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  • Massimo Vignoli
    Massimo Vignoli

    In Namibia con le Nikon Z

    La Namibia non è esattamente il primo paese che viene in mente pensando all’ Africa, moltissimi scelgono altre destinazioni più note (Kenia, Tanzania, Sud Africa,….).
    Io l’ho scelta perché, documentandomi, ho scoperto che è contemporaneamente ricca di cose interessanti da vedere e molto sicura, entrambi requisiti indispensabili per un viaggio di famiglia come sono state le mie vacanze agostane. Così sicura che ho fatto tutto in self-drive, guidando un 4x4 a noleggio per oltre 4.000Km effettivi di cui la maggior parte, direi i 3/4, su piste sterrate ma prevalentemente, nel pieno della stagione secca, in ottime condizioni.

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    Per l’organizzazione mi sono appoggiato a HB Safaris, un tour operator con sede a Windhoek (la capitale della Namibia) ma gestito da italiani: Emiliano e Stefania. Qui il loro sito, che in verità è un po’ scarno ma non fatevi trarre in inganno: sono molto capaci e professionali ed hanno fatto un lavoro splendido. Con loro abbiamo pesato con attenzione cosa includere, cosa escludere e quanto tempo passare nelle diverse zone, definendo cosa fare giorno per giorno tra le varie opportunità disponibili e prenotando le attività per le quali un supporto è indispensabile (es. Il driver per le dune della skeleton coast o l'interprete-accompagnatore per il villaggio Himba). Un lavoro che ha portato ottimi risultati, devo dire che è stata proprio una vacanza fantastica a 360°, che loro hanno davvero reso facile, risolvendo anche i casini combinati dalla compagnia aerea (che ci ha fatto arrivare il giorno successivo rispetto al previsto, con necessità di "ripianificazione al volo" della prima notte). Mi hanno anche dato alcune utili "dritte" per il safari in Etosha, dove siamo stati 4 giorni, cercando gli animali da fotografare, cosa di grande soddisfazione e divertimento non solo per me ma anche per Anna e Margherita (NDR: Etosha non è una game reserve privata zeppa di animali, ma un parco nazionale di 22.000km quadrati. Per riferimento: il Parco del Gran Paradiso è 700km2, la Valle d'Aosta è 3.300km2).

    Il materiale fotografico.
    - 2 Z9
    - 24-120/4
    - 100-400/4.5-5.6
    - 600/4TC
    - una batteria di scorta (mai usata).
    - 2 CFExpress da 512GB, una per corpo, ed 1 da 325GB in riserva (in realtà ho fatto molte meno foto del solito, complessivamente circa 6.000, avrei avuto bisogno di molto meno spazio).- materiale per la pulizia del sensore (pompetta, liquido e palette. Mai dovuti usare: la tendina protettiva della Z9 è impagabile!).

    Tutto dentro uno zaino Kiboko 30L+, che consente un uso ottimale delle dimensioni ammesse dalle compagnie aeree come bagagli a mano, un’ottima capacità di stivaggio ed un notevole confort nell’uso a pieno carico. Per la cronaca, conteneva anche un numero notevole di altre cose (kindle, cuffie, telefono, documenti, i blister dei medicinali che assumo, una maglia per la notte in aereo,…).

    Con i suoi 12kg eccedeva di 4 il peso ammesso dalla compagnia, ma l’ho gestita dando i due corpi a mia moglie al momento del check-in (il suo zainetto era decisamente entro la franchigia). Non avessi avuto questa opportunità avrei utilizzato, come al solito, una borsa porta PC (per la compagnia che ho usato, e pressoché per tutte quelle non discount, è ammesso, oltre ad un bagaglio a mano, un PC o un “personal item”). Ovviamente qui fanno premio due cose:
    - l’incredibile leggerezza del 600/4TC e del resto degli oggetti rispetto all’equivalente materiale dell’era DSRL.
    - la disponibilità di schedine molto capienti, performanti e sicure, tali da non rendere più necessario “svuotarle” giornalmente sul PC, che non ho portato anche per evitare la tentazione di “distrazioni serali” dal godermi la vacanza con la famiglia.

    Come dicevo il giro è stato molto vario così come le situazioni di ripresa, per luce e soggetti. Siamo in Nikonland, quindi iniziamo a parlare di tools. 

    Il 24-120/4S è LO zoom transtandard, grandissima utilità e qualità. Perfettamente a suo agio nel fotografare i paesaggi, anche nel vento forte del deserto, nel fotografare le persone, purché si abbia adeguata sensibilità ed educazione nel proporre la fotografia invece di cercare di rubarla, e nel reportage. Letteralmente un pilastro del mio corredo, una delle lenti dalle quali faticherei di più a separarmi. E dire che i 24-xxx usciti tempo per tempo con bocchettone F li ho provati tutti non gradendone nessuno. 

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    Il 100-400/4.5-5.6 è lo zoom per le fotografie di animali ambientate. Suonerà strano a chi ne ha letto i test su Nikonland, compreso il mio, ma era l’oggetto meno performante che avevo con me. Questo perché in termini di focali, maneggevolezza, stabilizzazione, nitidezza è eccellente. Ma nelle situazioni di scatto nelle quali l’ho usato le immagini hanno spesso risentito di uno sfocato nervoso, che è il suo punto di debolezza.
    Certo, tutto non si può avere ed un 100-400 meglio di questo sul mercato non c’è. Non di meno, lo sfocato del 70-200/2.8  o del 400/4.5 è di un’altra categoria e se devo dire cosa vorrei che Nikon tirasse fuori adesso è una miglior soluzione in questo range di focali (magari un 100-300/4?).

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    E siamo al 600/4 TC VR S. La qualità delle fotografie che produce questo oggetto è stratosferica, sotto ogni profilo. Non c’è bisogno di guardare i dati di scatto per riconoscere quali immagini sono prodotte dalle sue lenti. Ma, visto il prezzo, sono considerazioni sicuramente attese.
    La sorpresa vera, a portarlo sul campo, è quanto sia facile da usare. 

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    Non è facile spiegarlo, questa opinione deriva da una grande quantità di dettagli che si toccano con mano nell’uso quotidiano. Provo a fare sintesi di quelli che più mi hanno conquistato:
    - TC integrato: dove c’è polvere e senza avere la lente su treppiede (e quindi mancando di una terza mano….) non è solo il modo velocissimo e silenzioso di cambiare focale, è l’unico modo di farlo! E senza avere apprezzabili penalizzazioni in qualità (e qui andrebbe fatto un discorso legato alla qualità dell’aria tra la lente ed il soggetto, che spesso porta a spasso gli youtubber). Davvero questo è sia un 600/4 che un 840/5.6.
    - Stabilizzazione: dominando la tecnica, il tempo di scatto necessario si determina davvero solo in base al movimento del soggetto.
    - Manegevolezza: ok, non vi voglio convincere che sia piccolo. Non lo è. Ma è perfettamente bilanciato e si usa benissimo sul beanbag appoggiato al finestrino, anche grazie al fatto che si può disattivare la ghiera di messa a fuoco. Si usa benissimo a mano libera, inquadrando attraverso il finestrino aperto dall’altra parte dell’auto. E viaggia bene in aereo,  come nessun altro 600/4 Nikon (direi che vicino gli sta solo il 600/4 Sony…. Che però non ha il TC integrato). Per cui si, questo 600/4TC è a pieno titolo un altro dei pilastri del mio corredo.

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    La Z9 è fantastica, ormai lo sappiamo tutti. Senza alcun dubbio è la migliore Nikon che io abbia mai usato, sotto ogni aspetto.
    In un viaggio del genere, considerata la molteplicità dei soggetti, ha distanziato la D5 (e la D6) nel mio gradimento ancora più del solito. Molti i motivi: Innanzi tutto la gamma dinamica del sensore, l’efficacia dell’autofocus, la silenziosità e la capacità di vedere a mirino come cade la luce.
    Ho apprezzato molto anche un ulteriore aspetto: le ricaricavo, a sere alterne, con il cavetto USB-C ed il “carichino” del telefono. In questo modo si risparmia ancora peso.
    Aggiungo anche che per prudenza ho portato il materiale per pulire il sensore ma non ho mai dovuto usarlo: la tendina a protezione del sensore è fantastica!

    Come d’uso, qualsiasi commento o domanda su viaggio, strumenti e... emozioni è molto gradito.

    Massimo per Nikonland (c)
    17/9/2023

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    Commenti Raccomandati



    • Nikonlander Veterano

    L'articolo era già lunghissimo ed ho preferito aggiungere qui.
    Parlare di emozioni.

    Una fortissima è stata nel villaggio Himba. Ci siamo conosciuti, attraverso l'interprete noi chiedevamo a loro della loro vita e loro della nostra. Una chiacchierata sugli estremi degli stili di vita possibili. Due diversi universi.
    Mi hanno dato il permesso di fotografarli, non lo avrei fatto senza anche se, inutile dirlo, era una delle cose che volevo fare assolutamente. Ed allora ho fatto una cosa. Dopo il primo scatto, ho fatto vedere nel monitor l'immagine. Ed ho continuato così. 

    Dopo 5' tutti i bambini volevano che li fotografassi, venivano da me e guardavano nella macchina per vedersi. E ridevano. 

    E' stato uno dei momenti più belli da quando fotografo.
     

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    • Nikonlander Veterano

    Bentornato Massimo, aspettavo questo reportage 

    Mi piace molto la divisione delle foto e le opinioni per focale utilizzata che associano tecnica ed impressioni.

    Le foto sono tutte belle ed anche emozionanti, le mie preferite sono la prima e il bambino con la mamma, poi quelle con il 600 sono fantastiche non solo x la nitidezza e lo sfocato ma anche per l ambientazione e gli attimi che sei riuscito ad cogliere 

    E qui mi fermo per le foto.

    Forti le emozioni che emanano le tue parole e che trasmettono, anche se io non ero li

    Sentire dei bambini che potevano vedersi in un display deve essere stato molto ma molto emozionante 

    Lavoro magico ma con Te non poteva essere altrimenti

    Great! 

     

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    • Nikonlander

    La Namibia non è esattamente il primo paese che viene in mente pensando all’ Africa, moltissimi scelgono altre destinazioni più note (Kenia, Tanzania, Sud Africa,….).
    Io l’ho scelta perché, documentandomi, ho scoperto che è contemporaneamente ricca di cose interessanti da vedere
    , all'incirca è quello che ho scritto io iniziando il mio articolo sul magazine proprio dedicato al mio tour in Namibia.
    Splendide foto Massimo, le dune di sabbia, una bella varietà di animali e soprattutto la profondità degli sguardi, già da adulti, di due bambini (foto 2 e foto 5 del villaggio Himba). 

    Mi hai fatto tornare indietro al 2010. Grazie

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    • Nikonlander Veterano

    Viaggio bellissimo, foto bellissime, emozioni bellissime... Non so cos'altro dire se non i soliti complimenti. :bravo:
    Per le foto, soprattutto le ultime con il 600 sono di un livello difficilmente visto. Alcune poi riprese così dal basso che non so cosa aggiungere se non wow!

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    • Nikonlander Veterano

    Un reportage eccellente per testo e, soprattutto, per le foto, sempre  nel tuo stile, cambiano solo  gli scenari e  la ... temperatura :) .
    Sull'attrezzatura, hai scritto tu, hanno commentato altri, permettimi quindi di sorvolare, perchè importante lo sarà stata (...), ma qui voglio fermarmi ad ammirare la bellezza e la forza espressiva, l'emozione diversa ogni volta che hai saputo mettere  nelle immagini, tutte  coerenti con il tuo modo di rappresentare la natura. 


     

     


     

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    • Nikonlander Veterano

    Belle foto Massimo, come sempre.
    Difficile aggiungere qualcosa a quanto già scritto dagli altri.
    Ci hai proposto una serie di 27 scatti bellissimi, delicati, ambientati, effettuati dal giusto punto di ripresa e ben lavorati in PP.
    Complimenti e grazie per aver condiviso.


     

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    • Nikonlander

    Grazie della condivisione del tuo viaggio, mi ha suscitato molti ricordi

    Una decina di anni fa abbiamo anche noi fatto un viaggio in  Namibia. visti gli stessi paesaggi, e gli animali, i graffiti preistorici sulle rocce, le dune e i deserti a strapiombo su un oceano freddissimo; e  visitato i villaggi degli Himba, con le medesime impressioni ed emozioni che hai descritto. 
    Certo, le foto fatte da te, non solo per merito delle attrezzature che hai, sono molto meglio di quelle che avevo scattato io, ma è bello, e confortante, vedere che ancora nullo di quelle meraviglie è stato distrutto.

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    • Nikonlander Veterano

    Ciao Massimo, Bentornato!

    Che spettacolo la Namibia! Dalle mie parti ormai da diversi anni, chi va in Africa, va in Namibia. Forse perchè le mete più gettonate di un tempo ultimamente sono diventate un po' più agitate e pericolose?
    Ma nessuno... Nessuno! È tornato con le foto belle come le tue. (va beh, ovvio :-)  ).
    E comunque sei sempre il solito temerario, perchè te la sei girata tutta da solo! E che cavoli, mica da tutti!

    Le foto sono tutte molto suggestive, quella che ti invidio di più, nel senso che oltre ad essere bellissima è una foto che anche a me piacerebbe avere l'esperienza di scattare, è la sesta: quella del vento sulle dune al tramonto, e il mare sullo sfondo. Una goduria per gli occhi!

    Poi mi piace molto anche quella dell'elefantino. Credo che ne uscirebbe un'ottima versione anche in bianco nero.

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    • Amministratori

    :sorriso: hanno già detto tutto gli altricit. : quindi io conservo le parole per un prossimo articolo in cui il pubblico sarà stato meno generoso con i commenti :rotfl:

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    • Nikonlander Veterano

    Caro Massimo riconosco i tratti del viaggiatore, non del turista: lo testimoniano innanzitutto le tue foto  ma anche le parole con cui hai vestito questo resoconto. Ogni viaggio lascia una traccia sua particolare ed i tuoi, da quel che posso capire, non hanno una graduatoria: sono diversi ma simili perchè generano sempre profonde emozioni.

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    • Nikonlander

    Ciao, ottimo lavoro ma io vado un po controcorrente. Mi piace molto il racconto e le tue impressioni sull'utilizzo dell'attrezzatura fotografica, al contrario, le foto, pur essendo belle, non mi fanno scattare quel....avrei voluto essere li. Non so se questo dipenda dalle condizioni di luce che hai trovato, dalle situazioni, oppure dal fatto che ormai se ne vedono talmente tante che ci siamo assuefatti, ma queste sono le mie sensazioni.

    Un caro saluto.

     

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    • Nikonlander Veterano
    10 ore fa, Leo ha scritto:

    Viaggio bellissimo, foto bellissime, emozioni bellissime... Non so cos'altro dire se non i soliti complimenti. :bravo:
    Per le foto, soprattutto le ultime con il 600 sono di un livello difficilmente visto. Alcune poi riprese così dal basso che non so cosa aggiungere se non wow!

    Leo, davvero è stato un viaggio bellissimo, in assoluto, come esperienza vissuta. 
    Per le foto, sei molto gentile. La questione del punto di ripresa è nella sensibilità dei fotografi, molto meno in quella dei driver che trovi là e che credono che lo scopo del loro lavoro sia portarti vicino agli animali. Ed invece, come sappiamo noi, la cosa più importante è la luce, poi il punto di ripresa e solo in ultimo la distanza! 

    5 ore fa, cris7 ha scritto:

    Ciao Massimo, Bentornato!

    Che spettacolo la Namibia! Dalle mie parti ormai da diversi anni, chi va in Africa, va in Namibia. Forse perchè le mete più gettonate di un tempo ultimamente sono diventate un po' più agitate e pericolose?
    Ma nessuno... Nessuno! È tornato con le foto belle come le tue. (va beh, ovvio :-)  ).
    E comunque sei sempre il solito temerario, perchè te la sei girata tutta da solo! E che cavoli, mica da tutti!

    Le foto sono tutte molto suggestive, quella che ti invidio di più, nel senso che oltre ad essere bellissima è una foto che anche a me piacerebbe avere l'esperienza di scattare, è la sesta: quella del vento sulle dune al tramonto, e il mare sullo sfondo. Una goduria per gli occhi!

    Poi mi piace molto anche quella dell'elefantino. Credo che ne uscirebbe un'ottima versione anche in bianco nero.

    Grazie Dimitri, dipende proprio dal passaparola. La maggior parte delle persone a cui ho detto che andavo la non sapeva dove fosse. Ma chi ci va non credo possa fare a meno di raccomandarlo.
    Per le foto al tramonto sulle dune, ho dovuto scegliere ed ho messo solo quella, che emoziona molto anche me. Ma siamo stati lassù in cima fino a che il sole non è annegato nell'oceano, tornando con la luce dei fari. Una serata speciale, davvero (ed una cosa dove non sarei riuscito a guidare io di sicuro).

    1 ora fa, Nicola B ha scritto:

    Caro Massimo riconosco i tratti del viaggiatore, non del turista: lo testimoniano innanzitutto le tue foto  ma anche le parole con cui hai vestito questo resoconto. Ogni viaggio lascia una traccia sua particolare ed i tuoi, da quel che posso capire, non hanno una graduatoria: sono diversi ma simili perchè generano sempre profonde emozioni.

    Grazie Nicola, è proprio così: noi siamo la somma delle nostre esperienze ed ogni viaggio aggiunge un pezzo al mosaico.
    Mi è piaciuto così tanto che al ritorno ho proposto a mia moglie di mollare tutto ed andare a vivere laggiù :sono_muto:

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    • Nikonlander Veterano
    14 ore fa, Massimo Vignoli ha scritto:

    Mi è piaciuto così tanto che al ritorno ho proposto a mia moglie di mollare tutto ed andare a vivere laggiù :sono_muto:

    ...diagnosticato il mal d'Africa !

    Gran "lavoro" Massimo, prima durante e dopo il viaggio.
    Programmazione a prova di "famiglia Italiana", attrezzatura e manico da redattore di Nikonland cosi' come la post produzione.

    In un post meno specifico magari ci dirai le "altre" impressioni, che hanno differenziato il tuo precedente viaggio nel medesimo continente ma in solitaria e in "avventura" con aspettative e impegno magari differenti da questo piu' vostro, famiglia.

    Complimenti :bravo:

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    • Nikonlander

    Molto bello !! Ricordo la luce che ho visto nel tuoi scatti !! sono stato nel 2015 è stato un fantastico viaggio !! L'ho vissuta come un film e il mal d'Africa esiste !! .. son andato in Sud Africa nel 22 ma niente come la Namibia!! Bravo !!

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    • Nikonlander

    Chi mi conosce sa quanto sono malato d'Africa, e la Namibia è per me un posto speciale, è uno degli stati africani che amo di più, ci sono stato diverse volte, la prima più di venti anni fa, l'ultima l'anno scorso, in un viaggio , come ha fatto Massimo, in cui ho portato la famiglia.

    Ho apprezzato molto il racconto e le foto. Ho trovato bellissima la foto della leonessa con i i cuccioli piccolissimi, nella tipica boscaglia dell'Africa australe e quella dei cuccioli seduti, trovare piccoli di leoni è sempre molto difficile, in Etosha anche di più. Anche la femmina di ghepardo che mangia con i suoi cuccioli è stato un colpo di fortuna non da poco, nonostante sembri l'ambiente ideale per i ghepardi, l'Etosha è un ambiente particolarmente difficile per loro, ce ne sono pochissimi, leoni iene e leopardi rubano loro spessissimo le prede e li uccidono quando capita l'occasione, inoltre da quelle parti è endemico l'antrace e il ghepardo è l'unico predatore che muore comunemente di questa infezione batterica.

    Anche la foto dalla duna con l'oceano sullo sfondo è molto evocativa per me e mi riporta alle emozioni provate in quei posti.

    Anche a me, da anni, ogni tanto viene in mente di trasferirmi da quelle parti......

    Bravo!

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    • Nikonlander

    Tanta roba. Pare un commento banale, ma ho difficoltà a esprimermi. Grande qualità ma anche emozioni per l'incontro con la popolazione locale. Non si viaggia solo per le foto.
    E' da un pò che punto la Namibia, mai stato in Africa, ma per ora non ho potuto organizzare il viaggio.

     

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    • Nikonlander Veterano
    8 ore fa, Andrea Marzorati ha scritto:

    Anche la femmina di ghepardo che mangia con i suoi cuccioli è stato un colpo di fortuna non da poco, nonostante sembri l'ambiente ideale per i ghepardi, l'Etosha è un ambiente particolarmente difficile per loro, ce ne sono pochissimi, leoni iene e leopardi rubano loro spessissimo le prede e li uccidono quando capita l'occasione, inoltre da quelle parti è endemico l'antrace e il ghepardo è l'unico predatore che muore comunemente di questa infezione batterica.

    Confermo, in 4 giorni in Etosha quello è l’unico Ghepardo che abbiamo visto, quantità da confrontare con i 22 leoni, le svariate decine di elefanti ma anche i 5 rinoceronti. Gli erbivori sono innumerevoli.
    In generale, se devo confrontare le mie due esperienze, devo dire che qui ci sono molti meno animali a confronto del Serengeti. Ma fotografare qui mi è piaciuto molto di più rispetto a là per la luce, decisamente migliore, e perché il paesaggio è molto più interessante degli infiniti pratoni.

    Tornando al ghepardo, aggiungo una considerazione: quella mamma deve essere una cacciatrice espertissima perché aveva 4 cuccioli belli vispi ed in buona salute. Ma avevano una fame terribile. Hanno mangiato per più di 3 ore.

    Racconto un po’ di storia.

    Li abbiamo trovati che aveva appena cacciato, lei stava trascinando lo springbok. In quel momento la luce era molto dura, faceva caldo e l’aria era del tutto ferma: impossibile fare buone foto. Allora siamo stati lì a guardarli per circa un’ora durante la quale hanno ininterrottamente mangiato.
    Vista la situazione, e anche perché nel frattempo vicino a noi si erano accumulati diversi veicoli, siamo andati a fare un giro esplorativo in cerca di elefanti. Con poco successo. Siamo tornati dopo un’ora abbondante, il sole si era abbassato e c’era un po’ d’aria. La situazione era molto buona per fotografare e siamo stati con loro fino al termine ultimo per poter rientrare in sicurezza al lodge prima che chiudessero i gate per la notte. Ed eravamo soli.

    Per dire che prendersi l’onere di guidare ti da responsabilità ma anche controllo. E che le priorità di chi fotografa molto difficilmente possono essere soddisfatte dai Safari da turisti.

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    • Nikonlander Veterano
    10 ore fa, bimatic ha scritto:

    In un post meno specifico magari ci dirai le "altre" impressioni, che hanno differenziato il tuo precedente viaggio nel medesimo continente ma in solitaria e in "avventura" con aspettative e impegno magari differenti da questo piu' vostro, famiglia.

    Non sono confrontabili, troppo diversi.
    Il viaggio in Tanzania ve lo racconterò appena riesco ma il fatto è che sono incasinatissimo, per questo sono stato pochissimo su Nikonland nelle ultime settimane, ed un articolo come questo, tra selezione delle foto e testo, mi prende una mezza giornata abbondante. Ma lo scriverò di sicuro. Solo ho iniziato da questo perché mi sono fatto l’idea che i viaggi specificamente fotografici, le mie spedizioni, siano vissute come l’ingrediente unico e speciale che consente di fare buone foto. E che non si possa fare niente del genere in una situazione normale, viaggiando con la famiglia.
    In realtà quello che cambia sono le quantità: in 11 giorni di Tanzania ho fatto 21.000 foto mentre in 18 giorni di Namibia circa 6.000. Ma devo dire che le fotografie fatte in Namibia mi sono piaciute di più.

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    • Nikonlander Veterano

    Bentornato Massimo. Mi chiedevo, appunto, quando avresti pubblicato le immagini di questo stupendo viaggio.
    Immagini meravigliose e una descrizione veramente precisa e che rende bene l'idea del luogo, degli animali e delle genti che lo abitano. Mi sono emozionato a leggere e vedere le foto. Difficile dire quale mi ha colpito di più ma sicuramente quella dei ghepardi che mangiano è un'immagine rara di un bellissomo animale che rischia l'estinzione per i motivi che ha già elencato Andrea.  E poi c'è anche un'immagine che non mi aspettavo ma non sono certo di quello che ho visto: quel "pollo" che gira per la savana è un'arpia vero?

    A parte l'hardware Z che ti sei portato appresso, Massimo, sei stato bravissimo. Ottimi scatti, tutti molto ricercati e un racconto coinvolgente. Me lo sono goduto dalla prima all'ultima riga. Chapeau:36_1_55:

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    • Nikonlander Veterano
    7 minuti fa, Enrico Floris ha scritto:

    quel "pollo" che gira per la savana è un'arpia vero?

    No, è un serpentario. Ho fotografato anche un altro paio di specie di pennuti particolari, ma non le ho selezionate per l’articolo. Sono più da pelo che da penna 😂😂😂😂.
     

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    • Nikonlander Veterano

    Complimenti Massimo, per le foto e per il viaggio.
    La Namibia è poco nota e poco considerata dalla maggioranza dei turisti ma offre tantissimo a chi la visita.

    Molto bella l'atmosfera che hai scelto per le tue immagini.

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