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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 27/04/2024 in tutte le aree

  1. Cari iscritti, per promuovere un pò di movimento fotografico sul nostro sito, altrimenti visto come un contenitore di articoli dedicati al materiale fotografico e poco altro, abbiamo preparato alcuni contest mensili, attivi già a partire dal prossimo mese di maggio. La partecipazione è libera ed è semplice : basta essere iscritti e presentare le proprie fotografie rispondendo alla discussione del contest scelto. Per dare una occhiata a questi e ai precedenti, già chiusi, potete visitare la sezione del forum dedicata. La trovate ---> qui <---- E in particolare : Contest VII-2024 : 18 maggio - 31 maggio 2024 "Bianco e nero" Contest VIII-2024 : 22 giugno - 30 giugno 2024 - Il colore dominante Contest IX-2024 : 20 luglio - 28 luglio 2024 - "Per la strada" Contest X-2024 : 23 agosto - 31 agosto 2024 - Animali Contest XI-2024 : 20 settembre - 30 settembre 2024 - "La percezione di un luogo" Saranno anche essi "a tema" facilitato, per non creare difficoltà. Partecipare può essere un piacere, non deve essere visto come un obbligo. Buon divertimento. ____________________________________________________________________________ L'admin
    9 punti
  2. PRO : Obiettivo preciso, veloce nella messa a fuoco non perde mai il soggetto, se impostato con "persone" l'occhio non lo sbaglia mai E un obiettivo versatile, da 70 mm a 200 mm, e permette di essere utilizzato in molte situazioni, dallo sport al ritratto Luminoso, con un ottimo lo sfocato, non sembra nemmeno uno zoom Potrebbe essere definito un pò pesante io invece ritengo sia un punto di forza in quanto questo peso evita i micromovimenti, peraltro compensati dal sistema VR. CONTRO : La staffa non compatibile con il sistema Arca s. non la digerisco, ma questo è un problema comune ahimè a tutti gli obiettivi Nikon Altri difetti non riesco nemmeno ad immaginarli Questo obiettivo, fa parte del mio corredo da sempre, non saprei immaginarmi la mia borsa fotografica senza questo "gioiello". Queste sono delle mie riflessioni utilizzandolo con la Z9
    5 punti
  3. Generalmente sconsigliamo l'utilizzo di batterie diverse dalle originali. Ne abbiamo provate in passato e alla meglio, durano meno, sono meno efficienti, hanno cicli di scarica improvvisi e sono inaffidabili. Alla peggio, non vengono riconosciute dalle nostre Nikon, oppure si gonfiano e non escono più dall'alloggiamento, salvo incorrere nel rischio di esplosione sempre dietro l'angolo con le batterie al litio. Specie sulle Nikon Z dove sono sottoposte a stress che si traduce in aumento di temperature, sia della batteria che del corpo macchina. Insomma, noi diffidiamo sempre. Ma c'è sempre l'eccezione che conferma la regola. In questo caso abbiamo una batteria che non costa 20 euro al paio con un caricatore in omaggio. Le specifiche parlano di assoluta conformità all'originale che viene citato direttamente. Il produttore non è un'oscuro cantinaro del tutto sconosciuto che esaurita la partita di batterie scompare o ricompare con un altro marchio. SmallRig si è guadagnata una gran fama di qualità. A cominciare dalla infinita sequenza di accessori metallici, veri complementi indispensabili sia per la fotografia che il video (pensiamo alle tante impugnature aggiuntive per tutte le Nikon Z, per arrivare alle cage complete a norme Nato per assicurare i tanti accessori aggiuntivi alle fotocamere senza stressarne il corpo direttamente) per arrivare adesso a luci e sistemi di alimentazione. In catalogo SmallRig adesso ha batterie da 100 Watt di grande valore, del tutto alternative alle V battery ampiamente usate nel mondo del video. E la stessa Nikon fa ricorso a SmallRig per la produzione di accessori che poi commercializza direttamente o con il proprio marchio. Come è il caso del grip per la Nikon Zf, uscito insieme alla fotocamera e perfettamente conforme. Con l'ovvio presupposto che SmallRig ha accesso diretto alle informazioni tecniche del materiale Nikon. Come deve essere per questa batteria. che viene definita comparabile con l'originale e pienamente compatibile. A partire dalle specifiche : 2400 mAH e 7.2 V che arriva in una confezione carina in cartone e una dotazione minimale : batteria e cavetto USB-C Cavetto USB-C ? E per farne che ? Già, perché non avrebbe molto senso comprare una batteria "compatibile" che costa poco meno dell'originale (intorno ai 50 euro su Amazon.it). Se non avesse una peculiarità che la rende unica e più flessibile di quella originale. Aprendo la strada all'opportunità che in futuro anche le batterie originali Nikon incorporino la furbata di questa SmallRig : La possibilità di ricarica diretta via porta USB-C Che sembrerà una banalità oggi che la ricarica USB-C è uno standard ma nelle batterie per le fotocamere non è comune, mentre lo è per le grandi batterie destinate al video. quindi la nostra EN-EL15c di SmallRig si potrà ricaricare, oltre che via caricabatterie standard (o universale), anche via porta USB-C da un alimentatore a rete, da un power-bank da 5 V 2A, da una V battery. del resto quella presina USB-C la in mezzo lo evidenzia benissimo. Perché invece, fatto salvo il piccolo led di segnalazione carica/scarica, e il colore azzurrino, è del tutto simile all'originale. come vediamo nella foto qui sopra, a sinistra la SmallRig, a destra la EN-EL15c che normalmente alimenta la nostra Nikon Z8. inserendo lo spinotto USB-C di un alimentatore Power Delivery da 145 Watt, si accende il led rosso che ne evidenzia lo stato di scarica. che naturalmente diventa verde quando la batteria è completamente carica. durante il ciclo di carica la batteria con il suo microprocessore dialoga con il sistema di ricarica. abbiamo una tensione applicata di appena più di 5 Volt e una corrente che va da 1 A a poco meno di 2, con una potenza applicata che arriva quasi a 10 watt. a ricarica completa abbiamo letto 3562 mAh assorbiti. Non ci "innamoriamo" di questo valore, apparentemente superiore al dato di targa, perché il ciclo per arrivare al 100% di carica richiede più passaggi. Annotiamo il tempo di appena più di due ore per completare la ricarica. *** Nell'uso abbiamo un riscontro positivo anche se per confermare del tutto l'esperienza serviranno, come pensiamo sia ragionevole, almeno dei mesi di continuo utilizzo. La Nikon Z8 riesce a riprendere circa due ore e mezza di video continuativo, oppure, nello stesso tempo, circa 10.000 scatti. Che è un valore in linea con quello dell'originale. In conclusione abbiamo una batteria che ha prestazioni in linea con le nostre EN-EL15c, forse leggermente più prestazionale (la Nikon promette 2280 mAh e 16 Wh, la SmallRig 2400 mAh e 17.28 Wh, ma è tutto da verificare nella pratica e nella realtà ci preme di più che sia altrettanto affidabile, piuttosto che più performante) ma che offre l'indubbia flessibilità aggiuntiva della presa di ricarica incorporata. Che ci libera definitivamente dal dover portare il caricabatterie originale Nikon con noi, potendo usare un qualsiasi alimentatore USB-C, come quello dello smartphone ma, soprattutto, che si può ricaricare a se stante, mentre magari ricarichiamo anche, in parallelo, la batteria della Z8/Zf/Z6/Z7/Z5 oppure le due batterie del battery-grip opzionale. Il costo richiesto non è particolarmente conveniente rispetto alla Nikon ma, siamo sinceri, se lo fosse, la guarderemmo con tanto sospetto in più. Ci fermiamo qui, per il momento. Intanto cercheremo nei prossimi mesi di utilizzarla insieme alle altre Nikon che abbiamo in casa. Ne riferiremo più a lungo termine.
    5 punti
  4. Viltrox is the new ART ? ( )
    3 punti
  5. Buongiorno, ricordiamo a tutti che c'è ancora oggi e tutto domani per partecipare a questo Contest prima della chiusura e che non ci saranno proroghe. Come da regolamento, si tratta di una selezione di fotografie d'archivio, quindi alla portata di chiunque abbia un archivio fotografico di fotografie scattate negli ultimi 120 mesi, anche dovesse essere impossibilitato a muoversi o ad uscire di casa per fotografare. Cordialmente.
    3 punti
  6. 29 Chi sei? 12 settembre 2023 30 Nessuno mi bada 28 febbraio 2019 31 un momento. una foto 2 settembre 2023
    3 punti
  7. 35.1 Olympia Milano vs Fiat Torino 35.2 Saluto e approvazione 35.3 Un momento di cura del cigno
    2 punti
  8. 2 punti
  9. 26/04/2024 "Vento di Primavera" Sigma SDQuattro + 10-20 mm
    2 punti
  10. Presentato ad inizio 2020 ma reso disponibile solo a settembre dello stesso anno (per ritardi causati dai blocchi COVID), zoom tele d'eccellenze, di caratteristiche prettamente professionali. 21 elementi in 18 gruppi (inclusi 6 vetri ED, 2 lenti asferiche, 1 lente alla fluorite e 1 elemento di lente SR, elementi con rivestimenti Nano Crystal e ARNEO e un elemento di lente anteriore con rivestimento al fluoro) diaframma a 9 lamelle distanza di messa a fuoco minima a 70mm di 0.5 metri e di 1 metro a 200mm passo filtri 77mm Circa 89 mm x 220 mm, 1.440 grammi con il collare del treppiede e 1.360 grammi senza collare per treppiede schema ottico complesso e ricco di lenti speciali, compreso un elemento a bassissimo indice di rifrazione e uno in fluorite MTF a 70 e a 200mm, sempre f/2.8 Obiettivo straordinario, sostanzialmente privo di difetti, riesce, seppur sembrava impossibile, ad andare oltre le prestazioni del già eccellente analogo obiettivo per reflex dell'ultima generazione. Veloce, nitido, stabilizzazione efficace, praticamente parafocale (non perde il fuoco mentre si segue il soggetto zoomando, sia in fotografia che in video). Nikkor Z 70-200/2.8 S su Nikon Z50, f/2.8, 200mm i nostri test dedicati a questo obiettivo : Nikkor Z 70-200/2.8 S (ed altri Zoom Z) con teleconverter Nikkor Z 70-200/2.8 S e TC 1.4x/TC 2.0x : unboxing Nikkor Z 70-200/2.8 S vs Nikkor F 70-200/2.8E FL : quale comprare ? Nikkor Z 70-200/2.8 S : video e sequenze Nikkor Z 70-200/2.8 S : l'obiettivo perfetto esiste ! (test/prova) Nikkor Z 70-200 e Z 100-400: gemelli separati alla nascita Nikkor Z 70-200mm f/2.8 VR S : L'anteprima di Nikonland e l'album dedicato :
    2 punti
  11. PRO : obiettivo straordinario, perfetto, vale tutti i soldi che Nikon chiede (e sono molti !), se non fossimo incontentabili, renderebbe superflui tutti i medio-tele da ritratto. Sfuocato da sogno difetti ottici ? veloce, ben stabilizzato, sicuro, affidabile regge benissimo i teleconverter, di fatto si può duplicare per avere un 400mm f/5.6 decente ma con il TC 1.4x è un ottimo 300/4 VR non perde la messa a fuoco se si cambia focale, anche nel video. Anzi, nel video è solidissimo CONTRO : manca il classico astuccio in nylon/cordura, sostituito per economia da quello "floscio" sostanzialmente inutile. Per 3.000 euro ci si aspetterebbe che non lesinassero su una custodia che ne vale si e no una cinquantina 200mm, f/4 su Nikon Z9, ISO 250 se non fosse che nel frattempo è uscito anche il 100-400 che nelle mie scorribande in autodromo è stato il principale compagno della Z9 per centinaia di migliaia di fotografie (complice la demolizione dell'unica tribuna da cui potevo fare panning con il 70-200/2.8) e la disponibilità per usi più disimpegnati dell'onesto 24-200, ci sarebbero poche remore ad utilizzare quello che è uno dei migliori Nikkor Z finora presentati. Regge il confronto anche con il 135/1.8 Plena, che è certamente un obiettivo di una categoria a se. E non fa desiderare molto altro. Un peccato trascurarlo.
    2 punti
  12. Ho da qualche tempo a disposizione uno degli esemplari della classe Monarch5 dei binocoli Nikon, con prismi a tetto. Classe che comprende sei binocoli: 8x42, 10x42, 12x42 e poi 8x56, 16x56 e infine il più potente della serie, appunto questo 20x56 Si tratta della serie di livello medio alto, sopra il quale abbiamo i Monarch 7 e poi i binocoli da alte prestazioni notturne e marina, specialistici e prodotti in esemplari dalle caratteristiche fisse di ingrandimento. Anche questi Monarch 5 come la serie 7, sono caratterizzati da un elevato livello costruttivo, senza uso di materie plastiche, avendo una scocca in alluminio, totalmente coperta da materiale gommoso termoresistente e, sopratutto, impermeabile anche ad immersioni limitate entro una certa profondità e tempo. Sicuramente resistenti alle intemperie, oltre che agli urti e possibili cadute. Riempiti totalmente (negli spazi interni tra le lenti) con azoto, per prevenire appannamenti dovuti a forti escursioni termiche, come può avvenire tra esterno ed interno in capanni da appostamento e rifugi sulla neve. Oppure anche in piena estate tra ambienti refrigerati e quelli soggetti al sole tropicale. arriva nella sua confezione (che sbandiera anche il plus di 10 anni di garanzia totale Nital) contenente la custodia morbida in neoprene e la tracolla dello stesso materiale, oltre al supporto di fissaggio al treppiede dalla forma compatibile al pochissimo spazio che intercorre tra i due obiettivi, dotato di ben quattro passi vite da 1/4" (uno da 3/8 non avrebbe sfigurato), ma purtroppo non di standard Arca-Swiss, incomprensibilmente oggi. i tappi anteriori, a pressione, restano vincolati efficacemente ai fusti degli obiettivi, per essere sempre a disposizione... quelli posteriori invece hanno delle asole che se impegnate nella tracolla, ne consentono la reperibilità immediata (anche se limitano la estensione della tracolla stessa): a mio avviso, sarebbe preferibile entrassero anch'essi a pressione sugli oculari. L'ergonomia del binocolo è completata dalla posizione a tre scatti, distinta per ogni oculare, al fine di ottimizzare alla personale anatomia oculare la visione e l'accomodamento pupillare, come vedremo, importantissimo in un binocolo di questo livello di ingrandimento la correzione diottrica, dopo effettuata la corretta messa a fuoco con la comoda ghiera centrale, si opera sull'oculare destro Ecco le caratteristiche della serie 5, come riportate da Nikon se ne derivano alcune considerazioni, tra le quali appare chiaro come le caratteristiche dei binocoli di base di ognuna delle due luminosità (42 e 56) siano quelli che consentono un migliore accomodamento dell'occhio, ossia una maggiore facilità di centratura della pupilla per evitare di avere fastidiosi black out di uno dei due campi visivi, o peggio, impossibilità ad accoppiare le due immagini provenienti dai due obiettivi in una unica. Che è quello che capita a me con questo 20x56: in pratica soffro moltissimo per riuscire a centrare le pupille nel giusto tunnel di estrazione dell'immagine riflessa dal prisma... Ovviamente è un problema soggettivo, che non mi era mai capitato con altri modelli e dimostrato dal fatto che lo stesso Monarch, sugli occhi di mio figlio usato come tester a proposito, funzionava eminentemente. Un binocolo infatti va sempre provato prima di essere acquistato, perchè l'anatomia facciale delle persone è un elemento assolutamente soggettivo e che può portare a trasformare un'esperienza di visione in una tortura medievale. I dati tecnici ci parlano di un binocolo con lenti ED a bassa dispersione e con un trattamento anti UV ed anti nebbia di alto livello. Peso non contenutissimo, superiore al chilo e 200, ma assolutamente bilanciato e gestibile anche a mano libera, quando le condizioni di ripresa non consentano l'uso di un treppiede, sempre auspicabile Al netto delle mie difficoltà di adattamento, l'ho trovato comunque piuttosto critico nella fase di puntamento, quindi consigliabile più per spazi aperti di osservazione, piuttosto che per individuazione di fauna nella boscaglia, specie se in condizioni di luminosità critiche. Lo farò provare ad un altro tester per ciò che possa riguardare il puntamento notturno di astri: io non ci sono riuscito con tutta la mia buona volontà, per i problemi anzi accennati. Risolutivo e nitido alle lunghe distanze, come da questo punto di osservazione... verso quelle auto parcheggiate ad almeno 400metri di distanza in linea d'aria, delle quali leggevo distintamente i numeri di targa Non l'ho trovato, come mi sarei aspettato invece, di straordinaria tridimensionalità, così come (valutate da voi le condizioni e la qualità della luce in cui ho effettuato osservazione) non così particolarmente brillante nè protetto dalle emissioni di UV come invece dichiarato nelle sue caratteristiche. Certamente maneggevolissimo e compatto, forse anche eccessivamente compatto per un 20x, il che potrebbe essere alla base delle difficoltà che ho incontrato: del resto dotato di un campo visivo totale apparente di quasi 60° che è poi il dato straordinario di un binocolo di questo livello di potenza di ingrandimento. Mi resta il rammarico di non averlo potuto godere come mi sarei aspettato, ma come già detto è una valutazione puramente soggettiva: chi l'ha provato mi ha comunicato emozione visiva notevole. Il prezzo, attorno ai mille euro è forse il parametro meno indicativo nella bolgia dei prezzi che coinvolge tutto il comparto: una volta di più non è il prezzo il parametro da tenere in considerazione, quanto invece la comodità di utilizzo: un binocolo va sempre provato prima dell'acquisto! Max Aquila photo (C) per Nikonland 2024
    1 punto
  13. Tutti presi dalle capacità della Nikon Zf, nei dieci articoli che le abbiamo dedicato al lancio, non ci siamo soffermati sulla possibilità di averla anche di colori differenti dal nero di base. Come per la "piccola" Nikon Zfc però è possibile averla personalizzata. Solo dal Nikonstore.it è possibile perfezionare un ordine "on demand" ed ottenerla in tante tinte differenti nella "selleria". Le "pelli" saranno del colore che avete scelto, come nei moderni showroom delle automobili personalizzabili. i nomi dei singoli colori sono esotici ma noi le possiamo chiamarle alla buona come "verde muschio", "blu chiaro", "grigio pietra", "marrone", "arancio", "bordeaux". Il prezzo è indifferente - non è come ordinare un foulard di Hermes - uguale alla versione nera di base e la macchina viene personalizzata per voi. Generalmente è disponibile in pronta consegna. Ma se non lo fosse, si dovrà solo aspettare l'effettiva disponibilità di quel colore, giusto qualche giorno. Naturalmente le caratteristiche sono le stesse. Però se è già esclusiva la Nikon Zf, lo sarà ancora di più in una tinta particolare. E alcune saranno ancora più personali di altre. Sappiamo che questa primavera va fortissimo il Sunset Orange ma probabilmente in autunno tirerà di più in Moss Green. E forse in inverno, il Bordeaux o l'Indigo Blue, che vanno bene con tutto. Non sapendo resistere ce ne siamo fatta mandare una in visione per poterla fotografare e confrontare con la nostra, una tradizionale black body. sul lato della scatola c'è un adesivo che evidenzia che all'interno c'è la macchina in Sunset Orange. Una novità rispetto alle Zfc colorate. Tutte le riprese sono state effettuate da una Nikon Zfc Red&Silver (le nostre Nikon Zfc sono tutte e tre di tinte personalizzate : rosso, menta e blu) con il Nikkor Z 50/2.8 MC. il "lavoro in pelle" è integrale, anche il retro del display posteriore è personalizzato e sinceramente in questa versione, è un peccato montare il grip opzionale di SmallRig perché ne rovina la linea qui sopra è a confronto con una sorella in versione standard, tutto nero e con grip opzionale. E' una fotocamera "da uso" non da esposizione. per tutto il resto, ovviamente, le due fotocamere sono identiche. Ci mancherebbe ! uno scatto della Zf Sunset Orange vicino alla Nikon Z8, giusto per confronto, passava da quelle parti anche lei ... e quindi uno scatto fuori dallo studio, per mostrare come rende l'arancio alla luce del sole. Insomma, speriamo vi piaccia. Noi ce ne siamo innamorati e ci dispiacerà moltissimo doverla rimandare indietro. Ma sinceramente con già 3 Zfc colorate in casa, per lei non c'è proprio spazio nel nostro gineceo. Un ultimo sguardo E voi, di che tinta la preferite la Nikon Zf ? Un Orange Sunset vi potrebbe tentare ? Di che tinta sono i vostri capelli e quelli della vostra dolce metà ? Qual'è il vostro colore preferito ?
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  14. Rossa o Bruna ? Un Suv capiente per tutta la famiglia oppure una due posti cabrio per le gite della domenica ? Potendo, entrambe. Ma se uno ha il box piccolo dovrà fare una scelta. In fondo è un quesito che non si dovrebbe porre, Nikon Z8 e Nikon Zf sono due fotocamere profondamente differenti, pensate per scopi e per fotografi differenti. Se qualcuno è in bilico tra loro, dovrebbe prima farsi qualche altra domanda di carattere personale. Ma sappiamo che li fuori c'è chi non ha ancora fatto la propria scelta, magari ha in mano una Z6 o una D850 e non sa decidersi. Quale delle due scegliere ? Giochiamo alle differenze ! con la Z8 va acquistato necessariamente il Nikkor Z 24-120/4 S con cui è proposta, giustamente in kit. Il conto totale però ... è salato. La Nikon Z8 è sostanzialmente la versione compatta dell'ammiraglia Nikon Z9. Con essa condivide sensore, processore, mirino, architettura complessiva. Il suo sensore è da 45 megapixel con sensibilità base 64, dual base a 500 e gamma lineare fino a 25.600 ISO. E' un sensore sovrapposto, nonostante la sua risoluzione sia uguale, è diverso da quello - condiviso - tra Nikon Z7 e D850. E' più veloce, virtualmente esente da fenomeni di rolling-shutter, almeno nelle condizioni di ripresa comuni, consente una estrazione di dati più efficiente e di indirizzare al mirino un flusso di informazioni separato rispetto a quello che viene processato per la memorizzazione sulle schede di memoria. La sua elevata velocità di sincronizzazione, permette a questa fotocamera di fare a meno dell'otturatore meccanico. Praticamente utilizza esclusivamente la lettura elettronica dei dati, cosa che permette assenza di parti meccaniche soggette ad usura quasi completa (resta lo stabilizzatore del sensore che però è ad azionamento elettromagnetico). Il video è disponibile nei più frequenti formati professionali, fino a 8K, sempre a pieno formato. La raffica a pieno formato può andare fino a 20 scatti al secondo in formato RAW e a 30-120 scatti al secondo, in formato JPG. Dispone di funzionalità avanzate come il prescatto, l'acquisizione automatica e il pixel-shift. Ha un corpo professionale parzialmente in composito plastico e lega leggera, con impugnatura ben estesa ed ergonomica, comandi professionali, display posteriore semiarticolato dotato di un robusto snodo metallico. compatibile con tutti gli obiettivi Nikkor Z, la Zf è proposta con due obiettivi speciali che ricalcano l'estetica dei classici Nikkor AI/AIs : peccato manchi loro l'anello di comando del diaframma. Quell'anello argentato è solo estetico ! la Nikon Zf è una ristilizzazione moderna e tecnologicamente all'avanguardia, ispirata alle classiche reflex elettro/meccaniche degli anni '80 del secolo scorso (Nikon FE2/FM2/FM3a, ad esempio), con impostazione dei comandi a quadranti (tempi, sensibilità, compensazione dell'esposizione) sulla calotta superiore. Condivide il sensore delle Nikon Z6/Z6 II (e della reflex Nikon D780) che ha una base ISO a 100, dual base a 800 ISO e poi gamma lineare fino a 64.000 ISO. E' un sensore CMOS BSI con un tempo di lettura di circa 1/30'' per avere il frame completo. Questo lo espone a fenomeni di artefatti da rolling-shutter quando utilizzato in modalità silenziosa e nel video. L'otturatore é meccanico, il classico a doppia tendina (la prima tendina può essere di tipo elettronico per ridurre lo shock meccanico) con una vita ipotetica di circa 200.000 scatti abbondanti. Per usare il flash, si deve usare l'otturatore meccanico. Il formato video più avanzato è il 4K ma é ritagliato a 1.5 x (un campo inquadrato da un 50mm equivale a quello di un 75mm). La raffica arriva a 14 scatti al secondo in formato RAW pieno, oppure a 30 scatti al secondo in jpg in otturatore elettronico, eventualmente con memorizzazione pre-scatto. Ha stabilizzazione evoluta sul sensore di immagine. Il corpo è quasi interamente in lega con i quadranti in ottone torniti dal pieno. Il display posteriore è incernierato su un lato e completamente articolato, si può richiudere a libro oppure orientare in tutte le altre posizioni. Utilizza la stessa batteria della Nikon Z8 (comune a quasi tutte le Nikon, salvo le Z in formato DX e la Z9). batteria e schede di memoria (SD + microSD) nella Nikon Zf stanno insieme, accessibili dallo stesso sportellino sul fondello. La sezione del corpo, essenzialmente "a mattonella", non è comodissima da usare a lungo. Per agevolarne l'uso prolungato, la Zf è spesso usata con un grip opzionale SmallRig che migliora la presa in mano ed offre protezione supplementare al fondello, l'unica parte in plastica della macchina. *** Viste le caratteristiche di massima, adesso lasciamo parlare loro. Vediamo cosa hanno da dirsi "fuori dai denti" ! Io sono professionale. Utilizzo memorie di massa prestazionali, CFExpress di taglio fino a 4 terabyte con cui posso registrare ore di video e decine di migliaia di fotografie. Volendo posso montare sotto di me un battery-grip che oltre ad aggiungere i comandi di scatto in ripresa verticale, contiene due batterie che raddoppiano la mia autonomia. il vano memorie della Nikon Z8 è dedicato ed è sdoppiato : CFExpress + SD UHS-II Se mi monti il battery-grip opzionale, divento più alta anche della Z9, ho i comandi di scatto verticali e la prima batteria può essere sostituita mentre io sono in funzione e magari sto riprendendo video o facendo riprese automatiche. La mia seconda memoria è una tradizionale SD che può essere ad alte prestazioni. Mica uso la microSD che ha Lei. la Nikon Z8 (a destra, con il battery-grip opzionale) può affiancare e in molti casi anche sostituire l'ammiraglia Nikon Z9 (a sinistra) in compiti impegnativi come quelli professionali. Ma anche in mano all'amatore darà sempre il massimo affidamento, in qualunque situazione Il mio corpo è ergonomico ed l'evoluzione di quello progettato per adattarsi ai grossi obiettivi motorizzati, perfezionato con generazioni e generazioni di affinamenti. La mia impugnatura è disegnata sulla mano del fotografo che non si stanca, nemmeno usando per ore e ore, obiettivi pesanti come un 85/1.2 da un chile e rotti. Il mio display posteriore è indistruttibile, non è mica articolato con una semplice cerniera laterale che sembra si stacchi a solo guardarlo ! con o senza comandi verticali, la Nikon Z8 è pensata per essere usata con obiettivi impegnativi come il Nikkor 135/1.8 S che, sulla Zf non sono solo stonati stilisticamente ma alla lunga provano la tenuta fisica del fotografo che deve sforzare di più la muscolatura per reggere il suo kit Il mio mirino non si oscura mai, anche alla massima frequenza di scatto. Posso scattare praticamente in continuo, sempre con la massima affidabilità. Tu segui il soggetto e tieni premuto il pulsante. Al resto ci penso. Non ho la raffica plafonata per risparmiare l'otturatore, come quella la ! Infatti io l'otturatore meccanico non ce l'ho. Con me puoi scattare decine di milioni di foto, senza mai un rumore e senza fare un tagliando in assistenza. Per sentire il mio scatto lo devi proprio volere ! E allora ti accontento, secondo come mi hai impostata. Altrimenti nessuno saprà che stai scattando, magari in situazioni delicate, come durante una cerimonia o ad una conferenza stampa. Io sono la fotocamera perfetta per i cerimonialisti, per le videoriprese, posso lavorare perfettamente in simbiosi con mia sorella Z9 perché i miei file sono perfettamente identici ai suoi, e lo stesso vale per le impostazioni e le prestazioni più importanti. Sono seria, sono affidabile, sono longeva, sono sicura. Con me per dieci anni almeno, non dovrai più pensare ad un'altra. Io son più bella. Sono molto più bella. Io ti faccio sentire giovane se hai incominciato a fotografare quando le mie nonne andavano a pellicola. E se invece sei ancora giovane, ti faccio sentire diverso dagli altri che hanno fotocamere tutte uguali tra loro e noiose. Le mie regolazioni si vedono ad occhio. Se vuoi, puoi evitare perfino di usare menù e display posteriore (che si può elegantemente chiudere a portafogli che nemmeno si capisce che è un display). Oppure usarmi come ti pare, tipo con le ghiere davanti e dietro, perché sono flessibile. Io mi adatto, non sono rigida. Se usi obiettivi di una volta puoi impostare il diaframma con la loro ghiera. E io ti aiuto a mettere a fuoco ad occhio con le mie indicazioni a mirino. Addirittura ti stabilizzo l'immagine sul punto in cui stai mettendo a fuoco a manuzza, aiutandoti con il mio focus-peaking ! Vuoi giocare con il focus-shift ? Io sono stata la prima ad averlo, che ti credi, non sono mica una vecchia ciabatta. Ho una modalità per il bianco e nero che nessuna Nikon digitale ha mai avuto. Basta lo spostamento di una leva ed è come se mi avessi caricata con una pellicola monocromatica. Con diverse impostazioni di profondità dei neri, secondo il tuo umore del giorno, secondo la luce oppure il tuo estro artistico di quel momento. Solo che il rullino io non ce l'ho, quando vuoi, con un gesto puoi tornare a fotografare a colori come se niente fosse. sembrerà una sciocchezza ma questo switch consente di passare dal colore al bianco e nero senza passare dal menù : nella pratica è un vero spasso ! Io posso avere le pelli colorate in sei tinte differenti : non esisto solo all black come lei ! le sei tinte più la base tutto nero con cui si può ordinare - senza sovrapprezzo - la Nikon Zf. E' vero che io non posso utilizzare schede di memoria CFExpress, ma in fondo, a che fotografo sono necessarie ? Ho una seconda schedina di sicurezza ma già una bella SD Lexar di ultima generazione, magari di taglio generoso, ti basterà per farci tutto. Facendoti anche risparmiare qualche soldino. la Nikon Zf richiama le classiche reflex Nikon, in questo è perfettamente nella tradizione Nikon, non copia macchine mai esistite, come devono fare altri marchi che si danno al finto "vintage" perché è di moda. Ma dentro è moderna come la Nikon Z8. E poi non credere alle favole. Il mio processore è uguale al suo. Io metto a fuoco come lei. Se vuoi, mi puoi portare anche in autodromo o a caccia di volatili. Dipende da te decidere cosa fare con me : dai, usciamo ? panning a 30 fps in silenzioso con la Nikon Zf. Perché no ? L'autofocus della Zf è prestante quasi come quello di Z9 e Z8 In ogni caso io sono più compatta, dò meno nell'occhio - mi scambiano per la nonna a pellicola che non vale più nemmeno un centesimo - tu con me dai meno nell'occhio e non attiri né i guardiani né i malintenzionati. Il clack del mio otturatore è reale, gentile, deliziosamente "analogico". Il suo è soltanto un cicalino sintetizzato elettronicamente. Squallidamente finto. Io posso ispirarti anche in una giornata grigia in tutto relax, lei è performante ma alla lunga ti sfianca, pretende che anche tu sia sempre in forma e frizzante. Il mio video non sarà ipersofisticato come il suo ma è bello e sostanzioso, facile da "girare" e da post-produrre, in caso serva. E poi, costo quasi la metà di lei e con me non devi spendere un capitale per gli obiettivi ! I miei file pesano la metà e il mio sensore è più ... permissivo del suo che pretende invece sempre il miglior "vetro" per fare la differenza. Mi permetto anche di darle lezioni di alta sensibilità. Io scatto a 12.800 ISO senza paura. Chiedi a lei se può fare lo stesso. Bene, anche per evitare che le ragazze finiscano alle mani e, concludendo, ritorniamo al paragone iniziale. Se uno tiene famiglia, oggi un SUV offre le migliori caratteristiche di capienza, comodità, capacità di carico e anche prestazioni. Mentre le rare cabriolet a due posti ancora sul mercato, permettono di divertirsi se al massimo si viaggia in due e con poco bagaglio ma con qualche compromesso in più. Volendo/potendo, uno potrebbe permettersele entrambe, il SUV per tutte le volte in cui è importante arrivare a destinazione, la cabriolet per quando è più importante divertirsi a viaggiare, più che arrivare. Se uno si domanda se la Nikon Zf sia prestazionale (ma la Nikon Zf è prestazionale ! Da questo punto di vista è la migliore Nikon Z, dopo Z9 e Z8) probabilmente dovrebbe guardare ad altro. Mentre sappiamo che molti fotografi hanno comprato la Z8 perché è un'ottima fotocamera ma la sottoutilizzano perché in fondo, a loro, tutte quelle prestazioni, non servono o nemmeno interessano. Molti anche degli iscritti a questo sito, probabilmente hanno una Z8 ma si farebbero bastare, per quello che ci fanno loro, una Z5/Z6. E con una Zf si divertirebbero, probabilmente di più. Chi invece pensa ad una Z8 ma vorrebbe usarla con vecchi obiettivi da reflex via adattatore più o meno intelligente, spreca il suo denaro. Per quello una Z6 sarebbe sufficiente ma anche in questo caso, con una Zf si divertirebbe di più. La Nikon Zf in fondo è un lusso, un di più. Come lo è una cabriolet. E' anche più scomoda e richiede un certo adattamento se uno non ha mai usato o non usa da tanto tempo una Nikon classica con i quadranti e le ghiere. Ma ha qualità da vendere, è bella e scalda il cuore del vero nikonista. Permette anche di godersi la fotografia in relax, ben più di una supertecnologica ammiraglia con otturatore elettronico che sembra ti scappi via dalle mani. La Nikon Z8 invece vi porterebbe/porterà alla conquista dei ghiacci o nelle savane africane, senza provare soggezione da parte di ammiraglie, siano essere mirrorless che reflex. E' più simile, nella logica, alla Nikon F/F3 di quanto lo sia la Zf. Solo che la Zf somiglia alla F/F3, mentre la Z8 somiglia alla F100/D850, estreme evoluzioni della Nikon F Al di là dell'aspetto. Morale, la scelta migliore non esiste, dipende solamente da voi. Da che tipo di fotografo siete e da che aspettative avete. Come dite la in fondo ? E se uno volesse prestazioni superiori alla Zf in un corpo moderno ma più abbordabile di quello della Z8, una sintesi tra le due, cosa dovrebbe fare ? Solo avere ancora un pò di pazienza e aspettare qualche mese E voi, proprietari di Nikon Z8 e Nikon Zf, che ne pensate ? E voi, specialmente, proprietari sia di Nikon Z8 che di Nikon Zf che cosa avete da aggiungere ? Fatelo sapere a tutti gli altri, è l'occasione migliore.
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  15. 28.1 Non si fanno complimenti. Bollengo (Ivrea) Independiente-Genoa 17.10.2021 28.2 Il mondo capovolto. Biella 3.4.2022 28.3 Irresistibile tentazione. Milano25.2.2017
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  16. Ne ho due acquistate il 30-10-2023 che uso alternandole alla EN-El 15c, le ho prese proprio per la possibilità di essere ricaricate direttamente da USB, (e anche perchè mi piaceva il colore) per ora non ho notato differenze di durata con l'originale.
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  17. a metà prezzo e con la baionetta mettallica
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  18. Dei tre interessantissimo anche il 56mm su di una dx per le dimensioni. Il 40mm poi, sembra la replica dello Z
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  19. Viltrox 16/1,8 AF: dotato di ghiera dei diaframmi a terzi di stop (indicati) disponibile fluida o a click (apposito slider) Display a doppia scala di distanza e profondità di campo, sempre attivo, (una volta alimentato) retroilluminato e leggibile in ogni condizione di luce ambiente. Convertibile in indicatore della funzione attribuita alla ghiera programmabile dell'obiettivo via menù fotocamera. Ghiera di messa a fuoco manuale ampia, ergonomica, fluida, endless, perfetta anche in video. Due pulsanti funzione programmabili dal menù delle Nikon Z.... Tutto questo, che è il poco che ho riscontrato per aver avuto in mano la versione per sonisti, in un superwide che a f/4 sarà gia a fuoco da 1 metro ad infinito e che userò nei ritratti buffi a 0,50 cm dal soggetto a f/1,8....francamente sovradotato! Vi immaginate con questa integrazione all' attacco Z se costruissero un mediotele da ritratto oppure uno zoom 70-200/2,8???? Se non mi sparasse qualcuno da Moncalieri, sarei portato a pensare che Viltrox stia a Nikon come Lexus a Toyota...
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  20. 24 la prima è una vecchia immagine, che si è prestata a fare da copertina ad una delle nostre pubblicazioni, Nikonland in a day (e da immagine di chiusura della giornata del 21/06/2015) a cui tengo particolarmente perchè realizzata insieme ai miei figli, uno in posa e l'altro a reggere la luce di schiarita, mentre io scattavo con una Nikon One V3 ed il suo Nikkor PD 10-30/3,5/5,6 a 30mm f/10 t/200 iso160 ed anche perchè lega le mie due passioni, quella per la fotografia e quella per Nikonland 25 la seconda, all'opposto, scattata pochi giorni fa, nel luogo dove ho scattato la maggior parte delle mie foto: ossia a mare. A simboleggiare un amore nato insieme allo sport e poi proseguito al posto dello sport stesso ! Un omaggio al mosso controllato, con la Nikon Z9 ed il Nikkor Z 180-600/5,6-6,3 a f/9 t/160 iso64 26 ...e per terzo metto un video: non è solo mio, ma di tutti noi italiani. Ideato nel 2023 da Axnaird e dalla sua Associazione no profit, realizzato con un testo di Federica Re, sua moglie e con la collaborazione di suo figlio Samuele. Mi ha chiesto le mie foto, che non ho mai pubblicato se non qui su Nikonland, e lo ha portato in giro per tutta Italia, nelle scuole e nei teatri contestualmente ad uno spettacolo da essi prodotto con la partecipazione esclusiva di giovani attori... Ci tengo immensamente Il Seme.mp4
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  21. Incidentalmente disponibili entrambe a prezzo più conveniente in outlet, con garanzia 12 mesi :
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  22. perché è enorme. questo Viltrox è decisamente più aderente allo stile dei vecchi Nikkor 20mm.
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  23. Nel vasto regno della fotografia, un nome è sinonimo di qualità ottica e precisione senza precedenti: NIKKOR. Celebrare il 90° anniversario di questo marchio iconico non è solo un riflesso dei decenni passati, ma una testimonianza dell'incessante ricerca dell'eccellenza da parte di Nikon, la forza visionaria dietro NIKKOR. 1. La nascita di NIKKOR: 1932 Nel 1932, il marchio NIKKOR trovò il suo posto nella storia quando fu ufficialmente registrato da Nikon, allora conosciuta come Nippon Kogaku KK. Quello che era iniziato come un marchio sarebbe diventato un simbolo di brillantezza ottica e innovazione nel mondo della fotografia. 2. Prendere il volo: 1933 Un anno dopo, nel 1933, la prima spedizione di obiettivi per fotografia aerea Aero-Nikkor prese il volo, segnando il passo pionieristico di Nikon nel campo specializzato della fotografia aerea. Questa prima incursione ha dimostrato l'impegno di Nikon nel superare i limiti della tecnologia ottica. 3. L'obiettivo che ha abbellito LIFE: Nikkor PC 8.5cm F2 (1948) L'anno 1948 segnò una pietra miliare significativa per NIKKOR con il lancio dell'obiettivo Nikkor PC 8,5 cm F2. Le fotografie scattate con questo obiettivo sono finite nelle pagine della rivista LIFE, famosa in tutto il mondo, elevando la reputazione di NIKKOR sulla scena internazionale. Questo fu un punto di svolta che consolidò NIKKOR come un nome da non sottovalutare nel mondo della fotografia. 4. Tecnologia zoom pionieristica: Zoom-NIKKOR Auto 43-86mm f/3.5 (1963) Nel 1963, NIKKOR aprì ancora una volta la strada con l'introduzione dell'obiettivo Zoom-NIKKOR Auto 43-86mm f/3.5. Questo obiettivo zoom standard è stato un pioniere, offrendo prestazioni pratiche che hanno aperto la strada all'evoluzione degli obiettivi zoom negli anni a venire. 5. La velocità della luce: NIKKOR Z 58mm f/0.95 S Noct (2019) Passando rapidamente al 2019, NIKKOR ha raggiunto nuove vette con il lancio del NIKKOR Z 58mm f/0.95 S Noct. Questo obiettivo di eccellenza è entrato nella storia come l'obiettivo più luminoso nell'arsenale Nikon, vantando una straordinaria apertura di f/0,95. Questo obiettivo non solo ha ampliato i confini di ciò che era otticamente possibile, ma ha anche dimostrato l'impegno di Nikon verso l'innovazione e l'ampliamento dei confini della tecnologia. Gli obiettivi NIKKOR sono stati gli occhi attraverso i quali sono state raccontate innumerevoli storie e, mentre guardiamo al futuro, anticipiamo ancora più pietre miliari nella saga continua della brillantezza ottica NIKKOR. [traduzione di un tributo ai Nikkor di ... Viltrox !]
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  24. Inizio commercializzazione : settembre 2023 25 lenti in 17 gruppi diaframma a 9 lamelle autofocus : STM stabilizzatore integrato : SI passo filtri : 95mm 1955grammi senza collarino del treppiedi, 316mm di lunghezza e 110mm di diametro massimo *** In roadmap da quando esiste la roadmap (all'inizio come 200-600), annunciato finalmente a giugno 2023 ma consegnato solo a partire da settembre. In lista d'attesa per i troppi ordini ricevuti. Ricalca nel range focale un venerando Nikkor degli anni '70, primo zoom supertele così estremo eppure portatile. Questo va oltre, contenendo il peso a vuoto - senza collarino del treppiedi - sotto ai due chilogrammi. nonostante non sia un obiettivo di classe S, non si é lesinato l'uso di lenti speciali (6 lenti ED e una asferica in chiusura di schema). E anche la costruzione è di livello esemplare con pochi compromessi (concentrati sul collarino del treppiedi che, pur migliore dei precedenti obiettivi di pari classe, non è inappuntabile). Ciò si riflette sull'impostazione dell'obiettivo che non si allunga, restando entro i 316 mm di base e sulle prestazioni ottiche, di primo livello su tutto l'arco focale. se i dati MTF appena cedenti sulla focale più lunga non vi convincono, provatelo. Vedrete che questo obiettivo eccede la categoria in cui Nikon l'ha posto (allineata a quella di 24-200 e 70-180). Ma soprattutto questo supertele va a completare una gamma di strumenti ottici che permettono ad ogni nikonista di trovare il suo. Un confronto dimensionale dice tutto : svetta sugli altro zoom ma non di troppo e comunque non è troppo impegnativo da portare in giro e da utilizzare. Nell'uso se ne apprezzano le qualità di autofocus e di capacità di dettaglio alle brevi e medie distanze. Si può duplicare ma non è prassi raccomandabile. Se si ha proprio bisogno degli 800mm meglio pensare all'800/6.3 o, al limite, al nuovo 600/6.3 con TC 1.4x. più che sulla costruzione abbastanza solida e sulla cronica mancanza di attacco Arca Swiss, ciò che non ci è piaciuto del nuovo collarino (che è comunque migliore di quello del precedente 200-500/5.6) è il sistema di "frizione" a bagno di foglio di plastica su cui sfrega attorno al barilotto dell'obiettivo. Quanto durerà ? E poi ? scoiattolo grigio di Claudio La Montagna gatto comune di Cismax libeccio in coda di Max Aquila Articoli di Nikonland : Nikkor Z 180-600mm f/5.6-6.3 : non è un obiettivo per snob !!! Nikkor Z 180-600mm f/5.6-6.3 : le fotografie Nikkor Z 180-600/5,6-6,3 e Nikkor Z 400/4,5 S : l'uno e l'altro...! e le gallerie fotografiche :
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  25. Obiettivo acquistato nel settembre 2020, dalle dimensioni e peso generose, è andato a sostituire il 70-200/4 G VR, che montato sulla Z 7 con il necessario FTZ, pareggiava la lunghezza ma rimaneva sempre più leggero. La leggerezza era il suo unico vantaggio rispetto alla versione 2.8 Z, perché la resa ottica dello Z è ai massimi livelli sull’intero fotogramma fino dalla massima apertura. L’obiettivo è silenzioso, veloce e preciso come un laser nella ricerca del fuoco, mentre la versione “F mount” aveva il VR che ticchettava continuamente e nella messa a fuoco aveva spesso indecisioni che facevano andare avanti e indietro i gruppi di lenti per la ricerca del fuoco. Inoltre, si accontenta di filtri di 77mm di diametro (come il 24-120/4 S e non è poco) ed al riguardo manca nel bel paraluce una finestrella per agire con un dito direttamente sul filtro polarizzatore, quando innestato, senza dover rimuovere il paraluce per i necessari aggiustamenti. Tuttavia, con l’uscita delle ottiche “Z mount” la necessità di utilizzo dei filtri, per quanto mi riguarda, è notevolmente diminuito. Altro aspetto da correggere, ma sembra una battaglia persa, è la staffa per il montaggio dello zoom sul treppiede. Nikon fornisce un bellissimo piedino privo, però, delle scanalature a coda di rondine per l’attacco rapido (tipo Arca Swiss). Quindi, per evitare ulteriore peso aggiuntivo, mi sono dotato di una staffa prodotta dalla Leofoto che si sposa benissimo con i miei treppiedi della stessa casa. Tirando le somme riguardo a questo zoom dalle prestazioni eccezionali, cito quanto scritto da un giornalista del settore “Viene voglia di farsi un corredo mirrorless Nikon solo per poter usare questo zoom professionale dalla resa ottica fantastica. Una volta, gli obiettivi caratterizzati da una tale nitidezza e pulizia cromatica si definivano APO, e non tutti (nemmeno quelli a focale fissa) arrivavano alla resa di questo Nikkor Z 70-200mm f/2.8 VR S”. PRO : Zoom dalle prestazioni eccezionali a tutte le focali. Silenzioso, veloce nella messa a fuoco e con un ottimo VR. CONTRO : la bella staffa per l'attacco al treppiede non ha il piede con le scanalature a coda di rondine per l'attacco rapido (tipo Arca Swiss). Il paraluce, peraltro di bella fattura, avrebbe potuto avere la finestrella in basso per regolare facilmente il filtro polarizzatore quando montato.
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  26. Lo stabilizzatore, con le macchine D8X0 non si comportava molto bene. A tempi intermedi tipo 1/100'' faceva più danno che altro. Pare che la cosa sia stata risolta via firmware. Nikon ha ritirato tutti i pezzi invenduti e fatto il service a quelli già venduti fino alla matricola #5101. Aspetto Infatti la prima cosa che ho verificato è stata proprio la matricola é la #5655, quindi un centinaio di pezzi dopo il primo batch. Bene. Ma ... male, perchè mi accorgo subito che, orgogliosa, campeggia una scritta MADE IN CHINA (!), riportata anche in bella vista sul paraluce : evidentemente il governo cinese lo pretende. La confezione è abbastanza compatta l'obiettivo è riposto in un astuccio in nylon nero, analogo (o identico) a quello del 24-70/2.8 e del 14-24/2.8. Ci sono protezioni in polistirolo. Due manualetti, la cinghietta, garanzie, etc. etc. la bottoniera è simile a quella degli altri teleobiettivi stabilizzati il VR ha la posizione Normal e Sport le scritte dorate sono in rilievo (ma in plastica, non c'è la targhetta dorata metallica degli obiettivi di fascia PRO) l'obiettivo è proprio compatto, qui montato sulla D7200 tenete presente che la D7200 è poco più grande del suo manualetto tutto sommato fa la sua bella figura. Sembra il modello ridotto, in plastica, del Nikon 200/2 VR GIà, esatto, avete capito bene. E' un obiettivo costruito completamente in plastica. Del tipo usato per gli obiettivo della fascia F1.8 (20-28-35-50-85), quella che a strisciarla con l'unghia si graffia. E infatti, urtato inavvertitamente su una tribuna in cemento dell'Autodromo di Monza, è caduto dall'altezza di 15 cm mentre era in piedi appoggiato per il paraluce e si è graffiato, come si può notare qui : niente di drammatico, ma io quando sono in pista non sto troppo attento al mio materiale perchè sono concentrato sul lavoro che sto facendo. Con il 70-200/2.8 non mi è mai capitato. E figuriamoci con il 300/2.8 o il 400/2.8 che ho sempre appoggiato a terra con il paraluce sotto. Questo è proprio un peso piuma e basta un colpo di vento per capovolgerlo Mi segno mentalmente di non trasportarlo mai in una borsa insieme ad un obiettivo in metallo di quelli seri. Ne uscirebbe massacrato Peculiarità del progetto Questo nuovo 300 mm F4 non si caratterizza semplicemente per le dimensioni ridotte ma per due peculiarità costruttive. Il diaframma elettromagnetico La prima è l'uso per la prima volta in un obiettivo di fascia media del nuovo diaframma elettromagnetico. Chi ci legge sa che abbiamo recentemente messo l'indice sul fatto che in Nikon, sull'altare della retrocompatibilità, hanno sacrificato la precisione e la facilità di gestione del diaframma, mantenendo il vecchio sistema di controllo meccanico. Ne abbiamo parlato qui (C'era una volta il leggendario acciaio giap...) il controllo del diaframma integrato nella Nikon Df anche le più moderne reflex Nikon, perfino l'adattotore per ottiche F per le Nikon 1, controllano il diaframma degli obiettivi Nikkor con una leva elettromeccanica. Il sistema è collaudato ma è impreciso. E soprattutto preclude un controllo efficiente durante le riprese video. la leva interagisce con un analogo dispositivo sull'obiettivo che è collegato meccanicamente al diaframma. Il movimento dell'una agisce sulla chiusura o apertura dell'altro. In continuo durante lo scatto. Ma anche in Nikon hanno la buona abitudine di pensare al futuro. E già nel 2007, con il lancio della D3 e della D300 hanno silenziosamente introdotto un nuovo pin elettrico sui corpi macchina. Questo pin è in grado di trasmettere il segnalo di controllo dell'apertura del diaframma agli obiettivi dotati di diaframma elettromagnetico. Non ho trovato il controllo di uno dei nuovi Nikon, ma qui c'è per dare l'idea, il diaframma di una Canon 50/1.8 II: l'attuazione del movimento avviene tramite un motore elettrico. Nel Nikon il tutto dovrebbe essere più semplice e più compatto, senza gli ingranaggi necessari a trasmettere il moto. I primi obiettivi predisposti per questo sistema sono stati i PC-E, ovvero i nuovi decentrabili. Seguiti dai superteleobiettivi 800/5.6E e 400/2.8E. Quest'anno si sono aggiunti i nuovi 500/4E e 600/4E, questo 300/4E e il primo obiettivo consumer "moderno", il 16-80/2.8-4E. E' un primo passo verso il 21° secolo anche per Nikon, quando Canon & Co. già da tempo hanno fatto il passo completo. La cosa divertente è che tutti gli obiettivi Nikon 1, hanno diaframma elettromagnetico, controllo del focus by wire, motorini compatti e vr leggeri. Evidentemente il team di sviluppo delle Nikon 1 è cinese, oppure è avulso al tradizionale applomb conservatore Nikon ! Fattosta che questo 300/4E è dotato di diaframma elettromagnetico insieme a tutte le altre cosette che siamo abituati a vedere negli obiettivi Nikkor e ad una peculiarità ancora più unica nel panorama Nikon di cui parleremo nella prossima pagina ... L'elemento diffrattivo o Phase Fresnel da cui la sigla PF una lente di Fresnel vista in pianta (del tipo di quelle usate nei comuni proiettori) e il confronto tra una lente di Fresnel e una normale lente piano-convessa comunemente usata nei nostri obiettivi (in sezione) L'introduzione di elementi a diffrazione in ottica non è certamente una novità. La lente di Fresnel dal nome del fisico francese cui si deve l'invenzione, è ciò che ha favorito la diffusione di fari e proiettori a grande portata con potenze installate relativamente contenute (per esempio nei fari di segnalazione marittima o nei proiettori anteriori delle automobili). E' abbastanza recente nella costruzione degli obiettivi impiegati in fotografia. Canon l'ha impiegata una diecina di anni fa nei suoi obiettivi DO (400/4 e 70-300 IS) ma poi l'ha quasi abbandonata fino ad un paio di anni fa. Nikon la introduce quest'anno come la rivoluzione delle rivoluzioni, promettendo che dopo questo 300/4E altri verranno. Senza addentrarci in profondità nelle spiegazioni tecniche, dico solo che un elemento ottico di questo genere consente di ridurre fortemente lo sviluppo in lunghezza di un obiettivo ... lungo, permettendo comunque di controllare con precisione le aberrazioni (ovvero la non perfetta planeità delle singole lunghezze d'onda che compongono la luce). Il risultato netto é uno sviluppo molto limitato in lunghezza come testimoniato dal nuovo 300/4E PF nei confronti del precedente 300/4 non PF. Immaginate a questo punto le potenzialità su lunghezze focali superiori - penso a 500 e 600 mm - specie se limitate in termini di luminosità massima (F5.6). Comunque restiamo con i piedi per terra, confrontato con un 105/2.8 : questo 300 mm non è tanto più grande e tolto il paraluce, non fa nessuna impressione. Merito di questa famosa lente di Fresnel ! Andiamo alle immagini. In tre mesi ho fatto circa 8.000 scatti concentrandomi per lo più, su ritratto e automobilismo. Cominciamo dal ritratto. Con D810, primo piano : con D750 e flash di schiarita Godox V860N mezzo busto (segue dettaglio 1:1) : siamo sempre ad F4 a tempi differenti per le condizioni di luce. Il dettaglio anche con la D750 resta eccezionale quando si fa l'ingrandimento al 100%. Messa a fuoco sempre precisa e puntuale, velocissima stabilizzazione efficace fino a tempi molto ridotti. Anche ottima tenuta dei colori ad alti ISO (D750, 25.600 ISO) : sia in luce artificiale che outdoor : (dettaglio del viso della foto di cui sopra, buono per un ritratto in stampa 10x15 seppure ricavato da una figura quasi intera. Automobilismo Sono tutte foto riprese con la nuova Nikon D7200 in questo caso sempre con il duplicatore di focale Nikon TC 20E III, una buona combinazione : le soggettive sono addirittura riprese attraverso due reticolati spessi alla Variante Ascari dell'Autodromo Nazionale di Monza. (Altre foto nei commenti) Sfuocato Oltre al pasticcio sul malfunzionamento dello stabilizzatore su alcuni dei primi esemplari USA (richiamati), si è detto molto anche dello sfuocato di questo obiettivo. Ebbene, io mi sono concentrato su questo aspetto e ne ho ricavato alcune conclusioni personali del tutto limitate alle mie esigenze di scatto. Lo sfuocato tecnico geometrico è generalmente bruttino, specie quello davanti al piano di messa a fuoco : é il caso delle scritte sul muso della Porsche e dei libri alla sinistra di quello perfettamente a fuoco. Dietro al soggetto le cose vanno meglio. specie se lo si cerca con cura Insomma, non aspettiamoci, purtroppo le stesse qualità nello sfuocato di un Nikon 300/2.8 che resta a giocare da solo in una classe a se come dimostrano pochi scatti : Conclusioni La molla che mi ha spinto ad acquistarlo è certamente la compattezza e leggerezza. Quella caratteristiche che rendono a mio avviso superfluo il collarino del treppiedi che è offerto solo come optional. E' piccolo, compatto, non dà nell'occhio. Chi ti vede pensa che tu abbia in mano un qualsiasi altro obiettivo e non un coso in grado di fare un primo piano da metri di distanza. Magari hai anche montato il TC20 E III e così hai un 600 mm che se per caso lo stai usando con una macchina DX inquadra il campo di un 1200mm ! Il tutto in circa sette etti e una quindicina di cm in tutto ! E' una rivoluzione e tanto mi basterebbe. In questo modo ho un 300 mm che non mi pesa portare in giro. Ne sono prova gli 8000 scatti in due o tre mesi, quando con il 300/2.8 avevo queste medie solo quando era la mia ottica standard in autodromo ai tempi della D2x ... Non è però il caso di pensare di sostituire il 300/2.8 (specie se di una versione VR) perchè stiamo parlando di altra pasta, sia nello sfuocato che nel primo piano. Quindi : PRO - compatto e leggero non dà nell'occhio e non pesa, facile da non dimenticare a casa, non è una di quelle ottiche per cui ti devi interrogare se portartela o no. In borsa ci sta sempre come un qualsiasi altro obiettivo - autofocus rapidissimo e sempre affidabile, stabilizzazione efficace. Non si possono chiedere miracoli ma sono riuscito a fare scatti adeguatamente fermi anche a tempi irragionevoli per un 300mm - eccellente nitidezza sia al centro che ai bordi già a tutta apertura. Non credo, a dire il vero di averlo usato se non ad F4 CONTRO - costo elevato. Ma giustificato dal fatto che non ha rivali. In termini di rapporto volume/peso è un reale game-changer - costruzione in plastichetta del livello degli obiettivi F4 ed F1.8 made in China, ovvero roba amatoriale venduta al prezzo di un professionale - sfuocato tecnico pessimo, specie davanti al piano di messa a fuoco Concludendo è uno dei pochi Nikkor degli ultimi 10 anni (mi vengono in mente insieme a questo il 14-24/2.8 e il 200-400/4 VR) in grado di ricordarci che Nikon una volta era Nikon ... L'ho comperato al volo e lo sto usando spessissimo nel ritratto che a 300 mm ha i suoi perchè. Confido di esplorarne ulteriormente ogni piccolo segreto prossimamente. Non mancherò di parlarne nei commenti a questi articolo dove già ora potete vedere una vasta gamma di esempi fotografici : non trascurate di leggere anche quelli ! Consigliato ? Bè, si, se potete permettervelo si, é realmente uno dei pochi Nikkor da non trascurare ! la luna a mano libera con la D7200, 1200/F8 equivalenti senza alcun peso ! in spiaggia non ci penso più a portare un 300/2.8 ma questo 300/4 sta in borsa a tracolla, come un qualsiasi zoom F2.8 anche per la foto spensierata, hai un 300 mm nitidissimo pronto da prendere senza pensieri. Una rivoluzione che speriamo Nikon continuerà con altri obiettivi PF compatti di focali molto più lunghe. Un 600/5.6E PF sarebbe realmente uno strumento di primordine se non più pesante di un chilo ...
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  27. Le Ghiacciaie di Cazzago Brabbia, paese di pescatori dove prima dell'avvento dell'elettricità, si usavano questi edifici circolari dove si manteneva il ghiaccio nei mesi caldi, per conservare il pesce.
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  28. Primo esemplare arrivato in negozio da New Old Camera di Milano, mi avvisano che mi aspetta. Mi "precipito" a prenderlo. L'attenzione per i clienti di Ryuichi Watanabe e del suo ottimo staff è impagabile e quindi i ringraziamenti non bastano. Per tutto il resto c'è la Visa Non ho voluto aprirlo fino a casa. Qui avevo appena rotto il sigillo di garanzia Nital. ho lasciato il bollino con il prezzo di NOC per ricordo. Ma apriamo con impazienza la scatola. Che è del tutto analoga a quella del Nikon 70-200/2.8. I due oggetti non hanno nemmeno una lontana parentela ma alcune similitudini l'astuccio morbido, ben conosciuto manuali, garanzia internazionale, cinghietta apriamo ancora per liberare il gioiello dalle tante protezioni che lo tengono al sicuro dai corrieri ed eccolo qui ! il paraluce è fasciato e costretto al suo posto da imbottiture in spugna sintetica. Paraluce e obiettivo, niente più. il tappo da 95mm è uguale a quello del Nikon 200-500/5.6E made in Cina come tutto il resto su un lato c'è il blocco di sicurezza, come sul 70-200/2.8 matricola 1754. Insomma ne stanno producendo un pò ! Eccolo qui con il paraluce montato bilanciato sull'attacco del treppiedi l'ultima lente è molto interna il supporto del collarino è marchiato 500mm. Perchè per tutto il resto è del tutto identico a quello del 70-200/2.8 l'obiettivo ha diversi pulsanti di memoria che si impostano con il comando principale posto all'inizio del fusto la bottoniera è complessa ma del tutto analoga a tutti gli altri supertele Nikon. Il limitatore della messa a fuoco parte da 8metri (la distanza minima è di 3m) la classica piastrina con le caratteristiche dell'obiettivo e la scala delle distanze uno dei bottoni delle memorie di messa a fuoco vista di 3/4 i due primi obiettivi a diffrazione (Phase Fresnel) di Nikon : a sinistra il 300/4E PF con il suo paraluce il paraluce del 300mm è di passo 77mm e sta comodamente dentro a quello del 500mm a confronto con il Nikon 70-200/2.8E FL e il trio di obiettivi che saranno i miei compagni di gioco nei prossimi anni. ancora un dettaglio del sistema per il treppiedi del 500/4E PF. Purtroppo è identico a quello del 70-200/2.8 quindi non compatibile Arca Swiss. Per fortuna è identico a quello del 70-200/2.8 e quindi il piedino si può facilmente sostituire con uno aftermarket (20 euro da Amazon) perfettamente compatibile con l'obiettivo e con le teste Arca Swiss. a confronto dimensionale con il mio 500/4 : hanno solo la forma analoga ma il 500/5.6E PF quasi scompare dentro al solo paraluce del 500/4 ! Capirete la differente mole quando messo in batteria ... ancora sulla mia Nikon D5 il piedino del 500/5.6 e quello del 70-200/2.8E. Adesso non so più quale sia l'uno e quale l'altro ! La D5 in bilico finalmente in mano mia. Montato e preso in mano è compatto e leggero come da attese. Praticamente come un 70-200/2.8. Fattore di cui bisogna tener conto quando lo si usa, perchè ... è talmente leggero che bisogna trattenere il respiro per non far ballare l'inquadratura. Alcuni scatti di prova, seguirà poi un test più approfondito (domani mattina si va in autodromo). Dalla finestra f/5.6, 1/250'', VR su Normal, ISO 100 vari diaframmi, da f/5.6 ad f/22 e ritorno, ISO da 110 a 1800, sempre 1/250'' a mano libera stabilizzatore, a mano libera in interni, auto-iso, luce LED, da 1/30'' ad 1/250''. sempre ad f/5.6 tre scatti di prova in luce LED, F/5.6, 1/100'', auto-iso Primo giudizio sommario. - bellissimissimo ! - del tutto simile per ingombro ad un 70-200/2.8 con un TC-14 montato dietro, salvo il paraluce - peso del tutto simile a quello del 70-200/2.8 - sta benissimo in mano anche con la D850 senza battery-grip - nessuna fatica d'uso - l'autofocus sembra adeguatamente veloce (ma proverò in pista) - lo stabilizzatore è efficiente ma a tempi molto lenti, in raffica ... non è sufficiente, bisogna dargli il tempo di intervenire - nitidezza elevata a distanze brevi e medie, poi interviene la qualità dell'aria (come per tutti i superteleobiettivi) - bisogna ricordarsi di aver in mano ... un 500mm per altre considerazioni vi rimando al prossimo test più completo. Fino ad allora ... .... Sayonara !
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  29. Autodromo Nazionale di Monza, seconda Variante ISO 100, 1/320'', f/7.1, picture control su standard, nitidezza 5, saturazione +1, wb auto preserva toni caldi Primo test in autodromo (qui)
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  30. Nikon AF-S Nikkor 300mm f/4E PF ED VR Non sono molti gli obiettivi Nikon cui quest'anno ho potuto dedicare un articolo, meno che mai le novita', nonostante l'archivio 2015 Nikonland abbia superato il record di piu' di trenta recensioni su obiettivi di varie Case :certamente pero' oltre al test su strada del 20/1,8 AFS di inizio anno, mi sarebbe mancato di non poter provare questo teleobiettivo rivoluzionario (per il mercato intero) che si definisce da se' con la chilometrica sfilza delle sigle che lo contraddistinguono A darmene modo ci ha pensato, al solito, il mio amico Mauro Maratta che per poco piu' un mese, dalla fine di settembre all'inizio di novembre, ha fatto si che lo avessi a disposizione per maturare un pensiero in proposito.Per quanto gia' da lui ben messo in risalto nel suo test in agosto, specificamente in senso tecnico, rimando appunto a quel suo articolo, mentre qui vorrei spendere qualche parola in piu' sulle velleita' di questo peso piuma fra i 300mm in relazione alla sua duttilita', la dote che, a mio avviso, meglio lo caratterizza in sintesi. Cominciamo subito a dire che tra quella selva di sigle della foto commerciale qui sopra, per prima campeggia quella FX a definire il formato dell'obiettivo: che poi sia questa la prima delle caratteristiche a potersi piegare al servizio delle opportunita' che cerchi il fotografo, grazie all'elevata densita' di pixel nei sensori FX di attuale generazione, per la quale facilmente, riducendosi al formato DX darebbe modo di utilizzare questo tele con un angolo di visione di un 450mm f/4 senza bisogno di alcun moltiplicatore (cosi' come utilizzandolo direttamente su di una reflex DX di gamma alta, proprio come suggerito da Mauro nel suo articolo) Poi, certo, quella sigla PF = Phase Fresnel (lens), che identifica nell'elemento ottico (colorato in verde nello schema) la rivoluzionaria idea che definisce questo e pochissimi altri progetti, (da poco anche Sigma al riguardo dichiara work in progress) nell'intento di compensare l'aberrazione cromatica che affliggerebbe quest'obiettivo in assenza di questa correzione ottica e che consente la costruzione corta e compatta che distingue, dagli altri pari focale, questo Nikon. A seguire, la lettera E dopo il valore di apertura massima, a significare la presenza di quel diaframma elettromagnetico che fa abdicare finalmente da leveraggi e rimandi che aumentano pesi, tolleranze e costi di quegli obiettivi che non ne siano dotati. Poi tutto cio' che ci si aspetta da una realizzazione moderna, come il coating alla fluorite ed i vetri speciali ED a bassa dispersione, il sistema di riduzione delle vibrazioni VR di seconda generazione, il motore SWM in effetti ben efficiente nelle prove che ho effettuato, i nanocristalli, la struttura IF della messa a fuoco, cosicche' non cambino le dimensioni del barilotto alle piu' corte distanze di maf ed il trattamento SIC di ottimizzazione alle stesse distanze, da ultimo, ma non per ultimo, il peso realmente contenuto di soli 755 grammi. Tutte ragioni di acquisto, nonostante un prezzo di vendita non esattamente invogliante. In questo mese di utilizzo (ed in quest'altro di ...meditazione) dice il mio Lightroom che ho scattato 2500 fotogrammi col Nikon 300/4 PF a soggetti dei piu' vari, derivandone in sostanza un'idea che mi ha accompagnato fino ad ora che ne scrivo:quella di aver avuto a che fare con un raro esempio di obiettivo che non impone la sua personalita' ad ogni costo, ma che si piega alle impostazioni settate di volta in volta dal fotografo, riuscendo ad ottenere comunque un file gestibilissimo in post produzione. Cerco di spiegare meglio la mia idea con le foto che me l'hanno suggerita: qui siamo a Selinunte in una giornata nuvolosa e ricca di contrasti luminosi in cui, appena soltanto girandosi a destra o a sinistra questo 300mm riesce a dare risposte differenti ad esigenze interpretative differenti senza ausilio di post produzione salvo che nella prima delle tre, in controluce indiretto, che ha necessitato di un lieve rafforzamento nel contrasto e di accentuazione nelle ombre...diversamente da come capiterebbe con un usuale inquadratura del genere. Stesso... feeling a Segesta, nel tardo pomeriggio di una giornata piovosa, dove dall'alto della collina che conserva il Teatro Elimo,sia le gradinate sia il panorama sull'autostrada sottostante fortemente desaturo, necessitano di un ritocchino di cursore, sempre su contrasto e neri, piuttosto che ombre, per essere riportati (con facilita') al risultato richiesto oppure di un delicato lampo di flash, per far risaltare il primo piano sullo sfondo...e nulla di piu' Invece, basta inserire in inquadratura, nelle stesse condizioni di luce, dei colori netti o una luce piu' satura e le immagini possono tranquillamente transitare dalla scheda allo stampatore Coerentemente con questa teoria, lontano da grigi e azzurri, condizionanti, non appena si transiti su tonalita' piu' inclini alle rapide variazioni di contrasto, come verdi e rossi, il risultato in termini di file "pronto e servito" e' ancora piu' chiaro ritrovandosi a dover esercitare correzioni di postproduzione (mai eccessive), quando ci si ritrovi ad articolare su tinte piu' chiare ed omogenee, Insomma,un obiettivo con cui ragionare in termini cromatici del soggetto riveste una ragione particolare e col quale nessun soggetto appare mai insignificante in termini di nitidezza, profondita' di campo e sfumatura dei colori Per cosa si usa un teleobiettivo se non per avvicinare soggetti lontani e magari anche in rapido movimento? congelandoli in una fase agonistica o conferendo loro dinamismo attraverso un leggero panning, che grazie al VR e alla leggerezza e compattezza sembra essere proprio l'arma vincente di questo 300mm nelle mani del giusto fotografo (non certo nelle mie... ) e definendoli nel controluce piu' ostico, risolvibile non solo per le qualita' del sensore, ma sopratutto per la definizione, non esasperata, ma determinante dell'elemento PF di questo Nikon Dove la mia sensazione di aver a che fare con un obiettivo dalla natura differente da quella dei teleobiettivi fissi di alto livello (ai quali per categoria di prezzo almeno, questo 300mm si avvicina), e' stato proprio nelle foto scattate a mare: sfruttando controluce e cromie dei soggetti nessuna difficolta (=nessuna necessita' di postprodurre) dove invece lo sfondo e' uniforme, le tonalita' di celeste, azzurro e blu si fondono ed il soggetto e' drammaticamente lontano (per un 300mm in FX), il discorso cambia e si deve rimetter mano al software, sempre su quel paio di parametri (mai o quasi clarity, solo contrasto e sottoesposizione sulle ombre) (le ultime tre croppatissime...) Ancora un esempio, giornata 1 (luce contrastata) niente pp stessa spiaggia, stesso soggetto, giornata 2 (luce smorta) necessita' di postprodurre lo stesso file:senza ritocchi e con un pelo di contrasto e neri in piu' Idee a parte, non ho fin qui profferito verbo sulle qualita' che si richiedono ad un teleobiettivo concepito di questo livello qualitativo e... di prezzo, ossia la velocita' del motore SWM durante una raffica di scatti, l'affidabilita' del suo VR, oltre alla sensazione di tridimensionalita' fornita dallo schiacciamento dei piani prospettici, che per un 300mm determina motivo di acquisto anche in caso di utilizzi difformi da quelli sportivo-naturalistici Ed in questo senso le doti di questo Nikon AFS 300/4 PF emergono di pari passo con la sua facilita' di utilizzo a mano libera, sempre come detto, una focale da 8° di angolo di campo su FX che consente di inquadrare a distanza per fare emergere dettagli altrimenti difficili da cogliere ad uno sguardo di insieme e subito pronto a cogliere l'opportunita' di staccare il soggetto dallo sfondo circostante taccuino di appunti che passa inosservato ma sempre in grado, lui, di osservare Max Aquila per Nikonland 2015 ©
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  31. tre obiettivi: lo stesso schema per 30 anni!!! gli antenati: AiS Nikkor 20mm f/2.8s 10/1984 - 12 elements 9 groups 0.25 m 62mm Ai-S, CRC, AF-Nikkor 20mm f/2.8 02/1989 - 12 elements 9 groups 0.25 m 62mm AF, CRC AF-D Nikkor 20mm f/2.8 03/1994 - 12 elements 9 groups 0.25 m 62mm AF-D, CRC Trent'anni dopo ecco a voi un nuovo wide da 94° di campo su FX: Nikon AF-S Nikkor 20mm f/1,8 G ED che in queste pagine accostero' per dovere di cronaca al suo predecessore, quel 20mm AFD sulle scene da vent'anni (e nella mia borsa da quasi altrettanto) caratterizzato da uno schema di lenti identico, come anche la resa complessiva, ai due precursori vecchi cinque (AF) e dieci anni di piu' (AiS) La differenza fisica tra i due obiettivi non passa inosservata, transitando dal passo filtri da 77mm invece che 62 del piccolo AFD alle ben differenti dimensioni del barilotto che parlano della luminosita' del nuovo arrivato, maggiore di 1,3 stop, ma dovuta anche alla tendenza invalsa per Nikon di realizzare ciccioni dal peso poi non cosi' differente (377 g il nuovo AFS contro i 286 del vecchio AFD), nonostante uno schema rinnovato da ben 13 lenti in 11 gruppi, con due elementi ED e due lenti asferiche, nanocristalli e trattamento SIC antiriflesso tutti elementi che parlano a gran voce di migliorie in termini di correzione delle distorsioni, aberrazioni e vignettatura da cui il vecchio AFD, progettato per pellicole di certo meno planeari di un sensore, soffriva. Elementi che sommati alla grande apertura relativa ed alla diminuita distanza minima di messa a fuoco (20cm invece dei 25 del vecchio schema) fanno pensare a supremazia e ...sorpasso ------------------------------------------------------------------- Chi spende 750 euro ed oltre per un obiettivo come questo 20mm f/1,8come il mio commercialista Massimo Nelli che me lo ha prestato per questa veloce prova sul campo,(grazie da Nikonland, essendo il primo utente che conosciamo ad impadronirsene)certamente vuole sperimentare l'ebbrezza di una cosi' grande apertura, mettendo in relazione elementi prospettici anche piuttosto distanti tra loro AFS ad f/1,8 AFS a f/2 AFS a f/8 e' cosi' che comincia una sequenza di immagini, alcune delle quali effettuate in parallelo anche con il mio AFD, per un fugace e superficiale "confronto" sia sfruttando la diversa distanza minima di messa a fuoco AFS f/1,8 @ 20cm maf AFD f/2,8 @ 25cm maf AFS f/1,8 AFD f/2,8 ma anche utilizzando diaframmi piu' chiusi per una maggiore pdc AFS f/11 AFD f/11 AFS f/8 AFD f/8 sia valorizzando la ben diversa cromia e bokeh dei due obiettivi AFS f/1,8 AFD f/2,8 AFS f/5,6 AFD f/5,6 Altro cruccio dei wide over angolo retto sono la potenzialita' di flare e ghost (riflessi indesiderati)che in questo 20/1,8 sembrano finalmente esser stati debellati, con il concorso di un trattamento antiriflesso robusto (per quanto anche l' AFD godesse del trattamento SIC antiriflesso) ma qui anche dei due elementi asferici e delle due lenti ED a bassa dispersioneAFS f/16 controluce diretto AFD f/16 AFS f/5,6 AFD f/5,6 AFS fill-in flash AFD fill-in flash AFS f/5,6 AFD f/5,6 (notevoli flares e ghosts) L'ingombrante paraluce HB-72 a petalo, fornito in dotazione, influisce non cosi' tanto come ci si aspetterebbe dalle sue importanti dimensioni, quanto gli elementi ottici costitutivi, gia' menzionati con paraluce senza paraluce(sicuramente pero' usare il paraluce agevola nel contrasto generale dell'immagine) -------------------------------------------------------------------------------------- Altro pallino di chi spenda tanti soldi per un obiettivo consiste nella ricerca di rimedio al rischio di distorsioni a cuscinetto o a barilotto anche tenendo l'obiettivo in buon parallelismo rispetto il soggetto e questo AFS risulta essere davvero piu' efficace del precedente AFD (guardate il termosifone a sx e l'infisso a dx) AFS AFD ma secondo me, alla correzione di questo parametro, concorre anche una piccola differenza di focale reale del nuovo AFS che (ve ne potreste gia' essere accorti nelle precedenti immagini) parrebbe essere piu' un 21mm che un 20 AFS su treppiede, 1 metro dal pavimento AFD...stesse condizioni Mi piace molto anche la resa del nuovo 20 mm Nikon per quanto riguarda il suo utilizzo sia con luce mista (fill-in flash o slow-sinc) sia in totale luce flash AFs con tubo di prolunga da 12mm In conclusione sono rimasto colpito da questo obiettivo per un elemento meccanico prima ancora di ogni altra caratteristica ottica:ineccepibili di certo nitidezza, contrasto, distorsione e correzione delle altre caratteristiche complementari, ma sopra ogni altra cosa sono rimasto strabiliato dalla capacita' reattiva del motore SWM che caratterizza questo obiettivo come AFS appunto.A mio parere il piu' veloce movimento AF tra le ottiche Nikon, di certo molto piu' performante di ogni altra ottica fissa f/1,8 e anche f/1,4 (come i bradipici 50 ed 85 AFS) di molte altre ottiche zoom f/2,8 Grazie anche alla limitatissima escursione della ghiera di messa a fuoco manuale (morbida, ampia, comoda) che si estende per appena 15 gradi contro i 60 gradi del precedente obiettivo AFDCerto questo a scapito della precisione per chi voglia affinare a mano la messa a fuoco: ma nei trecento scatti in cui l'ho utilizzato sulla mia Df non ho scartato una sola foto per errori di maf, nemmeno a f/1,8 Insomma...lo voglio!!! e voi? Max Aquila per Nikonland 2015 ©
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