Upupa, storia di famiglia
Quando sei in compagnia, fotografare in capanno è un'occasione di allegria e scherzi. Quando sei da solo è un ritiro spirituale. Entrambi fanno bene.
Ero andato per fotografare l'Upupa, in ritardo rispetto ai programmi, ormai siamo a fine stagione, i giovani hanno abbandonato il nido quindi le occasioni sono minori, e anche i comportamenti diversi, ma siccome non ho potuto prima, ho deciso di accontentarmi.
Le innumerevoli cince, i picchi rossi, il picchio muratore e tutta l'allegra indaffarata folla di spiritelli del bosco, c'erano tutti, ma mi sono limitato a guardarli, scattando pochissimo. Un po' perchè ne ho migliaia di foto, ed un po' perchè stare anche solo a vederli bere, mangiare, litigare, fare il bagno, fuggire al primo rumore sospetto è benefico, è da consigliare a chiunque soffra di stress. Palline colorate che frullano cinguettanti... scusate, sto facendo del lirismo.
Torniamo all'Upupa.
Arriva improvvisa da qualche angolo, fulminea atterra. Le Upupe si nutrono al suolo, sondano il terreno con il loro lunghissimo becco sottile e afferrano vermi, insetti, quasiasi cosa riescano ad ingoiare.
Altrettanto fulminea riparte in volo diagonale, sparendo dietro al capanno. Hum, è stato comunque bello vedere l'Upupa, ma dal punto di vista fotografico, non ho cavato molto, Se non la classica foto un po' leziosa sull'albero con la cresta aperta, almeno (anzi meglio) avrei voluto qualcosa di insolito, in più dello zampettare qua e là.. Come ho scritto da qualche parte (copiando qualcun altro ) le migliori foto agli animali sono quelle in cui stanno "facendo gli animali", ossia mostrano un comportamento tipico della loro natura.
Dopo due o tre passate sempre "alimentari", penso che non ci sarà poi molto di più da fare.
Invece ecco che arriva un'altra Upupa e ... la magia ha inizio.
Una delle due è un giovane che ormai ha abbandonato il nido, prova già a nutrirsi da solo, ma continua a dipendere (o a elemosinare?) dal genitore il quale si da' da fare per catturare prede che poi corre a portare al giovane che attende a becco spalancato. Nota bene, è l'adulto a correre, il giovane aspetta. Lascio parlare le foto.
Magia ho scritto prima, perchè per me è così, quando vedo scene di vita naturale sono incantato. Poche cose mi fanno felice come un bambino quanto il poter ammirare scene così (c'è un libro, "Cose Sagge e Meravigliose" di A. Durrell, leggetelo e avrete un'idea minima di cosa voglio dire) e poi sono più che felice grazie alla fotografia, di poter portare a casa il ricordo, per me e per condividerlo.
Poi, l'Upupa giovane se ne va, l'adulto si posa su un ramo. Quasi un saluto.
Le sussurro un addio ed un grazie per il bellissimo momento che mi hanno fatto vivere.
NOTA tecnica, foto da capanno, nessun crop, Foto scattate con nikon Z6 e Sigma 150-600 C. Non esprimo commenti "attrezzistici" per mantenere il focus sull'aspetto Fotografico Naturalistico. Problema reale, erano troppo spesso in ombra.
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