Ieri ero in trasferta per fare da consulente per determinare degli esemplari per conto di un museo, e in più fotografare del materiale per la mia ricerca scientifica. Il tempo disponibile non era molto (un giorno e mezzo per tutto) e le condizioni di ripresa improntate al fai da te. Siccome non sapevo se l'esemplare sarebbe stato interessante mentre sapevo già che le dimensioni non erano troppo piccole e quindi non avevo bisogno di un vero macro, ho deciso per la massima agilità senza rinu
Mi piacciono le belle foto di street, così ci sto provando, con risultati... alterni.
Quel che ho sicuramente capito è che fare una buona foto di street è tutt'altro che facile. Come per cucinare un piatto appetitoso, occorre saper scegliere e dosare bene gli ingredienti, così è per la fotografia di street (per tutta la fotografia a dire il vero ), altrimenti il rischio di ottenere una più una insipida minestrina da mensa aziendale è molto alto.
Molti non se ne rendono conto e pubblicano
Una foto per essere apprezzata non deve aver bisogno di spiegazioni, se no vuol dire che non è riuscita. Vero, ma non del tutto e soprattutto, non sempre.
Ci sono indubbiamente foto di immediata lettura e comprensione che non hanno bisogno di una introduzione, tuttavia per noi appassionati di fotografia piace sapere di più sui come e sui perchè, non perchè la foto lo necessiti, ma perchè è interessante per chi la guarda poter avere un quadro più completo sia sui motivi dell'autore che vol
...aguzza l'ingegno.
Se qualcuno di voi legge La Repubblica online forse lo sa già. Se no qui: https://www.repubblica.it/scienze/2020/07/02/news/e_italiana_la_piu_antica_pinna_dorsale_in_un_rettile-260764690/
C'è un reportage sulla mia ultima fatica scientifica (e come vedete ci sono foto fatte da me -sull'articolo scientifico ce ne sono di più- del tipo che faccio di solito, niente di poetico).
Ego a parte, ne scrivo per fare un piccolo resoconto di una realizzazione abbastanza nuov
Visto il lockdown che mi tiene in casa, dopo il lavoro (telematico, ma intenso) mi sono ritagliato un po' di tempo per selezionare quelle che penso essere le mie foto in bianco e nero preferite (gatti esclusi ).
Ho fatto anche paesaggi in bianco e nero, però nelle mie foto preferite accade che ci sia sempre una presenza, del movimento, un contrasto fra i soggetti.
Se non c'è un vivente, ci deve essere comunque qualcosa che si muova o che
Condivido una piccola soddisfazione, perdonatemi.
Il lavoro del paleontologo e quello del detective si somigliano, l'ho scritto più volte, pochi indizi, molto lavoro, competenza ed un po' di immaginazione.
Certe volte si ha a disposizione proprio poco. Come in questo studio dove tutto quello che c'è è meno di mezzo scheletro.
La prima parte dell'indagine consiste nel riconoscere, descrivere le ossa per capire cosa c'è, cosa manca e quel che c'è cosa dice.
In questo c'è solo u
In questo periodo sto sfruttando al massimo la situazione per organizzare un nuovo corso, in previsione di un riassestamento del Corso di Laurea in cui insegno. In parole povere, sarà un corso in cui do' le basi per provare a capire, partendo dal solo scheletro, o addirittura da poche ossa sparse, come era fatto un animale, soprattutto come si muoveva (poteva correre? poteva saltare? sapeva arrampicarsi? oppure sapeva scavare? nuotava con le zampe o con la coda?) e cosa mangiava (era un preda
Nel 2017 avevo fatto una piccola mostra fotografica , intitolata "Segni nella Pietra", che aveva riscosso un certo successo. Le foto erano state scattate con la SIGMA SD Quattro H di cui avevo apprezzato l'eccezionale resa del sensore.
La mostra sarà riproposta a Marzo di quest'anno in una sede diversa e di maggiore richiamo, a Varese. Gli organizzatori mi hanno chiesto però delle foto in più. Sulle prime ho pensato di riprendere la SIGMA, poi ho cambiato idea e mi sono portato la Nikon
Oggi ho voluto provare a fare "quasi" wildlife photography con la Nikon Z6, scegliendo un soggetto non terribilmente difficile ma comunque impegnativo: cince e altri uccelletti. Avevo già provato (con la Z6 di Mauro e un'altra volta con quella di un amico) a fotografare "uccellacci", dalle poiane agli aironi, con buoni risultati, ma gli "uccellini" sono più sfidanti, per le dimensioni (molto piccole) e l'irrequietezza.
Ulteriore elemento di difficoltà la giornata, iniziata con la nebbia e
Se ne va. Fine d'anno,ora di bilanci?
Ma sì, come ho fatto per il 2018, provo a ripensare come è stato quest'anno, fotograficamente parlando.
Per me è un esercizio utile, magari anche per altri. Ripercorrendo le foto, mi rendo conto se qualcosa è cambiato, in meglio, in peggio, se è valsa la pena. E non mancano le sorprese che la memoria burlona mi aveva nascosto.
E' una cosa che faccio per me, ma mi piace condividerla, come due chiacchiere di sera fra amici.
Tagliamo corto! Come è st
... l'ho usata poco, perchè il tempo atmosferico e quello a disposizione hanno congiurato contro di me.
Per questo non scrivo (per ora) un articolo sulla Z 6, non potrei dire niente di più o di meglio di quanto hanno già scritto Max Aquila, Massimo Maratta e Massimo Vignoli (in ordine alfabetico) nei loro eccellenti articoli.
Mi riservo però di contribuire in modo originale (ossia senza ripetere quanto già scritto) in futuro, con un articolo sull'uso della Z6 nella macro close-up sul cam
Oggi finalmente un po' di tempo libero ed un po' di sole nella stessa giornata. Volevo mettere alla prova la Z6 per vedere come se la cavava con il 200-500 nel fotografare i piccoli passeriformi.
Arrivati sul "solito posto" dove c'erano posatoi adatti a fotografare cince e pettirossi dall'auto, troviamo che la zona è diventata una mezza discarica, altro che passeriformi.
Piano B: lì vicino ci sono le vasche di fitodepurazione di Castano Primo, luogo amato dai birdwatcher, meno dai foto
Vezio è un piccolo borgo appena sopra Perledo, vicino alla più famosa Varenna, in provincia di Lecco.
E' un paesino caratteristico dominato da un castello millenario, antico avamposto militare, con un alto mastio merlato e cinta di mura. E' visitabile e da lì si possono ammirare interessanti scorci del Lago:
Ma non mi interessa farvi vedere cartoline. Una delle particolarità del castello di Vezio è che ci sono i fantasmi. Mute presenze che accolgono i visitatori.
Questa volta uso le mie foto a scopo divulgativo, sperando che comunque siano "anche" gradevoli.
Vi avviso, quanto scrivo può sembrare polemico, ma sono le mie opinioni, sulle quali potete benissimo non essere d’accordo. Discussioni e critiche costruttive sono ben accette (se no che scrivo a fare?), astenersi però da posizioni intransigenti o aggressive.
Dall’alba della civiltà l’uomo ha sempre creato delle “razze” di animali (= varietà all'interno di una specie) a par
Non sono un vero appassionato, nè un profondo conoscitore dei dettagli meccanici, però le auto sono fra le cose che mi piacciono abbastanza, se c'è qualche occasione non impegnativa di vedere delle auto in mostra, ci vado a fare un giro.
Domenica 15 settembre a Milano in corso Buenos Aires c'è stata la Festa dei Motori, in cui venivano esposte sia macchine storiche, che auto curiose, inoltre molte case automobilistiche presentavano i modelli del 2019. Purtroppo l'ho saputo tardi e così qua
L'area naturale delle Balze del Valdarno si trova nel Valdarno superiore, tra il torrente Resco e il torrente Ciuffenna, e comprende un'area che va dal comune di Reggello a quello di Terranuova Bracciolini.
Fenomeni geologici di erosione da parte dei fiumi rimasti dopo l'estinzione del Lago pliocenico del Valdarno Superiore hanno permesso la formazione di calanchi, balze e pilastri di erosione, creando una morfologia caratteristica di grande effetto.
La fase erosiva continua anche adesso
Questo mio articolino è un po' un test e un po' una nota di costume.
Dalle sapienti mani del mio collega ed amico Fabio (di cui ho già scritto) è uscita un'altra scultura.
Prima la fotografia:
Mi sono cimentato in alcune riprese still life. Ho usato la Nikon Z6 con il 24-70mm f4, flash Godox 860 V con trigger angolato da dietro e/o di lato ed una serie di pannelli diffusori/riflettenti "fai da te". Ecco un paio di risultati:
Un profilo:
Nikon Z6 24-70m
Oggi sarei dovuto andare a fotografare nientemeno che l'Upupa, sulla base di segnalazioni attendibili, ma ricevo un messaggio whatsapp venerdì scorso che mi annuncia che dopo le catastrofi atmosferiche l'Upupa è sparita. Pazienza, viriamo su dei capanni del vercellese dove ci sono dei canneti ricchi di aironi rossi, telefono e mi dicono che i capanni sono impraticabili sempre causa danni atmosferici.
A questo punto... mollo. Mi riduco ad un'uscita nell'hinterland per vedere se riesco a
Per il weekend del 4-5 Maggio davano tempo tra il brutto ed il pessimo, allora niente uscite naturalistiche. Mi dicono che a Villa Castelbarco a Vaprio d'Adda MI (sì, è la stessa del festival dei gatti) fanno il Festival dei Gufi. La homepage dell'evento recita così:
"E' la più importante manifestazione in Europa dedicata al mondo dei rapaci notturni, ideata per far conoscere al grande pubblico questi animali fantastici, misteriosi, magici." Annunci anche un convegno scientifico " STR
L'amico Paolo (Vento) ha richiamato la mia attenzione su una notizia che circola da qualche giorno su diverse testate.
Il governo australiano starebbe pianificando l'uccisione di due milioni di gatti "selvatici"; in realtà si tratta di gatti domestici "rinselvatichiti", abbandonati o fuggiti, perchè in Australia non sono mai esistiti felini selvatici; il termine corretto sarebbe "ferali" o più volgarmente, randagi. Questa proposta avrebbe lo scopo di proteggere la gravemente minacciat
In diversi articoli (ad esempio qui) ho scritto di zoom e lenti addizionali. Sono una soluzione pratica e leggera per fare macro di discreta qualità, a patto di usare lenti addizionali acromatiche (quelle a due elementi come le Nikon 5T e 6T e le Marumi DHG) e di non voler esagerare con la potenza (espressa in diottrie), perchè più la lente è potente, minore è la distanza di messa a fuoco, minore la profondità di campo e maggiori le aberrazioni che si introducono. Per me una lente da 3 diot
Nel mio reportage su Fabio Fogliazza ho mostrato numerose foto delle sue ricostruzioni di uomini preistorici, foto che non erano mie ma di Giorgio Bardelli. Giorgio ed io abbiamo diversi punti in comune, abbiamo studiato nella stessa Università, siamo entrambi naturalisti fotografi (nell'ordine) e nikonisti. Con una sua intervista concludo questa trilogia di "amici al Museo". Ma lascio che sia Giorgio a parlare di sè:
Qualcosa su di te
Sono nato a Milano nel 1965, malamente dip
Se per caso siete stati di recente in un moderno Museo di Storia Naturale, come ad esempio quello di Milano (Corso Venezia 55, dentro ai Giardini Pubblici), avrete visto come è cambiato il modo di esporre gli animali.
Non più rigidi come statue (come "imbalsamati" ) fissi su quattro zampe, gli animali vengono esposti in pose molto dinamiche, come colti in un momento di vita, e non più in aride teche, ma ben ambientati in splendidi diorami che ricostruiscono il più fedelmente possibile l
L’amico Effe, commentando questo mio articolino in cui ho pubblicato delle mie foto ad una scultura di Fabio Fogliazza, autore di una ricostruzione dell’Uomo di Neandertal di risonanza internazionale, fra altre cose mi scrive:
"...l'argomento è veramente interessante e mi piacerebbe saperne di più del lavoro che svolge il tuo amico Fabio: come nasce una ricostruzione, le tecniche che utilizza. Ti sto proponendo un altro blog, mi rendo conto, ma sono veramente curioso."
Gli avevo
Fabio Fogliazza è un amico ed un collega, è preparatore al Museo di Storia Naturale di Milano, ma non si limita a questo. La sua formazione è artistica, ha studiato a Brera ed ha creato cioè dipinto e scolpito ricostruzioni di animali e uomini preistorici che gli hanno dato fama internazionale. se volete farvi un'idea di lui date un'occhiata QUI .
Chi legge il National Geographic avrà senz'altro visto la sua ricostruzione dell'Uomo di Neandertal che ha fatto il giro del mondo: