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Chi siamo


Questo sito non è collegato né con le etichette discografiche né con gli autori e i musicisti recensiti.
Nessuno ci invia in ascolto i dischi che recensiamo.
Non siamo critici, siamo solo appassionati.
Ci piace scrivere le nostre esperienze di ascolto di musica classica registrata e condividerle con tutti quelli che passano a leggere le nostre poche pagine.
Se trovate qualche cosa di interessante, potete lasciare il vostro commento. L'iscrizione è libera.

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La redazione di VariazioniGoldberg

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Sono cresciuto a pane e contrappunto e ancora oggi dal grado di contenuto contrappuntistico di una composizione si potrebbe stabilire a priori quanto questa possa appassionarmi.
Da giovanissimo strimpellavo l'organo e sognavo di fare il direttore d'orchestra.
Per fortuna non avevo né il talento né lo spirito di abnegazione necessari e perciò ho subito desistito, limitandomi ad ascoltare la buona musica suonata da altri.
Non mi atteggio a critico e ogni volta che ascolto qualche cosa cerco di allontanarmi dai miei riferimenti.
E' possibile che mi trovi di fronte ad una interpretazione illuminante che li scalza ma se non succede, non importa : per fortuna viviamo ancora in un tempo in cui le proposte di musica - sia discografica che dal vivo - continuano ad essere abbondanti.
Il mio periodo preferito è il barocco, dalla fine del '600 alla prima metà del '700. Bach ed Handel per primi e le loro radici sia tedesche che italiane.
Adoro anche i compositori italiani, più o meno conosciuti del '600 e del '700, ma purtroppo finisco per detestare sempre di più Vivaldi ad ogni ascolto.
Dalle Fughe di Bach a Beethoven è un piccolo balzo. Poco Mozart - quello delle composizioni in tonalità minore, dei concerti per pianoforte, delle tre opere maggiori e poi il salto è più lungo, verso Brahms e i tardo-romantici.

Se fossi stato un compositore, sarei stato anche come uomo, solo Johannes Brahms. Ma diversamente dal caro Hannes riesco ad ammettere che nel complesso sia Wagner che Mahler hanno fatto anche buona musica. Mi annoiano a morte, purtroppo, tutti i primi romantici e le loro atmosfere. Per apprezzare qualche cosa di Chopin (meglio 14 battute del giovane Scriabin di tutte le ballate, mazurke e walzer del polacco), di Liszt o di Mendelssohn ci devo mettere impegno io e l'interprete
Preferisco quindi rifugiarmi in Sibelius e i nordici, oppure negli inglesi fino a Britten conditi da un poco di Shostakovich e di Prokofiev.
In linea di massima, credo sia meglio aprirsi a Satana che alla scuola di Schonberg e dei suoi discepoli fino al giorno d'oggi.
La musica francese ? Nel 600-700 generalmente una lagna. Nel 800 salvo pochissime cose, ancora più lagna. Quella del '900 mi affascina nelle sonorità, ma morire se riesco a capirla ... Bartòk ? Come il rumore di un estrusore per l'alluminio !

La voce umana è bella ma generalmente aliena dalla musica pura che ho in mente io. Se qualcuno deve proprio cantare, meglio che sia una donna ma che non canti troppo in alto e faccia capire bene quello che dice. Oppure un basso o un baritono. Sebbene mi commuova alle lacrime sentire Pippo Di Stefano mentre cinge una gelida manina o contempla le stelle.

Ma sopra a tutto : Variazioni Goldberg, Magnificat, Oratorio di Natale, Orgelbuchlein, la Ciaccona, l'Eroica, la Nona, le variazioni Paganini ed Handel, gli intermezzi, il secondo concerto per pianoforte, le Nozze di Figaro, il concerto per violino (di Brahms, di Chaikowsky e di Sibelius), Romeo e Giulietta, il quintetto con pianoforte (di Shostakovich), il secondo movimento del secondo concerto per violino di Prokofiev suonato da Janine Jansen ...

S.D.G.
M&M

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Da bambino mi mettevo in piedi sul divano e dirigevo i Berliner Philarmoniker nella quinta di Beethoven al posto di Karajan. Crescendo mi misi a suonare il pianoforte pensando di essere Richter. Poi, purtroppo o per fortuna, l'età adulta mi ha portato lontano dai miei sogni di bambino e oggi mi occupo di quanto di più lontano ci possa essere dalla musica o dalle arti in generale.

E' rimasto l'amore per la musica, soprattutto classica, per i dischi e, quando si presenta l'occasione, per la musica ascoltata dal vivo. 

Per fortuna, rispetto all'epoca di quando ero bambino, la tecnologia ha fatto qualche passo avanti: oggi si può accedere facilmente e in modo più economico a un archivio sterminato di dischi di ogni epoca e al tempo stesso i mezzi di riproduzione della musica sono infinitamente migliori e permettono di realizzare ottimi impianti con cifre assolutamente impensabili fino a pochi anni fa. Le audiocassette e i vinili sono oggetti che lascio volentieri agli amanti del vintage: ormai la mia collezione di dischi è tutta in formato liquido su un hard disc, quando è possibile in HD.

In ambito musicale le mie preferenze vanno al repertorio pianistico e cameristico romantico e novecentesco, ma sono curioso per natura e non mi pongo limiti. Adoro Bach, Mozart e Beethoven. Mi piace l'opera (da Mozart a Strauss), ma non ho occasioni di ascoltarla dal vivo, per cui non la frequento più di tanto. Schumann e Brahms i miei eroi, ma anche Chopin e Liszt, che ho cominciato ad apprezzare da poco.  E poi Debussy e Ravel, se capita anche Berg, Webern e Schoenberg, poi Bartòk, Prokofiev, Shostakovich. La musica del secondo novecento e contemporanea l'ho frequentata in passato, oggi molto meno. Tendo a prediligere compositori che abbiano mantenuto un linguaggio ancora fruibile per un ascoltatore che non abbia un diploma di composizione e tra questi penso all'ungherese Kurtàg.
Con la musica sinfonica ho un rapporto un po' conflittuale, con la musica vocale ancora di più, a meno che non ci sia un baritono a cantarla.

Se mi chiedessero di scegliere tre composizioni da portare sull'isola deserta, non avrei dubbi. Ne sceglierei una sola: le Nozze di Figaro!

happygiraffe

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