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About This Club

Il Club dei fondatori di Nikonland. Molto politicamente scorretto.
  1. What's new in this club
  2. Ecco... "ciclare" sono io a non capirlo. Rileggete prima di clickare invio, per favore?
  3. L'ho impostata x ciclare l'area di messa a fuoco col pulsane rec. Una figata
  4. Grazie Max, con la mia incompetenza ti faccio "lavorare" più del Dovuto. Comunque la Z50II mi sembra più la uso una bella "Macchinina"... Soprattutto Divertente_Sufficiente-Leggera...
  5. Si, esattamente, Gianni: impostazioni della macchina sul campo. Essendo ormai pacifico che risulti inutile ai fini dell'ottenimento di un ottimale rapporto tra segnale e rumore del sensore (S/R) passare in AutoISO da valori di amplificazione della corrente che passino da zone svantaggiose di quel rapporto, ci si setta (con obiettivi non ultraluminosi) per partire dal secondo step del dual gain di ogni fotocamera: nella fattispecie della Z50II a partire dai 400ISO che equivalgono come ti dimostra il grafico specifico del test di Mauro allo stesso rapporto S/R dei 200-250 ISO.
  6. No io vi leggo abbastanza, magari presto poca attenzione (problema mio), o forse vi leggo troppo volentieri e mi sto di quello che ci offrite e sbagliando non mi impegno troppo a studiare... Poi in questo caso pensavo tu parlassi di impostazioni sulla macchina sul campo... Perdono
  7. Abbi pazienza Max "a partire dal secondo step del dual gain della curva S/R" ma che vuol dire?
  8. Diciotto gennaio, Mondello, ai margini di un'emergenza meteo che sta falcidiando la Sicilia orientale: qui oggi pochissimo vento, poca onda e quindi sono tornati i ragazzini su tavole e sup, che nei giorni da ciclone dell'inizio settimana erano restati al calduccio. Arrivata da poco, la mia Nikon Z50/2, dopo aver provato a lungo quella in visione il mese scorso, con il suo best buy, il Nikkor Z 28-400 ho voluto stavolta metterle davanti il 180-600: zoomone strutturato certamente più per una Z8 che per una Z6/3, figuriamoci sulla piccoletta di casa Z. Impostazioni classiche per il mio ambiente preferito, con la macchina regolata in M mode con AutoISO a partire dal secondo step del dual gain della curva S/R, otturatore elettronico assistito dal VR Sport sull'obiettivo (le Z dx non hanno VR sul sensore) EyeAF ad area totale sull'inquadratura (nonostante gli spruzzi di acqua che potrebbero ingannarlo) e tempi veloci tra 1/2500 ed il limite alto di questa mirrorless, ossia 1/4000 variati manualmente per stare alti sugli ISO che mi interessano. Velocità di raffica H* ed in una seconda fase con HighSpeed C30. Cielo plumbeo e mare sporco di detriti: cromaticamente inverno... L'assenza della basetta Smallrig (per ora non disponibile se non fuori UE) non si è fatta sentire più di tanto, perchè un complesso del genere si regge quasi unicamente dall'obiettivo, che ho utilizzato a mano libera per tutta la sessione di scatto e con la staffa treppiede che mi ha aiutato ad un brandeggio più veloce negli spostamenti necessari per seguire i soggetti, principianti, ma di certo sfuggenti tra onde, schizzi e pioggerellina che rallegrava l'ambiente. (Ma tanto io ero intabarrato nel mio burqa tecnico ) La differenza tra una Z6/3 e questa 50/2 mi pare veramente minima, nonostante l'assenza del tanto desiderato VR al sensore, oltre a quella effettivamente più tangibile del sensore semistacked più reattivo dell'ultima delle 6. Dal punto di vista della maneggiabilità, le piccole dimensioni del corpo, che per noi fotografi di sport sono un grave difetto, in questo caso vengono compensate dalla migliorata impugnatura della mano destra e della raggiungibilità davvero eccellente di tutti i pulsanti utili, abbastanza simile a quella dei ponti di comando di tutte le altre Nikon Z di seconda (e terza) generazione. Dal punto di vista della precisione dell' AF in raffica, pur in condizioni di estrema variabilità come in questo sport, ho notato che in H* la macchina sia molto più precisa per EyeAF che in C30, con cui ho scattato le foto che seguono ma c'è da aspettarselo in simili condizioni di ripresa e di illuminazione, che se da un canto non consentono la brillantezza e saturazione dei colori che normalmente riesco ad ottenere, costituiscono già per questo un bel test di affidabilità e prestazione di una mirrorless che costa meno di mille euro, come questa Nikon Z50II Max Aquila photo (C) per Nikonland 2025
  9. https://www.ilpost.it/2024/09/15/ritratto-churchill-karsh-rubato-italia/?homepagePosition=2
  10. Posso rialzare la posta e dire che a me, oltre a Facebook, fa schifo pure Instagram e che uso entrambi solo perchè in qualche caso è praticamente obbligatorio? E che non capisco perchè tra fotografi dovremmo essere costretti a guardare delle foto in formato francobollo in mezzo a una miriade di pubblicità più o meno occulta.
  11. Non ho la barba come l'uomo del mio avatar (Johannes Brahms) e nemmeno come il personaggio che ho scelto per animare questo articolo. Non mi cresce altro che una peluria ridicola, altrimenti l'avrei ... però potete immaginarmi così, con gli occhiali, immerso in una marea di dispositivi elettronici di varia natura, scopo e ... stato, aperti o chiusi, funzionanti o semi funzionanti. Oggetto di test o in pieno utilizzo. Tutto il giorno. Tranne quando non esco con i cani, a fare passeggiate nei boschi o a fare escursioni fotografiche. La pancia c'è, nonostante sia sempre lotta aperta ! Non amo il telefono. Nella realtà non ho risposto al telefono fino a quando non ho cominciato a lavorare. E sempre di malavoglia. Trovo abbastanza innaturale dover rispondere ad una chiamata inaspettata da cui non so che cosa attendermi. e tendo ad infastidirmi. Non rispondo mai a numeri sconosciuti. Ho comprato un telefono apposta per avere una linea dedicata a Max Aquila che è l'unico a conoscere quel numero. In modo tale da non dover rispondere se stia chiamando qualcun altro. A qualcuno, ma senza esagerare, concedo qualche breve conversazione via Whatsapp. Ma spesso queste finiscono archiviate dopo un pò, se mi pesano. Allo stesso modo, preferisco non rispondere a messaggi personali qui su Nikonland. Abbiamo un sito immenso a disposizione di tutti. Non riesco a capire chi voglia avere una comunicazione privata ... privandosi delle possibili risposte di tutti gli altri. E soprattutto, privando chi ci legge di potenziali argomenti interessanti. Quindi, mi spiace, ma il mio messenger qui su Nikonland è permanentemente disabilitato. Non chiedetemi nemmeno amicizia su Facebook. Lo confesso, Facebook mi fa schifo. Lo utilizzo solo perché lo utilizzano quasi tutti e qualche volta finisce per essere utile. Ma senza esagerare e soprattutto senza coinvolgimenti che vadano oltre lo stretto contesto. Perdonatemi, io sono fatto così e non vedo perché discuterne. Se sto scrivendo queste righe é solo per cortesia nei confronti di chi magari se lo è chiesto. Se volete sapere qualche cosa, chiedetelo sul sito. Se sarò in grado, interverrò. Avete una necessità strutturale ? Contattate l’Admin, non Max Aquila.
  12. Patrimonio Mondiale per l'Umanità, secondo l' UNESCO quello di Pantelleria. Noi lo Zibibbo lo coltiviamo da quando gli Arabi ce lo hanno innestato in Sicilia per la prima volta: a mio giudizio nessun'altra varietà di uva da tavola incorpora come questa il profondo sapore della terra e del legno da cui deriva. Profumo, corpo ed essenza. Imbottigliarlo, piuttosto che mangiarlo, è a mio avviso un'eresia. Max Aquila photo (C) per Nikonland 2024
  13. Mauro, bello e significativo lo scatto che sei riuscito a recuperare..
  14. Straordinaria e irripetibile foto dal Tour de France 1987
  15. non avevo considerato la 400 perche' non sapevo che esistesse anche la versione Wood di quest'ultima... Numa X Piano GT ?
  16. Vero.. era un gran mascalzone...ma.. con carisma unico.. ma poi, era poi così mascalzone?.. altri ne hanno fatto di molto peggio.. a me era simpatico.. non lo nego, un'icona unica e irripetibile.
  17. foto originale dal set de "La piscina" di Jean-Marie Perrier, 1966. Da questa foto è stata ricavata per fotoritocco una di quelle usate per la campagna di Eau Savage con consenso informato e retribuito dei due protagonisti. Delon è stato il più bel testimonial Dior e la responsabilità del fatto che quell'acqua di colonia sia ancora in produzione è sua. Ho visto le sue foto in vetrina fino a non più di 4-5 anni fa, anche in profumerie di città piccole come Varese. Sono tanti i divi che hanno prestato il volto a quell'acqua di Colonia ma io ho in mente solo lui come modello, simbolo, unicità. videoplayback.mp4 in questi 23 secondi c'è un intero romanzo. Un'intera epoca, inimitabile e irripetibile. Ciao Alain, non mi vergogno di ammettere che ti ho amato anche io. Anche se eri il più grande mascalzone che si potesse incontrare resterai sempre unico.
  18.  
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