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    Max Aquila
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    Nippon Kogaku Nikkor-O 2,1cm f/4 : di prima degli specchi...

    Il mio primo articolo nella sezione dedicata ai progetti ottici Nippon Kogaku / Nikkor,  l'ho meditato parecchio e poi ho scelto questo obiettivo, per i seguenti motivi

    1. è un obiettivo di quelli che hanno conferito il primato che vanta Nikon
    2. è uscito praticamente in contemporanea per rangefinder e reflex nel 1959, l'anno della transizione da un sistema ad un altro: indice del fatto che Nikon non nega mai eccellenza a nessuno dei suoi clienti, anche quando sa di compiere passi epocali
    3. è un superwide e per giunta del mio angolo di campo preferito
    4. rappresenta la voglia di stupire gli astanti: qualunque fosse allora il corredo che utilizzassero. Il prezzo di presentazione poi, era davvero inarrivabile per alcun tedesco dell'epoca, gli unici che potessero pensare di eguagliarlo.
    5. somiglia per molte di queste cose ed altre ancora alla situazione attuale di transizione da reflex a mirrorless.

     

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    92° di angolo di campo per il primatista dei Nikkor wide che vi presento nel mio primo articolo su questo Club:

    il Nippon Kogaku Nikkor-O 2,1cm f/4  1983217230_01903092018-rfs3002MaxAquilaphoto(C).jpg.98b9324577bbb5335b4ba76e8b39cb52.jpg.5ddabe55235c6a1696e33dbdef912484.jpg

    8 lenti in 6 gruppi con schema fortemente simmetrico, 210 grammi e fuoco minimo a 90cm ossia 3 piedi, come indicato sulla scala delle distanze. Seriali a partire dal #220111,

    presentato nel giugno 1959 sulle Nikon a telemetro dell'ultima generazione, le S3 e S42.thumb.jpg.aaaafeba0d1fe42dfc32990e5ecadf8d.jpg 

    prima di essere immediatamente trasferito anche sulle neonate reflex Nikon F nell'ottobre dello stesso anno

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    dotato di mirino e paraluce dedicato...4.thumb.jpg.49f1b1206adb8c799d61cdfe92979fc0.jpg

    ed il mirino aggiuntivo ... perchè si trattava del primo ultrawide Nikkor, dotato di schema tradizionale, non ancora retrofocus, per cui necessariamente distanziato per offrire piena copertura al formato 24x36 attraverso un tubo di prolunga  5.thumb.jpg.de9000d278c9022b5685e0e36fb4b7c8.jpg
    che necessitava pertanto il mantenimento dello specchio sollevato, attraverso l'apposito comando sulla Nikon F

    6.thumb.jpg.21ab070bf52be9ea1edd3957fbd3bf00.jpg rendendo pertanto necessario il mirino separato, da collocare sulla rotella di riavvolgimento film

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    e trasformando nuovamente in mirrorless la prima reflex Nikon della Storia di questo marchio...😁

    Differenze nulle tra la versione RF e quella reflex: cromata la ghiera filtri da 43mm di diametro delle versioni per telemetro
    e nera quella per reflex da 52mm, 8.thumb.jpg.52e9d04f4e047e86ef4836455ca45b04.jpg

    inoltre una leggerissima maggiore lunghezza del tubo di prolunga della versione reflex, che portava la lente posteriore quasi a contatto con le tendine dell'otturatore e pertanto anche al piano pellicola

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    (che qui riesco a mostrarvi, grazie alla posa T dell'otturatore, alla quale ho bloccato le tendine della mia più vissuta ed ammaccata Nikon F delle due che posseggo)

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    Insomma...non vi ricorda la vicinanza della lente posteriore dei nuovissimi Nikon S per le appena presentate mirrorless Nikon Z ? 💡

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    Compattissimo, molto più che superslim, un primato anche questo, tanto quanto difficilissimo da montare sulla baionetta F, per l'esigenza di far collimare la sottilissima ghiera delle distanze con l'indice di riferimento, ruotato di 60° in senso orario, 13.thumb.jpg.f4e69b4d04a6933cc27a0c3de407b6f6.jpg 
    (rispetto la posizione centrale degli altri obiettivi Nikkor) 

    Solo la ghiera dei diaframmi è facile da maneggiare a patto di non indossare guanti o di...non avere mani da carpentiere, ma stupisce il progetto di ingombro minimo per un obiettivo così sofisticato per il periodo, 14.thumb.jpg.e2e8923fa5e2dc40d103bfdb154b038c.jpg
    durante il quale fu realizzata anche una terza versione (contando per prima quella RF) del 1965 con SN da #225001 lievemente modificata sulla parte posteriore del tubo per potersi agevolmente adattare anche alle sopraggiunte Nikkormat.

    Il mio 2,1/4 appartiene alla prima serie per reflex, mentre il mirino è della terza serie,15.thumb.jpg.596a6f6288bcff4d663bcb1998b03118.jpg

    caratterizzato dalla staffa di ancoraggio in metallo cromato invece che in plastica nera, come nelle prime versioni

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    porta la focale in cm dell'obiettivo incisa sul tetto e copre agevolmente i 92° del suo angolo di campo, costringendo ovviamente ad una stima della distanza di ripresa

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    ben compensata dall'elevatissima profondità di campo anche a tutta apertura di questo prodigio Nikkor, il cui prezzo di commercializzazione non fu neanche troppo alto: 200 US $ rispetto i 170 US$di un 5,0/1,4 o i 125US$ di uno standard 5,0cm f/2

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    Non me ne separerò mai !

    Max Aquila photo (C) per Nikonland 2018

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    • Amministratori

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    Spero di essere riuscito a trasmettere con questo articolo il senso della capacità di Nikon, nel periodo più incerto della sua Storia, dopo la rifondazione postbellica, quello del passaggio da telemetro a reflex, unitamente alla commercializzazione di una quantità di ottiche degne di una slogatura della mandibola da stupore.

    Probabilmente oggi, in tempi di gigantismo, dove qualità sembra essere diventato sinonimo di grandi dimensioni, sfugge il contenuto rivoluzionario che, sacrificando un sistema conosciuto ed apprezzato, ha portato questo Marchio a diventare il Riferimento nella produzione di apparecchiature fotografiche per lungo tempo nei decenni successivi.

    Fino alla rivoluzione attuale del secondo passaggio epocale, sessant'anni dopo, con l'abbandono di F per Z.

    Pietre miliari...

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    • Amministratori

    Se non riesco io con la mia passione nikonista, ecco come viene raccontato questo eccezionale wide da Nikon stessa, alla pagina n.1 dei racconti delle Mille ed una Notte Nikkor che vi ho suggerito qui:

    Eccovelo qui

    Qui di seguito una traduzione elementare dal testo... leggetelo e capirete qualcosa di più di un progettista giapponese, di ciò che ci si aspetta nel nostro mondo occidentale...:x

     

    Cita

    NIKKOR-O 2.1cm f/4 e mirino dedicato

    img1.thumb.jpg.6c250f92d28d001cdc67eb085e2e3b79.jpg
    La caratteristica più evidente di questo obiettivo, come si può vedere dalla fotografia, è che sporge molto indietro rispetto alla montatura. Ciò lascia uno spazio di soli 7 mm tra l'obiettivo e il piano della pellicola.

    Per questo motivo poteva essere utilizzato solo su una reflex a fuoco manuale con funzione di bloccaggio dello specchio, in pratica le Nikon serie F, F2, ecc.

    Per l'inquadratura, il mirino dedicato si inserisce nella slitta accessori della F o F2, e la messa a fuoco viene effettuata manualmente con la scala delle distanze.

    img2.thumb.jpg.abcdc072d4cbcc1e327fbbecca649f9b.jpg
    (( Fig.1. )) Configurazione NIKKOR-O 2,1 cm f/4

    img3.thumb.jpg.6eb8536bc2bdf52543676875724582ff.jpg

    (( Fig. 2.)) Configurazione Biogon 2,1 cm f/4,5

    img4.thumb.jpg.9f6b12639dcb0f17eb69f45c04f13e0a.jpg

    (( Fig. 3. )) Configurazione Nikkor-SW 65mm f/4(S) (per fotocamera di grande formato)


    La configurazione ottica di questa lente è alquanto complicata: si tratta di un sistema simmetrico "concavo-convesso-concavo" come mostrato in (( Fig. 1.)).
    Questo è molto diverso dal tipo di obiettivo grandangolare retrofocus, con la sua lunga distanza focale posteriore, che è il mainstream negli attuali obiettivi intercambiabili per le fotocamere reflex.

    La configurazione ottica di questa lente è alquanto complicata: si tratta di un sistema simmetrico "concavo-convesso-concavo" come mostrato in (( Fig. 1.)).
    Questo è molto diverso dal tipo di obiettivo grandangolare retrofocus, con la sua lunga distanza focale posteriore, che è il mainstream negli attuali obiettivi intercambiabili per le fotocamere reflex.

    Fondamentalmente questa configurazione simmetrica "concavo-convesso-concavo" è stata adottata per la prima volta nel noto obiettivo Biogon (( Fig. 2.)), ma la stessa configurazione simmetrica "concavo-convesso-concavo" apparsa nel Nikkor- L'obiettivo 2,1 cm f/4 è stato un'invenzione dell'illustre Nippon Kogaku K.K. (ora Nikon Corporation), progettista, Sig. WAKIMOTO, Zenji.

    Il signor WAKIMOTO è stato uno dei progettisti degli obiettivi Nikkor delle serie S e F e il creatore degli obiettivi Micro-Nikkor (obiettivi per la duplicazione precisa).
    È stato premiato con la "Medaglia del Nastro Viola dell'Imperatore" per il suo lavoro nello sviluppo degli obiettivi Ultramicro-Nikkor (obiettivi per l'imaging nella fabbricazione di IC (circuiti integrati)).

    Per tornare al nostro tema, la caratteristica inventiva del design del Nikkor-O 2.1 cm sono i suoi otto (8) elementi in quattro (4) gruppi, con i due gruppi interni di tre (3) elementi che racchiudono l'iride (stop). .
    La lente "tipo Biogon" ha tre (3) elementi, concavo, convesso e concavo, in quest'ordine cementati insieme, mentre il "tipo WAKIMOTO" (se posso chiamarlo così) ha elementi nell'ordine convesso, concavo e convesso.
    Se sei buon osservatore avrai notato che il "tipo WAKIMOTO" è migliore per ottenere un'apertura maggiore.

    Potrebbe non essere immediatamente evidente, ma questo gruppo di tre elementi agisce come una lente convessa.
    Sebbene nel complesso sia convesso, il "Biogon" ha una struttura concavo-convesso-concava, e quindi la maggior parte delle lenti concave. Ciò significa che la lente convessa centrale deve avere un potere elevato, ed è quindi una lente piccola e molto grossa, che aumenta l'aberrazione.

    Tuttavia, la lente "WAKIMOTO" è "convessa-concava-convessa", con una maggioranza di elementi convessi, il che riduce l'aberrazione creata dalle superfici. Inoltre, poiché questo gruppo di lenti è vicino all'iride, ha l'effetto maggiore sulla luminosità.
    Pertanto, mentre il Biogon 38 mm (per il formato 6x6) e il Biogon 2,1 cm (per il formato 35 mm (135)) avevano aperture di f/4,5, il Nikkor-O 2,1 cm a quel tempo era l'obiettivo più veloce della sua categoria, con un'apertura di f/4.

    In realtà questo principio dell'obiettivo "WAKIMOTO" è ancora applicato, sia alla Nikon che altrove. Naturalmente ci sono stati grandi progressi nella tecnologia del design, ma l’idea è ancora piena di forza. Tra gli attuali prodotti Nikkor, gli obiettivi per fotocamere di grande formato sono proprio questi esempi.
    (( Fig. 3.)) mostra la configurazione dell'obiettivo fotografico di grande formato Nikkor-SW 65mm f/4, un obiettivo grandangolare veloce di prima classe nella serie Nikkor-SW. Come potete vedere, si tratta di un obiettivo "Wakimoto", come lo sono anche il Nikkor-SW 75mm f/4.5 e il Nikkor-SW 90mm f/4.5.

    Le buone invenzioni di solito invecchiano bene e per oltre vent'anni questa idea è andata sempre più rafforzandosi, con gli sviluppi successivi che rendono omaggio al suo progettista.

    Per metterli in ordine inverso, due caratteristiche di un obiettivo grandangolare simmetrico sono (1) la piccola distorsione e (2) la tendenza alla vignettatura.
    Il secondo di questi, la vignettatura, può essere risolto chiudendo l'obiettivo, oppure schivando in fase di stampa. La distorsione, invece, è una proprietà intrinseca dell'immagine, ed è quindi molto difficile da correggere.
    La presenza o meno di distorsione influisce notevolmente sull'immagine finita. Ad esempio, per la fotografia di paesaggi con un obiettivo grandangolare con piccola distorsione, le montagne e i paesaggi marini senza grande profondità nell'immagine appaiono così naturali che l'angolo dell'obiettivo potrebbe non essere evidente.
    D'altra parte, nelle immagini che includono molta profondità, come interni o primi piani di un gruppo di persone, un certo grado di distorsione può effettivamente aggiungere realismo all'immagine. Ma un obiettivo grandangolare con una piccola distorsione può tendere a dare una prospettiva più forte.

    Poiché è facile valutare il grado di distorsione, una volta che lo consideri una caratteristica di ciascuno dei tuoi obiettivi, puoi iniziare a usarlo come criterio nella scelta di un obiettivo per un particolare soggetto. (Vedi la fotografia di esempio.)

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    Quindi, quale qualità d'immagine offre il NIKKOR-O 2.1cm f/4?
    Discutere in modo approfondito il significato di "qualità dell'immagine" richiederebbe uno spazio considerevole e implicherebbe una comprensione preliminare di alcuni termini tecnici coinvolti. Non è quindi mia intenzione addentrarmi in questa sede. Sarà piuttosto astratto e generalizzato, ma toccherò solo i principi della qualità dell'immagine.

    Come abbiamo già detto, il 2,1 cm f/4 ha gruppi anteriore e posteriore quasi simmetrici che racchiudono l'iride. In particolare, per gli obiettivi grandangolari diversi dalle reflex, il modo più comune per ottenere l'ampio angolo d'immagine è attraverso l'uso di gruppi di lenti concavi nella parte anteriore e posteriore, in una configurazione "concavo-convesso-concavo" (la configurazione effettiva dell'obiettivo è "concavo - convesso - stop - convesso - concavo").

    Come già accennato, le caratteristiche importanti di questo tipo di obiettivo sono: (1) bassa distorsione e (2) tendenza alla vignettatura.
    Queste tendenze sono presenti nel NIKKOR-O 2.1cm f/4, ma c'è anche una terza caratteristica: (3) piccola aberrazione cromatica laterale.

    L'aberrazione cromatica laterale è una forma di aberrazione che produce frange colorate alla periferia di un'immagine, ma che non viene corretta da un'apertura più piccola. Una bassa aberrazione cromatica laterale è una condizione essenziale per un obiettivo ad alta risoluzione.

    D'altra parte, questo obiettivo è stato progettato in tempi di potenza di calcolo limitata e presenta qualche aberrazione residua del coma interno, un contrasto leggermente basso e una leggera perdita di risoluzione alla periferia.

    Diamo un'occhiata alle caratteristiche a diverse aperture.

    Con il diaframma completamente aperto a f/4, il potere risolutivo è relativamente buono, ma il contrasto periferico è leggermente basso e l'immagine complessiva è un po' morbida.
    È presente una certa vignettatura, che potrebbe costituire un problema per i lucidi.
    Ma poiché la curvatura di campo e l'astigmatismo sono molto piccoli, non vi sono difetti evidenti.
    Inoltre, poiché il contrasto è opportunamente compresso, si possono ottenere buone gradazioni, ottenendo stampe in bianco e nero senza particolari correzioni.
    Le aperture da f/5.6 a f/8 risolvono il problema della vignettatura. Anche il contrasto aumenta e la risoluzione è ancora migliore vicino al centro dell'immagine. Anche così il contrasto non è eccessivo, producendo immagini a tutto tondo.
    Con il diaframma chiuso da f/11 a f/22, la vignettatura viene completamente eliminata e le immagini risultanti hanno sia contrasto che risoluzione molto soddisfacenti.
    Questa è un'opinione personale, ma penso che l'obiettivo produca le immagini migliori da f/11 a f/16.
    Anche con l'apertura minima (f/22) le immagini non presentano un contrasto eccessivo. Questa è una differenza rispetto agli obiettivi attuali.

    Per dare il rovescio della medaglia c'è da dire che l'aberrazione residua è elevata, ma una volta capite le sue caratteristiche, questa lente farà al caso vostro.

    Il rivestimento è a strato singolo, ma non ho mai riscontrato problemi seri con i ghosts. La colorazione è tendente al giallastro, ma potrebbe essere una proprietà del mio obiettivo particolare.
    Il balsamo è ingiallito con l'età e utilizzo l'obiettivo principalmente per lavori monocromatici. Per le trasparenze a colori in particolare, si possono preferire le immagini nitide fornite da un design moderno come l'AI AF Nikkor 20mm f/2.8D o l'AI AF Nikkor 18mm f/2.8D.

    Oltre al Nikkor-SW e ad altri obiettivi di grande formato, altri sviluppi Nikon dell'"obiettivo grandangolare simmetrico WAKIMOTO" sono l'obiettivo Nikkor 35mm f/2.8 sulla Nikon 35Ti Quartz Date (1993) e il Nikkor 28mm f/2.8 sulla Nikon Data al quarzo 28Ti (1994).

    L'influenza delle invenzioni del signor WAKIMOTO e del concetto di design Nikkor continua ancora oggi. Per gli obiettivi grandangolari SLR, l'applicazione di tecniche asferiche alla produzione di massa ha portato a design più compatti e specifiche migliori e ci ha fornito zoom ultragrandangolari. Sebbene gli obiettivi e i concetti di progettazione per l'imaging siano diversi, sostanzialmente l'ispirazione per la creazione, la coltivazione e lo sviluppo degli obiettivi Nikkor è ancora presente.

    Sig. WAKIMOTO, Zenji (1924 - 1996)
    il Signor WAKIMOTO, Zenji si è mosso a livelli elevati, prima come Direttore, poi come Consulente, e non sono mai arrivato a conoscerlo bene, ma ogni volta che ci incontravamo rimanevo colpito dalla sua disponibilità ad aiutare chiunque.
    Ci sono molte storie su di lui. Senza poter garantire la sua veridicità, mi limiterò a raccontare una di queste storie che illustra un lato del suo carattere.

    Quando era più giovane, i calcoli del ray-tracing venivano tutti eseguiti utilizzando abaci e tavole di logaritmi, e c'erano diverse dozzine di giovani donne incaricate di questo compito. Una delle responsabilità del signor WAKIMOTO era quella di organizzare queste giovani donne con il gusto per le cifre, che stavano prendendo il posto dei computer elettronici di oggi.

    Comunque, un giorno all'ora di pranzo, il signor WAKIMOTO se ne andò da solo sul tetto dello stabilimento Ohi --- all'epoca non recintato, e forse con solo un avviso di "STARE LONTANO". Non contento di essere semplicemente sul tetto, era seduto facendo penzolare le gambe oltre il bordo e guardando nel vuoto.
    Lungi dal soddisfare le appassionate richieste di scendere di un membro del personale amministrativo, egli cominciò allora a camminare attorno al bordo del tetto, come se camminasse sul filo del rasoio in un circo. A quanto pare, gli spettatori stupiti si precipitarono su per le scale per portarlo dentro. La storia racconta che fu dopo questo incidente che fu eretta una recinzione attorno al bordo del tetto.
    Era uno spirito intrepido, ben oltre la capacità di imitare di qualcuno con la mia paura dell'altezza. Ricordo di aver sentito questa storia, come nuovo membro dell'azienda, "Wow, questo è il tipo di coraggio e determinazione di cui hai bisogno per diventare un famoso designer!"

    Il signor WAKIMOTO ha prodotto molte invenzioni intelligenti e meravigliose. È molto noto nell'industria giapponese, anche se non ha mai raggiunto la fama di designer di fama internazionale.
    Nippon Kogaku K.K., e ora Nikon Corporation, hanno prodotto molti grandi designer, ma a mio parere personale è forse il più grande.

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