Vai al contenuto

happygiraffe

Nikonlander Veterano
  • Numero contenuti

    1.131
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    4

Tutti i contenuti di happygiraffe

  1. Non smetterò mai di ringraziarti per avermi fatto prendere questa strada già qualche anno fa con le S3V. Sono apparecchi professionali con un rapporto qualità prezzo molto elevato. Bisogna solo dedicare un po' di tempo alla calibrazione e al posizionamento, poi ci si può godere la musica. L'impostazione del suono è radiografica, come è normale che sia per dei monitor, questo è importante tenerlo presente quando ci si avvicina a questo tipo di diffusori.
  2. Questa specie di carro armato è una macchina bellissima con tutti i pro e contro degli apparecchi Audio GD. Tantissima sostanza e pochissima attenzione alla forma. All’estetica poco accattivante non ci presto particolare attenzione, quello che invece trovo fastidioso è il display incomprensibile, tipico di tutti i prodotti di questo marchio. Dal punto di vista musicale, non ho dubbi che suoni meravigliosamente bene
  3. Franz Schubert, selezione di danze. Pierre-Laurent Aimard, pianoforte. Pentatone, 2024. *** Il disco che non ti aspetti. Schubert compose circa 450 danze nel corso della sua vita, brevi brani spesso dati da imparare ai giovani studenti di pianoforte e trascurati dalla discografia. Pierre-Laurent Aimard, straordinario nel repertorio moderno e contemporaneo, lo trovo spesso poco convincente nel repertorio classico. Eppure qui accade qualcosa di magico: Aimard riesce a dar vita a queste pagine con una cura e un affetto inimmaginabili. trasformandole in piccoli gioielli. Scivola da un brano all'altro (la selezione ne conta 112 in tutto!) con grande naturalezza, mostrandoci, lo dice lui stesso nelle note di copertina, come Schubert, maestro della forma lunga, sia in grado di eccellere anche nel campo della miniatura. Ha un ruolo da protagonista anche lo strumento impiegato dal pianista lionese, uno Steinway del 1956 utilizzato per quasi 40 anni presso l'auditorium del Rudolfinum a Praga, ove conobbe le mani dei più grandi pianisti dell'epoca, Richter, Gilels, Cziffra e chissà quanti altri. Successivamente il pianoforte venne acquistato da Annemarie Schindler, appassionata promotrice di giovani talenti, che per 25 anni lo utilizzò per delle serie di concerti presso Villa Schindler in Tirolo. Oggi questo strumento viene curato dalle sapienti mani di Stefan Knüpfer, uno dei più stroardinari tecnici-accordatori in circolazione, e messo a disposizione per concerti e registrazioni, come in questo caso. E si direbbe che questo Steinway abbia proprio scaldato il cuore di Aimard! A mio modesto avviso, questo è un disco che ogni amante di Schubert dovrebbe avere e tenere accanto alle più famose sonate per pianoforte e alla Wanderer Fantasie. Registrazione eccellente, come da standard Pentatone.
  4. Claude Debussy, Arabersques, Pour le piano, Estampes, Images 1&2, L'Isle joyeuse. Saskia Giorgini, pianoforte. Pentatone, maggio 2024. Dopo due bellissimi dischi dedicati a Liszt, la torinese Saskia Giorgini ci offre una raccolta di pagine di Debussy, tra le quali spiccano le due raccolte di Images e Estampes. Si conferma un'interprete solida e matura ed è un bene che Pentatone le abbia dato lo spazio che si merita. Un disco assolutamente raccomandato, nonostante non manchino le alternative in discografia. Giorgini suona uno strumento sontuoso, un Bösendorfer 280VC (Vienna Concert), ottimamente registrato.
  5. Tornando alle Audivina, sembrano delle "bestie" molto particolari: affascinanti,ma non per tutti e certamente non per tutte le tasche.
  6. Non ho mai fatto il confronto diretto. Invece tra JRiver e Audirvana preferisco JRiver.
  7. JRiver l'ho abbandonato anch'io per lo stesso motivo.
  8. Sulla scia dell'entusiasmo, il prode Chamayou lascia da parte Satie e dedica il suo ultimo disco esclusivamente ad alcune opere per pianoforte preparato di John Cage. Per i non addetti ai lavori, il pianoforte "preparato" è un normale pianoforte a code tra le cui corde Cage inseriva oggetti di varia natura, come la vite che Chamayou mostra sulla copertina del disco, oppure monete, pezzi di metallo, stoffa, etc. Se vi piace il Cage più sperimentale, questo è il vostro disco. Io, pur ammirando moltissimo Chamayou, faccio fatica a digerire questo Cage.
  9. Da quanto scrivi queste nuove Arya sembrano confermarsi come riferimento in quella fascia di prezzo. Certo che non mettere neanche un cavo bilanciato in una cuffia da 1500€ è un colpo bassissimo
  10. Bello, bellissimo! Lo ascoltato alcune volte, ma mai come si deve, per via delle "mie malandate orecchie" (cit.). Registrazione di livello stellare!
  11. Io uso Audirvana ormai da diverso tempo e mi trovo bene. Ne apprezzo la flessibilità, la capacità di caricare plugins vst (Dirac nel mio caso), l'integrazione completa con Qobuz e con il NAS (che però ormai uso pochissimo), l'app su telefono e tablet. Punti deboli a mio avviso sono la riproduzione dei DSD (l'avvio dei brani e il passaggio da una traccia all'altra sono lentissimi) e qualche raro problema di accesso all'account. Roon l'ho provato per qualche giorno, ma non è scattata la scintilla, per cui l'ho mollato subito.
  12. Non sarebbe la prima volta. Il triplo concerto si presta bene ad essere sfruttato dalle case discografiche a fini promozionali. Lo sapeva bene anche Herbert: Richter in un intervista raccontava che quando fecero la foto della copertina lui, Rostropovich e Oistrach (altro che Benjy, Niki e Sheku!) sorrisero ingenuamente al fotografo, mentre Karajan si mise in posa serissimo, facendogli fare la figura degli ebeti per i decenni a venire .
  13. Questo disco suggella una bella integrale delle sonate per violino e pianoforte di LVB. E' un Beethoven piuttosto pensoso e malinconico quello di Antje Weithaas e Dénes Várjon. Disco del mese di Gramophone.
  14. Disco spettacolare del 2008 del compianto Roy Hargrove.
  15. Collaborazione da paura, quella tra il pianista francese Bertrand Chamayou e il soprano canadese Barbara Hannigan, grande specialista del repertorio moderno e contemporaneo. Il disco è dedicato a due cicli vocali composti negli anni '30 da Olivier Messiaen e dedicati alla prima moglie, i Chants de terre et de ciel e i Poèmes pour Mi. Chiude il disco La mort du nombre del 1929, in cui ai due artisti si aggiunge la violinista norvegese Vilde Frang (!!) e il tenore canadese Charles Sy. Lo stile musicale è quello proprio di Messiaen, intenso, spirituale, mistico. Chamayou è uno specialista di Messiaen e del resto aveva già registrato i Vingt Regards sur l'enfant-Jésus, Hannigan è spettacolare, insieme fanno faville. Se vi piace questo tipo di repertorio, non fatevelo scappare.
  16. Segnalo questa bella integrale dei quartetti di Shostakovich ad opera del quartetto franco-belga Danel, specialisti di questo repertorio e allievi del Borodin. E' la loro seconda integrale di Shostakovich, la prima era del 2025. Ottima anche la qualità della registrazione, un live al Gewandahus di Lipsia.
×
×
  • Crea Nuovo...