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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 09/09/2020 in tutte le aree

  1. Si rincorrono in rete rumors su una possibile Nikon Z30, macchina formato APS-C priva di mirino e con scelte mirate per farne un modello molto economico da vendere al di sotto della Nikon Z50. Sono stati ripresi in questi giorni da siti internazionali. Ribattuti anche da siti italiani. Sinceramente non so che pensarne. In passato abbiamo citato anche noi la possibilità di questa ipotetica macchina ma in questo momento sono particolarmente scettico. I segnali che riceviamo da tutti i brand sono che oggi c'è una soglia minima di convenienza che, al di sotto di certi numeri di vendita, esclude di produrre fotocamere in perdita o senza margini di guadagno al solo scopo di aumentare il market share. Nikon Z5, Panasonic S5, Sony A7c (in arrivo la prossima settimana) stanno tutte più o meno su un limite di prezzo al di sotto del quale produrle o venderle significa distruggere valore anzichè crearne (parlo per il produttore, naturalmente). In questa ottica una Z30 - limitata dall'assenza di mirino elettronico e non so di che altro - per essere venduta in pareggio a $500/€500 dovrebbe contare su un mercato in crescita. Mentre sappiamo che la contrazione in corso va oltre le previsioni. Quindi dubito fortemente e sebbene una Z30 non sia il target di un sito come Nikonland, mi permetto di dire che è un prodotto che sul mercato c'è già, che non so come qualcuno riesca a produrlo a quei prezzi senza perderci (leggi Canon EOS M che svariati rumors darebbero come destinate alla cessazione dell'intera linea), perchè nella realtà costa molto di più : si chiama smartphone. E' connesso always-on, non richiede obiettivi aggiuntivi nè postproduzione e storage. Ce l'abbiamo tutti anche solo per telefonare. E fotografare con uno smartphone è alla portata di tutti : vecchi e bambini, non solo nerd della fotografia. Quindi Nikon Z30 ? Improbabile, anzi, praticamente allo stato, impossibile.
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  2. Qui, sulla traccia data da Mauro, si è sviluppata una bella chiacchierata sui costi e sulle motivazioni che stanno dietro alla scelta di stampare da se. Così come le altre, assolutamente condivisibili, di chi fa la scelta opposta. Personalmente, io faccio entrambe le cose: stampo da me quando posso ed uso terzi quando non posso, cosa che avviene se l'obiettivo è un libro o la dimensione eccede l'A2. Del dispositivo di stampa abbiamo già parlato, ci sono sostanzialmente due possibilità: Canon o Epson; dei costi pure: la singola stampa costa meno "fatta in casa" che comprata, ed il costo decresce con la crescita della dimensione delle taniche (e quindi normalmente del formato massimo producibile), ma se ai costi vivi sommi il costo della stampante e produci poche stampe il risultato si ribalta. Ma cosa serve per stampare? La mia esperienza è questa: 0) La capacità di regolare il file con uno strumento adatto. E' in comune con tutti gli usi, ed è sorprendente che ci si interroghi sull'opportunità di farlo o che si continui a mostrare sul forum immagini "così come uscite dalla macchina". Non è un caso che questo sia il punto 0 della mia lista. 0) un monitor calibrato/profilato correttamente (mi perdoneranno i puristi, metto insieme le due definizioni per semplicità anche se so che hanno significato ben diverso). A dire che il colore E la luminosità devono essere opportunamente tarate. Personalmente uso un iMac da almeno 3 generazioni, calibrando entrambi gli aspetti con ColorMunki. Ma questa attività, un po' meno la regolazione della luminosità, per me è 100% in comune con chi stampa in service e/o condivide le foto sul web. Per questo siamo sempre al punto 0. 1) La profilazione della stampante. Se è vero che si possono scaricare i profili sul sito del produttore della carta, farlo equivale concettualmente a non aver regolato il monitor: il risultato non è garantito! Per farla occorre trovare un service, che farà stampare un file di patch colorate seguendo un metodo specifico. Dalla scansione di questa stampa uscirà il profilo da caricare sul PC. Un ottimo motivo per concentrarsi su una o poche carte. 1.1) La standardizzazione della carta. Ogni tipo ha una resa diversa, che occorre "imparare". Io sostanzialmente stampo al 100% su INNOVA Smooth Cotton High White. Ed in ogni caso consiglio a chi inizia di abbattere il numero delle variabili dedicandosi ad una sola carta. 2) Conoscere il processo ed alcuni assunti base. Ma uno può affrontare la cosa anche come un insieme di dogmi senza averne capito il significato. Stampando da Lightroom o Capture One il tutto è molto semplice: si seleziona il profilo di output, si seleziona il tipo di carta e la dimensione, si sceglie Percettivo come intento di rendering, se possibile (COne, LR non lo fa) si spunta la casella di compensazione del nero, se possibile si seleziona il target di nitidezza di stampa in base alla modalità di visione (COne, LR non lo fa; ma il default di COne mi sembra funzionare egregiamente). Sapere quali sono i DPI target, in modo da evitare che il driver faccia ridimensionamenti: 360 per tutte le stampanti Epson; credo 300 ma non sono sicuro per Canon. 3) OPZIONALE: Capire come fare il SoftProof, che è il modo per vedere a video una simulazione dell'adattamento di stampa di colori e contrasto, e quali risultati da questo derivino. Dico opzionale perché, nella pratica, lo uso ma solo per immagini da contrasti e colori "speciali", il resto va dritto in stampa. Ed in taluni casi, lo confesso senza remore, se sono nel caso in cui l'immagine è complicata, dopo il softproof faccio un bel provino in stampa. Il SoftProof se usi un service automatico non lo puoi fare, quindi ti prendi lo stesso identico risultato che hai in casa se non lo fai... 4) OPZIONALE: fare l'ingrandimento, se estremo, con software specifici e non con gli automatismi di LR (COne non lo conosco abbastanza e non ne ho ancora apprezzato la resa, ma per immagini A2 da file 21mpix ingrandisco con altro sw). Questo sarebbe consigliabile anche se vai in service automatico.... ma non lo puoi fare perché dovresti caricare su internet un file enorme. E voi? quali altri passaggi? quali altre esperienze?
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  3. Si tenta di provocare il mercato a delle risposte che saranno tutte di polo negativo. Se le case fotografiche decidessero di vendere con margini di poco superiori ai costi, già sapremmo che a scadere sarebbe invariabilmente la qualità. Se continueranno a proporre prodotti di volta in volta più costosi, indipendentemente dai contenuti tecnologici, si affideranno alle fluttuazioni del mercato, ai cashback ed alle altre iniziative commerciali, buone solamente a dimostrare l'errato prezzo iniziale. Se insisteranno ad annunciare prodotti che poi vedono la luce 18 mesi più tardi, si allontaneranno dall'utenza, anche quella più affezionata. La strada è tanto semplice da spiegare quanto difficile da percorrere: saturare ogni nicchia del mercato in maniera e cadenza sistematica, aumentando i contenuti tecnologici tanto quanto quelli estetici, senza imbrogli come il downsizing dei modelli meno costosi. Solo così saremo disposti a spendere ancora del denaro...
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  4. In vacanza mi è capitato di avere a disposizione un posatoio naturale, no capanno, che dalle 17:00 alle 17:40 circa poteva essere visitato da questi soggetti. Sono riprese con condizione di luce diversa in due giornate diverse, con diverso punto di ripresa, il posatoio è sempre lo stesso. Mi aiutate nel riconoscimento di questo piccolo pennuto? Grazie per l'aiuto ed i commenti. D850 1/400 sec. f/5,6 280 mm ISO 450 D850 1/500 sec. f/5,6 280 mm ISO 110
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  5. In questi giorni un cui non si fotografa, c'è modo per andare a rivedere l'archivio. Questa serie è del luglio 2018. Un giorno in cui non ero molto ispirato: ho cestinato il 95% degli scatti fatti. Ma queste mi sembrano buone e le carico per il vostro giudizio. Tutte fatte con la D5, le prime 6 con il 50 1.8G e le ultime 4 con il 70-200/2.8E.
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  6. Penso che la street sia un genere tutt'altro che semplice , se si vuole cogliere il segno necessita di relazione ed interazione , è come un reportage compendiato in un solo scatto Vero è che tante immagini , del passato o più recenti , non disdegnano la regia dell'insieme , per arrivare al fine Non saprei darti consigli , non è il mio genere e non ho l'esperienza Però , pourparler , l'ultima foto , dove dici mancare la presenza umana , se li ci fosse stato un gatto , spalle all'obbiettivo , immaginariamente intento a vedere il disegno della serranda , avresti avuto relazione delle figure ed interazione tra "umano" e immaginario
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  7. Secondo Nikonrumors l'annuncio sarà: Next Week. La disponibilità, più avanti
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  8. Non sono consigli quelli che ti scrivo e nemmeno una critica alle tue foto, ma solo spunti di ragionamento: - la figura umana ci parla con le sue posture, la forza di un'immagine cambia profondamente attraverso questo fattore - le immagini da te proposte sono assolutamente bidimensionali (tranne Bansky con la birra) cioè tutti gli elementi si depositano su un unico piano. E' una scelta, ma la birra nel vassoio dimostra che se ne possono fare altre - sempre e comunque la figura umana è più leggibile se non si accavalla con parti o elementi (strettamente appartenenti al piano in queste immagini), e se avviene conviene che l'accavallamento non sia disturbante per la lettura della forma antropomorfa - usare il BN aiuta perchè si inchioda un grado di libertà cioè si va ad eliminare la "distrazione" cromatica in cambio di un più controllabile assortimento tonale; per contro si perde una possibilità espressiva non trascurabile. Per mia esperienza le immagini che mi catturano/colpiscono affrontano queste problematiche con successo. NG magazine è pieno di foto di questo tipo.
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  9. Non so se l’ho già scritto ma questo obiettivo é straordinario !
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  10. Peraltro, se non ricordo male e premettendo che io di Fujifilm non ne so niente, mi pare che per anni si sia parlato prima di 33/1 per poi tirare fuori dal cilindro un 50/1, non proprio una cosa generata in un pomeriggio d'estate. Che in termini di 24x36 equivale comunque ad un f/1.4. Un 50/1.2 Nikkor Z che magari replicherà il carattere del Noct 58/0.95 obiettivo ben più che unico nel panorama mondiale, credo che sarà valsa l'attesa (di decenni !).
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  11. Adriano, di qui a Natale oramai si possono contare i giorni. Se questa non è imminenza, dobbiamo riscrivere il calendario. Comunque parliamo della metà di ottobre 2020.
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  12. Se la Z30 fosse una fotocamera votata ai V-logger, con schermo ribaltabile, leggera, magari anche con una piccola (o inesistente) impugnatura... potrebbe avere un qualche senso. Ma non la venderei esattamente a quel prezzo, ma a poco meno se non uguale alla Z50. E sarebbe comunque azzoppata dal non avere obiettivi Z DX al di fuori del piccolissimo zoom kit, che va bene, ma forse meglio un fisso con un poco di luminosità in più per quel genere di riprese. Sono d'accordo che è meglio Nikon si concentri su altro.
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  13. Io stampo le foto in casa, ma non ho una stampante professionale, ho una buona stampante, Canon IX6850, stampa fino all'A3+, con la quale mi stampo da solo le foto. Ho preso una via di mezzo, per capire se stampare sarebbe stata una cosa che mi sarebbe piaciuto fare oppure se non era per me: devo dire che il risultato è che mi piace farlo. Attualmente ho solo stampato foto con poche velleità di "professionalità", formato A4 su carta fotografica lucida (di qualità ma non fine-art). Da appendere in casa, dentro cornice con vetro, quindi tutto sommato va bene così al momento, ho in programma di stampare qualcosa più grande e in qualità migliore, ma sto ancora individuando il soggetto e... la parete. Però anche nel mio piccolo ho dovuto avere a che fare con alcune delle problematiche evidenziate da Massimo: 0) innanzitutto io scatto solo in NEF, quindi per forza faccio PP sulla foto, e mi piace anche farlo, la vedo come un prendersi cura della propria creazione, come si prende cura della pianta di casa annaffiandola, togliendogli la polvere, ecc. 0) ho calibrato il monitor... del vecchio PC, per cui adesso dovrei ricalibrare quello nuovo, ma al momento ancora non l'ho fatto. 1) la stampante non essendo della gamma professionale, non ha un profilo pubblico, ma ha una sua profilazione via driver, per cui con LR non è preciso nel rappresentare i colori. 1.1) non ce l'ha la stampante, figurarsi la carta! (anche se qualcosa ha di preimpostato se si rimane in ambito Canon con la carta) Tutto questo porta al risultato che: ho scoperto la stampante avere una varianza verso il giallo, non esagerata, ma a volte fastidiosa. Ho dovuto fare diverse prove di stampa e regolando la PP di conseguenza, in modo da isolare le modifiche necessarie per rendere quello che vedo a monitor come quello che stampo, non è ancora del tutto perfetto, ma accettabile. E' stato un lavorone che ha preso tanto tempo e tante prove, ovviamente stampando "provini" in piccolo, per non sprecare litri di inchiostro e quintali di carta. Ho visto che ci sono dei tools tipo ColorMunki che permettono anche di profilare carte e stampante, oltre al monitor, ci stavo pensando per avere una profilazione precisa di tutto. Ma alla fine quando stampo un'immagine da appendere, faccio sempre una prova in formato piccolo, per essere sicuro che le regolazioni siano ok. Aggiungo in risposta a Mauro: anche la mia stampante non è piccola 60 x 30 cm per 8kg e quando stampa occupa ancora più spazio... Motivo per cui, in effetti, ho problemi a dove posizionarla, occupa mezza scrivania della cameretta e sulle mensole non ci sta. Attualmente sta in armadio e viene fuori all'occorrenza! Quelle ancora più grandi... Serve creare la stanza studio Sulle foto da stampare... direi ovvio! Ma penso che chi più chi meno qualcosa che sia a suo gusto bello a sufficienza da essere stampato lo abbiamo, altrimenti che fotografiamo a fare? Usiamo il cellulare che basta!
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  14. Il 50/1.2 S è un oggettino lungo 150mm e da 90mm di diametro e 17 lenti. Arrivano ...
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  15. Seconda puntata in versione Foveon, quindi preferibilmente B/N. Mi sono concentrato prevalentemente sulla bellissima Cima Presanella, la più alta del Trentino (3500 mt.). Praticamente dei "ritratti".
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  16. Ciao Davide, finalmente qualche domanda! Sembrava impossibile che tutti avessero capito questi passaggi con le stringate informazioni che ho fornito! 1) si, uso la versione inglese perché è quella usata sui tutorial. Ma, di più, perché se vado su google a cercare info è immediato fare la ricerca con il termine corretto. (e abilitare Cone a lavorare su una lingua diversa da quella del sistema operativo è un trick già di suo). 2) - Piccolo recupero di luce sulle ombre con un giochino sui livelli (3 in input e 5 in output). I livelli di COne funzionano sugli estremi dell'istogramma e sui toni medi. Quello che ho fatto è dire che 3 diventa il nuovo punto di nero, quindi il nuovo 0 (e quindi tutti i valori da 3 a 255 sono riscalettati proporzionalmente) ma anche che tutti i toni più scuri del nuovo 0 vanno linearmente rimappati tra 0 e 5 vanno. Questo consente, in sostanza, di aprire uno zic le zone più scure dell'immagine, perché 3 è minore di 5. Qui trovi la spiegazione completa.... 3) No, ho fatto 2 cose. - una maschera di luminosità, per agire solo sulle zone estremamente chiare. Altrimenti avrei abbassato il contrasto di tutta l'immagine; - insieme all'esposizione ho toccato anche le alte luci di output sui livelli...
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  17. Già fatto ieri. Purtroppo il meteo non mi ha aiutato, 36°, scirocco e un'evaporazione da paura. Giusto per darti l'idea. Questa immagine l'ho scattata nel pomeriggio, non erano ancora le 19 e mancava solo il mostro di Lochness, niente che meriti di essere pubblicato su Nikonland, a mio avviso
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  18. E si vede. Nemmeno sono molto incline al paesaggio, ma ogni tanto me ne "scappa" uno. Non è una foto recentissima, ma è una foto a cui sono affezionato. Lo scatto originale era assai poco contrastato, era una giornata uggiosa con luce piatta. I neri e in generale i contrasti li ho ottenuti in postproduzione. E' il ghiacciaio del Morteratsch in Engadina.
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