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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 20/08/2020 in tutte le aree

  1. La seconda generazione di DSLR professionali, le Nikon D2 sono una famiglia composta da ben quattro macchine, due votate alla velocità di scatto ma con una risoluzione bassa e due ad alta risoluzione ma a bassa sensibilità.Sono da considerare un decisivo passo in avanti rispetto alle D1 ma certamente non ancora all'altezza delle aspettative dei fotografi Nikon (quella della ... F5/F100) e nemmeno in grado di confrontarsi ad armi pari con le pariclasse Canon, specialmente in campo sportivo, dove la Canon 1D Mk II è superiore in tutto alla D2H.Ciononostante sono macchine che hanno dato tante soddisfazioni a tanti fotografi di tutto il mondo.In questa carrellata vogliamo ricordarle oggettivamente.Cominciamo dalle caratteristiche comuni, esamineremo poi invece in dettaglio pregi e difetti dei singoli quattro modelli. CORPOIl corpo é comune, deriva da quello della possente F5 disegnata da Giorgetto Giugiaro nel 1996. In lega di magnesio con guarnizioni a tenuta di polvere ed umidità, con l'alloggiamento della grande batteria al litio sul fianco nella parte inferiore dell'impugnatura inferiore.Impugnatura che replica sia il tasto di scatto che le ghiere di controllo e il tastino per attivare l'autofocus.Il mirino é fisso, in lega piena. Le ammiraglie digitali Nikon hanno preso dalla F100 questa caratteristica, non credo per motivi economici ma più che altro per esigenze di tenuta di polvere.La gran parte del corpo é ricoperta di un materiale in gomma facilmente sostituibile in assistenza che facilita la presa anche in condizioni disageboli (calore, sudore, umidità o pioggia).Ogni dettaglio é sovradimensionato e pensato per durare. Lo sportellino dell'alloggiamente delle memorie (Compact Flash) é protetto da un pulsantino di sicurezza.COMANDITutti i comandi sono comuni e disposti nello stesso modo. Ciò consente di facilitare il passaggio da un modello ad un altro anche nella stessa sessione di foto con la massima naturalezza e senza possibilità di errore. Uno dei problemi che ho avuto usando una D200 come secondo corpo é stata la differenza di disposizione di alcuni comandi.Anche lo schermo LCD superiore e il piccolo schermo di controllo posteriore posto sotto al display é comune, con la stessa disposizione di indicazioniDISPLAY POSTERIOREIn questo caso notiamo le prime differenze. La D2X e la D2Hs hanno uno schermo migliorato rispetto a quello - difettoso - della D2H che mostrava le immagini con un certo sfarfallio e con una riproduzione dei colori piuttosto innaturale. La D2Xs monta uno schermo ancora migliorato, mutuato da quello della D200. DATI MIRINOLe indicazioni nel visore sono le medesime per le D2H mentre per le D2X differiscono per la presenza del riquadro del modo High Speed Crop Mode.Il vetrino della D2Xs rispetto a quello della D2X si oscura nella parte esterna quando é attivato questa modalità.Come per tutte le pro Nikon, la visione é al 100%.MODULO AUTOFOCUSE' comune per tute e rappresenta lo stato dell'arte di Nikon in questo settore. Undici punti di mira a croce raggurappabili in vario modo a seconda delle esigenze dell'utente. Con l'aggiornamento del firmware della X e della Hs sono stati aggiunti parametri ulteriori nella gestione fine del funzionamento di questo sistema. BATTERIAE' comune, viene fornita con la D2H, la D2X e la D2Hs la batteria al litio da 1900 mAh modello EN-EL4 mentre per la D2Xs é stata introdotta una versione più potente da 2.500 mAh denominata EN-EL4a. Quest'ultima ha una capacità sovrabbondante consentendo oltre 5.000 scatti in un uso normale, contro i 2.500-3.000 del modello base.Le due batterie possono essere indifferentemente montate su una qualsiasi delle D2h e vengono ricaricate dallo stesso tipo di caricabatteria.Lo sportellino della batteria è facilmente rimovibile ed intercambiabile, solidale con la batteria stessa.A mio avviso siamo al massimo livello del mercato in quanto ad alimentazione. Il sistema D2 trae inoltre vantaggio dall'intercambiabilit? senza distinzioni tra i due modelli di batteria su ciascuna fotocamera della famiglia.La batteria inoltre é intelligente. Dotata di cpu interna consente di memorizzare il numero di scatti eseguiti e di comunicare il dato di carica alla fotocamera.In questo modo il fotografo conosce ocn precisione quanti scatti ha fatto e quanti ne potrà fare ancora pirma di sostituire la batteria.Il caricabatterie permette di fare una calibrazione fine di questo sistema nel caso in cui, per usura, il sistema di lettura risulti inaffidabile.La fotocamera stessa comunica questa necessità al fotografo. Pannellini lcd superiore e posteriore con i bottoni di controllo BILANCIAMENTO DEL BIANCOTutte le D2 hanno un sensore aggiuntivo per il bilanciamento del bianco, posto all'esterno sulla calotta del pentaprisma. E' quella virgola bianca sopra alla scritta Nikon.Questo sensore consente alle Nikon D2 di essere le fotocamere più precise nella valutazione del bilanciamento del bianco in automatico.Di fatto io mi affido al 99% di questo sistema, ricorrendo alla premisurazione solo in casi particolari. WIRELESSCon le D2 è stato introdotto un sistema di trasmissione e controllo della fotocamera a distanza per mezzo di un modulo aggiuntivo che viene montato sotto alla fotocamera.Per la D2H esiste il grezzo e poco performante WT-1 (che però si trova su Ebay a cifre irrosorie) mentre per le D2X e D2Hs é possibile usare anche il più moderno WT-2 che vanta una più semplice gestione del software ed una velocità di trasmissione più elevata.La portata normale é nell'ordine della ventina di metri ma esiste una costosa antenna aggiuntiva che allunga la portata ad oltre 100 metri.Con questi moduli ed un pc portatile wi-fi configurato come server, é possibile inviare le foto scattate in tempo reale.Con il controllo a distanza della fotocamera é anche possibile utilizzare in remoto in modalità completamente wireless la fotocamera.Il sistema é valido ed affidabile ma presenta alcuni svantaggi, primo tra tutti il complesso così costituito ha un che di bricolage, il modulo si avvita alla filettatura per il treppiedi e si collega alla fotocamera con un cavetto USB che va alla presa della macchina.L'antenna, esterna, si propende alla sinistra della macchina. Quindi riepiloghiamo prima di passare ad una descrizione sommaria dei quattro modelli di D2 usciti le principali differenze e i punti di forza rispetto ad una qualsiasi delle altre macchine digitali consumer e delle precedenti ammiraglie professionali :- Corpo, costruzione, durabilitàLe D2, come le D1 e le F5 ed F4 rappresentano quanto di meglio Nikon abbia dimostrato in termini di compromesso tra prestazioni evolute e costruzioni.Senza fare paragoni con la perfezione meccaniche (e la relativa longevità) di gioielli di "oreficeria" come le F o le F2, queste macchine rappresentano un punto di arrivo e la sicurezza che l'investimento manterrà la sua fruibilità nel tempo.Peraltro il sistema modulare, oltre alla sua robustezza, fanno di queste macchine l'ideale anche per il riparatore che é in grado sempre di ripristinare la piena funionalità anche dopo danni o guasti importanti.Giusto per dare qualche cifra, un otturatore per una D2 costa 140 euro i.i., l'intera progezione superficiale in gomma con tutta la collezione di sportellini, baionetta etc. etc., costa all'incirca la stessa cifra.Anche il modulo esposimetrico costa intorno ai 150 euro.Ovviamente in caso di danni irreparabili al sensore o al lcd posterio .... é meglio astenersi, ma in generale una D2 si ripara sempre.La tropicalizzazione e l'uso esteso di guarnizioni aiuta comunque a mantenere protetto l'interno dall'azione di agenti esterni. In caso di uso in ambienti ostili, in generale basta una pulitina con un panno.Altro che la plastica delle consumer.- PrestazioniLe ammiraglie Nikon non sempre hanno rappresentato l'ultima frontiera in termini di potenza e prestazioni. In alcuni casi (i più eclatanti, la FA rispetto alla tradizionale F3 o la D100 rispetto alla D1x) sulla carta le migliori macchine semi-pro spesso superano le ammiraglie.Ma le professionali Nikon sono pensate per dare costanza di risultati in ogni condizione ed anche dopo 10 anni o più dalla data di introduzione sul mercato.In particolare le D2 offrono file (specie NEF) che consentono il massimo in termini di possibilità di successiva elaborazione.- AutonomiaLe D2, con l'introduzione di batterie al litio di alta capacità hanno consentito livelli di autonomia ancora insuperati, tanto che la nuova generazione di macchine (D3 in testa) usano le stesse batterie EN-EL4a.Può sembrare un dato poco significativo per il fotografo della domenica, ma quando questa domenica é passata magari ad un aishow dove le occasioni per fare migliaia di scatti non mancano, la differenza si fa sentire, eccome !- CompatibilitàPer rispetto per un utente che ha investito nel tempo cifre importanti in materiale Nikon, le D2 mantengono la massima compatibilità possibile con il vecchio materiale (obiettivi, cavi, flash ed accessori). La Nikon D2H La prima della famiglia, introdotta oramai quattro anni fa e che di fatto viene sostituita adesso dalla D3.Rispetto alla precedente D1H ha portato la risoluzione a 4,1 megapixel dai precedenti 2,7 con una raffica ancora ammirevole di 40 scatti consecutivi in jpg all'infernale cadenza di 8 scatti al secondo.Vanta un sensore speciale progettato da Nikon e prodotto da Kodak in tecnologia LBCAST, un ibrido tra il CCD e il CMOS.Sensibilità minima di ISO 200 e massima di ISO 1600 (oltre a due posizioni HI-1 e HI-2).E' stata introdotta con la D2H la batteria al litio da 1900 mAh, EN-EL4, anni luce superiore alle precedenti al NiMH.E' stato anche introdotto con la D2H un modulo per la trasmissione wireless delle immagini.A dispetto dei "soli" 4 megapixel, la macchina offre ancora oggi immagini eccellenti, superiori a qualsiasi 6 megapixel presentata prima e dopo e secondo me anche superiori a quelli della D1x.E' la macchina ideale per il fotoreporter o per chi non deve operare a forti ingrandimenti, senza grandi lavori di postproduzione, con file piccoli, pronti da spedire.PREGI- costruzione, durabilità, ergonomia, robustezza (costanti del sistema D2)- autonomia- peso leggero dei file (1.4 megabyte per i jpg e meno del doppio per i NEF)- raffica e cadenza elevate- compattezza e correttezza della resa cromatica con una tendenza a produrre toni caldi e carichi (non sovrasaturi però)- autofocus efficiente in condizioni di luce ottimaliDIFETTI- resa agli alti ISO non soddisfacente. In particolare per quanto riguarda alla comparsa di forti artefatti colorati e alla variazione cromatica evidente da ISO 800 in su. La macchina da il meglio di se fino ad ISO 500.- autofocus non brillantissimo in condizioni di bassa illuminazione senza flash- firmware "primitivo", solo in lingua inglese, non aggiornato (per scelta del marketing Nikon)- schermo posteriore LCD scadente (sfarfallii e eccessiva illuminazione)- problemi all'esposimetro che dopo un certo periodo impazzisce e funziona solo in manuale. Sostituzione del dispositivo effettuata gratuitamente da Nikon anche fuori garanzia.La D2H é rimasta in produzione dall'autunno del 2003 all'inverno del 2004.Il prezzo di vendita ha oscillato tra i 4.100 e i 2.100 euro.Adesso é possibile trovare esemplari in buone condizioni intorno ai 500 euro.Vale la pensa di comperarla se si é capaci di lavorare riempiendo il fotogramma. La Nikon D2Hs La Nikon D2Hs é stata fatta uscire nel 2005 su pressione dei fotografi professionali che chiedevano una correzione dei difetti della D2H originale.In particolare si chiedeva una migliore gestione del rumore agli alti ISO, possibile per le grandi dimensioni dei fotodiodi del sensore della D2H e una superiore efficienza dell'autofocus in condizioni di scarsa illuminazione.Il sensore é lo stesso di quello della D2H ma cambia l'elettronica che é quello della D2x, presentata nel 2004.Con la D2Hs é stato anche aggiornato il modulo per la trasmissione wireless delle immagini, il WT-2, più veloce e più moderno anche dal punto di vista software.Rispetto alla D2H, la D2Hs rappresenta un grande passo in avanti di NIkon nel riuscire ad estrarre il meglio di un sensore.Sono scomparsi i fenomeni di deviazione della cromia agli alti ISO mentre il rumore digitale é corretto sino ad ISO 1.600, perfettamente sfruttabile a patto di non sottoesporre.E' stata anche migliorato il buffer che adesso arriva a 50 scatti consecutivi in jpg, sempre ad 8 al secondo, e addirittura 40 in NEFSono state apportate anche piccole migliorie al corpo a coerenza di quelle introdotte con la D2x.PREGI- costruzione, durabilità, ergonomia, robustezza (costanti del sistema D2)- autonomia- peso leggero dei file (1.4 megabyte per i jpg e meno del doppio per i NEF)- raffica e cadenza elevate- compattezza e correttezza della resa cromatica con una tendenza a produrre toni caldi e carichi (non sovrasaturi però)- autofocus efficiente- firmware e software aggiornati che contengono anche la lingua italiana- gestione del LockOn e di altri parametri dell'autofocus- riduzione del rumore in hardware- autoiso evoluto- prezzo competitivoDIFETTI- bassa risoluzione. Il mercato si aspettava una macchina da 8 megapixel e non ha premiato questa eccellente macchina.Già nel 2005-2007 una professionale da 4 megapixel era anacronistica.La D2Hs é rimasta in produzione dalla primavera del 2005 a quella del 2007.Il prezzo di vendita ha oscillato tra i 4.000 e i 3.300 euro.Adesso é possibile trovare esemplari in buone condizioni a meno di 600 euro ma le occasioni sono rare perchè la macchina non è diffusissima. La Nikon D2X La Nikon D2x é stata la nuova ammiraglia chiamata a sostituira la vetusta D1x alla Photokina del 2004.Le consegne sono cominciate nella primavera del 2005.Il nuovo sensore da 12 megapixel in tecnologia CMOS ha subito consentito alte prestazioni con rumore bassissimo a ISO 100.La densit? dei fotodiodi ha però messo in crisi molti obiettivi considerati validi con le precedenti macchine da 2-6 megapixel.Con la macchina é stato introdotto un sistema particolarmente ingegnoso per aumentare la cadenza di scatti al secondo, l'High Speed Crop.Questo sistema consente alla macchina di ritagliare la parte centrale del sensore, portando la risoluzione a 6,8 megapixel ed un fattore di 2x rispetto al formato 24x36, con 8 scatti al secondo per 34 scatti consecutivi, quasi come la D2H.La D2x condivide elettronica e software con la D2Hs.Dopo l'uscita della D2Xs é stato reso disponibile una versione evoluta del firmware che ne ha allineato le caratteristiche d'uso al nuovo modello.PREGI- costruzione, durabilità, ergonomia, robustezza (costanti del sistema D2)- autonomia- alta qualità dei file sia jpg che specialmente NEF- resa neutra e morbida (per alcuni anche troppo) da modulare in post-produzione- raffica e cadenza elevate sia a piena risoluzione che in High Speed Mode- autofocus efficiente- firmware e software aggiornati che contengono anche la lingua italiana- gestione del LockOn e di altri parametri dell'autofocus- riduzione del rumore in hardware- autoiso evolutoDIFETTI- bassissima sensibilità. Il range teorico va da 100 a 800 ISO ma in realtà i valori sono inferiori, da 80 a circa 725 ISO- rumore. Oltre ISO 320 il rumore aumenta in modo vistoso ed é insistente ad ISO 800. Si tratta di rumore molto naturale che simula quello della grana delle pellicole sensibili ma c'é. La scarsa sensibilità e il rumore sono legati alla dimensione molto ridotta dei fotodiodi impiegati nel sensore.La D2X é rimasta in produzione dalla primavera del 2005 a quella del 2006.Ed é stata sostituita per ragioni di marketing dalla D2Xs.Il prezzo di vendita ha oscillato tra i 4.600 e i 3.900 euro.Adesso é possibile trovare esemplari in buone condizioni a meno di 700 euro. La Nikon D2Xs La Nikon D2Xs ha sostituito la D2x nell'estate del 2006.Tutte le caratteristiche sono identiche a quelle della D2x tranne :- schermo LCD posteriore migliorato (visione a 170°)- visore del mirino che a coerenza dell'uso del HSC oscura la parte esterna- nuova batteria EN-EL4a da 2.500 mAh- nuovo firmware evoluto (ma disponibile anche per la D2x)PREGI- costruzione, durabilità, ergonomia, robustezza (costanti del sistema D2)- autonomia- alta qualità dei file sia jpg che specialmente NEF- resa neutra e morbida (per alcuni anche troppo) da modulare in post-produzione- raffica e cadenza elevate sia a piena risoluzione che in High Speed Mode- autofocus efficiente- firmware e software aggiornati che contengono anche la lingua italiana- gestione del LockOn e di altri parametri dell'autofocus- riduzione del rumore in hardware- autoiso evolutoDIFETTI- bassissima sensibilità. Il range teorico va da 100 a 800 ISO ma in realt? i valori sono inferiori, da 80 a circa 725 ISO- rumore. Oltre ISO 320 il rumore aumenta in modo vistoso ed ? insistente ad ISO 800. Si tratta di rumore molto naturale che simula quello della grana delle pellicole sensibili ma c'é. La scarsa sensibilità e il rumore sono legati alla dimensione molto ridotta dei fotodiodi impiegati nel sensore.Il prezzo di vendita ha oscillato tra i 4.600 e i 3.900 euro.Adesso é possibile trovare esemplari in buone condizioni a meno di 700 euro.Non ci sono veri motivi per preferirla ad una D2x.CONCLUSIONIL'introduzione della seconda generazione di DSLR professionali Nikon ha rappresentato un passaggio importante.Le innovazioni rispetto alla prima versione sono tante (a cominciare dal sistema di alimentazione, semplicemente imbarazzante nelle D1, mentre quello delle D2 è talmente buono che è poi stato mantenuto intatto anche nelle D3) ma non vincenti.- La D2H non ha avuto grande fortuna. Buona con il sole, pessima in luce artificiale. Il firmware è solo in inglese. Il visore lcd posteriore primordiale visto con gli occhi di oggi.- la D2Hs all'epoca suscitò buone reazioni ma sostanzialmente è solo una D2H meno grezza- la D2x per molto tempo è stata l'unica possibilità in campo professionale per Nikon. Oggi è superata da qualsiasi DX, anche entry-level- la D2Xs non portò nessun miglioramento, salvo dettagli trascurabili.In sostanza si tratta di un capitolo di storia che oggi possiamo già vedere come archeologia digitale anche se sono passati pochi anni.Sul mercato dell'usato si trovano spesso belle macchine di questa serie.Direi di prenderle in considerazioni solo se chi le cerca all'epoca le ha a lungo desiderate ma non le ha mai potute avere.Il vantaggio, l'unico a mio avviso, di queste macchine è che come per tutte le ammiraglie Nikon, l'affidabilità è massima.La mia D2H che ha fatto tanti scatti da dover sostituire l'otturatore, a distanza di 10 anni va ancora benissimo.E lo stesso la D2x che di anni ne ha 8.Un difetto comune è l'allungamento delle gomme che spesso finisce per bloccare la ghiera anteriore. Se il resto è ok, si interviene tagliando una striscia di gomma con un taglierino. Le batterie sono invece a prova di test atomico Mauro Maratta per Nikonland 2007
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  2. L'ho appena rispedita indietro dopo 13 giorni di impiego. Ne sono venuti 6 articoli in tutto che vi condivido in coda a questa anteprima. Nikon Z6 sopra, Nikon Z5, sotto Nikon Z50, in piedi, Nikon Z5 coricata le tre sorelle riprese dalla mia Z7 Il dorso è del tutto identico a quello di Z6 e Z7 il frontale è del tutto identico a quello di Z6 e Z7 dove si differenziano le tre ? Nel vano memorie : la Z5 è la prima Z con due slot di memorie. e lo sportellino è leggermente più alto. ma distinguerle, a parte la posizione della torretta è impossibile. o per l'obiettivo kit montato. Che però sono chiaramente intercambiabili ... perchè ogni Z può montare ogni Nikkor Z con il suo bel 24-50mm, buio ma prestazionale molto compatto anche quando esteso La Z5 arriva con un firmware che è allineato a quello della versione 3.1 di Z6 e Z7 che si differenzia da quello delle altre sorelle per pochi dettagli, tra cui credo il più importante, quello della gestione dei due slot di memoria La Z5 é identica per quanto riguarda forma, ancoraggi, agganci, a Z6 e Z7. Può quindi montare il battery-pack MN-B10 proposto per Z6 e Z7 e quindi anche per Z5. In esso possono andare batterie EN-EL15, EN-EL15b ed EN-EL15c, la batteria standard della Z5 Z6 a sinistra, Z5 a destra lato sinistro esattamente identico posteriore identico memorie. La Nikon Z5 in mano sta esattamente come stanno la Z6 e la Z7. Mancano sempre quei due centimetri verso il basso che consentirebbero di tenere il mignolino non all'aria, specie con obiettivi importanti. Per il resto, una volta che mettete l'occhio al mirino, vi dimenticate di quale fotocamera state utilizzando. Il sensore è diverso ma nei test che ho fatto (informali perchè la Z5 che ho avuto è un sample e il software di sviluppo preliminare) non credo ci sia molto da desiderare. 3200 ISO 6400 ISO 12800 ISO 25600 ISO Il range lineare promesso va da 100 ISO a 51200 ISO. Nella pratica sino a 6400 ISO le foto sono chiare e il livello del rumore contenuto. Da 6400 ISO a 12800 ISO con una certa cautela si può ancora usare, dipende certo dalle vostre aspettative. Ma il rumore è contenuto. Oltre siamo a situazioni di emergenza ma comunque sempre a disposizione. E' un sensore di precedente generazione - idealmente della stessa famiglia di quello della D750 - che probabilmente è stato scelto per risparmiare (e consentire un costo utente inferiore) Ma alla prova pratica solo nel video 4K c'è una limitazione importante. Infatti se a 2K il video è perfettamente impiegabile, in 4K la qualità c'è ma il formato è un crop 1.7x (come dire che un 50mm inquadra l'angolo di un 85mm). Tenetelo a mente. *** Nikon Z5 e Nikkor 24-50mm ad f8, 42mm Nikon Z5 e Nikkor Z 70-200/2.8 S ad f/2.8, 180mm Nikon Z5 con FTZ e NIkkor F 70-200/2.8E FL ad f/6.3 in condizioni di esposizione molto sfidanti. Nessun problema. Come va ? Va benissimo, va come una Z6. Se non sapete che cosa avete in mano e non tentate di andare oltre i 4 scatti al secondo, non vi renderete conto di quale macchina state usando. Questo è il più bel complimento sintetico che si può fare alla Z5. L'obiettivo offerto in kit è ottimo, nonostante la fattura economica e la luminosità massima molto contenuta. Ma è compatto, leggerissimo, poco costoso. Estremamente nitido da parte a parte, corretto, lineare. Ben contrastato e con colori ben dosati. Conclusioni Pro sinceramente io mi aspettavo una cosa estremamente economica, costruita in Cina in massa, di aspetto ed ergonomia del tutto allineati alla Z50. Invece è tale e quale a Z6 e Z7 tranne piccoli dettagli, tutto sommato trascurabili il prezzo di lancio è di 700 euro inferiore a quello di listino della Z6 (kit contro kit) le prestazioni sono elevate, superiori ad ogni reflex Nikon sino alla D750 compresa l'autofocus è allineato con quello della Z6 l'obiettivo kit è leggero, compatto, performante il file è pulito, bello, lavorabile. Equivalente, se non meglio, di quello della D750, Forse un filo meno dinamico alle altissime sensibilità rispetto alla Z6. Ma è tutto da verificare. totalmente coerente con il sistema Nikon Z sia lato obiettivi (totale compatibilità con ogni Nikkor Z presente e futuro, compatibilità via Nikon FTZ con gli obiettivi Nikon F motorizzati di generazione recente) ha due slot di memorie, la prima Nikon Z, di tipo SD che non saranno la massima frontiera per le prestazioni ma sono adeguate alle prestazioni di questa macchina e, soprattutto, consentono di risparmiare un 300-400 euro rispetto alle CFexpress+Lettore necessarii alla Z6 prestazioni live-view e video ben superiori ad ogni reflex Nikon, con la sola esclusione della D780 la nuova batteria EN-EL15c è una furbata galattica : compatibile con le precedenti ma più potente e più smart ! Contro raffica anacronistica. Ok, la concorrenza fa lo stesso. Ma un processore del genere con quel sensore, minimo deve portare 8 scatti al secondo il buffer è adeguato ma Nikon è sempre taccagna su questo fronte io odio le SD (che comunque vanno bene) e il fotografo sarà sempre tentato di usare schede scarse che farebbe meglio a buttare con ovvie conseguenze su prestazioni e sicurezza il video 4K è croppato 1.7x. Ma se uno ha bisogno del 4K può prendere la Z6 che ne offre uno di qualità, o attendere le novità della Z6s che magari offrirà il 4K60p resta sempre piccola da impugnare - come del resto Z6 e Z7 - e rende abbastanza necessaria una staffa ad L o almeno una basetta l'autofocus è allineato con quello della Z6 ... anche nei limiti il prezzo potrebbe essere più generoso. Io la vedo di pieno successo ai 1590 euro obiettivo incluso l'obiettivo è bello ma adatto alle foto in esterni con il sole. In interni spesso servirà il flash. Ma per fortuna a catalogo ci sono ottime aggiunte al corredo. 50/1.8, 35/1.8, 85/1.8 sono li che vi aspettano con tanto di cash-back ! Nel corredo Nikkor Z manca per il momento uno zoom tele di fascia adeguata alla Z5, escludendo il 70-200/2.8 S che è un obiettivo dichiaratamente professionale sia per prezzo che per prestazioni. Ci vorrebbe un equivalente del 50-250mm in formato FX. Altri articoli di copertura della Nikon Z5 su Nikonland
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  3. Estate. In riva al mare. Mattina presto. Con il fresco delle primissime ore del giorno è bello passeggiare sulla spiaggia. Sulla battigia o appena dentro l’acqua che vicino alla riva ti massaggia delicatamente i piedi. Il sole ancora basso sull’orizzonte splende già nel cielo, ma i suoi raggi sono piacevoli e la temperatura dell’aria è ancora indulgente dopo una nottata decisamente fresca. Alcuni bagnanti che si accompagnano sulla riva in una passeggiata lenta e pigra appaiono come figurine stagliate fra cielo e mare, i tratti indistinguibili per la forte luce del sole che inonda le loro sagome, come in una rappresentazione di ombre cinesi. Altri hanno scelto di allontanarsi un po’ dalla spiaggia per pagaiare lentamente su una tavola, godendo della bonaccia che rende il mare un olio e la navigazione rilassata nella totale assenza di onde. Un bambino ha già preparato i suoi giochi sulla sabbia, abbandonandoli momentaneamente perché rincorso dalla madre che cerca di applicargli la crema per proteggerlo dal sole. Due innamorati si tengono per mano per il loro primo bagno della mattina e sembrano saggiare la temperatura del mare con l’acqua che già arriva alle ginocchia. Lei è incerta e si affida a lui e insieme si allontanano, per scambiarsi qualche tenero bacio una volta lasciato un po’ di spazio fra loro e gli occhi indiscreti sulla riva. Un anziano guarda il mare, solo, forse ripensando alla sua vita e a ciò che è stato, o sognando ciò che non potrà più essere. E mentre la spiaggia si popola progressivamente di uomini che ragionano di sport e di politica, donne che si scambiano confidenze e discorrono sui propri figli, adolescenti che giocano e bambini urlanti, il sole si arrampica alto rendendo sempre più forte la propria luce e accorciando le ombre sulla sabbia, disegnando nel cielo la sua calda parabola estiva. Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d’ombra e di luce. (L. Tolstoj)
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  4. The box is a toy The box is a bed The box is a hiding space The box is a home The box didn't mean a damn thing to me Until the other cat claimed it The box is now my fortress That I will defend to the bitter end. (da I could pee on this and other poems by cats di Francesco Marciuliano) Rielaborazione in chiave più contrastata.
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  5. Pare si chiami così,non sono ferrato in materia.......... Critiche e commenti bene accetti. E' una foto di ieri nel giardino di casa con: D 7200, Nikkor 200-500 f 5,6, a 500 mm, 1/800 f 8, mano libera
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  6. e d'altro canto è sulla parte sinistra che al buio senza retroilluminazione poteva capitare di non ricordarsi le funzioni dei tasti in questione, incolonnati e tutti uguali di forma. Idem per tasti funzione torretta di sx e selettore sottostante di modalità di scatto. Sul lato dx abbiamo solo i due pulsanti "info" ed "i" che si possono prestare ad essere confusi tra loro, tutti gli altri hanno posizionamenti ben personali e strutture diversificate, per poter essere riconosciuti anche solo al tatto.
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  7. Val Amola un anno dopo. Il Rifugio Segantini, a circa 2400 mt. è diventato un santuario per molti fotografi di montagna. Il granito, la grande quantità di acqua e la variabilità del clima, sono le caratteristiche che rendono queste montagne un vero parco giochi per fotografi.
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  8. La Nikon D1, prima delle reflex digitali professionali di grande produzione, annunziata al CeBit di Hannover nel 1999, venne commercializzata nell'ottobre dello stesso anno. Prima tra le grandi case dell'epoca a collaborare alla realizzazione di prototipi ed ibridi, come i numerosi realizzati insieme a Kodak, come la DCS410 basata su corpo F90, la Nikon D1 ricalca, nelle dimensioni di una F5 e nelle fattezze di una F100, l'affermarsi del concetto di reflex professionale a corpo integrato, che ha poi caratterizzato anche negli anni successivi lo spartiacque tra corpi Pro e prosumer in casa Nikon. Dotata di sensore CCD APS-C ossia dalle dimensioni 23,7x15,6mm (1,5x rispetto il film 24x36) che da allora diventa per Nikon il formato DX, forte di 2,7 milioni di pixel (2.000x1.312 pixel), accoppiati in maniera rivoluzionaria con un binning 2x2 che di fatto ne riduce ad un quarto la risoluzione reale (approx. 10,8mpx) in funzione di ottenere un rapporto S/N soddisfacente. Pesa 1150 grammi, ISO da 200 a 1600 a step di 1EV, formati file: NEF (raw a 12 bit), TIFF a 8bit, oppure jpg compressi a 1/4, 1/8, 1/16. Incorpora anche un modo a scala di grigi. 5 aree di messa a fuoco automatica (sensore Multi-CAm 1300), esposimetro Matrix 3D, media compensata (75% su cerchio da 8mm) e spot (cerchietto da 2mm), con selettore sulla calotta del pentaprisma che consente una visione del 96% dello spazio inquadrato. Otturatore da 30s a 1/16.000s e sincro flash ad 1/500s. Raffica massima di 4,5 ftg/s per una sequenza fino a 21 scatti. Batteria (vero punto debole) EN-EL4 al Ni-MH da 7,2V Anche lo spazio colore in uso è, al posto di sRGB e AdobeRGB, l'anticonvenzionale NTSC, che determina un approccio alla postproduzione un pò differente per i fortunati possessori di queste DSLR, presentate in Italia nell'autunno di fine secolo alla somma, inusuale per una reflex, di 10 milioni di lire... nuovi standard per la disposizione dei comandi principali con i tasti intorno al monitor LCD da due pollici (120.000Dot TFT), fornita di sportellino per i comandi del display supplementare e della scheda di memoria, nel vano che accoglia sia schede Cf, sia i fragilissimi ma capaci MicroDrive da 1Gb. Ponte superiore dei comandi ancora primitivo, con la rotella di sinistra coassiale ai pulsanti superiori (delegati ad area AF, flash e bracketing), che fa scegliere tra scatto singolo, in sequenza ed autoscatto, ma anche... tra il replay delle immagini e la connessione via cavo al pc. A destra, dietro al pulsante di scatto/interruttore, i pulsanti di modo e di correzione esposimetro. La Nikon D1 è restata in produzione fino al 2001, anno dell'avvento della coppia di figlie, con le quali Nikon inizia il dualismo commerciale tra DSLR Pro orientate alla qualità (D1X), oppure alla velocità di azione (D1H). Nonostante il breve lasso di tempo della sua auge, resta una pietra miliare con la quale tutte le concorrenti (anche in famiglia) si sono dovute confrontare negli anni a seguire: e la Redazione di Nikonland la celebra a 19 anni dalla sua presentazione... Max Aquila photo (C) per Nikonland 2018
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  9. Aeshna cyanea, Gole della Breggia (Canton Ticino).
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  10. La baionetta F di Nikon spazia dall'assoluto meccanico degli obiettivi non-Ai dei primi anni'60 agli ultimi Af-P ed Af-S E delle ultime, recenti realizzazioni di 60 anni dopo la sua istituzione. Prima dell'era AF che inizia con la sperimentale F3AF del 1983 e si inaugura con la entry level F-501AF del 1986, la gran parte della produzione ottica si divide in tre macrocategorie di attacco: non-Ai / Ai / Ai-S Di obiettivi a fuoco manuale non-Ai ed Ai ne abbiamo visti centinaia. Ma di lenti Nikkor MF con baionetta Ai-S non ce ne sono poi tante, a partire dalla Nikon EM del marzo 1979 e delle fotocamere successive, prima dell'avvento delle fotocamere AF. baionetta AiS La più celebrata è certamente la Nikon F3 e sotto di lei alcune reflex delle più considerate ancora oggi, dai collezionisti ed appassionati Nikon, come la FA, la FM2, la FE2, la più moderna FM3 e le economiche FG ed FG20 Quando comprai la mia F301 nel 1987 erano già in auge gli obiettivi AF della prima generazione, certamente AiS ma decisamente più brutti e sgraziati degli ultimi MF che li avevano preceduti e che per molti anni rimasero privilegiati (a causa anche di una certa approssimazione dell' AF Nikon di quell'epoca) nelle borse e nei desideri (continuarono a mantenere prezzi più elevati dei fratelli AF) dei fotografi nikonisti. Mi era sempre rimasto desiderio di possedere il 50mm f/1,8 con il quale era stata presentata la mia F301 nel 1985 e che, a mio avviso, è la più bella realizzazione tra i normali compatti non solo Nikon, di luminosità relativamente alta (i cosiddetti pancake non hanno mai superato f/2,8) Eccolo... con la sua bella flangia di alluminio con gli indici colorati della pdc, relativi ai rispettivi colori dei valori di diaframma. Con la sua ghiera anteriore di maf a bacchette, per distinguerla al tatto da quella diamond ridged della ghiera diaframmi minima maf a 2 piedi (60cm) e ne uscirà poi un'altra versione che scende fino a 45cm... 6 lenti in 5 gruppi, si differenzia dalla prima versione AiS del 1980 (identico al precedente Ai) sia per le dimensioni più compatte, sia per l'assenza dei "rabbit ears", la forcella di accoppiamento con i vecchi esposimetri non-Ai. Dalla orrenda versione SerieE a corredo dell'altrettanto brutta Nikon EM, per i materiali nobili che in quella serie, tanto popolare, sono invece davvero scadenti tanto che Nikon nel 1981 tira fuori un model2 del 50/1,8 Serie E, a scimmiottare questo mio bellissimo compatto obiettivo standard. Col quale finalmente la mia prima Nikon, in vecchiaia, è riuscita a far coppia... Max Aquila photo (C) per Nikonland 2020
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  11. Nikon compie oggi, nel 2017, Cento anni dalla sua fondazione La sua produzione civile fotografica data dal 1946, anno della riconversione industriale in un Giappone ancora occupato dagli americani, dopo la fine del conflitto mondiale e le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Nei successivi trenta anni, tra il 1946 ed il 1977 si susseguono ad un ritmo incessante proposte, progetti, realizzazioni in un crescendo di inventiva ed affidabilita' che rende inscalfibile la fama di questa azienda, ancora oggi competitiva se pur in un mercato e con modalita' ben differenti da quelle originarie. Questo obiettivo di cui parlo a distanza di quasi cinquant'anni dalla sua presentazione e' uno dei tantissimi simboli e neppure uno di quelli appartenenti all'eccellenza, che sta a testimoniare del modo in cui Nikon era in grado di essere sempre sulla cresta dell'onda al momento in cui si presentasse un'esigenza a cui rispondere con una opportunita'. Anche in modo assolutamente empirico, come in questo caso: Il Nippon Kogaku GN Nikkor 45mm f/2,8 nasce nel 1968 come curioso e unico progetto della Nikon relativo ad un obiettivo dalla focale poco meno che standard e leggero all'inverosimile (150gr) oltre che super sottile, ben definibile come un pancake, misurando appena 20mm dalla flangia alla filettatura filtro, caratterizzato quindi da ghiere di messa a fuoco e dei diaframmi davvero strette (e difficili da maneggiare in un utilizzo consueto), un diaframma e dal semplice quanto efficace schema Tessar (4 lenti in 3 gruppi) mirante a realizzare una sorta di automatismo di impostazione per i primi lampeggiatori elettronici che facevano la loro comparsa, sostituendo inesorabilmente le lampade flash. La sigla GN sta infatti per Guide Number, numero guida, l'unico elemento all'epoca indicativo della potenza di un flash in metri o piedi e per definizione a 100 ASA/21DIN di sensibilita' film. Qui con SB-1 del febbraio '69 GN36 (metri a 100ASA) Tale automatismo veniva assicurato da una forchetta di accoppiamento della ghiera di messa a fuoco della lente con una scala graduata con i numeri guida flash: scelto quello del flash in uso (x es, qui NG 32) si vincolava in sostanza la ghiera dei diaframmi a quella di messa a fuoco (che all'occorrenza era stata progettata con la minima distanza a sinistra invece che come di solito, a destra) in maniera tale che focheggiando sul soggetto la ghiera dei diaframmi si andava aprendo o chiudendo a seconda che il soggetto fosse rispettivamente più lontano o più vicino all'obiettivo. messa a fuoco ad 1 metro, diaframma necessario f/25 messa a fuoco ad 3 metri, diaframma necessario f/11 oppure, considerando la questione dal punto di vista della priorita' al diaframma, diaframma f/5,6 = potenza utile del flash attorno ai 6 metri di distanza Tutto meccanicamente accoppiato fino a quando si tenesse bloccata la forchettina apposita, sbloccando la quale... ... ovviamente si potevano stabilire anche delle sovra o sotto esposizioni del flash, semplicemente riaccoppiando le ghiere ad un valore differente di NG, ingannando l'obiettivo. Si trattava allora di utilizzare un flash in Manuale a tutta potenza (ancora non esistevano le cellule thyristor di automatismo per la luce flash) e tale opportunità facilitava non poco il lavoro dei reporter cui questa specifica lente era destinata, costretti con gli obiettivi normali a fare mentalmente i calcoli relativi a distanza e diaframma da utilizzare, oppure a consultare tabelle appositamente redatte.Grazie anche alle sue caratteristiche complementari di nitidezza maggiore al centro piuttosto che ai bordi e di luminosità media (usando un flash a tutta potenza non erano necessarie luminosita' maggiori di f/2,8) di bassa distorsione complessiva e di una piacevolezza dello sfuocato derivante da un diaframma di ben 9 lamelle (nonostante l'apparente semplicità del progetto) questo piccoletto resta ancora oggi uno degli oggetti da collezione del catalogo Nikkor piu' considerati. E per chi questi obiettivi abbia la possibilita' di utilizzare ancora, per un breve periodo l'ho fatto anch'io con la Nikon Df, (vedi galleria) sono certo anche della buona qualità delle immagini, nonostante la progettazione in un periodo nel quale non contavano gli schemi telecentrici...ma quattro lenti sono una garanzia di mancanza di eccessi in ogni senso diretti. Di questo GN45/2,8 esistono due versioni: questa del 1968 (seriali da 710xxx a 7463xx) e una successiva del 1973, con un antiriflesso migliorato e lnon piu' Nippon Kogaku ma Nikon sulla flangia anteriore (seriali da 760xxx in poi) Poi, nel febbraio 2001, fu presentato un obiettivo replica di questo pancake, il Nikkor 45/2,8P (quindi MF ma con i contatti elettrici, che lo rendono compatibile ad ogni Nikon DSLR) non piu' dotato (ovviamente) della forchetta di accoppiamento ghiere, ai fini della gestione di flash manuali. Questo obiettivo, quindi, resta un fatto a se, sicuramente piu' unico che raro ed e' questo aspetto che me lo fa inserire in blog al capitolo riguardante il Centenario di Nikon: per ricordare ed esortare alla continuità nella tradizione, con un occhio orientato all'innovazione ossia la filosofia che alle origini ha supportato il marchio Nikon, presupposto dell'immensa produzione di materiali affidabili ed intelligenti, proprio come l'obiettivo qui illustrato. Max Aquila photo (C) per Nikonland 2017
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  12. Confermo, solo parte sinistra.
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  13. Scusate vedo solo ora, è tutto normale. Io questa funzione uso da sempre. Solo la parte sinistra si illumina, anche la mia fa così e anche nelle recensioni sul web si vede chiaramente ad es. qui: https://www.fotografidigitali.it/articoli/4633/nikon-d500-recensione-e-prova-sul-campo_4.html Ma anche nella recensione "del Valerio" su Nikonland.eu.
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  14. Fatta la prova ora, mai usata questa funzione, mi si illumina solo la parte sx....
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  15. Io non ho una macchina di questa classe in casa e non posso provare, sinceramente non l'ho usata molto in passato questa funzione e non ho certezze. Magari se qualcuno passa di qua può dare conferma di questa funzionalità ?
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  16. Questa è stata scattata da diversa posizione ,nel senso che ha cambiato fiore e sta succhiando il polline dal fiore. Sempre a 500 mm, 1/1000 f 8, ISO 320. Piccolo ritaglio in basso a dx per eliminare parte di fiore sfocato
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  17. Un corteggiamento fra due Persico Sole, giusto Valerio? scopo solo documentativo.
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  18. Nikon Z50 con Nikkor Z 16-50 jpg on-camera.
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  19. Nikon Coolpix P1000 a 198mm, f/5.6, 1/500'' Lago di Como, primo bacino da Como.
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  20. Foto dell’altra mattina nel mio giardino. Un podalirio mi ha regalato una gradita visita. Le condizioni di luce erano ottimali: sole leggermente velato da una nuvola trasparente. Mi ha trovato preparato perché stavo trafficando tra i fiori e gli insetti con la Z7 ed il Nikon AF 200mm f/4 D ED IF Micro, per avere un RR 1:1 e forzatamente a fuoco manuale. Un’occasione ghiotta, con il tempo limitato perché in tarda mattinata di solito il podalirio non sta posato molto a lungo nello stesso posto. Scatto a mano libera obbligatorio perché trovare l’allineamento per avere a fuoco tutto il soggetto con il cavalletto è impensabile, per il tempo occorrente. Risultato: Il vecchio Micro 200 è ancora all’altezza della situazione. Il soggetto è perfettamente dettagliato in ogni sua parte, ma lo sfondo è talmente incasinato da rendere cestinabile la foto. Per quale motivo? Nella concitazione del momento mi sono dimenticato di avere in mano una ML. Con la reflex nel mirino si vede l’immagine a tutta apertura e pigiando il tasto della PDC si vede realmente come sarà lo sfondo in base al diaframma impostato. Nel mirino elettronico della Z7 ci si aspetterebbe di vedere l’immagine esattamente al file finale. Invece no. All’aperto, in macro, nel mirino della Z7 lo sfondo non è MAI MAI MAI come si vede al momento dello scatto. L’ho riscontro sempre, però ogni tanto ci ricasco. Se la foto è da buttare è colpa mia, perché se avessi scattato a vari diaframmi a scalare, come facevo con la reflex, probabilmente uno scatto decente sarebbe uscito. Oppure se avessi scattato su cavalletto una foto a f 16 e un’altra a tutta apertura, le avrei potute assemblare con un buon risultato. Non è una tragedia, buone foto di Podalirio ne ho parecchie e non mi dispero certo per questa fallita. Non discuto sulle innegabili qualità delle Z, ma il mirino è proprio insopportabile. Hanno pensato di ficcarci dentro l’inimmaginabile delle informazioni e non hanno pensato di fare un’opzione che ne eviti lo spegnimento. Lo hanno fatto per risparmiare la batteria? E chissenefrega, basta riempirsi la tasca di batterie di ricambio. Oltretutto quando il mirino si spegne, il punto di messa a fuoco se ne va per i cazzi suoi e ogni volta si deve cercarlo nel fotogramma, all’esterno in piena luce, sfido chiunque a trovarlo nel monitor. Almeno lo avessero fatto giallo. Mi chiedo se nessuno qui su Nikonland faccia macro all’aperto e come si trovi? Z7 + Nikon AF 200mm f/4 D ED IF Micro F.16 1/250 sec. ISO Auto 400
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