Vai al contenuto

Classifica

Contenuto Popolare

Mostra il contenuto con la massima reputazione di 03/11/2020 in tutte le aree

  1. Mi sono sempre piaciuti quei due giganti della Villa Reale di Monza. Poi praticare Tai Chi Chuan alla loro ombra è più bello. Ripescaggio (Nikon D7100 e 16-85 a 16mm) e rielaborazione.
    4 punti
  2. Tanto colore è ormai caduto a terra, tanto piacevole camminarci. La luce autunnale è forse quella più fotogenica. Parco fluviale, Marano sul Panaro, Vignola (MO) Nikon D3x & 70-200 FL
    3 punti
  3. E' ormai parecchio tempo che la mia Z 50 non esce di casa, purtroppo i tempi sono quelli che sono.. ma ieri mi è successa una cosa che non ho potuto che prendere l'occasione al volo, il sabato non dobbiamo fare in teoria i nonni, ma ieri serviva di dover curare l'infante, visto il tempo per non portarla con carrozzina ed il resto, siamo andati noi a csa sua, tra l'atro sono forse 300 metri.. o giù di lì Posteggio, e vedo una ragnatela con la brina.. ho fatto salire mia moglie , sono tornato a casa e quanto vedrete è +/- un sunto.. ovvio che non sono capolavori.. ma i miei 20 minuti di libertà sono saltati fuori.. Quanto ho visto che mi ha fatto scattare la molla.. Sul padiglione il mozzicone dell'antenna radio ma... sorpresa.. un'abitante.. gioco delle sfere d'acqua.. si vede capovolta la casa.. nel giardino condominiale le rose.. beh.. sono infreddolite altro gioco di fili.. stop.. sempre il macro 40.. su Z 50+ FTZ
    2 punti
  4. Per la genesi del progetto ed i dettagli di costruzione vi rimando a questo altro blog : qui presento le foto in studio del modello sostanzialmente finito. Anche se nella realtà per un modellista un modello non è mai veramente finito. Dopo un pò di tempo ci si ritorna per migliorare qualche cosa o cambiare un dettaglio. Comunque l'M 60 A1 Blazer è diventato un Magach 6B, ovvero la versione migliorata del M60. L'esercito israeliano dal 1948 agli anni '80 ha avuto fame di armamenti e munizioni, perchè privo di industrie militari nazionali. Praticamente acquistando qualsiasi cosa ci fosse sul mercato, dalle eccedenze di magazzino delle nazioni europee, all'usato, al nuovo. Arrivando anche a riciclare materiale in condizioni accettabili catturato al nemico nelle varie guerre arabo-israeliane sostanzialmente fino al 1967. Quindi nelle formazioni di carri dell'IDF si possono vedere a seconda delle epoca, M4 Sherman insieme a Centurion inglesi, M48 acquistati dalla Germania ed M60 arrivati in soccorso dall'US ARMY. Insieme a Tiran di varie versioni, sostanzialmente carri russi T54-T55-T62 catturati e occidentalizzati in Israele. L'M60 americano si rivelò una grossa delusione. Gigantesco, enorme, altissimo, delicato, con consumi bestiali. Poco protetto, veniva passato in due dai T-72 che egiziani e siriani riversarono in colonne durante la guerra dello Yom-Kippur dell'ottobre 1973. Ma anche con il T-62 era in difficoltà. Oltre tutto non aveva un sistema di puntamento efficiente, il cannone era impreciso e sensibile al calore del deserto del Sinai. Per questo le perdite furono enormi (anche del 50% degli effettivi) già nei primi 3 giorni di guerra. Vittima sia dei carri avversari che della fanteria munita di rpg e di missili anticarro, con l'aviazione israeliana che era impegnata dai SAM disposti dall'altra parte del canale di Suez. Il governo sudò freddo e fu solo grazie all'abilità di Kissinger se non si arrivò al peggio (si racconta che gli A4N aveva già un carico di bombe nucleari pronte per l'attacco disperato per alleggerire la pressione sul confine). La guerra poi si risolse con l'impiego congiunto di fanteria e artiglieria, utilizzando i carri solo per sfruttare il successo. Ma la lezione venne imparata e mentre si pensava ad un carro nazionale pensato per le esigenze specifiche dei due fronti meridionale e settentrionale, i carri in servizio vennero tutti elaborati. L'M60 (ma anche l'M48 di provenienza tedesca ) venne sottoposto a modifiche importanti. La corazzatura diventò tripla, in grado di 4 sul frontale al cannone del T-72 e ai lati e dietro a quello del T-62. Mentre venne applicata la corazzatura reattiva ERA su torretta e frontale, per ridurre gli effetti degli anticarro. Il cannone venne sostituito con un pari calibro da 105mm L7 Vickers, sostanzialmente lo standard occidentale, coibentato per resistere al calore. E vennero modificate anche le dotazioni e soprattutto, l'armamento leggero per gli scontri urbani. Per liberare le strade da ostacoli, molti carri vennero modificati per portare un vomere anteriore in acciaio, da usare per spostare veicoli fermi o abbattere piccoli ostacoli. Mentre altri vennero dotati di pala da dozer M9, altri ancora di dispositivi di rotolamento anti-mine. Così l'M60 rimase in servizio nelle varie versioni 6B per altri venti anni, quando venne sottoposto ad ulteriori modifiche con l'applicazione di grembiulature e una torretta composita pensata sull'esperienza del Merkava. Con l'ingresso in servizio del Merkava, i carri più vecchi cominciarono ad essere radiati. Adesso il Merkava, aggiornato alla versione IV è sostanzialmente l'unico carro in servizio nell'IDF, anche in versione ambulanza corazzata e trasporto truppe. Se c'è una cosa che difetta all'IDF è il personale addestrato, quindi c'è la massima attenzione alla protezione dei soldati, anche quando sono feriti. Una ambulanza che può resistere ai colpi dei controcarri (praticamente un carro senza torretta) è il massimo per evacuare rapidamente i feriti dalla linea del fronte. Ma veniamo al mio modello, idealmente da ambientare nel 1982-1985 durante le operazione nel Libano meridionale, dopo l'attentato all'ambasciata americana di Beirut. Sulla base del modello originale, ho autocostruito in cartoncino, plastica e stucco il vomere anteriore che ho fissato allo scafo con Superglue. Ho anche ricostruito del tutto il cestello posteriore della torretta e l'ho coperto poi con tela (il cestello originale in grigliato di metallo si riempie di sabbia e tutto quello che c'è dentro (le dotazioni dell'equipaggio oltre ai ricambi) diventa inservibile. La finiture - che è la parte che più mi diverte - è partita da una base di primer nero, poi sovrapposto di strati sfumati di verde oliva, di grigio Sinai e di marrone-rossastro. Tutti acrilici Vallejo passati ad aerografo. Dopo l'invecchiamento e la sporcatura, ho fissato tutto con una abbondante passata di vernice opaca trasparente per artisti (costa un decimo di quella per modellisti). Il risultato non è male, considerando che erano 35 anni che non mi dedicavo a questo passatempo. Di seguito vi propongo una serie di scatti fatti in studio con varie tecniche. il set - sotto la supervisione di Jessica, impiega tre softbox ottagonali parabolici su altrettanti flash di studio da 600 W/s. Il treppiedi è un Manfrotto 055 con una testa con attacco Arca Swiss. Il notebook con Helicon è un vecchio modello Dell, pilota la Z7 via cavo USB-C. Il grosso degli scatti è stato fatto con i flash, sia in focus-stacking che in scatto singolo. Qualcuno per cambiare in luce continua. Naturalmente i focus-stacking hanno tutto a fuoco mentre gli scatti singoli, anche ad f/16 non possono essere così puliti. flash luce continua normalmente io uso f/8 con la Z7 e il 24-70/2.8 per evitare la diffrazione, ma qui avevo bisogno di una via intermedia per fare liberamente anche gli scatti a mano libera con la stessa impostazione di luce. Che non è artistica ma del tipo commerciale, senza ombre. Gli scatti che seguono sono singoli, quelli sopra sono 20 in stacking. mostro questo, fatto in luce naturale ad f/4 che è tutto sfuocato per mostrare il diverso effetto gli altri sono tutti con i flash e ad f/16, Vedo adesso che ho dimenticato di fare anche uno scatto del fondo dello scafo, usurato. Farò ammenda quando fotograferò il T-80. Spero che questo set sia di un qualche interesse per i presenti. In ogni caso ... ho intenzione di continuare con queste cose di qui a primavera Due parole sul "set". Sul tavolino coperto di tavole di legno su cui in genere fotografo tutto il mio still-life formale in studio, ho messo delle tavolette di ardesia accostata. Ho poi nascosto le giunzioni con uno strato di sabbia da costruzione. Ho tenuto luce e bilanciamento del bianco sul tono che vedo nei film sul Medio Oriente. La parete di fondo è nera. In queste foto - scatti in origine in Jpg nativo della Z7 - non c'è post-produzione.
    2 punti
  5. Due settimane orsono sono stato con la famiglia, per un weekend, a visitare Venezia. Un viaggio promesso ai miei bambini da tempo, originariamente programmato per il marzo appena passato e deciso last-minute a metà ottobre, prima che la faccenda finesse come a marzo... Per i noti motivi conosciuti da tutti. Di fatto è la mia quarta visita alla città e, come sempre, l'ho trovata splendida. Una città che trasuda di atmosfera artistica in ogni luogo e in ogni modo, come nessun altra. Il primo giorno, come d'obbligo a Venezia, ci siamo persi girovagando a caso per la città. Perdersi a Venezia. Tutti intenti a fotografare gli scorci della serenissima, tra i canali e le strettissime calle. Poteva mancare la gita in gondola? Il secondo giorno, proprio appena usciti dall'appartamento, abbiamo avuto la bellissima fortuna di essere catturati da una di quelle persone che, pagate dalle fabbriche del vetro di murano, ti offrono il viaggio in taxi in cambio della visita a quella specifica vetreria. E così ci siamo fatti la traversata a Murano sul tipico, lussuoso e affascinatissimo taxi veneziano. La visita alla vetreria, con tanto di dimostrazione di fabbricazione alla fornace è stata particolarmente gradita dai miei ragazzi, anzi per la precisione è la cosa che più gli è piaciuta del weekend. Particolare fascino a Murano l'ha aggiunto un poco di acqua alta, con tanto di meduse spiaggiate lungo i marciapiedi. Quindi in vaporetto ci siamo spostati nella caratteristica e coloratissima Burano. Ultimo giorno, prima della partenza, non poteva mancare una visita a Palazzo Ducale, col passaggio sul Ponte dei Sospiri. Dove mia moglie, con il cellulare, ha scattato una foto venuta molto meglio rispetto alle mie :-) All'uscita dal palazzo abbiamo, con sorpresa, ritrovato un po' di acqua alta. Ancora una passeggiatina, un veloce pranzo con i tipici e buonissimi tramezzini, e poi si torna a casa! Arrivederci Venezia, sei davvero unica.
    2 punti
  6. Foto fatta alcuni anni fa, che ho ripescato e post prodotto. Fatta in ottobre sulla mia montagna, dalla strada dove il bosco è decisamente scosceso..... D750+50mm sigma Art 1/60 f11 Iso 650 scattata direttamente in Monocromatico Come sempre le Critiche i Consigli e gli Apprezzamenti sono Necessari......
    2 punti
  7. Ottima reintepretazione. Però mi disturbano un po' gli alberi pendenti a sinistra a causa della distorsione ottica: forse sarebbe stata necessaria una passata in fotoscioppe...
    2 punti
  8. Foto già pubblicata altrove, giusto per giocare. E' una sovrimpressione utilizzando come sfondo una vera foto di Beirut
    2 punti
  9. 1 punto
  10. la scatola originale. Tra i primi modelli con i cingoli a maglie separate da incollare. Decal per i reparti russi e per la DDR. Altro modello vintage, pescato in mansarda. Fatto nel secolo scorso e rifinito tutto a pennello. Un modello decente a suo tempo, della defunta Esci che oggi mostra i suoi limiti, specie nel dettaglio. Cionondimento rappresenta molto bene il temibile T-72, il carro russi che spaventò gli occidentali al suo apparire in forze nella guerra dello Yom Kippur, sbaragliando tutti i carri israeliani. E sulle cui prestazioni si conformarono lo sviluppo dei vari Leopard 2, Abrams M1, Leclerc e Merkava, ovvero i migliori carri odierni. Ma condizionò tanto anche i russi che ebbero difficoltà a superne efficacemente il concetto una volta appurato che il T-72 era superato. Tanto che il T-90 di fatto è una sua evoluzione, il T-80 un complessivo insuccesso e il T-72 aggiornato nei suoi componenti principali (in primi la corazzatura) è ancora in servizio ovunque, magari nella versione T-72 o in quelle con corazzatura reattiva. Io qui l'ho rappresentato in verde "russo", sporcato a secco ed infangato a pennello. Mi sono anche inventato un impossibile sistema di rabbocco dei serbatori interni da quelli esterni con dei tubi adattati. Nel complesso non è troppo male ma per superarne il concetto, sono in attesa di un T-72 odierno di Zvedza, sempre nella mia scala la 1/35. Vedremo come sarà quello e come sarò capace io di farlo rendere al vero. *** Le foto che seguono illustrano il modello al suo stato attuale, fotografato in luce naturale con tecnica del focus stacking via Helicon Remote ed Helicon Focus, circa 20-25 scatti ad immagine, ripresi con la Z7 e il 24-70/2.8 ad f/8, intorno ai 55mm, ISO 160, 500 o 800 a seconda dei raggi del sole debole del 1/11/2020. Spero che lo guarderete con indulgenza
    1 punto
  11. Però ho provato a fotografarla lo stesso per vedere cosa ne veniva fuori. Ammetto di non essere attrezzato per foto del genere per cui questo tentativo resterà unico o quasi. Per farla ho usato la Z50 col 70-300 alla massima focale...
    1 punto
  12. secondo me l'unica pigrizia di cui potresti incolparti , è di non aver fatto due passi indietro per farci stare il ramo finale per il resto non ha bisogno di raddrizzare nulla , o magari il concetto che non è tutto piano e sugli stessi piani conosco i soggetti e sono realmente due monumenti stupendi , di un altrettanto straordinario polmone della mia cittadina
    1 punto
  13. Ciao a tutti condivido un paio di foto con uno dei miei obiettivi preferiti della Nikon. Buon fine settimana
    1 punto
  14. Grazie, la sfida maggiore e' la sottile profondita di campo. Bisogna lavorare un po con il focus peaking e di tanto in tanto ingrandire al 100% per essere sicuri che il piano di focus e' posizionato dove lo si aspetta. Posto un'altra immagine. Cordiali saluti
    1 punto
  15. Anche a me la foto è piaciuta subito, molto, i due alberi quel cielo e il BN sono Molto belli, ma la parte a sx mi "disturba" un po'. Fa diventare, a parer mio la foto Asimmetrica, che certamente non è un problema, una foto asimmetrica, ma in questo caso, forse..... Io appena l'hai postata l'ho tirata giù ed ho fatto la prova con il formato quadrato lasciando a sx degli alberi solo un pò di luce, più o meno quella che è a dx, Ti dirò a me non dispiace, magari potresti provare se ti va naturalmente
    1 punto
  16. Tramonto di fine ottobre sul porto di Ancona D750 50 afs g hdr di 3 scatti
    1 punto
  17. Le due pratiche si escludono se mi alleno non porto l'attrezzatura , troppa roba da tenere d'occhio, poi mi distraggo
    1 punto
  18. Un paio di giorni fà nel preparare le castagne portatemi da mia figlia, e l'obbiettivo era quello di farle arroste.. nel pulirle ho trovato la sorpresa.. e, quatto quatto non me la sono lasciata scappare, non visto dalla signora ho portato la sorpresa nel mio ripostiglio, in pochissimo ho riesumato quanto serviva e fatto alcuni scatti, oltre al canonico macro 40, ho montato sulla Z 50 il micro 35, con cui ho fatto alcuni scatti ed ora li propongo.. però onestamente devo dire che: fatti in frettissima, senza ausilio di cavalletti o similia, utilizzato solo l'SB 500.. Ed ecco il brigante che fugge.. non potra sembrare ma nel suo piccolo è veloce.. Eccolo un pochino più ravvicinato, queste sono con il macro 40 Ed ecco un primo piano fatto con il micro 35, è la prima volta che lo utilizzo sulla Z 50 A pieno formato.. Con un righello millimetrato sotto per dare un'idea del fattore d'ingrandimento Infine il micro 35, sul suo anello oltre a due anelli di prolunga e il famigerato FTZ Va infine ricordato che quest'ottica può reggere sino ai 20 x con opportuni soffietti
    1 punto
  19. farà pure schifo.. ma senza quelli niet Farfalle... ma ho avuto modo di usare un pochino un vetro particolare.
    1 punto
  20. Ce l'ho da un mese e mezzo ma sono stato pigro. Per me questo è il periodo del letargo. L'obiettivo è splendido e l'adattatore M->Z sensazionale : é tutt'altro che esente da difetti ottici (del resto con quella rastrematura da M a Z ci mancherebbe altro) ma vive di sfuocato. Di fatto io lo userò al 1000% ad f/1.4 Queste foto sono di stamattina, con il cielo coperto di "novembre", sempre ad f/1.4, a mano libera, focheggiando guardando il display posteriore.
    1 punto
  21. Si, è un bel giocattolo. Ovviamente solo lontano parente del Summilux attuale, magari di più di quello di 20 anni fa. Però costa una frazione e fa la sua bella figura, magari anche su una M9, non necessariamente sull'ultimo grido. Anche se ho visto che la SL si trova usata a buon prezzo oramai.
    1 punto
  22. Zero assoluto, ho la D850 e l'unica che me la farà togliere di tasca sarà eventualmente una Z8 (o Z7II se fosse prestante... vediamo). Una piccola evoluzione rimanendo in campo reflex non ha alcun senso, per me, ma penso anche per gli altri utenti: o la tirano fuori ad un prezzo di guerra, sotto i 3k, oppure perché spendere soldi e non comprare una D850 a poco più di 2k, nuova? Le tecnologie che vengono ipotizzate sono interessanti, ma dubito che il pixel shift lo mettano prima su una reflex che su una Z e soprattutto dubito che il VR lo mettano sul sensore di una reflex. Se devo ipotizzare la mia, secondo me sarà esattamente quello che è stato la D780 per la D750 rispetto alla Z6, di conseguenza sarà una D880 con i 473 punti AF della Z7, spero col doppio processore a gestirli, e le ultime tecnologie di collegamento e ricarica batteria delle Z. Nulla che valga la pena di fare un upgrade, meglio una Z7II.
    1 punto
  23. Grazie ! In questo momento è anche un modo per evadere da una quotidianità non troppo esaltante. In una stagione in cui, già in tempi normali non fotograferei, con i modelli posso spaziare tra due passioni che così diventano attigue
    1 punto
  24. Mi accodo ai complimenti ed ammiro la tua poliedricità e "voglia" di fare. Sei un esempio, bravo.
    1 punto
  25. Per me è troppo chiara. Abbassando la luminosità migliora il dettaglio.
    1 punto
  26. Come tu ben sai il castello di Kanazawa è stato una delle mete del mio primo viaggio in terra nipponica, al quale ho dedicato anche io un articolo sul mio blog. Il tuo è davvero molto curato specie nell'introduzione e il posto è molto belloe merita una visità, sebbene che del castello originario ci sia ben poco se non nulla. C'è da dire che queste ricostruzioni sono fatte in maniera molto meticolosa, seguendo le tecniche originali dell'epoca (all'interno dell'adificio vi sono degli esempi dimostrativi in merito). Se non erro, poi, nella costruzione del castello non vi è stato l'impiego di chiodi.
    1 punto
  27. Finalmente ti ho preso in castana.. marrana...
    1 punto
  28. Mia moglie ha pianto quando gliel’ho detto! Era un personaggio l’uomo stesso, l’attore un gigante oramai scolpito nel tempo della Storia del Cinema.
    1 punto
  29. Ancora Sinceramente, a parte 007, io ho visto 1000 volte Marnie, La donna di paglia, La collina del disonore, Caccia ad Ottobre Rosso, L'uomo che volle farsi re, Quell'ultimo ponte, La casa Russia, Sol Levante, 5 giorni un'estate, Zardoz. E persino prime apparizioni come Scotland Yard sezione omicidi e Darby O'Gill e il re dei folletti
    1 punto
  30. Se ti vuoi comprare la macchina nuova è un conto. Ma se le "scuse" che stai cercando sono quelle che scrivi, possiamo anche fare a meno di parlarne. Compratela e amen. Le motivazioni di acquisto del passaggio da Z6 -> Z6 II non stanno né nei 90 secondi né nella seconda schedina. In quanto alla batteria ricaricabile, è un valido appoggio per certe funzioni ma non sostanziale .... ... per una macchina che è votata all'azione e non alla fotografia contemplativa come l'astrofotografia. Usare una SD in più per fare tre scatti l'ora ? Bah, può essere però ... Un telecomando radio Pixel da 39,90 (su Amazon) oltre a far comandare lo scatto a distanza, a consentire di scattare ad intervalli fissi e a comandare intere sequenze, può anche controllare la posa B di una Nikon, non fino a 900 secondo ma fino a 99h 59' 59'' ovvero un secondo meno di 100 ore. Sempre ammesso che il sensore della Z6 non si squagli prima. E per la batteria, una dummy battery EN-EL15 si può connettere a qualsiasi cosa, anche alla 220 V e mantenere alimentata la macchina per sempre. Costo sui 35 euro. Più la batteria che si vuole collegare - anche un accumulatore da camion se si vuole - quando la rete elettrica è distante. Ma, ripeto, se ti vuoi cambiare la macchina hai la nostra benedizione. Io l'ho già fatto. Solo, poverina, almeno la prima volta che la togli dalla scatola, falle fare una raffica da 200 scatti a 14 fps ... povera cara, è la sua ragione d'essere il buffer capiente e la raffica da D6 !
    1 punto
  31. Da utilizzatore confermo quanto dice Mauro, il Nikon 300/4 PF è un ammazzasette. E' impagabile aver la possibilità di disporre di un 300mm così leggero, compatto e poco invadente. E' molto versatile sia sul paesaggio che nelle riprese generiche. Unico difetto: è per Nikon F Per lo sfuocato... io mi accontento Il controluce invece è stato criticato molto non so io anche qui non ho da lagnarmi. Invece mi fa felice poter avere un tele con me in ogni occasione, non si sa mai
    1 punto
  32. Che figataaaaa Come fotofoto, la penultima una spanna sopra a tutte. Ma nel complesso un bel racconto.
    1 punto
  33. Ci dirigiamo verso l'uscita principale del castello protetta dal cancello più imponente di tutti, costruito anch'esso secondo lo stile Masugata, l'impressionante Kahoku-mon Guardarsi intorno quando si è nel cortile interno rende perfettamente l'idea di solidità e delle difficoltà che un aggressore avrebbe incontrato qualora avesse tentato di oltrepassare le porte del castello di Kanazawa. Dettaglio delle porte in legno rinforzato, questa è una delle due porte laterali alla principale. Infine usciamo e, nonostante il castello sia stato ricostruito e non abbia il fascino di una struttura sopravvissuta ai secoli, non possiamo però rimanere insensibili di fronte alla maestosità ed all'eleganza di Kanazawa-jo. Grazie per la visita, Andrea
    1 punto
×
×
  • Crea Nuovo...