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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 11/09/2020 in tutte le aree

  1. @89mm, su Z6, 1/250'', f/2.8, ISO 250. Modalità M, spot. Variazione manuale della sensibilità con la ghiera interna dell'obiettivo e previsualizzazione a mirino, già impostato in B&N. Sviluppo con PC Nikon e applicazione di una sfumatura nera di contrasto.
    4 punti
  2. Intervista ai vertici di JIP sul futuro di Olympus. - su trenta acquisizioni fatte sinora, nessuna è andata ... a catafascio - a differenza di Sony Vaio, Olympus resterà un marchio globale e non relegato al solo Giappone - il mercato principale di Olympus è l'Europa (non ci avrei mai creduto, sinceramente) - non hanno alcuna intenzione di rivenderla - l'obiettivo è di riportare Olympus - che manterrà marchio e nome - in utile entro uno o due anni - per farlo si concentreranno sul video e sulla parte high-end della fotografia - stanno cercando di negoziare con Olympus (quella originale) quali risorse umane sono disposte a cedere (perchè i buoni ingegneri si reimpiegano volentieri anche in altri settori) - al momento la produzione resterà nella fabbrica in Vietnam. Quindi, come peraltro dimostrato con gli ultimi annunci, il marchio Olympus è destinato a restare nei nostri orizzonti anche con la nuova gestione. Ne sono molto contento.
    3 punti
  3. Realizzata con Nikon D6 e Nikkor 20mm 1.8 G L'ammiraglia delle reflex Nikon è finalmente ai massimi livelli anche per la macro grazie alla sua funzione di focus stacking automatico velocissimo. Dati di scatto: focus stacking automatico di 35 scatti a 1/100s; ISO800; f/16. Cavalletto: Velbon Geo Serie 700 Unione degli scatti in RAW con Helicon Focus e post produzione con Adobe Camera RAW Un ringraziamento particolare a Nital per l'utilizzo della nuova Nikon D6 Video di backstege in HD su YouTube: https://youtu.be/X1q0HExcC8s
    2 punti
  4. Ciao, dirò una cosa scontata ma stampo per avere il controllo completo del processo fotografico; a dire il vero continuo anche con mettere le foto su pannello o incorniciandole. Fin dagli inizi mi sono sempre interessato alla stampa in modo teorico per poi, dopo alcuni anni passare alla stampa fisica vera e propria con una stamapante A3+ e attualmente con una per il formato A2 (vorrei anche un plotter più grande ma....) Concordo con i punti che hai inserito: monitor, calibrazione, profilazione ecc. Non ne faccio una questione di costi in quanto ovviamente se si fanno confronti con le stampe on line il confronto non regge, ma se il confronto è fatto con stampe fine art il discorso cambia e di parecchio. Il problema è l'uso delle stampanti, che se fatto di rado può portare a dei problemi ed ha anche poco senso. Per chi può consiglio sempre di stampare e di stampare su diverse carte (esistono i sample pack per fare le prove e risparmiare qualcosa)...non avete idea di quanto potrebbe cambiare una foto in stampa e di cosa potete vedere in stampa che a monitor non vedete. My two cent. Saluti
    2 punti
  5. Per la prima volta un fisheye rettilineare (a copertura dell'intero fotogramma) da 11mm in formato FX per bayonetta Nikon Z
    1 punto
  6. Pigliamosche....Da qualche tempo "Splittato" in due specie separate, Pigliamosche e Pigliamosche Tirrenico.
    1 punto
  7. Bella immagine, la sua presenza, nel senso che è sul pezzo (e non è una cosa scontata oggi purtroppo) e lo schema di diagonali sullo sfondo unitamente alla sua posa la rendono molto ben riuscita.
    1 punto
  8. Assolutamente d'accordo, io quel trombone che ho preso per divertirmi non riesco ad usarlo con la Z, oltre a fare dei mossi viene subito un crampo alle mani, mentre con la D5 neanche lo sento, anche se può sembrare assurdo che aggiungere peso porti beneficio, in realtà è una questione di bilanciamento oltre all'impugnatura.
    1 punto
  9. per molti si, anche fuori da qui Canon RF 14-21mm f/1.4L USM
    1 punto
  10. Led di rinforzo su luce naturale. Benro S8 e Benro AT372. Autoscatto di 2 secondi e poi 3 scatti consecutivi ad f/8 e ad f/11, quindi al limite della diffrazione. Foacle 50mm Profilo Ritratto.
    1 punto
  11. Un pescatore sfortunato (o magari fortunato, perchè qualcosa l'aveva pescata). Ma quando si è convinto che sarebbe stato meglio tornare a casa... ahimè è dovuto tornare indietro perchè aveva dimenticato proprio il secchio del pescato. Tutto sommato le è andata bene, qualcuno se l'è anche portato via (il mare). Pescatore fortunato e fradicio. Nikon D500, 70-300 VR.
    1 punto
  12. Ma, oggi contento e felice del mio 70-200, ho già anticipato al mio fornitore che guardo con attenzione ad una Z6S o Z7S (che comunque comprerò, una o l'altra) e quindi una macro prenotazione non impegnativa. Al momento non chiedo di più, le nuove ZxS mi interessano per finalmente un battery grip vero, per velocità e per il doppio slot che, spero ma dubito sarà così, una seconda CFExpress perchè non mi sono mai piaciuti gli slot differenti (sarebbe stato utile due anni fa, ma dopo aver comprato XQD e Cfexpress perchè rinunciare al pieno backup). Spero anche in significati miglioramenti dell'autofocus, vedremo.
    1 punto
  13. Io ricordo il tempo in cui aggiornai la D800 con la D810, cosa che mi mise in mano - quasi a parità dei dati nella brochure - una macchina molto migliore. O la differenza tra D3 e D3S: enorme. Mi aspetto un impatto almeno uguale a questo dalle nuove Z6S e Z7S. Caso nel quale ho già deciso l'acquisto della Z7s; altrimenti opterò per una Z7 usata o di importazione parallela. Sulla Z8/Z9 ed il "nuovo" sensore da 61mpix, non mi sbilancio. Oltre a certi valori, il vantaggio marginale che arriva da più megapixel tende a ridursi in maniera significativa e a essere apprezzabile in ambiti d'uso sempre più piccoli (vedi ad esempio altra discussione dove si disquisisce se il formato target di stampa sia, per il fotografo tipo, A3+ o A2: entrambe non necessitano di più di 24/36mpix.... ed io ho ottime stampe in termini di dettaglio in quelle dimensioni con i 21mpix della D5). Per me, quindi, Nikon farebbe meglio a lavorare su dati più utili anche se meno rappresentabili sulla brochure, come la velocità autofocus. Ma si sa, il marketing deve poter dire che 61 è molto meglio di 45.... ma da fotografo preferisco tutta la vita 45 "puliti" o anche 36....
    1 punto
  14. C'è anche il piacere di vivere la passione da fotoamatore senza troppo timore di sbagliare tentando. Termine spesso bistrattato a scapito di tentativi, quasi sempre ridicoli, di darsi il tono del "professionista", ma che ha una sua grande dignità e garantisce una libertà di azione molto ampia.
    1 punto
  15. Una foto per essere apprezzata non deve aver bisogno di spiegazioni, se no vuol dire che non è riuscita. Vero, ma non del tutto e soprattutto, non sempre. Ci sono indubbiamente foto di immediata lettura e comprensione che non hanno bisogno di una introduzione, tuttavia per noi appassionati di fotografia piace sapere di più sui come e sui perchè, non perchè la foto lo necessiti, ma perchè è interessante per chi la guarda poter avere un quadro più completo sia sui motivi dell'autore che volendo sulla tecnica (per tecnica non intendo solo i dati di scatto, ma la scelta del momento, del luogo, tantissime cose su cui si potrebbe dire qualcosa). Ci aiuta a capire i motivi del fotografo e a confrontarci, anche solo pensando come avremmo fatto noi, così o in altro modo? Questo perchè Nikonland non si pone come vetrina, un luogo dove esporre le foto e basta, ma come luogo di crescita e discussione anche sulla base delle foto che si pubblicano. Quindi corredare la foto delle indicazioni che si pensano utili sui motivi o su come siè fatto e perchè si è fatto in quel modo, quali erano le circostanze, è molto apprezzato. Ognuno secondo le sue possibilità, non tutti dobbiamo scrivere un articolo a corredo di una foto, a volte bastano poche righe, ma che ci siano. Ciascuno secondo le sue capacità e inclinazioni, senza timori ma anche senza pigrizia . Però c'è un settore che richiede sempre un piccolo sforzo in più. Si tratta delle foto agli animali selvatici. Capisco, per esperienza e formazione, che al fotografo naturalista basta il nome e tutt'al più data e luogo per capire tutto, ma rendiamoci conto che la maggiore parte delle persone ha una formazione differente, di solito umanistica o tecnico-pratica (o nessuna). A parte qualche eccezione, per i non naturalisti le foto di animali (e piante, e funghi), possono venire apprezzate appieno solo se accompagnate da una descrizione, non enciclopedica ma che comunque aiuti a capire chi è quell'animale e come e perchè ci interessa. Perchè si apprezza quello che si conosce. Esempi: Foto: Gruccioni. Mmm, belli i gruccioni. Bei colori, mai visti. Cos'hanno nel becco? Ah una libellula. Ok, visti, like? Ma sì. OPPURE Foto: Gruccioni: I gruccioni sull'albero sono dei maschi che tengono la preda nel becco e non la mangiano perchè la vorrebebro usare come offerta nuziale da offrire alle femmine che se accettano poi consentiranno all'accoppiamento. Il naturalista lo sa, gli altri magari no, se lo si spiega non è più attraente per tutti? Poi possiamo aggiungere se eravamo in capanno o no, cosa abbiamo usato... insomma ce n'è da dire. FOTO: Damigella cannibale. Impressionante... (però... non te lo dico per non deprimerti, ma mi fa anche un po'ribrezzo) ! Like e via, ma anche no. OPPURE FOTO: Damigella cannibale: Contrariamente quanto farebbe pensare il romantico nome, le damigelle, lo sappiamo, sono dei feroci predatori che non esitano a volte a gettarsi sui loro simili. Questa foto è scattata a Luglio di quest'anno, in Riva all'Adda, in una giornata molto calda. Con l'aumentare della temperatura i casi di cannibalismo aumentano vertiginosamente. Quello che vedete qui è un adulto che sta divorando un giovane della sua stessa specie, approfittando della minore agilità di quest'ultimo che non riesce a sfuggire. Magari fa schifo lo stesso, però almeno si capisce cosa succede e perchè mi interessava fotografare questa scena. Ok qui forse sono entrato un po' troppo nel dettaglio, ma le libellule sono la mia passione e le conosco a fondo. Passione! Ecco, pensate di dover trasmettere la vostra passione per quel che fotografate. Non scrivete solo "Scricciolo" raccontate qualcosa anche sul comportamento dello scricciolo, perchè esce da un buco, dove eravate quando, come. Lo ripeto, ciascuno secondo le sue possibilità, ma penso che due righe ne siamo capaci tutti. Non diamo per scontato che la gente sappia... il titolo di questo blog viene da un caso esagerato, ma reale (grazie al cielo non qui), di un tizio aveva scambiato per gabbiano un cigno... Però, prima ancora, bisognerebbe Mettere le foto Commentarle, se no passa la voglia di scriverci sopra.
    1 punto
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