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  1. Gru PLS 2024 Clip_01 - 1080WebShareName.mov al pubblico ludibrio del resto queste cose si fanno per il piacere di creare un po' di reazione...di qualunque tipo
    5 punti
  2. Il primo obiettivo Z che per forza è andato in mano a chi abbia comprato la sua Z7 o Z6 al momento della prima commercializzazione: l'ho subito messo alla frusta in tutte le possibili situazioni e con ogni genere di soggetto, dal people al close-up, passando per il reportage e, sopratutto, il focus stacking: la conquista delle nuove Nikon Z, per quanto organizzata in maniera un pò casuale, ma che gestita da specifico software (di terza parte) mi ha fatto dimenticare la necessità di un obiettivo macro, fino alla loro comparsa solo un paio di anni più tardi. Un rimedio temporaneo, che ho poi sostituito per le stesse funzioni, prima dal 24-200 e poi, appena comparso, anche dal 24-120/4 che ne replica in meglio le peculiarità. Mai dimenticato, gli resto grato per avermi fatto da cavia nell'apprendimento del funzionamento delle mirrorless Z con cui l'ho utilizzato... PRO maneggevolezza e peso qualità ottica specie nel range 35-60mm luminosità parfocale CONTRO prezzo per chi lo volesse acquistare fuori kit lieve calo di prestazione agli estremi di focale un discreto focus breathing alla massima focale alle più corte distanze di maf
    4 punti
  3. Nel lontano settembre del 2013, un folto gruppo di Nikonlander si ritrovarono a Bassano del Grappa, io non c'ero.. e con il senno del poi un pochino mi spiace ma, non mi era possibile muovermi, ero in attesa d'entrare in ospedale per un'intervento serio, sta di fatto che avevo saputo della partecipazione straordinaria di un fotografo con qualche anno, spero di non sbagliare.. ma, facciamo un passo ancor più indietro.. dovevano essere gl'anni 60-70 e due intrepidi misero a punto un'avventura che destò all'epoca molto scalpore, il Giro del Mondo in Camion, in onore di un' altro Italiano chiamarono il loro veicolo: Antonio Pigafetta, al rientro venne prodotto un libro su quest'avventura, bene.. ne avevo una copia da tempo immemorabile, lo affidai ad un Nikonlander, per me è stato Valerio, lo portarono al congresso e mi venne autografato. Avevo anche dato altre due cose, la prima con la Scritta Nikonland su tessuto di grandi dimensioni, e allo stampatore del momento, Spinoza di Slow Print avevo mandato un file di una tigre siberiana mio. Passò del tempo.. non molto per la verità e mi ritrovai tra le mani la stampa della tigre su un passe partout bianco di PVC e lungo il bordo le firme delle persone che avevano partecipato, fu una splendida sorpresa.. per sdebitarmi, ne feci una copia e la mandai a mio cognato disegnatore perchè creasse una caricatura.. e la stampa l'appesi alle pareti... era la fine del 2013... Sono passati Dieci Anni.. ed ecco quanto rimane.. La fotografia nel 2013 La fotografia nel 2023.. dieci anni.. la stampa è perfetta ma le firme sono sparite... Il fotografo del Pigafetta Tutti i partecipanti E la caricatura fatta da mio cognato. Alla fine la domanda che vorrei porre è: tra i partecipanti uno o più anno fatto uno scatto della fotografia con le firme, sarebbe possibile riuscire ad averne una? Grazie...
    3 punti
  4. Questo appostamento non è durato molto, un paio d'ore. Purtroppo dopo una certa ora diventa freddino e occorre coprirsi. No la coperta no, conviene coprirsi bene, le parti che soffrono ti più sono mani e piedi, mentre il corpo grosso è un radiatore e perde calore lentamente te ne accorgi quando è troppo tardi. Quindi mi vesto a strati, ma solo dopo che l'accaldamento dovuto alla camminata (mezz'oretta con zaino pesante) e la preparazione dell'appostamento (20 minuti da "Ray Meaers") è rientrato, cioè ho smesso di sudare. Per prima cosa mi asciugo per bene e cambio la maglietta termica (manica lunga) e metto una merinos. Poi alè aggiungo strati man mano che il freddo avanza. A fine appostamento sono un omino Michelin e devo smontare tutto e ricaricare lo zaino. La cosa si fa di notte con la frontale accesa, questi passaggi non mi riesce di riprenderli in video, mi aspetta mezz'ora di camminata nel buio pesto, quindi via abiti di troppo. La doccia bella calda serve non per riprendersi dal freddo ma per rilassare i muscoli. Il giorno appresso sono pronto per un altro giro Ho usato la Z7II con il 24-70/4, in manuale e l'ho controllata con lo smartphone via APP di Nikon SnapBridge. Sto imparando adesso ad usarla, pare buona, ho solo qualche perplessità sull'on/off wifi ma devo capire meglio, questa è la prima volta che la uso. Mi serve una testa video se no le riprese con Tele e Z9 (le gru) vengono a scatti, poco fluide. La cosa non mi fa impazzire perchè come ha notato Alessandro, l'arca B1 la manovro ad occhi chiusi e detesto da sempre quei "cardinzoni" delle teste video. Ma mi tocca, penso alla manfrotto 502 con base piatta e ho già nel carrello amazon la culla per i miei gitzo GT
    3 punti
  5. Lancio sul mercato : autunno 2018 con le Nikon Z7 e Nikon Z6 con cui costituisce kit Motore di messa a fuoco : STM Stabilizzatore integrato : NO Distanza minima di messa a fuoco : 24cm Diaframma a 7 lamelle 14 lenti in 11 gruppi passo filtri 72mm Rivestimento: Trattamento Nano Crystal Coat, trattamento al fluoro Diametro massimo di 77,5 mm x 88,5 mm di lunghezza circa per 500 grammi di peso *** Presente in listino fin dal lancio della prima Nikon Z nell'autunno del 2018, questo zoom standard sovverte tutte le considerazioni che ci hanno portato ad evitare nei decenni passati questo genere di obiettivi quando offerti in kit. Alla prova dei fatti è di una classe del tutto superiore a quanto eravamo abituati. Una prima occhiata allo schema ottico lo fa sospettare. abbiamo elementi speciali in numero inusitato per questa categoria di obiettivi che si traducono in immagini di buona qualità. Anche la costruzione che sulle prime sembrerebbe plasticosa, nasconde proprietà non comuni nei kit, come la tenuta con guarnizioni ed anelli alle infiltrazioni di polvere e umidità. Cosa che ne consente un uso tranquillo con le altrettanto robuste Nikon Z. lo spaccato di tutte le guarnizioni di un kit Z7 + Nikkor Z 24-70/4 S *** Adatto ad ogni genere di fotografia si fa apprezzare per la relativa compattezza (in relazione all'attacco Z che non autorizza miniaturizzazioni estreme). Buono per qualsiasi genere, sottolineiamo l'eccellente distanza minima di messa a fuoco che favorisce anche fotografie ravvicinate. La nitidezza è ottima al centro, migliore alla minima focale, in ritirata ai bordi e alla focale massima. Le caratteristiche generali vengono consegnate dalla fotocamera già corrette al software di sviluppo. E' possibile che la focale minima sia leggermente inferiore al dichiarato, per consentire una riduzione indolore della distorsione. Ma, sono caratteristiche di compromesso che stanno insite in un progetto del genere. Che in kit viene spesso offerto ad un prezzo estremamente conveniente e si trova sempre sull'usato a prezzi interessanti. Mentre il listino del solo obiettivo ci è sempre sembrato irragionevole. Qui presentiamo quattro scatti, tutti diversi tra loro, tra cui due focus-stacking, attività in cui questo obiettivo si è mostrato estremamente indicato, tanto da non far desiderare quei macro che nel primo periodo di uso delle Nikon Z non erano nemmeno disponibili. vedute fiori una Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio in scala 1:18, edizione speciale una ragazza in camera da letto, in luce disponibile Quando è uscito questo obiettivo era unico e solo. Poi Nikon ha esagerato e adesso l'offerta di zoom 24-XXX o 28-XXX è addirittura esagerata, il che apre ogni tipo di scelta per il fotografo in base alle sue specifiche esigenze. Questo però non esclude di mantenere il 24-70/4 in utilizzo per chi già lo possieda, magari per compiti meno impegnativi e con sensori meno pretenziosi di quelli da 45 megapixel. Oppure di continuare ad acquistarlo con Z6 e Z5, specie con quest'ultima, preferendo il 24-70 al 24-50 per una pura questione di escursione focale. *** I test di Nikonland.it : Nikkor Z 24-70mm f/4 S : lo zoom base per Nikon Z Nikkor Z 24-70mm: quale scegliere ? e l'album dedicato dove gli iscritti possono caricare le loro foto migliori fatte con questo obiettivo :
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  6. Hifiman è un produttore cinese di cuffie di cui abbiamo parlato spesso qui su VG. Le HE1000SE sono uno dei modelli di punta del marchio, con un prezzo che si aggira intorno ai 3500€, superate solo dalle mitiche Susvara. 3500€ sono una cifra decisamente impegnativa per un paio di cuffie, per molti oltre i limiti della follia, per cui vediamo di capire cosa hanno di speciale queste HE1000SE. Si tratta della terza generazione delle originali HE1000, ma si distinguono dai due modelli precedenti per una facilità di pilotaggio che gli altri non avevano. A un primo sguardo l’aspetto è molto elegante, con i due padiglioni ovali molto ampi, contornati da inserti di legno scuro. I padiglioni possono ruotare di 360° e la striscia centrale di pelle può essere regolata in altezza. Le orecchie alloggiano molto comodamente all’interno degli ampi cuscinetti, che si presentano rivestiti in pelle esternamente e di tessuto all’interno. Pur pesando 440g, sono molto comode e apparentemente leggere da indossare, anche per sessioni di ascolto molto prolungate. Le cuffie arrivano in una bella scatola di legno con una placca di alluminio. Hifiman questa volta è prodiga di cavi: uno da 1,5m con jack piccolo da 4,4mm, uno sempre da 1,5m con jack grande da 6,3mm e uno lungo 3m bilanciato con XLR a 4 pin. I cavi hanno una sezione piuttosto sottile e una consistenza invero bizzarra, per non dire inquietante, però, al di là dell’aspetto, sono dei buoni cavi. Le HE1000SE impiegano un diaframma molto ampio, siamo nell’ordine di 60mmm x 100mm, molto più grande rispetto a delle cuffie dinamiche e molto più sottile. Stiamo parlando di una pellicola con uno spessore dell’ordine dei nanometri! Un trasduttore sottile, comporta una massa più ridotta e di conseguenza una risposta più veloce e minori distorsioni. Inolte HifiMan ha lavorato sulla forma e la posizione dei magneti in neodimio, nonché sul design della griglia, per ridurre interferenze e diffrazioni. La sensibilità è stata portata a 96dB dai 91dB dei modelli precedenti, rendendo questa cuffia semplice da pilotare per qualsiasi amplificatore, compresi i DAP portatili. Il mio consiglio, però, è quello di abbinare queste cuffie con un amplificatore di qualità per poterne estrarre tutto il meglio di quello che possono dare. Passiamo ora alla parte più divertente, ovvero ai test, perché, al di là degli aspetti costruttivi e della tecnologia che c’è dietro, quello che veramente importa è come suonano. Test di ascolto Per questo test ho usato sia l’irreprensibile DAC con ampli cuffia Audio-GD Master 11 che il più economico Audio-GD R2R-11 mk2. Ho ascoltato un po' di tutto per questa recensione, spaziando tra diversi generi musicali, e devo ammettere che mi sono divertito parecchio. Qui di seguito ci sono le mie impressioni relative ai singoli ascolti. Se non avete voglia di leggerle, potete passare direttamente alle conclusioni in fondo alla pagina. The Allman brothers band, The 1971 Fillmore East recordings. Island Def Jam, 2014. You don't love me (first show). 24/192kHz. Questo disco raccoglie le storiche registrazioni dei concerti al Fillmore East del 1971 degli Allman brothers. Quello che stupisce è l’ampiezza del palcoscenico, la localizzazione precisa di tutti gli strumenti e una sensazione di musica dal vivo molto realistica. Tutto bellissimo, manca tuttavia quell’impatto viscerale che provo con le mie cuffie dinamiche, le Focal Clear. Nirvana, Nevermind. Geffen, 2014. Smells like teen spirit. 24/96. Album mitico del 1991 del gruppo grunge di Seattle. Incredibile come le HE1000SE siano veloci e dinamiche. Il basso è corposo, la batteria suona piena fino alle frequenze più elevate, solo la chitarra elettrica risulta un pelo fastidiosa alle mie orecchie. Nel complesso l’energia del brano viene trasmessa senza compromessi, Paul Simon, Still crazy after all these years. Legacy recordings, 1975. 50 ways to leave your lover. 24/96 kHz. L’inconfondibile introduzione delle percussioni di Steve Gadd suona incredibilmente ricca di dettagli. La raffinatezza con la quale vengono riprodotti gli strumenti acustici e la voce di Paul Simon è semplicemente pazzesca. Meraviglioso. Beck, Sea Change. Interscope, 2002. Paper Tiger. 24/88.2. La linea del basso di Justin Meldal-Johnsen, articolata e inizialmente sottile, poi via via più presente, rimane spesso nascosta sotto gli altri strumenti. Qui invece viene messa nella giusta luce e valorizza l’intero brano. Bob Dylan, Rough and rowdy ways. Columbia, 2020. I contain multitudes. 24/96. L’ultimo disco di Bob Dylan, con in copertina un'iconica foto di Ian Berry, è l’ennesimo gioiello della sua lunghissima carriera. La sua voce consumata dagli anni non è mai suonata così vera. Fa da sfondo un articolato tappeto sonoro di chitarre armoniche, una pedal steel guitar e un contrabbasso suonato con l’archetto. Radiohead, Kid A. XL Recordings, 2000. The National Anthem. 16/44.1. Brano mitico dei Radiohead, molto difficile da riprodurre per la sovrapposizione di svariati strumenti (addirittura delle onde Martenot) e di efffetti sonori. Rimango stupito dall’ottima resa spaziale degli effetti che volteggiano intorno a me. Stupefacente la voce distorta di Tom Yorke quando finalmente comincia a cantare. Keith Jarrett, Jan Garbarek, Palle Danielsson, Jon Christensen, My Song. ECM, 1978. Country, 24/96 kHz. Era il 1977 quando Keith Jarrett e il suo quartetto norvegese incidevano questo bellissimo disco. I timbri del piano e del sax vengono riprodotti con grandissima raffinatezza. Da commuoversi per come suonano i piatti, così ricchi di dettagli. Bello pieno il contrabbasso nel duetto con il piano. Sembra di esserci. Fred Hersch Trio, Live in Europe. Newklypso (for Sonny Rollins). 24/44.1 kHz. Disco straordinario, inciso benissimo in uno studio radiofonico in Belgio. Pieno e robusto il basso in apertura, ma è impressionante la vividezza di tutti gli strumenti. Chiudendo gli occhi si può vedere la scena davanti a noi. Bill Frisell, Epistrophy. ECM, 2019. You only live twice. 24/96 kHz. Un disco live con la chitarra elettrica di Bill Frisell che duetta con il contrabbasso di Thomas Morgan. La resa timbrica è pazzesca, come pazzesca è la qualità dei bassi, che scendono molto, molto giù. La scena è praticamente in 3D. Emozionante. Muddy Waters, Folk singer. Geffen Records, 1964. Good morning little schoolgirl. 24/192. Disco unplugged inciso divinamente nel 1964 e ora riproposto in 24/192. Tutto magnifico, ma forse più di tutto quello che mi colpisce è la ricchezza del timbro della voce di Muddy Water. Al di là dei dettagli, è veramente’ difficile resistere alla tentazione di batter il piede e ondeggiare col corpo. Gyorgy Ligeti, Works for piano: études, Musica ricercata. Pierre-Laurent Aimard, pianoforte. Sony Classical, 1996. L'escalier du diable. 24/44.1. Un pezzo per pianoforte di Ligeti molto difficile da suonare e da riprodurre. Il pianoforte viene usato in maniera percussiva e le dinamiche sono molto elevate. Lo strumento appare perfettamente centrato all’interno del palcoscenico, l’acustica è molto spaziosa e si possono indovinare le dimensioni della sala. Le HE1000SE sono ancora una volta molto veloci e perfettamente a loro agio nel riprodurre l’ampia gamma di timbri del pianoforte. Prokofiev, concerti per violino e orchestra. Lisa Batiashvili, Chamber Orchestra of Europe, Yannick Nézet-Séguin. DG, 2018. Secondo concerto, terzo movimento Allegro, ben marcato. 24/96. E’ un disco ottimamente registrato che con le HE1000SE suona divinamente. Il violino della Batiashvili è riprodotto in ogni sua sfumatura e bel si amalgama con il resto dell’orchestra. Il vasto uso delle percussioni (piatti, triangolo, castagnette, grancassa, rullante) in questo terzo movimento del secondo concerto di Prokofiev è perfettamente documentato, con un’evidenza tale che, ancora una volta, sembra di essere seduti in mezzo alla platea. Telemann : concerti per viola, ouvertures, fantasie, sonate. Antoine Tamestit, viola, Akademie fur Alte Musik Berlin. Harmonia Mundi, 2022. Fantasia per viola sola, TWV 40:14. 24/96. Qui siamo proprio all’estasi pura. Ho scelto questo brano per viola sola, perché le HE1000SE sono realmente magiche. La viola Stradivari di Antoine Tamestit, uno dei migliori violisti al mondo, suona divinamente. Lo strumento è di fronte a noi, l’acustica è ampia e riverberante. Si riesce a percepire ogni più piccolo dettaglio e sfumatura di questo meraviglioso strumento. Bartók: Orchestral Works. Helsinki Philharmonic Orchestra, Susanna Mälkki. BIS, 2021. Musica per archi, percussioni e celesta; Concerto per Orchestra. 24/96. Un disco ideale per questo genere di test. Il livello tecnico della registrazione e dell'interpretazione qui sono al top. Inoltre, la Musica per per archi, percussioni e celesta prevede una disposizione particolare dei musicisti, con la sezione degli archi divisa in due e disposta in maniera simmetrica a destra e a sinistra del direttore, e l'impiego di strumenti particolari. La riproduzione con le HE1000SE risulta assolutamente tridimensionale, con ogni strumento che suona come suonerebbe dal vivo. Nel Concerto per Orchestra, dove ogni strumento ha dignita di solista, la compagine orchestrale risulta più amalgamata, ma ogni sezione risulta chiaramente distinguibile. L'esperienza di ascolto è memorabile. Conclusioni Bassi Con riferimento alla gamma bassa, sono due i fattori che mi hanno molto colpito: la linearità fino a frequenze bassissime e la qualità timbrica. In questo senso l’ascolto di Bill Frisell e Beck possono dire molto su queste cuffie. Le HE1000SE sono in grado di scendere davvero molto in basso, mantenendo un elevatissimo grado di dettaglio e di pulizia. Nel complesso la gamma bassa è molto uniforme e equilibrata rispetto alle altre frequenze. Medi La gamma media è assolutamente meravigliosa, pulita, aperta, neutrale. E’ difficile descrivere il grado di accuratezza con la quale vengono riprodotti i timbri dei diversi strumenti e della voce umana, ma qui siamo a livelli superlativi. Alti Queste cuffie sono capaci di andare al tempo stesso molto in basso e molto in alto. La quantità di informazioni che riescono a restituire nelle alte frequenze è inaudita. L’accuratezza della resa timbrica è pure impressionante. Per quanto riguarda gli alti, l’unico limite è rappresentato dai nostri timpani. Con alcune dischi, specialmente di musica rock, dove le chitarre elettriche sono spesso distorte, avrei voluto abbassare un po’ le alte frequenze. Qui sta a ciascuno decidere se equalizzarle un po’ o meno. Soudstage La scena sonora riprodotta è molto ampia e profonda, in maniera assolutamente realistica. Nelle buone registrazioni sembra davvero di aver davanti i musicisti. Giusto a livello di aneddoto, mi è capitato diverse volte di indossare le cuffie, premere play e avere l’impressione che la musica venisse da fuori, al punto di credere di non aver fatto lo switch dai miei diffusori alle cuffie. Immagine I diversi musicisti sono perfettamente isolati e collocati nello spazio Risoluzione La risoluzione è impressionante. Queste cuffie sono assolutamente radiografiche, nel senso che sono in grado di isolare e riprodurre qualsiasi infinitesimo dettaglio presente nel segnale sonoro. Di contro, le registrazioni di scarsa qualità mostrano tutti i loro limiti. Dinamica Per essere delle cuffie planari, le HE1000SE hanno una dinamica eccellente e sono molto veloci. Con registrazioni dall’alto contenuto energetico (rock, metal, etc) a mio avviso perdono leggermente, rendendo a volte preferibile una cuffia dinamica. Equalizzazione Ha senso equalizzare delle cuffie di questo livello?? A mio avviso per la musica classica, jazz, acustica in generale non è necessario. Nel caso uno fosse sensibile alle frequenze più alte (è una cosa molto soggettiva, io lo sono, ad esempio) si può prendere in considerazione un leggera equalizzazione quando si ascoltano musica rock e affine. Conclusioni finali Le HE1000SE sono indubbiamente delle cuffie di qualità superlativa. Non manca niente: accuratezza e raffinatezza nella riproduzione dei timbri strumentali, risposta in frequenza esemplare, dinamica notevole, soundstage molto ampio, risoluzione pazzesca. In rete c'è chi dice che queste cuffie sono talmente analitiche che si presta più attenzione alla registrazione che non alla musica. Onestamente non mi trovo d'accordo: è vero che sono cuffie che rivelano molto della qulità delle registrazioni che stiamo ascoltando, ma quando si ascoltano buone incisioni, sono in grado di regalare momenti di pura magia, facendoci perdere nella pura dimensione musicale. Mi sento di fare ancora una considerazione: per quanto uno strumento come questo possa essere molto costoso, non esistono cuffie che vadano ugualmente bene per tutti i generi musicali. Le HE1000SE, che sicuramente suonano in maniera spettacolare con qualsiasi musica, danno però il meglio con gli strumenti acustici, rivelandocene ogni più intimo segreto. Pro - Semplici da pilotare - Comodità e design - Soundstage e separazione degli strumenti - Dettaglio - Realismo e raffinatezza dei timbri strumentali - Linearità e estensione della risposta in frequenza - Probabilmente rappresentano il top per la musica classica e acustica in generale Contro - Qualche scricchiolio quando si indossano - Cavi buoni, ma esteticamente non sono un granché - Prezzo molto elevato
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  7. Commercializzazione: Novembre 2019 Peso: 450 grammi Diaframma: 9 lamelle Passo filtri: 72mm Messa a fuoco minima: 25cm Dimensioni : 97x78mm (lunghezza e diametro) Schema ottico: 12 lenti in 10 gruppi di cui 1 ED e 4 asferiche, Nano Crystal coating, dotato di O-ring anti umidità Stabilizzazione: non presente Il primo grandangolare fisso per Nikon Z, arriva alla fine del 2019 ed è un bel barilotto da quasi 10 centimetri di lunghezza per quasi 8 di larghezza tutto in metallo e dal peso di poco meno di mezzo chilo. Sostanzialmente solo un centimetro e mezzo più lungo dell'equivalente AFS di qualche anno prima, giusto lo spazio per far entrare il gruppo di lenti in più che lo caratterizza rispetto al predecessore di attacco F, ma con un'estetica perfettamente in linea con i fissi f/1,8 che lo hanno appena preceduto, con i quali va a costituire la prima terna Nikkor Z a disposizione per coloro che gli zoom...proprio, no grazie! Come si vede le dimensioni sono analoghe a quelle degli altri due, tanto da rendere di volta in volta obbligatorio leggere la serigrafia della focale, per evitare di sbagliare a montarne uno al posto dell'altro. Questo 24mm, come da tradizione Nikon, è obiettivo costruito con lenti molto contrastate, tali da rendere al massimo nei suoi campi di elezione, come il reportage, lo street, urban architecture ed il B/N a forte contrasto, tutti generi all'inmterno dei quali si distingue per la sua brillantezza ed acutezza, insieme ad una planarità a prova di provocazioni prospettiche (inclinando la fotocamera in inquadrature verso l'alto). L'ho utilizzato per sei mesi abbondanti, sia in FX su Z6 e Z7, sia in DX su Z50, sempre soddisfatto dei risultati complessivi, prima dell'avvento del fratellone 20/1,8 che mi ha costretto a disfarmene per acquistare l'altro, per la cui focale nutro una predisposizione mentale accentuata. Anche a distanza ravvicinata questo 24mm rende cromaticamente e per dettaglio molto bene: gli si può rimproverare un'eccessivo dettaglio sullo sfuocato, che lo rende un pò nervoso, ma che certamente è in linea con i suoi generi elettivi: a chi desideri pastosità e cremosità consigliamo di rivolgersi ad altro genere di focali, magari più indicate per il ritratto. Ottima la tenuta in controluce a flare e ghosts, ma questo è anche un pregio dell'interazione HW-SW delle ottiche Nikkor Z native, oltre che del Nano Crystal coating. articoli su Nikonland e galleria immagini: unboxing Nikkor Z 24/1,8S: oltremodo wide
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  8. Hmmm... con le HE1000 SE, per non dire di aver buttato 2.500 neuri dalla finestra, ci vuole una sorgente che vale almeno la stessa cifra ... Io invece ti suggerisco di prendere le HiFiMan Edition XS o le Ananda, con l'EF400. 1000 franchi circa ...
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  9. non ne posso scrivere una recensione, avendolo usato in poche occasioni e sempre durante Nikon Show e simili: ma mi ha così tanto turbato (in positivo) che avendo scovato questa strabiliante immagine che mutuo dal relativo articolo (58/0.95 ed i segreti del suo schema ottico) di Marco Cavina (all rights reserved) su NOC Sensei, dei quali entrambi ci onoriamo essere amici, non posso fare a meno di condividerla qui su Nikonland:
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  10. PRO Eccellente da 24 mm a 70 mm, non si notano distorsioni o aberrazioni Luminoso, riproduce dei colori reali senza necessità di grandi ritocchi in P.P. Nessuna indecisione nella messa a fuoco LCD Oled che indica focali/diaframmi Paraluce a scatto CONTRO Un pò pesante, ma questo indica anche che i materiali ottici utilizzati sono di prim'ordine A mio avviso è un medio tele di una buona versatilità, può essere un compagno di viaggio non solo per i panorami ma anche per fotografie sportive o di altro genere, tipo urban e/o street. Il fatto di essere un f.2.8 e con le ML di oggi, si possono fare degli scatti con pochissima luce impensabili solo qualche anno fa senza utilizzare un treppiede. Per me rimane un riferimento nel suo genere.
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  11. Effettivamente, e' dura stabilire quale sia la catena di dispositivi USB relativi alla porta su cui e' collegato il DAS, per cui disabilitare l'autospegnimento su tutti e' la cosa piu' semplice, e non credo proprio che si possa rilevare un aumento dei consumi elettrici su di un PC alimentato a rete... Forse su un portatile alimentato a batteria la cosa potrebbe essere piu' importante. Comunque' c'e' anche un'altro modo per fare (forse) la stessa cosa, o qualcosa di simile, che vale la pena di provare: andare in "Pannello di controllo" --> "Opzioni risparmio energia" scegliere il profilo/combinazione che si ritiene piu' adeguato alle proprie necessita' tra "Bilanciato" e "Prestazioni elevate" fare click su "Modifica impostazioni combinazione" --> "Cambia impostazioni avanzate risparmio energia" scegliere "Impostazioni USB" --> "Impostazione sospensione selettiva USB" e settare "Impostazione Disabilitata" inoltre, poiche' spesso le porte USB sulla M/b possono essere collegate ad uno dei Bus PCI express, io configuro anche la voce sottostante "PCI Express" --> "Risparmio energia collegamento" e scelgo "Impostazione Inattivo"
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  12. Nelle due operazioni (gravose) di back-up in cui ho trasferito rispettivamente 2,8TB e 1,8TB da un disco del Terramaster a quello sul PC e tra due dischi sul Terramaster, nessuno sleep e tutto ok. Quando vanno in sleep si riconnettono da soli subito dopo. Quindi ora vado a vedere quel suggerimento che hai scritto
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  13. Vedi che tra le varie recensioni, c'e' uno che riferisce di aver risolto questo problema andando in "Gestione Computer" --> "Gestione Dispositivi" --> "Controller USB", scegliendo tutta la catena di dispositivi USB a cui e' collegato il Terramaster, e poi andando nelle schede "Proprietà" --> "Risparmio energia" e disabilitando la voce "Consenti al computer di spegnere il dispositivo per risparmiare energia". Secondo lui la cosa funzionerebbe. Ma quando il disco ti va in sleep, si riconnette se clikki semplicemente sul disco, oppure rimane scollegato ? Piuttosto quella delle possibili interruzioni durante il trasferimento dei dati (molti dati.... qualche ora di trasferimento...) l'hai mai potuto verificare ?
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  14. Grazie Alessandro, ma sono a posto. Il cambio maglia lo devo fare per forza perchè l'attività fisica è veramente intesa, uso anche io maglie tecniche traspiranti e al termine di trasferimento e preparazione riparo sono madido di sudore, mentre per l'appostamento mi affido a MICO o a maglia tecnica mista merinos che va molto bene. Non ho problemi di freddo, anche perché ormai non fa più freddo
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  15. Ciao Angelo, la marca è BRYNJE , è un marchio norvegese https://www.brynje-shop.com/index.html?language=it E' stata la prima maglia termica portata sugli ottomila, viene utilizzata dalle truppe speciali norvegesi e si dice anche dagli Inglesi. Io le compro in un piccolo negozio vicino a casa, ma l'ultima volta le ho comprate online. I materiali sono eccelsi, dalla PP (Polipropilene, maglia a rete) o quelle in lana merinos, quando le scegli puoi vedere anche la scala termica in cui dovrebbe essere impiegata Io quando vado in bici principalmente uso quella a rete in PP + una in cotone o in lana merinos + Softshell, ma questo è il mio abbigliamento per una esposizione prolungata al fredd,o 4h con effetto del windchill. Se serve altro sono qui A presto
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  16. Un po' in ordine sparso i dischi di classica del 2023 che mi hanno colpito. Una lettura drammatica delle più belle pagine di Schubert. Il modo migliore per ricordare il compianto Lars Vogt, già malato durante la registrazione, qui con gli amici di una vita, Christian e Tanja Tetzlaff. Un bellissimo disco tutto Schumaniano del giovane pianista svizzero Fabrizio Chiovetta. Lugansky, grandissimo interprete di Rachmaninov, torna dopo qualche decennio agli études-tableaux, stupendoci con una prova di grande maturità. Schiff negli ultimi anni ci ha abituati a continue sorprese. Lo fa ancora con questo disco di musiche di Bach suonate al clavicordo. La Faust è una garanzia: quest'anno ci ha regalato tre dischi uno più bello dell'altro. Davvero insuperabile l'intesa tra solista e orchestra nel concerto di Strvinsky. Uno dei migliori pianisti della sua generazione, Grosvenor ci offre una prova solida e matura, a cui manca forse un briciolo di follia schumaniana. Pianista di grandissima classe, Blechacz si supera in questo recital dedicato all'amato Chopin. Bellissimo recital dedicato a Tchaikovsky del sempre bravissimo Sudbin. Musica sublime, stroardinariamente suonata dal aurtetto Ebène con il mitico violista Antoine Tamestit. A dispetto del titolo raccapricciante, questo è un bellissimo disco del coreano Seong-Jin Cho, che seguo sempre con molto piacere. Ottimo disco che riunisce le due sonate per violino e pianoforte di Saint-Saëns. Un'ottima prova di Capuçon e Armstrong delle sonate per pianoforte e violino di Mozart. La registrazione della prova finale del concorso Cliburn vede il giovane pianista Yuncham Lim offrire una lettura elettrizzante degli strudi trascendentali di Liszt. Honeck e l'orchestra sinfonica di Pittsburgh sono ormai da tempo una garanzia, ma qui si superano, davvero. L'addio alle scene del quartetto Emerson è un intenso disco tutto novecentesco. Una gloriosa interpretazione del Vespro della Beata Vergine di Monteverdi. Pichon e il suo ensemble Pigmalion in formissima! Un disco che trasuda la gioia di fare musica insieme! Igor Levit non cessa di proporci dei dischi densi e impegnativi. Per digerirlo ci vuole tempo, non mancano però le soddisfazioni, anche al primo ascolto. Molto bello il concerto per viola di Bartòk, con Amihai Grosz nella parte solista, ma anche il Concerto per orchestra non scherza! Un altra registrazione degli dtudi trascendantali di Liszt con un altro vincitore del concorso Cliburn. Lettura molto diversa da quella di Lim, ma altrattanto affascinante. Finalmente è uscito il secondo volume dei Trii di Beethoven con il Sitkovetsky! Il Trio Busch ci regala ottime interpretazioni dei due trii più belli del '900. L'abbinamento è assolutamente insolito, ma ci va bene così. Sempre bellissimo il Debussy di Osborne! Il Chiaroscuro è fenomenale nei quartetti di Haydn! Un disco godibilissimo delle sonate per violino di C.P.E. Bach. Ancora la Faust, in un recital solista di musica barocca. Bellissimo. Un disco curioso e godibilissimo di musiche di Satie e Cage. Chiudo con il coronamento del lavoro di alcuni decenni: l'integrale dei madrigali di Monteverdi del Concerto Italiano e Rinaldo Alessandrini. Questa è la mia personalissima lista, ma chissà quanti bei dischi mi sono perso o ho ascoltato troppo distrattamente per coglierne la bellezza. Se avete commenti o volete condividere i dischi del 2023 che vi hanno colpito maggiormente, basta scrivere qui sotto nei commenti
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  17. Il 24-70/4 è un ottimo obiettivo preso in Kit con la Z 7 nel lontano settembre 2018 ed a quel prezzo era un vero affare. Sulla Z7 con tale ottica ho ottenuto prestazioni di riguardo sia su soggetti statici, sia su cose in movimento e si comporta molto bene anche a distanza ravvicinata. Ci sono, comunque, alcune cose di quest’ottica che avrei preferito diverse, una su tutte il dover ruotare la ghiera prima di rendere operativo l’obiettivo, anche se ciò lo rende più piccolo e più facilmente trasportabile. Infatti, lo zoom ha dimensioni e peso ideali per i corpi mirrorless, che lo rendono pure un ottimo compagno di viaggio. Inoltre, a 24mm vignetta molto, anche se è un difetto di facile correzione. Purtroppo con l’uscita dello splendido 24-120/4 S, il 24-70/4è uscito dalla borsa, colpa anche di quei fatidici 50mm in più lato tele che, per il sottoscritto, fanno la differenza. PRO Compattezza qualità ottica ottima per essere un obiettivo offerto in Kit CONTRO Vignetta un po' troppo a 24mm Occorre ruotare la ghiere per rendere operativa l'ottica
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  18. Ecco, il disco di Corti me l’ero colpevolmente scordato. Con Nielsen non mi ci sono neanche messo, per pigrizia. Ma il Vespro di Pychon ha compensato alla grande l’annata non troppo ricca.
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  19. Se vuoi una marca di maglie tecniche molto serie me lo dici.....io le uso non solo per la mia attività fisica (bici), o quando andava a sciare, ma anche quando vado a camminare con la macchina fotografica.
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  20. la 502 non è sto granché questa invece è sul livello della N8 Nitrotech, con controbilanciamento. Ce l'ho ed è spettacolare anche solo da accarezzare (Benro S8 PRO). Ho messo sopra due slitte per Arca. Una per il lungo e una per il corto. Era montata sul mio Artcise AS95 quel giorno dell'ottocento sul lago ...
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  21. Genna', mp4, please. Chessò sti MUV ? RobbaNiko' ?
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  22. Le Edition XS sono le entry-level a padiglione ellittico. Le SE 1000 sono il top di gamma a padiglione ellittico. Come dire Polo GTI/Audi S1 contro Audi RS3. Considera però che la "nonna" delle XS qualche anno fa, costava quanto le SE 1000 Stealth adesso ... L'EF400 va bene con tutto. Dà un carattere dolce. Deve essere utilizzato dall'ingresso USB (da pc).
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  23. chiaro, grazie. Immagino tu ti riferisca - chiedendo se una cuffia vale la spesa - alla dimensione "fisica" del suono, che nelle cuffie si perde necessariamente. Sono d'accordissimo. Purtroppo io sono uno di quelli che vive in condominio e ha una moglie tipo "crostatina" di Antonio Ornano, di cui agevolo filmato, per cui ho rinunciato a spendere i soldi che servirebbero per avere un impianto come si deve con sorgente-ampli-diffusori... io uso un lettore iBasso DX220, di cui però bypasso l'amplificazione con un Hugo2 della Chord (a meno che sia in viaggio, ma in quel caso uso degli auricolari SE846 della Shure, più facilmente trasportabili e pilotabili). Tu cosa usi?
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  24. Annuncio : 10 ottobre 2019 Peso 2 chilogrammi Diaframma a 11 lamelle Passo filtri 82mm Messa a fuoco minima : 50 cm dimensioni : 152mmx102mm (lunghezza e diametro) 17 lenti in 10 gruppi di cui 4 ED e 3 asferiche, triplo trattamento antiriflesso e anti-spruzzi oggetto straordinario, certamente tra i più ambiziosi Nikkor di sempre, è stato presentato per dimostrare quanto Nikon fosse già nel 2018 seria nei riguardi del nuovo sistema Nikon Z. Noi l'abbiamo potuto vedere - in visione - per tre volte ed ognuna di esse è stata una esperienza mistica. Complicato da far rendere per quello che è capace, tutt'altro che un oggetto di laboratorio, è a disposizione del fotografo - ma forse, soprattutto del videografo - capace di sfruttarlo per quello che di unico può dare. Da usare sempre ed esclusivamente a tutta apertura, in campo vicino, mettendo a fuoco delicatamente con la sua grande ghiera a corsa lunghissima. I nostri test al riguardo : Noct Metti una Nikon Z, un Noct ... e una bionda Noct Nikkor Z : tre anni dopo e la galleria di servizio con le foto pubblicate :
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  25. PRO : obiettivo unico. Ogni esperienza d'uso è unica. Mai provato tali sensazioni con qualsiasi altro obiettivo nella mia oramai lunga carriera di fotografo CONTRO : delicato, era nella borsa insieme a Z9 etc. La borsa è caduta da 50cm a terrra. L'unico oggetto che si è ammaccato è stato il Noct. E la riparazione è possibile solo in Giappone, l'assistenza locale non è autorizzata a toccarlo. Mettere a fuoco ad f/0.95 è impegnativo, fotografare con questo obiettivo è difficile, anche perché non si può usare per fare foto banali. Rossano registra una intervista ad Amelia. Z6 II e Noct su treppiedi solido. Impegnativo ed esclusivo, al di là del suo costo, per acquistarlo bisogna saperlo sfruttare. In questo sta al pari di un superteleobiettivo di fascia alta, tipo 400/2.8 o 600/4. Non è necessario andare ad un Safari per usarlo ma anche in studio, non è un obiettivo banale. Ha la focale giusta, in questo è meglio del 50/1.2 S che però per tutto il resto, nella fotografia di tutti i giorni, è decisamente più a portata d'uomo. ancora Amelia, f/0.95, 1/5000'', su Z9
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  26. il nostro sondaggio di lunedì 20 novembre. E' ancora possibile votare (qui). Per poterlo fare è sufficiente essere iscritti a Nikonland. Non è indispensabile commentare, basta selezionare le proprie risposte e votare. *** Un sondaggio deve durare poco per avere una sua validità. Anche se qui avevamo solo domande oggettive, non interpretabili, relative alla fotocamere Nikon in possesso degli iscritti. Se qualcuno non ha votato, l'ha fatto per due ordini di ragioni possibili, non certo perché le domande erano impegnative o complesse. Perché non si è collegato in questa settimana, oppure perché non ritiene di partecipare alla vita del sito, anche con un semplice voto in un sondaggio. Libere scelte che però valgono anche queste ai nostri fini. Si, perché oltre al censimento, che in questo stile, arriva 4 anni dopo il precedente, relativo alle sole Z, poi richiamato nel 2020, ma più che altro orientando le scelte sulle ottiche, ci permette di contarci. Abbiamo avuto su Nikonland fino a 2000 iscritti, anche di più. Che per qualche motivo, in larghissima parte poi non si sono più ricollegati. Gli utenti attivi sono sempre stati, nella realtà, non più di 100-120 e non tutti con almeno 100 interventi attivi (i cosiddetti Nikonlander) o con più di 1000 interventi attivi (Nikonland Veterani). Qui siamo arrivati a (quasi) 150 (votanti e quindi attivi) e questo lo riteniamo un successo. Anticipiamo che il nostro sito non conta gli utenti iscritti che non si collegano o hanno zero attività sul sito. Somma solo gli utenti attivi e che si collegano con buona frequenza. Per questa ragione, abbiamo già cancellato - con pax animi anche sul piano di privacy e connessi in caso di mail massive dell'Admin - alcune centinaia di iscritti inattivi. Ci ripromettiamo di ripetere l'operazione per quelli che, iscritti con ZERO interventi, non parteciperanno nemmeno a questo sondaggio. *** Con queste premesse - e ricordando che il sondaggio resterà attivo indefinitamente, quindi ognuno potrà votare, e ognuno di chi ci segue senza essere iscritto, potrà in pochi secondi iscriversi e votare - andiamo ai risultati. Alcuni attesi, altri piuttosto sorprendenti. Riguardo alle reflex. Circa il 56% dei partecipanti dichiara di usare ancora correntemente una o più reflex. Il 16 % del totale invece, non possiede nemmeno una Nikon Z. Sinceramente ci saremmo aspettati numeri inferiori in entrambe le due casistiche. Probabilmente dipende ancora dalla proposta Nikon. Forse con l'uscita di Z6 III l'anno prossimo la tendenza sarà più decisa. Crediamo che ognuno abbia percepito che il mondo delle reflex Nikon resterà ancorato ai modelli attuali, fintanto che verranno mantenuti a listino. Probabilmente la più longeva Nikon D tra le attuali sarà la D780, la più aderente agli standard attuali (porta USB-C, ricaricabile via filo, parte ibrida, video, etc.). La Nikon D850 resta tra le fotocamere più amate. Mentre D5/D6 e D500 sembrano già in ritirata, sostituite probabilmente da Z9 e Z8 Sempre restando sulle reflex, crediamo che sia ragionevole la presenza marcata di modelli di grande successo, come la D850 e la D750. Così come è credibile la ridotta presenza di D5/D6, visto il numero di Z9 in mano ai Nikonlander. Forse più peculiare la percentuale di precedenti ammiraglie, la più giovane delle quali - la D4 - risale oramai a più di 10 anni fa. Come mai ? Una D3-D4 ha senso per le performance, non certo per la "qualità" delle immagini. Che performance ha oggi una D3 del 2007 ? Abbiamo letto nei commenti di alcuni che ancora usano la D200 o la D40. Merito di Nikon e della robustezza dei suoi apparecchi. Speriamo che le attuali Nikon Z si dimostrino così robuste, visto quanto le fanno pagare. Crediamo che solo per ragioni di costo ci siano ancora così tante D3000-D5000, dato che queste fotocamere ci sembrano decisamente cedenti verso le più recenti e prestanti Z50 e Z30. Restano inossidabili le varie D800-D810 e magari anche D700, che sono difficili da sostituire se il fotografo non necessita di quanto offerto dalle generazioni successive. Però anche qui parliamo di macchine - magari acquistate usate - con 9-15 anni di servizio. In ogni caso, come amministrazione di Nikonland, prendiamo nota di quante reflex siano correntemente attive per continuarne a parlare, se possibile, nel prossimo futuro. Parlando di Z invece abbiamo una conferma di quanto sia importante la Z6, il cui mix di caratteristiche per il prezzo richiesto, va a cogliere la fascia più orizzontale di fotografi. In questo senso continuiamo a sottolineare quanto il modello che più di tutti deve aggiornare Nikon, è proprio questo : la Z6 III non deve tardare troppo. Forse convincerà qualche amante di reflex in più a provare il passaggio a Z. Prima o poi, salvo restare per sempre in retroguardia, sarà una cosa che ognuno penserà di valutare. Mentre la Z50, pur diffusa, non ha convinto tutti. Forse perché l'offerta di Nikon è stata tripartita tra la fashionable Zfc e la più essenziale e aggiornata Z30. Ecco, la Z30 nel nostro contesto molto elitario - non dimentichiamocelo - è forse la cenerentola. Ce ne saremmo aspettate di più. Probabilmente Nikon l'ha veicolata verso gli acquirenti sbagliati, e forse anche noi non siamo stati convincenti. La Nikon Z30 è la sostituta ideale della vecchia Coolpix. Non va necessariamente pensata per fare la Formula 1 ma per tutto il resto si ... Del resto, se tra 149 votanti ci sono 70 tra Z8 e Z9, capiamo bene quali siano le tendenze di acquisto tra gli iscritti a Nikonland. Un sito che non si vuole necessariamente caratterizzare in una modalità rivolta solo a chi ha tanti soldi da spendere, ma certo attira per lo più chi ha esigenze elevate ed é disposto a soddisfarle spendendo quanto è necessario spendere. Anche quando questo - e per i più sappiamo che è così - ciò non avviene senza sacrifici. *** Ecco, ci sembra di aver sottolineato almeno l'essenziale, ma questo articolo vuole per lo più favorire una discussione tra gli iscritti sui risultati del sondaggio e su ciò che questi rappresentano (ammesso che rappresentino qualche cosa : non vogliamo in alcun modo apparire asseveranti). Che auspichiamo sia la più aperta e ragionevole possibile. Comunque grazie a chi ha partecipato al sondaggio e a chi ci vorrà far conoscere la propria opinione al riguardo.
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  27. Onestamente? Li avessimo avuti dei robi del genere per F, non avremmo cacato sigma. Ciò detto l'unico vero punto dolente di questi 4 fissi S sono le dimensioni: da soli riempono la mia vecchia tenba da matrimonialista di quando esercitavo negli anni '90. Cosa avete capito?! Ci tenevo calice ostie e paramenti
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  28. Non dovrebbe influire così a lungo...ma è la prima cosa a cui ho pensato. Io la polvere la faccio ...agitare all' avvio
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  29. Nielsen a volte richiede un pó di Citrosodina Granulare
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