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Silvio Renesto

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Finito lo sfibrante semestre di lezioni e altre attività più o meno sgradevoli, mi sono preso una pausa di meditazione: una giornata in un capanno fotografico.
Frequento i capanni molto meno di un tempo, ma quando mi arriva una dritta interessante, ad esempio l'avvistamento di qualche bel soggetto che non ho mai fotografato, cado in tentazione (o cedo alla tentazione?) e ci torno.
Poi, si sa,  non è detto che il soggetto quel giorno si presenti (così ahimè è stato!), ed è un peccato, ma il tempo nel capanno è lo stesso un tempo speciale per me. Soprattutto d'inverno.
Si comincia a giocare già la sera prima quando, oltre a scegliere l'attrezzatura fotografica, si prepara l'abbigliamento tecnico che ti permetterà di resistere fermo per ore a 3 gradi centigradi o giù di lì e scattare senza congelarti le dita. Non vorrai rovistare nell'armadio alle 5 del mattino torturando il sonno alla la povera consorte, no? Prepari prima e intanto pregusti già la piccola avventura!
Se ci sono anche gli amici,  fin dalla partenza si entra nell'allegro mood tribale degli antichi ominidi maschi in spedizione. Purtroppo entrambi i miei soliti compagni d'avventure si erano presi un male di stagione, quindi niente tribù. In solitaria il mood è diverso, più riflessivo, ma è bello lo stesso.
Appartengo ad una generazione a cui guidare piace, il rumore da trattore del mio turbodiesel è gradevole e il pezzettino finale di strada di campagna con le sue curve e sconnessioni mi diverte. Anche questo fa parte del gioco.
Nel capanno, una volta piazzato il cavalletto, montato il cannone (il SIGMA 150-600mm C) con la Z6 ed il cannoncino (un 300mm f4) da usare prevalentemente sulla Zfc ( a mano libera per inquadrare angoli scomodi o quando la scarsa apertura  massima del Sigma è troppo  ...scarsa) mi metto ad aspettare.

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Una Ghiandaia sospettosissima.  Sono convinto che in qualche modo si sia accorta di me.

Non sono una persona particolarmente paziente, al contrario, ma il bosco mi piace, mi piace starci,  sentire e guardare gli uccelletti indaffarati nel loro chiassoso viavai. E' come guardare in un acquario molto, molto vivace. E' un tempo davvero piacevole, anche  senza scattare foto. Alcune specie infatti non le fotografo quasi più, a meno di pose particolari, perchè ho già tantissime loro foto nel mio archivio, ma è sempre bello starle a guardare. Per questo posso stare ore ed ore tranquillo nel capanno.

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Picchio Rosso "indaffarato".

Però, capiamoci, non faccio centinaia di chilometri all'alba per fare psicoterapia, ma per fotografare e quando arriva qualcosa che interessa, o succede qualcosa di interessante, si scatta, perchè quello è la "ciccia" la parte gustosa della giornata. 

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Maschio di Capinera, grigio su grigio

 

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Fringuello, "salmone" e verde.


Fotografare gli animali per me è un momento di comunione col soggetto. E' un rapporto a senso unico purtroppo, perchè devo essergli invisibile, per non recare disturbo, stress e , naturalmente, perchè altrimenti scapperebbe subito. Gli animali sono sensibili, ma non telepatici.

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I Pettirossi mi hanno fatto compagnia quasi tutto il giorno, anche troppo ravvicinata.


Cos'è qualcosa di interessante? Un soggetto visto di rado, oppure un bell'accostamento di colori tra soggetto e sfondo od una posa simpatica, un'attività insolita, insomma, occasioni non mancano.

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Il Picchio Muratore mi ha concesso le foto migliori della giornata.


Purtroppo la star del momento, il motivo della mia uscita quel giorno era indisponibile, cose che con gli animali liberi può capitare e capita (due giorni dopo invece c'era, come mi hanno crudelmente dimostrato, mandandomi le foto). Non mi nascondo dietro un dito, mi dispiace e il fatto mi ha tolto un po' di soddisfazione per giornata, però sono sincero, una volta mi sarei proprio arrabbiato, pensando di aver solo sprecato del tempo. Invece adesso preferisco vedere il lato pieno del mezzo bicchiere: Mettiamola così: Ho  passato delle ore piacevoli ed  ho portato a casa qualche buona immagine. Già qualcosa, no?

 

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Autoritratto riflesso in un finestrino del capanno. Quadro nel quadro alla Cartier Bresson (beh quasi  :P ).  Col cellulare?   Ebbene sì.

Ah, non vi ho detto chi doveva essere la star? Eh... Picchio Nero!  Sarebbe proprio stato un bel vedere (e fotografare!). 

 

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3 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Bella selezione di immagini.

Sul fatto che sia piacevole prendersi del tempo con se stessi in situazioni come quella mi trovi assolutamente d'accordo. Lo faccio spesso, non tanto in capanni per uccellini che non ho occasione di frequentare da molto tempo (ma come te ho fatto molte fotografie in quelle situazioni e credo sia difficile per me fare meglio), ma in generale in appostamento o in montagna. Tempo fa ho letto qualcosa che sostanzialmente spiegava che chi sta bene solo con se stesso solitamente ha una innata curiosità ed una interiorità molto articolata, attraverso le quali trova costantemente stimoli di riflessione. Non so se sia vero, ma mi piace pensarlo.

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  • Nikonlander Veterano

Una giornata tipo da fotografo solitario. Capita. E devo dire però che quando si è soli si lavora con più attenzione, ci si immerge nell'ambiente circostante tanto che ogni rumore potenzialmente potrebbe nascondere una sorpresa. Poi magari la star del giorno non si fa vedere ma l'aspetto positivo è che se l'avessi incontrata avresti sicuramente raccontato una storia diversa. Invece a me questa storia piace, mi ci ritrovo molto. Naturalmente, Silvio, le foto che hai portato a casa sono ottime.:)

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  • Nikonlander Veterano

Concordo con quello che dici sullo stare solo.....per fare Foto o meglio ancora per Osservare. Osservare quello che succede intorno a noi e che la Maggior parte della Gente non vedrà o Sentirà mai ( anche se diciamola tutta, credo che non gliene importa proprio, di quello che si perdono), ma questo molte volte mi ha convinto e fatto pensare di essere diverso, non Meglio o Peggio solo diverso e non mi dispiace proprio.
Capanni ormai sono anni che non li frequento e non sono mai stato in un Capanno attrezzato, perchè non mi è capitata l'occasione, il mio capanno è la macchina con la quale per ottenere qualcosa ci vuole forse più pazienza ma che essendo mobile lo puoi mettere quasi da tutte le parti.

Comunque le foto sono Buone l'unica che non mi piace perchè mi sembra poco verosimile è quella del Fringuello, forse fatta con il 300 quindi il soggetto particolarmente piccolo ed invece troppo di quel ramo-posatoio sistemato nel nulla.....
Auguri Silvio 
Auguri a Tutti..... 

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