E' vero, non partecipano assiduamente alla vita di Nikonland.
E quando lo fanno, è con brevi passaggi.
Però sempre lasciando una testimonianza.
Una testimonianza che, per fotografi veri come sono, non può che essere fotografica.
Entrambi non usano materiale fotografico di ultimissima generazione. Anzi, il loro corpo macchina è una vecchia reflex di due generazioni fa.
Gli obiettivi ? Apparecchi di fascia media.
Ma che usano con passione, con sensibilità, con gli occhi di chi adora fotografare.
I loro segni sono a chilometro zero, appena fuori casa. Uno nelle località della pianura e delle prime Prealpi Lombarde, l'altro tra le montagne del Veneto.
In fondo solo questo li accomuna. Oltre al sapere essere là, al momento giusto, dove la fotografia chiama.
Perché ne stiamo parlando in un editoriale ?
Perché dovrebbero essere un modello per molti altri fotografi. Non solo di Nikonland. Troppo spesso accumulatori di ultime meraviglie tecnologiche che passano inesorabilmente il più del tempo in vetrina.
Oppure aggrappati al sogno del viaggio esotico alla ricerca della Shangri-La dei fotografi. Che certamente esiste ma che, in fondo, solo pochi sanno trovare.
Ecco, qualcuno la sua Shangri-La la trova appena fuori casa, con una reflex da 600 euro.
Alberto Capitanio e Andrea Zampieron non sono nemmeno troppo addentro alle raffinatezze dello sviluppo dei file digitali, non sappiamo se siano ferrati in fatto di stampa o si esprimano quotidianamente utilizzando termini stranieri.
Ma genuinamente crediamo che ciò sia indifferente.
Ci premeva con queste poche ma sentite parole, ringraziarli di essere qui con noi. Per il poco tempo che possono dedicarci. Soprattutto per le loro fotografie.
***
PS : le foto selezionate sono solo un piccolo assaggio. Potete sfogliare gli album con le loro fotografie, semplicemente selezionando il loro profilo ed andando alla linguetta Images.
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