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Gianni54

Nikonlander Veterano
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    Toscana
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    Paesaggi, Auto e treni storici

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Obiettivi di Gianni54

Nikonlander Veterano

Nikonlander Veterano (4/6)

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Reputazione Forum

  1. Preferenze: la n. 2 di Castorino - Il fascino della nebbia e la composizione, riflessi compresi la n. 29 di Salvietti - mi ripeto, ma i suoi fiori sono poesia, più belli in foto che dal vero la n. 6 di Zampieron - un classico ma colto nel momento giusto
  2. Il 2023 non mi ha regalato la/le foto dell’anno e per ovviare a questa mancanza ho deciso di dedicare le tre foto del contest alla memoria dell’ingegner CARLO CHITI nel 30° anniversario della sua scomparsa. Pistoiese di nascita si laureò in ingegneria aeronautica all’Università di Pisa e fino dal 1952 entro a far parte dei progettisti del reparto corse dell’Alfa Romeo. Nel 1957 Enzo Ferrari lo chiamò a Maranello e vi rimase fino al 1961, dove creò auto da sogno e vincenti. Dopo la breve avventura con l’ATS, nel 1966 tornò in Alfa Romeo dove divenne Direttore Generale del reparto corse. Nel frattempo aveva fondato con altri soci l’AUTODELTA che divenne il nome della Scuderia Alfa Romeo e di cui la Giulia Sprint GTA fu il primo fiore all’occhiello, seguito da altre auto da competizione da sogno, fino al 1985. In questa sede lo ricordo con due immagini dell’Alfa Romeo Giulia GTA ed una della 33tt12 riprese in occasione della Mostra dell’Auto e Moto d’Epoca tenutasi a Bologna nell’ottobre 2023. 7.1 Alfa Romeo Giulia Sprint GTA e sullo sfondo Carlo Chiti il fondatore dell'Autodelta - Z 7 - 24-120/4 a 29mm - f. 5.6 - t. 1/80 -Iso 1250 - 26/10/2023 7.2 Alfa Romeo Giulia Sprint GTA, una delle tante evoluzioni - Z 7 - 24-120/4 a 87mm - f. 5.6 - t. 1/80 -Iso 450 - 26/10/2023 7.3 Alfa Romeo 33tt12 - Z 7 - 24-120/4 a 31,5mm - f. 5.6 - t. 1/80 -Iso 1000 - 26/10/2023
  3. 10 Riflessi - Z 8 24-120/4 - a 24mm - f.5.6 - t. 1/100 - Iso 100 Loc. Bargino - Cantina Antinori
  4. 8 Riflessi - Z 8 24-120/4 - a 24mm - f.5.6 - t. 1/125 - Iso 220 Loc. Bargino - Cantina Antinori
  5. La mia preferita è la n. 36 di Alberto Salvetti. Le sue foto ai fiori sono poesia pura.
  6. Nel 2024 spero di potermi dedicare dal prossimo 24 marzo a fotografare le corse dei “Treni Natura”. Treni storici che attraversano le Crete Senesi e la Val d’Orcia in occasione di feste e sagre locali. Al momento sono previsti sette eventi fino ai primi di giugno. Con la speranza che tali convogli tornino a viaggiare anche in altre zone della Toscana (Mugello, Garfagnana, ecc.) e magari cogliere pure il passaggio del bellissimo ETR “Arlecchino”. Inoltre, mi auguro di poter seguire i transiti del Circuito del Mugello Storico, delle Mille Miglia Storica e del Gran Premio Nuvolari, che tutti gli anni (da Aprile a Settembre) omaggiano con i loro passaggi il variegato paesaggio Toscano. Spero, anche di concedermi alcuni eventi statici come il Salone delle Auto e Moto d’Epoca a Bologna e, se alcune congiunzioni astrali si avvereranno, iI Concorso di eleganza Villa d’Este a Cernobbio e, siccome sarei in zona, una visita al museo dell’Alfa Romeo a Milano. Comunque, tra un evento e un altro non mancherò di fotografare qualche alba, qualche tramonto e se la stagione metereologica sarà clemente con la natura, un’altra fioritura a Castelluccio di Norcia. Quest’ultima, è più una speranza che altro, perché l’ultima veramente bella, fotograficamente parlando, risale al 2020. Per quanto riguarda il materiale, al momento sono a posto così, ma “mai dire mai”, le voglie nascono all’improvviso e sono deflagranti. Alla fin fine, sono le solite cose che faccio tutti gli anni, ma io sono contento così.
  7. La n. 24 di Alberto Salvetti Per la composizione e l'atmosfera che ha saputo creare attorno al fiore
  8. 10 Un omaggio, anche se già visto, ad una delle più belle città d'Italia - SIENA Il Palazzo Pubblico visto dalla Costarella dei Barbieri - (Z 8 - 14-30/4 a 18 mm - f. 5.6 - T. 1/60 - Iso 64) Una finestra particolare, ripresa da Via De Rossi nella Nobile Contrada del Bruco - (Z 8 - 24-120/4 - f. 5.6 - 1/60 - Iso 560) C'è chi in giardino mette i nani e chi un tetro saio Francescano. Cortile adiacente alla Basilica di San Francesco - Z 8 - 24-120/4 a 99mm - f. 5.6 - 1/60 - Iso 720)
  9. Complimenti Alberto e se quest’anno pensi di fare ancora meglio, non basteranno più le attuali coppe.
  10. Acquistato nel luglio 2021, per rinverdire il piacere provato ai tempi della pellicola, quando giocherellavo con il 105 f. 2,5 Ais, che ancora custodisco con cura nell’armadietto dedicato alle vecchie glorie. L’obiettivo serie “S”, oltre ad essere molto bello, si sposa benissimo con le attuali mirrorless (FX) ed è pure dotato di un piccolo visore dove sono selezionabili diverse informazioni. Al riguardo, non è che mi piaccia particolarmente tale finestrella, in quanto deve essere messa in funzione manualmente e rimane accesa solo per un breve lasso di tempo, ma su quest’ottica fornisce un’informazione utile come il rapporto di ingrandimento. Inoltre, nonostante l’apertura f. 2,8, il 105 monta filtri da 62mm, facili da trovare ed a prezzi abbordabili, oppure riciclabili da altre ottiche precedentemente possedute. Fin dal suo primo utilizzo mi è sembrato di averlo sempre avuto, perché l’ottica cade piacevolmente in mano ed è ben bilanciata con il corpo macchina (nel mio caso Z 7 e Z 8). Il barilotto è pure costruito con materiali piacevoli al tatto. E’ un “S” a tutti gli effetti. Il 105 funziona in maniera impeccabile, è silenzioso e veloce nella messa a fuoco alle medie/lunghe distanze; tuttavia, a volte, a distanza ravvicinata si avverte un leggero rallentamento nella ricerca del fuoco. Occorre, comunque, considerare che, a distanza macro, la luce non è sempre ottimale ed i soggetti sovente offrono un basso contrasto, per cui considero la cosa più che normale. Inoltre, il VR dell’ottica sommato a quello del corpo macchina consente di scattare con tempi talmente lenti che una volta erano improponibili. Infine, quello che stupisce è che, un obiettivo concepito per la macro si comporta in maniera eccelsa anche nell’uso generico ed è ottimo per i ritratti, dove la sua nitidezza mette in risalto pure i pori della pelle. Io faccio solo qualche ritratto in famiglia, ma le signore, spesso, si lamentano di qualche rughetta troppo in vista; mentre dalle foto fatte alla nipotina di pochi mesi si apprezza la bellissima setosità della pelle. Anche in questo caso siamo di fronte ad un altro capolavoro targato Nikon. PRO Qualità ottica, costruttiva e dimensionale. Prestazioni superlative nel silenzio più assoluto. Eccellente per la macro e per gli usi più disparati. CONTRO Nessuna controindicazione qualità ottica: nitidezza, contrasto, brillantezza, assenza di distorsione ed aberrazioni leggerezza e maneggevolezza reattività AF e silenziosità del motore interno prestazioni in controluce prezzo adeguato presenza del display
  11. Il 24-120/4 S è l’ultimo obiettivo entrato nella borsa e non è più uscito. Acquistato nell’aprile 2022, quando non era ancora in stock, comparve sul Nikon Store mentre ci stavo navigando e non seppi resistere alla tentazione di metterlo subito nel cestino. Lo zoom si è rivelato fin da subito un ottimo acquisto, dimostrando di essere un “tuttofare” eccezionale. L’ottica è andata a sostituire il 24-70/4 S senza rimpianti e non solo per i 50mm in più, come pensavo all’atto dell’acquisto, ma anche per la qualità ottica e per la costruzione complessiva. L’obiettivo, infatti, è robusto ma non pesante, è ben bilanciato sulla macchina, bello da vedere e piacevole da utilizzare. Inoltre, ha il solito passo filtri (77mm) del 70-200/2,8 S VR e non è cosa di poco conto. L’obiettivo non è stabilizzato, ma grazie al “VR” presente in macchina si può fotografare con tempi lunghi senza farsi troppi problemi. L’unica cosa fastidiosa è la posizione della ghiera delle focali, posta in posizione arretrata rispetto a quella del 70-200/2,8 S VR, che giustamente si trova nella parte anteriore del barilotto vicino alla lente frontale. Ciò, all’inizio faceva si che inavvertitamente andavo a muovere la ghiera della messa a fuoco (posta subito dietro la lente frontale), anziché quella delle focali. Problema superato con l’utilizzo, ma Nikon potrebbe ovviare a questo secondario aspetto, unificando la posizione delle varie ghiere, quando sarà il momento di rinfrescare il design degli zoom “Z mount” Non mi resta altro da aggiungere se non che il 24-120 risulta essere l’obiettivo di gran lunga più usato dal sottoscritto. PRO Qualità ottica. Qualità costruttiva. Escursione focale CONTRO la posizione della ghiera delle lunghezze focali andrebbe spostata in posizione avanzata vicino alla lente frontale, per avere la medesima manovrabilità degli altri zoom/tele.
  12. Obiettivo acquistato nel settembre 2020, dalle dimensioni e peso generose, è andato a sostituire il 70-200/4 G VR, che montato sulla Z 7 con il necessario FTZ, pareggiava la lunghezza ma rimaneva sempre più leggero. La leggerezza era il suo unico vantaggio rispetto alla versione 2.8 Z, perché la resa ottica dello Z è ai massimi livelli sull’intero fotogramma fino dalla massima apertura. L’obiettivo è silenzioso, veloce e preciso come un laser nella ricerca del fuoco, mentre la versione “F mount” aveva il VR che ticchettava continuamente e nella messa a fuoco aveva spesso indecisioni che facevano andare avanti e indietro i gruppi di lenti per la ricerca del fuoco. Inoltre, si accontenta di filtri di 77mm di diametro (come il 24-120/4 S e non è poco) ed al riguardo manca nel bel paraluce una finestrella per agire con un dito direttamente sul filtro polarizzatore, quando innestato, senza dover rimuovere il paraluce per i necessari aggiustamenti. Tuttavia, con l’uscita delle ottiche “Z mount” la necessità di utilizzo dei filtri, per quanto mi riguarda, è notevolmente diminuito. Altro aspetto da correggere, ma sembra una battaglia persa, è la staffa per il montaggio dello zoom sul treppiede. Nikon fornisce un bellissimo piedino privo, però, delle scanalature a coda di rondine per l’attacco rapido (tipo Arca Swiss). Quindi, per evitare ulteriore peso aggiuntivo, mi sono dotato di una staffa prodotta dalla Leofoto che si sposa benissimo con i miei treppiedi della stessa casa. Tirando le somme riguardo a questo zoom dalle prestazioni eccezionali, cito quanto scritto da un giornalista del settore “Viene voglia di farsi un corredo mirrorless Nikon solo per poter usare questo zoom professionale dalla resa ottica fantastica. Una volta, gli obiettivi caratterizzati da una tale nitidezza e pulizia cromatica si definivano APO, e non tutti (nemmeno quelli a focale fissa) arrivavano alla resa di questo Nikkor Z 70-200mm f/2.8 VR S”. PRO : Zoom dalle prestazioni eccezionali a tutte le focali. Silenzioso, veloce nella messa a fuoco e con un ottimo VR. CONTRO : la bella staffa per l'attacco al treppiede non ha il piede con le scanalature a coda di rondine per l'attacco rapido (tipo Arca Swiss). Il paraluce, peraltro di bella fattura, avrebbe potuto avere la finestrella in basso per regolare facilmente il filtro polarizzatore quando montato.
  13. Acquistato poco dopo il lancio, invogliato sia dall’articolo scritto da Max per Nikonland “il piccolo genio”, sia dallo sconto in cassa di €. 200,00 praticato da Nital in quel periodo. Alla prova dei fatti, però, questo zoom grandangolare è l’obiettivo “Z” che uso di meno, non per colpa del “piccolo genio” che per me è diventato il “piccolo diavolo”, ma a causa delle difficoltà che incontro a sfruttare i grandangoli che vanno oltre i 20 mm di focale. Tornando seri, lo zoom vanta dimensioni e peso ridotti, oltre a buone prestazioni complessive. Inoltre, l’obiettivo grazie alla sua costruzione, tenuto conto della grande escursione focale che va dai 14mm fino ai 30mm e della costante apertura del diaframma (F.4), accetta filtri a vite standard da 82mm, cosa non da poco. Ciò, unito alla compattezza ed alla portabilità lo rendono ideale per la fotografia di paesaggio, meglio ancora di paesaggio urbano e di viaggio in genere. Lo zoom ha un'ottima nitidezza centrale a tutte le lunghezze focali, anche se decade un po’ negli angoli dell'inquadratura, ma ad f/5.6 sfido chiunque a farmela notare. Inoltre, data l’ampiezza del campo abbracciato si nota solo se si vuol vedere. La vignettatura assieme alla distorsione ed all’aberrazione cromatica, viene corretta automaticamente tramite software e quindi tali difetti non sono un problema. La messa a fuoco è rapida, precisa, silenziosa e consente al fotografo di operare con tempi lunghi senza innestare il fastidioso mosso; io che non sono una roccia mi sono spinto fino ad 1/20, con ottimi risultati. Infine, il suo utilizzo sarebbe anche più piacevole se, come succede anche con il 24-70/4 S, per rendere operativo lo zoom, non si dovesse estendere l’ottica ruotando la ghiera delle lunghezze focali. Tale adempimento, almeno per il sottoscritto, è una fastidiosa incombenza, anche se tale caratteristica consente di rendere l’obiettivo più piccolo e più facilmente trasportabile. Nel complesso, il Nikkor Z 14-30/4 S è senza dubbio un’ottica interessante ed anche se il suo utilizzo è minore degli altri obiettivi che ho a disposizione, lo ricomprerei per sfidare gli oltre cento gradi di apertura angolare offerti, sperando che con tempo diventi il mio piccolo maestro. PRO Dimensioni e peso contenuti. Buone prestazioni generali. Possibilità di montare filtri standard a vite da 82mm. CONTRO Occorre ruotare la ghiere per rendere operativa l'ottica
  14. Il 50/1,8 S è stato il mio secondo obiettivo Z mount acquistato ed è stato anche la prima ottica standard o normale per le fotocamere della serie Z. Avendo il 50/1,8 Ais ed avendo avuto anche il 50/1,8G preso in kit con la Df, la prima impressione è stata per le sue dimensioni. Il nuovo 50 è notevolmente più grande e più pesante dei suoi equivalenti sopra citati con attacco F. Tuttavia, un po' di peso e un po’ di volume in più sono ricompensate dalle eccellenti prestazioni ottiche (a mio modestissimo parere non paragonabili). Inoltre, una volta messo il 50 mm f/1.8G sull'adattatore FTZ è abbastanza vicino alle dimensioni dello Z. Però con quest’ultimo si ha una messa a fuoco molto più veloce, più precisa e meno rumorosa. Cioè, si ottiene un complesso Macchina obiettivo, nettamente superiore ai precedenti. Un piccolo neo lo trovo nella rumorosità leggermente superiore alle altre ottiche Z in mio possesso. Non che si senta il ronzio da distanza, ma con l’occhio al mirino e mettendo a fuoco si sente un leggero ronzio, che non avverto con gli altri Z. Peraltro, l’accennato rumore è sensibilmente diminuito dopo il rilascio del primo firmware nell’ormai lontano giugno 2019. Comunque, potrebbe essere anche un problema che interessa solo l’esemplare in mio possesso, ma ribadisco che non mi reca alcun fastidio. In conclusione il “NORMALE” in questione mi sembra poco normale, anzi direi che, rispetto ai precedenti di pari apertura, gioca in una categoria diversa e di alto livello. PRO Eccellenti prestazioni nella velocità e precisione della messa, come pure quelle ottiche, largamente superiori ai Nikkor "F" di pari lunghezza ed apertura. Design minimalista, ma si sposa bene con le tutte Z E' un delitto non averlo. CONTRO Leggermente più rumoroso delle altre ottiche "Z mount" da me possedute. Dimensioni generose, ma è sempre in borsa.
  15. Il 24-70/4 è un ottimo obiettivo preso in Kit con la Z 7 nel lontano settembre 2018 ed a quel prezzo era un vero affare. Sulla Z7 con tale ottica ho ottenuto prestazioni di riguardo sia su soggetti statici, sia su cose in movimento e si comporta molto bene anche a distanza ravvicinata. Ci sono, comunque, alcune cose di quest’ottica che avrei preferito diverse, una su tutte il dover ruotare la ghiera prima di rendere operativo l’obiettivo, anche se ciò lo rende più piccolo e più facilmente trasportabile. Infatti, lo zoom ha dimensioni e peso ideali per i corpi mirrorless, che lo rendono pure un ottimo compagno di viaggio. Inoltre, a 24mm vignetta molto, anche se è un difetto di facile correzione. Purtroppo con l’uscita dello splendido 24-120/4 S, il 24-70/4è uscito dalla borsa, colpa anche di quei fatidici 50mm in più lato tele che, per il sottoscritto, fanno la differenza. PRO Compattezza qualità ottica ottima per essere un obiettivo offerto in Kit CONTRO Vignetta un po' troppo a 24mm Occorre ruotare la ghiere per rendere operativa l'ottica
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