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Dario Fava

Nikonlander Veterano
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Commenti blog pubblicato da Dario Fava

  1. 1 ora fa, Viandante dice:

    Ciao Massimo,
    intanto grazie per i complimenti che apprezzo molto vista la considerazione che ho di te come fotografo e, per il poco che posso intuire non conoscendoti personalmente, come persona.

    Cerco di rispondere alla tua domanda "dove ti sta portando e cosa hai fatto "less is more"?

    Cito un pensiero non mio ma che condivido: "Viviamo in un mondo in cui il funerale è più importante del morto, il matrimonio più dell'amore ed il corpo più dell'intelletto...viviamo la cultura del contenitore che disprezza il contenuto".

    Medito su questo scritto e cerco di applicarlo alla fotografia.

    Ognuno ha il proprio modo di esprimersi ed il mio è fatto di silenzi se non ho niente di interessante da comunicare.

    Ad oggi è quì che mi ha portato questo cammino, less is more.

     

     

     

    Sono sicuro che apprezzando quella citazione troverai la strada giusta per proseguire, la strada di consapevolezza e presenza per ogni cosa, apprezzare le cose fondamentali senza lasciarsi distrarre dalle contingenze.

    Oltre a produrre ottime foto hai anche una filosofia che apprezzo e stimo.

    Grazie per aver condiviso con noi.

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  2. Sì devo ammettere che ogni opera venduta lascia sempre un sapore particolare che esula dal vile denaro, anche se lo fai di mestiere.

    Perché non è un lavoro su commissione ma un tuo progetto, ed il fatto che qualcuno sia disponibile a pagare per poterlo esporre in un suo ambiente è estremamente gratificante.

    Complimenti!

  3. Ci sono gatti che crescono in strada, ne hanno vissute, hanno imparato dai propri errori, se sopravvivono sono diffidenti, ma se trovano un buon "amico" che gli dà una mano, pian piano accettano la sua presenza e volentieri anche il suo sostegno. Restano spiriti liberi ma con un amico in più.

    Quelli che adottiamo da cuccioli che vivono nelle nostre case, stanno bene in casa, non gli manca nulla, addirittura può capitare che alcuni ignorino gli uccellini perché non hanno bisogno di altro e perdono il loro istinto predatorio. Io ne ho due, due cacciatori perché il certosino è un cacciatore per natura, ma se la porto fuori dalla porta entra nel panico, si chiama agorafobia ed è tipica dei gatti cresciuti in casa, l'altra non va nel panico ma quelle poche volte che ci è sfuggita dalla porta, la troviamo sempre in un angolino in attesa che qualcuno la vada a recuperare.

    Il gatto è un animale straordinario, con una grandissima capacità di adattamento. È indipendente ma se riceve aiuto ne approfitta volentieri e non manca mai di essere riconoscente.

    Ho abbastanza esperienza coi gatti, li ho sempre amati, ne ho salvato qualcuno in difficoltà, ed adottati due, di cui uno trovato proprio in un cassonetto che ancora prendeva il latte.

    Sono animali per me straordinari ma vanno accettati per le loro peculiarità, ogni gatto ha le sue "follie" e vanno rispettate.

     

    Grazie a te Roby per aver condiviso e per quello che stai facendo.. Rudolf II, che è bellissimo, ti è grato.

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  4. Gli strumenti elettronici sono soggetti a svalutazione, sia nell’usato che nel nuovo.

    Noi li compriamo per usarli, per assolvere un compito, nel momento in cui non ci servono più possiamo venderli in base alla quotazione, oppure tenerceli.

    Mi è arrivata adesso la mailist di un venditore che la mette a 1250 Ivata con 4 anni di garanzia.

    Il tizio è un rompicoglioni perché se io faccio il prezzo è a te non sta bene, allora ignorami ma non  fare i conti in tasca a me per buona educazione.

    Tuttavia se Max non la vuoi vendere a meno, (non la cifra spropositata che ha detto lui) fai bene a tenerla.

    In questo settore a volte vale di più un oggetto svalutato per il servizio in grado di offrire, piuttosto dei soldi che vale.

    È una condizione dalla quale non si può prescindere. Si compra quel che serve e quando serve, investimenti in questo campo sono impensabili.

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  5. 11 minuti fa, Rudolf dice:

    Io invece la Coolpix 995. Comprata a prezzo pieno, usata con stupore insieme alla F5, rivenduta per quattro soldi.

    Io posseggo ancora la 880, non so neanche se si accende, ma venderla per 4 soldi non mi interessava, costavano un botto erano un investimento pessimo, ma quante foto hanno fatto, era finita anche da Pravo per ricalibrare il sensore pieno di hot pixel

  6. Ricordo bene quel periodo, questo fu il prototipo, la 990 l'evoluzione, io iniziai nel digitale con la 880, molto simile per caratteristiche alla 990 ma senza il corpo rotante.

    18 minuti fa, Sakurambo dice:

    Ma, nel 1998, le CF erano l'unico formato di memoria disponibile

    No non era l'unico formato ma quello più compatto, nel '99 entrarono le SD e poi le SM (smart media che io avevo come secondo slot 1CF 1SM sulla mia prima bridge fuji col superccd a pixel esagonali) ...che periodo... oggi sono dinosauri digitali, all'epoca erano costosi oggetti del desiderio digitale.

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    In memoria di Arthur, Re Arthur

    Riconoscendomi in parte in quella descrizione, pure nella misantropia, non ho potuto evitare di esser colto da commozione, purtroppo i nostri amici a 4 zampe ci danno tanto, ognuno è speciale a modo suo ma ce ne sono alcuni che ti lasciano il segno, perché hanno quel quid particolare che si accorda perfettamente con le tue note.

    Grazie per aver condiviso una così bella storia.

    onore ad Arthur ovunque adesso sia... 

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  7. In realtà c'era una sottile ironia in quanto ho scritto.. oggi siamo dipendenti dalle macchine, si è persa l'elasticità mentale di chi faceva conti a mente, si è perso il senso del contatto umano, se io mi fermo 5' e guardo fuori dalla vetrina, sono certo che il 60% di quelli che passano a piedi sul marciapiede davanti a me, lo fanno con un telefono davanti...

    Ben venga il calcolo a mente e le tecniche che ci aiutano a rendere più rapido il processo, (io una volta ricordo di aver fatto una comunione con un Metz non compatibile in ttl né in modo A quindi in manuale calcolando le esposizioni a mente tramite distanze ad occhio, come se non fosse abbastanza complesso fare una comunione)

    Il mio messaggio era "usate la testa non le macchine" a lungo andare poi non vi servirà più neanche fare i calcoli... 

  8. Condivido...

    Infatti il termine mirrorless per conto mio è improprio, è più corretto a questo punto chiamarle EVIL ma evidentemente ciò che evoca il termine inglese di questo acronimo non è piaciuto.

    Tecnicamente le macchine a mirino ottico anni 60 (a telemetro e derivate) sono delle mirrorless, basta non avere uno specchio, ma nessuna di quelle è una EVIL... Avrebbero dovuto trovargli un nome dedicato, ora che diventeranno l'evoluzione della specie il termine mirrorless gli va stretto.

  9. 29 minuti fa, serpy dice:

    Purtroppo il Pluto non funziona come dovrebbe

    Se fosse facile questo tipo di fotografia, allora la farebbero tutti con questo gadget, il miops è un po' più professionale ma probabilmente non  adeguato a quel tipo di fotografia, ho voluto segnalare questi due oggetti, con i qual si possono fare cose carine semplificando un po' il set up, ma in questo caso siamo nel complesso, la sperimentazione del proprio modus oltre a tanta passione e pazienza sono la chiave di volta. Ed il superamento della difficoltà nella realizzazione (al limite dell'impossibile) è la gratificazione massima ad anni di sperimentazioni.

  10. 1 ora fa, Massimo Vignoli dice:

    era collegata alla fotocellula a infrarossi

    A questo scopo esistono ordigni ben più facili da gestire, sia sui ritardi che sulla gestione elettronica e sincronismi:

    Alcuni a basso costo, totalmente pilotabili da smartphone https://it.plutotrigger.com

    Altri più costosi programmabili anche tramite display https://www.miops.com/it/smart/

     

    Oltre a questi campi di utilizzo sono molto utili per semplificare la gestione di time lapse ed altri tipi di fotografia creativa.

  11. 1 ora fa, Massimo Vignoli dice:

    Ma invece credo che sia proprio il modo giusto di riprendere in BN. E' un "trucco" che ho imparato solo recentemente, qui su nikonland - o meglio in un evento nikonland, e devo dire che mi trovo molto bene. Ti consente di capire subito se stai usando realmente le potenzialità espressive del BN.

    Io è una cosa che faccio di frequente, per far capire alla modella su display cosa sto facendo, però ho creato un profilo ad hoc per renderlo simile a ciò che farò in pp, non uguale perché spesso lo sviluppo è a zone, ma grosso modo ci si avvicina.

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  12. 14 minuti fa, Mauro Maratta dice:

    Senza voler insistere perchè siamo ampiamente O/T a quel punto, il sensore della Olympus PEN-F in termini qualitativi è un piccolo miracolo.
    Certo non rivaleggia con la D850 ma con due delle "più amate degli italiani si" e non si stacca troppo dal non-plus-ultra dei sensori APS-C Nikon (e nemmeno da quello della D810 ;) )

    chart.thumb.jpeg.55c3f122ca659445e8f412dfda688c2c.jpeg

    quindi piccola e bella, oltre che buona e con gli unici obiettivi realmenti piccoli in relazione al formato.
    Peccato solo che abbia una AF ridicolo. Ma per il tipo di foto di Massimo, più che soddisfacente. :)

    Tu guardi la gamma dinamica io il rumore, è un sensore rumoroso già a bassi iso a confronto di qualunque FF Nikon ed a livello delle APS entry level... Per me già quello è un compromesso non accettabile.

  13. 26 minuti fa, Giannantonio dice:

    Si bisogna che ci intendiamo e accettiamo i compromessi tra il piccolo, bello e non impegna e quello a cui siamo abituati/cerchiamo/ci soddisfa.
    Anche io mi trovo molte volte in situazioni come questa tua di Parigi, ma non rinuncio alla reflex.
    il mio kit leggero iniziale è stato il nikkor 18-105 + nikkor 50/1.8 il tutto meno di 2 kg D7100 compresa.
    Ma non ero soddisfatto e quindi ho deciso di sostituire i due nikkor con gli art 18-35/1.8 e 50/1.4 il tutto intorno ai 2,6 kg.
    Se decido che può servirmi anche il 70-200/4 sono altri 850 gr.,il tutto dentro uno zainetto da 10L.
    Non sono invisibile, questo il mio compromesso e ne sono soddisfatto.

    Le foto che hai portato a casa son belle, dai! 

     

    21 minuti fa, Mauro Maratta dice:

    Per questo dico che al momento non c'è nulla di meglio di una cosa così, il compromesso sta nelle dimensioni che non consentono un sensore più grosso.
    Ma è l'unico sistema che consente di avere 3 obiettivi nel volume di metà di uno solo da reflex :)

    pen_f.thumb.jpg.02f83f952b5e870f9247d1b3fe96688b.jpg

    si scatta direttamente in jpg scegliendo il tipo di resa con la rotella davanti. Si inquadra e hai la foto pronta. E stop. ;)
    Tre_etti_e_mezzo_o_giu_di_li.

     

    Qui la questione non è tanto il piccolo... o il leggero (una 810 non è né piccola né leggera) ma il non accettare compromessi in qualità, quella Pen è meravigliosa e le zuiko sono perfette per il suo sensore ma ha dei limiti qualitativi su quel sensore.

    La questione di base secondo me è, giro con una macchina senza compromessi ma senza essere schiavo della fotografia, ovvero non sono io che mi adatto alla foto che voglio portandomi dietro 6 ottiche e continuando a cambiare, ma è la fotografia che si adatta a me. Faccio le foto nell'ottica di quello che ho montato, scelgo un 50? ..entro in quell'ottica, un 35? idem, inutile pensare di fare cose che non mi sono permesse né desiderare di farle.

    È uno degli esercizi fondamentali che qualunque corso di fotografia serio propone, quello di uscire con un fisso e pensare in quell'ottica, come quello di uscire pensando in bianconero.

  14. Le foto sono molto belle, anche se a mio gusto le avrei preferite vedere con contrasti più forti. (una mera questione di pp)

    Ad ottobre ci andrò anch'io perché espongo al Carrousel du Louvre, per tre giorni e probabilmente col 35 art anche se il peso non è propriamente da cinquantino non ho un 35 leggero. 

    Ad ogni modo Parigi è sempre magica, ed a mio avviso sei riuscito a trasmettere nei soggetti ed in quadrature quel pizzico di magia.

    Bravo

  15. Arrivato il dual charger Patona, che non suona bene come nome (dalle mie parti la patòna in dialetto è il castagnaccio e viene associato a cose che si disfano facilmente) ma che si è rivelato essere un valido prodotto, è un charger per diversi tipi di batterie al quale agganci una basetta adatta in base alla marca, in questo caso le batterie potenziate sono per le videocamere sony peccato che io abbia una panasonic se no si prendevano 2 piccioni con una fava... anche se le batterie della mia camcorder sono molto più complesse elettricamente e costose, quindi meglio così.

    DS5_9895.thumb.jpg.4b44600a28c896cabf0d87521bb7adc3.jpg

    C'è pure una uscita usb, si sa mai che si scarichi il cellulare la gopro o magari il terzo caricatore di serie che mi hanno mandato con la lampada, che è alimentato usb 😵

  16. 30 minuti fa, cris7 dice:

    E' molto molto grande! Lo si capisce dal, peraltro molto bello, autoritratto in cui ci sbuchi fuori con la testa. Non ne ho mai visto uno dal vivo e non pensavo fossero così grossi!

    Ci sono anche più piccoli ma non sono adatti per creare l'anello nell'occhio, ci sono e si possono anche autocostruire, con un neon (ma flickera) oppure con tante lampadine montate su un anello di legno.

    Gastel ha fatto un po' il suo marchio il riflesso di due semicerchi di led costruiti su sua commissione, dove asserisce spesso di utilizzare come unica fonte luminosa, anche quando si vede chiaramente nell'occhio un softbox di almeno 2 metri.

    CESARE-CREMONINI@Giovanni-Gastel-per-RollingStone.thumb.jpg.bf8f8683b3e81c9079cf71936230ed82.jpg

    Sono in vendita anche modelli a rete con luce alogena (si presume non flickerante) che hanno dimensioni analoghe ma il vincolo di necessitare della 220V.

    Io volevo una cosa portatile.

    La qualità costruttiva non è granché, dovesse cadere è probabile che si sbriciolerebbe, ma la luce e l'elettronica sono decenti, anzi adesso ho anche una bellissima lampada per visionare le stampe... xD

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