso la campagna Artemis della NASA, l’agenzia farà sbarcare la prima donna, la prima persona di colore, e il suo primo astronauta partner internazionale sulla superficie della Luna, aprendo la strada a una presenza lunare a lungo termine e fungendo da trampolino di lancio per inviare il primi astronauti su Marte.
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  37. Nikon sta lavorando direttamente con NASA per sviluppare una versione della Z9 adattata alle esigenze specifiche degli astronauti per l'uso nella missione Artemis III destinata al viaggio sulla Luna nella sua regione artica, prevista per il 2026. questa versione sarà protetta per essere utilizzata a temperature estreme (+/- 100 °C) e con guanti speciali, quindi dovrà avere comandi e bottoni adattati ad un uso semplificato e sensibilità adeguata all'illuminazione disponibile. Ma non sarà la solita Z9 a lasciare il pianeta. Come ci si potrebbe aspettare, la Z9 sarà pesantemente modificata per gestire sia i rigori dei viaggi spaziali che la vita sulla luna. Nikon e NASA stanno riprogettando i circuiti per evitare che le radiazioni cosmiche danneggino la fotocamera, e verrà aggiunta una nuova impugnatura con pulsanti speciali per i controlli comuni in modo che gli astronauti possano azionarla indossando i guanti. Il firmware personalizzato modificherà la riduzione del rumore, le funzionalità HDR, i menu, la numerazione dei file e altro ancora. Anche diversi obiettivi Nikkor Z verranno modificati per adattarsi alla superficie della luna. Il risultato finale è un dispositivo che la NASA chiama HULC (Handheld Universal Lunar Camera). Come comunica la NASA , si tratta di un enorme passo avanti rispetto a quando gli astronauti dell'Apollo utilizzavano fotocamere a pellicola di grande formato senza mirino fissate alle loro tute spaziali all'altezza del torace. La Z9 si dirigerà verso lo spazio a bordo dell'enorme razzo Space Launch System, che trasporterà la navicella spaziale Orion che effettuerà il viaggio sulla luna e ritorno. La capsula si unirà all'astronave progettata da SpaceX, che effettuerà l'allunaggio. Sei giorni e mezzo dopo, la "nave stellare" tornerà nello spazio per incontrare la Orion per il viaggio di ritorno sulla Terra, dove ammarerà nell'Oceano Pacifico. La MIRRORLESS VA SULLA LUNA: NIKON SIGLA UN ACCORDO SPACE ACT CON LA NASA PER IL SUPPORTO ALLA MISSIONE ARTEMIS CON LA FOTOCAMERA NIKON Z 9 Nikon e NASA collaborano allo sviluppo di fotocamere portatili MELVILLE, NY (29 febbraio 2024) – Nikon Inc. ha stipulato un accordo Space Act con la National Aeronautics and Space Administration (NASA) per supportare la campagna Artemis dell'agenzia con lo sviluppo della Handheld Universal Lunar Camera (HULC). La Nikon Z 9, l'ammiraglia mirrorless full frame di Nikon, implementata nel sistema HULC, sarà la fotocamera portatile per l'imminente missione Artemis III che verrà utilizzata dall'equipaggio che ritorna sulla superficie della Luna. La campagna Artemis è un’impresa ambiziosa e importante per l’umanità. Artemis ci riporterà sulla Luna per stabilire una base per la ricerca scientifica e l'esplorazione lunare a lungo termine, che alla fine fungerà da passaggio per il viaggio su Marte. Fin dalle prime incursioni dell'umanità nello spazio, le fotocamere portatili sono state utilizzate per documentare il viaggio, rimandando immagini iconiche e per la ricerca. Questo accordo Space Act è una collaborazione tra la NASA e Nikon Inc. per garantire che l'attuale fotocamera full-frame all'avanguardia possa sopravvivere agli ambienti lunari sviluppando al contempo una piattaforma efficiente e ottimale per l'acquisizione di immagini e video per la missione. “L’opportunità di collaborare con la NASA in questa impresa è semplicemente esaltante e allo stesso tempo umiliante, poiché ci rendiamo conto che i benefici di questa missione hanno il potenziale di influenzare tutta l’umanità in futuro”, ha affermato Naoki Onozato, Presidente e CEO di Nikon Inc. “Come uno dei tanti fornitori e produttori che collaborano con la NASA nell’ambito dello Space Act, il nostro obiettivo è equipaggiare al meglio l’equipaggio mentre riporta coraggiosamente l’umanità sulla superficie della Luna, e possibilmente oltre”. La missione Artemis III prevede il lancio del razzo SLS (Space Launch System) della NASA con la navicella spaziale Orion dell'agenzia nel settembre 2026. La storica spedizione dell'equipaggio sarà il primo sbarco umano sulla superficie lunare dal 1972, e questa missione segnerà anche il primo volta che una donna camminerà sulla Luna. Durante questa missione di 30 giorni, l'equipaggio entrerà nell'orbita lunare, dopodiché due astronauti atterreranno sulla superficie lunare nel modulo lunare (Starship Human Landing System di SpaceX). Dopo aver trascorso circa sette giorni sulla superficie lunare conducendo ricerche e numerose passeggiate lunari, torneranno sulla navicella spaziale Orion per unirsi agli altri due membri dell'equipaggio e tornare sulla Terra. Per aiutare a catturare le immagini, la missione ha bisogno di una piattaforma fotografica comune per ridurre la massa complessiva e gli sforzi di sviluppo, semplificando al tempo stesso la formazione e aumentando l’efficienza. Informazioni sulle fotocamere modificate La superficie lunare e l’ambiente lunare sono un vuoto duro e spietato, che pone molteplici sfide tecnologiche e ingegneristiche. La superficie è soggetta a forti sbalzi termici, con un costante bombardamento di radiazioni cosmiche che possono danneggiare i componenti elettrici. Gli ingegneri di Nikon stanno lavorando a stretto contatto con la NASA per sviluppare soluzioni in grado di massimizzare l'affidabilità quando si opera in questo tipo di ambiente estremo, inclusa la riprogettazione di vari circuiti e sequenze di controllo all'interno della fotocamera per resistere a grandi quantità di radiazioni. Verrà inoltre fornito supporto per i test del vuoto termico, eseguendo vari test e simulazioni per garantire che la fotocamera mantenga lo stato operativo quando si trova a 238.000 miglia di distanza dalla Terra. Inoltre, la telecamera dovrà essere utilizzata dagli astronauti durante le attività extraveicolari (EVA), ovvero i casi in cui l'equipaggio sarà nello spazio o durante le passeggiate lunari. Affinché gli astronauti possano utilizzare comodamente e facilmente la Z 9 indossando i guanti spessi di una tuta spaziale, la NASA sta sviluppando un'impugnatura personalizzata, che include controlli comuni come il rilascio dell'otturatore, la riproduzione, il cambio di acquisizione di foto/video e altro ancora. Questa impugnatura si collegherà alla fotocamera tramite il terminale a 10 pin, che sarà utilizzabile con firmware personalizzato specializzato creato per le fotocamere. Per proteggere la fotocamera, l'obiettivo e l'alloggiamento durante l'EVA, la NASA creerà una speciale "coperta termica", simile a quelle attualmente utilizzate durante le passeggiate spaziali esterne dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale. Per la missione verrà utilizzata anche una selezione di obiettivi NIKKOR Z e quelli che verranno utilizzati attivamente sulla Luna verranno modificati per resistere al rigido ambiente lunare. Come le telecamere utilizzate dall'equipaggio della Stazione Spaziale, anche il firmware verrà modificato appositamente per questa missione. Queste modifiche includono la considerazione dei diversi circuiti, l’espansione della riduzione del rumore a velocità dell’otturatore inferiori per tenere conto degli effetti del costante bombardamento di radiazioni cosmiche che l’equipaggio e l’attrezzatura incontrano. Sono state apportate ulteriori modifiche alla sequenza di denominazione dei file, nonché alle impostazioni e ai controlli predefiniti ottimizzati per le missioni esterne. Sono state apportate modifiche anche al controllo della comunicazione interna alla fotocamera per semplificare il flusso di lavoro dell'astronauta. Ulteriori modifiche includono l'ottimizzazione dello scudo dell'otturatore, funzionalità HDR migliorata e impostazioni predefinite modificate per le voci di menu. Raccontare la storia insieme Le fotocamere Nikon sono state ampiamente utilizzate dalla NASA e dalle agenzie spaziali, più recentemente con l'arrivo della fotocamera Z 9 non modificata all'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale. Sin dalla missione Apollo 15, avvenuta più di 50 anni fa, le fotocamere e gli obiettivi Nikon sono stati utilizzati dalla NASA per l'esplorazione spaziale. A partire dal 1999, le fotocamere Nikon (Nikon F5) e gli obiettivi NIKKOR sono stati utilizzati a bordo della ISS per aiutare nella ricerca scientifica, nella manutenzione e per aiutare gli astronauti a catturare immagini iconiche della Terra, dei cieli e oltre. Per ulteriori informazioni sull'accordo NASA Space Act e un elenco degli attuali accordi Space Act, visitare il sito Web qui .
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  38. A mio gusto e per sentimento, queste: 14.1 26/11/23 14.2 25/03/23 14.3 02/06/23
    8 punti
  39. 11 11.1 Z50 Z DX 16-50 1/50sec f8 Supramonte di Oliena, S'Istrada 'e Puligheddu 21 aprile 2023 11.2 Z6II Z 20mm f1,8 S 20sec f4 Supramonte di Orgosolo, notte nella località Ottulu 6 maggio 2023 11.3 Z6II Z 70-200 f 2,8 S 1/1000 sec f 5,6 20 agosto 2023
    8 punti
  40. 26 sopra... Z9 con Z 600/4 + TC1,4x @ 840mm f/5,6 t/6400 iso1100 ...e sotto Z9 con 600/4 @ 600mm f/4 t/3200 iso64
    8 punti
  41. Il 2023 non mi ha regalato la/le foto dell’anno e per ovviare a questa mancanza ho deciso di dedicare le tre foto del contest alla memoria dell’ingegner CARLO CHITI nel 30° anniversario della sua scomparsa. Pistoiese di nascita si laureò in ingegneria aeronautica all’Università di Pisa e fino dal 1952 entro a far parte dei progettisti del reparto corse dell’Alfa Romeo. Nel 1957 Enzo Ferrari lo chiamò a Maranello e vi rimase fino al 1961, dove creò auto da sogno e vincenti. Dopo la breve avventura con l’ATS, nel 1966 tornò in Alfa Romeo dove divenne Direttore Generale del reparto corse. Nel frattempo aveva fondato con altri soci l’AUTODELTA che divenne il nome della Scuderia Alfa Romeo e di cui la Giulia Sprint GTA fu il primo fiore all’occhiello, seguito da altre auto da competizione da sogno, fino al 1985. In questa sede lo ricordo con due immagini dell’Alfa Romeo Giulia GTA ed una della 33tt12 riprese in occasione della Mostra dell’Auto e Moto d’Epoca tenutasi a Bologna nell’ottobre 2023. 7.1 Alfa Romeo Giulia Sprint GTA e sullo sfondo Carlo Chiti il fondatore dell'Autodelta - Z 7 - 24-120/4 a 29mm - f. 5.6 - t. 1/80 -Iso 1250 - 26/10/2023 7.2 Alfa Romeo Giulia Sprint GTA, una delle tante evoluzioni - Z 7 - 24-120/4 a 87mm - f. 5.6 - t. 1/80 -Iso 450 - 26/10/2023 7.3 Alfa Romeo 33tt12 - Z 7 - 24-120/4 a 31,5mm - f. 5.6 - t. 1/80 -Iso 1000 - 26/10/2023
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  42. 8 punti
  43. la Passione, che tanti scrivono sia scontata, è invece un sentimento che va rinnovato così come nel matrimonio (o in una unione di qualsiasi genere) si parla dell' Amore. La Passione non è mai scontata, come neppure l' Amore. Entrambi vanno rinnovati e coltivati: nel senso che vanno annaffiati e concimati, zappati e rastrellati, come se fossero le fragoline del vostro orticello. Se nò verranno ridotte al ricordo della passione di un tempo che avevo per la fotografia, specie in soggetti datati come siamo noi lettori di Nikonland. No... la passione non è per nulla scontata: chi lo scrive, si interroghi quotidianamente. Il terapista coniugale, riguardo l'Amore chiederebbe: "e tu cosa fai oggi per coltivare la tua fragolina ?"
    8 punti
  44. Contest Speciale : la foto dell'anno 2023 - aperto fino al 18 marzo 2024 Regolamento sintetico : sono ammesse fino ad un limite di tre fotografie per fotografo in un unico post scattate con qualsiasi strumento fotografico ESCLUSI I FOTOCELLULARI qualunque iscritto può partecipare sono ammesse solo fotografie scattate nel 2023 vale qualunque genere fotografico, qualunque soggetto, edito o inedito su Nikonland formato jpg, sui 1000-3000 pixel, sRgb il vincitore sarà eletto a votazione a maggioranza nei commenti, a fine contest ci vogliono almeno 10 votanti per classificare il vincitore i partecipanti che non votano, saranno squalificati Le votazioni si svolgeranno, sotto forma di commento, a partire dal 19 marzo e per una settimana. I like messi alle foto non saranno conteggiati nella votazione. I commenti inseriti prima del 19 marzo saranno cancellati.
    7 punti
  45. 28 Neotinea Lactea ipercromatica (per gli amanti del genere ….con lusus) 21/2/2024 - Nikon Z9 + Nikon Z 105 (focus stacking)
    7 punti
  46. Non so se le foto scelte siano le migliori del 2023 ma sono quelle che mi hanno fatto capire che la ricerca della luce sia più importante del soggetto, almeno per me. Ho scoperto l'acqua calda? si, ma ci dovevo sbattere il muso. 8.1 Alba Z6 + Z70-200 f2,8 @200 1/80 f4,5 iso1600 8.2 Y40 Z9 + Z24-120 @48 1/160 f4 iso 500 8.3 Tiro? Z9 + Z100-400 f4,5-5,6 @250 1/1250 f5 iso 1000
    7 punti
  47. Si chiude anche il secondo contest. Abbiamo avuto : 22 partecipanti 46 foto 23 votanti vince la foto 35 con 4 voti (il 17%) seguita da 18/29/36 a pari merito con 3 voti.
    7 punti
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