Un caldo infernale, insopportabile. Uno scirocco rovente e una nube di sabbia che oscurava il sole. Così è iniziato il week-end italiano del mondiale di aquabike. Il vantaggio (o svantaggio, dipende da come la si vede) stava più che altro in una condizione di luce diffusa piuttosto “calda” visto il colore giallo del cielo, con l’aggravante che dopo un’ora ho dovuto tirare fuori dallo zaino una maglietta di ricambio perché ero inzuppato “a schifo”. Non ho resistito più di due ore, quasi 2.500 scatti
La direzione di gara ha anche tentato di fregarmi (e ci è quasi riuscita) invertendo il tracciato, privandomi di un paio di angoli di ripresa sulle boe più vicine ma anche questo fa parte del gioco, ci si arrangia sempre. Ma come al solito nessun fastidio da parte del servizio d'ordine. E finché dura i sono felice.
Si parte subito con le aquabike, fortissime in accelerazione e velocissime ma poco agili alle prese con le boe, soprattutto le più strette. Ma questi ragazzi sono veramente bravi e vanno sempre fortissimo.
Come dicevo, da un certo punto di vista la luce diffusa è un bene na non ieri e non in uno sport così colorato
Piacevole l'intermezzo con i funamboli del free-style in attesa degli spettacolari jet-ski
Spettacolo breve e piacevole anche con il sottofondo degli AC-DC dagli altoparlanti, giusto qualche minuto prima dell'ingresso dei jet-ski
Davvero mi è mancato il sole, ma può capitare. Ho sudato tanto ma mi sono divertito ed è questo che conta.
Copyright Enrico Floris 2024 per Nikonland
-
5
-
8
6 Comments
Recommended Comments