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Quindi siamo già in guerra con la Cina ma non si deve sapere ?


M&M

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Ieri ha fatto notizia il comunicato di Sony che annuncia di aver spostato il grosso della produzione di fotocamere dalla Cina alla Thailandia.
In Cina resterà la fabbrica ma con la produzione necessaria al mercato locale (circa 160.000 pezzi annui contro oltre 2 mln totale).
Le motivazioni addotte sono di natura geopolitica.

La contesa sempre più aggressiva con l'occidente, il rischio di embargo, i problemi alle catene di approvvigionamenti causati dai precedenti continui lockdown.

(Diciamo anche che le fotocamere per Sony rappresentano una piccola parte del fatturato. Non ho idea se anche le PlayStation e gli altri apparecchi di entertainment siano in corso di spostamento verso il Sud Est Asiatico.)

...

E allora si scopre che :

  • anche Dell sta spostando completamente la produzione fuori dalla Cina, puntando all'indipendenza totale entro il 2024 anche dei componenti
  • l'Olanda ha vietato ad ASML di vendere stepper ad UV a società cinesi (ASML ha il monopolio di questi macchinari ed è il primo produttore di macchine per microfotolitografia per la produzione di chip)
  • il Giappone sta incentivando economicamente le proprie imprese a spostare la produzione fuori dalla Cina per evitare problemi in caso di embargo occidentale (incentivi per 2.2 mld di dollari in sovvenzioni)
  • il Giappone "ha consigliato" vivamente Nikon di non vendere più stepper a clienti cinesi
  • molte altre società tecnologiche stanno delocalizzando la produzione da Cina a Vietnam, Thailandia, Messico
  • svariati componenti Crucial (memorie a stato solido) per il mercato occidentale sono prodotti in Messico
  • TSMC (il primo produttore al mondo di microchip) da Taiwan sta delocalizzando in Nord America e in Europa
  • la globalizzazione, che trenta anni fa era buona (salvo bruciare milioni di posti di lavoro in America e in Europa) adesso è il male assoluto come la COprodotta dalle nostre scorregge

***

ovviamente in questa equazione trascuriamo il dettaglio che la manodopera sta aumentando di costo in Cina e che i costi di spedizione sono decuplicati.
Ma soprattutto il fatto che se sommiamo Cina e Russia, abbiamo una superficie geografica tale da rappresentare praticamente la fonte di materie prime strategiche primaria al mondo.

Limitandoci al silicio, la Cina è il primo produttore al mondo (4 mln di tonnellate l'anno), la Russia il secondo (circa 580.000 tonnellate).
Il primo fornitore di uranio al mondo è la Russia. Il primo fornitore di materiale per produrre munizionamento è la Russia.
La Cina detiene i principali giacimenti di metalli preziosi, di terre rare, di litio etc. ed ha i diritti di sfruttamenti di miniere in Africa e in Sud America.

Insomma, io che vedo le quotidianità in termini di movimenti secolari, a differenza dei nostri governanti che ragionano a settimane quando non a giorni (ieri il Sig. Stoltenberg - segretario generale della Nato - il cui nome è un pò strano pensato in italiano ... ha affermato che la Cina rappresenta una minaccia "sistemica", dopo che per decenni gli abbiamo lasciato le chiavi dell'auto per farcela lavare e riportare pulita ...), ho un quadro maledettamente simile a quello dell'inizio del secolo scorso.
Con gli Imperi Centrali contrapposti alle potenze marinare.

Sarà un caso che il Giappone sta equipaggiando una nuova flotta di portaerei come negli anni '20 del XX secolo ?

Però non si deve dire che siamo in guerra. Anzi, continuiamo a dire ipocritamente che noi siamo amici del popolo cinese e di quello russo ...  finché non sarà il momento giusto e allora si creerà un'emergenza per giustificare all'imbolsita opinione pubblica che di fronte al bene comune possiamo dimenticarci tutti i nostri diritti acquisiti e sanciti da ... "antichi" documenti conservati in teche guardate a vista.

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27 Commenti


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  • Nikonlander Veterano

A pensare male verrebbe da dire che la globalizzazione è servita per creare ampie sacche di povertà procapite in Occidente delocalizzando nei BRICS dove tutto era a buon mercato, dalle risorse, ai materiali, alla manodopera. Oggi i governi occidentali hanno deciso di recuperare solo per un motivo: stante l'attuale stato di povertà delle popolazioni occidentali lo sfruttamento si può fare liberamente in casa e poi _ diciamocelo chiaramente _ l'attuale economia di guerra nella quale ci stiamo addentrando favorisce la manodopera per un tozzo di pane. Rimane il problema delle materie prime. Quello lo si risolve solo con una guerra. Una guerra vera natualmente e non fatta di embarghi e sanzioni. Servono le bombe. Giusto un paio di giorni fa l'OMS ha invitato tutti i governi occidentali a fare incetta di medicinali utili in caso di catastrofe nucleare.  Che peso dovremo dare a questa notizia?

(Stoltenberg, al di là del nome, è un incommensurabile idiota. E trovo assurdo che possa ricoprire una carica di assoluta responsabilità come quella).

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  • Amministratori
1 minuto fa, Enrico Floris ha scritto:

[...](Stoltenberg, al di là del nome, è un incommensurabile idiota. E trovo assurdo che possa ricoprire una carica di assoluta responsabilità come quella).

Gli sta scadendo il mandato (anzi, sarebbe già scaduto) e l'Italia non ha quella carica dagli anni '60. Il prossimo sarà facilmente... un drago ;) 

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  • Nikonlander Veterano
5 minuti fa, M&M ha scritto:

Gli sta scadendo il mandato (anzi, sarebbe già scaduto) e l'Italia non ha quella carica dagli anni '60. Il prossimo sarà facilmente... un drago ;) 

Uno qualsiasi va bene, purchè con gli emisferi collegati fra loro.

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  • Nikonlander Veterano

Secondo me tutti si stanno rendendo conto che più prima che poi scoppierà qualche casino serio tra USA e Cina, e di conseguenza tra i loro stati vassalli. E corrono al riparo cercando di mettere pezze come possono... Solo che se ci avessero pensato prima, forse si evitavano anche le escalation e le crisi manifatturiere costanti degli ultimi decenni. Ma col senno di poi è più facile parlare, ovviamente...

Io spero, nella mia ingenuità perpetua, che queste mosse ottengano anche il risultato di togliere potere e, chissà, magari evitare il disastro.

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  • Nikonlander Veterano

Io non so cosa dire. Viaggio tra il cullarmi che tutto poi si appianerà ma poi il buon senso mi fa pensare che questa situazione deve arrivare ad un dunque, e scherzare con la Cina è veramente pesante.

Degli USA non è che poi mi fido tanto, sono praticamente in guerra con tutti, Russia, Medio Oriente, Cina e spesso hanno fatto azioni irresponsabili.

Vedremo, intanto abbiamo la patata dell'Ucraina che anche questa è una possibile bomba pronta ad esplodere.

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  • Nikonlander Veterano
4 ore fa, Leo ha scritto:

Secondo me tutti si stanno rendendo conto che più prima che poi scoppierà qualche casino serio tra USA e Cina, e di conseguenza tra i loro stati vassalli. E corrono al riparo cercando di mettere pezze come possono... Solo che se ci avessero pensato prima, forse si evitavano anche le escalation e le crisi manifatturiere costanti degli ultimi decenni. Ma col senno di poi è più facile parlare, ovviamente...

Io spero, nella mia ingenuità perpetua, che queste mosse ottengano anche il risultato di togliere potere e, chissà, magari evitare il disastro.

Non manca molto perché scoppi un casino dalle parti di Taiwan, secondo me.

Mauro, d'accordo con tutto, ma francamente mi pare siano rimasti pochi venduti a dire che il popolo russo sia ancora nostro amico.
 

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  • Amministratori

Pubblicato pochi minuti fa su una rubrica di un quotidiano italiano :

"

riportata  da Bloomberg, non è stata ufficializzata da nessuno dei tre Paesi ma sembrerebbe ormai essersi concretizzata. Che cosa accadrà da un punto di vista concreto? Giappone e Paesi Bassi si uniranno agli Stati Uniti nel limitare le esportazioni di apparecchiature per la produzione di semiconduttori verso la Cina.

Nello specifico, i Paesi Bassi limiteranno Asml Holding Nv nella vendita di macchine alla Cina utilizzate per produrre alcuni tipi di chip avanzati, mentre il Giappone farà altrettanto con Nikon Corp. Il vice capo segretario di gabinetto Seiji Kihara, un portavoce del governo nipponico, ha affermato che il Giappone compirà “misure appropriate” sulla base delle mosse normative degli Stati Uniti e di altre nazioni.

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Joe Biden con il primo ministro giapponese il 13/1, dopo di che venerdì scorso c'è stata una riunione a Washington tra delegati dei due governi per mettere a punto una strategia di contenimento tecnologico della Cina

In attesa di capire come e se reagirà la Cina, in base alla regola annunciata dagli Stati Uniti lo scorso anno, i produttori di chip statunitensi sono tenuti a ottenere una licenza dal dipartimento del Commercio per esportare determinati chip utilizzati nei calcoli avanzati di intelligenza artificiale e nel supercalcolo necessari per i moderni sistemi di armi.

Lo stesso presidente Biden ha incontrato nelle scorse settimane i leader dei due Paesi per discutere delle misure. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida, durante la sua visita alla Casa Bianca il 13 gennaio, ha concordato con Biden di aumentare la cooperazione sulla sicurezza per contrastare il potenziamento militare cinese e ha discusso della limitazione delle esportazioni di semiconduttori e delle attrezzature per produrli. E il 17 gennaio, il primo ministro olandese Mark Rutte ha fatto visita a Biden.

"

Ricordo che il Congresso degli Stati Uniti ha autorizzato le corporate americane a concedere licenza ad ASML, mentre per motivi geopolitici (vicinanza con la Cina), non è stata concessa la stessa licenza a Nikon che ha dovuto rinunciare al settore high-tech degli stepper, contentandosi del midrange.
Ovviamente per Nikon questo si traduce in calo di fatturato.

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  • Nikonlander

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Da sempre gli americani antepongono i loro interessi economici a tutto il resto, comprese le vite umane.

E' inspiegabile perché la quasi totalità dei politici europei non si renda conto di fare gli interessi degli americani, anziché di chi li ha votati.

Quello che ha detto Mauro, può succedere perché è già successo parecchie volte in altre parti del mondo, esemplificativo questo libro dello storico svizzero Daniele Ganser.

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  • Nikonlander Veterano

Sarà anche vero che gli Americani per certi versi sono tali e quali ai tedeschi della WWII, ma considerato che l'Europa, e men che meno l'Italia, non ha la forza di levarsi dalla condizione di satellite, io preferisco di gran lunga restare sotto l'influenza americana che russa o cinese, per cultura e per stile di vita 

Non so voi.

Peraltro, nella notizia riportata da Mauro, se non ho capito male, gli USA favoriscono una azienda europea a discapito di Nikon. Va bene l'amore per Nikon, però non mi pare una brutta cosa che si favorisca una azienda europea.

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  • Nikonlander Veterano
4 ore fa, M&M ha scritto:

riportata  da Bloomberg, non è stata ufficializzata da nessuno dei tre Paesi ma sembrerebbe ormai essersi concretizzata. Che cosa accadrà da un punto di vista concreto? Giappone e Paesi Bassi si uniranno agli Stati Uniti nel limitare le esportazioni di apparecchiature per la produzione di semiconduttori verso la Cina.

Nello specifico, i Paesi Bassi limiteranno Asml Holding Nv nella vendita di macchine alla Cina utilizzate per produrre alcuni tipi di chip avanzati, mentre il Giappone farà altrettanto con Nikon Corp. Il vice capo segretario di gabinetto Seiji Kihara, un portavoce del governo nipponico, ha affermato che il Giappone compirà “misure appropriate” sulla base delle mosse normative degli Stati Uniti e di altre nazioni.

Personalmente considero questo comportamento infantile.  Soprattutto considerato che l'unica risposta sarà che embargati ci finiremo noi perchè loro hanno le risorse e noi no.
L'unica domanda che dovremmo porci sarebbe: ma tutto questo casino a chi giova veramente? Io mi sarei anche un po' stufato di vedere abusato il termine "geopolitica" che sa tanto di politicamente corretto. Ogni decisione (sulla pelle dei popoli, e tanto meglio se quei popoli sono europei, giusto per non perdere l'abitudine di mettere gli altri nel tritacarne) viene presa per meri interessi economici.

Gli Usa hanno inventato la globalizzazione e oggi gli Usa la vogliono eliminare perchè ha creato solo casini. Beh, troppo semplice. Indietro non si torna, non dopo che Cina, Russia e India si sono arricchite a dismisura (e si sono anche armate a dismisura perchè potenza economica equivale a potenza militare) e lo hanno fatto riempiendo gli arsenali per quanti anni? Senza spendere un centesimo in guerre inutili. Cosa che invece la NATO ha fatto e peggio ancora gli USA hanno fatto: un'unica guerra ininterrotta da oltre 80 anni in ogni angolo del mondo. Ma davvero vogliamo  (passatemi il termine, ma non c'è un modo diverso per dirlo) scoprire quanto pesano i coglioni di CIna, Russia e India? Ma davvero?

Il mondo dovrebbe essere un posto sicuro. Attualmente non lo è. E per una strana congiunzione astrale l'UE e gli USA sono governate da imbecilli.
Non saprei come uscire da questo casino, avete qualche idea?

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  • Nikonlander Veterano
24 minuti fa, Enrico Floris ha scritto:

Personalmente considero questo comportamento infantile.  Soprattutto considerato che l'unica risposta sarà che embargati ci finiremo noi perchè loro hanno le risorse e noi no.
L'unica domanda che dovremmo porci sarebbe: ma tutto questo casino a chi giova veramente? Io mi sarei anche un po' stufato di vedere abusato il termine "geopolitica" che sa tanto di politicamente corretto. Ogni decisione (sulla pelle dei popoli, e tanto meglio se quei popoli sono europei, giusto per non perdere l'abitudine di mettere gli altri nel tritacarne) viene presa per meri interessi economici.

Gli Usa hanno inventato la globalizzazione e oggi gli Usa la vogliono eliminare perchè ha creato solo casini. Beh, troppo semplice. Indietro non si torna, non dopo che Cina, Russia e India si sono arricchite a dismisura (e si sono anche armate a dismisura perchè potenza economica equivale a potenza militare) e lo hanno fatto riempiendo gli arsenali per quanti anni? Senza spendere un centesimo in guerre inutili. Cosa che invece la NATO ha fatto e peggio ancora gli USA hanno fatto: un'unica guerra ininterrotta da oltre 80 anni in ogni angolo del mondo. Ma davvero vogliamo  (passatemi il termine, ma non c'è un modo diverso per dirlo) scoprire quanto pesano i coglioni di CIna, Russia e India? Ma davvero?

Il mondo dovrebbe essere un posto sicuro. Attualmente non lo è. E per una strana congiunzione astrale l'UE e gli USA sono governate da imbecilli.
Non saprei come uscire da questo casino, avete qualche idea?

Dissento:

1) la globalizzazione non l’hanno "inventata" gli Usa ed è andata bene a tutti finché c’era convenienza,  "Itagliani” compresi (fare un giro dalle parti mie please..);

2) sulle guerre: prendersela solo con la Nato mio sembra alquanto riduttivo: il resto tutti santi?

3) Il mondo da un pezzo non si divide più in buoni e cattivi, o imbecilli e intelligenti dai su….

4) @Alberto Salvettii lupi, Alberto, i lupi...

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  • Nikonlander Veterano
25 minuti fa, Nicola B ha scritto:

Dissento:

1) la globalizzazione non l’hanno "inventta" gli Usa ed è andata bene a tutti finché c’era convenienza,  "Itagliani” compresi (fare un giro dalle parti mie please..);

2) sulle guerre: prendersela solo con la Nato mio sembra alquanto riduttivo: il resto tutti santi?

3) Il mondo da un pezzo non si divide più in buoni e cattivi, o imbecilli e intelligenti dai su….

4) @Alberto Salvettii lupi, Alberto, i lupi...

Certo, non l'avranno inventata ma la movimentazione di grossi capitali nel 2000 non poteva essere un'idea della Cina o della Russia o comunque dei BRICS, ne convieni? E men che meno  dell'UE che ad appena due anni dall'entrata in vigore dell'Euro di capitali da movimentare non è che ne avesse tanta disponibilità. Ne convieni?
E poi sulle guerre... beh 10 anni di Iraq,  20 anni di Afghanistan... e dal 1995 la Nato è ancora presente nei Balcani, un'occupazione militare in piena regola. Ecco con questi due scherzi in tutta Europa ci siamo giocati le pension e oggi con l'Ucrainai siamo a un passo dal giocarci anche la sanità.

Io sono un pacifista, lo sono sempre stato. Per me non esiste un'alternativa alla discussione e l'accordo si trova sempre. Ma in questo caso è difficile trovare accordi perchè se anche esistesse un tavolo attorno al quale discutere non sarebbe occupato da buoni e cattivi ma solo da imbecilli.

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  • Nikonlander Veterano

Non voglio entrare in discorsi politici che possono urtare la sensibilità delle persone, ritengo che tutti dobbiamo avere una propria opinione e rispettarla, questo a mio avviso dovrebbe essere il senso della democrazia

Sicuramente siamo tutti pacifisti.

Spero che la notizia di un possibile nuovo scenario di guerra apparsa nel giornale nazionale nel sud est asiatico nel 2025 sia senza fondamento

 

 

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  • Amministratori

Appunto, qui si parlava di tecnologia. Cerco di riprendere il discorso rispondendo a Gabriele. Do sempre per scontate molte cose dibattute centinaia di volte su Nikonland ma un riassunto non fa mai male.

16 ore fa, Gabriele Castelli ha scritto:

[...] Peraltro, nella notizia riportata da Mauro, se non ho capito male, gli USA favoriscono una azienda europea a discapito di Nikon. Va bene l'amore per Nikon, però non mi pare una brutta cosa che si favorisca una azienda europea.

Questa non è una notizia della cronaca di questi giorni - che per inciso sta rimbalzando un pò da tutte le parti dopo la nota di Bloomberg - ma degli anni 2014-2016.

Premessa. I microchip (parliamo di tutti i chip, dai controller del termostato del tostapane del valore di mezzo dollaro al Intel Xeon a 64 core da 2500 euro al pezzo, passando per i componenti dei pannelli a cristalli liquidi, senza dimenticare i nostri sensori, sia quelli montati sulle automobili che nelle nostre fotocamere) sono prodotti partendo da una base di silicio tagliata a fette su cui vengono stampati per un processo di fotolitografia piste elettroniche e transistor/resistenze/condensatori (o, almeno, l'equivalente moderno di essi).
L'industria elettronica sostanzialmente progetta i propri microchip e poi li fa produrre dalle fonderie.

Le fonderie usano macchine per microfotolitografia chiamati stepper.

I produttori di stepper al mondo sono 4. Due producono sostanzialmente per se e sono Omnivision (USA, settore automotive, la società che ha comprato Aptina. Aptina è la società ex-Micron che ha inventato il dual gain e l'autofocus a rilevazione di fase, usati sulle Nikon One e poi trasferiti per scambio di licenze a Sony Semiconductor). Canon (che produce sostanzialmente per se), Nikon (una costola di Mitsubishi) e ASML (una costola diPhilips).
Questi stepper costano da 10 ai 100 milioni al pezzo, vengono installati dal cliente direttamente dal produttore e c'è sempre una squadra di tecnici per la manutenzione, l'assistenza e l'istruzione degli operai pronta il loco che viaggia nella nave insieme alla macchina quando viene consegnata.

Gli stepper si installano in batteria, da 10 a 20 per fabbrica in fonderie dove gli operai camminano vestiti di bianco con la cuffia e la mascherina. Una fonderia richiede investimenti da 2 a 10 miliardi (l'una !).
Se i produttori di stepper sono 4, le fonderie sono un pò di più ma non tante. Proprio per il costo che ci vuole.
Le principali fonderie sono a Taiwan (TSMC), Korea del Sud (Samsung), Giappone (Sony Semiconductor), America (Intel, Omnivision e Texas Instrument), Israele (Intel ed ex-TowerJazz ora Intel).

Insomma, sulla terra ci sono 8 miliardi contati di cristiani ma per componenti così importanti dobbiamo contare sui 4+4 di Nora Orlandi.

Senza contare che la base del componente, benché sia uno dei metalloidi più diffusi sulla terra, viene estratto principalmente in Cina e in Russia (in rapporto circa 7 a 1).

Nikon era il principale attore in questo teatro finché le piste elettriche dei microchip avevano dimensioni normali. Ma con la miniaturizzazione spinta i processi ordinari di fotolitografia sono insufficienti.
E' stata introdotta una tecnologia a raggi Ultravioletti in gamma ultracorta, brevettata in America, sufficiente per scendere a dimensioni ridicole, dal 40-20 nanometri si arriva adesso a 7-4-3 nanometri di distanza tra una traccia e un'altra.

La cosa divertente - se la guardiamo dall'esterno - è che la tecnologia da sola non basta per l'industrializzazione. Per farlo è stata creata una società apposita, la ASML di Eindhoven (sede della Philips, oltre che scalo per i materiali che arrivano dal Giappone in Europa via aereo).
Il Congresso degli Stati Uniti che ha l'ultima parola in materia di esportazione di brevetti e apparecchiature strategiche, ha autorizzato la concessione delle licenze ad ASML che ha iniziato a sviluppare i macchinari che solo da 3-4 anni sono arrivati ai produttori (principalmente TSMC di Taiwan).

Con questo livello di miniaturizzazione, l'industria elettronica sta facendo un salto in avanti pazzesco. Solo con i nodi a 7, 4 e 3 nanometri sono nati i famosi Apple Silicon. Intel solo adesso sta passando alla produzione da 7 nanometri.
Non mi risulta che altri al mondo possano permettersi questo tipo di stampa.
In Russia, giusto per capirci, usano ancora stampa a 90 nanometri nelle loro (piccole) fonderie. Per l'ultimo processore a 8 core russo, prodotto a 28 nanometri, si sono rivolti a TSMC. Non ho idea della capacità della Cina Popolare in questo comparto.

Nikon ha richiesto la licenza nel 2014, il Congresso nel 2016 si è espresso negativamente. Perché ? Perché in quel periodo c'è stato uno shopping pazzesco dei cinesi in Giappone e anche moltissimi tecnici "in esubero" di Nikon sono finiti in Cina insieme a macchinari usati o di vecchia generazione. Il timore, fondato, era che Nikon potesse passare in mani cinesi.
Cosa ovviamente mai contemplata. Ma in quel periodo Mitsubishi si è venduta Renesas (microchip) e la divisione Motor. Quindi, chi lo sa ?
C'è anche da dire che Nikon non è poi tornata alla carica per reiterare la richiesta, perché l'attuale management Nikon si contenta di mantenere questa dimensione industriale purché il ROE sia almeno il 10-15%, lavorando nel business 2 business per conto di mamma, piuttosto che proiettarsi all'esterno. Visto che Mitsubishi non è più direttamente impegnata nel comparto dei semiconduttori.

Capirete quanto sia strategico tutto questo discorso a livello mondo. Con i processori si fanno i supercomputer. Con i DSP si controllano droni, sistemi di simulazione, intelligenza artificiale etc.

Andando al dettaglio, io ho comprato il mese scorso due nuovi DAC e una interfaccia digitale cinesi. Sono apparecchi di altissimo livello con motherboard fantastiche, manifattura esemplare.
Ma mentre per i componenti ordinari in Cina le fabbriche hanno l'obbligo protezionistico di comperare esclusivamente da altre fabbriche cinesi, tutti i componenti elettronici sofisticati (i DAC sono ESS, USA, i controller e i clock sono giapponesi e americani, i condensatori sono inglesi e tedeschi etc.) sono di importazione.

Un embargo su questi componenti può essere complicato da ovviare.

Quanto alla cronaca di questi giorni per il momento riguarda i macchinari per la costruzione di fonderie specializzate a tecnologia aggiornata.
Quindi ad ASML e a Nikon è stato vietato di vendere stepper ai cinesi.

Questo non significa che i cinesi non siano in grado di stampare microchip, lo sono altroché, per impedirlo, ci si sarebbe dovuto pensare minimo, minimo, 20 anni fa. Adesso è tardi.
Solo che sono più indietro degli americani. Come lo sono più o meno su tutto.

Ma hanno una potenza industriale ed economica che è esuberante e sono certo che già da anni ci stanno lavorando. Gli obiettivi fotografici cinesi che stiamo vedendo arrivare e che stiamo comperando sono solo la punta dell'iceberg dello sforzo in questo settore. I vari marchi che conosciamo sono solo gruppi di progettazione dietro cui ci sono enormi industrie impegnate sia nel civile che nel militare, che impiegano tecnici spesso di provenienza straniera per sperimentare e fare esperienza.

Storicamente poi - ci ricordiamo le famose sanzioni all'Italia per la Guerra di Etiopia - embarghi e sanzioni hanno sempre sortito l'effetto contrario al voluto.

Intendo dire che questa stretta non produrrà altro che una accelerazione interna - sia di Cina che di Russia - per uno sviluppo autonomo di tecnologia.
Senza contare che esistono i mercati paralleli e l'usato di componentistica commerciale. In un mercato enorme e globlale.

Il mondo oggi è tanto interconnesso che impensabile un ritorno alla Grande Muraglia o alla Cortina di Ferro.

E se la guerra (sia militare che commerciale) è solo la continuazione della politica ... la politica dovrebbe essere capace di anticipare i tempi, anziché cercare solo di gestire le emergenze.
Il guaio è che non sono i politici a governare il mondo in questo momento ma solo dei facsimili prodotti in laboratori e incubatori come il WEF di Davos e poi piazzati la dove serve favorire gli interessi sottostanti ...

Spero di aver riportato la discussione dove doveva stare. Non facciamo tifo per nessuno su queste pagine. Ne parliamo perché c'è di mezzo Nikon che sicuramente avrà ripercussioni a causa di queste decisioni.

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  • Nikonlander Veterano

Grazie della spiegazione esaustiva. 

Conoscevo a grandi linee il sistema di produzione dei chip, ma non tutta la parte geopolitica.

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  • Amministratori
1 ora fa, Gabriele Castelli ha scritto:

Grazie della spiegazione esaustiva. 

Conoscevo a grandi linee il sistema di produzione dei chip, ma non tutta la parte geopolitica.

Se pensi a cosa è successo in termini di produzione mondiale con la carenza di microchip (dovuta, oltre che ai lockdown, alle bufere di neve in Texas ! e a strani incendi  ? in Giappone) ti rendi conto che le vere armi oggi, strategicamente parlando, sono queste, non i missili (anche perché, senza chip, i missili non si costruiscono, non si guidano, non si lanciano).

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  • Nikonlander Veterano
23 ore fa, Nicola B ha scritto:

Dissento:

1) la globalizzazione non l’hanno "inventata" gli Usa ed è andata bene a tutti finché c’era convenienza,  "Itagliani” compresi (fare un giro dalle parti mie please..);

2) sulle guerre: prendersela solo con la Nato mio sembra alquanto riduttivo: il resto tutti santi?

3) Il mondo da un pezzo non si divide più in buoni e cattivi, o imbecilli e intelligenti dai su….

4) @Alberto Salvettii lupi, Alberto, i lupi...

 

23 ore fa, Enrico Floris ha scritto:

Personalmente considero questo comportamento infantile.  Soprattutto considerato che l'unica risposta sarà che embargati ci finiremo noi perchè loro hanno le risorse e noi no.
L'unica domanda che dovremmo porci sarebbe: ma tutto questo casino a chi giova veramente? Io mi sarei anche un po' stufato di vedere abusato il termine "geopolitica" che sa tanto di politicamente corretto. Ogni decisione (sulla pelle dei popoli, e tanto meglio se quei popoli sono europei, giusto per non perdere l'abitudine di mettere gli altri nel tritacarne) viene presa per meri interessi economici.

Gli Usa hanno inventato la globalizzazione e oggi gli Usa la vogliono eliminare perchè ha creato solo casini. Beh, troppo semplice. Indietro non si torna, non dopo che Cina, Russia e India si sono arricchite a dismisura (e si sono anche armate a dismisura perchè potenza economica equivale a potenza militare) e lo hanno fatto riempiendo gli arsenali per quanti anni? Senza spendere un centesimo in guerre inutili. Cosa che invece la NATO ha fatto e peggio ancora gli USA hanno fatto: un'unica guerra ininterrotta da oltre 80 anni in ogni angolo del mondo. Ma davvero vogliamo  (passatemi il termine, ma non c'è un modo diverso per dirlo) scoprire quanto pesano i coglioni di CIna, Russia e India? Ma davvero?

Il mondo dovrebbe essere un posto sicuro. Attualmente non lo è. E per una strana congiunzione astrale l'UE e gli USA sono governate da imbecilli.
Non saprei come uscire da questo casino, avete qualche idea?

Bisogna fare un po’ di chiarezza: globalizzazione vuole dire in sintesi dominio delle rotte navali. Gli USA ovviamente non possono controllare tutti i mari ma controllano gli stretti, i porti, le rotte più importanti. Come l’Inghilterra in passato oggi gli USA sono una potenza talassocratica. Per questo l’avversario (il nemico) principale degli USA è la Cina, con le sue ambizioni imperiali, non la Russia, potenza limitata (alla faccia di Pietro il Grande), che diventa temibile solo se collabora con l’Europa (la Germania). Con la guerra in Ucraina gli USA hanno indebolito la Russia e l’Europa, preparandosi così per la sfida più importante: la Cina. 
Taiwan verrà difesa fino a quando gli USA colmeranno il gap produttivo dei semiconduttori, mantenendo quello tecnologico (grazie al milione di dipendenti del Pentagono, fucina delle migliori tecnologie informatiche e non).

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  • Nikonlander Veterano

Ovviamente parlavo di Globalizzazione non nel significato storico del termine. Ma della globalizzazione economica e finanziaria che venne decisa a Davos nel 2000 (casualmente due anni prima dell'entrata in vigore dell'Euro). In quel caso per l'Europa fu un disastro perchè l'unico significato percepito fu la delocalizzazione delle imprese verso zone del mondo che offrivano manodopera e materiali a buon mercato. Naturalmente anche gli Usa approfittarono di ciò ma approfittarono soprattutto dalla possibilità di muovere ingenti capitali sotto forma di merci (in particolare oro, petrolio, gas). In questo contesto l'Europa fu vittima ancora prima di nascere e ciò che accadde in seguito lo conosciamo bene. Ora si sta attivando una retromarcia e lo si sta facendo in maniera irresponsabile, mettendo a rischio la sicurezza del mondo solo per meri interessi economici di poche lobby.
Ora la maggior parte di questi interessi economici, almeno per quanto riguarda l'Europa e in particolare l'Italia, hanno una valenza extranazionale. E al di là delle idee politiche di ognuno di noi non credo proprio che ci possa piacere.

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  • Amministratori

Nikon ha chiuso la fabbrica cinese nell'ottobre del 2017, anticipando gli altri costruttori giapponesi.
Ha poi dismesso alcune fabbriche in Giappone nel 2021 nell'ambito della ristrutturazione effettuata a cavallo di quell'anno (con tanto di prepensionamenti di migliaia di elementi della forza lavoro).
Concentrando di fatto tutta la produzione, compresa quella pro, escluse lavorazioni speciali (tipo 58/0.95 e poco altro) in Thailandia.

Ieri ha annunciato che usufruirà dei fondi messi a disposizione dal governo per riattivare la fabbrica di obiettivi di Otawara detenuta dalla sussidiaria Tochigi Nikon.

Il nuovo complesso, operativo nel 2026, necessiterà complessivamente di oltre 200 milioni di euro di investimenti, sarà ad alta robotizzazione ed è previsto che resterà attivo fino al 2026.

Produrrà obiettivi per conto delle collegate, per fotocamere, microscopi, strumenti di misura e scanner per microlitografia.

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  • Amministratori

La domanda che sorge spontanea e che faccio a quanti sono ancora presenti su Nikonland è :

ma se Nikon non ha più fabbriche in Cina dal 2017 eppure ci sono svariati obiettivi Nikon marchiati "Made in China" a tutt'oggi (come anche il pregiatissimo nuovo Nikkor Z 85/1.2 S e i vari 400/4.5 e 800/6.3 PF)  chi li costruisce ?

Un abbraccio accademico con bacio in fronte a chi risponderà appropriatamente.

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  • Nikonlander Veterano
1 ora fa, M&M ha scritto:

La domanda che sorge spontanea e che faccio a quanti sono ancora presenti su Nikonland è :

ma se Nikon non ha più fabbriche in Cina dal 2017 eppure ci sono svariati obiettivi Nikon marchiati "Made in China" a tutt'oggi (come anche il pregiatissimo nuovo Nikkor Z 85/1.2 S e i vari 400/4.5 e 800/6.3 PF)  chi li costruisce ?

Un abbraccio accademico con bacio in fronte a chi risponderà appropriatamente.

Case come Viltrox che sfornano già ottiche autofocus dignitose. Altrimenti le fabbriche chiuse hanno solo cambiato denominazione sociale.

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  • Amministratori
44 minuti fa, Max Aquila ha scritto:

A Shenzen? accanto Godox?

Oppure.... 

 

al 2017 la posizione di Nikon in Cina era questa :

nikon-stabilimenti-mondo.jpg.cca79226350632fe884843cf0edeb934.jpg

peraltro tutte controllate da Nikon Hong Kong.
I due siti produttivi di Shanghai/Wuxi e Hangzhou sono stati liquidati e cessati nell'ottobre del 2017, mettendo a perdita i costi.
Là venivano prodotte le Coolpix e le Nikon 1, oltre agli obiettivi relativi etc.
Penso che il sito di Guangdong sia stato rilevato da Tamron (ma non ho notizie in merito).

Non mi risulta che ci siano siti produttivi di Nikon in Cina ad oggi.
Tochigi come ho scritto è stata chiusa nel 2021 ma verrà riattivata nel 2026. A Sendai fanno solo le uova di drago (come il 58/0.95).
Quindi oggi Nikon produce in proprio solo in Thailandia.

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  • Nikonlander Veterano

Onestamente mi lascia molto perplesso questa notizia. Magari una fabbrichetta da qualche parte deve essere rimasta, non penso che possano aver prodotto obiettivi lanciati nel 2023 ben 6 anni prima. Quindi penso la cosa più probabile è che ci sia qualche fabbrica cinese che produce per conto di Nikon senza che questa ne abbia la proprietà. Magari la stessa di Guangdong che non è più di proprietà ma produce ancora per conto di. E se fosse vero che è di Tamron si spiegano meglio alcuni intrecci di obiettivi rimarchiati e collaborazioni varie.

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  • Nikonlander Veterano

Ma quindi, l'osservazione di Mauro? Gli obiettivi marcati Made in China, da dove arrivano o meglio chi li fa?

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Ospite
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