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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 01/09/2020 in tutte le aree

  1. Visto il - tiepido - interesse per i SW di sviluppo e per la fotografia notturna, inizio a pubblicare il primo articolo di una serie - quanto lunga lo decideranno i lettori - sull'uso pratico di Capture One 20 for nikon. Come molti di noi, utilizzo Lightroom dalla prima versione. Ma alcuni mesi fa mi sono stufato delle penose prestazioni e, complice l'uscita delle versione scontata dedicata al mondo Nikon, ho deciso di comprare e provare Capture One 20 for Nikon. Devo dire che l'impatto, nelle prime ore, è stato problematico: tutto era nel posto sbagliato o funzionava in modo diverso. Ma subito dopo ho iniziato a capire, anche grazie alla enorme quantità di informazioni presenti sul sito del produttore, come funziona questo SW ed ora sto... per mollare il mondo Adobe! Sempre come molti di noi, fotografo in RAW. Questo, per beneficiare di tutte le possibilità, presuppone il fatto di fotografare pensando al risultato finale che si basa su un file NEF che catturi tutti i dati. A dire senza clip di informazioni ne' nelle alte luci ne' nelle ombre. Dati che hanno poi evidentemente bisogno di essere regolati con le giuste dosi di luminosità e contrasto. Per questo io in ripresa utilizzo sempre il picture style Neutral, l'unico che rende possibile vedere un istogramma molto vicino a come sono i dati in realtà. Ma veniamo a noi, abbandoniamo la teoria e passiamo alla pratica: per giudicare un sw di sviluppo occorre capire cosa può fare e quanto è semplice farlo. Cioè quanto è semplice passare da questo: a questo: in circa 20' di "lavoro". Qui ho fatto pochi, semplici ed intuitivi passaggi. Usando i livelli, cosi come li vedete nell'apposita sezione del menù. Li riepilogo di seguito: 1) Regolazione complessiva, sul Background. Cioè associare un profilo - qui lo "standard" in modo da non chiudere le ombre, regolare il bilanciamento del bianco e la luminosità (agendo sull'esposizione, che funziona esattamente come quella della macchina fotografica e la luminosità, che agisce sui toni medi, lasciando cioè inalterate ombre ed alte luci). Per il WB mi sono affidato a molti tutorial, ma mi sembra convincente. Nonostante quello che ci spacciano nei film, il cielo di notte non è blu! Il profilo è "Standard" per evitare il troppo contrasto del "Landscape" od il troppo poco del "Neutral". Esposizione e luminosità? ad occhio! Già perché quelle dipendono da come si vuole rendere la scena. Ed intanto vedete una feature di COne: la visione "prima e dopo" della fotografia... E notate come piccole variazioni producano già un apprezzabile risultato. 2) Ma io sono un perfezionista, per cui, con il timbro clone, ho ridotto la luminosità del riflesso sull'acqua del faro della stazione della funivia. E' un dettaglio.... ma mi dava fastidio. Ridotto e non cancellato! 3) Allo stesso modo, ho tolto alcuni puntini rossi nella zona scura a sinistra..... hot pixel? boh, stavano male.... 4) Iniziamo a fare sul serio: regoliamo il contrasto. Il contrasto, per tutte le fotografie, insieme all'esposizione è la regolazione più importante. Nella fotografia notturna è un problema particolare perché il comando "standard", il contrasto appunto, non fa altro che, contemporaneamente, rendere più chiaro ciò che è chiaro e più scuro ciò che è scuro. Qui il risultato sarebbe miserabile: è tutto scuro. E allora? Allora 3 operazioni: - Contrasto sui mezzi toni con una robusta iniezione di clarity, che è appunto, sostanzialmente, contrasto sui mezzi toni; - Piccolo recupero di luce sulle ombre con un giochino sui livelli (3 in input e 5 in output) - Curve!!!!! Nella regolazione mi è scappata la mano ed ho esagerato. Nessuno problema: ho regolato l'opacità al 70%, riducendo l'effetto complessivo (numero a destra nella barra arancione). 5) Ci occupiamo ora di altre tre, minime ma fondamentali, regolazioni locali. La prima è dedicata alle rive del lago. Ripristinare cioè la visione dei massi nell'ombra che i miei occhi mi garantivano quella notte. Come? selezione della zona con il pennello.... .... poi luminosità, clarity, structure e lo stesso giochino sui livelli: 6) Ora, sempre con il pennello, salto la screenshoot perché la tecnica è la stessa, ci prediamo cura del Cervino. Solo un pochino, ma è uno dei protagonisti della serata: tiriamolo fuori dall' ombra! In realtà ho aiutato il pennello con il luma range, sfruttando il fatto che la montagna è molto diversa dal cielo che la circonda. Se interessa, parleremo molto ancora delle capacità di selezione locale di Cone: da sole valgono l'acquisto! anche qui ho un po' ecceduto nei valori e riportato il tutto "in controllo" riducendo l'opacità. 7) E per ultima la protagonista: la via lattea! La selezioniamo con la Gradient Mask radiale e aumentiamo un po' contrasto, saturazione e luminosità. 8) Alcune stelle sono veramente al limite per la stampa (255 su ogni canale), cosa che porterebbe a far trasparire il colore della carta: non buono! Ed allora selezione con le maschere di luminosità delle alte luci e piccola riduzione di esposizione e con i livelli. E quindi.... da qui: a qui: Cioé, da qui: a qui: Pochi minuti di lavoro, la stessa foto... migliore! p.s.: questo vale come informazione per tutti quelli che non sono convinti che la Z6 abbia un sensore straordinario o che il 20mm f1.8S sia il miglior 20mm della storia di Nikon! p.s.2: per economia di tempo e per evitare di far addormentare il lettore occasionale non ho proprio scritto tutto... ma risponderò ad ogni domanda! Massimo Vignoli per Nikonland (c) 31/8/2020
    7 punti
  2. Una notte a Venezia, sfidando il meteo pessimo, con tanti spunti e alcuni amici. Foto scattate con Z6 e 24-70/4 S, 14-30/4 S e il mio 21 Distagon Zeiss, che continuo a ritenere la mia ottica migliore e che spero un giorno possa esistere nativo per Z.
    3 punti
  3. Ciao, mi ha chiamato Daniele Astarita e mi ha confermato che Nital spedisce domattina, quindi giovedì e venerdì vado in ferie con il 70-200. grazie
    3 punti
  4. Le tre stelle. Guardate bene i tappi anteriori e la serigrafia a prova di ...
    3 punti
  5. Non mi ricordo mai la cifra esatta ma le stime parlano di miliardi di immagini riprese ogni giorno. La gran parte di queste immagini durano il tempo di condividerle. Ma ne restano milioni. Una parte è quella che scattiamo noi con le nostre fotocamere. Tante, tantissime immagini, spesso bellissime. Che sempre più spesso rischiano di restare al chiuso di un hard-disk. Magari dimenticate per anni. E' vero possiamo sempre guardarle a monitor. Il monitor da una visione immediata e semplice. Una volta finito si chiude e amen. Oppure anche sul televisore, anche qui è facile ed immediato. Ma nulla può sostituire lo stupore di una stampa, di qualunque formato sia. Ma soprattutto quando la stampa è di grande formato ed è fatta a regola d'arte. La carta non emette luce, e se è opaca non riflette nemmeno. E porta un dettaglio che difficilmente il miglior monitor è in grado di mostrarci, anche o soprattutto perchè non emette luce ma la assorbe. Una stampa ci parla. Ci ricorda sensazioni che nel mazzo di centinaia o di migliaia di scatti in una directory si stemperano. La carta ha una consistenza tattile reale che ci riavvicina al soggetto quanto un monitor, anche il più spettacolare, difficilmente potrà fare. Esistono tante carte, ognuna con un effetto differente. Gli artisti per secoli hanno scelto la carta più adatta al lavoro che avevano in mente. Oggi possiamo fare esattamente la stessa cosa anche noi. Una fotografia o una serie di fotografie stampate, saranno sempre a vista se valorizzate ed appese in casa. Nella mia stanza e nel mio studio ci sono decine di ritratti appesi. Paia di occhi che mi invitano a fare di meglio la prossima volta. Quindi stampiamole, le nostre foto. Almeno quelle che amiamo di più. Valorizziamole in questo modo. Sarà il miglior tributo che potremo dare alle spese fatte per farle (sia per l'attrezzatura che per scattarle). Stampiamole belle grandi. Stampiamole bene. Non lesiniamo quattro euro per avere fotografie stampate in modo mediocre. un 2:1 gigantesco appena intelaiato in uno studio professionale. Con lo stampatore orgoglioso del suo lavoro stampe più piccole, spedite per regalo alla persona ritratta : qui all'ispezione generale prima della spedizione. Si ma come stamparle ? In casa o fuori ? Questione di indole, di tiratura, di capacità e anche di interesse. Stampare in casa non è una cosa banale - sia in termini di costi che di impegno - e non è alla portata proprio di tutti ottenere risultati di grande qualità. Se si stampa in formati interessanti, fino al formato A2, bisognerà impegnare un migliaio di euro per la stampante. Ma i dolori verranno ad ogni cambio di cartucce. Le stampanti di oggi producono risultati eccezionali ma al costo di una decina - e più - di cartucce di inchiostri che le case si fanno pagare come champagne del 1936. E non crediate che risparmiare l'inchiostro porti a vantaggi. E' vero il contrario. Solo con tirature medie interessanti si ammortizzano i costi rispetto alla stampa fatta in un service o da uno stampatore. Peggio ancora, l'inutilizzo per un certo tempo della vostra stampante - parlo per esperienza - si traduce in blocchi, usure, danni agli ugelli e alle testine. Con costi di manutenzione e/o di riprestino che spesso rendono diseconomico mantenere in vita la stampante stessa. Ma è certo che poter stampare in casa, quando si vuole, controllando tutto il processo dallo scatto alla stampa passando per uno sviluppo adatto, può essere estremamente soddisfacente per chi ci sa fare. Quindi se magari una volta stampavate in casa le vostre fotografie scattate sulla pellicola o se vi affascina il procedimento di stampa, programmate un investimento importante in una bella stampante della marca che più vi attira e poi dedicate il tempo necessario ad affinare il processo. Se stampate molte decine di foto spesso e volentieri, non ve ne pentirete. la vedete al monitor e la stampante ve la materializza sotto i vostri occhi : è un processo affascinante che può ammaliare e legarvi a vita al rituale di stampa. La testina che avanza ritmica e il tamburo che avanza la carta passo-passo, fino alla fine mentre voi seguite l'azione che porta al risultato finale. Ma se invece non ne capite molto, non vi appassiona fare lo stampatore e volete delegare a chi sa il fatto suo un processo che è un'arte del tutto parallela a quella del fotografo, allora non ci pensate nemmeno, ci sono soluzioni alternative che non richiedono di impegnare capitali, comprare carta e spendere centinaia di euro in cartucce di inchiostro. Considerate che oltre ai costi diretti, la stampa in casa può riservare sorprese spiacevoli, guasti, a volte letali che vi fanno spendere centinaia di euro di riparazione della stampante, una stampantona richiede manutenzione ordinaria e straordinaria (che costa, anche solo in termini di inchiostro sprecato per pulire gli ugelli), per non parlare delle tante stampe che fallirete anche quando sarete molto esperti. Tutte cosette che delegando - a pagamento - la stampa a chi lo fa per mestiere, vi risparmierete guadagnando anche tanta serenità in più. Stampare fuori casa : service oppure stampatori artigianali ? Io ho lavorato per anni con uno stampatore artigianale estremamente competente e meticoloso, capace di valorizzare spesso ben oltre le mie aspettative ogni mia stampa. Se avete la fortuna di trovare una persona così, non cercate oltre. Magari non avrete la flessibilità di una grande società di service ma avrete tiraggi unici ed irripetibili. Ogni stampa che otterrete sarà una piccola opera d'arte, indimenticabile e capace di suscitare emozioni. Ma con costi naturalmente non paragonabili a quelli di un service industriale che stampa con processi automatizzati e stampanti a polvere. Diciamo la verità, sotto i formati minimi, la differenza non sarà eclatante. Si, cambierà la qualità della carta ma su un A4 o anche a volte un A3, sinceramente non vale la pena di scomodare una stampa artigianale. La stampa all'ingrosso può essere sufficiente se non è troppo becera. Mentre sui grandi formati non c'è storia, tutta a vantaggio di chi la stampa la fa a mano, magari con una tiratura molto bassa, come una volta facevano i tipografi con il torchietto a mano. Però ci sono anche le vie di mezzo e diversi service adesso si stanno attrezzando per fare stampe su carte di pregio e processi a getto d'inchiostro. In Italia e all'estero ce ne sono diversi, ognuno con una offerta e una gamma di prezzi per tutte le tasche. Io ho sperimentato a suo tempo Digitalpix che ancora utilizzo per le stampe veloci. Mentre sto testando WhiteWall che è un service che ha vinto svariati premi Eisa come migliore stampatore del mondo per diversi anni consecutivi. Stampe singole o libri fotografici ? Come dicevo, la carta, la stampa accurata, nulla può valorizzare la vostra foto come una bella stampa, magari fine-art con le migliori tecniche disponibili sul mercato. Ma questo ha un costo che può raggiungere livelli elevati se vi piacciono - come a me - le stampe molto grandi - e che richiede uno spazio importante dove appenderle. Perchè, perdonatemi, ma non c'è cosa più triste di conservare centinaia di stampe al chiuso in scatole che poi vi ricorderete di tirare fuori solo per mostrarle agli amici. Una alternativa non così qualitativa ma più economica sul numero e, soprattutto, facile da conservare, è il fotolibro. Oggi ci sono processi di stampa di qualità per libri fotografici fatti on-demand da voi stessi. Veri e propri libri con testo e foto, oppure anche solo album integralmente di immagini. Io ho sperimentato solo Blurb, anche per i passati libri di Nikonland (bei tempi !) che adesso propone anche un nuovo formato completamente piatto che consente una visione delle doppie pagine senza l'antipatica curvatura delle rilegatura che è dove va l'occhio ogni volta che si sfoglia il libro se viene proposta una fotografia a due pagine. Il costo unitario è elevato ma se pensate che dentro ci possono stare anche centinaia di fotografie ben stampate (anche se non al livello massimo possibile, è comunque un processo tipografico, non fine-art) in formato fino al 33x28cm, allora vedete che con un paio di 50x70cm di WhiteWall ci state dentro comodamente. E in più il libro è ristampabile, regalabile, addirittura, se volete, si può mettere in vendita tramite Blurb o anche Amazon se seguite le trafila burocratica di emissione del codice ISBN. la copertina del libro Nikonland 2011, ancora ordinabile per chi lo volesse da Blurb. Insomma, pensateci seriamente ! Se non stampate mai o se avete sempre rimandato, pensateci seriamente. Primo perchè è un'occasione per rivedere tutte le vostre foto, organizzarle, selezionarle, lavorarle al meglio e poi portarle su un supporto concreto che non mancherà di suscitarvi stupore per anni. E poi perchè la stampa vi prenderà la mano e vorrete avere fotografie più belle da poter stampare grandi-grandi. Perchè bisogna veramente amare tanto una fotografia per volerla stampare in grande su carta, tela, supporto rigido o su un libro fotografico per poi mostrarla o appenderla. Non tutte le fotografie se lo meritano ma la nostra fotografia si merita che noi ci impegniamo al meglio per ottenere scatti memorabili che su carta diventino parte del nostro ambiente, della nostra memoria, della nostra quotidinità. Fate come volete, da te o rivolgendovi a chi ci sa fare, ma stampatele, tante, al meglio, belle, belle grandi !
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  6. Juste avant l'éruption?Nikon Z7, Nikon Z24-200Iso 200, f:6,3, 1/400è
    2 punti
  7. Per la prima volta un fisheye rettilineare (a copertura dell'intero fotogramma) da 11mm in formato FX per bayonetta Nikon Z
    2 punti
  8. Milano zona Duomo. Non sono abituato a vedere così poca gente in centro, però questo permette inquadrature molto più pulite quando vedi qualcosa che ti colpisce come questo frate bianco con mascherina bianca. In postproduzione ho sottoesposto il negozio che con i suoi manichini creava confusione.
    2 punti
  9. Un pescatore sfortunato (o magari fortunato, perchè qualcosa l'aveva pescata). Ma quando si è convinto che sarebbe stato meglio tornare a casa... ahimè è dovuto tornare indietro perchè aveva dimenticato proprio il secchio del pescato. Tutto sommato le è andata bene, qualcuno se l'è anche portato via (il mare). Pescatore fortunato e fradicio. Nikon D500, 70-300 VR.
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  10. Io sono stato obbligato a stampare in casa, perché tra una galleria e l'altra cominciava a diventare in spesa la produzione di stampe di qualità, certo perché esistono anche stampatori fine art industriali, che ho provato ma che non è capitato di radio di dover rimandare in stampa la foto, alla fine per un A2 di qualità su carta di pregio 50€ ci vogliono tutte. Se fai da te invece, c'è un risparmio, non iniziale perché bisogna informarsi, studiare e sperimentare, quindi all'inizio si buttano inchiostri e carte, solo con l'esperienza ed il tempo si capisce quale carta fa al caso di una specifica foto e come andrà lavorata per la stampa, è un lavoro che richiede pazienza. È vero bisogna investire un millino per la stampante, io ho scelto una canon pro 1000 a 12 inchiostri, 50€ a cartuccia fate i conti, che però onestamente dopo la prima installazione dove metà delle cartucce devono riempire i tubi (sulla A2, sulla A1 suppongo di più perché saranno tubi più lunghi) c'è da dire che di stampe se ne fanno parecchie con un set completo. Perché canon e non epson? Per le testimonianze dei colleghi che lamentavano tanti problemi di pulizia testine, canon ha un sistema che in caso di qualche ugello otturato, rileva la riga vuota e la riempie con un passaggio aggiuntivo. Le stampanti vanno usate, se per troppo tempo non si usano, gli inchiostri non funzionano a dovere, addirittura potrebbero seccare, se non uso la mia per qualche giorno, fa un ciclo di shakeraggio degli inchiostri che può impiegare anche minuti, quindi è opportuno organizzarsi quando si stampa, non fare un 20x30 e poi basta, si pianifica un certo flusso per ottimizzare il lavoro. Le stampanti richiedono manutenzione, la mia ha una cartuccia posteriore per lo scarto degli inchiostri di pulizia ugelli, che meno si usa la stampante e prima si riempie, però costa poco ed a differenza di alcune stampanti almeno non richiede l'intervento di assistenza per sostituire il tampone di scarto. Pesa 32kg non è un giocattolo e quando va spostata c'è una procedura da eseguire nel menù per muovere in sicurezza senza danneggiare nulla, è sempre uno strumento di precisione. Quindi stampare in casa se lo si fa assiduamente, conviene a patto di voler mettersi in gioco ed acquisire una competenza in più. Inoltre come ha già espresso Massimo, c'è una soddisfazione maggiore nel seguire tutto il processo dallo scatto alla carta, è come se sentirsi la foto completamente tua.
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  11. L'ho appena rispedita indietro dopo 13 giorni di impiego. Ne sono venuti 6 articoli in tutto che vi condivido in coda a questa anteprima. Nikon Z6 sopra, Nikon Z5, sotto Nikon Z50, in piedi, Nikon Z5 coricata le tre sorelle riprese dalla mia Z7 Il dorso è del tutto identico a quello di Z6 e Z7 il frontale è del tutto identico a quello di Z6 e Z7 dove si differenziano le tre ? Nel vano memorie : la Z5 è la prima Z con due slot di memorie. e lo sportellino è leggermente più alto. ma distinguerle, a parte la posizione della torretta è impossibile. o per l'obiettivo kit montato. Che però sono chiaramente intercambiabili ... perchè ogni Z può montare ogni Nikkor Z con il suo bel 24-50mm, buio ma prestazionale molto compatto anche quando esteso La Z5 arriva con un firmware che è allineato a quello della versione 3.1 di Z6 e Z7 che si differenzia da quello delle altre sorelle per pochi dettagli, tra cui credo il più importante, quello della gestione dei due slot di memoria La Z5 é identica per quanto riguarda forma, ancoraggi, agganci, a Z6 e Z7. Può quindi montare il battery-pack MN-B10 proposto per Z6 e Z7 e quindi anche per Z5. In esso possono andare batterie EN-EL15, EN-EL15b ed EN-EL15c, la batteria standard della Z5 Z6 a sinistra, Z5 a destra lato sinistro esattamente identico posteriore identico memorie. La Nikon Z5 in mano sta esattamente come stanno la Z6 e la Z7. Mancano sempre quei due centimetri verso il basso che consentirebbero di tenere il mignolino non all'aria, specie con obiettivi importanti. Per il resto, una volta che mettete l'occhio al mirino, vi dimenticate di quale fotocamera state utilizzando. Il sensore è diverso ma nei test che ho fatto (informali perchè la Z5 che ho avuto è un sample e il software di sviluppo preliminare) non credo ci sia molto da desiderare. 3200 ISO 6400 ISO 12800 ISO 25600 ISO Il range lineare promesso va da 100 ISO a 51200 ISO. Nella pratica sino a 6400 ISO le foto sono chiare e il livello del rumore contenuto. Da 6400 ISO a 12800 ISO con una certa cautela si può ancora usare, dipende certo dalle vostre aspettative. Ma il rumore è contenuto. Oltre siamo a situazioni di emergenza ma comunque sempre a disposizione. E' un sensore di precedente generazione - idealmente della stessa famiglia di quello della D750 - che probabilmente è stato scelto per risparmiare (e consentire un costo utente inferiore) Ma alla prova pratica solo nel video 4K c'è una limitazione importante. Infatti se a 2K il video è perfettamente impiegabile, in 4K la qualità c'è ma il formato è un crop 1.7x (come dire che un 50mm inquadra l'angolo di un 85mm). Tenetelo a mente. *** Nikon Z5 e Nikkor 24-50mm ad f8, 42mm Nikon Z5 e Nikkor Z 70-200/2.8 S ad f/2.8, 180mm Nikon Z5 con FTZ e NIkkor F 70-200/2.8E FL ad f/6.3 in condizioni di esposizione molto sfidanti. Nessun problema. Come va ? Va benissimo, va come una Z6. Se non sapete che cosa avete in mano e non tentate di andare oltre i 4 scatti al secondo, non vi renderete conto di quale macchina state usando. Questo è il più bel complimento sintetico che si può fare alla Z5. L'obiettivo offerto in kit è ottimo, nonostante la fattura economica e la luminosità massima molto contenuta. Ma è compatto, leggerissimo, poco costoso. Estremamente nitido da parte a parte, corretto, lineare. Ben contrastato e con colori ben dosati. Conclusioni Pro sinceramente io mi aspettavo una cosa estremamente economica, costruita in Cina in massa, di aspetto ed ergonomia del tutto allineati alla Z50. Invece è tale e quale a Z6 e Z7 tranne piccoli dettagli, tutto sommato trascurabili il prezzo di lancio è di 700 euro inferiore a quello di listino della Z6 (kit contro kit) le prestazioni sono elevate, superiori ad ogni reflex Nikon sino alla D750 compresa l'autofocus è allineato con quello della Z6 l'obiettivo kit è leggero, compatto, performante il file è pulito, bello, lavorabile. Equivalente, se non meglio, di quello della D750, Forse un filo meno dinamico alle altissime sensibilità rispetto alla Z6. Ma è tutto da verificare. totalmente coerente con il sistema Nikon Z sia lato obiettivi (totale compatibilità con ogni Nikkor Z presente e futuro, compatibilità via Nikon FTZ con gli obiettivi Nikon F motorizzati di generazione recente) ha due slot di memorie, la prima Nikon Z, di tipo SD che non saranno la massima frontiera per le prestazioni ma sono adeguate alle prestazioni di questa macchina e, soprattutto, consentono di risparmiare un 300-400 euro rispetto alle CFexpress+Lettore necessarii alla Z6 prestazioni live-view e video ben superiori ad ogni reflex Nikon, con la sola esclusione della D780 la nuova batteria EN-EL15c è una furbata galattica : compatibile con le precedenti ma più potente e più smart ! Contro raffica anacronistica. Ok, la concorrenza fa lo stesso. Ma un processore del genere con quel sensore, minimo deve portare 8 scatti al secondo il buffer è adeguato ma Nikon è sempre taccagna su questo fronte io odio le SD (che comunque vanno bene) e il fotografo sarà sempre tentato di usare schede scarse che farebbe meglio a buttare con ovvie conseguenze su prestazioni e sicurezza il video 4K è croppato 1.7x. Ma se uno ha bisogno del 4K può prendere la Z6 che ne offre uno di qualità, o attendere le novità della Z6s che magari offrirà il 4K60p resta sempre piccola da impugnare - come del resto Z6 e Z7 - e rende abbastanza necessaria una staffa ad L o almeno una basetta l'autofocus è allineato con quello della Z6 ... anche nei limiti il prezzo potrebbe essere più generoso. Io la vedo di pieno successo ai 1590 euro obiettivo incluso l'obiettivo è bello ma adatto alle foto in esterni con il sole. In interni spesso servirà il flash. Ma per fortuna a catalogo ci sono ottime aggiunte al corredo. 50/1.8, 35/1.8, 85/1.8 sono li che vi aspettano con tanto di cash-back ! Nel corredo Nikkor Z manca per il momento uno zoom tele di fascia adeguata alla Z5, escludendo il 70-200/2.8 S che è un obiettivo dichiaratamente professionale sia per prezzo che per prestazioni. Ci vorrebbe un equivalente del 50-250mm in formato FX. Altri articoli di copertura della Nikon Z5 su Nikonland
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  12. No, vedrai che ne salti fuori in una settimana al massimo. E vedrai che non ti girerai più indietro verso LR! Comunque io sono qui, ho imparato un sacco. Solita tecnica: vuoi imparare il nuovo? Smetti di usare il vecchio, così sei obbligato a risolvere i problemi.
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  13. 1 punto
  14. Preferisco non stampare in casa, lo trovo troppo impegnativo. Nel senso che o fotografo o faccio lo stampatore. Ovviamente preferisco fotografare e quindi quando occorre mi rivolgo a uno studio artigianale con quattro certificazioni museali nel quale trovo grande competenza e personale in grado di correggere (se necessario) la mia post produzione approssimativa interpretando al meglio il mio lavoro. Da un certo punto di vista ci sono abituati perchè spesso lavorano con cyber artisti (gente piuttosto esigente). E poi mi fanno assistere quando mandano i miei lavori in stampa... Wow, che goduria vederle uscire dal plotter
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  15. Purtroppo nelle grandi città i negozi con le spalle più larghe hanno più ordini e spesso vengono serviti prima. Paradossalmente in un piccolo centro è più facile che un rivenditore normale ce l'abbia in pronta consegna.
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  16. Ottimo sviluppo Massimo e spiegazione molto dettagliata e chiara.
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  17. Sono felice per te, io personalmente sono nero. Non è arrivato, il mio fornitore, di cui mi fido, mi ha detto dopo aver contattato Nital che sono stati consegnati pochissimi esemplari e solo a professionisti. Per il mio, non si sa, forse nei prossimi giorni, peccato che venerdì parto e quindi non so se riescono a consegnare in tempo. Altro che coprono il 70% delle richieste, e dopo 8 mesi di attesa (l'ho prenotato subito dopo Natale), mi aspettavo qualcosa di più. Scusate lo sfogo, magari miracolosamente arriva, ma oggi sono proprio nero.
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  18. io lo vorrei senza testa per metterci su la mia LH55 Mi fa impazzire la bellezza del disegno della foglia di grafite
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  19. https://www.leofoto.com/products_detail.php?id=417
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  20. Intanto Grazie per l'articolo, spiegato perfettamente (almeno per me che già lavoro con CO, anche se non ancora con la v. 20). E ancora grazie per averlo fatto con una foto notturna, con la quale in pp non riesco mai a quagliare. Uso CO da anni, credo dalla versione 6, ed è un ottimo software, molto preciso e con un sistema di livelli e un editor colore veramente potenti. Con questo non intendo convincere nessuno, solo vi dico provatelo... Bel lavoro Massimo PS - Hai ragione, per quello che vedo pubblicato tutti i giorni da voi, il sensore della Z6 è veramente fantastico.
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  21. Affermazione da Error Flinn, non da Cris7 Lo usi poco perché è poco pratico. Più è pratico e più lo usi, poi per te che scatti da tempo con ML guarda che Leofoto fa degli attrezzi compatti robusti e seri, robusti quanto basta e leggeri in modo sorprendente. Il problema di Leofoto è che ha un catalogo confusionario ed in aggiunta i nomi dei prodotti non aiutano ad una identificazione veloce. A parer mio se facessero un po' di ordine venderebbero di più. Se ci leggono, che ascoltassero.
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  22. Durante questa estate... 8. 9.
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