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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 19/04/2024 in tutte le aree

  1. No, non parlo del gruppo rock americano guidato da quel visionario sconvolto di David Byrne, parlo di quegli Youtuber che si mettono li, davanti alla videocamera, con il loro bel microfonone d'effetto e poi ... ... parlano, parlano, parlano, parlano per mezz'ora ininterrottamente raccontandovi le loro verità incontrovertibili senza mostrare nulla di quanto stanno parlando. E' una moda, un vezzo, uno stile ... ma io lo detesto ! Apprezzerei un pò di sintesi. E, se l'argomento è interessante, uno scritto, articolato ma leggibile in qualche minuto, senza la necessità di sorbirsi un lungo video monotono, sperando che alla fine ti resti in testa qualcosa. E voi ? Metto un caso scelto a caso. 34 minuti di monologo ma ne avrei potuti trovare altri 100.000, in tutte le lingue, dal tedesco al pashtun. [non ho niente contro il discografico del video che conosco ed ho incontrato più volte di persona].
    6 punti
  2. A riprova del pensiero esposto in questo editoriale, oramai vecchiotto (agosto 2019), e a dispetto del fatto che solo grazie al Nikon Z Mount abbiamo potuto avere (anche noi nikonisti) cosine come l'85/1.2 e il 50/1.2 (per tacere del 58/0.95), è sempre grazie al nuovo attacco e all'integrazione obiettivo Z, corpo macchina Z, che oggetti come il nuovo super-zumone : si confermano tutt'altro che disprezzabili, nonostante stiano in basso nella scala Richter dei migliori Nikkor Z. Cambieremo molti corpi Z ancora ma difficilmente ci priveremo degli obiettivi che abbiamo potuto amare.
    6 punti
  3. Ho trovato navigando sul web questa zona del sito istituzionale che non si limita alla sezione oggetto di questo articolo, la quale però rappresenta a mio avviso il fulcro del racconto. Vi troverete (è un work in progress) storie a puntate, ognuna dedicata a singole creazioni della Casa giapponese più fascinosa, riguardante ognuna un obiettivo dei mille e più fabbricati col marchio NIKKOR. E comincia pressappoco così: La storia di Nikon è anche quella degli obiettivi NIKKOR Questo storytelling ci mostrerà storie affascinanti sulla progettazione e la produzione di obiettivi si comincia il viaggio da qui troverete ad ogni numero la storia dell'obiettivo corrispondente, spesso con notazioni personali e tecniche di grande importanza, cui poter attingere ogni volta che si desideri saperne di più al riguardo. Non vi spaventate (come è capitato a me ) dell'obiettivo al n.83 che è il racconto più recente che abbiano scritto: le storie sono in ordine sparso, alternano obiettivi di epoche differenti, non c'è un ordine cronologico e ciò rende ancora più affascinante il ...viaggio, proprio come nelle orientali novelle delle Mille ed una notte. Cliccate in basso a sx nella pagina linkata il tasto "view all" e...godetevi questi NIKKOR TALES...
    6 punti
  4. Spero di essere riuscito a trasmettere con questo articolo il senso della capacità di Nikon, nel periodo più incerto della sua Storia, dopo la rifondazione postbellica, quello del passaggio da telemetro a reflex, unitamente alla commercializzazione di una quantità di ottiche degne di una slogatura della mandibola da stupore. Probabilmente oggi, in tempi di gigantismo, dove qualità sembra essere diventato sinonimo di grandi dimensioni, sfugge il contenuto rivoluzionario che, sacrificando un sistema conosciuto ed apprezzato, ha portato questo Marchio a diventare il Riferimento nella produzione di apparecchiature fotografiche per lungo tempo nei decenni successivi. Fino alla rivoluzione attuale del secondo passaggio epocale, sessant'anni dopo, con l'abbandono di F per Z. Pietre miliari...
    5 punti
  5. Il mio primo articolo nella sezione dedicata ai progetti ottici Nippon Kogaku / Nikkor, l'ho meditato parecchio e poi ho scelto questo obiettivo, per i seguenti motivi è un obiettivo di quelli che hanno conferito il primato che vanta Nikon è uscito praticamente in contemporanea per rangefinder e reflex nel 1959, l'anno della transizione da un sistema ad un altro: indice del fatto che Nikon non nega mai eccellenza a nessuno dei suoi clienti, anche quando sa di compiere passi epocali è un superwide e per giunta del mio angolo di campo preferito rappresenta la voglia di stupire gli astanti: qualunque fosse allora il corredo che utilizzassero. Il prezzo di presentazione poi, era davvero inarrivabile per alcun tedesco dell'epoca, gli unici che potessero pensare di eguagliarlo. somiglia per molte di queste cose ed altre ancora alla situazione attuale di transizione da reflex a mirrorless. 92° di angolo di campo per il primatista dei Nikkor wide che vi presento nel mio primo articolo su questo Club: il Nippon Kogaku Nikkor-O 2,1cm f/4 8 lenti in 6 gruppi con schema fortemente simmetrico, 210 grammi e fuoco minimo a 90cm ossia 3 piedi, come indicato sulla scala delle distanze. Seriali a partire dal #220111, presentato nel giugno 1959 sulle Nikon a telemetro dell'ultima generazione, le S3 e S4 prima di essere immediatamente trasferito anche sulle neonate reflex Nikon F nell'ottobre dello stesso anno dotato di mirino e paraluce dedicato... ed il mirino aggiuntivo ... perchè si trattava del primo ultrawide Nikkor, dotato di schema tradizionale, non ancora retrofocus, per cui necessariamente distanziato per offrire piena copertura al formato 24x36 attraverso un tubo di prolunga che necessitava pertanto il mantenimento dello specchio sollevato, attraverso l'apposito comando sulla Nikon F rendendo pertanto necessario il mirino separato, da collocare sulla rotella di riavvolgimento film e trasformando nuovamente in mirrorless la prima reflex Nikon della Storia di questo marchio...😁 Differenze nulle tra la versione RF e quella reflex: cromata la ghiera filtri da 43mm di diametro delle versioni per telemetro e nera quella per reflex da 52mm, inoltre una leggerissima maggiore lunghezza del tubo di prolunga della versione reflex, che portava la lente posteriore quasi a contatto con le tendine dell'otturatore e pertanto anche al piano pellicola (che qui riesco a mostrarvi, grazie alla posa T dell'otturatore, alla quale ho bloccato le tendine della mia più vissuta ed ammaccata Nikon F delle due che posseggo) Insomma...non vi ricorda la vicinanza della lente posteriore dei nuovissimi Nikon S per le appena presentate mirrorless Nikon Z ? 💡 Compattissimo, molto più che superslim, un primato anche questo, tanto quanto difficilissimo da montare sulla baionetta F, per l'esigenza di far collimare la sottilissima ghiera delle distanze con l'indice di riferimento, ruotato di 60° in senso orario, (rispetto la posizione centrale degli altri obiettivi Nikkor) Solo la ghiera dei diaframmi è facile da maneggiare a patto di non indossare guanti o di...non avere mani da carpentiere, ma stupisce il progetto di ingombro minimo per un obiettivo così sofisticato per il periodo, durante il quale fu realizzata anche una terza versione (contando per prima quella RF) del 1965 con SN da #225001 lievemente modificata sulla parte posteriore del tubo per potersi agevolmente adattare anche alle sopraggiunte Nikkormat. Il mio 2,1/4 appartiene alla prima serie per reflex, mentre il mirino è della terza serie, caratterizzato dalla staffa di ancoraggio in metallo cromato invece che in plastica nera, come nelle prime versioni porta la focale in cm dell'obiettivo incisa sul tetto e copre agevolmente i 92° del suo angolo di campo, costringendo ovviamente ad una stima della distanza di ripresa ben compensata dall'elevatissima profondità di campo anche a tutta apertura di questo prodigio Nikkor, il cui prezzo di commercializzazione non fu neanche troppo alto: 200 US $ rispetto i 170 US$di un 5,0/1,4 o i 125US$ di uno standard 5,0cm f/2 Non me ne separerò mai ! Max Aquila photo (C) per Nikonland 2018
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  6. Aggiungerei, che è lo stesso, ogni tanto, frugate tra gli articoli del sito, quelli più vecchi. Certamente qualche cosa vi sarà sfuggitacit. Leggetela, magari commentatela e se non avete nulla da aggiungere, almeno lasciate un like per ringraziare chi l'ha scritta
    3 punti
  7. Con questo stai confermando che la qualità delle immagini ti sembra adeguata ? Perché io, quando sono soddisfatto dalle portate, in un ristorante, non mi pongo il problema se sia merito del cuoco, della cucina o degli ingredienti : dico che buono !
    3 punti
  8. chi non legge questo articolo e non clikka i link allegati non può dirsi Nikonista. E non avrà mai nulla a che fare con lo spirito che anima Nikonland...
    3 punti
  9. Se non riesco io con la mia passione nikonista, ecco come viene raccontato questo eccezionale wide da Nikon stessa, alla pagina n.1 dei racconti delle Mille ed una Notte Nikkor che vi ho suggerito qui: Eccovelo qui Qui di seguito una traduzione elementare dal testo... leggetelo e capirete qualcosa di più di un progettista giapponese, di ciò che ci si aspetta nel nostro mondo occidentale...
    3 punti
  10. Acquistato al Nikonstore.it, appena arrivato in laboratorio, apriamo insieme la scatola. che si presenta come tutte le altre scatole Nikon Z, nero integrale con sfumature gialle. ci accoglie il paraluce avvolto in bugnato di plastica doppia protezione in polistirolo espanso l'obiettivo è rivestito in cellophane la dotazione completa, i manualetti/garanzia. dettaglio del paraluce di forma abbastanza inusuale, quasi più orientato al video che conferma il passo filtri da 77mm, quasi esagerato per un obiettivo di questa classe ma almeno standard, per chi utilizza filtri ND o polarizzatori. eccolo qui, in primo piano, davanti all'obiettivo. dettaglio dell'iscrizione attorno alla parte frontale dell'obiettivo produzione, ovviamente, cinese, non ci saremmo aspettati diversamente vista la classe di appartenenza particolare dell'anello di zoomata e della ghiera programmabile. E' evidenziato dalla feritoia colorata in arancione il blocco (lock) che impedisce che l'obiettivo si allunghi se preso in mano mentre è a riposo (cosa che si verifica se è montato su un corpo macchina e viene sollevato verso l'alto, tenendolo per la parte superiore). pur essendo quasi integralmente in policarbonato si presenta bene, sia sul piano estetico che costruttivo. E' analogo - ad esempio - agli obiettivi Nikkor Z di derivazione Tamron che presumibilmente escono dalla stessa fabbrica cinese. naturalmente, rispetto alla posizione minima di 28mm, in posizione 400mm l'obiettivo si allunga. Sono due i cilindri concentrici che fuoriescono dal barilotto esterno. Ma questo è un caso assolutamente comune per gli zoom di questa fascia. Come vediamo in un confronto con altri Nikkor Z a sinistra il 24-200/4-6.3 di cui questo nuovo 28-400/4-8 risulta già a prima vista consanguineo, a destra il più pregiato Nikkor Z 100-400/4.5-5.6 che con il nuovo super-zoom è accomunato esclusivamente dalla focale massima di 400mm. Notare i paraluce completamente differenti tra loro. qui i tre zoom estesi alla focale massima. Impressiona la compattezza del 28-400 rispetto al più corto 24-200 in entrambe le posizioni. Qui lo abbiamo montato sulla Nikon Zf che potrebbe tranquillamente essere la sua destinazione a 28mm a 400mm e ancora a 28mm E qui, per finire, alcune immagini di repertorio, più dettagliate (focus stacking della Zf su treppiedi Manfrotto) *** Complessivamente le prime impressioni sono positive. A condizione che le aspettative siano allineate a quelle rivolte ad un superzoom - che sia questo o il pariclasse 24-200 - ovverosia un obiettivo di compromesso con una eccezionale escursione focale, una luminosità massima relativa (molto) contenuta e prestazioni ottiche indotte da queste considerazioni. Insomma non lo prenderemmo in considerazione come alternativa al più prestante Nikkor Z 24-120/4 che, giustamente, è di classe S, più qualificato per fotografia di elevato livello. Ma per tutte le situazioni in cui - in pieno sole o con il flash - si debba o si voglia fotografare qualsiasi cosa senza mai cambiare ottica. Immaginiamoci ad un rally, oppure ai bordi di una pista di motocross dove si deve passare dal primissimo piano alla panoramica, senza poter cambiare mai obiettivo anche per proteggere la fotocamera da polvere, terra sollevata dai veicoli, schizzi e fango. Avendo peraltro un obiettivo "a perdere" molto meno costoso di un 100-400 o di una coppia 70-200+400mm da usare necessariamente con due corpi macchina (e costi/ingombri/pesi inerenti). O per i reporter di vacanze, viaggi ed escursioni, che con un obiettivo relativamente compatto, magari semplicemente accoppiato con un fisso luminoso (tipo 20 o 35mm f/1.8) possano affrontare qualsiasi situazione, anche ad un safari o in cima al mondo (sia Artico o Antartide che voi vogliate). Non è chiaramente un obiettivo progettato per resistere a condizioni climatiche estreme, ma finora non abbiamo riscontrato problemi con nessun Nikkor anche con pioggia o umidità o vicino a specchi d'acqua, anche nel recente passato. Il proprietario di questo obiettivo, comunque, saprà regolarsi per il meglio. Di fatto l'obiettivo ha anelli di tenuta per polvere e umidità, come di consueto per Nikon il progetto nasce da uno schema piuttosto complesso con sfoggio di lenti speciali e sfruttando tutte le possibilità dell'ampio attacco Nikkor Z. Già dalle prime immagini, abbiamo la conferma di quanto questi nuovi Nikkor Z, anche in queste configurazioni estreme che sulle reflex avremmo guardato con sospetto, si discostino dai superzoom precedenti. Nitidezza, colori, assenza di difetti ottici evidenti, capacità di adattarsi allo stile fotografico di ognuno, sono di tutta soddisfazione. La piccola differenza tra gli MTF a 28 e a 400mm del resto parla da sola il resto lo fanno, certamente, le correzioni automatiche delle Nikon Z. Naturalmente sin da subito ci si dovrà confrontare con la scarsa luminosità del progetto, obbligatoria per contenere pesi e dimensioni. Qui abbiamo uno scatto in ombra, in una giornata di sole, che pur a soli 1/400'' di tempo di scatto, ha richiesto di salire a 6400 ISO nessun problema per la Nikon Zf che a queste sensibilità esibisce poco rumore. Ma il fotografo ne tenga conto, perché già a 125mm l'obiettivo apre a solo f/6.7 In particolare, ecco le luminosità alle focali principali : 28mm : f/4 35mm : f/4.2 50mm : f/5.6 70mm : f/6 105mm : f/6.3 200-400mm: f/8 perdendo quindi a 200mm 2/3 di stop rispetto al più luminoso 24-200mm. Ma tolto questo aspetto, importante ma già evidenziato dal progetto e cui ci si dovrà confrontare prima dell'oculato acquisto, vogliamo sottolineare ancora le qualità di elevata flessibilità di questo oggetto che sostituisce, da solo, un intero corredo. quasi macro per le distanze minime in gioco molto ridotte (qui a 360mm e circa un metro e mezzo di distanza) paesaggistiche alla focale minima (qui a 28mm, f/8 su Nikon Z8, profilo colore specifico della fotocamera) da "caccia fotografica" senza muoversi dal punto di ripresa, semplicemente cambiando visuale e portando lo zoom a 400mm (f/8, 1/1600'', ISO 500 in formato DX della Nikon Z8 per 20.2 megapixel, riconoscimento automatico dell'occhio degli uccelli) Insomma, abbiamo uno zoom 14.2x, che pesa solo 725grammi, è appena più grande del già compatto 24-200 (e quindi grande circa quanto il 24-120/4) essendo lungo a riposo solo 14cm. Ben stabilizzato (anche se a mirino si vede spesso ballare l'immagine : ma ci sta). Che mette a fuoco a distanze minime tra 20cm e 120cm (50cm a 50mm) che si permette un diaframma a 9 lamelle (e lo sfuocato in fondo non è male). Ha uno schema ottico complesso 21 elementi in 15 gruppi (inclusi 4 elementi ED e 3 elementi asferici) ed è costruito in linea con le aspettative. Nel video è eccellente, forse più che in foto (e anche in questo caso, la modalità DX della ripresa, permette di avere filmati -da 2K a 8K a seconda della fotocamera usata - con una escursione focale che certi cineasti si sognano) anche a mano libera, non perde il fuoco e segue i soggetti con agilità. L'autofocus non è da primato ma adeguato alle necessità. Meglio tenere tempi più veloci del necessario per soggetti molto rapidi. Da verificare la variazione focale al variare della messa a fuoco, sia in video che in foto, ma questo sarà oggetto di ulteriori approfondimenti di cui vi renderemo conto prossimamente. Per ora abbiamo messo qualche foto in galleria, pregando come sempre, i fortunati acquirenti di questo obiettivo, di non farci mancare i loro scatti e le loro impressioni su questa nuova proposta Nikon di cui noi ci sentiamo già ragionevolmente soddisfatti.
    2 punti
  11. Si, lo sappiamo, la platea di Nikonland è "in età". E la maggior parte non frequenta o evita come la peste bubbonica i social network. Ma non vi chiediamo di arrivare a tanto. Solo di ricordarvi, se commentate o anche se non commentate, di premiare con un LIKE un qualche cosa che avete visto o letto su Nikonland e che incontra la vostra approvazione (o disapprovazione). E' un piccolo gesto col mouse o col dito se navigate con un dispositivo portatile che non vi costa assolutamente nulla. Ma può dare un segnale concreto a chi ha fatto quell'intervento. Motivandolo per il futuro, premiandolo oppure facendogli capire che siete in accordo o in dissenso con lui. Ci vuole un attimo. Sotto a qualunque contenuto di Nikonland che non abbiate scritto voi stessi [ ] compare sulla destra un cuoricino in grigio, questo qui. Vi sarete domandati perché alcuni messaggi, foto, contenuti, blog, articoli invece riportano in quella posizione, non il cuoricino grigio ma una o più iconcine con il pollice su o giù, il cuoricino o la coppa ? Perché qualcuno prima di voi ha messo un like. Ecco, quello è il metodo di consenso di Nikonland. Mettere il vostro è materia di un attimo, consumo nemmeno un miliardesimo di watt. Se portate mouse o dito sopra a quel cuoricino, comparirà una barra orizzontale : da cui potete scegliere il vostro responso. Dal semplice cuoricino rosso [mi piace], al pollice retroverso [non sono d'accordo], alla faccina perplessa [sei sicuro ?], al pollice verso [sono d'accordo] e finalmente la coppa, il premio speciale per un contenuto speciale ! A voi costa un microsecondo farlo ma spesso ve ne dimenticate. Ricordatevene quando una cosa vi piace (qualsiasi cosa, da un commento ad un articolo/blog/foto etc.) e vedete se non riteniate di premiare l'autore con il vostro LIKE, anche se ritenete di mettere un commento. Fatelo per Nikonland, quindi per voi stessi, non solo per l'autore, quale esso sia ... Se volete esercitarvi, cominciate con questo articolo. Mettete un bel LIKE al vostro infaticabile Admin ...
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  12. Un tempo c'era della gente che alla sera andava al bar e teneva banco con dissertazioni di vario genere. Oggi si sono moltiplicati e trasferiti in massa sui social di vario genere. Alcuni probabilmente solo per mettersi in mostra, i più pensano anche di ricavare qualcosa dalla pubblicità. C'è anche chi ha fatto vagonate di soldi, a prescindere dai contenuti che esprime. Fosse per me penso che avrebbero già chiuso da tempo, ma in fondo a me i Talking Heads non sono mai piaciuti, neanche gli originali.
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  13. resta da chiedersi, al solito, sulla base di cosa certi siti scrivano le loro impressioni.... E del perchè abbiano followers, anche tra chi ha accesso a Nikonland, dove le opinioni sone SEMPRE suffragate dal possesso (anche solo temporaneo) di un attrezzo...
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  14. Basta guardare lo schema ottico per essere sicuri che non c’è possibilità meccanica di montare duplicatori.
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  15. Ho visto le foto in galleria, questo oggetto è l'ennesima dimostrazione di come con le mirrorless e l'attacco Z si sia entrati in una nuova era. "zoomoni" che un tempo restituivano foto risibili oggi forniscono risultati di ottimo livello, se usati tenendo conto dei loro limiti. Sicuramente anche il SW ci mette del suo. Al momento non è nella mia lista della spesa ma non lo escludo in futuro.
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  16. Buongiorno, una comunicazione di servizio di natura generale. L'impostazione redazionale attuale si basa esclusivamente sull'interesse degli iscritti. Se un argomento non riveste interesse, noi lo rileviamo dal numero di LIKE e dal numero di letture dello stesso. Quindi tendiamo a non riproporre articoli/iniziative simili nel prosieguo della nostra attività editoriale. E' quanto è stato deciso, per esempio, per Nikonland Magazine che si chiuderà con il numero 12. Al contempo, ritenendo che il concetto sia stato recepito, abbiamo deciso di omettere da ogni singolo articolo, lo stucchevole richiamo a manifestare il Vostro gradito interesse tramite LIKE. A buon intenditor. Cordialmente. L'Admin
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  17. TAMRON annuncia il lancio dell'obiettivo zoom standard ad apertura rapida per il "sistema Nikon Z-Mount" Risoluzione eccezionale e prestazioni complessive superbe in un 28-75 mm F2.8 G2 leggero e compatto che ispira la creatività 28-75mm F/2.8 Di III VXD G2 (Modello A063) per attacco Nikon Z 27 marzo 2024, 23:00 ET / 20:00 PT, Commack, NY – Tamron annuncia il lancio del 28-75mm F/2.8 Di III VXD G2 (modello A063), un obiettivo zoom standard ad apertura rapida, per Nikon Z-Mount full- fotocamere mirrorless con cornice 1 . L'obiettivo sarà disponibile dal 18 aprile 2024 a $ 999 USD / $ 1399 CAD. Il 28-75mm F2.8 G2 è compatto e facile da usare ma ha prestazioni ottiche eccellenti ed è compatibile con le più recenti fotocamere digitali con risoluzione pixel sempre più elevata. L'unità AF utilizza un meccanismo di messa a fuoco a motore lineare VXD (Voice-coil eXtreme-torque Drive) veloce, estremamente preciso e silenzioso. L'obiettivo eccelle anche nelle riprese ravvicinate, raggiungendo una MOD (distanza minima dell'oggetto) di 7,1" (0,18 m) nell'estremità grandangolare e un rapporto di ingrandimento massimo di 1:2,7. Inoltre, il design dell'obiettivo tiene conto dell'operabilità includendo, tra le altre caratteristiche, un rivestimento con eccellente resistenza ai graffi sul barilotto dell'obiettivo e un anello di messa a fuoco in gomma per una presa comoda e sicura. TAMRON è stato il pioniere della categoria degli obiettivi zoom standard compatti ad apertura rapida per i modelli mirrorless. Ora il 28-75mm F2.8 G2 sarà disponibile per l'attacco Nikon Z come obiettivo quotidiano ideale per gli utenti di fotocamere mirrorless full-frame Nikon. Punti salienti del prodotto 1. La migliore qualità dell'immagine nella classe degli obiettivi zoom standard Il nuovo zoom sfrutta le più recenti competenze di progettazione e comprende una costruzione ottica con 17 elementi in 15 gruppi. Due elementi di lenti LD (Low Dispersion) e GM (Glass Moulded Aspherical) disposti in modo ottimale controllano al massimo le aberrazioni ottiche. L'obiettivo offre prestazioni ad alta risoluzione da un bordo all'altro e da un angolo all'altro sull'intera gamma di zoom, anche a tutta apertura. Inoltre, il bokeh morbido, bello e rotondo che può essere ottenuto con un obiettivo ad alta apertura aggiunge una dimensione distintiva, soprattutto ai ritratti. Le dimensioni compatte complessive e le prestazioni elevate possono essere utilizzate vantaggiosamente con fotocamere mirrorless di prima classe e ad altissima risoluzione. 2. Motore lineare VXD veloce e silenzioso per una messa a fuoco automatica ad alta velocità e alta precisione Il sistema di azionamento AF utilizza il meccanismo di messa a fuoco del motore lineare VXD di TAMRON. L'AF ad alta velocità e precisione è estremamente reattivo e fornisce prestazioni di messa a fuoco affidabili e precise da MOD a infinito, nonostante la veloce apertura F2.8. L'obiettivo offre un eccellente tracciamento della messa a fuoco degli oggetti in movimento, così sei sempre pronto per azioni rapide. Inoltre, il motore di messa a fuoco è silenzioso, quindi è ideale per riprendere sia immagini fisse che video in situazioni che richiedono basso rumore. 3. Leggero e compatto Il 28-75mm F2.8 G2 è un obiettivo zoom standard ad apertura rapida con un design straordinariamente compatto e leggero, lungo solo 4,7 pollici (119,8 mm). Il diametro massimo è di 75,8 mm e pesa solo 19,4 once. (550 g). La dimensione del filtro è 67 mm. Con una dimensione facile da trasportare e un peso leggero adatto per le riprese a mano libera per periodi prolungati, il 28-75 mm F2.8 G2 diventerà sicuramente il tuo zoom preferito per i viaggi, le riprese di strada, il trasporto quotidiano e le opportunità fotografiche spontanee. 4. MOD di 7,1" (0,18 m) all'estremità larga e un rapporto di ingrandimento massimo di 1:2,7 per primi piani creativi Il 28-75mm F2.8 G2 presenta un MOD di 7,1" (0,18 m) all'estremità larga. La distanza di lavoro si riduce a circa 4,4 cm (1,7 pollici) se utilizzato a MOD. Poiché il rapporto di ingrandimento massimo è 1:2,7, puoi avvicinarti al soggetto per la fotografia macro ampia, ottenendo un potente impatto visivo con il soggetto posizionato grande nell'inquadratura mantenendo un'ampia visione dello sfondo. 5. TAMRON Lens Utility™ espande le possibilità della fotografia e della ripresa video Il 28-75mm F2.8 G2 è compatibile con il software dedicato TAMRON Lens Utility sviluppato internamente da TAMRON che consente agli utenti di aggiornare facilmente l'obiettivo al firmware più recente senza passare attraverso la fotocamera 2 e include funzioni per supportare le operazioni di messa a fuoco e altro azioni durante la ripresa di immagini fisse o video. Utilizzando un'ampia gamma di funzioni 3 , gli utenti possono espandere l'ampiezza dell'espressione nelle immagini fisse e nei video. Ad esempio, AB Focus consente agli utenti di limitare la messa a fuoco a due punti AF preselezionati, spostando la messa a fuoco da un soggetto all'altro con un semplice clic del pulsante di impostazione della messa a fuoco. Gli utenti possono anche scegliere tra Lineare e Non lineare, che influisce sul modo in cui la messa a fuoco si sposta durante la messa a fuoco manuale. 6. Design generale dell'obiettivo migliorato per un funzionamento intuitivo Ogni singola parte dell'obiettivo è stata attentamente esaminata, fin nei minimi dettagli, con il risultato di un design migliorato che ottimizza sia l'operabilità che l'ergonomia. La superficie esterna dell'obiettivo è nera lucida. La migliore resistenza all'abrasione rende il barilotto dell'obiettivo più difficile da graffiare e resiste alle impronte digitali. Inoltre, le prestazioni di presa sono state migliorate. La superficie dolcemente curva ed elegante dell'anello del marchio crea un aspetto dignitoso con un design che significa bellezza funzionale e alta qualità. 7. La struttura resistente all'umidità e il rivestimento al fluoro forniscono una protezione extra 1. L'obiettivo per attacco E Sony lanciato in precedenza il 28 ottobre 2021. 2. Per collegare il PC e l'obiettivo, utilizzare il cavo di collegamento TAMRON (da USB tipo A a tipo C/modello CC-150 o da USB tipo C a tipo C/modello CC-350) venduto separatamente. Per connettere lo smartphone e l'obiettivo, utilizzare il cavo di collegamento TAMRON (da USB tipo C a tipo C/modello CC-350) venduto separatamente. Gli aggiornamenti del firmware dell'obiettivo non sono supportati con la versione mobile. L'esecuzione degli aggiornamenti del firmware richiede TAMRON Lens Utility per PC e un computer. 3. La funzione dell'anello (messa a fuoco/apertura) non è supportata per l'innesto Z Nikon. Obiettivo Tamron 28-75mm f/2.8 Di III VXD G2 per Nikon Z-Mount, caratteristiche principali e informazioni aggiuntive: Full-frame | da f/2,8 a f/22 Design ottico aggiornato Meccanismo di messa a fuoco del motore lineare VXD Distanza minima di messa a fuoco: 7,1″ Porta connettore utility obiettivo Tamron Informazioni aggiuntive: Il versatile zoom standard è progettato per le fotocamere mirrorless Nikon con attacco Z full-frame, ma può essere utilizzato anche con i modelli APS-C, dove fornirà una gamma di lunghezze focali equivalenti di 42-112,5 mm. L'apertura massima luminosa e costante di f/2,8 offre un'illuminazione uniforme su tutta la gamma dello zoom e offre anche un maggiore controllo sulla profondità di campo per lavorare con tecniche di messa a fuoco selettiva. Il design ottico migliorato aumenta la risoluzione e migliora le prestazioni di imaging. Il meccanismo di messa a fuoco del motore lineare VXD (Voice-coil eXtreme-torque Drive) fornisce prestazioni di messa a fuoco automatica veloci, silenziose e precise su tutta la gamma di zoom. Distanza minima di messa a fuoco di soli 7,1″ e ingrandimento massimo 1:2,7 per lavorare con soggetti ravvicinati. Design ergonomico aggiornato per una migliore operabilità. La porta del connettore funziona insieme al software Tamron Lens Utility per personalizzare le funzioni dell'obiettivo e aggiornare il firmware tramite l'obiettivo anziché tramite la fotocamera. Disponibilità dal 18 aprile 2024 ad un prezzo ipotizzabile di circa 1200 euro con IVA (la versione per Sony costa correntemente e 750).
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  18. Qualcuno che è presente in questi giorni avrà notato dei lavori in corso sul sito. Riguardano il tanto rimandato sistema di Recensione degli obiettivi Nikkor Z (accessibile da menù premendo -> qui) l'Amministrazione di Nikonland nei prossimi giorni impianterà le schede di riferimento di tutti gli obiettivi esistenti e si occuperà di aggiungere in futuro quelle degli altri obiettivi che Nikon presenterà. Le schede contengono una recensione sintetica, alcuni giudizi - soggettivi - il rimando agli articoli già presenti su Nikonland e l'accesso alla o alle gallerie contenenti fotografie scattate con quel preciso obiettivo. un estratto del giudizio PRO e CONTRO di una recensione : in coda alla scheda/recensione, è aperto lo spazio per Nikonlander e Nikonlander Veterani per inserire le proprie recensioni. Che dovranno essere possibilmente redatte secondo lo schema imposto : le recensioni sono libere ma dovranno essere preventivamente approvate dall'Admin prima della effettiva pubblicazione. Vorremmo evitare che fossero prese per COMMENTI liberi, in quel caso non sarebbero utili e che invece fossero omogenee nella struttura, anche se opposte nelle valutazioni, a quelle già pubblicate. In parallelo, ricordiamo che è fondamentale, nell'ottica di avere una varietà di giudizi complessiva, che siano inserite nelle gallerie, fotografie da VOI scattate con gli obiettivi che possedete. Fotografie rappresentative delle qualità di quello strumento fotografiche, corredate di note, osservazioni ed, ovviamente, dati EXIF. Gli album aperti sono -> QUI e sono già accessibili a tutti voi. *** Crediamo di aver fatto cosa utile, strutturando questa nuova area di Nikonland, più volte rimandata (la licenza del plugin che stiamo utilizzando è stata acquistata addirittura nel 2019) ma parimenti ci permettiamo di sottolineare anche se già fatto, che si tratterà di un lavoro superfluo, sostanzialmente un doppione dei nostri articoli redazionali se, alle nostre recensioni, NON SEGUIRANNO MASSICCIAMENTE LE VOSTRE. Con le vostre fotografie negli album specifici. Tranquilli, non ci saranno altri appelli al riguardo oltre a questo. Ci aspettiamo la buona volontà e il naturale piacere di condividere con iscritti e visitatori quella che è la vostra esperienza con gli obiettivi che usate quando fotografate. Se non troverete il tempo di farlo, ci dispiaceremo per voi ma senza che questo influenzi il nostro operato per Nikonland, se non ci sarà abbastanza ricchezza e varietà, non sarà dipeso da noi. L'Admin
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  19. Il nome Nikkor comparve nel 1932 e venne registrato come marchio di fabbrica. Questo nome deriva da quello di una regione del Giappone famosa per i templi e i santuari. L'area fa oggi parte di un parco nazionale che comprende anche la città di Nikko. I molti templi sono stati eretti tra l'VIII e i XIV secolo d.c. A Nikko venne aggiunta in fondo la lettera R tanto in voga all'epoca nella denominazione degli obiettivi tedeschi (Tessar, Unar, Elmar, Protar etc. etc.) per rendere il nome più pronunciabile. Comunque il marchio Nikko - già utilizzato in precedenza da Nikon e di fatto l'europeizzazione delle iniziali di Nippon Kogaku K.K. - continuò ad essere usato per le linee di binocoli e microscopi. Il primo obiettivo per fotocamera con il marchio Nikkor venne presentato il 18 marzo 1933 Un obiettivo medioformato per applicazioni aeree (ricognizione), marchiato Aero-NIKKOR. Il progetto di Heinrich Acht Aero-NIKKOR 50 cm F4.8 Quando venne fondata la Nikon (Nippon Kogaku KK), la maggior parte degli strumenti ottici di qualità superiore venivano importati dall'estero. La ragion d'essere di Nikon era creare strumenti ottici a livello nazionale. Tuttavia, mentre agli inizi dell'azienda Nikon aveva sviluppato un'eccellente tecnologia di produzione per i binocoli, i telemetri e i periscopi richiedevano una tecnologia molto più avanzata che l'azienda non disponeva all'epoca. Di conseguenza, molti dei suoi prodotti erano difettosi, al punto che ciò si ripercuoteva negativamente sulla gestione dell'azienda. Per superare questa situazione avversa, Nikon si rivolse a otto specialisti di ottica e ingegneria di precisione provenienti dalla Germania, che all'epoca si diceva fosse la numero uno al mondo. Dopo che gli ingegneri tedeschi si unirono all'azienda intorno al 1921, l'ingegneria dell'azienda iniziò a migliorare rapidamente. Uno degli ingegneri tedeschi, Heinrich Acht, progettò tutti i tipi di obiettivi, compresi quelli fotografici e quelli per microscopi. I dati di progettazione e il metodo di progettazione in stile tedesco lasciati da Acht divennero materiali di progettazione fondamentali per gli obiettivi fotografici che seguirono. Vista in sezione trasversale dell'Aero-NIKKOR 50 cm F4.8 Dopo il ritorno di Acht in Germania nel 1928, la progettazione e la produzione delle lenti continuarono sotto Kakuya Sunayama, direttore generale del dipartimento di progettazione delle lenti. Nello stesso anno, Sunayama iniziò a studiare obiettivi fotografici su larga scala per aerei dopo aver visitato l'Europa per osservare l'industria dell'ottica. Il suo rapporto sull'indagine era intitolato "La strategia ideale per Nippon Kogaku è realizzare un prototipo di obiettivo per la fotografia aerea come lo Zeiss f=50cm F4.8 Triplet", e si dice che abbia frugato nei negozi di obiettivi fotografici a Berlino fino a quando non ottenuto uno. L'obiettivo che Sunayama ha riportato in Giappone è stato utilizzato come riferimento per il progetto e da esso ha preso i dati del rilievo, lo ha smontato, misurato e testato l'assemblaggio, ispezionando attentamente l'obiettivo. La produzione dei prototipi iniziò quindi nel 1929 e si basavano su una versione leggermente rivista dei dati di progettazione ottica lasciati dall'ingegnere tedesco Acht. Tuttavia, l’astigmatismo era troppo ampio e i risultati erano insoddisfacenti. Dopo aver applicato alcuni ricalcoli fondamentali, fu prodotta la seconda fase di prototipi e intorno al 1930 fu realizzato un obiettivo vicino alle misurazioni di rilievo dell'obiettivo Zeiss. Inoltre, produzione del prototipo dell'Anytar tipo Tessor 50 cm F4,5, 12 cm F4. 5, così come gli obiettivi con lunghezza focale di 7,5 cm e 18 cm hanno avuto successo. Con queste prospettive per gli obiettivi fotografici si è deciso di farne una serie sistematica, e da ciò è nata la necessità di un nome unificante. Così è nato il marchio NIKKOR. richiesta ufficiale d'epoca per la registrazione del marchio Nikkor da parte di Nippon Kogaku I prodotti fabbricati per questa serie erano gli obiettivi fotografici generali di tipo Tessor NIKKOR da 7,5 cm, 10,5 cm, 12 cm e 18 cm; così come il tipo Triplet da 50 cm F4,8 e 70 cm F5 per la fotografia aerea. Gli obiettivi NIKKOR utilizzati per la fotografia aerea avevano il prefisso "Aero", riferito al cielo, e denominati "Aero-NIKKOR". I primi ordini arrivarono nel 1933 dall'aeronautica militare giapponese per l'obiettivo 70 cm F5 e per l'obiettivo NIKKOR 18 cm F4.5 per la fotografia aerea su piccola scala. Le lenti furono esposte anche all'esposizione tenutasi quell'anno e iniziò la vendita delle lenti. Poi, nel 1932, "NIKKOR", una combinazione di "NIKKO", l'abbreviazione di "Nippon Kogaku" e una "R" aggiunta alla fine, apparve come marchio di una linea di obiettivi fotografici. La vera storia degli obiettivi NIKKOR inizia, tuttavia, con l'“Aero-NIKKOR”, un obiettivo per fotografia aerea utilizzato per la creazione di mappe e fornito ai militari. Un obiettivo estremamente preciso è essenziale per creare mappe accurate e dettagliate. Per soddisfare questa richiesta, le prime lenti furono tutte realizzate a mano. Il risultato fu il lancio dell'Aero-NIKKOR 18 cm f/4.5 (1933), del 7.5 cm f/3.5 (1937) e del 10 cm f/5.6 (1939). Da questo inizio storico, NIKKOR ha continuato ad espandersi verso l'uso consumer e industriale, fino a diventare il marchio che conosciamo. *** Il periodo tra le due guerre fu caratterizzato da eventi di natura sia politica che naturale. Le due conferenze di Washington sulla limitazione del materiale d'armamento, cui il Giappone venne "costretto" ad adeguarsi fino al completo distacco dall'alleanza (nella Grande Guerra il Giappone era a fianco dell'Inghilterra contro la Germania) ma soprattutto il grande terremoto che colpì la regione di Kanto nel 1923 con centinaia di migliaia di morti. Ma il centro sperimentale ottico della Marina a Yokohama venne totalmente distrutto. Dipendenti ed incarichi vennero così passati a Nikon. La Marina fece costruire anche una seconda fornace da 500kg per Nikon. Ma tra le conseguenze della conferenza navale di Washington e la depressione causata dal terremoto del 1923, Nikon passò gli anni '20 in una situazione di semi-insolvenza, tenuta in vita solamente da piccole commesse navali. Nippon Kogaku era una impresa strategica e non si poteva lasciar fallire. A dispetto delle devastazioni del terremoto, la fabbrica di Ohi di Nikon non subì alcun danno e rimase chiusa solo per 17 giorni per mancanza di acqua e di elettricità. Nessuno dei dipendenti morì o fu ferito. Anzi, tutto il personale tecnico dell'arsenale navale venne trasferito ad Ohi così che si trovò per la prima volta concentrato nello stesso impianto. Nel 1923 ad Ohi lavoravano 900 addetti. Nel 1918 vennero effettuati i primi esperimenti per la messa a punto di una fonderia per il vetro ottico. Nel 1922 venne acquistata una smerigliatrice per vetro in Germania, in grado di molare le lenti sferiche. Nel 1923 la capacità di fusione per singolo versamento fu portata a 350 kilogrammi che nel 1927 arrivò a 500 chilogrammi di vetro ottico. Le prime fusioni venivano effettuate con una fornace a combustibile, solo negli anni '30 venne introdotto il forno elettrico, simile a quello per l'acciaio. Nel 1935 venne infine aggiunto un impianto di congelamento per raffreddare e forgiare il vetro appena fuso. Nonostante ciò, tra le due guerre Nikon acquistò con regolarità vetro ottico speciale tedesco sia da Zeiss che da Schott, entrambe di Jena. Ci furono anche contatti per formare una joint-venture con Zeiss, avversata dalla Germania. Durante una delle visite in Germania, il responsabile dello sviluppo di Nippon Kogaku - un ufficiale di marina - contattò alcuni tecnici Zeiss che per mancanza di lavoro, facevano letteralmente la fame. Li invitò a trasferirsi in Giappone con tutte le famiglie. Alcuni accettarono di buon grado, con un contratto a tempo determinato che venne prorogato fino al 1926. Dal 1921 collaborarono con Nippon Kogaku in questo impianto otto tecnici tedeschi : Heinrich Acht, ingegnere capo, responsabile di progetto, esperto di microscopi; Ernst Bernick, ingegnere meccanico; Hermann Dillmann, calcoli ottici; Max Lange, progetto lenti; Albert Ruppert, molatura e lucidatura prismi Adolf Sadtler, molatura e lucidatura lenti; Otto Stange, progettazione e disegno Kurt Weise, molatura e lucidatura lenti Acht rimase in Giappone fino al 1928, altri tecnici tedeschi si trattennero mentre alcuni tornarono in Germania nel 1926. I tedeschi - tutti tecnici anziani e veterani - misero tutta la loro esperienza per impiantare prodotti efficienti sugli standard europei, permettendo di raggiungere livelli qualitativi simili a quelli di Zeiss, Leitz e Schott. C'è un considerevole salto di qualità e di precisione tra tutti i prodotti giapponesi "autonomi", prima della guerra e dopo l'intervento dei tecnici tedeschi. Il telemetro da 4.5 metri di Fuji Lens del 1913 si rilevò molto impreciso, tanto da costringere l'ammiragliato a mandare due ufficiali navali in Inghilterra per studiare il design dei telemetri. Quelli costruiti da Nikon per le nuove navi da battaglia concepite dopo il 1930 invece si riveleranno di precisione pari a quelli tedeschi installati sulle Bismarck (Zeiss). Uno degli ultimi Aero-Nikkor prodotti, R-Aero-Nikkor 50 cm F5.6 #38352376, progettato per l'esercito nel 1944 sotto alle due viste dell'obiettivo, ci sono le stesse con il tappo anteriore e posteriore. Questo obiettivo consentiva riprese chiare anche da grande altitudine (oltre 10.000 metri di quota). La stessa fotocamera era costruita da Nikon (Aero-Camera per l'Esercito Imperiale Mod. I). Era a controllo elettrico con un telecomando da parte del copilota. Ne furono consegnate 600 pezzi. La fotocamera su cui era montato quell'ottica veniva usualmente installata sotto al muso di uno Mitsubishi Ki-46, aereo da ricognizione dell'Esercito Imperiale Giapponese, denominato DINAH dalle forze alleate. la versione III da ricognizione Hyakushiki Shitei in un modellino in scala 1/48 Tamiya sotto al ventre, in corrispondenza della postazione panoramica, c'era la fotocamera a rullo da da 18x24 cm. Gli altri obiettivi Aero-NIKKOR di cui si hanno notizia sono i seguenti : - 1932 : Aero-Nikkor 50cm F4.8 - 1932 : Aero-Nikkor 70cm F5 - 1933 : Aero-Nikkor 18cm F4.5 - 1937 : Aero-Nikkor 7.5cm F3.5 - 1939 : Aero-Nikkor 10cm F5.6 (grandangolo) - 1944 : R-Aero-Nikkor 50cm F5.6 formato 18x24 cm - 1944 : R-Aero-Nikkor 20cm F3.5 L'Aero-NIKKOR 20 cm F3.5 : e' quotato intorno ai 185 dollari. Questo é uno dei primissimi Nikkor consegnati, un 12cm F4.5, montato su una Pentax 6x7 tramite un Compur (apparecchio completamente funzionante ancora oggi !) : Più di un modello di questi Aero-Nikkor è conservato nel nuovo museo Nikon di Tokyo ma non è rarissimo trovarne qualcuno in giro per aste. *** Il marchio fu registrato nel 1932 ma come detto, i primi obiettivi Nikkor vennero consegnati a partire dal novembre 1933. che questo mese quindi festeggia i 90 anni di vita. 90 anni di storia, ognuno diverso. Fino all'ultimo obiettivo presentato (per ora), il Nikkor Z 135mm f/1.8 Plena.
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  20. Boh... invece questi fenomeni sono pieni di followers quindi in tanti sono attratti da qualcosa: ci sarebbe da rivedere il concetto di "letture": perché se uno capita per sbaglio su uno di questi videoselfie e dopo dieci, quindici, trenta secondi se ne va, viene computato tale e quale a chi si sciroppi 15 o 25 minuti di logorrea. Ci sarebbe quindi da riconsiderare tutto ciò che sia connesso al web. A cominciare da semplici cose come gli ascolti supposti della musica: io a quattordici anni mi sudavo un LP al mese, spendendo quelle 12-15-30mila lire che costava. Oggi un click su YouTube di un brano solamente, fa scattare una pallina del pallottoliere e fioccano i "dischi" di platino per gente francamente che ai Talking Heads non potrebbero neppure fare una pompa. Scusando il francesismo...
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  21. a volte ci casco come un pesce...parto, ma se i preamboli superano il minuto già inizio a grattarmi. Sarò vecchio stile, ma preferisco gli scritti, con i quali ho più dimestichezza nella consultazione, anche a posteriori (mi aiuta una memoria, ca va sans dire, fotografica...). I video li cerco soprattutto per avere istruzioni passo-passo su attività a me poco chiare e che magari uno scritto non chiarisce, anche per limiti miei.
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  22. Mauro caro , tu li detesti ? Io non li prendo nemmeno in considerazione Sono come Whiplash , dopo 10 secondi stop, il mio poco tempo libero non lo spreco con i venditori di fumo a me piace arrivare subito al nocciolo, anche quando viaggio nel web per capire ad esempio come utilizzare un comando in Photoshop, guardo immediatamente il video più corto possibile. È uno dei miei tanti difetti ma non riesco ad essere prolisso
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  23. Trascurando la Nikon D5, ammiraglia affidabile ma concepita per dare il meglio di se con i superteleobiettivi Nikkor e venduta in quantità troppo limitate per far gridare al miracolo, l'ultimo grande successo commerciale per una reflex Nikon è quello della D850. Era il dicembre 2017 ed assistevamo a liste di attesa presso i rivenditori che arrivarono a durare anche 90 giorni per poter avere, finalmente, quell'oggetto dei desideri. E ci chiedevamo se il successo - forse inaspettato, tanto da suscitare persino articoli su giornali generalistici come La Repubblica, usualmente più attenti ad altri fenomeni di costume - potesse in qualche modo essere pregiudicato da un corredo di ottiche non propriamente all'altezza di quel gioiello delle reflex (scrivemmo, e lo sottoscriviamo ancora oggi, la migliore reflex Nikon fino a quel momento). La D850 è un successo ma il suo corredo è alla sua altezza ? perchè andando ad astrarci dalle peculiarità avanzate della fotocamera, ognuno di noi si ritrovava ad utilizzarla con le stesse ottiche di prima e, purtroppo, non sempre quelle più adatte a valorizzarla al massimo. Nella realtà, tolti gli ultimissimi grandi obiettivi Nikon - penso al Nikon 70-200/2.8E FL, al 105/1.4E, al 28/1.4E e al PC-Nikkor 19/4 - il resto del corredo (esclusi i supertele) era intanto invecchiato precocemente, incalzato anche da una concorrenza che non aspettava che i piani per il futuro pensati da Nikon vedessero la luce. Quindi la D850 aveva uno zoom standard decisamente sotto alle aspettative - il 24-70/2.8E VR, un pachiderma dai piedi d'argilla - uno zoom superwide lanciato con la D3 - il 14-24/2.8 si ricorda dell'ultimo titolo mondiale vinto dalla Ferrari in F1 - mezzi tele con ancora la ghiera dei diaframmi e dalle prestazioni pensate per la pellicola - 135/2 DC e 180/2.8ED - macro che erano stati testati ancora con macchine in formato DX da 10 megapixel ( 60/2.8, 105/2.8 per tacere di sopravvissuti all'ultima glaciazione come il 200/4). Stendiamo un generoso drappo sui fissi d'attacco, decisamente scelte economiche rispetto ... ai Sigma Art o agli Zeiss, piuttosto che ai Nikon di fascia più alta (penso a 50/1.4, 35/1.8, 28/1.8 & co.). Un panorama abbastanza desolante che ha fatto migrare molti di noi verso Sigma che, invece, con i suo ART e SPORTS di prima e seconda generazione, ci ha permesso di spingere al massimo le qualità della D850. Un corredo di obiettivi non all'altezza del corpo macchina - anche se è un grande successo ed è fatta maledettamente bene come è la Nikon D850 - è una mina che ha rotto gli ormeggi. Ed è uno dei principali motivi, non l'ultimo, per cui stiamo assistendo ad una precoce messa in vendita di tante D850 con meno di due anni di vita. Adesso ne possiamo parlare apertamente perchè Nikon ha mostrato quello che era il vero disegno di fondo. La Nikon D850 è stato un grande modello difensivo, inserito al momento giusto per sostenere le vendite, ma è rimasta sola a fronteggiare le orde dei barbari in attesa di quello che sarebbe stata la rivoluzione epocale. Di che ? Delle mirrorless direte voi. Ebbene, non proprio o, meglio, solo in parte. Perchè si, è vero, noi tutti aspettavamo come assetati nel deserto l'arrivo delle mitiche mirrorless full-frame di Nikon tanto da far passare un pò in secondo piano la comunicazione Nikon e il battage pubblicitario dei primi giorni (parliamo di circa un anno fa se vi ricordate). Nikon insisteva sulla luce che attraversava il nuovo bocchettone. Il nuovo bocchettone Z che è si montato sulle mirrorless Z ma che piuttosto è la ragione d'essere delle ottiche Nikkor Z. Non lo rinnego, la mia reazione di fronte alle Nikon Z - a parole e qui su Nikonland - fu di delusione l'anno scorso. Le Nikon Z7 e Z6 sono brutte, più scomode delle nostre reflex, sono di taglio amatoriale nelle scelte progettuali. Non sono mai state e mai saranno lo stato dell'arte in termini di prestazioni nel loro segmento di riferimento nonostante gli sforzi di aggiornamento firmware che le raffineranno ma non ne faranno mai dei cigni. Ma se le vediamo per quello che sono realmente ... dei dorsi digitali senza specchio atti a sdoganare sul mercato i Nikkor Z, allora la prospettiva cambia del tutto. E' vero, abbiamo quella gran comodità dell'adattatore FTZ che ci consente di usare decine e decine di obiettivi da reflex sulle nostre Z. Ma in fondo arriveremo tutti ad ammettere che è un palliativo destinato a durare poco tempo. Non ci credete ? Pazientate e lo dimostrerete nei fatti, quando entro 18-24 mesi - se già avete comprato una Nikon Z, passerete praticamente per intero a soluzioni ottiche native, pensate per le Nikon Z. Non ho nemmeno bisogno di scommetterci perchè già le riprove le leggo tutti i giorni su queste stesse pagine. Gli obiettivi presentati da Nikon per ora sono pochi, è vero. Ma praticamente tutti - sinora solo il 35/1.8 S non mi ha suscitato particolari sensazioni - sono già oggi, alla prova dei fatti, migliori di ogni obiettivo dello stesso tipo presentato da Nikon per reflex, a prescindere dalla fascia di prezzo. E generano ogni volta in chi le prova un effetto WOW! che la pur degnissima D850 non suscitava con gli obiettivi Nikkor F. Lo è in particolar modo per il 50/1.8 S sin da dicembre 2018. Lo è ancora di più - perchè il confronto è con un obiettivo superprofessionale - il Nikkor Z 24-70/2.8 S che mi ha veramente molto impressionato, benchè io non sia particolarmente attratto dagli zoom 24-70. Per tacere del nuovo 85mm che sta arrivando sul mercato e che dal primo contatto è un obiettivo che realmente renderà molto, molto difficile giustificare l'acquisto di un 85mm di costo superiore ... Usare il nuovo 85/1.8 S con l'EYE-AF su una Z è una goduria, non si sbaglia un colpo a qualsiasi diaframma ed ogni foto viene magicamente come l'abbiamo vista, potendo comporre come ci pare senza pensare ad altro che alla nostra foto. La nitidezza è addirittura eccessiva. State attenti se cercherete di fotografare la vostra dolce metà ... E il tanto criticato Nikkor Z 14-30/4 S, avrà pure qualche compromesso, ma quando mai in qualunque dei vostri più inconfessabili sogni avreste mai immaginato uno zoom 14-30mm full-frame lungo 8 centimetri e di poco più di 400 grammi ? E siamo solo all'inizio, perchè certamente l'anno prossimo la coppia 14-24/2.8 S e 70-200/2.8 S raggiungerà vette superiori. E poi ci saranno i fissi f/1.2 che potranno essere pensati anche per soddisfare aspettative artistiche più che per sole prestazioni eccezionalmente lineari. Come ci hanno fatto intravvedere i due 105/1.4E e 28/1.4E, vero canto del cigno dei Nikkor F che pur non si possono avvantaggiare delle meraviglie permesse dall'attacco Z (tiraggio ridotto a 16mm, bocchettone ampio più del necessario, multifocusing e motori di messa a fuoco silenziosi e lineari) tanto che il mio 105/1.4E ma nettamente meglio sulla mia Z7 che sulla mia D850 ! Presi gli obiettivi che ci servono, centellinati sul mercato da Nikon anche per consentire agli appassionati di affrontarne la spesa, l'eventuale passaggio a mirrorless di fascia superiore sarà l'opposto di quello accaduto alla D850. Non andremo ad inserire un corpo fantastico nel nostro corredo datato per scoprire di dover cambiare tutti gli obiettivi in nostro possesso per poterlo valorizzare, al contrario avremo finalmente dei corpi in grado di valorizzare al massimo, ottiche di qualità superlativa, pensate già con in mente sensori da 100 megapixel, autofocus ultrasofisticati, stabilizzatori integrati ad alte prestazioni, pixel-shift e tutte le meraviglie che i tecnici Nikon vorranno inserire nelle future Nikon Z8 e Nikon Z9. Abbiamo iniziato un nuovo percorso e realmente Nikon è entrata - finalmente ! - nel 21° secolo. E per noi, al netto delle spese inerenti, sarà solo puro divertimento ! Era il 1976 e la compianta Lima aveva pensato questo slogan per promuovere una linea di trenini dedicata a superare il periodo post-crisi petrolifera : "un divertimento che non finisce mai" io mettevo via quelle 2-3000 lire alla volta per arrivare con pazienza alle 30-40.000 lire che costava una locomotiva elettrica. E ogni giorno che facevo girare i miei trenini, mi sembrava Natale. Oggi abbiamo gli euro e le cifre sono ... più o meno le stesse (al netto del cambio !) ma mi sembra Natale ogni giorno anche oggi, ogni volta che prendo in mano una Z. E voi che ne pensate ? Non sarà che questa volta Nikon ha preso la strada giusta ?
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  24. non lo so.... Per ora accontentati delle Ferrari di Mauro
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  25. La mia domanda è: il motivo di questa qualità risiede solo nella costruzione ottica oppure il software della macchina corregge in fase di ripresa?
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  26. Dall'album: Nikkor Z 600mm f/6.3 S VR PF

    © Jorgos Hatziangelidis

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  27. Arcipelago Raja Ampat quella segnata in rosso è l'isoletta dove mi trovavo. Isola di Wai Un viaggio indimenticabile e spero di ritornare, ho lasciato tanti scatti ancora da fare, tante albe e tramonti immerso in quel mare che nonostante tutto resiste alla mano dell'uomo. La base è una piccola isola Palau Wai , di appena due KM di perimetro, molto piccola ma accogliente con una spiaggia di sabbia bianchissima, appena quel che serve per vivere in una dimensione totalmente a contatto con la natura, da qui ogni mattina si parte per le escursioni sopra e sotto il mare. Un paradiso si proprio un paradiso terrestre incontaminato a cavallo dell'equatore siamo a Nord-ovest dell'isola della nuova Guinea e fa parte della provincia della Papua Occidentale. RAJA AMPAT (che significa 4 re), è un arcipelago costituito da più di 1600 isole quasi tutte disabitate, del tutto sconosciuto al turismo di massa. Isole ammantate dalla giungla, clima tropicale, sabbia bianchissima, mare cristallino, fondali intatti, barriera corallina tra le più belle del mondo, lagune nascoste, in una solo immersione sono state fotografate ben 374 specie diverse di pesci, una biodiversità incredibile. Banchi di barracuda, carangidi, pesci pipistrello e lutiani convivono con tartarughe liuto (nidificano da ottobre a dicembre), pesci fucilieri, razze, squali epaulette, pesci pappagallo e cernie assieme a tanti altri pesci attratti dai coralli. Dagli ambientalisti Raja Ampat è stata definita 'fabbrica di specie', la capitale mondiale della biodiversità. Ospita 1459 specie di pesci e oltre 550 coralli duri (più del 75% del totale del mondo). Da qui le correnti trasportano le larve dei coralli fino all’Oceano Indiano e al Pacifico, permettendo di ripopolare altre barriere. Un vero paradiso per la fotografia naturalistica e subacquea . Nikon 800E … Nikon 8-15, Nikon 105 micro, Nikon d 60 macro, custodia Isotta
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  28. La spiegazione è molto più prosaica. Si tratta di una promozione tipo "campagna a premi". Basta leggere il regolamento (---> QUI <---) con tanto di intervento notarile. Uno sconto diretto sarebbe tutto un altro paio di maniche e, anche se temporaneo, avrebbe altro impatto contabile e fiscale. Fatto così, costa semplicemente di meno e detto costo è quantificato nel suo massimo importo possibile ad inizio campagna (30 pezzi, circa 30.000 euro). Certo anche io penso che i battery grip non siano andati a ruba e che l'FTZ oramai sia un oggetto che chi ce l'ha, ce l'ha, mentre gli altri non sono più interessati. Ma è un'offerta strutturata così, prendere o lasciare. Chiariti gli aspetti che muovono il venditore, sul lato dell'acquirente, nessuno è obbligato ad aderire se non è interessato, vero ? E' evidente che ci saranno (tante) altre campagne promozionali nei mesi e anni a venire su tutti i prodotti maturi.
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  29. Possiedo una z6 II di cui sono molto soddisfatto tranne per la messa a fuoco che in condizioni di scarsa luminosità diventa a tratti incerta, fotografo spesso in condizioni di luce difficili. Per questo spero nella z6 III che dovrebbe integrare le innovazioni presenti su Z8 e Z9. Per me 24 Mpixel sono più che sufficienti e il corpo macchina compatto mi permette di poterlo trasportare in uno zaino con un'ottica o due senza affaticare troppo la schiena.
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  30. Io aspetto una corpo DX più performante della Z50
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  31. Aggiungo un piccolo particolare, per intenditori/appassionati. Questo è il kit da viaggio Full Z. Z9, Z6II, 24-120, 100-400 e 600. Sta in una ICU XLPro di F-Stop. Questo è probabilmente il primo 600/4 che può stare insieme al resto del materiale e con il suo paraluce in uno zaino normale.
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  32. Stella, la creatura ideale per questo obiettivo ( i software di fotoritocco automatico la individuano come "bambino") TTArtisan 50/0.95 su Nikon Zfc via MTZ11. Luce ambiente.
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  33. Quindi mi stai dicendo che una buona parte delle pagine del sito sono ormai inutili? 😬😉
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