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Commenti blog pubblicato da Enrico Floris
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Ho letto questo racconto con grande interesse, rimango sempre affascinato dalla storia e dalla cultura giapponese. Le belle immagini che hai postato, ben scelte, sorreggono perfettamente il testo. Bravo.
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Ma che bel campo di lavanda, sembra davvero la Provenza
Begli scatti Roby, anche senza il treppiede hai sfruttato bene la situazione. La farfalla dovrebbe essere una cavolaria. Ma non sono un esperto. -
Grazie a tutti per il passaggio, i complimenti e la solidarietà
Però... wow, sono ancora elettrizzato. Mi sono davvero divertito -
Ciononostante ritengo sia una specialità destinata a morire e la farà morire il mercato. Insomma, la Sierra Cosworth la vendevi, come vendevi la Subaru Impreza. Il mercato badava molto alle prestazioni e ai cavalli, la benzina costava meno e l'acquirente medio non aveva una coscienza ecologista. Oggi non è più così: chi compra una Yaris la vuole com'è nella pubblicità: ibrida, variatore di fase, 30 Km al litro a 100 all'ora. Oppure vuole il suv, anche piccolo, ma spazioso e nessun costruttore farebbe correre un suv, Come è naturale il mercato lo fa chi compra. Il WRC non ha futuro ne sono certo; ciò che non so è quanto durerà l'agonia.
Scusate l'OT
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10 ore fa, Mauro Maratta dice:
Spettacolo. Peccato per questa corsa al ribasso delle auto. Prossimamente correranno Aygo e WV Up ?
Si, non é più roba per sessantenni ...
Vero, eravamo abituati male. Considera che queste auto hanno quasi metà dei cavalli di quelle di allora, diciamo intorno ai 360-370, ben distanti dagli oltre 600 di una S4 e sono più facili da guidare. Poche squadre ufficiali e troppi piloti che frenano. Insomma, passati i primi cinque lo spettacolo è finito. Credo che il destino di questo sport sugli sterrati sia segnato.
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Eh sì... puoi dirlo forte
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Magnifiche foto Francesco, veramente e bella storia. Da vecchio appassionato di foto sportiva quella dei rugbysti la trovo strepitosa. Uno sport che avrei sempre voluto fotografare e non ho mai avuto l'opportunità per farlo. Ma non si sa mai, magari un giorno...
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Filosofia assolutamente condivisibile. Immagini splendide. Grazie per la condivisione
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Non ho mai praticato la fotografia naturalistica, ma come ho scritto altre volte voi appassionati siete ammirevoli per la pazienza e i sacrifici che dovete affrontare. Immagini molto belle e grande passione, bellissima storia.
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Belle foto Massimo e bella Parigi
Avevo già sperimentato nel 1988, ma allora avevo preferito lasciare le Nikon a casa e portarmi dietro solo la Minolta X570 con il 28mm Rokkor f.2. Bella esperienza, un po' limitante, ma bella. Ma hai ragione, il primo pensiero cade sempre sul 35mm che è sempre il più appropriato in questi casi. -
Illuminante, come al solito. Grazie
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Alberto, il tuo lavoro mi interessa sempre molto, soprattutto quando parli del Giappone e pubblichi tutte le foto che lo riguardano. Ho grande curiosità per la cultura nipponica e ho due figli fanatici di letteratura giapponese, fumetti manga e film d'animazione. Diciamo che sono circondato, ma è sempre un piacere. Continua così, spero di vedere presto le immagini del tuo prossimo viaggio nella terra del Sol Levante.
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Cris, non mi deludi mai. Bella l'intervista e belle le immagini. Trovo veramente interessanti i ritratti, molto vari da un punto di vista stilistico e questo lo considero un bene. Denota creatività e aggiunge valore al tuo lavoro. Un consiglio spassionato: realizzalo quel portfolio, quei ritratti meritano di essere raccolti con cura.
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Bel reportage e bella idea. Bravo. Non c'è niente da fare, i treni hanno il loro fascino e più sono vecchi e più lo esercitano. Mi sono sempre piaciuti, sin da bambino (ma chi non ha mai posseduto un Lima o un Rivarossi?). Mi piacerebbe molto fotografarli, magari riuscendo ad entrare in un deposito... Forse molti anni fa era possibile, oggi servirebbero una caterva di autorizzazioni e la benedizione della Polfer. Passa così, ma non è detto che un giorno o l'altro non ci riesca
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Si capisce bene Massimo che il tuo elemento naturale è la montagna. Non ti dico quanto sono belle le tue foto perchè ogni volta che le pubblichi mi commuovo.
Bella storia e bel personaggio. Grazie per la condivisione.PS - So che non è il tuo genere primario ma quell'immagine "rubata" in studio è fantastica e non è solo merito della modella
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Belli i fumetti. E' un mondo fantastico nel quale ho scorrazzato per tutta la vita, da appassionato e per lungo tempo anche da collezionista. Mi sarei divertito molto e non solo a fotografare. Brava, bel lavoro
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Belle. Faceva un freddo boia a Copenaghen, in che periodo dell'anno ci sei stato?
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12 minuti fa, Roby C dice:
effe... posso ben immaginare in quale senso sia piaciuto.. immensamente, beh.. gattescamente parlando, alle tue bestiole..
Ahimé.... lo avrei dovuto prevedere.
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Mi incuriosisce molto la storia del Giappone, mi piacciono le architetture, mi piacciono i giardini. Sarà forse per il fatto che non riuscirò mai ad andarci. Però grazie, mi fa piacere leggere i tuoi articoli e vedere le tue foto ogni volta che li pubblichi.
PS - Una decina di anni fa avevo persino realizzato un mini-giardino Zen. Piacque molto anche ai miei gatti (immagina un po')
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Roberto, sei una bella persona.
Che bella storia e quanta passione per la conoscenza. Bella l'idea dell'archeologia industriale, ha un suo fascino e non è un genere di ripiego, tutt'altro. Io e te abbiamo alcune cose in comune: abbiamo iniziato a lavorare da ragazzi; siamo entrambi pensionati e.... abbiamo una libreria da 10 metri quadri. Completamente stipata. Non mollare, continua così che si invecchia più lentamente- 1
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Appena letto. Devo dire che la mattinata inizia bene, grazie Roby, come al solito interessantissimo.
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Visto ieri sera, ultimo spettacolo. Bella storia, coinvolgente, grande qualità della fotografia e scenografia quasi maniacale. Un racconto delicato e commovente. Vero cinema.
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Immagini magnifiche. La lavorazione superba nella post produzione stimola la fantasia e l'immaginazione. Veramente notevole.
Una frase mi ha colpito di questa intervista: "Mi piace la solitudine dei luoghi e il contatto con la natura, mi permette di entrare in sintonia con l’ambiente per arrivare alle fotografie che ho progettato e pensato". Spesso _ anche senza rendercene conto, soprattutto nel paesaggio _ progettiamo le inquadrature e persino immaginiamo le luci che troveremo. E' lo stesso comportamento che tengo io e anche se certe volte non è prudente, preferisco muovermi da solo.Grazie per le immagini e la storia.
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Andrea Marzorati
in Quattro chiacchiere con...
Un blog di Silvio Renesto in General
Inviato
Pubblichi le tue foto raramente, ma quando lo fai mi commuovo. Magnifiche. Dalla storia non mi aspettavo niente di meno: grande passione, come per tutti noi. Mi piace la cura con la quale programmi i viaggi, ma credo che sia inevitabile quando si vogliono ottenere questi risultati.