Wildlife Photography
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Condivido con voi l'esperienza di un viaggio estivo on the road, nel nord dell'Europa, in Finlandia tra boschi di betulle, laghi, orsi e ... D750. capisco e prevengo la prima domanda. "ma cosa si fa in Finlandia in estate?". Beh... boh. Se vi piacciono i paesaggi sconfinati, la tranquillitá, l'ordine e la pulizia assoluta tipica del nord Europa, i parchi naturali che dire attrezzati e dire poco, la natura... beh ecco che allora forse questo tipo di viaggio potrebbe essere un'idea. E si. Puó
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I tubi erano altissimi e si diramavano insieme ai rami degli alberi per piu’ di cinque - sei metri nella parte piu’ alta della foresta slovena. La loro funzione e’ di portare in alto l’odore umano, lontano dai sensori olfattivi del carnivoro terrestre più grande d’Europa : l’orso bruno. L’orso non è una specie rara in Slovenia, paese che ospita una fiorente popolazione di orsi bruni, Ursus arctos, il cui numero supera i 1100 individui. Vagano nelle foreste della Slovenia meridionale, occide
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Ma no, cosa avete capito, parlo di una cosa che succede spesso a chi ama fotografare il paesaggio. Da due anni e mezzo, utilizzo un set di fototrappole per monitorare i selvatici nel pezzettino, minuscolo, di Parco delle Lame del Sesia (già di suo è un parco veramente minimale) che frequento da uno sconsiderato numero di anni. Lo scorso sabato 19 ottobre in tardo pomeriggio sono sceso al fiume per il giro fototrappole. Giornata grigia, piovosa, autunnale, due gocce d'acqua non mi hanno diss
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Allora, viene che domenica scorsa non pioveva e non faceva nemmeno freddo. Boh, mi son detto, quasi quasi vado a fare due passi sul greto del Sesia. Ora chi mi conosce sa cosa vuol dire per me fare due passi, ma tagliamo corto: carico lo zaino grande, Mardingtop da 60 litri, con due reti mimetiche ed un telo frangiato, prendo il treppiede leggero (il Leofoto LS-254C con testa Sunway XB-44) perchè voglio camminare un po' e il Gitzo so che mi impiccia, le Z9 , il 400 TC e l'inseparabile periscop
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Nikon Z9 ob. Nikon Z 400/2.8 S TC a 560mm, mano libera Qualche anno fa biasimavo con vigore l'abitudine ormai consolidata di utilizzare qualsiasi mezzo per scattare immagini ai selvatici; complice un'occasione di gruppo, con gli amici Massimo, Marco e Andrea mi sono ritrovato proprio nel luogo che 5 anni fa mi produsse brutti pensieri ed amare constatazioni (per i chi vuole approfondire, QUI i miei ragionamenti di allora). Questa volta ho bellamente ceduto alla lusinga fotografica, lascia
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Lo scorso mese di marzo ho partecipato ad un Pelagic Trip in quel di Viareggio. Partenza con mia Moglie da casa alle 04:00 per essere intorno alle 08:00 al porto davanti alla piccola barca, la Evolution, che ci avrebbe scarrozzato per 4 ore davanti alle coste Toscane. Eravamo una decina più l'organizzatore, il "comandante" della Barca e la moglie di costui addetta a gettare il pesce in acqua..... Molti sapranno cosa è un Pelagic Trip, ma per quelli che non hanno idea di cosa sia mi
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"Il paese dell’acqua asciutta, la terra che Dio creò in un giorno di rabbia, come vuole una leggenda locale L’incantesimo del nulla, distese roventi di polvere Rossa mitigate dall’azzurro smerigliato del cielo Strade zitte che si perdono all’orizzonte, camminate incessantemente da uomini e donne diretti verso improbabili destinazioni" L’etimologia della parola safari è una voce swahili che significa viaggio, derivata dall’arabo safara – viaggiare – che è giunta a noi attrave
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Un tempo l’inverno era fatto di freddo, tramonti lunghi e luci sempre diverse, fotograficamente irresistibile. Poi qualcosa ha cominciato a cambiare, lentamente; da un inverno al successivo si sono ridotte le brine, il ghiaccio nei fossi è pian piano scomparso, fino all’ultimo inverno il 2022-23 in cui praticamente, non mi sono mai trovato a combattere con il freddo. E si combatte, eccome, se si resta immobili, nascosti sotto una rete mimetica per 2-6 ore. Ho percors
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Testo e foto di Jorgos Hatziangelidis (c) 2023 - per Nikonland 1987. L’ avvoltoio sapiente che tira le pietre. “Angelo, vieni subito per favore , e’ successo un pasticcio”. 1987, Spagna, Estremadura. La voce nella radio da campo era di Marco Pavese che invitava Angelo Gandolfi al capanno. Erano trascorsi sette giorni di appostamenti senza esito. Il capovaccaio, l’avvoltoio egizio, si era visto solo da lontano sorvolare il posto ma non si era mai posato sul terreno. I due ami
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Approfittando di questo inizio di ottobre quasi tropicale ho voluto confrontare vis a vis vantaggi e svantaggi di due modi di fare fotografia ravvicinata: quello con cui sono solito fotografare grossi insetti e simili (ossia il 300mm f4pf+TC14) rispetto al 105mm Z f2.8 MC. Di solito usavo il metodo 300+TC14 su formato Dx (D500 prima, Zfc poi), tuttavia da recente possessore della Z8 l'ho usata nella prova a formato pieno, perchè credo che quello sia il formato preferenziale d'uso di una fotoca
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Se ne parlava di recente: Il Nikon Z 400mm f4.5 S può diventare un 400mm quasi macro? Attenzione, in questo articolo do' i numeri (in senso letterale del termine) se qualcuno non ama questo tipo di ragionamento, si limiti alla prima parte discorsiva. Disclaimer: Sono perfettamente consapevole che il 400mm f4.5 non è un macro, non è pensato per fare macro, che il mio è un ragionamento per casi particolari di fotografia ravvicinata e che per la macro vera in ambito nikon Z esiste il 105
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Un'analisi di dati e delle considerazioni più che un vero test, ma penso possa servire per una riflessione ai potenziali interessati. Il post dell'Admin sullo Zhongyi 200mm f4 macro per Z ha sollevato la mia curiosità, in questo caso più accademica che altro. Non essendo disponibile, non ho fatto una prova diretta e quindi non posso discutere alcuni aspetti, però altri sono facilmente ricavabili dai dati forniti dal produttore e dai video disponibili. Vi presento le m
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Come forse si capisce dalla mia risposta in coda all'articolo di Max Aquila, mi sono procurato questo aggeggino carino carino, il Nikon Z 12-28mm f3.5-5.6 PZ: Aggiornato il firmware della Fc i due vanno d'accordo come fossero vecchi compagni. Tutte le foto scattate con nikon Z fc a mano libera. Lascio la disamina approfondita di prestazioni, pregi e difetti a Max, qui scrivo solo che mi pare molto buono nel suo genere, e mi soffermo su un possibile uso, forse meno ovvio. Que
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Un titolo alternativo potrebbe essere: effetti collaterali di una forte distorsione alla caviglia. Che ha vanificato tutti i miei propositi di uscite fotografiche per questo ponte. Così stamattina non ho di meglio da fare che accompagnare il gatto a prendere aria sul balcone (da quando ha fatto un volo di quattro piani non mi fido più a farlo uscire da solo). Intanto che Vincent annusa, guarda in giro e fa altre cose che fanno i gatti, mi guardo in giro anch'io e l'occhio predatorio eh no, vo
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Nel weekend precedente abbiamo fatto un tentativo di fotografia vagante (no capanno, no cibo, unico nascondiglio eventuale l'auto, se no a piedi). Tentativo infruttuoso per la quasi totale mancanza o la indecorosa distanza dei soggetti. Oggi ci abbiamo riprovato con maggior successo. Per fortuna. Per l'attrezzatura ho deciso di fare una doppia scelta: Se le condizioni fossero state confortevoli, tali da fermarsi in un punto, usare il monopiede ecc. avrei usato il SIGMA 150-600mm C con la
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Si avvicina la primavera e (speriamo dopo un po' di piogge consistenti), inizierà la stagione migliore per la macro sul campo. Qualcuno potrebbe chiedersi se sia meglio usare una fotocamera a formato pieno (Fx per nikon) o a formato ridotto APS-C (Dx per Nikon) per fare macro sul campo? Ogni tanto appare questa discussione in rete. Ecco la mia valutazione. Sappiamo tutti che, in generale, il formato pieno offre indubbi vantaggi rispetto al formato dx, maggiore gamma dinamica, m
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In questo articolo con il termine "capanno attrezzato" intendo quei capanni in cui oltre al riparo per il fotografo sono disposti posatoi ad hoc ed è presente mangime di vario genere allo scopo di avvicinare i soggetti. I soggetti sono perfettamente liberi, è la presenza di cibo e di acqua ad attirarli consentendo al fotografo di riprenderli con maggiore facilità. C'è chi costruisce questi capanni ad uso personale e ce ne sono di quelli gestiti da varie organizzazioni, ad esempio Skua, o
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Vi propongo la versione semiseria del mio articolo sulle destinazioni uso delle foto naturalistiche, dove mostravo soprattutto macro. Questo è un articolo ironico, forse anche un po' sarcastico (poco), ma il contenuto vorrebbe essere serio. E non è tanto obiettivo, anzi, dichiaratamente di parte (la mia). Ci sarà chi la pensa come me e chi non è per nulla d'accordo. Va bene così, non litighiamo, non voglio convincere nessuno, solo far riflettere qualcuno che vuole iniziare a fotografare a
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A commento del mio "Diario di un fotografo di libellule" mi è stato chiesto di proporre un'edizione aggiornata del mio vecchio articolo sul Dragonflywatching, che sarebbe come osservare le libellule, per cui lo ripropongo, tenendo conto che a noi interessa soprattutto come fotografarle. L'articolo vecchio lo trovate qui: http://www.nikonland.eu/forum/index.php?/page/indice.html/_/nat/dragonflywatching-perche-no-r829?pg=1 Ed ecco la versione nuova, un po' diversa come stesura, p
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Vitantonio dell'Orto, per chi non lo conoscesse, è un fotografo naturalista professionista, le sue foto sono apparse su diverse riviste ed ha pubblicato dei libri, è stato presente anche su Nikon school. Il suo approccio alla natura è particolare, più che il bel soggetto, cerca di cogliere e di trasmetterci l'emozione del vivere la natura come un tutto. Ci conosciamo, sia pure "a distanza", da molto tempo così gli ho proposto di raccontarci la sua storia di fotografo e il suo punto di vista
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Onestamente è una faccenda che mi tocca poco, per me la Fotografia Naturalistica è opportunità di incontri e non attività di "caccia al risultato”, non ho smania di fotografare questa o quella specie in particolare, ho invece appetito, insaziabile, per i brividi della scoperta. L'incontro con un selvatico o con un paesaggio mozzafiato, lo lego più al caso che ad una severa pianificazione, una questione di <P> probabilità. Pur operando per massimizzarla, non ho mai agito affinché quel numer
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In questo periodo non è il caso di andare in giro per i campi in cerca di soggetti per la macro, ma può essere che qualche soggetto venga spontaneamente a trovarci (vale per i fortunati che non stanno in un appartamento come me), sul terrazzo, in giardino, e allora perchè no? Su Nikonland ho scritto molti articoli sulla macrofotografia in particolare agli insetti, alcuni erano più sulle tecnichedi ripresa e sul mio modo di fare macrofotografia, ho anche descritto dei metodi economic
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Gli uccelli in generale e i piccoli passeriformi in particolare, possono rivelarsi splendidi soggetti fotografici. Qui su Nikonland ci sono molti appassionati esperti, che ci offrono spesso immagini di alto livello. Sono immagini belle non solo per chi ama la fotografia naturalistica, la varietà di colori, la "cuteness" (ovvero l'aspetto grazioso) dei piccoli passeriformi, data dall'essere colorati batuffoli di piume, li fa apprezzare a molti. Probabilmente un insetto li considera orridi dino
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Nello scorso articolo avevo illustrato l'uso della lente addizionale SIGMA AML da 1,5 diottrie, del tutto paragonabile alla Nikon 5T, ed avevo concluso che le lenti addizionali rendevano al meglio ed erano più versatili con gli zoom medio tele come il 70-300mm af P. All'epoca, John Shaw nella sua "Guida pratica alla Macrofotografia" (Editrice Reflex) suggeriva infatti di usare la Nikon 5T con l'80-200 f4 AiS. Quelli erano i tempi in cui gli zoom di qualità più diffusi avevano apertura mas
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Da qualche anno ho la possibilità di passare una settimana di agosto sul lungomare di Sabaudia, nel territorio del parco naturale del Circeo. Precisamente sul litorale a ridosso del lago costiero di Caprolace e alla riserva naturale Pantani dell'Inferno, che, a dispetto del nome, rappresenta un'importante zona umida riconosciuta dalla convenzione di Ramsar. Nei mesi di luglio ed agosto, sulle dune colonizzate dal Ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus macrocarpa) e da alt