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Max Aquila

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  1. E per vedere sottosotto l' effetto che fa: Viltrox Air Z 56/1,7 Del resto era l'operazione più logica: 16+40=56...
  2. È certamente la spiegazione alla localizzazione del calore quando, nel concorso di determinate situazioni , la Z8 vada in surriscaldamento. Ma direi inoltre, essere così chiaro come l' avviso HOT CARD non si riferisca tanto agli slot delle schede, quanto piuttosto alla scheda madre della fotocamera. In difetto di chiarimento ufficiale, sembra essere così scongiurata la possibilità di danno alle schede di memoria. Di cui non esiste ancora nessuna testimonianza.
  3. Non mi comporterei diversamente. Anche se durante gli incontri di tennis di qualche giorno fa, ho scattato circa 6,5mila file per singola batteria (Nikon) nell' arco di otto ore. A proposito, perché il toscano risponde in inglese alla domanda? Oddio ...in quell' inglese...
  4. come nuova, vendo per fine test, perfetta, niente graffi o ammaccature Comprata a 55€ su Amazon, vendo a 36 € inclusa spedizione Pagamento bonifico c/c o Paypal amici/familiari
  5. Ci vuole del tempo per riuscire a farsi una idea precisa di ina fotocamera: è una cosa ben diversa da un obiettivo. Ci vuole tempo non solo di utilizzo, ma anche di non possesso e di desiderio nell' ottenerlo: sono elementi fondamentali nella considerazione di un oggetto e nelle aspettative che si nutrano verso di esso. La Nikon Z8 è attuale oggi come alla sua presentazione: non c'è in catalogo un modello analogo..."un po' più o un po' meno.... Chi aveva incautamente acquistata una Z9 lo sa molto bene: come è uscita la 8 è corso a procurarsela e se la tiene stretta: molto più frequente trovare sull'usato una 9 infatti. Quei tre difetti bruciano e non sono reversibili: ma cosa esiste di materiale che oltre ai pregi non soffra anche delle pecche: dei tre quello veniale è la batteria che era una scelta obbligata. Quello gratuito il battery grip, adattato senza amore. Quello grave, la dissipazione insufficiente, perché non sappiamo se possa rendere improvvisamente instabile il nostro shooting. Ma non tutti i fotografi che lavorano con una Z8 hanno in mente di fare gravose quantità di scatti in poco tempo: questa è la condizione nella quale quel problema si materializza. La caratura della sua portata è segnalata indirettamente dal surriscaldamento della parte sx della fotocamera e del fondello, all' opposto del vano batteria: molto percepibile. Modelli di altre marche, delle stesse dimensioni della Z8 vengono oggi dotati di ventola interna a dimostrazione che le nozze con i fichi secchi non si possano fare. Non è una consolazione, ma una condizione comune. Per tutto il resto c'è... Nikon Z8
  6. Max Aquila

    Nikon Z8: un anno dopo !

    A distanza di un anno dalla presentazione della Nikon Z8 è d'obbligo fare il punto della situazione allo stato attuale di questa mirrorless di successo, tenuta in grande considerazione da Nikon, nonostante l'apparente differenza quantitativa di aggiornamenti firmware, arrivati in un anno appena alla versione 2.01 rispetto la versione 5.0 dell'ammiraglia, la Nikon Z9, la quale però vanta un anno e mezzo di anzianità di più. In realtà c'è ben poco da desiderare per chi acquisti questa fotocamera, nata con tutta l'apparenza di replicare le fortunate coppie della storia Nikon (F5/F100, D3/D700, D5/D850) quindi la riduzione in scala del modello professionale a monoblocco, rispetto la possibilità di ottenere il grip verticale, con la replica pedissequa dei comandi, comprando l' MB dedicato a parte. MB-N12 la sigla del battery grip per la Z8 del quale si è parlato nel bene e...nel male già dalla sua presentazione, qui, su Nikonland, che introduce parecchi cm in altezza alla Z8 che se ne doti, diventando persino elemento da tenere in considerazione per la capienza di molte borse fotografiche, non sempre alte abbastanza da proteggere adeguatamente l'ensamble. qui raffrontato alla Z9 si nota nella sua pienezza il concetto e, nella vista di taglio se ne apprezza la notevole profondità del grip, rispetto quella già generosa sulla Z9. Da questa angolazione si nota anche la porta di ricarica diretta del grip, che anche se separato dalla macchina, ne fa un dock di ricarica di due batterie EN-EL15c, che sono la dotazione per la Nikon Z8 dalla vista frontale si evidenzia uno dei difetti comuni a tutte le macchine con BG aggiunto, se impugnate verticalmente, ossia la maggiore distanza dei pulsanti FN anteriori dalle dita della mano destra : cosa che a molti customer può provocare molto disagio... mentre nella vista posteriore si nota la totale conformità delle due macchine a confronto, a parte la striscia di pulsanti inferiori della Z9, una tradizione tutta Nikon, derivata dalle ammiraglie precedenti anche a macchine accese, le indicazioni a monitor sono praticamente sovrapponibili tra i due modelli dove una differenza si nota, sulla plancia comandi, è certamente nella torretta di sinistra, ben differenziata tra le due Nikon, dove la maggiore semplicità di quella della Z8 alla fine dei conti, ha ragione rispetto la torretta della Z9, costruita come nelle precedenti ammiraglie reflex, con la coassialità dei comandi di scatto singolo/autoscatto/sequenza che nella Z8 vengono richiamati dal pulsante di sx e regolati dalla ghiere comando di dx oltre naturalmente alla presenza sulla torretta della Z8 del tasto per il WB che nella Z9 è tra i pulsanti in basso nel dorso macchina. E la resistenza dell'inutile (IMHO) tasto BKT che Nikon ha dimenticato in quella posizione dalla F801 del 1988 La scelta dettata dallo spazio disponibile, del doppio slot, uno solo CF-Express e l'altro per SD, se da un canto ha dato spunto alle vendite, convincendo chi non se la sarebbe sentita di attrezzarsi con due costose CF Express, è a mio vedere uno dei limiti del progetto Z8, che è dotata di un processore che sarebbe potuto essere all'altezza di gestire come sulla sorella maggiore anche la seconda CF Express... ma nel frattempo anche l'evoluzione del formato SD si è perfezionata con modelli che per velocità non hanno proprio nulla in comune con le schede SD degli anni passati, sopratutto con le prime serie. Ed è questo uno dei problemi che riscontriamo comune tra gli acquirenti della Nikon Z8: alcuni dei quali, dopo aver speso 4 migliaia di euro per un corpo macchina, non si fanno scrupolo di imbottigliarlo con schede SD che andavano cestinate molto prima che gli ingegneri Nikon mettessero il pennino sulla tavoletta su cui hanno disegnato questa fotocamera. Una fotocamera che io preferisco usare di gran lunga senza il suo brutto battery grip, frutto di compromesso stilistico e che ne produce un ingombro non commisurato invece alla compattezza di questa mirrorless, quando ne sia priva. In due mesi da che l'ho avuta in possesso, ho scattato ben più di 40mila foto, in ogni ambito, tra quelli che frequento, principalmente sportivi, ma non esclusivamente tali. La sua cifra è proprio la capacità di adattamento, coniugata alla disponibilità di tutte le opzioni che si possano desiderare oggi su una fotocamera di livello professionale: dalla sezione autofocus evoluta con l'IA che le consente di distinguere gli occhi umani da quelli di un mammifero o degli uccelli, il muso di un aereo dall'abitacolo di una automobile alle sequenze di scatto che arrivano in formato RAW e TICO RAW a 20 ftg/s per continuare a 30/60/120 ftg/s con progressiva compressione JPG, ed al prescatto modulabile. alla sezione video capace dell' 8K e di formati francamente degni di utilizzatori più consapevoli di me a tutte le opportunità di scatto multiplo, time lapse, focus stacking, pixel shift e per giunta, da poco, anche acquisizione auto in foto e video. La Nikon Z8 in sostanza è proprio una fotocamera dello stesso livello qualitativo della Z9, con la quale condivide il sensore e tutta l'elettronica di ispirazione, non fosse che per le differenti dimensioni saranno state necessarie delle modifiche di architettura interna, specie in relazione alla vexata quaestio, punto dolente della Z8, ossia la dissipazione termica insufficiente, rispetto la Nikon Z9, tanto da mandare in crisi termica il sistema, facendo spesso accendere la spia di "HOT CARD" (specie in situazioni climatiche eccezionali come il caldo africano delle regioni meridionali unito al tasso elevato di umidità atmosferica): un problema dettato non solamente dalla batteria chiaramente sottodimensionata per una macchina di queste aspirazioni professionali, ma certamente anche proprio di quella dissipazione insufficiente che per mia fortuna non mi ha mai costretto a interrompere una sessione di scatto, ma che in altre occasioni, di shooting più intensi potrebbe accadere e che alla lunga, non sappiamo ancora che conseguenze possa sortire sulle nostre costose schede di memoria: non esistono ancora casistiche ufficiali. Quindi, al netto di questi tre difetti ben definiti: dissipazione insufficiente batteria EN-EL15c inadeguata rispetto a quella a tre elementi della Z9 battery grip brutto, ingombrante, inadatto fisicamente a contenere una EN-EL18d come era in passato su alcuni MB per reflex la Nikon Z8 si caratterizza per essere una macchina compatta, ma non troppo piccola da non potersi impugnare, come certe concorrenti o la serie di Z precedenti, che necessitavano obbligatoriamente di fondello aggiuntivo per ampliare la presa. Completa e sempre necessaria in ogni occasione fotografica, dalle riprese di still life in studio... a qualsiasi tipo di reportage in esterni... riprese praticabili con ogni obiettivo di qualsivoglia dimensione e peso, dai più leggeri fisheye a zoom e teleobiettivi di peso crescente, la Z8 non stanca mai il fotografo che la scelga per qualsiasi tipo di uscita fotografica, da quelle da tempo libero, alle vacanze con famiglia o amici, fino agli shooting per lavoro, fanno di questa macchina il compromesso ideale tra caratteristiche, peso e prezzo, a metà strada tra l'impegnativa e di sicura destinazione professionale Z9 e le mirrorless da piccola borsa come la nuova Z6iii che ha carattere anch'essa, oppure una Nikon Zf, importante per contenuti, ma certamente compatta e adatta al revival più che a delle sessioni di scatto prolungate. La caratteristica principale che lega Z9 e Z8 è certamente poi l'assenza dell'otturatore meccanico: una caratteristica che se da un canto si propone come soluzione professionale per annullare del tutto l'usura meccanica del componente più sollecitato di una macchina fotografica, dall'altro canto spaventa chi tema rolling shutter e banding: come per la Z9 anche nella mia Z8 non ho mai fin qui riscontrato problematiche legate a queste componenti, nè fotografando col flash anche alla massima sincronizzazione consentita, ...nè tantomeno in luce notturna di fonte prevalente artificiale, come possano essere le potenti luci di un campo da tennis o le altrettanto pericolose luci notturne/miste (per gli shutter-rate della generazione precedente di ML) La Nikon Z8... un anno dopo, si è dimostrata essere un vero cavallo da battaglia, che mi ha fatto trascurare sia la Z9 negli ultimi mesi, sia la Z30 con la quale facevo le uscite più easy, delle quali adesso si è impadronita in tutto e per tutto questa mirrorless. A proposito di Z30, sono molto contento che nella Z8 ci sia ancora l'articolazione a pantografo del monitor identica a quella della Z9, piuttosto che quella tilting della Z30 che è stata invece replicata in Zf e Z6iii, sicuramente più divertente, ma che io trovo piuttosto ingombrante lateralmente alla fotocamera, tanto da attirare su di me l'attenzione delle persone molto più dei 90° disponibili del pantografo di Z8/Z9. Le opportunità di scatto che le ho dedicato sono state delle più varie e ne pubblico un piccolo riassunto in calce a questo articolo: credo sia chiaro il sentiment che mi ha pilotato in questa reprise e recap della seconda Z pro di Nikon Z. Max Aquila photo © per Nikonland 2024
  7. A questo link, lo spot originario: esempio più unico che raro di comunicazione ed advertising da parte di Nikon Ritrovabile all'interno del mio articolo sulla Df con obiettivi Ai del 2015
  8. Insomma, siamo ancora a il Cacciatore: "io non ci credo più tanto a questa storia di un colpo solo" ...
  9. e alla fine ha vinto lei: contro la Muchova Karolina (ossia la figlia della Mucca Carolina...?)
  10. Non ci sarò: la guardo anch'io da casa
  11. ne parlerò nell'articolo che scriverò in questi giorni. Abbiamo a disposizione strumenti inimmaginabili solo cinque o sei anni fa: il fatto è che la cosa più difficile da realizzare nelle menti di chi creda di saper fare qualcosa, è proprio il cambiamento. Fotografare per me è come esplorare. Stasera la cinese affronta in finale la ceca: sarà una bella partita e la guarderò in tv. Poi scriverò di 28-400 e di Z8 a 25600ISO sotto la luce diretta dei riflettori di un ATP250: con il solo otturatore elettronico a disposizione. ...changes....
  12. Si, nei pressi di Mondello, ma per una volta non scattavo a surfisti, ma a tenniste, con il 28-400 Z
  13. Per te, che usi D4 e D850 ... Le prestazioni dinamiche di una Z9/8/6iii sono inaccessibili per entrambe le tue fotocamere e richiedono schede attuali. Per non sprecarne le potenzialità Se usassi una D200 potresti accontentarti di una bella Compact Flash da 16GB. Ma stiamo parlando di tempi andati
  14. vorrei solo sottolineare come dall'avvento delle carte di memoria ad elevate prestazioni, dalla XQD del 2012 (Nikon D4) ad oggi, siamo stati delle cavie nelle mani dei fabbricanti di formato (Sony) che a loro piacimento hanno organizzato il mercato e diretto gli acquisti (e la progettazione di fotocamere) verso un formato ed un determinato taglio SOLO IN FUNZIONE DEL POTERE IMPORRE una determinata fotocamera escludendone altre. Una logica aberrante, all'interno della quale le oscillazioni di prezzo della materia prima di supporto alla fotografia digitale (la schede di memoria) sono state paradossali con un periodo iniziale di lancio del formato (sia su XQD, sia su CF express) contingentato e tenuto ad alto livello, per oggetti dei quali non si possono per logica industriale che produrre SEMPRE ELEVATI VOLUMI DI PEZZI, alternandola ad ondate di riassestamento ai livelli delle preesistenti, povere, CF ed SD per poi renderle improvvisamente obsolete con la cessazione della produzione ed il conseguente mostruoso innalzamento dei prezzi delle scorte (XQD cessata da Sony). Salvo poi presentare il nuovo formato, sempre destinato a fotocamere non proprie (!!!) in funzione delle maggiori esigenze sopratutto video, comprimendone la disponibilità e l'accesso ai protocolli adottati dalle singole case, costrette ad utilizzare pochi modelli, solo quelli performanti secondo specifiche, e strozzando il mercato fino a fargli tollerare prezzi allucinanti per i nuovi tagli necessari a supportare le dimensioni più elevate dei files. Siamo arrivati nuovamente alla fase di mezzo, quella in cui anche i produttori terzi di schede riescono a conquistarsi una mattonella di mercato, riportando a livelli di dieci anni fa i prezzi/taglio scheda: INDIPENDENTEMENTE DAL FATTO CHE SI TRATTI DI CF EXPRESS O DI SD delle nuove generazioni. Le quali SD di prestazioni elevate sono da qualche tempo già disponibili, prima di tutto sotto marchio ... (Sony!) Quando sostengo che le case giapponesi non tengono alle esigenze dei clienti, tanto quanto alla mera conquista del mercato...... siamo troppo .......isti: qualunque sia il marchio a cui teniamo. Non ci meritano. Non fanno nulla per meritarci !
  15. OK: assodato che sul mercato esistono i truffatori, anche all'interno di Amazon (? più probabilmente nel marketplace) , resti chiaro che gli esemplari da noi acquistati con Prime e durante il Prime Day (la mia), sono autentici e performanti. Ieri al Palermo Ladies Open, un ATP250 femminile di tennis, ho scattato su questa eccellente Lexar Silver 512 GB ben 19400 files per un complessivo di più di 200GB, in scatto continuo (e molti a 60 e 120 ftg/s) con risultati conseguentemente eccellenti, scaricandoli poi a PC in poco meno di 5minuti... La Redazione di Nikonland la consiglia, quando il prezzo si abbassi ai livelli ai quali l'abbiamo acquistata, tra i 169 ed i 143 euro. Chi l'ha presa (così come la 256GB da 99 euro) ha fatto un affare !
  16. vai a pag.1 di questa discussione
  17. allora prendo il fiorino e vengo a sentire cosa hai capito
  18. ti dico solamente che a suo tempo, fotografando matrimoni, rivendetti il 50/1,4 AFS per ricomprare l' AFD Purtroppo se lo scrivevo i puristi del bokeh mi aggredivano, ossia quelli che invece della sposa, guardavano la navata della chiesa di sfondo. E ancora leggo di gente che rimpiange il parco ottico AFS che , eccezioni a parte, avevamo tutti sostituito coi Sigma dagli Art a scendere...
  19. un fiorino.... Per poterlo sapere?
  20. Esattamente: avendo già l'altro, ha un senso, o può avere un senso ciò che suggerisci. Ma ricordiamoci di non continuare a ripeterci sempre come un mantra quanto siamo bravi a risolvere una questione personale. Chi oggi debba acquistare un Nikkor z da 35mm ha la possibilità di scegliere tra due obiettivi di impostazione differente. Senza parlare dei due terzi di stop di maggiore luminosità che di per se era un dato rilevato come disturbante all'inizio della era Z-mount da chi proveniva dai fissi AFS da f/1,4 Tutti elementi assolutamente soggettivi
  21. Giusto per contezza: Lettore ProGrade su workstation a confermare i dati espressi dalla scheda di Mauro a giugno scorso
  22. 17 GB di NEF (circa 1600 files) scaricati mediamente in 25 secondi attraverso il mio lettore ProGrade. Temperatura della scheda dopo l'operazione, medio-alta, rispetto a quella alta di una Prograde 256 delle prime serie e della Angelbird 512GB seconda serie, che adesso va a fare da spalla a questa nel secondo slot della mia Z9 1TB di dati disponibili: e chi l'avrebbe mai pensato ?!!!
  23. una soluzione più moderna in questo obiettivo che Mauro paragona al Nikkor 35/1,4 AiS ? Non devi aver letto quanto ha scritto qua Questo obiettivo è un regalo di Nikon a chi desideri un interprete di suggestioni passate: andrebbe venduto in bundle con la Zf, ma sono certo non sfigurerà neppure sulla Z9, nelle mani di chi sappia di cosa sto parlando. Diversamente aspettare il futuro gigantesco f/1.2 che si mangerà a colazione il Sigma Art, che della serie è il primo ad essere uscito...ormai quasi una dozzina di anni fa. E che era a suo tempo un obiettivo moderno. Questo è antico, ma non vintage fasullo come i tanti 35mm che impazzano sulle macchine da sottascella.
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