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Carnevale in Barbagia


UNA narrazione semplice, teatrale originata da riti apotropaici propri delle antiche civiltà dell'area mediterranea. La ragione che deve dominare sull'istinto animale che alberga in ognuno di noi. La bestia (Boe, il bue) e l'uomo (Merdule*, il guardiano dei buoi). L'uomo tiene a bada la bestia con un bastone (su mazzoccu) e la lega a se con un laccio di cuoio (sa soca). La bestia resiste, si ribella e lotta con forza ma l'uomo ha la meglio e la sottomette.

E' a questo punto che appare una terza figura a occupare la scena in questo immenso teatro che è la piazza e appare dal nulla, tra la gente. E' una figura femminile cupa, vestita di nero, Sa Filonzana** che stringe nella mano un fuso con avvolto un filo di lana, il filo della vita che lei sola ha il potere di spezzare, quindi ordina alla bestia di morire. Uno stato di morte apparente perchè poi la bestia si ridesta e ricomincia a lottare. Questo ci insegna che non è possibile uccidere la bestia senza uccidere anche l'uomo. Con i nostri peggiori istinti conviviamo tutta la vita ma sarà sempre la ragione a prevalere.

Maschere inquietanti, ombre antiche che danzano intorno al fuoco, immerse nell'abbraccio di una folla festante, un altro Carnevale in Sardegna è iniziato.

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La notte tra il 16 e il 17 gennaio segna l'inizio del Carnevale in Sardegna. Nei centri dell'isola si accendono i fuochi di Sant'Antonio e le maschere compaiono. Le maschere di Ottana sono queste, Boes, Merdules* e Sa Filonzana**. Amatissime dalla comunità ottanese che in questa notte si stringe attorno ad esse con gioiosa partecipazione.

* Su Merdule. Si ipotizza che tale nome sia composto da due parole di origine addirittura nuragica mere (padrone) e ule (bue), quindi padrone del bue. Ma non esistono certezze perchè si va a ritroso nel tempo di alcune migliaia di anni forse all'epoca degli etruschi o forse prima.

** Sa Filonzana. E' sicuramente una figura inquietante e che in passato era particolarmente temuta: non è una figura propria della tradizione sarda ma si suppone sia stata importata da altre culture mediterranee, ricorda le Moire greche che avevano il potere di decidere del destino degli uomini.

 

All'imbrunire l'accensione dell'immenso falò con un addetto della Protezione Civile che lancia un secchio di accelerante sulle fiamme
(e un fotografo di passaggio che mi si para davanti all'improvviso)

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... e inizia l'attesa, le fiamme dovranno essere ben alte

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Poi, un suono di campanacci ci avvisa che sos Boes stanno arrivando

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... seguiti da sos Merdules

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Le bestie corrono e gli uomini tentano di trattenerle e tranquillizzarle
ma una carezza non può bastare...

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...si ribellano furiosamente tentando di liberarsi. La lotta ha inizio

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L'uomo ha la meglio, sottomette la bestia e improvvisamente, avvolta in un mantello nero, appare Sa Filonzana
la quale, spezzando il filo della vita avvolto nel fuso che tiene in mano ordina alla bestia di morire

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Uno stato di morte apparente che dura pochissimo, quel tanto che basta
perchè il calore del fuoco ridesti la bestia che riprende a lottare, inarrestabile.
Ancora una volta. In un nuovo Carnevale a Ottana.

 

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Un evento che si ripete ogni anno. Uno spettacolo emozionante e una bella sfida per chiunque voglia documentarlo con una fotocamera tra le mani. Veramente incredibile la partecipazione popolare, soprattutto dei più giovani che non mostrano solo affetto nei confronti di queste maschere ma si sentono parte di questa storia antica. Sono per loro le ultime immagini di questo lavoro che finalmente, dopo tanti anni, sono riuscito a produrre.

I ragazzi si avvicinano al fuoco e "rubano" pezzi di legno già carbonizzati con i quali si sporcano la faccia e li porgono anche ai bambini, con grande disperazione delle mamme che poi li dovranno lavare

 

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L'allegria di una ragazza, anche lei con la faccia sporca di carbone

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... e uno sfondo nello smartphone non ce lo vogliamo mettere?

 

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Copyright Enrico Floris 2023 per Nikonland

 

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22 Comments


Recommended Comments

  • Nikonlander
Antonio Biggio

Posted (edited)

Racconto e foto meravigliose. Gli scatti a mio parere denotano quanto il fotografo, oltre ad essere bravo, conosce a fondo l’evento, non sono foto di fortuna, ma frutto di conoscenza ed amore per quello che si sta fotografando. 

Edited by Antonio Biggio
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  • Nikonlander Veterano
Alessandro Pisano

Posted

Complimenti Enrico ! Grazie per la condivisione e la narrazione, le foto sono molto coinvolgenti oltre ad essere molto curate sia per composizione che per esposizione

Mi fa molto piacere poi che ci sia il coinvolgimento dei giovani verso le tradizioni, ma e'una cosa che avevo capito molto anni fa quando a Monti vidi quanti ragazzi partecipavano ad una festa paesana 

Great!

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  • Nikonlander Veterano
Paolo Mudu

Posted

Veramente un bel lavoro, complimenti!

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  • Nikonlander Veterano
Silvio Renesto

Posted

Intenso, eccezionale. Immagini molto forti, ma anche gioiose, e apprezzo tantissimo la "ruvidezza" di alcune. Bellissimo reportage.

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Guest Sandromacciotta

Posted

Belle foto di una drammatica ruvidezza che esalta il contrasto di una terra amara e accogliente 

  • Nikonlander Veterano
Giuseppe Paglia

Posted

Hai mantenuto il colore e sono contento della tua scelta, perché le fiamme e lapilli rendono "vive" le immagini. 

Una bella tradizione illustrata e raccontata splendidamente. :36_1_55:

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  • Nikonlander Veterano
Leo

Posted

W-O-W! Bellissimo reportage, pieno di amore e fierezza. Oltre che bravura fotografica, ovviamente. :367023_smaaackkk:

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  • Nikonlander Veterano
Sakurambo

Posted

Ottimo reportage, forse ci si aspetterebbe qualche foto in più ma sono tutte molto significative.
Giustissima le scelta del colore ed anche di mostrare il "pubblico" così vicino alle maschere.

:36_1_55:

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Guest Alex79

Posted

Questa sì che è Fotografia con la F maiuscola. Sinceri complimenti 

  • Administrator
Max Aquila

Posted

Quanto sei pigro....anni ed anni su Nikonland silente.

Oppure è Nikonland che ti ha rimesso pepe al...sensore?

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Guest Gustavo F.

Posted

Un gran bel lavoro

  • Nikonlander Veterano
Enrico Floris

Posted

Grazie a tutti per aver apprezzato il mio lavoro. Credo il più "inseguito" della mia carriera di fotografo randagio. Ora mi manca solo una bella partita di rugby a bordo campo con pioggia e fango e poi deciderò di appendere la fotocamera al chiodo. Scherzo, non è vero. Ma grazie di cuore a tutti voi.

25 minuti fa, Max Aquila ha scritto:

Quanto sei pigro....anni ed anni su Nikonland silente.

Oppure è Nikonland che ti ha rimesso pepe al...sensore?

Qualche volta lo sono (pigro), ma stavolta no. Come avevo anticipato ho inseguito questo lavoro per tanti anni e per molteplici motivi ho sempre mancato l'appuntamento. Stavolta, a dispetto del meteo, non ho mollato la presa. Lo volevo a tutti i costi e devo dire che mi sono divertito tantissimo. Ma non capitano tutti i giorni occasioni di questo spessore. Comunque sempre grato a Nikonland che mi sopporta e che mi permette di pubblicare i miei lavori che valgono qualcosa solo se sono degli appassionati come me ad apprezzarli e qui di appassionati ce ne sono tanti.

:leo:

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  • Nikonlander Veterano
Gabriele Castelli

Posted

Finalmente vedo questo reportage, non vedevo l'ora.

Al di là del racconto scritto interessantissimo, le foto sono incredibili. Sembra di essere dentro la rievocazione.

Il falò è una presenza inquietante e rende l'atmosfera come se il tutto fosse magico e parosissistico.

La mia foto preferita è senz'altro quella della bestia col falò alle spalle.

Complimenti davvero. Curiosità: quanto hai usato i display basculanti? Mi pare parecchio.

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  • Nikonlander Veterano
Enrico Floris

Posted

5 minuti fa, Gabriele Castelli ha scritto:

Finalmente vedo questo reportage, non vedevo l'ora.

Al di là del racconto scritto interessantissimo, le foto sono incredibili. Sembra di essere dentro la rievocazione.

Il falò è una presenza inquietante e rende l'atmosfera come se il tutto fosse magico e parosissistico.

La mia foto preferita è senz'altro quella della bestia col falò alle spalle.

Complimenti davvero. Curiosità: quanto hai usato i display basculanti? Mi pare parecchio.

Grazie Gabriele. Guarda è stata quasi una botta di culo non avere fotografi tra i piedi, diciamo che in mezzo al casino eravamo solo in due, io e un ragazzo con una (bellissima) telecamera Canon, credo un C5 che ad un certo punto inquadro mentre è sdraiato in terra. Ed eravamo proprio in mezzo a loro che erano anche contenti e un po' vanitosi. Per quanto riguarda gli schermi basculanti sì, con la D500 un paio di volte nelle riprese dal basso; con la Zfc quasi tutte le immagini scattate sfruttando la praticità dello schermo basculante. E in quella fotocamera è una comodità pazzesca. E' una macchinina davvero divertente.:)

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  • Nikonlander Veterano
Gabriele Castelli

Posted

Comunque riguarderò meglio tutte le fotografie quando ritorno a casa, perché qui tra portatile e sole negli occhi non vedo una mazza.
E' stupenda anche quella dei ragazzini chinati sul falò.  

Guest Nicola B

Posted

A questa festa popolare vorrei partecipare una volta o l’altra…

Hai saputo coglierne i contorni  ancestrali che l’uomo da sempre collega all’invocazione del bene sul male. Alcune inquadrature sono veramente efficaci e rendono in pieno il clima che si doveva avvertire. I contrasti che vedo (non so se siano frutto anche dell’ottica usata) sottolineano la lotta che da sempre appartiene al genere umano. Bravo veramente! 

  • Nikonlander Veterano
Gianni

Posted

Ottimo lavoro in tutti i sensi, per le foto e per il Racconto....Ho amici in Sardegna e amici che ci stanno 2 mesi l'anno, innamorati di una terra meravigliosa sotto ogni punto di vista e che mi raccontano sempre di queste feste dove oltretutto l'ospitalità è eccezionale.....

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  • Nikonlander Veterano
firefox

Posted

ottimo reportage e bellissime fotografie, bellissimi colori e hai colto bene i momenti del carnevale;  grazie per aver fatto conoscere questo carnevale sardo

  • Like 1
Guest Alex79

Posted

6 ore fa, Gabriele Castelli ha scritto:

Finalmente vedo questo reportage, non vedevo l'ora.

Al di là del racconto scritto interessantissimo, le foto sono incredibili. Sembra di essere dentro la rievocazione.

Il falò è una presenza inquietante e rende l'atmosfera come se il tutto fosse magico e parosissistico.

La mia foto preferita è senz'altro quella della bestia col falò alle spalle.

Complimenti davvero. Curiosità: quanto hai usato i display basculanti? Mi pare parecchio.

Anche la mia preferita è quella. Ma devo ammettere che è stato particolarmente difficile sceglierne una poiché sono, a mio avviso, tutte allo stesso livello. Insomma qui una possibile giuria potrebbe, in effetti, decretare diversi ex aequo

  • Nikonlander
Alberto Salvetti

Posted

Visto proprio adesso.

Sei stato bravissimo, conoscendone perfettamente il copione e la trama,  a cogliere lo spirito autentico della manifestazione.  Alcune foto sono davvero straordinarie. 

E' un lavoro meritorio che, non per sminuire Nikonland, andrebbe esposto in sedi dove possa essere visto da più gente, anche in futuro.  

 

 

  • Like 1
  • Nikonlander Veterano
cris7

Posted

Ottimo e interessantissimo reportage!

Foto molto belle che raccontano bene l'atmosfera. Mi hanno fatto venire ancora più voglia di partecipare un giorno alla manifestazione!

  • Like 1
  • Nikonlander
Riccardo Davoli

Posted

Bellissime foto. Riescono a trasmettere tutto il pathos e la forza della rappresentazione. 

Complimenti 

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Guest
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