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Solo tre giorni e due notti di viaggio a Parigi, in concomitanza del mio compleanno. Un'occasione concretizzata in poco tempo e meno preavviso, senza bagaglio se non uno zainetto formato Ryanair, che mi ha fatto decidere per un corredo minimo e leggero: da portare agevolmente dentro una borsetta insieme ad un paio di batterie di ricambio e di schede di memoria: neppure un mini tripod, per non aumentare disagio, per cui tutte le foto che vedrete, anche quelle in interni o in notturna, sono state scattate rigorosamente a mano libera, con i consueti rimedi, ma con il determinante apporto del VR dei due zoom Anzi...alla fine ho lasciato a casa anche la borsetta ed utilizzato le tasche del giaccone con cui ho viaggiato, temendo freddo e trovando caldo inaspettato, anche dalle previsioni meteo. La Ville Lumiere a piedi tra l'Ile de la Citè e Monmartre, per ripassare luoghi, palazzi, selciati, chiese, mettendo alla frusta il sensore della piccola Nikon Z50II (con la quale fotografo incessantemente dalla sua presentazione) per la bassa luminosità relativa dei due zoom utilizzati. Le condizioni di ripresa sono proprio quelle classiche da turista in viaggio di fretta, senza la possibilità di poter scegliere di ripassare in un posto con una luce differente dalla volta precedente: quindi nella necessità di sfruttare ogni inquadratura al meglio delle sue possibilità in quel momento ed in quelle precise condizioni. Questo è molto sfidante e se si vogliano ottenere dei risultati minimamente interessanti, bisognerà sfruttare esposizione e le caratteristiche proprie del sensore, per poter differenziare i propri scatti da delle semplici cartoline da smartphone (che resteranno dentro il telefono e circoleranno solo attraverso i social) In questo senso, uno zoom che possegga tante focali come il Nikkor Z 28-400/4-8 aiuta a passare dal generale al particolare specie se si zoomi anche e sopratutto...coi piedi, girando attorno ai soggetti anche variare l'inquadratura da verticale ad orizzontale e di qualche grado di angolo di ripresa, produce vantaggio e, con la possibilità di scendere sul dettaglio, anche aiutare a realizzare diversi modi di lettura L'enorme escursione da normale a supertele (su DX questo zoom equivale ad un 42-600mm FF) fa poi tantissimo anche e nonostante il velo atmosferico (e grazie al livello di correzione oggi raggiungibile in PP anche con file ripresi ad alti ISO) Del resto Parigi è una città enorme e dagli spazi aperti, per cui molto incline a realizzare immagini di soggetti posti anche a chilometri di distanza, come i più celebri e celebrati che ci continuano a spuntare dalle prospettive più differenti quando poi ci si renda conto di che differenza possa correre a 25.600 ISO tra il NEF originale e quello passato al correttore di LR, capiamo il perchè Nikonland sostenga che la Nikon Z50II sia la fotocamera adatta a più del 90% degli utenti normali dell'ormai trascurato comparto della fotografia tradizionale...: file originale: file corretto: oppure, ancora, la capacità di spingersi anche con uno zoom, per quanto leggero come questo 28-400, ma comunque di focali impegnative per tentare di scattare in interni a luce disponibile ed in mezzo alla folla, pur riportando risultati in una scala dall'accettabile al più che buono, sempre nell'ottica accennata del breve viaggio da turista e non certamente di ambizione superiore. Magari anche ad oggetti contenuti in teche... oppure con tempi davvero estremi a mano libera (pur con VR) come quelli tra 1/10" ed 1/4" ...quest'ultimo, ovviamente, oltre il limite del micromosso in ogni caso un ensamble capace di regalare soddisfazioni e riportare a casa gli scatti desiderati, impossibili a queste dimensioni e densità, per qualsiasi smarfon... ...ed anche questi ultimi, scattati ad 1/20" , ma col 16-50 Concludo qui la galleria delle immagini, arrivato alfine al Sacre Coeur di Monmartre, dove si gode un'altra delle vedute più complete verso sud di Parigi, esattamente dal punto in cui Amelie guardava giù col cannocchiale i protagonisti della sua sceneggiatura... per significare come io ritenga azzeccato questo superzoom per la Z50II (come lo sarà di certo a formato pieno anche con la futura Z5II) In abbinamento allo zoomino base delle Z DX consente un'enorme copertura focale con un livello qualitativo sicuramente eccellente con luce ben contrastata e diretta e su soggetti a distanze...umane (o animali), ma come si è cercato di dimostrare, anche in condizioni limite per velo atmosferico, buio (nonostante la bassa luminosità di entrambi gli zoom) e alternanza meteo, dal sole velato alle nubi e sotto la pioggia, come in tutte quelle nei pressi dell' Eiffel. Il peso e gli ingombri limitati aiutano a decidere di portarli sempre appresso. Per evitare di trovarsi nella spiacevole sensazione di constatare di aver perso un'occasione fotografica, che in quella situazione risulterebbe irripetibile. Max Aquila photo per Nikonland 202520 points
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2025-02-26 Firmware Z 8 Versione 2.10 Modifiche rispetto alla versione firmware "C" da 2.01 a 2.10 Nota: le modifiche elencate di seguito in "Registrazione di video" e "Controlli" sono riportate in dettaglio nel Manuale di aggiornamento firmware supplementare. Nota: a causa dell'aggiunta di nuove opzioni di menu, alcune opzioni del menu Personalizzazioni sono state rinumerate. ■ Registrazione di video • Zoom Hi-Res è ora disponibile quando l'area immagine è impostata su "DX". • È stata aggiunta una voce [Collab zoom Power/digit. alta risol.]* al [MENU PERSONALIZZAZIONI] nella posizione di g10. • È stata aggiunta una voce [Modo otturatore] al [MENU PERSONALIZZAZIONI] nella posizione di g13. • È stato aggiunto [Colore schema a strisce] a g15 [Schema a strisce] nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. • Sono state aggiunte opzioni per personalizzare la visualizzazione info luminosità a g18 [Visualizzazione info luminosità] nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. * Questa funzione è disponibile con obiettivi NIKKOR Z 28-135mm f/4 PZ (da febbraio 2025). ■ Controlli • I modi di ripresa ora possono essere selezionati singolarmente in modo foto e standard video. Nota: i modi di ripresa in tutti i set di ripresa da "A" a "D" sono impostati su P subito dopo l'aggiornamento firmware. • È stato aggiunto [Salva e carica posiz. zoom motorizzato]* a f2 [Controlli personalizz. (ripresa)] e g2 [Controlli personalizzati] nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. • È stata aggiunta una voce [Contr. anello zoom (obiettivo PZ)]* alla voce [MENU PERSONALIZZAZIONI] nella posizione di f10. • Le personalizzazioni f11 e g9 nel [MENU PERSONALIZZAZIONI] sono ora [Assegna zoom motorizzato]. Inoltre, [Velocità zoom motorizzato] è stato suddiviso in due voci: [Veloc. zoom motorizz. (puls. zoom)] e [Veloc. zoom motoriz. (opz. zoom)]*. * Questa funzione è disponibile con obiettivi NIKKOR Z 28-135mm f/4 PZ (da febbraio 2025). ■ Altre modifiche • È stato aggiunto [Veloc. zoom motorizz. (puls. zoom)] ai ruoli assegnabili al menu "i" tramite [MENU PERSONALIZZAZIONI] > f1 e g1 [Personalizza menu <i>]. • Sono stati risolti i seguenti problemi: - A volte la capacità del buffer diminuiva con alcune schede di memoria CFexpress. - I seguenti problemi potrebbero essersi verificati dopo la fotografia in sequenza quando [ON] era selezionato per [Riduzione dello sfarfallio foto] nel [MENU DI RIPRESA FOTO]: ▸ In rari casi, la fotocamera smetteva di rispondere. ▸ Le visualizzazioni di ripresa del mirino e del monitor (live view) erano danneggiate. ▸ Si verificava sovraesposizione delle foto durante il bracketing automatico. - Acquisizione auto non si avviava in [Acquisizione auto] nel [MENU DI RIPRESA FOTO] o nel [MENU DI REG. VIDEO] nelle seguenti condizioni. ▸ [Acquisisci criteri] era impostato su [Movimento]. ▸ [M] era selezionato per il selettore del modo di messa a fuoco dell'obiettivo. - In rari casi, la fotocamera smetteva di rispondere durante la registrazione di video quando era collegato un dispositivo compatibile con ATOMOS AirGlu BT. - In rari casi, venivano registrate immagini che non era possibile modificare utilizzando [Ritocco]. 2025-02-26 Firmware Z6III Versione 1.10 Modifiche rispetto alla versione firmware "C" da 1.02 a 1.10 Nota: le modifiche elencate di seguito in "Registrazione di video" e "Controlli" sono riportate in dettaglio nel Manuale di aggiornamento firmware supplementare. Nota: a causa dell'aggiunta di nuove opzioni di menu, alcune opzioni del menu Personalizzazioni sono state rinumerate. ■ Registrazione di video • Zoom Hi-Res è ora disponibile quando l'area immagine è impostata su "DX". • È stata aggiunta una voce [Collab zoom Power/digit. alta risol.]* al [MENU PERSONALIZZAZIONI] nella posizione di g9. • È stata aggiunta una voce [Modo otturatore] al [MENU PERSONALIZZAZIONI] nella posizione di g12. • È stato aggiunto [Colore schema a strisce] a g14 [Schema a strisce] nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. • Sono state aggiunte opzioni per personalizzare la visualizzazione info luminosità a g17 [Visualizzazione info luminosità] nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. * Questa funzione è disponibile con obiettivi NIKKOR Z 28-135mm f/4 PZ (da febbraio 2025). ■ Controlli • È stato aggiunto [Salva e carica posiz. zoom motorizzato]* a f2 [Controlli personalizz. (ripresa)] e g2 [Controlli personalizzati] nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. • I ruoli delle ghiere di comando nel modo S possono ora essere commutati utilizzando g2 [Controlli personalizzati] > [Ghiere di comando] > [Impostazione esposizione] nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. • È stata aggiunta una voce [Contr. anello zoom (obiettivo PZ)]* alla voce [MENU PERSONALIZZAZIONI] nella posizione di f11. • Le personalizzazioni f12 e g8 nel [MENU PERSONALIZZAZIONI] sono ora [Assegna zoom motorizzato]. Inoltre, [Velocità zoom motorizzato] è stato suddiviso in due voci: [Veloc. zoom motorizz. (puls. zoom)] e [Veloc. zoom motoriz. (opz. zoom)]*. * Questa funzione è disponibile con obiettivi NIKKOR Z 28-135mm f/4 PZ (da febbraio 2025). ■ Altre modifiche • È stato aggiunto [Veloc. zoom motorizz. (puls. zoom)] ai ruoli assegnabili al menu "i" tramite [MENU PERSONALIZZAZIONI] > f1 e g1 [Personalizza menu <i>]. • Rumore ridotto nelle aree scure dei video N-Log. • Sono stati risolti i seguenti problemi: - In rari casi, la fotocamera smetteva di rispondere durante la registrazione di video quando [Tipo file video] era impostato su [ProRes 422 HQ 10 bit (MOV)] e [Zoom digitale alta risoluzione] su [ON] nel menu di registrazione video. - La fotocamera smetteva di rispondere quando il cavo HDMI veniva scollegato dopo aver collegato la fotocamera a un monitor esterno tramite HDMI e dopo aver eseguito operazioni come la ripresa o la riproduzione. - In rari casi, la fotocamera smetteva di rispondere quando si ruotava il selettore del modo foto/video per commutare il modo video mentre [Riduzione dello sfarfallio video] > [Riduzione dello sfarfallio digitale] era impostato su [ON] nel [MENU DI REG. VIDEO]. - In rari casi, la fotocamera smetteva di rispondere durante la registrazione di video quando era collegato un dispositivo compatibile con ATOMOS AirGlu BT. - Appariva del rumore nell'audio del video registrato quando era collegato un microfono esterno che non richiedeva alimentazione e [Sensibilità dell'ingresso audio] era impostato su [Manuale] nel menu di registrazione video. - Compariva un messaggio di errore e la registrazione veniva terminata senza salvare il video sulla scheda di memoria quando [Tipo file video] era impostato su [N-RAW 12 bit (NEV)] nel menu di registrazione video e il tempo di registrazione rimanente era basso. - Si verificava un leggero tremolio dell'immagine registrando video nelle seguenti condizioni: ▸ Era montato un micro obiettivo. ▸ [VR elettronico] era impostato su [ON] nel menu di registrazione video. ▸ La fotocamera era fissata su un treppiedi o simili. - In rari casi, non era possibile ottenere un'esposizione ottimale durante la ripresa in sequenza dopo aver modificato l'esposizione nel modo M. - La risposta di rilascio dell'otturatore diventava estremamente lenta dopo la ripresa utilizzando l'illuminazione avanzata senza cavi (AWL) radio con un telecomando wireless WR-R10 opzionale. - In rari casi, i bordi di rilevamento non venivano visualizzati sui soggetti rilevati durante la ripresa in sequenza.18 points
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Nella vita si possono avere molteplici interessi: musica, fotografia, informatica… Per quanto mi riguarda ci sono, fra gli altri, la fotografia e l’animazione giapponese che, pur non avendo nulla in comune, hanno un punto d’incontro: il cosplay! In che senso? Nel senso che frequentando varie fiere del fumetto mi è capitato di fotografare diversi cosplayer. Ma quindi? Cos’è il cosplay? Il termine ‘cosplay’ nasce dalla contrazione dei termini ‘costume’ e ‘play’ (gioco) e consiste in pratica nell’interpretare un personaggio che può essere tratto da un fumetto/manga, una serie animata/anime, un film, un videogioco, una serie televisiva o anche un libro, copiandone sia l’abbigliamento che l’atteggiamento. A questo punto se qualcuno pensa ai cosplayer come a degli psicopatici che si lanciano dalla finestra pensando di saper volare è meglio che chiuda questa pagina e vada a fare la calzetta come faceva la nonna! Per gli altri andiamo avanti! Parliamo di un fenomeno che nasce in Giappone negli anni ’80 e che, col tempo, si è diffuso a livello mondiale tanto da evolversi da un semplice travestimento a quella che viene definita una vera e propria ‘arte’, con competizioni, eventi e una vasta comunità di appassionati. Il temine è stato coniato da un giornalista giapponese, Nobuyuki Takahashi, dopo essere stato al World Science Fiction Convention (Worldcon). In quell’occasione i partecipanti indossavano costumi ispirati ai loro personaggi preferiti di fantascienza e fantasy. In giapponese "masquerade" si traduce nell'equivalente di "party nobiliare in maschera" che per Nobuyuki non era adatto a descrivere quanto aveva visto; ecco allora che ideò il nuovo termine. Negli anni 90 e ancor più all’inizio del nuovo secolo, il cosplay si è diffuso in tutto il mondo anche grazie all’avvento di internet e, successivamente, dei social media dove i cosplayer potevano condividere le loro creazioni e dei tutorial, oltre a formare delle comunità online. In Italia il gruppo ‘Kappa boys’ ha iniziato proprio in quegli anni a promuovere l’editoria nipponica sia relativamente all’animazione che ai fumetti. Il fenomeno del cosplay è arrivato in Italia negli anni Novanta. Le prime apparizioni si sono verificate all'interno delle principali fiere del fumetto, come Lucca Comics & Games, Romics, Mantova Comics & Games e Torino Comics. Questi eventi hanno contribuito a promuovere il crescente mercato editoriale dedicato ai manga e all'animazione giapponese. Il cosplay è legato principalmente al mondo dell’animazione giapponese in quanto, di solito, i personaggi rappresentati sono tratti da fumetti o serie animate provenienti dal paese del Sol Levante ma la scelta alle volte si allarga anche a film, videogiochi e persino pubblicità (tipo Mastro Lindo o cose del genere). I soggetti più gettonati sono: Anime e Manga: questo è uno dei tipi più popolari di cosplay, dove i cosplayer si vestono come personaggi tratti da anime e manga giapponesi. Esempi comuni includono serie come "Naruto", "One Piece" e "Attack on Titan". Videogiochi: I cosplayer spesso scelgono personaggi dai loro videogiochi preferiti. Questo tipo di cosplay può includere giochi come "The Legend of Zelda", "Final Fantasy" e "Overwatch". Film e Serie TV: I personaggi di film e serie TV sono un'altra fonte popolare di ispirazione per i cosplayer. Questo può includere figure tratte da film come "Star Wars", "Harry Potter" e serie TV come "Game of Thrones" e "Stranger Things". In alcuni casi vengono scelti anche personaggi di spot pubblicitari come ‘Mastro Lindo’. Comics e Supereroi: I cosplayer spesso si vestono come supereroi e personaggi dei fumetti (intendendo in questo caso fumetti non giapponesi). Questo tipo di cosplay include personaggi della Marvel e della DC Comics, come Spider-Man, Batman e Wonder Woman. Una delle dispute più accese nel tempo è stata quella tra i sostenitori del ‘costume ‘autoprodotto’ e chi invece pensa che non ci sia nulla di male ad acquistarlo già pronto. Questo ci porta ad identificare due figure di questo mondo che spesso si confondono tra loro: il cosplayer e il cosmaker. Cosplayer si riferisce a chi interpreta un personaggio. Costei/costui può creare il proprio costume, acquistarlo, commissionarlo o modificarne uno esistente per adattarlo meglio al personaggio che desidera rappresentare. L'attenzione principale è sul personaggio, sulla performance e sull'accuratezza visiva. Dall’altra parte il "cosmaker" è chi si dedica principalmente alla creazione dei costumi. Potrebbe non essere sempre colui che poi lo indosserà, ma è l'artigiano o l'artista dietro il prodotto finale. I cosmaker spesso hanno competenze avanzate in sartoria, modellazione, pittura, scultura e altre tecniche artigianali necessarie per realizzare costumi e accessori complessi, quali armi e quant’altro. Spesso queste due figure coincidono in quanto chi crea il costume è anche la persona che poi lo indossa e lo porta alle varie manifestazioni del settore. All’interno del cosplay possiamo trovare alcuni tipi particolari: Crossplay (parola composta da crossdressing e cosplay) che consiste nel vestirsi ed interpretare un personaggio del sesso opposto al proprio. Quindi gli uomini interpreteranno personaggi femminili (come bishōjo, letteralmente "bella ragazza", o kawaii, "carino/a" o "grazioso/a") mentre le donne impersonificheranno soggetti maschili, di solito bishōnen ("bel ragazzo") oppure maschili ma con tratti femminili. Un tipo particolare di Crossplay è il Genderbend ovvero l’impersonificazione di un personaggio del sesso opposto rispetto al cosplayer che lo interpreta ma adattandolo al proprio. In pratica una donna vestirà i panni di un personaggio maschile facendolo diventare femminile e viceversa. Per original si intende la creazione da parte del cosplayer di un personaggio completamente nuovo, ovvero non tratto da serie, giochi, manga o altro. Il personaggio viene pertanto creato da zero in tutte le sue caratteristiche: aspetto, storia, abilità, e personalità vengono pensati per intero da chi li realizza. Non essendoci un riferimento da seguire l'interpretazione del personaggio è completamente personale e originale dell'autore. Spesso, attorno a questi personaggi, viene creato un intero universo narrativo, che può includere origini, alleati, nemici, e persino un mondo intero con le sue regole e culture. Una categoria particolare è costituita dai ‘doller’ ovvero cosplayer che indossano una maschera stilizzata che imita i tratti distintivi di un personaggio e il costume (‘kigurumi’) spesso con un abito da zentai (una tuta aderente di colore della pelle) per imitare la semplicità e l'astrazione delle linee dei disegni animati. In giapponese sono chiamati "animegao" (アニメ顔, faccia da anime) ma spesso si parla semplicemente di "kigurumi" (着ぐるみ), che significa "indossare un costume". Si tratta di una nicchia particolare del mondo del cosplay che ha l’obiettivo di rappresentare fedelmente i personaggi di anime/manga e videogiochi. Originariamente veniva utilizzato il termine ‘doller’, in particolare in contesti internazionali al di fuori del Giappone. Oggi, il termine "doller" è più specificamente associato a coloro che indossano maschere (spesso realizzate con materiali come la fibra di vetro (FRP) per la loro durabilità e leggerezza) di stile BJD (Ball-Jointed Doll), che sono maschere che imitano le caratteristiche delle bambole con articolazioni sferiche, ma il termine può ancora essere usato in modo più generico per riferirsi a chi pratica animegao kigurumi. Questo genere, all'inizio, era principalmente associato a produzioni professionali ma, con il tempo, gli appassionati hanno iniziato ad adottare questa forma di cosplay per eventi, convention e performance personali. La prima registrazione di uno spettacolo di animegao kigurumi da parte di hobbyisti risale al 1993, segnando l'inizio di questa pratica tra i fan. Nella metà degli anni 2000 ha iniziato a guadagnare attenzione oltre i confini del Giappone, specialmente in Nord America ed Europa. La diffusione di anime e manga in Occidente, insieme alle convention crescenti ad essi dedicate, ha alimentato l'interesse per questa forma di cosplay. Ha iniziato a essere visto come una forma d'arte performativa unica, capace di portare i personaggi 2D nel mondo 3D con un livello di fedeltà e dettaglio senza precedenti. La maggior parte delle foto viene dal mio archivio degli anni passati. Prossimamente un articolo sulle fiere del fumetto mentre QUI trovate gli altri articoli del mio blog. Al prossimo articolo! ciao!18 points
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Alcuni credono che basti acquistare un'attrezzatura costosa per fare belle foto, in realtà l'attrezzatura aiuta ma dev'essere sopratutto uno stimolo a migliorare le proprie capacità e un incentivo ad usarla, visto che abbiamo speso parecchio per acquistarla, allora ci mettiamo alla ricerca del perché una certa ottica dia risultati migliori di un'altra, a volte succede. Nikon Z9 con Z600 TC f417 points
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Per noi campagnoli la fotografia street è preclusa, se arrivi in piazza con la Nikon tutti ti chiedono di farsi fotografare (anche perché sanno che sono bravo!) ma anche in valle a volte capitano occasioni di simil street, qui per esempio dove la foto è intitolata "pettegolezzi condominiali"17 points
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Alla periferia di Tucson,Arizona,c'è la Davis-Monthan AFB dell'USAF sede del 355th Wing con A-10C, EC-130 Compass Call, HC-130J,elicotteri HH-60W ed un'aliquota di F-16. Ma a dare notorietà mondiale alla base,è il 309th Aerospace Maintenance and Regenaration Group (AMARG) titolare e gestore di oltre 4000 velivoli in deposito nell'area della base.Le origini di questo reparto,si rifanno alla fine della 2GM,quando gli USA si ritrovarono con migliaia di velivoli in surplus.Molti velivoli erano B-17 e B-24,che nella parte finale della guerra uscivano dalla fabbrica per finire direttamente in depositi sparsi negli USA.Si decise poi di concentrare i velivoli nell'area dell'allora Davis-Monthan Field,caratterizzata da assenza o quasi di precipitazioni e suolo alcalino che evitavano o , quantomemo, riducevano la formazione di fenomeni di corrosione. Nel 1965 anche la US NAVY trasferì li i suoi velivoli che prima aveva in deposito presso la cittadina di Goodyear,sempre in Arizona.Verso la fine anni '80 anche i missili di teatro, i famosi Euromissili per chi si ricorda la vicenda, vennero posti in storage presso la base e al tempo della mia visita nel marzo 1993,in un'area periferica della base erano ancora presenti i lanciatori (vuoti) di questi ultimi. In pratica,i velivoli che vengono dismessi dal servizio ,per ragioni di costo operativo,o per raggiunta fine della vita utile,vengono portati nell'area della base gestita dal 309th. Qui subiscono un processo di conservazione che prevede,a seconda dello stato del velivolo,la rimozione completa di motori,fluidi idraulici,apparecchiature elettroniche e sigillatura di varie zone del velivolo con un prodotto chiamato spraylat,una sostanza che sigilla il velivolo impedendo il passaggio della polvere o umidità.Il processo si differenzia in due parti a seconda dello status del velivolo come detto poc'anzi. Alcuni velivoli,destinati ad un accantonamento temporaneo e passibili di una rimessa in servizio,subiscono un trattamento di conservazione leggero e posti in aree specifiche della base attiva,questi velivoli possono essere reimmessi in servizio,venduti a paesi terzi o destinati al ruolo di aerobersagli o ceduti ad altri enti come la NASA o altre agenzie governative.Un diverso trattamento,più invasivo,è invece riservato ai velivoli destinati alla radiazione e vendita per demolizione.Dopo aver rimosso tutti gli apparati bellici,elettronici,motori e fluidi vari,vengono sigillati e portati,attraversando un sovrappasso della autostrada confinante,in un'altra area in cui i velivoli attendono di essere venduti o in alcuni casi,demoliti sul posto.In pratica la base è divisa in Zona EST e Zona Ovest,divise appunto dal sovrappasso.Nella Zona Ovest,abbiamo come detto in precedenza,velivoli destinati ad una permanenza più o meno lunga ed è suddivisa in 20 aree. Nella Zona EST abbiamo le aree numerate da 21 a 28 e in cui trovano posto i velivoli destinati alla demolizione.Nei dintorni della base,in aree spesso adiacenti ci sono i vari rottamatori che si aggiudicano i velivoli messi all'asta.Nella Zona Ovest è anche presente la Celebrity Road ,lungo la quale è posto un esemplare di ogni tipo di velivolo passato per l'AMARC/AMARG. Negli anni la tipologia di velivoli posti in deposito è cambiata ,a fine anni '60,la maggior parte dei velivoli era rappresentata da un migliaio di B-47 ,i primi bombardieri medi dell'USAF,poi negli anni '70 questi lasciarono posto ai trasporti come il C-97,il C133 e il C-124,mentre facevano capolino i B-52 della prima serie,i B e i C,velivoli che eran stati concepiti con poche ore di volo ,in seguito a inizio anni '80 arrivarono i successivi E/F/D e poi a fine anni '80 inizio '90 i B-52G in ottemperanza al Trattato START II.Erano inoltre presenti al tempo della mia visita,gli F-111 gli F-4 di USAF e US NAVY e le primissime serie di F-14 ed F-15. Presso la base c'è un apposito Gate per i visitatori e previa iscrizione è possibile fare un tour dell'immenso deposito in un bus che al tempo era senza finestrini ma che dopo l'11 settembre è stato sostituito con uno coi finestrini chiusi.E' altresì possibile,come abbiamo fatto noi,recarsi presso la zona dedicata all'aviazione generale dell'aeroporto di Tucson, e noleggiare per un 'oretta un Cessna per scattare immagini dall'alto del complesso.Di seguito alcune immagini e relativi commenti che ampliano un po' quanto qui descritto. Quest'immagine descrive una parte della base.Riconoscibile al centro l'autostrada che Tucson porta verso Tombstone (città che ricorda qualcosa ai lettori di Tex o agli amanti del Western) con il sovrappasso che porta all'area EST denominata anche Aircraft Graveyard...In basso al centro,notiamo un'area caratterizzata da contenitori cilindrici,questi sono i contenitori in cui vengono posti i motori dei velivoli.Appena sopra l'autostrada si nota una collinetta,comoda per fare foto della base dall'esterno e a fianco uno dei rottamatori.In lontananza le montagne nei cui pressi c'è il Saguaro National Park,altra zona da visitare se si è in loco. Dettaglio della zona della collinetta con in evidenza i Phantom principalmente ex ANG e in alto la zona in cui son presenti i contenitori dei motori. qui abbiamo un'altra veduta parziale della Zona Ovest,si riconoscono in basso dei B-57,la versione americana del bombardiere inglese Canberra,poi vediamo dei 707 privi del timone di coda,rimosso in quanto utilizzzato per sostituire quello originale dei KC-135. Questa è l'area in cui gli aerei vengono preparati per il trattamento di conservazione,presenti A-10,un P-3 orion,un KC-135E ,un paio di Phantom e alcuni elicotteri Seasprite e Cobra. Altra vista della base,in alto si vede la pista e il piazzale che ospita il 355th Wing,al centro a destra si intravede un Super Guppy,un ex C-97 dell'USAF convertito per i ltrasporto di carichi voluminosi,in basso a sinistra si vedono degli F-14 e alcuni F-15 mentre la restante area in basso è dominata dai Phantom. Qui le code di alcuni F-4 Phantom,riconoscibili velivoli della North Dakota ANG (The Happy Hooligans), poi alcuni della Minnesota ANG (Duluth) uno della Idaho ANG e uno della Michigan ANG con il caratteristico timone a scacchi. Qui una veduta parziale del gran deposito di B-52 delle prime serie,contraddistinte dalla coda alta con degli E/F in livrea metallica e Continental SAC,mentre i B-52D hanno la livrea Continental SAC con la parte inferiore in nero lucido. Il trattato START prevedeva la demolizione dei bombardieri strategici ritirati,questi vengono demoliti con la ghigliottina,una lama sospesa da una gru viene lasciata cadere su tre punti del velivolo rendendolo di fatto inutilizzabile. Questo B-52F riconoscibile dalla livrea Continental SAC,ha ricevuto un trattamento completo dalla ghigliottina che come si vede rende inutilizzabile il velivolo ; velivolo che comunque al tempo del ritiro era già stato privato delle parti ancora riutilizzabili come ricambi. Questo WB-57F è la versione americana del Canberra inglese,in questo caso il velivolo era stato pesantemente modificato rispetto l'originale,con una nuova ala maggiorata,necessaria per il volo ad altissima quota oltre ai motori e ad una suite di sorveglianza elettronica molto avanzata.Un paio di questi velivoli son stati poi prestati alla NASA che li utilizza per ricerche sul volo ad alta quota.17 points
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All’interno dei vari eventi che si susseguono durante il periodo del Carnevale di Venezia 2025, c’era una rappresentazione show che si è tenuta per più giorni nel palcoscenico naturale della Darsena grande dell’Arsenale. Lo spettacolo ha fatto rivivere le avventure di Giacomo Casanova, con un percorso emozionale attraverso la sua vita. Non un racconto storico, ma un susseguirsi di quadri e immagini evocative che racchiudono l’essenza di Casanova raccontata da Henriette, l’unica donna che abbia mai amato e mai avuta. Lo show è arricchito con una scenografia notturna di fontane danzanti, luci e video realizzata dal connubio tra arte e tecnologia, dove fronte loro un susseguirsi di emozionanti e sorprendenti passaggi di macchine sceniche sono gestite abilmente da quattordici performer. Il testo dello spettacolo è tratto da “Sette Canzoni per Casanova” di Antonella Barina, poeta, drammaturga e scrittrice veneziana, viene interpretato non solo dalla voce narrante, ma anche dal gesto forte ed elegante del linguaggio del corpo, con i sei danzatori e acrobati. Dal punto di vista fotografico, la situazione non è facile da gestire, si passa dal buio totale ad una quantità di luce che fa strizzare gli occhi. Logisticamente sull’acqua c’è un pontile con 3 file di sedie alla stessa altezza, mentre posteriormente sulla terra ferma una tribuna a sbalzo. Io ho avuto la fortuna e la sfortuna di acquistare il biglietto per la seconda fila del pontile, quindi ho dovuto gestire gli scatti attraverso le teste della fila davanti alla mia, oltre a una fastidiosissima (fotograficamente parlando) corda di sicurezza che tagliava in due tutti i fotogrammi. Le foto che seguono sono state fatte in “A” (priorità di diaframma) con Z8 e Z 24-120/4 S, ISO alti, ottica giusto chiusa uno stop e tempi di scatto variabili in base alla quantità di luce del momento. Esempio della scenografia, una fontana d'acqua su cui viene proiettata l'immagine o il video In questo scatto è chiaramente visibile la corda di protezione con il suo palo di sostegno, che lascio in quanto il "Riempimento Generativo" di Photoshop non ha soddisfatto le aspettative17 points
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Sono arrivate le maschere in riva degli Schiavoni all'alba, tutte straniere. Il cielo era nuvoloso e i sole non è riuscito a fare capolino. A tenermi compagnia è venuto @Alessandro Pisano che ha sfoggiato in tutta la sua bellezza il nuovo acquisto. La foto di oggi. Z9 + Z50 f1,8S ore 6:37 Rientrando, con calma, siamo passati dal mercato del pesce di Rialto Z9 + Z50 f1,8S17 points
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Eccoci qui ad iniziare un nuovo capitolo del Carnevale di Venezia. Oggi, complice la bella giornata, sono andato a Venezia con calma, 8:30, per una prima presa di contatto con la Riva degli Schiavoni e piazza San Marco e i lunghi lavori di restauro che durano da qualche anno. Oggi i lavori interessano l'area a lato del Palazzo Ducale e parte di piazza San Marco. Non troppo invasiva. Bene. Con me ho portato la leggera Z6 e il tuttofare Z24-200. Alla fine le maschere interessanti erano poche ma la gente era molta in piazza San Marco, come sempre dalla tarda mattinata. Ma oggi la mia passeggiata era solo esplorativa per riprendere il filo, il mood, il flow, del carnevale scorso. Per riordinare le idee per nuovi scatti. Sono pronto. Vi aspetto.16 points
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Dopo moltissimi anni, forse 40, sono tornato a vedere la Sartiglia, invitato da uno dei cavalieri... Sono andato in moto da casa, una novantina di chilometri, per evitare la difficoltà di trovare parcheggio. Mi sono portato il 24-120, per le foto varie durante la preparazione dei cavalli e poi la sfilata, e il 70/200 per fotografare la corsa alla stella. In realta' poi ho usato solo il 24/120, perchè sono riuscito ad avere un pass per l'area fotografi ed ero praticamente sotto la stella, vicinissimo... prima della corsa, ero in una delle scuderie... dove i cavalli vengono addobbati con cura. All'ultimo, anche i cavalieri si preparano mettendo il costume e la maschera... Un brindisi prima della partenza... i cavalieri sfilano per raggiungere la postazione di partenza... La corsa all stella è preceduta da una bellissima sfilata in costume... finche', finalmente, si parte...il primo a scendere è Su Componidori, il capo corsa, che coglie subito la prima stella nella serata sono state prese 19 stelle, io ho fotografato le prime 12 perchè poi sono andato via è stato un po' faticoso ma mi sono divertito molto. Il 24/120 si è confermato un eccellente tuttofare del quale sono molto soddisfatto16 points
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Grazie Riccardo. SEMPRE un piacere passare un pò di ore insieme, l'eccitazione per me è sempre elevatissima quando sono coinvolto negli eventi, operativo dalle 2.30, sveglia alle 4.30. Il nuovo acquisto è un gioiello, è stato amore a prima vista al Cross, speriamo di rendergli giustizia. Z9 + Z 50 f1.2 ISO 100 1/15 Flash 1/12816 points
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Una delle cose ovvie da fare per chi fotografa è copiare i file dalla macchina al PC. Una operazione noiosa e che occupa un certo tempo soprattutto se si torna a casa con migliaia di foto a 40 e passa Mpixel che possono pesare intorno ai 50 Mbytes l'uno. Ricordo bene il primo amico che comprò un HD a metà anni 80: 20 Mega ed era talmente grosso che ci installò non solo una delle prime versioni di Windows, ma pure Xenix, ovvero l'antenato di Linux. Archeologia. Poter sfruttare al massimo le interfacce a nostra disposizione assume quindi una certa importanza. I trasferimenti dati ad alta velocità sono il mio lavoro, e allora mi sono preso la briga di fare alcuni test con vari cavi di trasferimento per mostrare le notevoli differenze a cui possiamo andare incontro. Devo dire che ero partito con idee molto ambiziose, ovvero trovare degli adattatori che mi permettessero di testare questi cavi con gli strumenti a mia disposizione, ma non ne ho trovati, quantomeno non a prezzi ragionevoli. Quindi mi sono limitato ai test canonici sul mio PC. Il mio PC è dotato di interfaccia USB 3.1, non il massimo oggi presente sul mercato, ma comunque capace di 10 Gbit/s. E' una velocità che mette a dura prova qualsiasi cavo in commercio e richiede scelte oculate. A questa interfaccia USB ho collegato il mio lettore di CFExpress con una ProGrade capace di 1700 MB/s, ovvero ben più del limite USB 3.1. A questo proposito facciamo un po' di chiarezza 1700 MB/s = 1.7 GB/s . La B maiuscola, per i non addetti ai lavori sta per Byte, ovvero 8 bit. Se consideriamo che quando trasferiamo i dati ci sono di mezzo dei protocolli che occupano parte della banda a nostra disposizione possiamo dire che approssimativamente per fare andare la mia scheda a piena velocitò bisognerebbe trasferire dati a 17 Gb/s (notare la b minuscola), una velocità da USB 3.2 non raggiungibile dal mio PC. Il mio lettore di schede è un modello semplice, questo. Dichiara una velocità di 10 Gbit/s ed è dotato di un cavetto lungo circa 20 cm. Prima prova quindi con questa configurazione base, trasferendo i dati dalla scheda al PC, dotato di dischi NVME I conti tornano, siamo a 10 Gb/s (o 1 GB/s) il massimo che lettore di schede e PC promettono. Va bene, e se 20 cm sono clamorosamente corti? Bisogna cercare un cavo di qualità come questo che promette addirittura 20 gb/s, ma non ho potuto verificarlo, e lungo 1 metro. A conti fatti il trasferimento è ancora a 10 Gb/s come desiderato. A questo punto sono passato ad analizzare altri cavi a mia disposizione, partendo da quello del mio Terramaster anche lui dato per 10 Gbit/s, lungo anch'esso 1 metro. Il risultato è stato un po' sotto ma qui entriamo in un ginepraio. A volte anche gli altri cavi mi hanno dato velocità intorno ai 700 MB/s o 7 Gb/s per cui ci sono delle dipendenze dal mio PC. Con questo cavo però non si è mai schiodato da 700 MB/s. Come ho detto gli equilibri sono delicati e con un'altra configurazione questo cavo potrebbe benissimo arrivare a 1 GB/s ovvero 10 Gb/s. Ora passiamo a cavi più comuni a cominciare da quello in dotazione al mio smartphone di una nota casa coreana. Pure lui è lungo 1 metro ma... Le prestazioni crollano a qualcosa come 1/30 del cavo originale... Questo è ciò che possiamo aspettarci da un cavo qualunque fatto per caricare il telefono o trasferire modeste quantità di dati. Allora proviamo il cavo da 30 cm che mi porto sempre in borsa: Stessa solfa... Insomma attenzione ai cavi che acquistate per trasferire i dati e se il vostro lettore è una lumaca forse non è tutta colpa sua.16 points
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Sabato mattina, come quasi tutti i giorni posto vecchie e nuove immagini sul mio nuovo account instagram ( @photomvphoto ), il precedente mi è stato hackerato*, e così un po' alla volta rimpolpo la gallery. Intanto sbircio qua e là i suggerimenti dell'algoritmo, mi imbatto in un profilo davvero interessante, glamour, nudo studio ed esterni di ottima fattura e creatività (per quello che la piattaforma consente di capire, nulla a che vedere con la bella fruizione di Nikonland, sia chiaro!). Guardo meglio, l'account si chiama @salinardigiovanni, bravo ed originale con uno stile personale ed accorgimenti che mi incuriosiscono, si vede che dietro ogni scatto c'è un idea che diventa progetto ed alla fine immagine. Sfogliando vedo qualcosa di familiare, focalizzo, sorpresa: è di Crescentino il mio paese! Gli scrivo, risponde subito, ci vediamo nel pomeriggio "in studio" da lui per far due chiacchiere. ("porta la macchina"). Molte stampe alle pareti, sembra una galleria, ci sarebbe da soffermarsi su ognuna ora che le posso ammirare per bene. Chiacchieriamo per un'ora e mezza di fotografia, set, modelle, musica e concerti, che in passato fotografava anche lui, poi accende le luci dello studio (semplice, una principale a 45°, una split e fondale), e mi dice "fammi un ritratto". Ecco perché "porta la macchina".... 30/40 scatti con z6iii e 24/70 2.8, mi sono portato anche l'85mm, ma sarà per la prossima volta. Ci siamo salutati con l'idea di future collaborazioni, dopo 43 anni torno a fare il ragazzo di bottega, sarà la volta che imparo qualcosa? Dimenticavo, non è nikonista, ma come diceva Totò...lo faranno! *se siete frequentatori di social vi consiglio l'autenticazione a due fattori, altrimenti se venite hackerati non riescono/voglio ripristinare il vostro account, fa schifo che tutelino così poco i loro utenti, ma è così, meglio prevenire.15 points
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La curiosità è sempre tanta e quindi non ci siamo fatti mancare l'occasione di provare anche la nuova scheda CF 4.0 di Lexar, serie Gold. Naturalmente sappiamo che questi sono articoli da nerd che interessano veramente pochi. Per quei pochi raccomandiamo la lettura anche del precedente articolo in cui abbiamo provato la scheda "sorella" Silver che è da mesi in utilizzo con Z9 e Z8 senza il minimo problema. Lexar Professional CFexpress Silver 4.0 da 1 TB in quell'articolo ci sono alcune nostre considerazioni che pensiamo valgano del tutto anche in questa sede. Qui, a beneficio di tutti, i fotografi non solo i nerd, ci permettiamo di riepilogare alcuni punti. questa è la nuova generazione di schede a tutti gli effetti, a tendere sostituiranno le precedenti (quelle non CF 4.0) che sono già oggi da considerare "fondi di magazzino" le schede CFExpress 4.0 sono allineate al protocollo di trasmissione dati dei computer PCIexpress 4.0 ed utilizzano due lane di connessione anziché una sola non esiste al momento alcuna Nikon in grado di utilizzarlo. Sebbene queste schede siano perfettamente compatibili con tutte le nostre Nikon Z, nessuna ne può sfruttare le capacità di scrittura che sono mediamente superiori fino al doppio rispetto alle CF 2.0 di precedente generazione rispetto alle schede SD la differenza di velocità è abissale (praticamente 10-15 volte più veloci in scrittura) il vantaggio di acquistarle oggi deve essere visto in prospettiva di una futura prossima generazione di Nikon Z (rumors già al CP+ del 2024 confidati da Lexar e ProGrade anticipano che le Nikon Z di successiva generazione saranno allineate al protocollo CF 4.0), oppure per un leggero vantaggio pratico in fase di lettura dei dati al computer a condizione di avere un computer recente, dotato di porte USB 4.0 e con un disco interno più veloce di queste schede di memoria (rigorosamente NVMe di tipo PCIe 4.0x2 o 5.0) Pretendere che si possano avere queste velocità di lettura con un computer senza USB 4.0 e magari con dischi interni di tipo meccanico sarebbe a nostro parere semplicemente insensato. Detto questo, potremmo anche chiudere qui l'articolo, anticipando che, utilizzando questa scheda Gold CF 4.0 di Lexar con la Nikon Z9 o con la Z8, non abbiamo riscontrato alcun problema. Ma non abbiamo rilevato nemmeno alcun vantaggio rispetto alla Silver CF 4.0 che già abbiamo in casa. E tendiamo a pensare che anche scegliendo una Diamond (la fascia più alta) non vedremmo vantaggi materiali avvertibili nell'uso quotidiano. Ma in fondo anche Lexar è onesta nel dichiarare le prestazioni di queste schede. Che anche se non vengono da noi riscontate esattamente, qualitativamente sono coerenti con il dichiarato. Con il NEF alla qualità più elevata senza perdita di informazioni, avremo sempre 92 scatti al riempimento del buffer a raffica 20 fps, con 977 scatti in un minuto (pari a poco più di 16.3 scatti al secondo, segno che la macchina trova nella scheda una valida alleata nello scaricare il buffer ma non abbastanza da poter scattare alla massima velocità senza rallentamenti). Con i formati compressi ticoRaw ad alta efficienza scatteremo sempre senza interruzioni a 20 fps. Ma per avere queste prestazioni con Z9/Z8, basta anche una precedente CFExpress 2.0 che probabilmente abbiamo già tutti. Quindi a chi è indirizzata una scheda di questo tipo ? A chi pensa al futuro e non vuole acquistare - magari risparmiando - una scheda superata. Oppure, più in generale a chi vuole aggiornare le proprie schede (noi raccomandiamo di non innamorarci delle nostre schede e di cambiarle periodicamente anche se non danno problemi, relegando le vecchie a schede di sicurezza). *** COME SONO FATTI ? insieme alla scheda, nella classica confezione nera e dorata, abbiamo ricevuto dal distributore anche un lettore compatibile, il solo in grado di consentire le velocità promesse (attenzione, sono venduti separatamente, la scheda verrà letta anche da un lettore per schede CFExpress non USB 4 ma le prestazioni massime saranno compromesse). E solo se connesso ad una porta USB 4.0 con un cavo certificato lungo una cinquantina di centimetri. Una porta di queste promette fino a 40 Gbps, ovvero fino a 5000 MB/s teorici di flusso. Siamo al limite, perché la Gold viene data per 3600 MB/s di velocità di lettura da Lexar. anche se Longsys, la casamadre di Lexar, è cinese, queste schede sono prodotte a Taiwan, probabilmente da TSMC, evidentemente solo a Taiwan sono in grado di offrire il livello di litografia necessario per questi chip. la confezione non presenta sorprese nemmeno all'interno. Vassoio di plastica e custodia trasparente. qui vediamo le due schede che vogliamo confrontare. I dati di targa dichiarati da Lexar non differiscono molto. La Silver è disponibile solo nel taglio da 1TB, la Gold invece viene venduta nel formato da 512GB/1TB/2TB/4TB il lettore ha una confezione analoga, appena più spessa é compatibile con il nuovo modulo workflow di Lexar, disponibile sia in versione desktop che portatile. esteticamente è raffinato e anche più bello di quello ProGrade che utilizziamo quotidianamente. è prodotto direttamente da Longsys in Cina nella sua sede di Shenzhen sotto al lettore, il cavetto certificato per 40 Gbps. Corto come si conviene per avere una impedenza ridotta e non trasformarsi in una antenna a cavitazione ... ben specificata la velocità massima. Anche qui, in prospettiva, dobbiamo prepararci al USB 5.0 già disponibile sui nuovi dispositivi. Che sarebbe inutile in questo caso ma necessario in caso di più apparecchi connessi in cascata sulla stessa linea. compatto e leggero ma molto ben costruito. Da un lato c'è solo la presa USB-C, dall'altro lo slot per la scheda di memoria. Un LED assicura che è stata riconosciuta la scheda dietro al lettore Lexar, i due ProGrade che utilizziamo normalmente. Esteticamente bruttini ma dotati di base magnetica in grado di ancorare il lettore al corpo del computer tower su cui stanno costantemente posati. *** LE MISURE le informazioni dell'unità confermano che si tratta di NVM Express 1.4 con modalità di trasferimento PCIexpress 4.0 x 2 a fine test, la temperatura non ha superato i 56-58 °C (ambiente 20 °C) per non farci mancare niente abbiamo impostato il lettore sulle modalità di massima prestazione (non raccomandabile per un uso corrente) riscontrando queste velocità che se non corrispondono nei valori, lo fanno nelle logiche. Da rimarcare che nel video queste schede supportano non solo il formato 8K ma anche il 12K. Mentre in scrittura avremmo una capacità di arrivare a 2600 MB/s in sequenziale (a scheda vuota) e ancora quasi 500 MB/s in casuale (a scheda piena). Ma sono valori che non si discostano enormemente da quelli della consorella Lexar di tipo Silver come del resto anticipano i dati di targa indicati da Lexar. *** CONCLUSIONI Lexar mantiene le tre linee che già conosciamo, con queste nuove schede, SILVER, GOLD e DIAMOND. Le assicura compatibili con queste fotocamere : dichiara piccole differenze di prestazioni, soprattutto nella velocità sostenuta di scrittura. Nella realtà le differenze ci sembrano trascurabili, almeno all'atto pratico, non sappiamo se nel video possano fare la differenza in pratica. Per le Gold, i tagli sono diversi, secondo l'uso. Chi ha bisogno di queste velocità perché fa video in formato RAW avrà anche bisogno di tagli da 2 o 4 TB, mentre per i fotografi 512 GB sono probabilmente più del necessario anche per una giornata di lavoro. Le schede Silver e le Diamond invece sono disponibili solo nel formato unico di 1TB. Le Diamond sono le uniche certificate VPG 400 (Video Performance Guarantee 400) ma direi che anche le Gold e le Silver sono ampiamente sopra questo valore. Nel complesso, pur avendo usato solo brevemente la GOLD, ci sentiamo di trasferire l'esperienza con le tante schede CFexpress di Lexar, in particolare con l'ultima Silver CF 4.0 (ma anche con la precedente CF 2.0), sono schede affidabili che non ci hanno mai dato alcun grattacapo in tante sessioni di fotografia in ogni condizione, anche sotto al sole di luglio sulle gradinate dell'autodromo. Il nostro giudizio complessivo è di RACCOMANDATO nei confronti delle precedenti CF 2.0 da prendere oggi in considerazione solo se vendute a prezzi estremamente competitive. Sul taglio non ci esprimiamo, considerate che non cambia la sostanza delle cose ma, in generale, le più grosse costano proporzionalmente meno e, altrettanto in generale, vanno più veloci. Non c'è alcuna differenza di rischio tra una scheda da 64 GB e una da 4000 GB.15 points
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Questa mattina ero convinto di essere partito per tempo... invece complice traffico intenso probabilmente causato da qualche "incidentino" ... ho impiegato un'ora e trenta per percorrere 15 Km (distanza da casa mia al circuito di Fiorano). Quindi sono arrivato al "cavalcavia" alle 8:40 ... troppo, troppo tardi ... e quindi mi sono dovuto accontentare di un posto di "menta" per poter fare qualche scatto ... Due foto mentre riprendevano la vettura in movimento Leclerc che saluta altra foto al posteriore Questa foto che è fuori fuoco (purtroppo) a causa di tutti i rami che avevo davanti, ma ve la mostro ugualmente perché in quel momento ci stava "tirando" un po' (vedi scintille) ... Questo é un elicottero che ci ha girato sopra la testa per un po' ... non ho capito però se centrava qualcosa con la Ferrari ... mah? Questi tifosi sono solo una piccola parte di quelli presenti ... Tifosi da più parti d'Italia, come si può vedere dagli striscioni, vicino a me c'erano dei ragazzi di Empoli, altri che venivano da Napoli da Perugia ecc... Ferrari stilizzate nel giardino del ristorante "cult" per i tifosi della Ferrari ... all'interno ci sono cimeli e foto varie ... ne ha parlato proprio Ivan Capelli ieri sera nella trasmissione dopo la presentazione delle vetture di F1 Quindi non so se è per l'effetto Hamilton o per le aspettative della nuova SF-25, ma non avevo mai visto tanto entusiasmo .... conosco un ragazzo che lavora in Ferrari (non al reparto corse però) e mi ha confermato che anche all'interno si respira un'aria di particolare fiducia ... che sia la volta buona ... per l'ennesima volta ci spero .. Dopo tre ore al freddo però ho ceduto e non ho aspettato i giri di Hamilton .... Mi spiace di non essere riuscito a fare di meglio15 points
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Non sono molte le Nikonlanders, ed è un vero peccato non poter condividere esperienze e sensibilità differenti. Eppure fotografe brave ce ne sono, eccome! Hai visto mai che con un fiore... Meglio due. Esattamente un anno fa ho piantato questa mimosa in giardino, ed oggi, puntuale come un orologio, è al massimo della sua fioritura. Nikon z7 50mm mc ed un po' di crop.14 points
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Lo avevo promesso.. ed ora non indugio più, ecco quanto mi rimane del pomeriggio passato assieme ai Nomadi nell’ormai lontanissimo 11 Maggio del 2003…Ventidue anni.. fa, circa un quarto della vita media, anno più anno meno.. All’epoca avevo utilizzato quanto passava il convento, una Fuji S1 Pro, che onestamente l’unica cosa Pro.. era il logo.. macchina derivata brutalmente dalla F80 a pellicola.. e la mia D 100.. macchina vista come la peste da qualcuno qui su NL, non si fanno nomi, please.. Il tutto era stato salvato su tre CD, che all’epoca sembrava fossero solo una spanna sotto l’eternità, all’epoca.. sempre a quei tempi conoscevo Don Mazzi della famosa comunità Exodus e sapendo che avevo un pallino per quel complesso, mi avvisò e rimasi tutto il pomeriggio ed anche a cena.. Salire sul palco assieme a LORO è stato adrenalinico al 1000 x 100.. vedere poi come si svolgeva lo spettacolo dall’interno e non da là in fondo.. sotto.. era tutta un’altra musica.. l’unica cosa che rimpiangevo era che Augusto non erra più con noi da un pezzo, ma era stato degnamente sostituito da Danilo Sacco.. ma ora facciamo vedere le schifezze recuperate.. solo queste, non di più.. purtroppo. Eravamo al parco Lambro... sono già ripetitive queste.. le altre sono ovviamente molto simili.. ora la promessa fatta è stata mantenuta, anche se mi sono preso del tempo..14 points
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dai cribbio lo aspettavamo da 30 anni. lo ha fatto Sigma e a noi è (per ora) precluso Sembra pensato con tutti i crismi il piede con la scanalatura Arca, comandi standard da supertele e soluzioni degne delle ultime generazioni: bilanciamento verso il corpo grosso, cioè vuoto tra la parte zoom mobile delle lenti e il frontale da 15 cm, come da radiografia C'è da vederlo all'opera, perché oggi siamo abituati bene, molto bene. Ma secondo me Yamaki c'è stato dietro e li ha fatti lavorare come si deve. Prezzo alla vendita? Sconvolgente rispetto ai salassi a cui siamo ormai adusi, ragion di più per dire: Brava Sigma Unico vero difetto: dietro ci si può montare solo capponi o saponette con mirino quadrato, questo obiettivo meriterebbe molto di più, meriterebbe la baionetta di Zorro12 points
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Carissimi Nikonlander, Ci è venuta una idea e volevamo capire se potrebbe essere interessante per Voi partecipare ad un nuovo workshop nel Nord d'Italia con delle modelle, in uno studio fotografico, affiancati da un Tutor esperto in materia. Tranquilli il tutor non sarà Alessandro ma una persona molto preparata. Una possibile agenda potrebbe essere : Location: Nord di Milano Quando: una domenica di Maggio Durata: giornata intera (preferibile) o mezza giornata in base alle vostre esigenze/adesioni, sicuramente con la giornata intera imparerete molte più cose, e la conoscenza entrerà maggiormente sotto la vs.pelle. Ambientazioni con luce naturale, mista, artificiale luce continua Tutor al seguito per chi ne sentisse la necessità Modelle in base alle adesioni /disponibilità Max 8 persone (possibilità di pernotto in zona a tariffa agevolata per chi venisse da molto lontano) Se volete che questa iniziativa prenda forma, servono almeno 6 adesioni il pagamento deve essere anticipato, come al solito, € 250 per intera giornata, € 125 per mezza giornata , procapite Per favore replicate se interessati, poi faremo partire la macchina organizzativa A scanso di equivoci, è una iniziativa senza nessun ritorno economico né per il Tutor né per Alessandro, l'intento è di stare insieme una giornata, imparare quello che ci viene trasmesso, applicarlo nella ns. vita fotografica e infine pubblicare le vs. fotografie, ricordandoci che il 2025 non sarà un anno particolarmente interessante per le news fotografiche e questo bellissimo sito dovremmo alimentarlo NOI. Spero che questa proposta possa essere apprezzata Fatemi sentire la vs. voce qui di seguito nei commenti. A presto ! Alessandro *** Alcune fotografie realizzate nell'edizione di maggio 202411 points
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al momento solo Z6 III e Z50 II accedono al Cloud, possono scaricare gli aggiornamenti da li e anche le "ricette d'autore" la Z6 III non ha il riconoscimento degli uccelli ma ce l'ha la Z50 II che è uscita dopo, costa un terzo ed ha un sensore vecchio Nikon dovrebbe ammettere che le è impossibile farlo, in modo da indirizzare gli acquirenti appassionati di avifauna verso altre fotocamere, oppure renderlo disponibile una buona volta la Z50 II, la Z8 e la Z9 hanno la possibilità di variare la modalità AF con un ciclo su un unico tasto, le altre macchine no. Cosa lo impedisce, un blocco psicologico ? la Z9 è una macchina molto competente anche in campo video. Ma un fotografo potrebbe apprezzare la modalità multiscatto pixel-shift, uscita con la Zf ed estesa poi a Z6 III e Z8 la Z50 II è l'unica a poter disattivare i picture control creativi che non interessano. Probabilmente questa opzione sarebbe di gran lunga più gradita agli utenti di Z8 e Z9 i Picture Control in versione 3 sono disponibili solo per Z6 III e Z50 II. Eppure probabilmente sarebbero Zf e Zfc che ne beneficerebbero di più, considerata la natura dei loro acquirenti per la Zfc (ed altre macchine) la possibilità di mappare il tasto REC è limitata (per esempio è impossibile mettere in opzione su quel tasto la modalità silenziosa, possibile con le altre macchine) per la Z50 II - che probabilmente non sarà destinataria per lo più di ottiche manuali - è disponibile l'assistenza AF con riconoscimento del soggetto, altre macchine di fascia più alta, no con Z9 e Z50 II è possibile scrivere nelle opzioni il modello di obiettivo senza CPU montato; probabilmente anche qui Zf e Zfc sarebbero invece le prime beneficiarie di questa opzione e chissà quante possibilità di intervento firmware via software che non richiedono alcun intervento hardware sarebbero possibili e, in molti casi, necessarie. Anche per non dare segnali fuorvianti al mercato. Perchè NON E' VERO ma così, tra aggiornamenti firmware solo video, lancio di obiettivi Power Zoom e lancio di videocamere RED, sembra che Nikon si stia disinteressando dei fotografi. Ripetiamo Non è vero ma il messaggio che arriva a moltissimi è questo.11 points
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Avevo una Asahi Pentax Spotmatic al collo quando quella mattina del 1969 vidi Lei nella vetrina di un negozio di fotografia a Padova e fu amore a prima vista, due giorni prima avevo fatto l'esame di anatomia e quei soldi che papà mi aveva regalato mi bruciavano in tasca, così entrai con la Pentax e tre obiettivi nella borsa ed uscii con l'FTn nuova ed un 135 mm usato perché tra tutti i Nikkor del negozio era quello che costava meno! Nel 1973 decisi di provare la fotografia subacquea e così acquistai la Nikonos 2. A proposito della Nikonos ideata da un ingegnere belga che credo si chiamasse De Wouters e prima di Nikon veniva prodotta dalla francese Spirotecnique si narra che una spia USA, (erano i tempi della guerra fredda) avesse scattato delle foto con la Nikonos e che i russi entrati nell'albergo dove alloggiava cercarono in tutti i modi di togliere il rullino senza riuscirci Per aprire la fotocamera bisognava ruotare l'obiettivo di un quarto di giro ed estrarlo, solo così si riusciva ad aprire la fotocamera, un capolavoro di ingegneria con componenti ridotti al minimo, leva di carica e pulsante di scatto erano un tuttuno, con il quarto modello Nikon stravolse il progetto originale, guadagnando (forse) in ergonomia ma perdendo in fascino e originalità, il nel frattempo avevo scafandrato la mia F, ma questa è un'altra storia!10 points
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Nikonland.it è un sito che si presenta come una comunità amatoriale di fotografi appassionati del marchio Nikon, con un’enfasi dichiarata sull’indipendenza e sulla libertà di pensiero. Dopo averlo analizzato a fondo, ti do una valutazione schietta e senza filtri, basandomi su ciò che offre, come si presenta e su quello che traspare dalla sua struttura e contenuti. Cosa funziona Identità chiara e coerente: Il sito sa chi è e a chi si rivolge. È un angolo per "nikonisti" convinti, gente che vive e respira Nikon, e questo focus è evidente ovunque. Non cerca di piacere a tutti, e questo è un punto di forza: si rivolge a una nicchia precisa senza compromessi. Approccio anti-mainstream: Si distacca con orgoglio dalle recensioni superficiali di YouTube o dai contenuti sponsorizzati che dominano il web. Promette un punto di vista "strutturato" da chi conosce Nikon "come le proprie tasche", e questo può attrarre chi è stanco del rumore di fondo del marketing moderno. Contenuti pratici: Gli articoli e i post che ho esaminato (anche grazie alla tua richiesta che mi permette di accedere a risorse aggiornate) mostrano un mix di esperienze personali, consigli tecnici e riflessioni sul mondo Nikon. Non è roba accademica, ma ha un sapore autentico, come una chiacchierata tra appassionati al bar. Comunità attiva: La presenza di un gruppo Facebook collegato e l’invito a condividere foto (come il contest della "foto del mese") suggeriscono un coinvolgimento reale degli utenti. Non è solo un sito statico, ma un hub per chi vuole interagire. Cosa non convince Design datato e poco invitante: La prima impressione è quella di un sito fermo agli anni 2000. L’interfaccia è funzionale ma spartana, con una navigazione che non brilla per intuitività. In un mondo dove l’estetica conta, Nikonland.it sembra non curarsene, e questo potrebbe allontanare utenti più giovani o meno pazienti. Indipendenza ostentata ma non verificabile: Si vantano di non accettare pubblicità o sponsor, il che è ammirevole, ma non c’è trasparenza su come si sostengono. Un sito del genere richiede tempo e risorse: chi paga i server? Chi scrive gratis? Questa retorica dell’"indipendenza pura" suona un po’ naif o, peggio, sospetta senza dettagli concreti. (*) Eccessiva autoreferenzialità: Il tono è spesso quello di chi si sente superiore alla massa ("non siamo nerd, siamo fotografi veri"). Questo atteggiamento può risultare elitario o arrogante, rischiando di alienare chi cerca semplicemente informazioni utili senza dover sposare una filosofia. Contenuti di nicchia, forse troppo: L’ossessione per Nikon è un’arma a doppio taglio. Se non sei un fanatico del marchio, il sito non ha nulla da offrirti. Manca una visione più ampia della fotografia che potrebbe renderlo rilevante anche per un pubblico meno settario. Analisi brutale Nikonland.it è un posto per puristi Nikon con un po’ di nostalgia per i forum di una volta. Ha cuore, passione e una certa autenticità, ma si porta dietro i limiti di un progetto amatoriale che non sembra voler evolversi. Funziona se sei già dentro quel mondo, se veneri Nikon e se tolleri un’estetica da internet primordiale. Ma se cerchi innovazione, obiettività o un’esperienza utente moderna, ti annoierai in fretta o ti sentirai escluso. È un circolo chiuso che predica ai convertiti, e questo lo rende tanto affascinante per alcuni quanto irrilevante per altri. Verdetto Se fossi un nikonista sfegatato in cerca di un rifugio dal caos delle recensioni sponsorizzate, probabilmente lo apprezzerei. Ma come osservatore esterno, lo vedo come un esperimento interessante che però non ha l’ambizione né i mezzi per competere con le risorse fotografiche più strutturate e accessibili del web di oggi. È un po’ come un vecchio bar di paese: accogliente per i clienti abituali, ma non aspettarti che attiri i turisti. [analisi chiesta a Grok 3.0 con Deepsearch) NdA : (*) le fatture le paga tutte Rudolf. Chi scrive su Nikonland.it lo fa per il piacere di farlo senza alcun tornaconto (anzi, a volte, guadagnandosi qualche mal di pancia).10 points
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Eccomi, sono qui a raccontare due meravigliosi inizi di giornata, giovedì con Riccardo e Andrea, venerdì con Riccardo e Alessandro. Già avevo avuto modo in precedenza di conoscere Riccardo in altra e diversa occasione, qui Riccardo ha dimostrato di essere una persona speciale, i sui consigli fotografici, le sue notizie su Venezia a 360° sono stati preziosissimi e di questo lo ringrazio infinitamente. Nel contesto ho avuto modo di conoscere nelle due diverse giornate, prima Andrea, poi Alessandro e la cosa mi ha fatto veramente piacere. Riccardo ci ha raccontato più volte della bellezza del Carnevale di Venezia e come viverlo intensamente a livello fotografico, ma viverlo di persona supera assolutamente ogni aspettativa. Nel breve tratto della Riva degli Schiavoni che va dalle due colonne di San Marco e San Todaro al Ponte della Paglia (quello dove si vede il Ponte dei Sospiri) alle 6:00, nel giro di 15 minuti ancora con il buio arrivano le prime maschere, 5, 10, alla fine ne puoi contare una cinquantina. Se si ha la fortuna di godere del tempo meteorologico giusto, come noi venerdì, è un susseguirsi di cambi di luce che si sposano alla perfezione con le pittoresche maschere. Dapprima le maschere si posizionano prevalentemente lungo la riva, spalle a San Giorgio, poi con i primi raggi di sole ci si sposta sotto i portici del Palazzo Ducale per cogliere i caldi colori sul viso mascherato. Nell’arco di un paio d’ore dalle 6:00 alle 8:00 (forse anche qualcosa meno) si consuma tutti i giorni questo rito unico di comunanza tra chi ama fotografare e chi invece ama farsi ritrarre. Venezia è una città magica, con un fascino unico nel suo genere, se poi a tutto ciò aggiungiamo il carnevale con le sue bellissime maschere con le giuste condizioni meteo, ecco il mix esplosivo che ogni amante fotografico dovrebbe vivere almeno una volta. Spazio ora a qualche scatto, Z8 e Z 35/1.4, oltre all’ausilio del flash SB700 quando necessario. Z 35/1.4 rigorosamente a tutta apertura. Prime luci10 points
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Oggi @Andrea Zampieron e @RenatoS57 sono venuti a trovarmi in riva degli Schiavoni all'alba. Le aspettative erano alte, dopo la pioggia di ieri, ma le nuvole si sono aperte dopo che il sole era già sorto. Mi ha fatto molto piacere rivederli e fotografare insieme a loro. La foto di oggi. Z6 + Z50 f1,810 points
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Nikon alla mostra del video di Londra della settimana scorsa, BSC Expo. Il rappresentante Nikon ha sulla maglietta Nikon, MRMC e RED (MRMC è la società dei robot fotografici Mark Roberts di proprietà 100% Nikon). pensi che avremo delle videocamere Nikon Z dedicate al video, tipo Sony FX3 o FX30 ? non posso rispondere al riguardo ma certamente Nikon non è mai stata così orientata al video perché uno che usa Nikon Z per fare il video dovrebbe comprare una RED Komodo o Raptor ? per il Global Shutter ! E per le batterie V Mount ! a chi è indirizzato il Nikon Z 28-135/4 ? per il video, non per il cinema. E' un obiettivo ibrido che va impiegato in autofocus e sfruttando lo zoom motorizzato, non è pensato per la fotografia e nemmeno per il cinema dove si usano ingranaggi per la messa a fuoco e per lo zoom fluido ma la parola d'ordine è integrazione. Integrazione totale tra i marchi Nikon e RED.10 points
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ecco, per esempio appesantendo eccessivamente la già impossibile sezione dei menù. Complicando la strutturazione dei pulsanti funzione, magari favorendo opportunità video invece che personalizzazioni foto. Sottraendo risorse informatiche al processore Mettendo in secondo piano gli sviluppi fotografici sinedie Modificando nelle future fotocamere la forma e maneggevolezza, caratteristica impareggiabile delle Nikon professionali rispetto le concorrenti. Ma un cacchio di apparecchio solo per video high end...no??? Red incalza: facciamo anche qui la separazione delle carriere !!!9 points
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Oggi l'annunciata pioggia è arrivata ma ci sono andato comunque. Venezia offre sempre qualcosa di interessante da fotografare. C'erano solo 3 maschere di cui una molto interessante mentre i fotografi erano un discreto numero ma non così tanti da non poter fotografare. La foto di oggi. Z6 + Z24-120 f4 @88 Visto le condizioni metereologiche in riva degli Schiavoni c'era pochissima gente e cos' mi sono divertito a cercare qualche scatto dei pochi passanti. Z6 + Z24-120 f4 @379 points
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Oggi giornata tranquilla, le maschere e i fotografi erano in numero inferiore ad altre giornate e il cielo non è stato d'aiuto. Nuvole e nebbia, non troppa, hanno appiattito la luce. Giornata poco proficua. La foto di oggi. Z6 + Z40 f2 Oggi ho viaggiato leggero Per fortuna il mercato del pesce di Rialto era aperto e ricco di scelta9 points
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Oggi il tanto sperato sole non si è visto, nuvole e foschia lo hanno coperto fino alle 8.30. Visto che le condizioni di luce non erano tanto favorevoli, ho provato a scattare ad altissimi iso (25.600) perché avevo visto che, in particolari condizioni di luce, l'effetto mi piaceva. Non da guardare da vicino al 100% ma l'effetto "pittura" mi piace. Ci riproverò. La foto di oggi. Z9 + Z50 f1,8 iso 25.600 1/640 f1,8 Quando le maschere sono andate in pausa, è arrivato un gruppo di rumeni che realizzavano dei contenuti video per non so quale uso. Non c'entra molto con il carnevale in senso stretto ma Venezia è anche questo. Z9 + Z24-120 f4 @869 points
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Secondo quanto riportato da Nikonrumor, in Giappone c'è in atto una campagna di sconti che finirà il 7 di maggio. A parte l'inusitata lunghezza (siamo solo in febbraio) gli sconti più aggressivi riguardano la Z5 e la Zf, quasi si facesse una liquidazione di magazzino. Considerando che la Z5 in America è scontata del 35% (sotto ai 999 dollari) e che intorno al 9 maggio ci sarà la pubblicazione dei dati di bilancio annuali, ci si consolida l'opinione che in maggio ci sarà l'annuncio della nuova Z5 II. Questa macchina condividerà in buona parte la scheda madre della Zf (a parte i contatti per i comandi fisici della Zf e la differente disposizione delle torrette sulla Z5, oltre alle due schedine SD al posto dello strano ibrido della Zf, il resto pensiamo sarà uguale, sensore incluso). Che in estate potrebbe essere accompagnata da un modello in livrea nero e argento, come per la Zfc, in modo da riportare la nuova al prezzo di listino. Ci aspettiamo che la Z5 II confermi il prezzo di listino attuale della Z5 intorno ai 1500 euro IVA inclusa.9 points
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Il carnevale è finito e posso fare alcune considerazioni. Quest'anno sono andato 10 volte, di cui 8 all'alba, scattando meno dell'anno scorso. Abbastanza di meno. Ho usato sia la Z9, in prevalenza, sia la Z6. La prima è una certezza per la sua velocità nell'agganciare il soggetto anche in condizioni di poca, pochissima, luce mentre la Z6 si è difesa con onore risultando più maneggevole. Non fraintendetemi, la Z9 è molto ergonomica e, di conseguenza, confortevole ma la differenza di peso, più che di dimensioni, dopo varie ore e diversi chilometri si fa sentire. La resa della Z6 è ottima, in questi frangenti. Ho usato nella maggior parte degli scatti il Z50 f1,8S e l'ho trovato, una conferma, ottimo per definizione, cromia e sfuocato in un corpo contenuto. Mi ha dato molte soddisfazioni. Il Z70-200 f2,8, il Z24-120 f4 e il Z28 f2,8 gli ho usati meno, mentre il Nikkor-SC 55 f1,2 l'ho usato solo l'ultimo giorno per giocare, perché i suoi sfuocati e i suoi colori caldi mi piacciono. E, non ultimo, ti costringe ad una fotografia più lenta. Il cielo non è stato tanto generoso anche quest'anno. Solo 1 alba è stata bellissima e un'altra bella mentre gli altri giorni nuvole o nebbia hanno reso la luce piatta e fredda. Mentre le temperature sono state sempre sopra lo zero, anche di vari gradi. Ringrazio tutti gli amici Nikonlander che sono venuti a trovarmi, a condividere una passione, o forse più di una. E' stato bello fotografare insieme. Grazie. E ringrazio tutti quelli che hanno commentato, apprezzato o semplicemente visto il mio blog. Vi aspetto l'anno prossimo dal 7 al 14 febbraio per il carnevale 2026 per godere della bellezza di Venezia.8 points
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8 points
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Nuovi firmware per Nikon Z8 e Nikon Z6 III che integrano le funzionalità legate al nuovo power zoom Nikkor Z 28-135/4 già inserite nell'aggiornamento di dicembre della Nikon Z9. Nulla di fotografico, per la terza volta consecutiva in un aggiornamento firmware di fotocamere Nikon. 2025-02-26 Firmware Z 8 Versione 2.10 2025-02-26 Firmware Z6III Versione 1.108 points
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Possiedo questo obiettivo da poche settimane. Quando è stato lanciato sul mercato ho storto il naso, e non poco. Diaframma f8 e prezzo sono di quelli che possono scoraggiare, ma alla fine mi sono convinto che questo oggetto sarebbe stata una buona aggiunta al corredo per quelle occasioni in cui compattezza e leggerezza sarebbero stati parametri imprescindibili. Una ottima offerta sull'Outlet Nital ha anche contenuto l'esborso ben al di sotto del prezzo di listino. Andare in montagna con un 400 mm da 700 grammi nello zaino apre possibilità di foto altrimenti possibili solo con ben altri pesi e ingombri. Quindi se lo scopo è fotografare Camosci con dislivelli alla propria portata allora si può puntare su un obiettivo più pesante e prestazionale, ma se lo scopo è un giro in montagna con dislivelli importanti, e, se capita qualche animale selvatico interessante portare a casa una foto di discreto livello, allora questo fa al caso mio. Ho provato l'obiettivo sulla Z8 durante un giro invernale nella splendida Val Roseg in Engadina: fauna, soprattutto avifauna, garantita, paesaggi e scorci a volontà. La qualità dei risultati è stata nettamente superiore alle aspettative. Non ho foto scattate in controluce ma uno dei limiti delle vecchie ottiche tuttofare erano le aberrazioni cromatiche. Questo, sarà lui, saranno i magheggi SW, sarà il caffè ma non ne ha. Ecco le foto, ho messo i dati di dati di scatto in sovrimpressione. Cinciallegra: Picchio muratore: La splendida Cincia dal Ciuffo, della quale metto anche anche un crop al 100% che resituisce una buona nitidezza e assenza di aberrazioni cromatiche su un soggetto tutto bianco e nero: Le splendide cime che chiudono la valle, riprese a varie focali: Il torrente a 28 mm: Uno scoiattolo, certamente qui un 600 f6.3 avrebbe reso migliori servigi, per non parlare di un 600 f4: Ancora due scorci: Per me l'oggetto è pienamente promosso, non si può pretendere la luna ma qui ci andiamo molto vicini: PRO: - Compatto e leggero. - Facilmente trasportabile a tracolla grazie al pulsante di blocco dell'escursione - Sufficientemente nitido, molto distante dai tuottofare del passato - Assenza di aberrazioni cromatiche CONTRO: - Molto buio, richiede giornate buone se si devono fotografare soggetti in movimento - Sfocato limitato dal diaframma molto chiuso - Prezzo non popolare per un oggetto di questo genere8 points
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8 points