Vai al contenuto

Classifica

Contenuto Popolare

Mostra il contenuto con la massima reputazione di 18/04/2024 in tutte le aree

  1. Acquistato al Nikonstore.it, appena arrivato in laboratorio, apriamo insieme la scatola. che si presenta come tutte le altre scatole Nikon Z, nero integrale con sfumature gialle. ci accoglie il paraluce avvolto in bugnato di plastica doppia protezione in polistirolo espanso l'obiettivo è rivestito in cellophane la dotazione completa, i manualetti/garanzia. dettaglio del paraluce di forma abbastanza inusuale, quasi più orientato al video che conferma il passo filtri da 77mm, quasi esagerato per un obiettivo di questa classe ma almeno standard, per chi utilizza filtri ND o polarizzatori. eccolo qui, in primo piano, davanti all'obiettivo. dettaglio dell'iscrizione attorno alla parte frontale dell'obiettivo produzione, ovviamente, cinese, non ci saremmo aspettati diversamente vista la classe di appartenenza particolare dell'anello di zoomata e della ghiera programmabile. E' evidenziato dalla feritoia colorata in arancione il blocco (lock) che impedisce che l'obiettivo si allunghi se preso in mano mentre è a riposo (cosa che si verifica se è montato su un corpo macchina e viene sollevato verso l'alto, tenendolo per la parte superiore). pur essendo quasi integralmente in policarbonato si presenta bene, sia sul piano estetico che costruttivo. E' analogo - ad esempio - agli obiettivi Nikkor Z di derivazione Tamron che presumibilmente escono dalla stessa fabbrica cinese. naturalmente, rispetto alla posizione minima di 28mm, in posizione 400mm l'obiettivo si allunga. Sono due i cilindri concentrici che fuoriescono dal barilotto esterno. Ma questo è un caso assolutamente comune per gli zoom di questa fascia. Come vediamo in un confronto con altri Nikkor Z a sinistra il 24-200/4-6.3 di cui questo nuovo 28-400/4-8 risulta già a prima vista consanguineo, a destra il più pregiato Nikkor Z 100-400/4.5-5.6 che con il nuovo super-zoom è accomunato esclusivamente dalla focale massima di 400mm. Notare i paraluce completamente differenti tra loro. qui i tre zoom estesi alla focale massima. Impressiona la compattezza del 28-400 rispetto al più corto 24-200 in entrambe le posizioni. Qui lo abbiamo montato sulla Nikon Zf che potrebbe tranquillamente essere la sua destinazione a 28mm a 400mm e ancora a 28mm E qui, per finire, alcune immagini di repertorio, più dettagliate (focus stacking della Zf su treppiedi Manfrotto) *** Complessivamente le prime impressioni sono positive. A condizione che le aspettative siano allineate a quelle rivolte ad un superzoom - che sia questo o il pariclasse 24-200 - ovverosia un obiettivo di compromesso con una eccezionale escursione focale, una luminosità massima relativa (molto) contenuta e prestazioni ottiche indotte da queste considerazioni. Insomma non lo prenderemmo in considerazione come alternativa al più prestante Nikkor Z 24-120/4 che, giustamente, è di classe S, più qualificato per fotografia di elevato livello. Ma per tutte le situazioni in cui - in pieno sole o con il flash - si debba o si voglia fotografare qualsiasi cosa senza mai cambiare ottica. Immaginiamoci ad un rally, oppure ai bordi di una pista di motocross dove si deve passare dal primissimo piano alla panoramica, senza poter cambiare mai obiettivo anche per proteggere la fotocamera da polvere, terra sollevata dai veicoli, schizzi e fango. Avendo peraltro un obiettivo "a perdere" molto meno costoso di un 100-400 o di una coppia 70-200+400mm da usare necessariamente con due corpi macchina (e costi/ingombri/pesi inerenti). O per i reporter di vacanze, viaggi ed escursioni, che con un obiettivo relativamente compatto, magari semplicemente accoppiato con un fisso luminoso (tipo 20 o 35mm f/1.8) possano affrontare qualsiasi situazione, anche ad un safari o in cima al mondo (sia Artico o Antartide che voi vogliate). Non è chiaramente un obiettivo progettato per resistere a condizioni climatiche estreme, ma finora non abbiamo riscontrato problemi con nessun Nikkor anche con pioggia o umidità o vicino a specchi d'acqua, anche nel recente passato. Il proprietario di questo obiettivo, comunque, saprà regolarsi per il meglio. Di fatto l'obiettivo ha anelli di tenuta per polvere e umidità, come di consueto per Nikon il progetto nasce da uno schema piuttosto complesso con sfoggio di lenti speciali e sfruttando tutte le possibilità dell'ampio attacco Nikkor Z. Già dalle prime immagini, abbiamo la conferma di quanto questi nuovi Nikkor Z, anche in queste configurazioni estreme che sulle reflex avremmo guardato con sospetto, si discostino dai superzoom precedenti. Nitidezza, colori, assenza di difetti ottici evidenti, capacità di adattarsi allo stile fotografico di ognuno, sono di tutta soddisfazione. La piccola differenza tra gli MTF a 28 e a 400mm del resto parla da sola il resto lo fanno, certamente, le correzioni automatiche delle Nikon Z. Naturalmente sin da subito ci si dovrà confrontare con la scarsa luminosità del progetto, obbligatoria per contenere pesi e dimensioni. Qui abbiamo uno scatto in ombra, in una giornata di sole, che pur a soli 1/400'' di tempo di scatto, ha richiesto di salire a 6400 ISO nessun problema per la Nikon Zf che a queste sensibilità esibisce poco rumore. Ma il fotografo ne tenga conto, perché già a 125mm l'obiettivo apre a solo f/6.7 In particolare, ecco le luminosità alle focali principali : 28mm : f/4 35mm : f/4.2 50mm : f/5.6 70mm : f/6 105mm : f/6.3 200-400mm: f/8 perdendo quindi a 200mm 2/3 di stop rispetto al più luminoso 24-200mm. Ma tolto questo aspetto, importante ma già evidenziato dal progetto e cui ci si dovrà confrontare prima dell'oculato acquisto, vogliamo sottolineare ancora le qualità di elevata flessibilità di questo oggetto che sostituisce, da solo, un intero corredo. quasi macro per le distanze minime in gioco molto ridotte (qui a 360mm e circa un metro e mezzo di distanza) paesaggistiche alla focale minima (qui a 28mm, f/8 su Nikon Z8, profilo colore specifico della fotocamera) da "caccia fotografica" senza muoversi dal punto di ripresa, semplicemente cambiando visuale e portando lo zoom a 400mm (f/8, 1/1600'', ISO 500 in formato DX della Nikon Z8 per 20.2 megapixel, riconoscimento automatico dell'occhio degli uccelli) Insomma, abbiamo uno zoom 14.2x, che pesa solo 725grammi, è appena più grande del già compatto 24-200 (e quindi grande circa quanto il 24-120/4) essendo lungo a riposo solo 14cm. Ben stabilizzato (anche se a mirino si vede spesso ballare l'immagine : ma ci sta). Che mette a fuoco a distanze minime tra 20cm e 120cm (50cm a 50mm) che si permette un diaframma a 9 lamelle (e lo sfuocato in fondo non è male). Ha uno schema ottico complesso 21 elementi in 15 gruppi (inclusi 4 elementi ED e 3 elementi asferici) ed è costruito in linea con le aspettative. Nel video è eccellente, forse più che in foto (e anche in questo caso, la modalità DX della ripresa, permette di avere filmati -da 2K a 8K a seconda della fotocamera usata - con una escursione focale che certi cineasti si sognano) anche a mano libera, non perde il fuoco e segue i soggetti con agilità. L'autofocus non è da primato ma adeguato alle necessità. Meglio tenere tempi più veloci del necessario per soggetti molto rapidi. Da verificare la variazione focale al variare della messa a fuoco, sia in video che in foto, ma questo sarà oggetto di ulteriori approfondimenti di cui vi renderemo conto prossimamente. Per ora abbiamo messo qualche foto in galleria, pregando come sempre, i fortunati acquirenti di questo obiettivo, di non farci mancare i loro scatti e le loro impressioni su questa nuova proposta Nikon di cui noi ci sentiamo già ragionevolmente soddisfatti.
    19 punti
  2. La penso così: un primato per Nikon in relazione al rapporto tra compattezza ed escursione focale. Il primo zoom Z-mount compatto che ci porta i 300mm (se pur soltanto ad f/8) che è la focale tele più trascurata fin qui da Nikon sulla nuova baionetta. Certamente un interessante obiettivo da viaggio, in luoghi dove il vantaggio di un all in one superi quello della scarsa luminosità a quasi tutte le focali. La brillantezza dei colori delle foto di Mauro mi fa pensare al mio 24-200 che continua a interessarmi di più, soprattutto per i 24mm disponibili
    6 punti
  3. Purtroppo devo concordare con Valerio...concerti, mostre, stadi stesso "calderone" : cellulare si ( non possono vietarti di essere social/connesso/raggiungibile ) ma fotocamere no ( sono profesisonali ); poi si apre un lungo discorso sui diritti, copyright ecc ecc, ma allora "o tutti o nessuno" ! A me ad un concerto al Forum di Assago hanno fatto lasciare all'ingresso la batteria della Z50 per renderla inerte in quanto "professionale" ( che poi potevo averne altre 4 in tasca come i tappi per le bottigliette ) e a fianco a noi c'era una sfilza di iphone23proplusmax o cinesate da 200mpixel su 3mm di sensore...
    4 punti
  4. Oggi dopo essermi preventivamente informato , presso la pagina web ufficiale , sono andato a visitare una mostra a Padova , da Monet a Mattisse , sul sito erano specificati divieti e azioni permesse , tra le quali si poteva anche fotografare , e allora armato della mia attrezzatura , mi sono diretto ala mostra , borsa a tracolla evidente e voglia di fare qualche scatto , che puntualmente ho cominciato a fare , senza flash ovviamente , dopo una decina di scatti vengo fermato , non si possono utilizzare macchine fotografiche , ma cellulari si , chiedo il motivo , ed ovviamente ottengo risposte poco coerenti , sia da chi mi ha fermato e sia da altri collaboratori , all' uscita ovviamente ho fatto presente il tutto , e la prima risposta è stata , ma non ha il cellulare ? si ma voglio usare la mia reflex , visto che non era vietato , ho chiesto di rendere le informazioni in merito giuste, affinchè qualche altro appassionato non incorra nello stesso problema.
    3 punti
  5. Sarebbe da pazzi solo comprarlo e poi non avere l’occasione di usarlo Per il resto andrà bene con tutto (se c’è il sole)
    3 punti
  6. Andrea, hai tutta la mia comprensione, ma ti DEVO dire: arrenditi
    3 punti
  7. ...senza parlare dei tubi di prolunga, che sotto il marchio Nikon non hanno mai visto contattiere elettriche.... E ci costringono ad acquistare robetta china made
    2 punti
  8. Timido tentativo di uscire dalla confort zone e scattare qualche "ritratto"...
    2 punti
  9. Per la ragione opposta, il mio 24-200 non ha più motivo di rimanere "in batteria" The Long Tom is always better
    2 punti
  10. Arrivato nei tempi promessi, ne parliamo tutti insieme qui ?
    2 punti
  11. Io sono molto piu' pragmatico. Prima cosa, ho speso e spendo un sacco di soldi per una fotocamera, di conseguenza preferisco spendere di piu' per le batterie originali. Per cui su Nikon monto batterie Nikon. Questo a prescindere da discorsi di componenti interni delle batterie che potrebbero anche essere identici, ma non mi importa lo siano o no. Seconda cosa, se per pura sfortuna, casualità, difetto, la batteria si gonfiasse (o si danneggiasse prima del tempo di scadenza), se e' Nikon, vado di persona a Moncalieri in LTR ed ho il diritto di incavolarmi (in senso metaforico, ovviamente, intendiamoci). Se invece la batteria fosse di altro marchio, con chi me la prendo? Con il produttore cinese di batterie? Nikon puo' mandarmi a stendere a ragione. Se fosse incastrata, che faccio? Terza cosa. Capisco la scocciatura legata agli aggiornamenti del i firmware per chi utilizza batterie non originali, ma Nikon e' libera di fare tutte le modifiche, migliorie, patch, correzioni, aggiornamenti che ritiene opportune ai suoi firmware. Se poi per caso questo comportasse incompatibilità, mica puo' testare tutte le batterie sul mercato, di terze parti sperando che siano compatibili? Sono batterie che dovrebbero essere in grado di indicare la carica residua, per cui si devono interfacciare correttamente con i corpi Nikon. Non sono proprio batterie 'stupide', quindi ci puo' stare che Nikon decida di modificare il proprio firmware per qualsiasi scopo senza per questo dover mantenere la compatibilità. Mica e' tenuta a farlo.
    2 punti
  12. Arcipelago Raja Ampat quella segnata in rosso è l'isoletta dove mi trovavo. Isola di Wai Un viaggio indimenticabile e spero di ritornare, ho lasciato tanti scatti ancora da fare, tante albe e tramonti immerso in quel mare che nonostante tutto resiste alla mano dell'uomo. La base è una piccola isola Palau Wai , di appena due KM di perimetro, molto piccola ma accogliente con una spiaggia di sabbia bianchissima, appena quel che serve per vivere in una dimensione totalmente a contatto con la natura, da qui ogni mattina si parte per le escursioni sopra e sotto il mare. Un paradiso si proprio un paradiso terrestre incontaminato a cavallo dell'equatore siamo a Nord-ovest dell'isola della nuova Guinea e fa parte della provincia della Papua Occidentale. RAJA AMPAT (che significa 4 re), è un arcipelago costituito da più di 1600 isole quasi tutte disabitate, del tutto sconosciuto al turismo di massa. Isole ammantate dalla giungla, clima tropicale, sabbia bianchissima, mare cristallino, fondali intatti, barriera corallina tra le più belle del mondo, lagune nascoste, in una solo immersione sono state fotografate ben 374 specie diverse di pesci, una biodiversità incredibile. Banchi di barracuda, carangidi, pesci pipistrello e lutiani convivono con tartarughe liuto (nidificano da ottobre a dicembre), pesci fucilieri, razze, squali epaulette, pesci pappagallo e cernie assieme a tanti altri pesci attratti dai coralli. Dagli ambientalisti Raja Ampat è stata definita 'fabbrica di specie', la capitale mondiale della biodiversità. Ospita 1459 specie di pesci e oltre 550 coralli duri (più del 75% del totale del mondo). Da qui le correnti trasportano le larve dei coralli fino all’Oceano Indiano e al Pacifico, permettendo di ripopolare altre barriere. Un vero paradiso per la fotografia naturalistica e subacquea . Nikon 800E … Nikon 8-15, Nikon 105 micro, Nikon d 60 macro, custodia Isotta
    2 punti
  13. Ogniqualvolta che lo cercavo, per rileggere i commenti, anch'essi molto utili, mi dimenticavo sempre dove lo avessi cacciato. Quindi, eccolo: Nikon close up no.5T (+1,5) Hoya HMC (+4) Marumi DHG Achromat Macro 200 (+5) Sembra banale, ma definire il senso di un accessorio semplice come una lente addizionale non e' inutile. ...cliccate il link qui di seguito:
    1 punto
  14. Sei uscito, a mio avviso, dalla tua "confort zone" con degli scatti gradevoli. A essere pignoli qualche piccolo errore c'è ma sono mancanze che a volte anche fotografi più esperti possono sfuggire. Il problema dei volti con parti parzialmente in ombra si risolve, quando non si ha disponibile una fonte di schiarita, con un piccolo e semplice intervento di schiarita. Mi sono permesso di mettere mano a una tua foto, agendo sulle ombre, come ti sembra?
    1 punto
  15. Infatti dichiaro formalmente esaurita questa discussione: sono stati dati consigli e suggerimenti diretti in forma di link sia ad articoli già scritti da tempo in proposito, sia direttamente a prodotti. Mi sembra che ci siano tutti i presupposti per orientarsi ed eventualmente anche...imparare Grazie a tutti
    1 punto
  16. Dall'album: Nikkor Z 600mm f/6.3 S VR PF

    © Jorgos Hatziangelidis

    1 punto
  17. Probabilmente in laboratorio, ovvero in condizioni ideali dal "corto" riusciresti a spremere qualcosa in più, ma spesso le condizioni non sono ideali e invece della fisica ideale devi fare i conti con la fisica pratica per cui, con le mie capacità (limitate) di avvicinarmi al soggetto dal punto di vista pratico, mi sento di dare un pareggio tra le due lenti, anzi, il pacioccone non avendo lenti di fresnel non soffre dei riflessi sfocati luminosi da cui il corto certe volte è affetto.
    1 punto
  18. Il 13 aprile è partita alle 8.30 dal piazzale Michelangelo a Firenze, la terza edizione del Circuito Stradale del Mugello, secondo appuntamento del Campionato Italiano Grandi Eventi 2024, che si snoda fra il capoluogo fiorentino, il Chianti e si conclude il 14 aprile all’Autodromo del Mugello, dopo aver percorso parte del circuito storico. Anche quest’anno ho scelto le strade del Chianti per vedere il passaggio dei sessanta equipaggi che si sono dati battaglia a suon di cronometro per accaparrarsi la vittoria, che ha premiato l’equipaggio Alberto e Federico Riboldi su Fiat 508C del 1937 della Franciacorta Motori (foto seguenti). Quest’anno mi sono appostato fra due curve che tagliano i boschi prima di arrivare al Castello di Albola (splendida fattoria nei pressi di Radda in Chianti), dove iniziano i meravigliosi vigneti del Chianti Classico. L’edizione di quest’anno a mio modesto parere, mi è sembrata un po’ più povera rispetto agli anni scorsi, nonostante la presenza dei migliori regolaristi a livello nazionale. Quello che è mancato è il contorno di auto dei “gentleman driver” che si iscrivono, ma poi fanno solo passerella, tuttavia è stato sempre un passaggio di auto interessante da vedere. Di seguito posto le foto delle vetture più significative, tutte scattate con una Nikon Z 8 ed il 24-120/4. Fiat 514S del 1930 – Fontanella Gian Mario/Covelli Annamaria – 6° classificati Fiat 514S del 1930 – Fontanella Gian Mario/Covelli Annamaria – 6° classificati Fiat 508C del 1938 – Passanante Mario/Molgora Alessandro – 2° classificati Lancia Ardea del 1941 – Moceri Giovanni/Dicembre Valeria - 4° classificati Lancia Ardea del 1941 – Moceri Giovanni/Dicembre Valeria - 4° classificati Lancia Lambda Spider Casaro del 1928 – Beccalossi Carlo/Marchionni Marzia Lancia Lambda Spider Casaro del 1928 – Beccalossi Carlo/Marchionni Marzia Lancia Lambda Spider Casaro del 1929 – Sisti Sergio/Gualandi Anna – 8° classificati Lancia Lambda Spider Casaro del 1929 – Sisti Sergio/Gualandi Anna – 8° classificati Bugatti T. 37 del 1929 – Miatto Roberto/Borchia David Bugatti T. 37 del 1929 – Miatto Roberto/Borchia David Fiat 508C del 1937 – Crugnola Roberto/Mentasti Annalisa 3° classificati Fiat 508C del 1937 – Crugnola Roberto/Mentasti Annalisa 3° classificati Fiat Balilla Spider Sport 508S “Coppa d’Oro” del 1933 auto già presente nel 2022 con un equipaggio femminile (Bussolati/Rotundo) e quest’anno, portata in gara da due maschietti di cui non si conoscono le generalità, in quanto non trasmesse negli elenchi forniti dall’organizzazione e neppure presenti fra i classificati. Fiat Balilla Spider Sport 508S “Coppa d’Oro” del 1933 Fiat 1100/103 del 1953 – Lui Luciano/Pizzi Paolo Alfa Romeo Giulietta Spider del 1957 – Soldo Giovanni/Messina Sabrina Morris Cooper S del 1968 – Pighi Giovanni/Cocca Anita Porsche 356 A Speedster del 1956 – Virdis Alessandro/Giordo Silvia Fiat 1300 del 1963 – Tattini Alberto/Sciolti Rossella Porsche 356 C del 1964 – Lambruschini Giorgio/Mancini Alessandro Innocenti Mini Cooper del 1973 – Converso Dario/Ameglio Federica Lancia Aurelia B20 GT del 1954 – Axel P. e Tatjana Assmus Lancia Lambda del 1928 – Massimo e Lapo Ermini – vincitore della Coppa Gentleman Fiat 508C del 1937 – Zanasi Massimo/Corneliani Corrado – 7° classificati BMW 328 del 1939 – John e Julie Herlihy BMW 328 del 1939 – John e Julie Herlihy Alfa Romeo 1900 CSS Touring del 1954 – Rogiers Raf/Reekmans Kurt Ford Anglia del 1962 – Aiello Alessandro/Buccioni Elisa Ferrari 250 Testa Rossa del 1958 – Paul e Olivier Schouwenburg Ferrari 250 Testa Rossa del 1958 – Paul e Olivier Schouwenburg Austin Healey 100/4 BN2 del 1956 – Chiarini Maurizio/Vancini Roberto Fiat 124 Sport Spider del 1972 – Paoli Stefano/Ricci Alessandro Fiat 124 Sport Spider del 1972 – Paoli Stefano/Ricci Alessandro Porsche 356C del 1964 – Ratti Michele/Lastrucci Gianpaolo Porsche 924 Turbo del 1983 – Notaras Polykarpos/Christopoulus Petros Ferrari 308 GTS del 1984 – Paolo e Francesco Prandini Steyr Puch 650 T del 1962 – Giacinti Roberto/Campatelli Serena Ferrari 208 GTS Turbo (1988) – Castello Aldo/Pascal Maria Teresa Di seguito ci sono le vetture nuove o seminuove che partecipano al "Tributo Circuito Stradale del Mugello". Porsche Carrera 4S del 1996 – Vania Parolaro e Ornella Pietropaolo – Vincitrici della Coppa delle Dame Ferrari 488 GTB del 2017 – Vergamini Fabio/Fabrizi Lisa – 2° classificati Ferrari 488 GTB del 2017 – Vergamini Fabio/Fabrizi Lisa – 2° classificati Ferrari 812 Superfast del 2018 – Mozzi Giordano/Giusti Marco – 1° classificati Ferrari 812 Superfast del 2018 – Mozzi Giordano/Giusti Marco – 1° classificati Porsche 911 Dakar del 2023 – Medaer Raf/Jans Anne-Mieke Ferrari F12 del 2013 – Eitel e Lorenzo Monaco – Vincitori della coppa Media del Tributo Ferrari 296 GTB del 2023 – Binder Frank/Van Zeujlen Bastaan – Primi fra gli equipaggi stranieri Ferrari 458 S del 2015 – Mancinelli Graziano/Barbieri Silvia Claudia Porsche 718 Spider del 2021 – Eichhorn Einz Jurgen/Wirth Michael Adesso non resta che attendere la prossima edizione della Mille Miglia Storica prevista per la metà di giugno, dove i partecipanti saranno molto più numerosi e con una notevole varietà di auto interessantissime.
    1 punto
  19. Voigtlander Nokton 75/1.5 per Nikon Z
    1 punto
  20. Dall'album: Nikkor Z 600mm f/6.3 S VR PF

    © Jorgos Hatziangelidis

    1 punto
  21. Dall'album: Nikkor Z 600mm f/6.3 S VR PF

    © Jorgos Hatziangelidis

    1 punto
×
×
  • Crea Nuovo...