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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 08/01/2024 in tutte le aree

  1. Data di lancio : novembre 2021 Motore di messa a fuoco : STM Stabilizzatore Integrato : NO Passo filtri : 77mm Distanza minima di messa a fuoco : 35cm 16 elementi in 13 gruppi (inclusi 3 vetri ED, 1 vetro ED asferico, 3 lenti asferiche, elementi con rivestimento Nano Crystal e rivestimento ARNEO e un elemento lente anteriore con rivestimento al fluoro) Diaframma a 9 lamelle 84x118mm (a riposo), 630 grammi Per tutti gli altri esiste il 24-105, obiettivo concepito per il cerimonialista in quanto riesce a coprire sia le foto di gruppi che i primi piani e i dettagli durante i servizi fotografici. Per Nikon il 24-120 è un obiettivo più eclettico, fin dalla prima (pessima) versione del 1996 ad apertura variabile per arrivare all'ultimo 24-120/4 stabilizzato del 2010. Nella roadmap Z in un primo momento, forse per depistare i concorrenti, era stato inserito un 24-105 che poi, sorpresa, alla presentazione del 2021 è diventato questo splendido 24-120/4 S. Un obiettivo che per la stabilizzazione si appoggia al sensore della fotocamera, per cui è meno indicato (ammesso che qualcuno abbia voglia di sprecarlo) su macchine in formato DX. E che fa un ulteriore, notevole passo avanti nelle caratteristiche principali, tanto da renderlo, per molti, di un valore superiore sul piano puramente pratico e fotografico, al più pregiato 24-70/2.8 S. Questo zoom è il più nitido di tutto l'arsenale Nikkor Z (almeno limitandoci ai 28/24-XXX), anche del citato 24-70/2.8 S. E soverchia in tutto il precedente 24-120/4 che da 70mm in su era proprio cedente. Il 24-120/4 S invece ha una nitidezza praticamente costante su tutte le focali. Non solo, il picco è ad f/4. Per cui non c'è ragione pratica (se non di luce esagerata) per chiudere il diaframma. Se paga pegno è in termini di distorsione, perché Nikon ha deciso di correggere questo difetto - il più semplice - via software. Per cui le due distorsioni evidenti, a 24 e a 120mm scompaiono nelle foto, sacrificando qualche mm di focale che, probabilmente, come per altri obiettivi Nikkor Z, è lasciata abbondante rispetto alle specifiche. Vignettatura e aberrazioni (anche esse corrette via software) sono nella norma per uno zoom. Quello che resta, dopo questi ragionamenti, è un obiettivo di straordinaria elasticità e veramente - non il solito modo di dire - adatto a tutto. Dal paesaggio al reportage, passando per la cerimonia e il ritratto. Insostituibile quando si deve avere un unico obiettivo senza poterlo cambiare. Il suo valore è stato confermato dal mercato. Per quasi due anni è stato in "lista d'attesa" e in Giappone è ancora tra gli obiettivi più venduti in assoluto (tra tutti i marchi). Insomma, se non fate soltanto fotografia specialistica, questo obiettivo non può mancare nella vostra borsa. Il suo prezzo è allineato al suo valore, difficile trovarlo molto scontato. Ma in kit con la Z8 (la sua compagna ideale) diventa più conveniente. con la Z9 offre più elasticità del più voluminoso 24-70/2.8 S comparativa dimensionale tra tutti i Nikkor Z 24-XXX : a ciascuno il suo Il 24-120/4 di fatto è appena più grande del 24-200 VR : il quale gli dà del filo da torcere su molti aspetti alle focali comuni. lo schema ottico complesso e che sfrutta tutte le caratteristiche del modello Nikkor Z La quantità di nostri articoli inerenti questo obiettivo dovrebbe far capire quanto lo riteniamo azzeccato : Nikkor Z 24-120mm f/4S : LO Zeta Zoom medio Nikkor Z 24-120mm f/4 e le donne (articolo NSFW) Con il Nikkor Z 24-120/4 S alla Rivanazzano Dragway Nikkor Z 24-120/4S: buono per tutto! Z zoom: 24-120/4S oppure 24-200/4-6,3 Nikkor Z 24-120mm f4 Street & Urban photography! mentre in questa galleria potete vedere alcuni esempi di fotografie scattate con questo obiettivo, oppure inserire le vostre. *** Come gestire un set con due modelle, in luce mista ? Ma naturalmente con il 24-120/4 S ! ritratto figura intera due modelle in luce naturale *** Chiariamoci bene. Non stiamo urlando al miracolo. Onestamente questo obiettivo è oggetto di compromesso. Ma rispetto all'ancora più esteso e flessibile 24-200, si tratta di un compromesso al rialzo, verso caratteristiche che complessivamente pendono decisamente sulla parte alta. Difficilmente un fotografo comune potrà essere deluso da questo obiettivo. Mentre il fotografo esigente, avrà in arsenale ANCHE obiettivi a focale fissa che possano intervenire per compiti ancora più impegnativi, lasciando al 24-120/4 la flessibilità d'uso senza troppi rimpianti.
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  2. Cambiamo genere, più che foto di strada, foto alla piazza, nel senso di chi la occupa. Mi piace molto fotografare le manifestazioni, scioperi, concerti, eventi, trovo che la gente che vi partecipa abbia una predisposizione verso l'obiettivo ben diversa rispetto alla vita comune, una voglia di protagonismo più marcata. Le dinamiche collettive "di piazza" portano a comportamenti, e forse autenticità, distanti da quelle più compassate dei singoli di tutti i giorni. Torino, 24 novembre, sciopero generale, alcune immagini raccolte in un'oretta in mezzo al corteo. Non dimenticatevi che questo blog si chiama COMMENTI&CRITICHE.... A buon intenditor...
    3 punti
  3. Questo Nikkor è lo zoom con cui anni fa, quando mi occupavo di matrimoni, avrei scattato il 90% delle foto della cerimonia e buona parte anche di quelle a casa della sposa e del trattenimento: con la semplice aggiunta di un secondo obiettivo da effetto. Ma è anche lo zoom col quale oggi esco con ogni NIkon Z, che si tratti della Zf che ho in prova, oppure della Z9 che uso per shooting di sport, in supporto del teleobiettivo di turno, oppure anche di una DX davanti alla quale diventa un 36-180mm equivalente (ma senza l'ausilio della stabilizzazione) Fa parte di una categoria intermedia per qualità tra le ottiche Z, non levando terreno nè ai superluminosi e neppure ai tutto fare cheap: un esempio?... Coesiste col 24-200mm per gli stessi motivi e come alternativa rispetto similari situazioni di ripresa: per ragioni legate a luminosità relativa e qualità complessiva dell'immagine. Fa indispettire il posizionamento della ghiera di zoomata dietro a quella di messa a fuoco manuale, che con AF gestiti da stepper come quelli attuali, è di certo il comando meno utilizzato sugli obiettivi Nikkor Ghiera programmabile, a rotazione continua (stepless) con zigrinatura differente da quella delle altre due, eccellente per un professionista o un vlogger PRO qualità complessiva luminosità e nitidezza gamma focale ideale nel reportage eterogeneicità tre ghiere, una programmabile prezzo CONTRO assenza del VR allungamento del barilotto in zoomata inversione delle ghiere con quella di fuoco davanti a quella di zoomata sfuocato a TA
    3 punti
  4. A seguito degli sciami di scosse telluriche, sono state sospese "temporaneamente " le attività produttive delle fabbriche di memorie di tipo NAND nel nord del Giappone. Sebbene queste non siano tra i maggiori produttori del settore, è possibile che si innescherà una catena di carenze di prodotti che facilmente porterà a rincari e/o ritardi in tutto il settore. Possibile che nei prossimi mesi si assista a rincari sui prezzi di SSD e schede di memoria di tutti i generi, specie nelle fasce più alte. Suggeriamo di procedere ad eventuali acquisti in sospeso sui prezzi migliori di oggi.
    2 punti
  5. Sappiamo che Apple (e anche qualche altro marchio blasonato) ancora si ostina a vendere notebook e desktop con disco interno SSD da ben (!) 256 gigabyte. E che c'è qui online chi potrebbe farci stare tutte le foto di una vita. Ma c'è anche chi fa 800.000 scatti in un anno, e archivia tutto. Oltre alla collezione di centinaia di film in formato mp4 compresso in casa e centinaia di migliaia di brani musicali ad alta risoluzione. E di questo fa anche il backup di sicurezza. Come il buon senso imporrebbe. Per questi, le soluzioni sofisticate con dischi SSD, magari in formato M.2 non basterebbero mai. Oppure richiederebbe tanti soldi quanti ce ne vorrebbero per una bella automobile sportiva. Perciò la soluzione restano i vecchi dischi meccanici che, nell'ultima generazione a bagno di elio, raggiungono i 20 TB ciascuno a costi paragonabili a quelli delle ultime schede di memoria CFexpress. Ecco che così i dischi si possono mettere in parallelo. Dentro al case del desktop ? Si ma spesso non è la soluzione più flessibile. Per questo esistono apparecchi esterni, da collegare. Ma come ? Ci sono i NAS e ci sono i DAS Il NAS è un dispositivo di rete (Network Attached Storage) che non è direttamente connesso ad un computer. Nella realtà è esso stesso un vero computer desktop. Con tanto di sistema operativo dedicato e di app residenti. Che al suo interno contiene uno o più dischi fissi di qualsiasi formato. Ma che va necessariamente connesso ad una infrastruttura di rete locale via porta Ethernet. E quindi richiede un router/switch e i relativi cavi di collegamento. Permette svariate funzioni specifiche, che possono essere anche svolte senza il controllo da parte di un utente. Come consentire di creare un Cloud locale, accesso geografico esterno, download e upload di file. Server multimediale. Etc. etc. Tutto questo ha un costo (un NAS potente può costare come un vero e proprio computer) ed è limitato in velocità alla banda passante della rete locale. Che per chi non ci lavora o non ha limiti di spesa, è limitata ad 1 Gigabit teorico (ovvero non più di 100 megabyte al secondo). Il vantaggio è che si può accedere al NAS da qualsiasi dispositivo connesso nella rete, sia desktop che mobile, in sicurezza con un sistema di password e di abilitazioni. Tutte complicazioni che sono utilissime quando servono ma che vincolano quando invece uno ha semplicemente bisogno di spazio di archiviazione di rapido accesso ad un solo computer e senza troppe complicazioni (avete mai provato a recuperare i dati di un disco di un NAS ? Auguri !). Per questo ci sono i DAS (Desktop Attached Storage) che sono dei dispositivi da connettere direttamente ad UN computer (desktop o notebook/laptop) per via di un cavo di tipo USB. E vengono visti come un ... semplice sistema di dischi USB rimuovibili. Come qualsiasi altro dispositivo USB tipo il lettore di schede di memoria, un lettore/masterizzatore di DVD esterno, etc. etc. etc. Ecco, in questo articolo si parla di un DAS, in particolare di un modello a cinque cassetti che può contenere fino a cinque dischi fissi meccanici 3 pollici e mezzo, dei classici SATA (ma con adattatori, eventualmente anche SSD/HDD in formato da 2.5 pollici, ammesso che valga la pena). TerraMaster, chi era costui ? E' la solita società cinese di Shenzhen. Come sono cinesi le varie QNAP, Synology e Asustor. Tutti nomi noti nel campo dei sistemi di storage. Questa ha una buona fama sul mercato e fa diversi modelli. Quello prescelto e che gira da 12 mesi in casa con buona esperienza (tanto che abbiamo raddoppiato il sistema, comperandone un altro modello identico) è un DAS a 5 cassetti. Arriva in una bella scatola di cartone. con suddivisione dell'interno in scomparti. Il DAS vero e proprio e gli accessori. ecco qui i due componenti della confezione Terramaster garantisce una assistenza online entro 24 ore. Mai avuto bisogno ... sinora. i cinque cassetti, il pulsante di accensione e le spie di rete elettrica e di connessione dei singoli dischi. Basta premere il pulsante di accensione ed attendere il tempo necessario perché tutti i dischi si avviino. Quando l'albero di Natale si ferma, rimarranno 5+1 spie verdi accese. Se qualcuna è di diverso colore bisogna preoccuparsi, altrimenti si può pensare solo a lavorare. i cassetti si aprono con un dito i cassettini sono in plastica. Non sono pensati per un leva e metti continuo professionale. Caricateli e lasciateli stare. E' meglio. sul retro dell'apparecchio ci sono due belle ventole che si attivano quando serve. Nel complesso è silenziosissimo. i contatti : porta USB-C ed alimentazione dedicata da 12V tramite alimentatore tradizionale incluso nel pacco. C'è una impostazione per mettere in RAID 0 o 1 i primi due dischi. Fate finta che non ci sia ... gli accessori il cavo di connessione, USB-C -> USB-A, per porte USB tradizionali sul computer. a parte le vitine per avvitare i dischi nei cassetti, un minicacciavite, piedini. Ecco un disco Seagate EXOS X18 da 18 TB dentro un cassetto si avvita in un attimo e poi si inserisce nell'alloggiamento fino in fondo. I pettini di contatto coincidono ed è fatta. questo è un "vecchio" Seagate Ironwolf da 8 TB di servizio. Non ci sono problemi di formati, potete mettere quello che avete nei cassetti (purché SATA di tipo corrente). questo è un sistema attivo con solo l'ultimo cassetto impegnato. Notate la lucina verde del POWER che indica che è accesso e la lucina verde in posizione 5 che indica che il cassetto 5 è online. questo è invece un sistema completamente pieno : tutti e 5 i cassetti sono online. E una volta installato ? Consigliamo questo sistema a chi ha un desktop con porte USB di tipo 3.1 GEN 2 oppure 3.2 GEN 2. Andrà anche con porte di tipo USB 3.0 ma le prestazioni di dischi moderni saranno mortificate. Meglio accendere il DAS dopo che il computer si è attivato e Windows è attivo (non abbiamo idea se ci sia compatibilità col mondo Apple ma sappiamo che ci sono modelli Thunderbolt di questi DAS). E anche quando è tempo di spegnere il computer, meglio prima spegnere il DAS. Una volta partito il tutto ed accese tutte le lucine, avremo questa situazione nella Gestione Dispositivi con una indicazione generica in 5 posizioni di TDAS TerraMaster SCSI Disk. I dischi saranno tutti accessibili come se fossero dischi interni. Quindi se da formattare, si andrà in Gestione Disco. Se invece sono già formattati, li vedremo insieme a tutti gli altri dischi premendo sull'icona Questo PC con una lettera assegnata in sequenza e il nome che abbiamo dato al singolo volume. E le prestazioni ? Se avete un computer moderno e una porta moderna USB 3.1/3.2, allora avrete accesso ai dischi contenuti nel DAS come se fossero interni. Anzi, avrete la possibilità anche di accesso concorrente su più dischi insieme, ammesso che vi serva. Questo è il test su un EXOS X18 che è del tutto equivalente a quello dello stesso disco inserito nel desktop ed attaccato alla porta SATA della scheda madre. nell'uso, i singoli dischi si comportano esattamente come se fossero dischi fissi nel senso letterale del termine. Solo quando si spegne il DAS scompaiono. L'esperienza di questi 12 mesi è stata positiva. Quindi ci sentiamo di raccomandarne l'uso a chi serva un apparato del genere. Conclusioni ha un prezzo accettabile (meno di 200 euro in questo momento su Amazon.it; meno del prezzo di un NAS entry level; meno di un disco da 16 TB) ha una costruzione esemplare, il mobile è in alluminio, consistente, il dispositivo sembra "professionale" in tutti i sensi una volta online diventa del tutto trasparente non ci sono configurazioni da fare, sistemi da imparare, aggiornamenti da fare (i nostri QNAP, i NAS di casa, si aggiornano di continuo e spesso si mettono offline per fare cose tutte loro, senza preavviso, come se fossero parte di una comunità separata gestita dall'estero) mettere e togliere i dischi è un attimo i cinque cassetti permettono una scalabilità del sistema elevata. Si può partire da un disco ed aggiungerne uno o più, al momento del bisogno; non è necessario che siano tutti pieni, né che ne siano pieni almeno due o altre complicazioni del genere MA ... meglio pensare a questa soluzione come sistema di backup o dischi di lavoro occasionale, non continuativo meglio pensare a questa soluzione se abbiamo un computer con porte USB di tipo recente per salvaguardare le prestazioni dei dischi essendo dischi USB, la sequenza delle lettere assegnate può variare se nella catena si inserisce un altro elemento casualmente. Questo può portare a perdere gli indirizzi (non i contenuti !) dei vari dischi in caso di procedure automatizzate di backup, di sincronizzazione oppure, semplicemente, il catalogo di Lightroom che dovesse puntare a questi dischi, indicherebbe il punto di DOMANDA nel percorso. Che andrebbe aggiornato. Questo è un limite del sistema/Windows e non crediamo ci sia modo di aggirarlo. Per tutto il resto non possiamo che parlare bene - per esperienza maturata - di questi dispositivi.
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  6. Nel lontano settembre del 2013, un folto gruppo di Nikonlander si ritrovarono a Bassano del Grappa, io non c'ero.. e con il senno del poi un pochino mi spiace ma, non mi era possibile muovermi, ero in attesa d'entrare in ospedale per un'intervento serio, sta di fatto che avevo saputo della partecipazione straordinaria di un fotografo con qualche anno, spero di non sbagliare.. ma, facciamo un passo ancor più indietro.. dovevano essere gl'anni 60-70 e due intrepidi misero a punto un'avventura che destò all'epoca molto scalpore, il Giro del Mondo in Camion, in onore di un' altro Italiano chiamarono il loro veicolo: Antonio Pigafetta, al rientro venne prodotto un libro su quest'avventura, bene.. ne avevo una copia da tempo immemorabile, lo affidai ad un Nikonlander, per me è stato Valerio, lo portarono al congresso e mi venne autografato. Avevo anche dato altre due cose, la prima con la Scritta Nikonland su tessuto di grandi dimensioni, e allo stampatore del momento, Spinoza di Slow Print avevo mandato un file di una tigre siberiana mio. Passò del tempo.. non molto per la verità e mi ritrovai tra le mani la stampa della tigre su un passe partout bianco di PVC e lungo il bordo le firme delle persone che avevano partecipato, fu una splendida sorpresa.. per sdebitarmi, ne feci una copia e la mandai a mio cognato disegnatore perchè creasse una caricatura.. e la stampa l'appesi alle pareti... era la fine del 2013... Sono passati Dieci Anni.. ed ecco quanto rimane.. La fotografia nel 2013 La fotografia nel 2023.. dieci anni.. la stampa è perfetta ma le firme sono sparite... Il fotografo del Pigafetta Tutti i partecipanti E la caricatura fatta da mio cognato. Alla fine la domanda che vorrei porre è: tra i partecipanti uno o più anno fatto uno scatto della fotografia con le firme, sarebbe possibile riuscire ad averne una? Grazie...
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  7. yesss le Stellia arrivano fornite di un XLR 4 pin oltre che di un cavo single ended con pin 3,5 (e di un adattatore 6,3)
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  8. Un ottimo lavoro. Lo apprezzo tanto perché da giovane ho documentato molte manifestazioni e so cosa vuol dire stare lì in mezzo. Parli con le persone, ascolti i loro discorsi e ogni scatto racconta qualcosa che si riesce a leggere solo osservandole: rabbia, rassegnazione, speranza... ogni volto uno stato d'animo diverso. Riguardandole fra trent'anni rivedrai un pezzo della nostra storia. E' una bella sensazione, credimi. Gran bel lavoro, raccontare la cronaca non è facile ma quando capita la soddisfazione è tanta. Un'unica critica: in questo caso o è b/n o è colore, non entrambi. Ma per me b/n tutta la vita perchè è più ruvido, tagliente. Come gli sguardi di quelle persone.
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  9. On the way home... grazie! Lo provo con le Stellia intanto
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  10. Mi permetto di dare i mie due cents di consigli... Se l'obiettivo è passare da D500+Sigma 150-600 Sport ad un equivalente Z la soluzione, oggi, più semplice è Z8+180-600. Se l'idea è anche quella di contenere la spesa su cifre più basse io direi Z8+FTZII; vendi la D500 e tieni il Sigma. La Z50 ha solo il formato sensore in comune con la D500, quindi il passaggio di sistema sarebbe penalizzante, a prescindere se fatto prendendo il 600 o meno. Oppure aspetta marzo per vedere com'è la Z6III, potrebbe essere una soluzione più abbordabile della Z8.
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  11. Oversampling e NON Oversampling. High e Low Gain sono due livelli di amplificazione (tipo il dual gain dei nostri sensori). In High si ha un boost di corrente per le cuffie più dure (come le magnetoplanari) a discapito di un pò di dinamica. Il cavo bilanciato comunque aiuta perché permette un livello doppio a parità di amplificazione. Anche le magnetoplanari con impedenza più bassa in verità necessitano di amplificazione robusta, altrimenti "non suonano".
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  12. No, non era uno youtuber.... quelli, tranne pochissimi, sono totalmente inaffidabili, e spesso pensano solo a fare soldi con le iscrizioni e le visualizzazioni... mi sono andato a spulciare una per una tutte le recensioni presenti su Amazon relative al modello Terramaster 5 bay ed alla fine ho trovato un tizio che riferiva molto genericamente di aver disabilitato la sospensione automatica della porta USB, risolvendo il problema. E' un metodo che uso quando sono interessato a qualcosa. Talvolta, tra le tante recensioni di persone che non sanno neppure usare quello che hanno acquistato, o ingenuamente hanno acquistato qualcosa che non serve assolutamente ai loro scopi e si lamentano di cose impossibili, si trova anche qualcuno che sa il fatto suo, e fornisce indicazioni interessanti. Giusto per fare un esempio, con questo sistema, e grazie ad un tipo che si e' messo ad analizzare la tensione con tanto di oscilloscopio e carico fittizio (esattamente come avrei fatto anche io... ), pubblicando poi tutte le foto, sono riuscito a NON acquistare un alimentatore da laboratorio che all'atto pratico, nei primi 50 msec dalla erogazione della tensione, presentava delle vistose sovraelongazioni pari anche al 50% della tensione impostata, e quindi avrebbe messo a rischio qualsiasi dispositivo Cmos, e probabilmente anche TTL, che venisse alimentato con quel coso...
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  13. bene Max, mi fa piacere di esserti stato utile ti consiglio comunque di fare anche quelle altre impostazioni nel pannello di controllo. Luciano
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  14. Mi piace molto il Nikon z600 f6,3 E’ leggero, si brandeggia benissimo a mano libera, nitido, autofocus veloce, non è male secondo me anche lo sfocato L’unico limite è la luminosità, quel 6,3 che diventa buio facilmente , soprattutto quando duplicato con un tc 1,4 diventa f9 Bisogna aspettare la giornata giusta, ma quando c’è luce e’ di grande soddisfazione Un paio di giornate di dicembre luminose, e via a fotografare il Gheppio
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  15. Nikon del 2024 (ipotesi). Nikon Z6 III : terza generazione della macchina full-frame multiuso. Nuovo sensore, nuovo processore, nuovo corpo Nikon Z50 II : seconda generazione della DX di riferimento a oltre 4 anni dalla presentazione del primo modello. La nuova macchina necessita di un nuovo sensore, un nuovo processore, la o le porte USB-C, il display mobile, magari anche lo stabilizzatore, un corpicino meno gracilino Nikon Zh per quest'ultima due parole. Nikon ha scelto di aggiungere alle macchine principali di cui iterare i modelli (Z9-Z8-Z6 etc.) alcuni modelli non allineati con la specifica generazione. Il primo modello di queste "fuori serie" è stata la Zfc, doppiata dalla Zf. In pratica la F fa riferimento al ... Fascino vintage A questo punto potremmo avere due macchine ulteriori, one-off, che prendano posto in attesa di avere la tecnologia matura per il corrispondente modello "regolare" di successiva generazione (come il caso della Zf per la Z6 III, visto che il sensore della Z6 III probabilmente non era pronto nel 2023). Zh, possibile nel 2024. Ammiraglia ad alta velocità e relativamente bassa risoluzione. Non sostituisce la Z9 se non per lavori da alta raffica e alta sensibilità. Sempre sensore stacked, in attesa che il global shutter raggiunga la maturità necessaria ad una ammiraglia Nikon (le prestazioni preliminari del sensore della Sony a9 III sembrano ampiamente migliorabili). H per Nikon sta storicamente per High Speed (alta velocità) Zc, possibile nel 2025. Nuova serie dedicata al video (C for Cinema). Sappiamo che Nikon ha intenzione di lanciare una serie di obiettivi Cine in futuro. Per che corpo ? ovviamente sono nostre considerazioni, realistiche secondo noi, ma ampiamente smentibili dai fatti a seconda della convenienza di Nikon a lanciare effettivamente i nuovi prodotti.
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  16. Ho spesso postato qui immagini di caccia sia in forma dinamica che statica,al di la del fatto che siano ciò che in primis attira gli spettatori,c'è anche da ricordare chi lavora dietro le quinte per far funzionare tutta la macchina..........nel rimettere in ordine alcune scatole di diapositive,mi son ricapitate tra le mani alcune immagini fatte in un paio di occasioni A NAS Cecil Field e NAS Jax con protagonista un peso massimo dei cieli,il Lockheed C-5 Galaxy.In entrameb le occasioni era impegnato per dei trasporti per l'US Army,veicoli ed elicotteri.Foto fatte su pellicola Kodachrome 64 con Nikon FA e 50 ed 85mm le focali d'eccezione per questo tipo di riprese.Buona visione. Qui siamo a NAS Cecil Field durante l'airshow del giugno 1987,una piccola folla attende di salire a bordo per visitare il velivolo,in questo caso un C-5A già con la mimetica Europe one ; scattai la foto attraverso i vetri della torre e i riflessi si vedono.Ora di tutto cò che si vede in questa immagine non esiste più nulla,la base è stata chiusa diversi anni fa,il Galaxy e l'elicottero SH-3D son già stati ritirati dal servizio e rottamati. Qui la cabina di pilotaggio del velivolo della precedente foto,nel successivo C-5B ora in servizio nella versione aggiornata C-5M,la strumentazione analogica è stata sostituita da un cockpit digitale. qui siamo invece a NAS Jax nel luglio 2003 con un C-5B impegnato nel trasporto di mezzi per conto dell'US Army.Il velivolo ha già l'attuale livrea monogrigio. Altra immagine ripresa nella stessa occasione. Qui siamo ancora a NAS Cecil Field con un C-5A della New York ANG,intento a caricare alcuni elicotteri per conto dell'US Army. Altra vista della zona operazioni. Qui siamo all'Air Tattoo del luglio 1991,la livrea del velivolo ben si adegua ai colori della zona col temporale in arrivo.
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  17. PRO nonostante la presenza in catalogo del 85/1.2 S, questo 85/1.8 S ha caratteristiche proprie e ben definite che lo rendono diverso io l'ho mantenuto in arsenale in alternativa al 85/1.2 S, specie su Zf è nitidissimo, preciso, deciso ma al contempo ha uno sfuocato morbido sia davanti (raro) che dietro al soggetto veloce ed affidabile CONTRO non costa pochissimo ma si trova spesso scontato, vale tutti i soldi che costa (è un difetto ? Non saprei, per me questi Nikkor Z sono tutti acquisti per la vita. Sinora ho rinunciato solo a quelli che mi sono reso conto non avrei utilizzato abbastanza, mai perché non ne fossi soddisfatto) Sono stato tra i primi al mondo a provarlo al lancio. E ne sono rimasto colpito. Adesso che ho anche il fantasmagorico Nikkor Z 85mm f/1.2 S si penserebbe che lo usi di meno, eppure no, perché, a parte la compattezza che spesso è già un valore, ha un carattere molto diverso dal fratellone. Per questo motivo penso che chi lo snobba sbagli, di brutto. Io mi sento di raccomandarlo quanto e più del più "ricco" fratellone. su Z6 in bianco e nero nativo su Zf, in luce disponibile, colori indotti dai riflessi della stanza
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  18. Messa in commercio : luglio 2019 12 lenti in 8 gruppi passo filtri 67mm diaframma a 9 lamelle messa a fuoco minima 80cm motore STM stabilizzatore integrato : NO dimensioni 75 millimetri x 99 millimetri, peso 470 g schema ottico con due elementi ED, nessuno asferico MTF sintetico guarnizioni multifocusing per una maggiore precisione, specie alle distanze minime *** E'sostanzialmente il fratello maggiore del 50/1.8 S, e come quello è praticamente irreprensibile. Le prestazioni lo rendono addirittura migliore di tutti gli 85mm Nikon precedenti, in pratica è di una categoria superiore a quella che la luminosità massima farebbe ipotizzare. Se non ci fosse l'85/1.2 S - la cui S é più Special - non ci sarebbe nulla da desiderare. Ragionevolmente compatto, ben costruito, equilibrato in mano, si adatta perfettamente ad una Z6 o ad una Zf. Ma anche su macchine DX va benissimo. Venduto al prezzo giusto, è la scelta "obbligata" per chi fa ritratto. album dedicati : approfondimenti su Nikonland.it : Nikkor Z 85mm f/1.8 S : l'anteprima di Nikonland Nikkor Z 85mm f/1.8 : l'infaticabile (lavoratore) - test completo Io e il Nikkor Z 85mm f/1.8 S : quando tocca ricredersi ...
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  19. Saluti a tutti, ogni tanto mi rifaccio vivo... qualche nuova foto fatta durante le mie passeggiate, normalmente non porto con me la fotocamera, ma qui mi era venuta qualche ispirazione e così ho fatto qualche uscita con lo scopo di portare a casa degli scatti. Bene ora l'ispirazione è finita ci rivediamo prossimamente
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  20. E’ stato il mio secondo obiettivo Z preso insieme alla Z6 nel 2019. Non molto usato perché prevalentemente ho usato il 24-70. Riscoperta la voglia di focali fisse, oggi sta montato standard sulla Z9. Sono un po’ tornato a fotografare come negli anni settanta, quando gli zoom non esistevano o erano scadenti. Mi piace moltissimo lo sfocato e lo uso prevalentemente alla massima apertura. E’ un obiettivo irrinunciabile che dovrebbe essere parte di ogni corredo. In conclusione, ottimo obiettivo che distacca di molto la qualità rispetto ai vecchi AF. PRO Incisività Sfuocato Qualità della costruzione CONTRO Ingombro rispetto ai vecchi obiettivi AF, ma trascurabile
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  21. Ho avuto diversi sistemi RAID 1 sia a 2 che a 4 dischi e confermo che se estratti e messi in un lettore esterno (o anche collegati alla MoBo sono perfettamente visibili. Mi sembra che si stia facendo un po' di terrorismo contro i sistemi RAID che ripeto, sono universalmente noti ed utilizzati proprio per aumentare la sicurezza nella conservazione dei dati... se così non fosse, soprattutto le aziende che si affidano a sistemi RAID, sarebbero totalmente incoscienti!
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  22. Benvenuti! Chi ha un po' di Nikonlandmemoria sa che uso un Terramaster D2-310 a 2 cassetti dal 2017, prima collegato all'Imac24 e da 3 anni attaccato all'Imac27. Sempre via USB ovviamente, l'Imac27 ha USB3.1 quindi la prestazione è parecchio migliore. L'ho equipaggiato con due dischi HD da 2TB Seagate Barracuda e l'anno prossimo ne comprerò altri due nuovi perchè ormai questi sono pieni. Ho acquistato due cassetti aggiuntivi quindi quando vorrò lavorare sugli anni passati mi basterà sfilare la coppia corrente e mettere l'altra. I nuovi saranno minimo da 4TB. Dal primo giorno il mio Terramaster alloggia tutto l'archivio foto e lo fa in configurazione RAID 1 mirroring. Il Raid 1 Mirroring mi garantisce un raddoppio dell'hardware, nel caso di guasto di uno dei dischi i file li recupero dall'altro e, se serve, lo posso fare con un altro dispositivo, cioè un lettore di dischi esterno (tipo tostapane p.e.) perchè RAID 1 esegue solo una copia e non sfrutta meccanismi di ricostruzione del dato o altri magheggi del caso. Non ci sono controindicazioni ad attivare il Terramaster prima del boot del PC oppure avviarlo a PC acceso, il sistema lo ha sempre riconosciuto e non ho mai avuto alcun problema. Ho impostato LRc in modo da lavorare direttamente sul Terramaster cioè i file sidecar XMP li creo direttamente lì, ma non l'Archivio per il quale ho dedicato un NMVe esterno da 1TB sempre USB, la prestazione migliora parecchio, non ingolfo l'HD interno e non tiro il collo all'USB del Terramaster. Funziona decisamente bene e per quello che mi offre costa decisamente poco. Unico neo, 2 dischi HDD meccanici ronzano un po' e questa è la vera ragione del mio desiderare una coppia di SSD. Terramaster produce anche il modello D2 Thunderbold 3. Questa configurazione offre una superiore velocità di accesso e secondo me è da valutare. I dischi SSD stanno scendendo di prezzo, finirà che mi procurerò una coppia SSD da 4TB, è un desiderata per il 2024... magari con il Thunderbold 3 così tutto il PESANTE archivio Z sarà più agevole da sfogliare
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  23. Da sempre mi sono dilettato nell'organizzare soluzioni di archivio da adattare alle mie necessità di lavoro e ho sempre cercato soluzioni che da un lato fossero pratiche ma dall'altro offrissero anche qualcosa di "tecnicamente piacevole". La necessità principale è quella di avere l'archivio in linea con possibilità di lavorarci direttamente (foto, ma soprattutto video 4K anche ProRes Raw) quindi un sistema piuttosto veloce. Per un paio di anni ho usato un LaCie 6Big (quindi un DAS) configurato in raid 5 e collegato al Mac tramite Thunderbolt 3. Bellissimo da vedere, abbastanza prestante ma con gli ultimi aggiornamenti del Mac era diventato "fastidioso" in quanto per qualche motivo (a quanto pare sconosciuto sia ad Apple che a LaCie) dopo poco andava in standby (anche durante il lavoro). La soluzione alternativa che ho trovato (e che mi rende particolarmente felice) è un NAS Synology DS923+ con 4 dischi da 8 Tb messi in raid proprietario e due SSD NVME da 1 Tb che vengono usati come cache. Lo spazio utile in questo caso è di 22 Tb che purtroppo sono quasi tutti occupati. Il NAS è collegato tramite una porta 10 Gbps ad uno switch e quindi al MacBook Pro sempre su linea 10 Gbps. Questo è reso possibile da un hub OWC Thunderbolt che ha un sacco di porte tra cui una ethernet 10 Gbps (ha anche il lettore CF Express type B che non guasta). Questa configurazione mi permette di lavorare su qualsiasi file senza nessun lag ma anche di accedere al NAS quando non sono in ufficio.
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  24. E' vero, non partecipano assiduamente alla vita di Nikonland. E quando lo fanno, è con brevi passaggi. Però sempre lasciando una testimonianza. Una testimonianza che, per fotografi veri come sono, non può che essere fotografica. Entrambi non usano materiale fotografico di ultimissima generazione. Anzi, il loro corpo macchina è una vecchia reflex di due generazioni fa. Gli obiettivi ? Apparecchi di fascia media. Ma che usano con passione, con sensibilità, con gli occhi di chi adora fotografare. I loro segni sono a chilometro zero, appena fuori casa. Uno nelle località della pianura e delle prime Prealpi Lombarde, l'altro tra le montagne del Veneto. In fondo solo questo li accomuna. Oltre al sapere essere là, al momento giusto, dove la fotografia chiama. Perché ne stiamo parlando in un editoriale ? Perché dovrebbero essere un modello per molti altri fotografi. Non solo di Nikonland. Troppo spesso accumulatori di ultime meraviglie tecnologiche che passano inesorabilmente il più del tempo in vetrina. Oppure aggrappati al sogno del viaggio esotico alla ricerca della Shangri-La dei fotografi. Che certamente esiste ma che, in fondo, solo pochi sanno trovare. Ecco, qualcuno la sua Shangri-La la trova appena fuori casa, con una reflex da 600 euro. @Alberto Capitanio @Andrea Zampieron Alberto Capitanio e Andrea Zampieron non sono nemmeno troppo addentro alle raffinatezze dello sviluppo dei file digitali, non sappiamo se siano ferrati in fatto di stampa o si esprimano quotidianamente utilizzando termini stranieri. Ma genuinamente crediamo che ciò sia indifferente. Ci premeva con queste poche ma sentite parole, ringraziarli di essere qui con noi. Per il poco tempo che possono dedicarci. Soprattutto per le loro fotografie. *** PS : le foto selezionate sono solo un piccolo assaggio. Potete sfogliare gli album con le loro fotografie, semplicemente selezionando il loro profilo ed andando alla linguetta Images.
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