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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 28/01/2024 in tutte le aree

  1. Ogni anno, per la giornata di Sant'Antonio il 16-17-18 gennaio o per quella di San Sebastiano il 20 gennaio si svolgono delle feste, in varie località, con l'accensione di grandi falò, che spesso coincidono con l'apertura del Carnevale. Avevo sempre desiderato vederne una ma per un motivo o per l'altro non lo avevo mai fatto...quest'anno, complice il fatto che si svolgesse di sabato, siamo stati a Sadali il 20 gennaio, col camper, in maniera da poter poi rimanere a dormire lì. Le temperature previste erano alquanto rigide, perlomeno per quelle alle quali siamo abituati noi sardi, durante la festa eravamo di poco sopra lo zero ma il fuoco scaldava tantissimo; durante la notte la temperatura è scesa sottozero ma eravamo ben attrezzati... Sadali è un paesino di neppure mille abitanti ma ha un centro storico molto grazioso, ricco di fontane e c'è persino una cascata all'interno del paese, la cascata di San Valentino Oltre ai falo' ci sono durante la festa delle maschere, una qui raffigurata, "S'Urtzu e Su Pimpirimponi" : Dal pomeriggio, iniziano i preparativi: Viene preparata una grande pira nella piazzetta tra la chiesa e il Municipio, con grande abbondanza di legna... L'area camper al tramonto Dopo il tramonto la piazzetta inizia ad animarsi Sara' stata la Z8 appesa al collo o la mia capacità nel propormi...sono riuscito a entrare nel Municipio e affacciarmi da una finestra al primo piano, per fotografare l'accensione del falo' principale: all'inizio tanto fumo.... poi la fiamma ha divampato sempre meglio e con essa le scintille, che grazie ai tempi di posa impostati, tra 1/15 e 1/4 di secondo a mano libera, hanno permesso di ottenere degli effetti gradevoli Fortunatamente non è successo nulla, visto il rischio con la folla praticamente attaccata al fuoco, a parte qualche giacca bucata... Sceso dalla postazione privilegiata, ho fatto altri scatti dal basso: poi sono arrivate le maschere E' stata una cosa bella, mi è piaciuta molto...fotograficamente, ho apprezzato moltissimo il 20mm f1,8S, con cui ho fatto le foto dei falò, e anche il 24-70 f4S con cui ho fatto le foto di pomeriggio con la luce. Forse avrei dovuto portarmi un flash da usare, regolato in modo da non modificare l'atmosfera, per qualche primo piano alle maschere. La Z8 si conferma eccellente, anche per quanto riguarda la resa agli Iso elevati. Forse mi sono dilungato un pò, spero di non avervi annoiato.
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  2. 16 Aspettando 27 gennaio 2024 al mio paese Z9 40 f2
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  3. simulazione pellicola Ilford FP4 125 ma scatto nato così, guardando questa costruzione dal cancello di casa [consiglio di ingrandire le foto per vederle meglio] Un famoso fotografo, reso celebre dai suoi ritratti esotici, anni fa, a Roma, ad una "personale" consigliò ad un nostro amico di "riconnettersi con le radici della fotografia". L'unica cura per l'ipertecnologia delle fotocamere proposte dal trio NiSoCan. Il modo migliore per farlo ? Acchiapparsi una Fj o una Le. Ed usarle come una volta, con i quadranti, le manopole e le ghiere. Perché una Fj Xo una Le QM anzichè una GFX o una SL ? Perchè solo quelle fotocamere consentono etc. etc. etc. Incidentalmente, potremmo essere maligni ma non lo siamo, quel fotografo che con le sue Nikon ha percorso i sette mari, i deserti e le montagne più impervie, pubblicando reportage con FM2 e ritratti con F5 e D3, oggi in età matura è Le Ambassador. Ma non conta, conta il concetto. Riconnettersi. Le radici della fotografia. La fotografia è nata in bianco e nero quando la pittura era a colori già da millenni per questioni tecnologiche. La fotografia è comunque, sia a colori che in bianco e nero, luce, contrasto, forme, composizione, impatto. Probabilmente questa era la noce del consiglio, la scusa del mezzo, quello più tradizionale e - immagino io - semplice da usare come intermediario. ieri mattina, nebbioso. Nikon Zfc con Nikkor Z 24/1.7 ad f/10. Scatto pensato in bianco e nero esplorando il mondo davanti a me con il mirino della Zfc. Volevo che affiorassero dalla nebbia le sagome degli alberi lontani, con la quinta formata dai pali elettrici. Se immaginiamo bene, è possibile che il senso fosse quello di tornare a riconsiderare gli aiuti della fotocamera - sempre più esasperati e soverchianti le capacità del fotografo - per riprendere il proprio potere fotografico. ieri mattina, nebbioso. Nikon Zfc con Nikkor Z 24/1.7 ad f/10. Scatto pensato in bianco e nero esplorando il mondo davanti a me con il mirino della Zfc. Il sole comincia a farsi spazio Vedere a mirino ciò che si sta "creando", al di là del soggetto, che può essere banale o minimalista, regolando la fotocamera e l'obiettivo con le proprie mani, infischiandosene di quello che direbbe l'esposimetro. Guardando la luce e come si formano i contrasti e le luci e le ombre. ieri mattina, nebbioso. Nikon Zfc con Viltrox 13mm f/1.4 ad f/4. Scatto pensato in bianco e nero esplorando il mondo davanti a me con il mirino della Zfc e regolando tempo e diaframma a mano, senza guardare l'esposimetro. Dietro la sagoma dell'albero verde ma reso nero dalla luce del sole incidente in raffronto alla nebbia retrostante Guardare, Pensare, Regolare, Inquadrare. Ecco l'immagine. A casa si tratterà solo di "tirarle" (dal termine francese che comprende l'esposizione della carta che le eventuali sovra e sotto esposizioni o regolazioni di contrasto e tono ... in stampa) per ottenerne vere fotografie. E' un ambiente familiare, dove passeggio ogni giorno, è il circuito dove la gente porta a giocare i cani. Sono campi agricoli, alcuni coltivati altri messi a disposizioni delle greggi in transumanza durante l'inverno. Il sole prende sempre più forza e il contesto cambia. La nebbia si alza e si dissolve. Le sagome, anche con il semplice Nikkor Z 24/1.7 descrivono un orizzonte che sembra lontano ma sono pochi passi. una copertura per il maneggio coperto si offre ad una foto strutturata. Gli elementi sono semplici e per lo più composti da grafismi. La resa complessiva vuole ricordare una pellicola 50 ISO Ilford. giro lo sguardo, l'uomo col cane che mi ha appena superato è più avanti nella stradina che costeggia il maneggio. Il tempo di questo scatto e gli alberi di fianco mi attirano. sono presi a 24 e a 13mm con diaframma f/8 e il classico 1/125'' ad ISO 100. Le stesse impostazioni che usava mio padre con la sua Zeiss Contessa quando io avevo 4 anni. gli stessi alberi, qui inquadrati solo parziali, si spogliano. L'ultimo scatto mi ha ricordato certe foto d'autore dei Joshua Tree più avanti uno specchio di sicurezza stradale mi offre questa forma che trovo irresistibile in questa situazione di luce. di questa casa, solo in apparenza abbandonata mi ha richiamato la muffa sulla parete a nord, più che la sua banalità. Che volevo sembrasse alla fine quasi un HDR. mentre più avanti la copertura sintetica del campo di calcetto riflette il sole pieno e calda in una giornata partita da - 4°C. La parete anteriore sembra l'entrata di un bunker minaccioso. Ma siamo solo a "35mm", nulla di spaventoso. io adoro le panchine e ciò che le ricorda. Posso immaginare di parlare con le persone che ci si sono sedute sopra, senza il disturbo di averlo fatto sul serio. La rete che mi separa nel primo (visibile) e nel secondo (sotto di me) mi lascia osservatore anziché attore della scena. ma una macchina così piccola e un obiettivo così compatto si possono anche avvicinare per attraversare la rete. La scena diventa così più personale e meno voyeuristica. Altri elementi banali, consueti per me, che la luce può descrivere diversamente, come voglio vederli io in questo momento sono rientrato a casa. Il giro è finito, è durato una mezz'ora. Mi sono riconnesso con la fotografia ? Io credo di si, ammesso che me ne fossi mai disconnesso. E quanto ha contato lo strumento che ho utilizzato ? Devo essere franco ? Sul serio ... credo ZERO MENO MENO. Con qualunque fotocamera avrei potuto fare le stesse cose che avevo in mente. qui ho scelto di usare la mia Nikon Zfc "interista" con il Nikkor Z 24/1.7 prestatomi da Max, portandomi dietro anche il Viltrox 13/1.4 per poter avere una visione alternativa ancora meno normale .... del normale. Gli obiettivi Viltrox (come i Voigtlander) hanno l'anello del diaframma attivo, quindi si lavora ancora più "riconnessi con le radici della fotografia". la Nikon Zfc ha ghiere, quadranti, manopole e per me è naturalmente impostata in Manuale. Il suo Bianco e Nero - standard, senza bisogno di fare i creativi - è già di ispirazione. E il suo sensore ha una gamma dinamica che non ha proprio nulla da invidiare ad una Leica o ad una Fujifilm. E' compatta, leggera, prestazionale, soprattutto Nikon. E non ha un obiettivo fisso ma permette di cambiare obiettivo per permetterci di essere ancora più creativi senza contorsioni mentali tipo il ritaglio, le cornicette, lo zoom digitale. Normalmente si lavora bene anche a 6400 ISO (il 100% delle foto che realizzo a corredo degli articoli per Nikonland è fatto dalla Nikon Zfc Red&Silver con il 16-50 a 3200 ISO quando non ho voglia di usare il treppiedi come invece ho fatto in questo caso). E volendo, si può andare anche oltre e poi intervenire in Lightroom. Così come sempre da Lightroom si può portare la sua risoluzione a 80 megapixel. Come ben sa Max che ha stampato in grande i suoi tulipani scattati con la Zfc Mint&Silver e il Trioplan la primavera scorsa, poi portati a risoluzioni esagerate senza colpo ferire. Insomma, abbiamo strumenti estremamente duttili in casa. Dobbiamo cercarne altrove ? Io credo di no. E poi Nikon ci ha proposto due macchine che si connettono naturalmente alle radici della fotografia. Non bastasse la Zfc c'è la Zf che va 10 volte oltre. Alla Zfc ? No, a qualsiasi Fujifilm e/o Leica. Serve una medioformato da 100 megapixel e 10.000 euro per fare foto "ispirate al fineart" come queste con soggetti banali di tutti i giorni ? Ma va là, va là, va là. Serve una cosa sola. un fotografo ispirato dalla propria esperienza. E una Nikon Camera, come cantava Paul Simon già nel 1973
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  4. 21 "Crocus" Nikon Z9, 400 f.4,5 + tc 1,4 Z a mano libera. foto del 27.01.2024
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  5. 19 "Frozen" Narciso Nikon Z9, 24-120 Z a mano libera. foto del 21.01.2024
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  6. 2 2.1 f 4 1/8 sec Iso 450 2.2 f 4 1/8 sec Iso 320 2.3 f 2.8 1/125 sec Iso 5600 Is Foghidonis Sadali, 20 gennaio 2024 Nikon Z8 con Z 20mm f1,8 S
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  7. La gente che c'è dietro ai Nikkor Z parla delle possibilità di espressione della piattaforma, dei suoi sogni futuri, di quello che si potrebbe realizzare. Intervista in tre parti a margine della celebrazione del 90° anno dal lancio del primo Nikkor (Gli Aero-Nikkor e il 90° anniversario Nikkor) Parla Kouichi Ohshita di Nikon, del terzo reparto di progettazione della divisione di ingegneria ottica di Nikon. " Quando Nikon ha lanciato le fotocamere mirrorless Z6 e Z7 nel 2018, inaugurando il sistema fotografico Nikon di prossima generazione, l'azienda è passata dal venerabile attacco F al nuovo attacco Z. Rispetto alla baionetta F, lanciata negli anni '50, la baionetta Z presenta un diametro maggiore (55 contro 44 millimetri) e una distanza focale della flangia più corta (16 contro 46,5 millimetri). Il Nikon Z è l'attacco per obiettivi full-frame dal diametro più grande e presenta la distanza della flangia più breve. “Sfruttando la combinazione Nikon Z Mount con il suo diametro di 55 millimetri e la distanza focale corta della flangia di 16 mm, è stata realizzata una flessibilità di progettazione superiore per gli obiettivi Nikkor Z, aprendo nuove possibilità per i creatori di immagini. Un esempio di obiettivo reso possibile dal sistema Z-Mount è il Nikkor Z 58mm f/0.95 S Noct, l'obiettivo più veloce nella storia di Nikkor, lanciato nel 2019" “All’inizio, i progettisti di obiettivi Nikon tracciavano il percorso della luce attraverso l’obiettivo e ne stimavano le prestazioni in base a vari valori di aberrazione. Circa 50 anni fa è stata introdotta la tecnologia di valutazione OTF (MTF), che consente di comprendere le prestazioni di risoluzione degli obiettivi durante la fase di simulazione”. “Attualmente, con il progresso della tecnologia di simulazione delle immagini, i progettisti possono predeterminare se l’obiettivo produrrà la rappresentazione desiderata e come gestirà i bagliori e le immagini fantasma durante la fase di progettazione (al simulatore NdA). Questi fattori contribuiscono alle prestazioni superiori degli obiettivi Nikkor Z.” Ci sono stati anche importanti miglioramenti nella progettazione, ingegneria e produzione degli elementi in vetro. “Inoltre, le innovazioni tecnologiche prima e dopo lo sviluppo dell’attacco Z-Mount hanno consentito una maggiore libertà creativa nella progettazione degli obiettivi. Ad esempio, lo sviluppo di materiali per lenti PF che riducono significativamente il chiarore PF, che si verifica intrinsecamente nelle lenti PF; lo sviluppo del vetro SR che aiuta a ridurre al minimo l'aberrazione cromatica; lo sviluppo del Meso Amorphous Coat, che riduce notevolmente l'effetto ghosting; e il continuo progresso delle tecnologie delle lenti come le lenti asferiche, che sono state utilizzate fin dall’era della baionetta F: questi sono tutti esempi di progressi tecnologici che hanno giocato un ruolo significativo nel fornire ai designer la capacità di creare design più creativi e innovativi” Ohshita aggiunge che i miglioramenti nelle correzioni delle immagini basate sul software non dovrebbero essere trascurati. Sebbene i miglioramenti nell’hardware siano vitali, lo sono anche i progressi nel software. Cita l'obiettivo Nikkor Z 14-30mm f/4 S, che è paragonabile al vecchio obiettivo Nikon AF-S 14-24mm f/2.8 G ED in termini di qualità dell'immagine. Questa parità relativa, nonostante una spaccatura in termini di dimensioni, peso e costo, è dovuta in parte a migliori algoritmi e software di correzione delle immagini. Speranze o anticipazioni ? "La gamma di obiettivi Nikkor Z è diventata davvero piuttosto ampia, ma credo che manchino ancora obiettivi specializzati", afferma l'ingegnere ottico. “Permettetemi di suggerire obiettivi che personalmente mi piacerebbe vedere rinnovati. Innanzitutto, un obiettivo fisheye. Nikon ha progettato vari obiettivi fisheye nel corso degli anni e mi piacerebbe vedere un obiettivo fisheye per l'attacco Z che offra qualcosa di unico e senza precedenti. Allo stesso modo, anche un obiettivo tilt-shift è un buon candidato. Mi entusiasma pensare alle possibilità di creare un attraente obiettivo decentrabile che sfrutta le caratteristiche uniche dell’attacco Z-Mount.” I possessori di Nikon Z, in particolare i fotografi di paesaggio e di architettura, apprezzerebbero queste aggiunte alla gamma di obiettivi Z nativi. Gli obiettivi fisheye e tilt-shift con attacco F di Nikon hanno molti fan e molti fotografi li utilizzano senza dubbio sulle fotocamere Nikon Z insieme all'adattatore FTZ. Tuttavia, come è stato dimostrato con altri obiettivi Z, c'è ampio margine di miglioramento quando si riprogetta un obiettivo con attacco F per le fotocamere Nikon Z. Non esiste alcun sostituto per un'ottica nativa realizzata con la moderna tecnologia ingegneristica. "Inoltre, mi piacerebbe vedere riprogettati anche gli obiettivi DC e gli obiettivi micro-zoom" “Ma piuttosto che incorporare semplicemente queste funzioni negli obiettivi Nikkor Z (senza essere guidati dalla tecnologia), credo che sarebbe meglio considerare ciò che i clienti si aspettano da questi obiettivi ed esplorare mezzi alternativi per fornirli. È fondamentale considerare attentamente le aspettative dei clienti e trovare modi innovativi per soddisfare le loro esigenze”. "Consideriamo ogni prodotto in modo univoco, identificando clienti e mercati target specifici", risponde Ohshita. "Comprendiamo che le prestazioni a cui gli utenti danno priorità possono variare notevolmente a seconda di fattori come il soggetto che fotografano e la lunghezza focale." "Pertanto, ci impegniamo in discussioni e diamo priorità a diversi aspetti come prezzo, prestazioni e specifiche per ciascun obiettivo, su misura per soddisfare le esigenze del nostro pubblico target." Quali sono gli obiettivi più difficili da progettare? "Se dovessi menzionare un tipo specifico, forse citerei gli obiettivi di prezzo medio-basso venduti come obiettivi in kit" "Gli obiettivi kit sono obiettivi che i clienti acquistano insieme al corpo macchina e devono fare una buona prima impressione e offrire versatilità per vari usi pur essendo convenienti, leggeri e compatti." “Inoltre, è necessaria una tecnologia per garantire una produzione stabile e di massa di lenti in kit. Lo sviluppo di lenti in kit comporta la sfida di trovare il delicato equilibrio tra prestazioni, prezzo, dimensioni ed efficienza produttiva”. Il desiderio di fare una prima impressione fortemente positiva con i clienti che acquistano un kit fotografico ha molto senso. Sebbene ci siano sfide associate alla produzione di qualsiasi obiettivo, indipendentemente dal suo prezzo, c’è qualcosa di particolarmente difficile nel garantire ai clienti un’esperienza positiva con un obiettivo che costa solo poche centinaia di dollari. Ohshita osserva che ogni “tipo” di obiettivo presenta le proprie sfide. Gli obiettivi ultragrandangolari luminosi, ad esempio, presentano vincoli relativi all'uniformità nel campo dell'immagine, al controllo del chiarore del coma sagittale, una delle principali preoccupazioni per l'astrofotografia, e alla produzione di elementi di lenti asferiche. D'altra parte, "Per gli obiettivi per ritratti, le sfide includono l'acquisizione dei dettagli delicati del soggetto, l'ottenimento di uno splendido bokeh di fondo e il mantenimento di una transizione bokeh fluida davanti e dietro il piano focale. Ogni tipo di obiettivo ha diversi vettori (direzioni) di difficoltà” Indipendentemente dal tipo di obiettivo, gli ingegneri Nikon mirano a renderlo il più piccolo e leggero possibile senza sacrificare le prestazioni. Allo stesso modo, gli obiettivi primari devono offrire qualcosa di unico, qualcosa che gli obiettivi zoom non possono offrire. Gli obiettivi zoom devono essere versatili senza compromettere le prestazioni a qualsiasi lunghezza focale specifica nella loro gamma. “Voglio sottolineare che i progettisti Nikon si dedicano a ogni aspetto dello sviluppo degli obiettivi, indipendentemente dalla fascia di prezzo. Comprendiamo l'importanza di fornire obiettivi di alta qualità a prezzi accessibili per soddisfare le esigenze di un'ampia gamma di clienti" Nel corso della lunga storia degli obiettivi Nikkor di Nikon, è facile dividere i prodotti in epoche diverse in base al loro aspetto generale e al linguaggio del design. C'è un'enorme differenza tra gli obiettivi AF-D degli anni '80 e '90 e gli obiettivi AF-S del 21° secolo. E, naturalmente, gli obiettivi Nikkor Z hanno un aspetto ancora diverso, con un aspetto molto più elegante e moderno e design diversi dei pulsanti e degli anelli di zoom/messa a fuoco. Interviene su questo argomento Hiroyuki Ishigami del dipartimento di pianificazione UX di Nikon nella business unit Imaging. “Gli obiettivi Nikkor rappresentano sempre la tecnologia ottica più recente. Il linguaggio del design è fortemente influenzato da questo e da altri fattori di evoluzione, inclusi materiali e funzionalità come l'operatività fluida e diretta degli anelli di controllo e dello zoom, nonché la facile accessibilità ai componenti operativi come il pulsante Fn. Ci impegniamo a perfezionare e migliorare costantemente questi aspetti in futuro”, spiega Ishigami. L'anello di controllo è qualcosa che Nikon ha introdotto con il suo primo lotto di obiettivi Nikkor Z nel 2018. L'anello personalizzabile fornisce all'utente l'accesso diretto alle impostazioni selezionate, inclusa la compensazione dell'esposizione e ISO. Cosa ti piacerebbe realizzare ? "Vorrei espandere l'obiettivo Noct in una serie, includendo un obiettivo Noct ultra grandangolare e un teleobiettivo Noct da 200-300 mm" "Il Noct ultra-wide sarebbe l'ideale per le riprese live view di sciami meteorici o aurore, mentre il teleobiettivo Noct servirebbe come strumento di astrofotografia per catturare comete in movimento di breve durata", continua Ohshita. "Immagino che questi obiettivi offrano una profondità di campo senza precedenti e un bokeh unico, fornendo una resa dell'immagine distintiva ed eccezionale, anche per la fotografia normale." Quale è il Nikkor Z più straordinario ? ll Nikkor Z 58mm f/0.95 Noct come l'obiettivo Nikkor Z più impressionante disponibile. "Questo obiettivo è stato sviluppato come obiettivo di punta della serie Nikkor Z, incorporando lenti asferiche rettificate di grande diametro e ad alta precisione, lenti asferiche in vetro stampato, vetro ED, tecnologie ARNEO Coat/Nano Crystal Coat e il meglio delle tecnologie di progettazione e produzione di Nikon . Può davvero essere considerato il culmine degli obiettivi Nikkor." “Fino ad allora, gli obiettivi di grande diametro erano considerati obiettivi 'speciali' che consentivano ai fotografi di godere di caratteristiche di resa distintive a diverse aperture, presentando aberrazioni uniche se utilizzati a tutta apertura e supportando una resa nitida quando l'apertura veniva ridotta. Tuttavia, questo obiettivo non presenta differenze evidenti nella resa tra le impostazioni di apertura" "Permette agli utenti di godersi il rendering alla massima apertura a un livello completamente nuovo, come si addice al suo nome, 'Noct.'" " *** Chi meglio di un progettista ottico Nikon può trasformare i suoi sogni in realtà commerciali ? Noi siamo sicuri che per ognuno dei possibili Nikkor Z futuri menzionati, esistano già progetti concreti, se non proprio prototipi. Ad ogni modo l'intervista chiarisce e ribadisce discorsi che noi andiamo facendo da tempo sulle nostre pagine : la principale novità del sistema Nikon Z non sono le fotocamere, quelle sono in corso di evoluzione e maturazione, ma il gigantesco Z Mount che ha liberato ogni più pazzesca fantasia dei progettisti il miglioramento della tecnologia di produzione delle lenti (sia tradizionali che asferiche che Fresnel) consente sviluppi di schemi inconsueti con prestazioni mai viste il passaggio alla modellazione al simulatore consente di sviluppare gli obiettivi come gli ingegneri della Formula 1 disegnano e "testano" virtualmente le monoposto da gara. Solo a sviluppo completo del progetto si passa alla produzione di un prototipo per verificare che si comporti come da simulazioni. Questo libera risorse, accelera i processi, contiene i costi i rivestimenti superficiali sofisticati consentono cose mai viste in termini di attenuazione dei difetti ottici l'utilizzo di tecnologie software per rendere trasparenti le correzioni agli occhi del fotografo che vedrà già a mirino l'immagine per quanto possibile priva di difetti, permette di pensare oggetti compatti con prestazioni a prima vista impossibili se si sogna in grande, non ci sono limiti. Per tutto il resto però ci vuole una Visa con un massimale da sceicco. Potete immaginare quanto potrebbe costare un 300mm f/2 Noct ...
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  8. Sebbene l’incidente alla mano ad inizio anno mi abbia notevolmente condizionato, nel 2023 sono riuscito a fotografare circa metà delle specie di orchidee spontanee che si trovano nella mia provincia. Molte meno del solito, ma da come si era messa non mi lamento. Spero vada meglio quest’anno. Sono presentate in ordine cronologico di fioritura, le prime sono di marzo, l’ultima di settembre. Barlia robertiana, Nikon Z7, Nikon 8-15 a 15 mm, F. 6,3, 1/25 sec., ISO 64, treppiede Ophrys sphegodes, Nikon Z7, Nikon 14-24 AFS a 24 mm, F. 7,1, 1/30 sec., ISO 64, treppiede Anacamptis morio, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 14, 1/60 sec., ISO 64, mano libera Cephalanthera longifolia, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 8, 1/250 sec., ISO 64, mano libera Orchis pallens. Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3,5, 1/1250 sec., ISO 64, focus stacking Orchis simia, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 9, 1/80 sec., ISO 64, mano libera Orchis provincialis, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 16, 1/125 sec., ISO 250, mano libera Ophrys benacensis, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3,3, 1/400 sec., ISO 64, focus stacking Anacamptis laxiflora, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3, 1/50 sec., ISO 64, focus stacking Serapias vomeracea, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3,2, 1/1000 sec., ISO 64, focus stacking Anacamptis papilionacea, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3,5, 1/160 sec., ISO 64, focus stacking Neotinea ustulata, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3,2, 1/1250 sec., ISO 64, mano libera Orchis militaris, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 11, 1/125 sec., ISO 64, mano libera Ophrys holosericea, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 5, 1/800 sec., ISO 64, mano libera Ophrys incubacea, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 11, 1/160 sec., ISO 64, mano libera Anacamptis coriophora, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 10, 1/125 sec., ISO 160, mano libera Neotinea tridentata, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3,5, 1/500 sec., ISO 64, focus stacking Dactylorhiza sambucina, Nikon D5, Nikon 500 PF ED, F. 5,6, 1/2500 sec., ISO 2000, mano libera Ophrys apifera, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3,8, 1/640 sec., ISO 64, focus stacking Orchis mascula, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3,2, 1/640 sec., ISO 64, mano libera Epipactis bugacensis, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 16, 1/125 sec., ISO 2000, mano libera Cypripedium calceolus, Nikon Z7, Nikon Z MC 50, F. 3,2, 1/50 sec., ISO 200, mano libera Corallorhiza trifida, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3,5, 1/20 sec., ISO 80, focus stacking Coeloglossum viride, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3,5, 1/400 sec., ISO 80, focus stacking Traunsteinera globosa, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 13, 1/100 sec., ISO 64, mano libera Pseudorchis albida subsp. tricuspis, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 13, 1/125 sec., ISO 72, mano libera Dactylorhiza fuchsii, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 6,3, 1/200 sec., ISO 64, mano libera Platanthera bifolia, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 6,3, 1/160 sec., ISO 64, mano libera Gymnadenia conopsea, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 4,5, 1/640 sec., ISO 64, mano libera Nigritella rhellicani, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 14, 1/125 sec., ISO 500, mano libera Gymnadenia odoratissima, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 4,5, 1/640 sec., ISO 64, mano libera Epipactis atrorubens, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 5, 1/125 sec., ISO 250, mano libera Goodyera repens, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 6,3, 1/60 sec., ISO 800, focus stacking Epipactis distans, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 9, 1/250 sec., ISO 500, mano libera Epipactis helleborine, Nikon Z7, Nikon Z MC 105, F. 3,2, 1/2000 sec., ISO 400, mano libera Spiranthes spiralis, Nikon Z8, Nikon Z MC 105, F. 6,3, 1/125 sec., ISO 250, mano libera
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  9. Contest Settimanale I-2024 : 24 gennaio - 31 gennaio 2024 Regolamento sintetico : sono ammesse fino ad un limite di tre fotografie per fotografo scattate con qualsiasi strumento fotografico ESCLUSI I FOTOCELLULARI qualunque iscritto può partecipare sono ammesse solo fotografie scattate durante il periodo antecedente di 7 giorni il contest o durante il periodo del contest vale qualunque genere fotografico, qualunque soggetto, edito o inedito formato jpg, sui 1000-3000 pixel, sRgb il vincitore sarà eletto a votazione a maggioranza nei commenti, a fine contest ci vogliono almeno 10 votanti per classificare il vincitore i partecipanti che non votano, saranno squalificati se ci saranno almeno 10 partecipanti a questo contest, ripeteremo la competizione la settimana successiva e poi via via, fino a che i partecipanti resteranno almeno 10.
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  10. 20 "Pivieressa" Nikon Z9, 400 f.4,5 + tc 1,4 Z a mano libera. foto del 21.01.2024
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  12. Siamo lieti di anticipare che il prossimo contest settimanale avrà validità dal 6 febbraio, durerà fino al 13/2 e potranno essere proposte fotografie scattate tra il 1 febbraio e il 13 febbraio. Dal 1/2 al 5/2 si svolgeranno invece le votazioni di questo contest. Buone Foto !
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  13. Ho sorriso parecchio leggendo l'articolo, divertito leggendo il testo e compiaciuto guardando le foto. Soprattutto le prime, pescate dalle tipiche nebbie padane che adoro. Una volta di più si conferma che prima di tutto serve la crapa, poi l'attrezzo. Altro che le connessioni alle radici di 'sta... fotografia.
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  14. La critica che muovo a Godox, marchio del quale sono da tanti anni un grande estimatore ed uno dei pochissimi divulgatori totalmente indipendenti ($$$) è che per quanto riguarda questo remote control TR Series, sembra che invece di affidarsi al proprio Ufficio Progetti, si siano limitati a comprare la replica di qualcosa di già esistente sul mercato (Pixel, Phottix...etc) rielaborandola nelle dimensioni del trasmettitore, ma non abbastanza da farne un progetto proprio. Basterebbe parlare delle dimensioni del display rispetto quelle totali del trasmettitore: qui sopra a confronto col display del loro trigger XPro, per il quale una stessa coppia di stilo AA serve con autonomia quasi infinita (non ricordo l'ultimo cambio di batterie) Con un display di quelle dimensioni , le regolazioni dell'intervallometro non avrebbero avuto bisogno di sei schermate differenti per settare le opportunità offerte: si sarebbe tradotto in una maggiore facilità di utilizzo sul campo. Motivo per cui francamente disinteressato all'uso da intervallometro, continuo a ritenermi servito dal mio vetusto quanto ancora perfettamente efficiente You Pro privo di display e però capace di tutte le potenziali esigenze che ricerco in uno scatto remoto. E renderò il Godox TR...
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  15. Non è da poco tempo che ci aspettiamo da Nikon anche gli accessori a corredo delle sue mirrorless, tra i più scontati dei quali dovrebbero essere anche gli scatti remoti, adeguati alla classe delle fotocamere proposte. E' per questo che da tempo ci dobbiamo rivolgere ai cataloghi di terze parti più o meno note (ed affidabili), non sempre durevoli sul mercato. Godox tra i suoi accessori, sempre più diversificati, annovera questo sistema di scatto remoto radiocontrollato denominato semplicemente Godox TR, composto da una ricevente collocabile a slitta (non per forza flash: ormai abbondano anche le cages che ne sono dotate) e da una trasmittente dotata di una serie di pulsanti che ne determinano l'inclinazione più verso le funzioni da intervallometro che da semplice scatto remoto. Completa la dotazione il cavetto di collegamento ad una vasta serie di fotocamere dei principali marchi oggi sul mercato. Per quanto riguarda Nikon i cavetti opzionabili sono due: la dieci pin circolare, propria di tutte le fotocamere reflex e mirrorless di livello PRO e prosumer, e la presa di servizio rettangolare, propria delle fotocamere di classe intermedia ed entry level Stranamente Godox nella sua documentazione relativa alla compatibilità dei cavetti, non fa riferimento alle mirrorless, delle quali Z9 e Z8 posseggono la presa multipolare per il cavetto TR-N1, mentre la serie Z 5,6,7 quell'altra connessione, compatibile col TR-N3 Io li ho presi entrambi, acquistando su Amazon questo remote control. Queste le specifiche: Alimentati sia trasmittente sia la ricevente da due elementi stilo, sono ben costruiti e dotati entrambi di una presa per il minijack dorato del cavetto, che costituisce il link per la trasmissione elettrica dello scatto, a seguito dell'impulso radio del sistema della frequenza da 2,4GHz, usuale per Godox. Se mi dovessi lamentare di una carenza è per l'assenza di un'asola sulla trasmittente, a cui poter legare una cordicella per tenere al collo o al polso nei momenti di non utilizzo l'apparecchio. Possedendo anche il trasmettitore la presa per il minijack, ecco che se si voglia trasformare il sistema wireless in uno a filo, l'operazione è diretta e semplicissima: e questo è un pregio che non ho riscontrato su altri simili remote control (Mauro ne ha uno che sembra il clone di questo, ma di marca Pixel) Pigiando sul tasto bordato di giallo del TR-TX si abilita lo scatto sulla fotocamera collegata alla ricevente TR-RX, ovviamente dopo aver stabilito su che canale (dei 32 disponibili, a scanso di interferenze con altri fotografi in zona) operare: il canale si può impostare singolarmente sui due apparecchi, oppure si può richiamare sul ricevitore quello regolato sul trasmettitore, con una combinazione di tasti. Quindi, alla pressione del pulsante, i led verdi di TX ed RX si illuminano per confermare il pairing e la messa a fuoco, poi di rosso per confermare lo scatto. Lo scatto può essere singolo oppure in sequenza a seconda di che opzione sia settata in macchina. Lo scatto sarà abilitato anche con fotocamera settata in posa B (bulb) o T (Time) ed in entrambi i casi si presserà il pulsante due volte: per iniziare e per ultimare la posa: durante il passare dei secondi il display del TX resta illuminato per agevolare la lettura in situazioni di luce bassa o nulla. La principale funzione del Godox TR è però come detto, quella di intervallometro, la cui impostazione è molto macchinosa ed ho risolto avvalendomi dello schema esemplificativo pubblicato sul manuale bilingue (meno una che è il cinese), che vi allego di seguito Riporta due esemplificazioni di scatto, nella prima delle quali si simula una serie di esposizioni che partono dopo tre secondi dalla pressione del pulsante dedicato (play/stop) nelle quali si è stabilita un'esposizione di 1 secondo ripetuta per 2 scatti, a distanza di 3 secondi l'uno dall'altro, ripetuti due volte con una distanza di due secondi tra essi. Nella seconda invece una più semplice coppia di scatti senza ripetizione, organizzati con le impostazioni indicate. Mi sarei aspettato che le regolazioni di tutti i fattori potessero essere condensate in unica schermata...invece Godox ne ha predisposte (sadicamente) ben sei regolate come negli esempi sono riuscito ad impostare gli intervalli menzionati: ma dubito che in situazione operativa e in mancanza dell'esperienza necessaria, un normale utente possa ricordarsi i sei passaggi da collegare tra loro. Mauro mi dice che anche il suo intervallometro Pixel (analogo per funzionamento) è altrettanto astruso: non dubitiamo che i più smagati fotonaturalisti o paesaggisti, dopo opportuna palestra mentale, possano riuscire a mandare giù questa pappardella: ma insisto, se la schermata fosse unica, sarebbe di certo più semplice operare. Il peso del TX si attesta su 110 grammi batterie stilo incluse (dove altri attrezzi simili usano pastiglie) cosa che gli assicura da specifiche durate in standby ed operative, di tutto rispetto. La portata dichiarata è uguale a 100 metri, io non l'ho ancora portato fuori casa, ma grazie alla spia rossa di conferma di scatto (e al riscontro successivo) ho però scattato in casa sia a una decina di metri di distanza (a vista) sia attraverso la parete della stanza accanto, sia attraverso un labirinto ad angolo retto attraverso due tramezzi di muratura e corridoio interposto, senza il minimo problema, il che è poi l'enorme vantaggio del controllo radio, rispetto ad infrarosso, bluetooth ed anche wifi, talora. La compatibilità con tutti i marchi depone a favore della continuità del sistema: il prezzo pagato di 58 euro col secondo cavetto, mi pare in linea anche con prodotti di case scognite e certamente meno fidelizzanti di Godox, ma continuiamo a sostenere che se Nikon riuscisse a entrare in questo ambito della trasmissione radio (come aveva iniziato in maniera primigenia col flash SB5000, poi mai sviluppato), non sarebbe male per niente, anche per accessorii minimalisti come un semplice scatto remoto, anche senza intervallometro, che interesserà sicuramente qualcuno, ma molti meno di quanti invece sarebbero felici della versione radio del semplicissimo ML-L3 (che invece funzionava ad infrarossi). PRO: il marchio ed il sistema radio molto collaudato a 32 canali la presenza della conferma di scatto a led (con la silenziosità delle mirrorless è indispensabile) la portata del segnale e la sua stabilità il display illuminato durante le pose lunghe la convertibilità in scatto a filo la compatibilità tra fotocamere di marchi diversi CONTRO: assenza di un supporto per una cordicella di sicurezza astrusità della regolazione dell'intervallometro il peso del TX, ma giustificato dall'esigenza delle pile stilo per eventuali pose protratte a lungo Max Aquila photo © per Nikonland 2024
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  16. 10 Un omaggio, anche se già visto, ad una delle più belle città d'Italia - SIENA Il Palazzo Pubblico visto dalla Costarella dei Barbieri - (Z 8 - 14-30/4 a 18 mm - f. 5.6 - T. 1/60 - Iso 64) Una finestra particolare, ripresa da Via De Rossi nella Nobile Contrada del Bruco - (Z 8 - 24-120/4 - f. 5.6 - 1/60 - Iso 560) C'è chi in giardino mette i nani e chi un tetro saio Francescano. Cortile adiacente alla Basilica di San Francesco - Z 8 - 24-120/4 a 99mm - f. 5.6 - 1/60 - Iso 720)
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  17. 9 il diapason per accordare la stigghiola ... Zf e Nikkor 180mm f/2,8 ED AiS t/500 f/2.8 iso110
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  18. se i nipponici di Nikon non capiscono che servono anche gli accessori, la partita è persa...
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  19. 8 Visto che i pennuti vanno forte, ed il freddo che faceva domenica mattina, propongo (e ri-propongo)...
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  20. 7 Z50 e 24 z f1,7 iso 800 f 7.1 1/100 sec Genova 25/01/24
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  21. 6 La casa abbandonata D700 - 70-200 f4 21 Gennaio 2024
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  22. Ti dovessi dire non lo so se era Gommato o Telato..propenderei per gommato visto che l'unico appunto che gli posso fare è che non scorreva facilmente... Infatti non c'era tanta scelta, ma questo ripeto mi sembra fatto molto bene e preciso, ora vedremo quanto durerà. Tra l'altro dimenticavo c'è anche la copertura per il piedino originale e dei Puntini adesivi da appiccicare per trovare i vari punti di innesto, tipo Paraluce, Bocchettone macchina Punti sopra e sotto del Piedino.
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  24. Nuova intervista Nikon, questa volta ad Akiya Maekawa del Design Center e Mitsutero Hino del dipartimento di pianificazione UX di Nikon, Imaging Business Unit. Portare la "sensazione" della DSLR nell'era delle mirrorless Quando Nikon lanciò le fotocamere Z originali, la Z6 e la Z7, i fotografi Nikon di lunga data trovarono immediatamente familiari le nuove fotocamere mirrorless nonostante i fattori di forma più piccoli. Anche se alcuni pulsanti e controlli sono andati persi durante la transizione, gran parte dell'esperienza complessiva ricordava l'illustre era delle DSLR di Nikon, che di per sé non rappresentava un allontanamento così drammatico dalle sue fotocamere a pellicola in termini di aspetto generale. "Le fotocamere Nikon hanno costruito una solida tradizione attraverso le serie F e D, ma ciò che rimane coerente è l'impegno a perseguire la facilità d'uso come strumento per catturare i momenti desiderati", spiega Maekawa. "Nella progettazione delle fotocamere Nikon, riteniamo importante perseguire un'usabilità che si adatti ai tempi, consentendo alla fotocamera di adattarsi comodamente alle mani di ogni utente e di sentirsi come un'estensione del proprio corpo." “Pur ereditando i principi ergonomici sviluppati nel corso degli anni, è fondamentale incorporare un’usabilità che sia in linea con le esigenze dell’epoca. Con il sistema baionetta Z-Mount, Nikon ha continuato a sostenere questa filosofia di ergonomia, garantendo che la sensazione e il comfort durante il funzionamento e la meticolosa attenzione ai dettagli contribuiscano alla distinta esperienza e familiarità Nikon apprezzata dai clienti", continua Maekawa. Ciò non vuol dire che ogni nuova fotocamera sia progettata tenendo presente lo status quo. Come possono attestare gli utenti Nikon Z, c'è stata una continua evoluzione nel design e nell'ergonomia delle fotocamere Nikon Z. Determinare i cambiamenti giusti al momento giusto "Nel contesto del design delle fotocamere Nikon, è fondamentale identificare quali aspetti dovrebbero essere modificati e quali dovrebbero essere preservati in risposta all'evoluzione dei tempi, soprattutto considerando la nostra lunga tradizione nel design delle fotocamere", afferma Maekawa. “La capacità delle fotocamere Nikon di catturare i momenti desiderati in vari ambienti è resa possibile dall'integrazione di numerose funzionalità. Quando si tratta di incorporare nuovi elementi nel sistema di interfaccia utente consolidato, viene sempre condotta un’attenta valutazione durante tutto il processo di progettazione”. Tra le sfide più significative nella progettazione delle fotocamere mirrorless c’è il perfetto equilibrio tra i controlli hardware e i corpi macchina mirrorless sempre più compatti. Mentre alcune fotocamere, come la Z9 orientata ai professionisti, hanno molto spazio con cui lavorare, altre sono significativamente più piccole delle DSLR Nikon del passato. Gli ingegneri di Nikon stanno lavorando all'implementazione di funzionalità touchscreen migliorate per compensare la riduzione dei controlli fisici e sfruttare il modo in cui i clienti moderni si aspettano di interagire con i propri dispositivi. L'azienda ha anche aumentato la personalizzazione dei controlli, cosa che ha avuto un effetto significativo sulla Nikon Z9. Più funzionalità significano ulteriore complessità Un'altra sfida da superare per ingegneri e progettisti UX è che con le fantastiche fotocamere mirrorless e le nuove funzionalità arrivano più opzioni di menu, che possono rapidamente sembrare travolgenti, soprattutto per gli utenti inesperti. “Le fotocamere Nikon sono progettate con coerenza nelle loro operazioni fondamentali. Tuttavia, poiché l'usabilità desiderata può variare a seconda delle capacità e dell'esperienza dell'utente, forniamo un'operabilità adeguata per ciascun modello entry-level e di fascia alta, consentendo ai nuovi utenti di migliorare gradualmente le proprie capacità fotografiche", afferma Maekawa. “Inoltre, attraverso l’utilizzo di controlli hardware e funzionalità come l’i-menu, le nostre fotocamere sono progettate per diventare più facili da usare man mano che gli utenti approfondiscono la comprensione delle tecniche di ripresa di base. Recentemente, abbiamo anche preso in considerazione iniziative per supportare aggiornamenti complessivi a livello di sistema, non solo per le singole fotocamere”. In definitiva, sebbene l’accessibilità sia importante, l’obiettivo finale è sempre la funzionalità. Maekawa aggiunge: "Le fotocamere e gli obiettivi sono strumenti che consentono agli utenti di catturare immagini, quindi è fondamentale che siano facili da usare". “Per quanto riguarda la funzionalità, diamo priorità alle nostre fotocamere e obiettivi alla capacità di catturare immagini in modo efficace sia con le foto che con le riprese video. Per raggiungere questo obiettivo, perseguiamo progetti che consentano agli utenti di acquisire immagini in modo affidabile, principalmente a mano libera, utilizzando anche apparecchiature di stabilizzazione come treppiedi quando necessario. Non aggiungiamo indiscriminatamente pulsanti o luci di posizione alla ricerca della funzionalità; tutto viene considerato attentamente. Il primo passo è considerare le mani di un fotografo Il primo passo nel processo di progettazione della fotocamera è considerare il modo in cui gli utenti la terranno. Da ciò consegue tutto, incluso dove gli utenti posizioneranno la mano sinistra durante lo scatto mentre impugnano la fotocamera con la mano destra e quali operazioni verranno eseguite quando la fotocamera è su un treppiede. "Naturalmente, le dimensioni delle mani variano da individuo a individuo e ci sono vari modi per tenere la fotocamera, nonché per visualizzare l'EVF (con l'occhio destro o sinistro)", afferma Maekawa. “Tenendo conto di questi fattori, miriamo a fornire la migliore soluzione possibile per ciascun modello, in modo che il prodotto possa essere utilizzato da un’ampia gamma di persone”. Nikon ritiene giustamente che esistano troppi controlli e funzionalità, che possono rendere una fotocamera o un obiettivo ingombrante da trasportare e difficile da sostenere durante le riprese a mano libera. Il punto in cui cade questo equilibrio tra funzionalità e usabilità dipende dall'utente target e dal segmento di prodotto. Le preferenze e il comportamento sono cambiati in risposta alla tecnologia della fotocamera Mirrorless Mitsutero Hino di Nikon aggiunge che il comportamento degli utenti cambia man mano che i fotografi passano dalle fotocamere DSLR alle fotocamere mirrorless. Mentre alcuni tiratori Nikon sono entrati al piano terra e altri hanno acquistato una fotocamera Nikon per la prima volta negli ultimi anni, le sue richieste e preferenze generali cambiano man mano che la base di utenti Z cresce. “Evolviamo il sistema operativo per allinearlo al loro utilizzo. Sebbene le fotocamere come la Z9 con molti pulsanti e controlli siano importanti, consideriamo altrettanto importanti anche le fotocamere più piccole come la Z6 II e la Zf”, afferma Hino. “Tuttavia, il nostro approccio differisce a seconda del modello.” “Ad esempio, lasciatemi spiegare la sequenza di eventi dallo scatto alla riproduzione delle immagini. Nelle fotocamere reflex digitali, dopo aver catturato un'immagine, gli utenti dovevano spostare la mano sinistra dall'obiettivo al retro della fotocamera per controllare l'immagine sul monitor LCD montato posteriormente. Ciò comportava un movimento fisico della mano. Con le fotocamere mirrorless, invece, è ora possibile visualizzare l'immagine riprodotta attraverso un mirino elettronico. Gli utenti possono passare alla schermata di riproduzione tramite la riproduzione automatica dopo lo scatto o premendo un pulsante con la mano destra. Ciò consente loro di confermare l’immagine riprodotta senza la necessità di movimenti significativi della mano o di spostare lo sguardo”, afferma Hino. Questa è una considerazione importante. Il semplice porting, in mancanza di una parola migliore, del sistema operativo da una DSLR Nikon a una fotocamera mirrorless Nikon, sebbene molto più semplice ed economico, non riuscirebbe a tenere adeguatamente conto delle diverse funzionalità offerte dalle fotocamere mirrorless e di come queste funzionalità cambiano il modo in cui un utente interagisce con la fotocamera. D'altra parte, come è già stato accennato, apportare un cambiamento radicale a ogni aspetto dell'esperienza dell'utente allontanerebbe gli attuali tiratori Nikon. I cambiamenti non possono avvenire in un colpo solo ma devono essere attentamente considerati e implementati nel tempo. Sebbene le fotocamere mirrorless siano una rivoluzione per la fotografia, l’esperienza di utilizzare le fotocamere e scattare foto deve essere più un’evoluzione. “Con il passaggio alle fotocamere mirrorless, ci sono stati cambiamenti nelle azioni pre e post-scatto e questi cambiamenti variano da persona a persona. In risposta a ciò, abbiamo evoluto le funzioni della fotocamera per consentire agli appassionati Nikon di personalizzare varie azioni in base alle proprie preferenze", spiega Hino. “Indipendentemente dalle dimensioni della fotocamera o dal numero di pulsanti e controlli, miriamo a fornire la possibilità di adattare la fotocamera al proprio stile di ripresa. Ciò garantisce che gli utenti possano adattare le funzionalità della fotocamera alle proprie preferenze individuali." Il desiderio di una maggiore personalizzazione su tutta la linea Cambiando marcia, la Nikon Zf ha riscosso un grande successo tra i fotografi per le sue prestazioni e lo stile vintage. Quando è stato chiesto se ci sono piani per portare il design esterno di ispirazione retrò della Zf nel sistema di menu della fotocamera, ad esempio con una skin del menu ispirata a FM2 o caratteri/colori retrò, Nikon ha risposto che, sebbene non possa commentare piani specifici per lo sviluppo futuro , il feedback, come tutti i feedback che riceve dai clienti, viene attentamente considerato. Tuttavia, Hino ammette che gli piacerebbe maggiori opzioni di personalizzazione come diversi colori di menu e suoni di scatto personalizzati. “In passato, abbiamo offerto scelte in Picture Control e Creative Picture Control, oltre a suggerire opzioni di regolazione fine. Abbiamo anche consentito la personalizzazione dei pulsanti, aggiunto obiettivi in edizione speciale, introdotto opzioni della fotocamera come Zfc, fornito opzioni di colore per la pelle artificiale Zfc e Zf e consentito la personalizzazione delle impostazioni di visualizzazione live view e del suono dell'otturatore", spiega Hino. “Il nostro obiettivo è creare un'esperienza fotografica che possa essere personalizzata in base alle preferenze individuali, in modo che il tempo trascorso con gli obiettivi Nikkor e le fotocamere Nikon sia emozionante e divertente. Questo è qualcosa che personalmente non vedo l’ora di prendere in considerazione”. I suoni dell'otturatore personalizzabili, i colori dei menu e persino la scelta dei caratteri stilizzati sarebbero un successo per alcuni utenti Nikon. La fotografia è un'attività estremamente personale, quindi anche l'esperienza di utilizzo di una fotocamera dovrebbe essere personale.
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  25. 4 a titolo di ... sprone per gli altri che ovviamente stanno riflettendo sullo scatto del secolo da proporre per il contest. Annalisa Nikon Z9 e Nikkor Z 50/1.2 S@f/1.2, luce ambiente con schiarita da SmallRig RC 60B al 20% di potenza (12 watt) Torino, 21 gennaio 2024
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  26. Per pronta consultazione, il passo filtri di tutti i Nikkor Z 46 mm 16-50mm f/3.5-6.3 VR DX 24mm f/1.7 DX 50 mm f/2,8 MC 46mm (a inserimento) 400mm f/2.8TC VR S 600mm f/4TC VR S 800mm f/6.3 PF VR S 52 mm 24-50mm f/4-6.3 26 mm f/2,8 28 mm f/2,8 40mm f/2 62 mm 18-140 mm f/3,5-6,3 VR DX 35 mm f/1,8 S 50 mm f/1,8 S 50-250 mm f/4.5-6.3 VR DX 105 mm f/2,8 VR S MC 67 mm 12-28mm f/3.5-5.6 PZ VR DX 17-28mm f/2.8 24-200 mm f/4-6,3 VR 28-75 mm f/2,8 70-180 mm f/2,8 85 mm f/1,8 S 72 mm 24 mm f/1,8 S 24-70mm f/4S 77mm 20 mm f/1,8 S 24-120mm f/4S 70-200 mm f/2,8 VR S 100-400 mm f/4.5-5.6 VR S 82 mm 14-30mm f/4S 24-70 mm f/2,8 S 50mm f/1.2 58 mm f/0,95 NOCT S 85 mm f/1,2 S 135mm f/1.8 Plena 95 mm 180-600 mm f/5.6-6.3 VR 400 mm f/4,5 VR S 600mm f/6.3 PF VR S 112 mm 14-24 mm f/2,8 S
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  27. 3 3.1 3.2 3.3 Salita al Forcellino 21 gennaio '24
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  28. certo che poter spaziare tra Phottix e Godox è una bella scelta... Telecomandi a luci rosse...
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  29. 1 Alba nebbiosa Nikon Zfc con Nikkor Z 24/1.7, 19 gennaio 2024
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  30. Complimenti Mauro. Condivido le premesse, lo sviluppo ma sopratutto la conclusione di quanto hai scritto. Per tornare alle "origini" della fotografia non servono macchine vintage, antiche o di marchi più o meno blasonati ma serve un "approccio" ad essa diverso, più riflessivo ma avendo in testa cosa si vuole ottenere. Io, nel mio piccolo, quando posso scatto in manuale e senza consultare l'esposimetro affidandomi a ciò che i miei occhi vedono a mirino. E questo è il più grande vantaggio delle ML. Almeno per me. Le nuove macchine, con processori sempre più potenti e algoritmi sempre più precisi permettono di fotografare "facilmente" cose che qualche generazione fa era appannaggio pochi fotografi. E questo porta a cercare foto wow per "impressionare" perdendo le origini della fotografia. O, forse, sono i tempi che cambiano e noi stiamo diventando vecchi e, quindi, critici verso i cambiamenti... Chissà
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  31. Wenders è nei cinema in questi giorni con il suo Perfect days, che sta riscuotendo molto interesse, proprio per la figura del protagonista, un uomo dalle tante passioni (lettura, musica, fotografia) che svolge un lavoro umile con una metodicità estrema, pari a quella che usa nel tenere in ordine la sua micro casa (dove non ha neppure la doccia ed il water) la sua biblioteca, le sue cassette stereoquattro e le scatole con le sue annate di stampe fotografiche, che seleziona subito, strappando e gettando via quelle che non fanno al caso suo. Fotografa con una compatta Olympus a pellicola, all/in/one, e nulla è più connesso alle radici di quest' uomo, che fa dell' essenziale e del suo modo di sorridere alla vita, il suo universale. Chi lo capisce è chi lo ama: la nipotina, il collega giovane che non impara nulla da lui, la padrona del bar dove ogni giorno si ferma, perfino la sorella con cui non sono frequenta più. Chi ha bisogno di riconnettersi alle radici...non può bastargli solo semplicemente usare una fotocamera fintamente simile a quelle di cinquanta anni fa. Esposimetri, cellule, batterie, ausili di messa a fuoco, monitor, son tutte cose che ci aiutano molto più di allora. Ciò che serve davvero è usare la testa: anche (e soprattutto) con una Z9. Se no, neppure una Leica M4-P servirà...
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  32. Numero di visualizzazioni delle recensioni dei Nikkor Z in ordine discendente : recensori :
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