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Enrico Floris

Nikonlander Veterano
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  1. Uno dei miei preferiti quando lavoravo con l'analogico. Allora mettere un suo scatto nelle mani del giusto stampatore faceva una reale differenza. Oggi, invece, concordo con quanto scritto da Mauro. Per carità, lo apprezzo sempre tanto perchè come tutti i grandi fotografi mi ha aiutato a crescere e capite bene che il solo tentativo di imitarlo (senza peraltro raggiungere il risultato sperato) era comunque impegnativo. Ma oggi, ammesso e non concesso che si riesca a trovare uno scorcio di paesaggio senza un elettrodotto tra le balle, direi che con gli strumenti di post produzione dei quali disponiamo non sia poi così complicato tirare fuori qualcosa che assomigli molto al suo lavoro. In fotografia, come in tutte le discipline creative, è molto difficile fare qualcosa che non sia già stato fatto da altri. Nessuno inventa niente. Ma quando ci proviamo è sempre una sfida e questo ci piace.
  2. Che spettacolo Tutti hanno già scritto tutto. Ma ti dico questo: svegliarsi alle 4 del mattino paga. E quasi sempre si riesce a fare bottino. Bravissimo.
  3. L'unica cosa che non depone a suo favore è la Sony A1.
  4. Non lo è (scomodo) ed è anche molto utile in una fotocamera piccola, maneggevole e soprattutto leggera. Cosa che la Z9II non sarà mai, per cui concordo con te: sarà scomodo. Ma se lo fa Canon lo dovrà fare anche NIkon.
  5. Esatto, due versioni. Nella foto originale la bandiera non era ben orientata, credo, e forse un soldato guardava il fotografo. Ovviamente quella foto non la vide mai nessuno. Se non sbaglio fu Joe Rosenthal all'epoca inviato di AP. E si beccò anche il Pulitzer. Ma al di là di questo scatto costruito sì ma di grande valore storico Rosenthal produsse ottimi lavori da inviato ed era uno dei tanti che rischiavano la pelle per raccontarci gli orrori della guerra.
  6. Per quello che so io di armi (quasi nulla) Quella scia potrebbe essere un caso di "aria solida". Solo un proiettile supersonico può fare una cosa simile e se _ come sostengono i media _ l'arma utilizzata dall'attentatore era un AR-15, beh con la giusta munizione (un proiettile incamiciato) la velocità dovrebbe aggirarsi intorno agli 800 metri al secondo in condizioni normali ma il fenomeno di aria solida è subordinato al grado di umidità dell'aria. Sull'autenticità della foto non ho particolari dubbi. Capita (con molto culo anche se hai una raffica veloce). Insomma, non ha scattato quando ha sentito lo sparo, ma l'attentatore ha sparato mentre lui faceva partire la raffica. La sequenza temporale degli eventi è importante.
  7. E la curiosità dove la mettete? Considerate un aspetto importante: questo sito è letto da tantissime persone che non conosciamo e che magari non utilizzano Nikon ma ci leggono, vedono le nostre foto e seguono le nostre discussioni. Ma sono curiosi (come tutti immagino) per cui ogni annuncio è un invito irrinunciabile; persino la foto taroccata sulla forma che avrà la Z6III diviene elemento d'interesse. Che ne sappiamo, magari usano Sony e progettano di cambiare. I rumors sono anch'essi informazione sotto questo aspetto e creano attesa.
  8. Non ho niente di mio particolarmente interessante da recuperare. Invece ricordo un articolo di Paolo Vento molto bello sulle teorie del colore e sul loro utilizzo. A mio parere sempre attuale e forse varrebbe la pena di recuperarlo se fosse possibile.
  9. Ma che bella storia. Sai che non è il mio genere ma un po' ti invidio per la capacità che hai di mettere un'amica così a proprio agio. Un'amicizia importante dalla quale emerge un legame profondo, intimo quanto basta, annodato a una promessa sospesa nel tempo. Un lavoro splendido, costruito su parole e immagini dal peso specifico elevato, non solo per la qualità tecnica, piuttosto per lo spessore emotivo. Bello davvero
  10. In questo caso la collocazione del fotografo è tra la gente per raccontare una manifestazione colorata, con anche tanta autoironia. Sono persone che si mettono in gioco e lo fanno allegramente e sfacciatamente. Qualsiasi cosa vogliano comunicare o rivendicare, lo fanno attraverso i loro vestiti colorati ma anche attraverso i loro sguardi, attraverso atteggiamenti e comportamenti provocanti. Il fotografo deve raccontare e loro si fanno raccontare. Cosa volevi di più? Un ottimo lavoro, ben fatto.
  11. Grazie Marco. Non saprei dirti, io non cancello mai gli exif. Comunque, come altre volte quando è presente l'acqua sia con le aquabike, sia con il surf, ho utilizzato un unico obiettivo, il 200-500 e due velocità dell'otturatore (tranne che nel panning). Quelle più normali sono state eseguite a 1/2500, tanto serve per impedire agli schizzi d'acqua di tracciare; ma se voglio ottenere l'effetto cristallo sull'acqua che si solleva allora devo abbassare ulteriormente il tempo di scatto. Quelle più ravvicinate sono eseguite a 1/6400. E anche con un po' di culo perchè purtroppo quando si va troppo sul campo stretto il soggetto impiega un soffio per uscire dal fotogramma, quindi parliamo al massimo di due scatti buoni e non sempre il 200-500 segue in velocità la D500. Purtroppo è un obiettivo lento, con un'ottima qualità d'immagine ma terribilmente lento. Una Z6III da far lavorare in DX con un 180-600 attaccato mi cambierebbe la vita. Ma per ora devo soffrire.
  12. Un caldo infernale, insopportabile. Uno scirocco rovente e una nube di sabbia che oscurava il sole. Così è iniziato il week-end italiano del mondiale di aquabike. Il vantaggio (o svantaggio, dipende da come la si vede) stava più che altro in una condizione di luce diffusa piuttosto “calda” visto il colore giallo del cielo, con l’aggravante che dopo un’ora ho dovuto tirare fuori dallo zaino una maglietta di ricambio perché ero inzuppato “a schifo”. Non ho resistito più di due ore, quasi 2.500 scatti La direzione di gara ha anche tentato di fregarmi (e ci è quasi riuscita) invertendo il tracciato, privandomi di un paio di angoli di ripresa sulle boe più vicine ma anche questo fa parte del gioco, ci si arrangia sempre. Ma come al solito nessun fastidio da parte del servizio d'ordine. E finché dura i sono felice. Si parte subito con le aquabike, fortissime in accelerazione e velocissime ma poco agili alle prese con le boe, soprattutto le più strette. Ma questi ragazzi sono veramente bravi e vanno sempre fortissimo. Come dicevo, da un certo punto di vista la luce diffusa è un bene na non ieri e non in uno sport così colorato Piacevole l'intermezzo con i funamboli del free-style in attesa degli spettacolari jet-ski Spettacolo breve e piacevole anche con il sottofondo degli AC-DC dagli altoparlanti, giusto qualche minuto prima dell'ingresso dei jet-ski Davvero mi è mancato il sole, ma può capitare. Ho sudato tanto ma mi sono divertito ed è questo che conta. Copyright Enrico Floris 2024 per Nikonland
  13. E' sicuramente un modo per generare attesa. Funzionale da sempre in ottica commerciale perché è l'attesa che genera la necessità di possedere quell'oggetto, non altro. Oggi, aspettando l'esplosione dell'IA, persino la tecnologia nel mercato degli smartphone sta rallentando. Siamo passati da "il notro smartphone produce fotografie stellari" a "il nostro smatphone è interamente riciclabile e più ecologico degli altri" cosa che al massimo genera fastidio più che attesa. Ma nel caso di Nikon è molto diverso. Abbiamo a che fare con un vero e proprio cocktail di tecnologie, che non puntano a stupirci o a dire "ma guarda come è utile questo dispositivo"; la finalità sembra più quella di saturare il mercato attingendo da ogni singolo segmento: fotocamere che possono fare tutto ma tutte con un'inclinazione specifica. Con una Zf si possono fare ottimi ritratti e anche ottimo paesaggio ma volendo si può anche contare su qualche dote velocistica se dovesse essere necessario; viceversa con una Z9 si va a mille sempre, ma si può anche produrre una fotografia più ragionata: ritratto e paesaggio. Per cui va bene il silenzio se poi alla fine ognuno ha il prodotto che cerca (strategia, appunto), con qualche compromesso molto interessante. E sì, sono anche d'accordo con Max una volta presentato il prodotto qualche spiegazione in più sull'utilità di certi dispositivi farebbe comodo a tutti. (Però è divertente andare su YouTube e vedere tutti gli influencer che il giorno prima avevano capito tutto in evidente difficoltà sul semi-stacked della Z6III)
  14. Enrico Floris

    Contrasti

    Dall'album: Vincitori dei Contest Settimanali

    Vincitrice del Contest "In bianco e nero"
  15. Una battaglia durata 24ore. Pazzesca, con piloti veramente aggressivi, autentici guerrieri e strategie pazzesche con il meteo ballerino che solo a Le Mans... Veramente un altro mondo.
  16. Il prossimo anno ci costringeranno a montare i Cinturati Pirelli pur di fermarci
  17. Meriti tutta la mia ammirazione Io sono rimasto fermo a oltre 20 anni fa. Con Ridge Racer Type4 su PS2 ero riuscito a stabilire tutti i record con tutte le auto su tutti i circuiti sia in modalità Grip sia in modalità Drift. Diciamo un po' più basso del più basso livello di apprendimento.
  18. Questo Wankel aveva un suono pazzesco. La pelle d'oca...
  19. Non mi capiterà mai, ma se dovessimo organizzare una zingarata Nikonland farei di tutto, ma proprio di tutto, per esserci. Ma dimmi, in che condizioni hai lavorato? Quanta mobilità e quanto spazio per i non professionisti? E infine: davvero sufficiente il 70-300 su DX? Perchè nelle mie condizioni fisiche il peso è un serio problema.
  20. Addirittura con Toyota che potrà contare su un 1% in più di potenza rispetto alla Ferrari. Quantità non trascurabile nei rettilinei di Le Mans. La verità assoluta è che il BoP serve solo a costringere i progettisti a costruire auto meno performanti per non vedere vanificato il loro impegno. Ma la cosa più triste in questo caso è la penalizzazione per la 499P il cui maggior pregio è l'aerodinamica. Capite? Penalizzata per l'aerodinamica... roba da non credere. Sono arrivati a tanto.
  21. Specchietti gialli, la C11 di Michael Schumacher (se ho buona memoria).
  22. Stava per sfuggirmi l'appuntamento. Imperdonabile. Grazie a Sgambi per avermelo ricordato Campionato mondiale di aquabike a Olbia, GP d'Italia 21-23 giugno - Presentazione Farò di tutto per esserci, almeno nella prima giornata (e magari anche nella seconda, vedremo)
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