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L'estetica del fuoco


Enrico Floris

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“.... per arrivare a Bosa dovrai attraversare l'inferno”

Sono queste le esatte parole che ho detto a Max Aquila prima di incontrarci.

Io, quell'inferno, lo avevo attraversato due giorni prima, il 29 luglio, con il mio amico Enzo.
Ho quasi 63 anni e ancora non mi sono abituato. Sono nato con l'odore della legna bruciata che mi penetrava le narici e, come tutti i sardi, ci ho convissuto per tutta la vita, senza poter fare niente per impedire lo scempio. E ogni maledettissima volta il dolore è il medesimo, stessa intensità, stesso odore, sgradevole e insopportabile, di legna bruciata. E affiora sempre la stessa ferita sulla terra che mi ha dato i natali e mi ha fatto grande. Una terra meravigliosa che non riesco a proteggere.

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In quei giorni su Instagram sono fioccate centinaia di immagini crude, terribili, di animali carbonizzati. Cani fedeli al loro dovere morti con le greggi che dovevano proteggere a costo della vita; e ancora animali abituati a muoversi velocemente, volpi, gatti, cinghiali che mai sarebbero potuti essere veloci come il fuoco spinto dal vento. E in lontananza allevatori in lacrime che assistevano impotenti ai roghi delle loro stalle, straziati dai disperati lamenti degli animali intrappolati dalle fiamme. E viene male persino parlarne, ma per un solo istante ad immaginare, a figurarsi ciò che è stato quell'inferno, si riesce a provare quel dolore, quella disperazione e si stringe lo stomaco, tanto quanto il pugno di un bambino.

Ed è allora che si capisce.

Con Enzo abbiamo deciso di documentare. Niente immagini crude. Solo la devastazione. Tanto dovrebbe bastare. Contrariamente a ciò che vedrete, le immagini sono a colori. I colori del carbone e della cenere in un paesaggio che non riconosco, rimodellato dalle fiamme, intersecato da muretti a secco anneriti che si incrociano più e più volte delimitando spazi confinanti all'interno dei quali regna il nulla in un ordine sinistro, malsano.

E' l'estetica del fuoco

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Dji Mavic Mini 2 - Copyright Enzo Cossu 2021

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Dji Mavic Mini 2 - Copyright Enzo Cossu 2021

 

Non lasciatevi ingannare da alcune sparute macchie di colore, il fuoco ha superato l'orizzonte visibile, 20.000 ettari del Montiferru sono andati in fumo, cancellati da fiamme alte oltre trenta metri che hanno sviluppato temperature vicine ai 7000° con grande rischio non solo per le squadre di terra ma anche per Canadair ed elicotteri.

Due domus de janas ai margini di un canalone, per tanto tempo invisibili, nascoste dalla vegetazione, oggi rivelate dal fuoco.

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Enzo dirige il drone

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La Panda 4x4, anche lei sofferente

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Mi muovo lentamente su un terreno soffice, impiego qualche secondo per assaporare la sgradevole sensazione che si prova a camminare sulla cenere, sollevandone piccole nuvolette ad ogni passo. Mi guardo le gambe, sono segnate dai rami carbonizzati. Un'altra dolorosa fitta allo stomaco.

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Sennariolo. Le fiamme hanno saltato la strada ma si sono fermate, improvvisamente, di fronte al cimitero.
Non ci può essere niente per il fuoco in un luogo nel quale regna la morte.

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I Know Why The Sun Shines, Judith Owen

 

Copyright Enrico Floris 2021 per Nikonland

 

 

 

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28 Commenti


Commenti Raccomandati



  • Nikonlander Veterano

Impressionante... e triste, tanto più perché se è vero - com'è vero - che la gran parte di questi incendi sono appiccati dall'uomo sia consapevolmente che inconsapevolmente, stiamo distruggendo la casa dove viviamo. Ed è una cosa di cui non riesco a capacitarmi.

Immagini ben riprese. Non so se io al posto vostro avrei avuto il sentimento di uscire di casa a documentare questo scempio.

Ma forse è meglio così, se ciò valga a suscitare indignazione e contribuisca a combattere chi opera questa violenza sulla Natura.

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  • Nikonlander Veterano

Vissuto e struggente, il racconto come le immagini, dure come devono essere.  Non posso fare a meno di provare grande rabbia di fronte a queste cose.

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  • Amministratori

Non ho ancora pubblicato foto del mio viaggio in Sardegna, nel quale ci siamo incontrati con Enrico (effe) e Laura, sua moglie.

Non perché non ne abbia scattate, ma perché sono troppo contrastanti nei confronti della devastazione che ho purtroppo constatato al margine dei miei percorsi interni.

Il Fuoco è un elemento naturale.

Ma in mano all'uomo diventa arma di distruzione di massa...

Dalla Preistoria... che in Sardegna è in parte anche ben visibile ancora.

Il contrasto tra la devastazione e la magnificenza del paesaggio è davvero determinante.

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Inimmaginabile

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  • Nikonlander Veterano

Un vero disastro...come in Sicilia...come in Grecia...Come l'anno scorso in Australia. Sempre Dolosi consapevoli o non Consapevoli e Pare che in ITALIA diventeranno Reati Non GRAVI!!!!

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  • Nikonlander Veterano

Grazie a tutti per il passaggio, innanzitutto:)

In verità sono stato molto combattuto, non sapevo quanto fosse giusto pubblicare questa storia. Ma, nel caso, avrei dovuto cercare la giusta chiave narrativa, evitando il "politicamente scorretto" che mi avrebbe fatto finire dritto in tribunale. Alla fine l'unico modo giusto per raccontarla era scavare nei miei stati d'animo. Esprimere rabbia è più facile, indubbiamente, ma non voglio farmi il sangue cattivo più di quanto non sia già. In questi giorni ho visto anche la devastazione in buona parte del Sud Italia, Sicilia e Calabria, un vero disastro. Ed è qua che inizierebbe il "politicamente scorretto". La piaga degli incendi che invece è l'industria degli incendi, un'industria che produce tanti utili e tanti voti: si potrebbe iniziare con le società private che hanno in concessione i Canadair acquistati con soldi pubblici (avete presente Autostrade? Stessa cosa) e si finirebbe con finanziamenti statali a pioggia per gli allevatori e migliaia di assunzioni di forestali in tutta italia, il sistema più efficace da sempre per raccattare voti. Di ciò che sta nel mezzo è meglio tacere.

Ciò che posso fare al meglio è usare la mia fotocamera per denunciare lo scempio. Questo è politicamente corretto.

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  • Nikonlander

Ritengo che gli accordi internazionali, come Parigi o Kyoto per quanto riguarda le emissioni di gas, debbano riguardare gli incendi boschivi e che adeguate politiche possano essere espresse nel contesto di un progetto unitario sovranazionale. Grazie del significativo repotage.

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  • Nikonlander Veterano

al di la che possa accadere per cause naturali,quel che non capisco proprio è perchè i piromani facciano tutto ciò!

 

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  • Amministratori
40 minuti fa, Tanker ha scritto:

al di la che possa accadere per cause naturali,quel che non capisco proprio è perchè i piromani facciano tutto ciò!

 

Io non mi farei queste domande :

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questa è l'unica risposta.

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  • Nikonlander Veterano

Direi la seconda che hai elencato, e non ho il minimo dubbio. 15.000 euro l'ora costa allo Stato il lavoro di ogni Canadair. In Sardegna erano 4 che hanno lavorato per 100 ore, 4 giorni. Sarebbe bastato un solo Canadair per tenere a bada il fuoco fino all'arrivo delle squadre di terra ed eventualmente di altri Canadair. Se solo quell'aereo fosse stato parcheggiato a Fenosu, 4 minuti di volo compreso il pieno d'acqua, dalla zona dellì'incendio.  Invece i Canadair erano a CIAMPINO e che cosa ci facessero a CIAMPINO il 24 luglio è facile da capire: almeno tre ore di percorrenza e una semplice colonna di fumo controllabile da un solo aereo si trasforma in un fronte di fuoco di trenta chilometri. A questo punto si va all'incasso: 6 milioni di euro (senza quelli che dovremo pagare alla Corsica e alla Grecia che ci hanno prestato altri quattro Canadair.

Purtroppo per te, per me, e per tutti noi proprio mentre scrivo su RaiNews24 stanno facendo un bel servizio sugli incendi che sono IL PRIMO SINTOMO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO. Come dire AUTOCOMBUSTIONE. Vedi Massimo, siamo in minoranza. I media decidono e decidono sempre per favorire una parte. Il giorno dopo il disastro in Sardegna la frase più diffusa era CALAMITA' NATURALE.

Mi voglio fermare, è meglio. Chi ha orecchie per intendere lo faccia. Da qui in poi è' un argomento che riguarda la magistratura, se ha voglia di lavorare. O se ha ancora il potere per farlo (cosa della quale dubito fortemente).

Ora sono arrabbiato.:pugni:

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  • Nikonlander Veterano
1 minuto fa, effe ha scritto:

 su RaiNews24 stanno facendo un bel servizio sugli incendi che sono IL PRIMO SINTOMO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO. Come dire AUTOCOMBUSTIONE.

Non ho parole adeguate. Ma questa gente non ha memoria storica? 

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  • Nikonlander Veterano
16 minuti fa, effe ha scritto:

Direi la seconda che hai elencato, e non ho il minimo dubbio. 15.000 euro l'ora costa allo Stato il lavoro di ogni Canadair. In Sardegna erano 4 che hanno lavorato per 100 ore, 4 giorni. Sarebbe bastato un solo Canadair per tenere a bada il fuoco fino all'arrivo delle squadre di terra ed eventualmente di altri Canadair. Se solo quell'aereo fosse stato parcheggiato a Fenosu, 4 minuti di volo compreso il pieno d'acqua, dalla zona dellì'incendio.

...

Perfettamente d'accordo su tutto.

Temo però che il problema sia più complesso, a partire dall'aspetto logistico legato alla possibilità / opportunità di creare e mantenere più basi di Canadair con piloti, squadre di manutenzione, attrezzature, ecc., stanziate in Sardegna, in Sicilia, nel Lazio, ...

Per la Sardegna poi ho sentito parlare della mancanza di manutenzione delle strisce tagliafuoco (si chiamano così?) per limitare e circorscrivere gli incendi boschivi, manutenzione che, senza dubbio, costerebbe meno di quanto hai elencato in termini economici e di risorse impiegate in caso delle emergenze descritte.

A monte, occorrerebbe poi fare cultura fin dalle scuole primarie per insegnare il rispetto della natura e, soprattutto, della cosa pubblica che, come tale, in Italia sembra che non sia di nessuno... Ma sbaglio o l'educazione civica non è più materia di insegnamento?

 

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  • Nikonlander Veterano
8 minuti fa, Pedrito ha scritto:

Perfettamente d'accordo su tutto.

Temo però che il problema sia più complesso, a partire dall'aspetto logistico legato alla possibilità / opportunità di creare e mantenere più basi di Canadair con piloti, squadre di manutenzione, attrezzature, ecc., stanziate in Sardegna, in Sicilia, nel Lazio, ...

Per la Sardegna

Ecco, altro lavoro per la magistratura.

Mettiamola così: in Sardegna esistono alcuni comitati popolari che stanno cercando da alcuni anni di convincere la Regione ad acquistare almeno un Canadair (costo 20 milioni di euro) che sia in grado di intervenire rapidamente, come dicevo. Perchè il miglior deterrente è rendere il lavoro dell'incendiario inutile. Purtroppo non ci si riesce, ci sono intromissioni esterne, impedimenti... eppure non è possibile scambiare 20 milioni di euro con 1 miliardo di danni. Suona diversamente e si scrive anche diversamente. Se la politica ragiona diversamente allora significa che preferisce il miliardo di danni... per un buon miliardo di ragioni.

Marco. Sto pericolosamente sconfinando verso il politicamente scorretto. Sorry.

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  • Nikonlander Veterano
2 minuti fa, effe ha scritto:

...

Marco. Sto pericolosamente sconfinando verso il politicamente scorretto. Sorry.

Ma no, Enrico, credo che quanto affermi sia condiviso da tutti. Solo che questi tutti sono troppo ... pochi.

Immagina se qualche migliaio di sardi scendesse in piazza a chiedere le misure che servirebbero per limitare o addirittura scongiurare questi danni: pensi che la politica non si mobiliterebbe?

 

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  • Nikonlander Veterano
Adesso, Pedrito ha scritto:

Ma no, Enrico, credo che quanto affermi sia condiviso da tutti. Solo che questi tutti sono troppo ... pochi.

Immagina se qualche migliaio di sardi scendesse in piazza a chiedere le misure che servirebbero per limitare o addirittura scongiurare questi danni: pensi che la politica non si mobiliterebbe?

 

E visto che ci sono, un altro po' di veleno sull'argomento manutenzione. Un tempo i rischi erano più bassi perchè la manutenzione delle strisce frangifuoco e delle strade di penetrazione agraria era assicurata (parlo di oltre 40 anni fa) e il sottobosco cresceva molto meno perchè spesso i boschi erano invasi dalle greggi ed è funzione dell'animale brucante impedire che cresca di sottobosco. Oggi è fatto divieto agli allevatori di far entrare le greggi nei boschi. Perchè l'ambientalisti dicono che il sottobosco deve sopravvivere, cazzo O.o. E il bosco invece?  Il ventaglio delle responsabilità è parecchio largo e non c'è niente che mi farebbe più felice che vedere questo pentolone scoperchiato. Ma, come vedi, abbiamo già virato verso disastro ambientale provocato dal cambiamento climatico. Per cui: cambiamento climatico, contagi da covid in crescita, incendi che stanno radendo al suolo mezzo mondo e in contemporanea il più meraviglioso argomento per dividere gli italiani sotto un torrido Ferragosto: lo ius soli. La più efficiente arma di distrazione di massa che sia mai stata creata. Il derby che gli italiani aspettavano.
 

Ora, dimmi, come faccio a far condividere a tutti questa battaglia?

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  • Nikonlander Veterano
1 ora fa, effe ha scritto:

Un tempo i rischi erano più bassi perchè la manutenzione delle strisce frangifuoco e delle strade di penetrazione agraria era assicurata (parlo di oltre 40 anni fa)

Scusami: chi faceva questo?

 

1 ora fa, effe ha scritto:

il sottobosco cresceva molto meno perchè spesso i boschi erano invasi dalle greggi ed è funzione dell'animale brucante impedire che cresca di sottobosco. Oggi è fatto divieto agli allevatori di far entrare le greggi nei boschi. Perchè l'ambientalisti dicono che il sottobosco deve sopravvivere, cazzo O.o. E il bosco invece?

Quindi sei convinto che gli Ambientalisti, tutti in genere, sono degli Stupidi? Perchè va da se che se tiri a salvare il sottobosco e non ti preoccupi del Bosco che può bruciare...cosa salvi se il sottobosco non esiste più.

 

1 ora fa, effe ha scritto:

abbiamo già virato verso disastro ambientale provocato dal cambiamento climatico

Diciamo una percentuale a caso: il 99% degli incendi è doloso, volontario o per negligenza, è pratica antica dar fuoco all'erba secca per rinnovare i pascoli ed alle stoppie nei campi di grano oppure lo si faccia per fare dispetti o per fare giornate di Lavoro ecc.ecc.  lo sanno i pompieri lo sa chi fa antincendio in generale. Se poi un giornalista vuol dare la colpa o gli dicono di dire che la colpa è del cambiamento climatico non vuol dire che sia pensiero diffuso tra gli ambientalisti, gli incendi sono praticamente sempre Dolosi. Il cambiamento climatico è abbastanza evidente nel mondo, Sono invece molto d'accordo con te che si potrebbe fare molto di più per evitare che tutto questo accada o che diventi un disastro. Ma qui si va a parlare che in questo nostro bellissimo Paese nessuno fa manutenzione del territorio e poi si piangono morti e danni economici. Passando dal fuoco all'acqua vedi tutte le alluvioni che si ripetono spesso nei soliti posti dove fanno costruire in maniera scellerata o le frane a cui il nostro territorio è sottoposto ma si costruisce sopra e sotto e poi si piange. S
Non voglio difendere gli ambientalisti ma scusate in Italia o nel Mondo hanno governato sempre Loro? Hanno deciso tutto quello che c'è di sbagliato loro? Io penso che se chi si occupa di politica a tutti i livelli avesse avuto un'occhio di riguardo per questa nostra terra la categoria degli Ambientalisti non sarebbe nemmeno esistita......

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  • Nikonlander Veterano

Mai scritto che gli ambientalisti sono degli stupidi.

Ma quando hanno richiesto a gran voce norme regionali che impedissero agli allevatori di far entrare le greggi nei boschi per salvaguardare le essenze del sottobosco non si sono minimamente preoccupati del danno che ne poteva derivare.  E ho anche sottolineato che il ventaglio delle responsabilità è parecchio largo. Preferisco discutere ma evitando la polemica se mi riesce.

Sgomberiamo il campo da qualsiasi altra ipotesi: questi non sono incendiari qualsiasi, non sono neanche piromani. Stiamo parlando quasi di strategia militare: quel vento, proveniente da quella direzione, con quell'intensità permette di posizionare le esche i punti strategici ben precisi. Quando il vento proveniente da sud-est si infila in un canalone che devia a sud-ovest (esattamente il contrario) e in quel canalone viene posizionata un'esca quell'esca apre un altro fronte di fuoco in direzione opposta. La conoscenza perfetta del vento e del territorio può essere solo opera di uno studio approfondito. Perchè in un'isola il vento funziona così, può essere deviato da qualsiasi cosa, può aumentare la sua velocità in un canalone fino a raddoppiarla e se c'è fuoco può divorare quel canalone di 5-6 chilometri in meno di dieci minuti. In quell'incendio non c'erano meno di dieci-dodici esche  in una linea immaginaria di non meno di 40 chilometri e alcune che non si erano innescate sono state trovate dai vigili del fuoco.

E non andiamo in giro a raccontare storie su incendi per dispetto o per il pascolo o per speculazione edilizia (impossibile perchè scatterebbe il vincolo da parte dello Stato). A pensare male si fa peccato ma mi sono anche chiesto come mai nel contributo della Regione Sardegna sull'utilizzo dei recovery non c'era neanche una riga sull'antincendio... mah.

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  • Nikonlander Veterano

Ho passato le estati dai 12 ai 18 anni in Sardegna, nello stesso posto.
Sono anni fondamentali dello sviluppo di un adolescente, e mi è rimasto tutto talmente dentro che quando sogno di essere al mare sogno sempre e solo quel luogo, e i ragazzini di allora.

Successivamente, fin troppo di rado, mi è capitato di tornarci, sempre in posti diversi. Se tutto va bene, domenica prenderò la nave per trascorrere due settimane vicino S. Teresa di Gallura.

Tutto questo per dire che adoro la Sardegna, e mi addolora profondamente vedere quello che è successo.
Non è una novità, ogni anno in cui sono stato su questa meravigliosa isola ho sempre visto per qualche giorno linee di incendi più o meno estese all'orizzonte, fortunatamente mai così vicine da costituire un pericolo.

Questo reportage sembra prenderti e buttarti in mezzo allo scempio. 
E' di un impatto quasi insostenibile, ed è un bene che sia così. Dovrebbe vederlo più gente possibile.

Ho trovato spiegazioni che non conoscevo sulle dinamiche, le motivazioni, perfino sulle modalità tecniche di innesco e propagazione degli incendi, ed è estremamente istruttivo.

Grazie Enrico per lo sforzo e la condivisione, immagino sia costato parecchio.

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  • Nikonlander Veterano

Effe..  sono senza parole.. non sò che dirti, ogni parola detta mi sembra vuota e inutile davanti a tanto scempio.. che si ripete.. e si ripete.. ed ancora si ripete.. senza freni..  veramente l'uomo è la peggior BESTIA..  e purtroppo quei pochi, riescono a creare danni inimmaginabili..  ma la testa dove l'anno? ammesso però che abbiano una testa..

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  • Nikonlander Veterano

 

Grazie a te Gabriele. Ho provato ad evitarlo, ma alla fine qualche spiegazione ve la dovevo.  La verità è che sono stanco. Anche oggi è una giornata tremenda 40° con lo scirocco che soffia da ieri sera. Non si vede neanche il sole, sembra di stare in una pentola a pressione. Però ieri le previsioni meteo dicevano: "venti da sud-est, temperature oltre la media, rischio di incendi soprattutto in Sardegna".

Non è la stessa cosa che dire: "forti venti da nord-est, temperature sotto la media, rischio nevicate".  Mi viene in mente una battuta del film Lo Squalo: "Se gridi barracuda non frega niente a nessuno, ma se gridi squalo..."
Ecco, una frase come quella nelle previsioni meteo certifica il lavoro dell'incendiario ancora prima che lui lo faccia. E' un semaforo verde.
So che capisci il mio stato d'animo.  Insomma, alla fine ho quasi vuotato il sacco del tutto. Buona serata Gabriele :)

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  • Nikonlander Veterano
2 minuti fa, Massimo Vignoli ha scritto:

... la Corsica non ha mai avuto un problema incendi confrontabile a quello della Sardegna: come mai? 

Eppure da bruciare ne avrebbero molto più di noi, basta vedere la valle della Restonica. La risposta è facile: se i boschi sono vivibili e le persone ne fruiscono il rischio incendi crolla a zero. E questo è un alto motivo valido per ripulirli del sottobosco e per ripulire le linee frangifuoco. In Corsica i boschi sono accessibili, non solo ma tutte le strade montane sono provviste di idranti ad alta pressione. Perchè in passato i francesi HANNO INVESTITO sul territorio. Cosa che gli italiani continuano a non fare e questo vale anche per il sistema idrogeologico che tanti problemi crea.

Guardate questo canalone proprio in quella zona, lungo una decina di chilometri, per fortuna il fuoco c'è passato sopra, senza infilarsi.
Massimo, mi devi credere sulla parola, qui non ci entra nemmeno Indiana Jones col machete, eppure è presente una traccia storica importante, i resti di una regia cartiera dell'800. E un fiume, invisibile, nascosto dalla vegetazione, che sfocia su una scogliera creando una cascata in mare di una quarantina di metri.  Se fosse fruibile e frequentato nessuno si arrischierebbe a piazzare esche. Purtroppo ciò che vedi il prossimo anno potrebbe non esserci più. Le cose stanno esattamente così. In questo la Corsica ci fa 10-0 e non ci fa toccare la palla.

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E' come nel calcio: se vuoi liberarti degli ultras devi rendere gli stadi un posto per le famiglie.  In Corsica lo hanno capito.

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  • Nikonlander Veterano

riguardo la logistica dei Canadair, faccio presente che per la maggior parte,se non tutti,son pilotati da ex militari,inoltre Decimomannu in Sardegna,Trapani o Sigonella in Sicilia,per non dire altre basi AM in Italia,si possono usare come polo logistico all'occorrenza.Basta volerlo fare,ma siccome in Italia ci son tante lotte intestine per nulla tra i vari attori coinvolti,ecco che succede quel che succede....sarebbe tempo di darsi una mossa come organizzazione antincendi,ci vuol poco,ma,lo ripeto,basta VOLERLO fare.

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  • Nikonlander Veterano

Non volevo commentare, lo sapevo che la mia sarebbe stata presa come un'inizio di polemica, che davvero non ci tengo a fare soprattutto, poi, tramite un Post. Magari parlandosi davanti ad un bicchiere....Comunque hai ragione, ma te l'avevo già data, quando parli di cose studiate per appiccare incendi. Spesso ci sono interessi grandissimi, in Amazzonia, un pò meno grandi qui in Italia, ma sempre interessi.  Ma i Boschi e lo sai sicuramente bruciano anche senza sottobosco, guarda le Pinete o i rimboschimenti scriteriati di essenze non adatte. Alcuni tipi di Bosco, per essere Naturali, prevedono di avere Sottobosco, se li ripulisci non sono più boschi naturali, Vivibili forse ma non naturali. Non è combattendo i processi naturali che si salva questo Pianeta, ma c'è chi ce lo fa credere ed a molti anche pensare. Voglio credere e sperare che ci siano altri sistemi per salvare i Nostri territori rispettandoli per quello che sono.
Ripeto nessun tipo di Polemica con nessuno, da parte mia, ma solo modi diversi, non troppo spero, di vedere queste cose.

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