Noi vediamo gli animali solo come parte del mondo della natura? No di certo. Sono parte vitale del nostro mondo interiore. Amiamo quelli che sono nostri compagni di strada nella vita, degli altri  ne ammiriamo la bellezza, la simpatia o per l’impressione reale o meno di dolcezza, di fierezza e potenza, oppure li odiamo perché pericolosi, che sia vero o meno. Qualcuno può rimanere indifferente agli animali, ma è raro.
Ci sono però animali speciali, diversi secondo i popoli e nei tempi, a cui l’uomo ha attribuito una natura misteriosa, arcana. Animali non più semplici “bestie” ma simboli di poteri sovrannaturali o addirittura dotati di quei poteri, e la cosa rende inquieti, intimorisce. Specialmente se riguarda il confine fra i mondi della realtà e del soprannaturale. Un po’ come il bosco cambia dal giorno alla notte così tanti animali possono avere (noi gli diamo) un lato oscuro. Perchè possono andare  e venire dall'altra parte 

Adesso si mette a scrivere di nuovo sul Gatto… No, non vi preoccupate. Anche se il Gatto forse è il più famoso, almeno oggi, ce ne sono tanti altri.

Dal film Constantine. Tratto dall'omonimo fumetto.

Senza stare a scomodare la letteratura (Poe ad esempio), restiamo sul folklore. Abituato a nutrirsi di carcasse, il Corvo diventa un simbolo di morte e portatore di sciagure per la cultura occidentale, specialmente europea.
Nel medioevo i Corvi erano compagni delle streghe come i Gatti. Erano dei diabolici messaggeri e secondo certe tradizioni dell’Europa dell’Est le streghe potevano assumere l’aspetto di un corvo, se necessario.

Trattato sulle streghe.

La Maleficent originale Disney

La sexyssima Amelia e  Gennarino, sempre Disney.

Nelle culture popolari del Nord ed in quelle dei Nativi Americani, il Corvo assume poteri e significati  spesso opposti a quelli del Medioevo Cristiano.

In Scandinavia il dio Odino aveva per compagni due Corvi, Huginn e Muninn (Pensiero e Memoria), ogni mattina li lasciava andare per il mondo e la sera i Corvi tornavano, gli si posavano su una spalla e gli raccontavano ciò che avevano visto e sentito. Forse per questo il legame simbolico tra i Corvi e gli occhi, il vedere lontano (oltre al fatto che gli occhi sono la prima cosa che beccano ai cadaveri)

Huginn e Muninn, copertina di disco.

Per i nativi americani il Corvo è un mediatore tra il mondo dei vivi e il regno dei morti.

Il rimpianto Brandon Lee nella sua migliore interpretazione.  Il rapporto tra la sua persistenza in vita ed il corvo è una delle cose migliori del film.

Oppure fautore di magie e di metamorfosi (lo stregone Yaqui Don Juan vero o immaginario che fosse, di cui scrisse il misterioso e visionario Carlos Castaneda, aveva per animale guida un Corvo e poteva trasformarsi in Corvo).
Come animale intelligente il corvo rappresentare un ampliamento della coscienza, come le droghe psicotrope che questi popoli assumevano.

Il Corvo, insomma, è sempre simbolo di trasformazione, di sé o del tutto, simbolo del passaggio dall’ignoranza alla conoscenza, dalla vita alla morte, dal male al bene (o viceversa).

Ho provato a rendere tutto questo che  rimuginavo nella mia testa (!) scattando ed elaborato la fotografia che vi propongo. Perchè certi  passaggi che ci possono capitare, suscitano timore e lo sguardo di chi ci vuole accompagnare non è sempre rassicurante. Questo ho voluto rendere nella foto, ma a voi il giudizio.

E per i pignoli, sì è una Cornacchia, ma cambia poco, e poi per gli inglesi sono tutti Crows (i Raven - i Corvi Imperiali, purtroppo non è facile trovarli).