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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 02/08/2020 in tutte le aree

  1. Location la Val d'Orcia Attrezzatura D500+TC1,4II+500P Periodo 28-06-2020 Poco prima che cominciasse la mietitura. La "storia": Già dalla mattina presto ero sceso in Val d'Orcia in cerca di nidi di Albanella minore, non per far foto, ma individuandoli, evitare che fossero distrutti dalle Mietitrebbie. Si perché questo splendido animale fa il nido a terra anche nei campi di grano e cereali vari. Disgraziatamente per loro nidificano tardi rispetto alla maturazione dei grani, oppure questi nuovi sistemi hanno anticipato la mietitura, fatto sta che ben pochi nidi si salvano e la specie è in diminuzione vistosa. Esiste un progetto "progetto Albanella minore" che consiste nel cercare i nidi nei campi, vi assicuro che non è per niente facile, ed una volta individuato avvertire le Ass. che portano avanti questo progetto, contattare il proprietario per pagargli il prezzo del prodotto che non verrà raccolto, sono diversi metri per lato intorno al nido. Poi la zona viene anche recintata con reti per evitare che quel piccolo quadrato attiri l'attenzione dei predatori Volpi ecc. Quindi si continua con il monitoraggio finche i Pulli non si sono tutti involati. In genere la deposizione è sfalsata e nei nidi ci sono Pulli già grandicelli ed altri molto piccoli. Tutto questo che c'entra con la foto niente o quasi è per far pubblicità a questo progetto più gente cerca più possibilità ci sono. E' appunto cercando di individuare le Albanelle che già un'ora prima avevo visto questo giovane falco di Palude, anzi lo avevo già visto anche nei giorni precedenti, deve aver scelto la val d'Orcia per passare l'estate. Gli avevo già fatto alcune foto un'ora prima ma mi rimaneva in controluce e poi si era involato al mio avvicinare. La foto è fatta dalla macchina come quasi tutte le mie foto del resto. Insomma tornando indietro sempre per la stessa strada bianca questa volta a favore di luce lo ritrovo posato e letteralmente circondato da moscerini, probabilmente sarà stato proprio il disturbo di questi che lo ha distratto e mi ha permesso di avvicinarmi in più volte fino a questa distanza che non è una cosa che accade frequentemente. Sono riuscito a fare molte foto peccato che le pose non sono molto variegate ed alla fine mi ero quasi stufato. Ho aspettato che si stufasse anche lui e volasse prima di rimettere in moto e ricominciare la mia ricerca che è stata infruttuosa.....
    4 punti
  2. Si cercano a distanza perchè sono arrivati in momenti diversi nella cesta della spesa Nikon Z... ma una è la prima Nikon Z, la 7, dal sontuoso sensore, gemello di quello della D850, nella resa e nelle ambizioni. L'altro...è il miglior grandangolare sui 20mm attualmente in commercio, su qualsiasi baionetta, come da mesi Nikonland sta semplicemente constatando. (nel mio piccolo sono già a più di tremila scatti dalla fine del lockdown) Pensando a come procurarmi una Nikon Z7, ho chiesto a che come solito è stata felice di collaborare con ed eccoci qua a considerare oggetti e soggetti atipici ma concretamente legati da engineering mirato al top del target di un fotografo del 2020. Il periodo invoglia a fotografare sotto il sole, nonostante il caldo: ma il sole di agosto in Sicilia è talmente forte ed intenso da fungere sì da sorgente di luce principale, ma da richiedere un altrettanto importante contributo di luce secondaria, per schiarire le ombre, per definire i contorni, per fermare l'eventuale mosso, per caratterizzare il colore. Insomma ... un flash adeguatamente potente e direzionabile. Quindi sono uscito con in borsa non solamente i due innamorati, la Z7 e lo Z20...ma portando con me un Godox Ad200 con roundhead H200R (dotata di luce pilota) e cavo di prolunga EC200... in attesa che in casa Nikon si riprenda a pensare all'illuminazione ausiliaria, pilotata in radiocontrollo, come col mio Godox XPro. E per avvicinarmi ai soggetti, in alcune riprese, oltre il limite della distanza minima di maf del 20mm, anche una Marumi achromatic da 3 diottrie, in attesa che Nikon... Per prima l'uva nera (Cardinale) del mio vigneto: la mia frutta preferita a f/7,1 e qui a soli f/5,6 Dopo questa foto...immagino, la frutta preferita anche per voi...: e guardatene il crop al centro basso inquadratura... mosso in inquadratura a f/2,8, gelato dal flash? (qua con lente addizionale) sfuocato da mangiare anch'esso? f/2 con vespino ? oppure anche f/1,8 sic et simpliciter ? l'ultimo grappolo di Cardinale a f/2 (il mio diaframma preferito su questo 20mm) Ortaggi: rosso e blu con contorno di verde. 20mm nudo a f/8 con lente a f/4 a f/2 a f/1,8 lasciando solo la punta gialla a fuoco ad f/4 : per il resto del fuoco basterà spezzettarlo in pentola... ...oppure, semplicemente, chiudendo a f/16... organizzata la peperonata passiamo al pomodoro? Non trascuriamo le melanzane: in estate hanno sempre il loro perchè... specie considerando questo crop mozzafiato dell'angolo superiore sx della foto precedente e quello in basso al centro... Allora, che ne dite... la facciamo questa spesa? Max Aquila photo (C) per Zetaland 2020
    3 punti
  3. Era il 2017, e mi manca un po', un po' tanto. Nel giugno 2017 abbiamo visitato la costa di Villasimius, in Sardegna. C'ero già stato negli anni '80, a salutare un vecchio amico, poi di passaggio ma mai mi ero fermato per esplorare, come merita, questa magnifica linea di costa. In verità ci ho fatto una capatina anche a settembre 2019, ma onestamente, solo per ragioni eno-gastronomiche (un we con i piedi sotto il tavolo, bello ma non è "andare al mare") Nel '17 comunque viaggiavo leggero perchè di tutto l'equipaggiamento sub mi sono portato solo una maschera e la Nikon D300 nel suo compatto e magnifico scafandro Sea&Sea MDX-D300: una compatta subacquea ... per come la intendo io. Il territorio di Villasimius, da Capo Carbonara a Muravera, è uno spettacolo di spiagge di tutte le dimensioni, sconfinate o minimali, e di scogliere di granito che dalla linea del mare salgono verso l'entroterra, creando il paesaggio montuoso che i motociclisti tedeschi amano tantissimo (l'orientale Sarda SS-125 "originale", si dispiega come un elettrocardiogramma da Orosei fin giù a Cagliari). Spiaggia di Porto S'Ilixi, Capo Ferrato (CA). Nikon D800, ob Nikon AFs 17-35/2.8 Circular pola Entroterra roccioso e cotto dal sole. Località Monte Porceddus, Castiadas (CA). Nikon D800, ob Nikon AFs 17-35/2.8 Circular pola Cardellino sui cardi, Castiadas (CA) Nikon D500, ob Nikon AFs 200-400/4 VR II finestrino auto Il baluardo montuoso dei Sette Fratelli chiude l'orizzonte e Ovest. Nikon D500, ob Nikon AFs 200-400/4 VR II Gitzo 3541LS Arca B1 L'entroterra e le calette di questo pezzo di Sardegna sono spettacolari, ma nel giugno del 2017 ho avuto l'opportunità di visitare la punta estrema della costa di Villasimius: l'isola dei Cavoli di capo Carbonara. Accompagnati in barca da Enrico, nostro padrone di casa (Agriturismo Abba Arrubia - Castiadas), abbiamo potuto sguazzare nelle fresche (inizio giugno) ma cristalline acque dell'istmo del capo. La D300 nel suo scafandro è venuta utile. In barca verso Capo Carbonara, Villasimius (CA) Nikon D800, ob Nikon AFs 17-35/2.8 Circular pola Banco di Occhiata sotto la chiglia della barca, Isole dei Cavoli - Capo Carbonara (CA). Nikon D300, S&S MDX-D300, Dome 240+ER40, ob Sigma 8-16/4.5-5.6. Appena entrato in acqua mi son trovato circondato da una nuvola di occhiata di piccola e media taglia. Attirati dalle molliche di pane che Enrico gettava a mare, le occhiata sono aumentate di numero in modo impressionante. Poco intimorite dai nuotatori si lasciavano avvicinare come non mi è mai capitato prima, evidente segno degli effetti dell'area Marina Protetta di capo Carbonara. Dalla barca ho raggiunto a nuoto, deciso perchè l'acqua era freschetta, le rocce della punta estrema dell'isola dei Cavoli. Qui il bassofondale di sabbia chiara è colonizzato da una vigorosa prateria di posidonia, bella come mi è capitato poche volte di incontrarne. Prateria di posidonia nel bassofondale, Isole dei Cavoli - Capo Carbonara (CA). Nikon D300, S&S MDX-D300, Dome 240+ER40, ob Sigma 8-16/4.5-5.6. Ritorno alla barca ... veloce. Il Mediterraneo in giugno è favoloso, purtroppo l'acqua è intorno ai 18-22 °C il che richiederebbe una muta per protezione dal freddo. In questa occasione non ne disponevo quindi, nonostante il sole capace di friggere un uovo, mi son bastati 15 - 20 minuti per godere degli effetti dell'inizio dell'ipotermia: brividi incontrollati. Nuotata veloce verso la barca a riscaldarmi al sole e scoprire che quei 20 minuti a mollo son stati sufficienti per una bella scottata a schiena e spalle, risultato: gelato e ustionato allo stesso tempo. Fantastico, però, perché ho visto un pezzettino di Sardegna che mi mancava e che consiglio vivamente di visitare.
    3 punti
  4. Io amo visceralmente la montagna e per questo sono costantemente alla ricerca, per la mia attrezzatura, delle migliori prestazioni all'interno di attrezzature leggere. Ma quanto valgano per me le prestazioni nella ricerca del miglior compromesso con il peso si può dedurre dal fatto che il mio precedente grandangolo da montagna era il 14-24/2.8 AFS! Già, precedente, perché dopo una giornata con questo Z 20/1.8 S ho potuto finalmente voltare pagina. E non per una scelta di compromesso: questo 20mm è il miglior grandangolo che io abbia mai usato, una spanna sopra a qualsiasi cosa più corta di 50mm sia stata montata su una delle mie Nikon! Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/30 f16 ISO100 Sulle caratteristiche fisiche molto hanno detto e fatto vedere Mauro e Max: non occorre ripetere, rimando gli interessati ai loro articoli. Le cose importanti per me? Parliamo di un grandangolo molto luminoso, f1.8, e quindi a priori adatto sia ad intenti fotografici basati su profondità di campo molto limitate sia, ed è il caso di alcune delle mie modalità d'uso, alla fotografia notturna. Il tutto in 500gr di peso ed in dimensioni fisiche non troppo importanti, parliamo di pochi cm in più del 24-70/4 per fare un esempio. Nota importante per la mia modalità d'uso: la lente è dotata di un normalissimo attacco filtro da 77mm, che consente, direi finalmente, di montare tutti i filtri che un paesaggista può desiderare. Senza svenarsi e portare in giro vetri di dimensione A5 o peggio. Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/80 f8 ISO100 Come va? l'articolo rischia di diventare subito monotono: io non sono stato in grado di trovare nessun significativo difetto. I pregi, invece, sono innumerevoli. Innanzi tutto va benissimo a tutti i diaframmi, con estrema nitidezza fino agli angoli anche alle più ampie aperture. Certo, chiudendo migliora..... ma significa che da ottimo diventa eccellente, anche negli angoli del formato FX. Sostanzialmente è un grandangolo con il quale chiudere il diaframma ha esclusivamente l'utilità di aumentare la profondità di campo, finiti i tempi di diaframmi chiusi 2 o 3 stop per tirare su i bordi! Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/8 f16 ISO200. Ed in coppia alla Z6 consente, tra stabilizzatore e possibilità di alzare gli ISO senza penalizzazioni, di fotografare quasi tutto anche lasciando a casa il treppiede. Un enorme vantaggio. Che ad un fotografo amante della montagna della mia generazione, cresciuto sognando di fotografare la Sierra come Galen Rowell, consente, insieme alla Z6 ed al 70-300 AFP, di costruire un kit leggero ed estremamente performante come quello che amava usare il Maestro. E non solo, nel senso che in questa gita in montagna ho portato con me la Z6, questo straordinario 20mm e l'altrettanto straordinario 500PF.... ma il secondo sarà protagonista di un altro articolo! Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/60 f11 ISO100 Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/40 f16 ISO100 Alta val di Rhêmes - Z6 su Z 20/1.8S - 1/40 f11 ISO100 Ma se nella luce mediocre di giornate plumbee è capace di restituire immagini dai colori intesi e dall'eccellente contrasto, con il sole si esalta, senza rischiare ombre troppo dense, anche nel pieno sole di questa tarda mattinata in quota. E riproducendo fedelmente il blu incredibile di questo cielo, senza necessità di ricorrere al polarizzatore! Alpe Devero - Z6 su Z 20/1.8S - 1/250 f11 ISO100 Alpe Devero - Z6 su Z 20/1.8S - 1/250 f11 ISO100 La svizzera, subito oltre il Passo della Rossa - Z6 su Z 20/1.8S - 1/500 f8 ISO100 Panoramica di 5 scatti verticali a mano libera, la soluzione semplice semplice quando si vorrebbero angoli di campo infiniti senza sacrificare l'imponenza delle montagne! E capacità di fotografare alti contrasti su dettagli minuti senza sostanzialmente incorrere in nessun problema di aberrazione cromatica. Fino agli angoli estremi del fotogramma. Alpe Devero - Z6 su Z 20/1.8S - 1/15 f8 ISO100 E sempre con la possibilità di montare il polarizzatore, giusto quel tanto da governare al meglio i riflessi. Zermatt - Z6 su Z 20/1.8S - 1/15 f13 ISO100 Ma dopo tanti paesaggi a diaframmi medi o chiusi viene l'ora di aprire tutto, aspettando che lo scoglio più nobile si avvicini alla via lattea.... Zermatt - Z6 su Z 20/1.8S - 15" f2 ISO1600 Devo dire che la fotografia notturna è stata per lungo tempo, con questi nuovi Z, il loro focus-by-wire ed il fatto che le Z resettino la messa a fuoco ad ogni spegnimento, una delle mie preoccupazioni. La ricetta è semplice: Occorre approcciare le novità con fiducia ed apertura mentale. Quindi, come si fa a mettere a fuoco di notte quando nel mirino non si vede nulla? Io, tra le molte possibilità, ho consolidato due modi: Facile, se nell'inquadratura c'è qualcosa di molto luminoso - ed in questa notte avevo il faro della stazione della funivia e pure diversi pianeti, che a f1.8 sono abbastanza luminosi per mettere a fuoco con il pinpoint della Z6 senza nessun problema. Delicato: si spegne e si riaccende la fotocamera. Automaticamente va su infinito, ma nel mio caso, non so se scelta o tolleranza di produzione, è uno zic più indietro del perfetto infinito che serve per le stelle. Quindi? Quindi basta girare pochissimo la ghiera con la lente in manual focus, capendo quanto grazie all'ausilio a monitor (torno indietro di una tacca dall'icona della montagna verso il fiore che appare impostando il manual focus....e vado avanti del doppio!) Ho provato a lungo, volevo essere sicuro: funziona sempre, ma consiglio a ciascuno di provare per trovare il "proprio zic". Ricordo, dopo lo scatto, che per verificare che la messa a fuoco sia perfetta basta verificare che le stelle non abbiano color fringing magenta! Notare, su tutte le immagini, come a fronte di una notevole saturazione e contrasto di giorno, la notte riesca a rendere perfettamente le diverse gradazioni delle zone scure, senza bloccare i neri come altre ottiche blasonate ma meno prestazioni finiscono spesso per fare. Dicevo che questo 20 ha prestazioni straordinarie già a tutta apertura ed a tutti i diaframmi... Questi, per gli amanti del genere, sono 3 crop pixel reali dell'angolo in alto a sinistra. Uno è a f1.8, uno a f2, uno a f2.5 da 1600 a 3200 ISO, sempre 15". Capite qual'è a tutta apertura e quale chiuso uno stop? ed i 1600 rispetto ai 3200 ISO? Zermatt - Z6 su Z 20/1.8S - 15" f2.2 ISO3200 - la stellina sul faro è prodotta da un po' di condensa sulla lente frontale. Zermatt - Z6 su Z 20/1.8S - 15" f2 ISO1600 - Stellisee e fotografi di fronte a sua Maestà! Quindi, in sintesi i pro che ho riscontrato: Prestazioni elevatissime, praticamente nessun difetto ottico impattante la pratica fotografica Leggero, ma con costruzione meccanica solida ed affidabile Dimensioni relativamente contenute (non è minuscolo ma nemmeno enorme, ed ha filettatura filtri 77mm standard) Paraluce efficace ed ottima resistenza ai riflessi AF istantaneo MF molto sensibile e precisa I contro: Un po' di vignettatura alle massime aperture, ma ditemi voi guardando le immagini sopra se ha un impatto pratico... Costo relativamente elevato, ma economico se si considera il livello delle prestazioni Per me, estremamente consigliabile! Massimo per Nikonland (C) 29/7/2020.
    2 punti
  5. 2 punti
  6. Sulla porta del mio studio in Dipartimento, tra varie cose c'è attaccata anche questa strip dei celeberrimi Calvin & Hobbes (un bambino irresistibile e la sua tigre di pezza, nati dal genio di Bill Watterson): (c) Bill Watterson. Traduco per chi ne avesse bisogno: "Perchè stai scavando un buco?" "Sto cercando tesori sepolti" "Cos'hai trovato?" "Delle pietre sporche, una strana radice e delle larve disgustose"' "Al tuo primo tentativo?" "Ci sono tesori ovunque!" I naturalisti (buona parte almeno, io sicuramente) sono proprio così. C'è sì la parte scientifica, ma non si può negare che ci divertiamo sempre e siamo contenti di cercare ed incontrare piccole cose "diversamente affascinanti". Veniamo al punto. Una uscita familiare in Val di Mello (laterale alla Valtellina), Ci sono tornato dopo tanti anni e ahimè è stato un errore: E' assai cambiata. Parcheggi e ristorantini fino in alto, laghetto pieno di bagnanti, altre amenità. Sarò forse snob, ma il mio apprezzamento della montagna è inversamente proporzionale al numero di persone fuori luogo (= con comportamento non consono all'ambiente) presenti. Ci rintaniamo in un angolino fuori sentiero vicino al torrente Dopo i panini, scatto qualche foto "digestiva" alle farfalle (niente di che, sono quelle che ho pubblicato per mostrare la nitidezza della combinazione Z6, 70-300P e lente addizionale SIGMA). Mi siedo quindi su un masso all'ombra per fare chimping, quell'attività che alcuni ominidi fotografici fanno e che gli etologi ancora faticano a spiegare, che consiste nell'appartarsi a cancellare foto chiaramente venute male consumando la batteria della fotocamera. Accanto al masso c'è un tronco marcio e sopra cosa c'è? Una coppia di Cerambici !! Per loro i tronchi morti sono casa, ristorante e in questo caso anche alcova. Ed ecco che immediatamente divento il piccolo Calvin entusiasta e comincio a scattare a ripetizione. La loro attività sessuale è alquanto movimentata, in pratica la femmina continua ad andare su e giù per il tronco con il maschio indaffarato sul dorso come se a cosa le fosse indifferente, anzi le desse anche un po' fastidio. Quindi di tante foto ne salvo poche, però qualcuna è venuta abbastanza bene : Le lunghissime antenne rendono difficile inquadrarli bene. Ma sono proprio contento di aver visto dei Cerambici . Come dicevo: Ci sono tesori ovunque!
    2 punti
  7. Macchine con la rotella PASM, Auto e Scene, non possono che essere di fascia consumer, a prescindere da ogni altra considerazione.
    2 punti
  8. Belle Foto complimenti. Rispondo a Silvio sulle specie in attesa delle spiegazioni dell'autore. Dal Basso, direi: Great Bustard, in Italiano Otarda e basta, si può trovare in Spagna Portogallo ma anche in Austria ed est Europa. Credo Lui verde abbastanza comune anche in Italia Migliarino di Palude comune anche in Italia. Ancora Lui verde. Splendida coppia di Nibbio bianco, si vede sempre più spesso anche in Italia, in inverno, ma pare stia espandendo l'areale di Nidificazione, quindi a presto si spera anche in una Nidificazione Italiana. Uno splendido Adulto di Aquila di Mare, qualche individuo si vede tutti gli anni. Direi Pellicano riccio, un subadulto probabilmente, animale dell'est Europa, Balcani, Grecia. La foto, con quella vegetazione piegata in senso contrario, che mi piace di più....
    2 punti
  9. Chrissssssssss!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! NON SI LASCIA LA FOTOCAMERA IN AUTOMOBILE!!!!!!! E lo dice uno che sa cosa vuol dire essere ripulito, dall'auto e non. Mi dispiace sinceramente.
    2 punti
  10. Ancora due foto della torbiera di Pian Gembro (SO), sempre Z6 e 24-70 f4 S. Queste foto sarebbero state l'introduzione ad un blog sulle libellule tipiche di torbiera, che non ho trovato . Vedete lo stagno tipico, dove le libellule ci potevano anche essere, solo che oltre ad essere zona protetta, ad avvicinarsi si rischiava di venire inglobati nel fango vegetale (effetto sabbie mobili), il che garantirebbe un'ottima conservazione e il ritrovamento fra 2000-3000 anni, ma non ci tenevo. Il laghetto, molto carino, altrettanto infido, e soprattutto zona protetta, che io rispetto.
    2 punti
  11. Abitualmente non sviluppo foto con un’ambientazione così ampia. Ma queste due mi sembrano abbastanza interessanti. Mi fa piacere la vostra opinione. Airone cenerino D500 con 500 PF ED f.5,6 1/800 sec. ISO 180, mano libera a 75 metri di distanza Pulli di saltimpalo D5OO con 300 PF ED +14TCIII F.6,3 1/640 sec. ISO 200, mano libera a 24 metri di distanza
    2 punti
  12. Sono, e sarò ancora per qualche tempo, via da casa; Silvio Renesto mi ha confermato che, in mancanza di nove fotografie, è possibile inviare anche foto d'archivio, vecchie e magari già comparse sul web. Provo a cominciare l'allenamento, come prevedono le indicazioni di Mauro Maratta, in vista dell'autunno. P.S. nel sito, esiste un luogo dove si chiariscono le modalità (collocazione, limiti delle dimensioni dei file, eccc..) di pubblicazione delle foto?
    1 punto
  13. Avevo già pubblicato il primo di due shooting di ritratto ambientato in campo di lavanda. Per completezza li includo entrambi. Sara, mia cara amica e modella occasionale, è una ragazza timida, carattere che non ho voluto stravolgere, anche perché l'ambientazione a mio parere si prestava. Il campo è veramente piccolo, quindi ho preferito le medie e lunga focali per immergere completamente il soggetto nei filari di lavanda. Dal 105 1,4 al 70/200 2,8 FL.. Raramente il vecchio 24/70 2,8, che coi 24 MP se la cava ancora bene alle focali intermedie.
    1 punto
  14. Avendo vissuto una esperienza simile comprendo il tuo stato d’animo; purtroppo questi predoni avvalendosi di una quasi totale impunità fanno ciò che vogliono.😡😡
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  15. Io non consiglierei Sony nemmeno per una sound bar, la mia foto era comica, a voler dimostrare che il concetto di professionale è soggettivo in relazione all’esperienza sul campo. Io mi aspetto da una macchina professionale che sia affidabile, sia in robustezza che capacità di assistenza al fotografo, con una ergonomia e facilità di accesso ai comandi (quindi non consiglierei manco Canon) In ogni caso quando si inizia, per conto mio è importante andare per gradi, io sono partito con la D70 poi man mano che ci si evolve si capisce da soli cosa serve, sia in macchine che ottiche. Ho una schiera di allievi partiti con Nikon, grazie a me, contenti tutt’ora, anche da chi possiede solo una D3xxx Per la cronaca, sono contento della mia Z per quello che mi consente di fare serenamente, la mia resistenza è rivolta alle ML perché dovreste saperlo, i mirini elettronici sono limitanti per me, sono stancanti per i miei occhi, per lavorarci assiduamente. Dovessi consigliare una ML non potrei fare altro che Nikon, però non prima di aver esposto i pregi e difetti (attuali) di entrambi i sistemi.
    1 punto
  16. Si ed ha anche quell'impronta vintage (sinceramente di merda) che avevamo fortunatamente dimenticato. Per non parlare della aberrazione cromatica soppressa per legge con i Nikkor Z. Comunque ha un suo perchè e credo che qualche volta lo porterò fuori con la Z7.
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  17. Lo immaginavo dalle specifiche, ma ora lo so grazie alle tue immagini, questo 20mm anche da solo (cioè senza lenti addizionali) in un prato con ad esempio delle orchidee spontanee farebbe faville. Grazie, me lo metto nella lista...
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  18. Mi dispiace cris...spero che tu possa comunque poterne ricomprare un'altra, a volte purtroppo capita anche che non si possa sostituire un oggetto del genere in un momento a caso. Se tu non avessi problemi economici resterebbe comunque una rabbia pazzesca!!!
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  19. Maledetti bastardi... che gli vadano tutti in medicine
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  20. 1 punto
  21. magari. Probabilmente manco hanno capito di cosa si trattasse E ti giuriamo che non siamo stati noi di Nikonland per farti passare del tutto a Nikon Z
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  22. immagino il dispiacere e la frustrazione di questa esperienza. E la rabbia, sapendo che quasi certamente resteranno impuniti, probabilmente vendendone Balcani a prezzi risibili il maltolto, Almeno, così mio hanno detto i carabinieri quando anche a me è capitata la stessa sorte.
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  23. Proprio un colpo di sfortuna. Dubito potessero sapere che c'era la tua Leica sotto al sedile dell'auto. Chissà come hanno sorriso, gli stronzi !
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  24. Tipicamente i modelli S Nikon sono sempre stati indistinguibili dalle versioni base. La F801s, rispetto alla F801 portava modifiche importanti all'autofocus e all'esposimetro. E stop, se non ricordo male. Sinceramente ed essendo realista, io mi aspetto una profonda revisione elettronica, le due schede di memoria e il battery-grip e non molto altro (il mirino ?). Probabilmente per quell'epoca (ottobre-dicembre) avremo anche il firmware revisione 4.0 per Z6 e Z7, per allinearle per quanto concesso dal differente hardware. Dopo di che le vecchie saranno consegnate alla storia Sono tutte mie congetture di cui spero di essere smentito. Ma non mi aspetterei macchine di fascia realmente superiore almeno per i prossimi 12 mesi.
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