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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 07/09/2018 in tutte le aree

  1. Non sto mica cercando un capro espiatorio, le cose vanno così, magari tra tre secoli non servirà più "scrivere" perchè il parlato e i il video avrà soppiantato ogni altra forma di comunicazione. Però un po' mi spaventa, sarà che sono lento e una roba devo vederla scritta per cacciarmela in testa; magari i miei nipoti saranno più skillati di me e la loro crescita personale potrà fare a meno della lettura. Magari. Non so, io non so fare previsioni. Però una cosa la so: io a vent'anni sapevo più "cose" di un ventenne di oggi. Questo mi inquieta non poco
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  2. Penso di avere chiarito il mio pensiero, supportato anche da qualche esempio. Il tema è senza dubbio interessante, almeno per me. Osservare quel che succede per strada, le persone che la animano, il gioco delle luci e delle ombre sono tutte cose presentate dal caso, ma sta poi nel fotografo riconoscerle, coglierle, organizzarle e dar loro un senso compiuto. In questo si esplica la sua sensibilità e la sua conseguente azione che si concretizza, appunto, nella foto. Qualche piccolo esempio:
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  3. E' cambiata la fruizione dell'informazione. Con internet è più immediata, più aggiornata e (quasi sempre) più economica se non addirittura gratuita. Una volta se non sfogliavi Epoca non potevi capire quale scoperta avevano fatto gli astronauti vedendo la Terra dallo spazio, o meglio, non riuscivi a comprendere il loro stupore quando la descrivevano di uno straordinario colore azzurro, né la tv in bianco e nero poteva venirti in aiuto. Oggi anche i fatti raccontati per immagini delle terre più lontane e dimenticate del mondo possono essere fruiti semplicemente utilizzando un tablet, e con tempi brevissimi rispetto ai loro accadimenti. Ma in Italia abbiamo anche un altro "problema", forse ancora più importante rispetto al tema di questo thread: da noi non si legge più. O meglio, non si comprano i giornali, non si acquistano né si leggono libri (a parte quelli necessari per studiare a scuola o all'università), e, come è stato detto, non si comprano più neanche i fumetti. Ovviamente questa affermazione è in rapporto a ciò che avviene in altri paesi europei simili per sviluppo, cultura, condizioni economiche, ecc. E si è persa questa abitudine a favore di social network, siti web e qualche settimanale scandalistico. Non voglio dire che la "colpa" sia dei nuovi mezzi di comunicazione, anzi, credo che essa risieda in una mancanza di educazione - in senso lato - all'uso del libro come strumento di conoscenza e aggiornamento, oltre che per passatampo. Educazione sulla quale la scuola in primis dovrebbe investire, insegnando il valore dei libri e la loro perfetta possibilità di integrazione con gli altri strumenti elettronici oggi imprenscindibili. Ma a scuola sembra che non si insegni più neanche a scrivere, stante i numerosi errori di ortografia che - mi dicono - si leggono sui temi a scuola così come sui siti web dove molti si esprimono con modalità imbarazzanti, fino ad arrivare alla loro tesi universitaria - chi ci arriva - che molti studenti faticano a scrivere per la disabitudine a farlo (aspetto che già quando mi laureavo io - più di 25 anni fa - i professori denunciavano). Ma, chissà, magari più avanti ci sarà un "riflusso", e la carta stampata tornerà di moda come i vinili, gli accessori di abbigliamento vintage e i baffi all'insù dei nostri bisnonni...
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  4. Eppure anche oggi la gente sa riconoscere una bella foto. E allora, che siano in qualche modo prigionieri di questo standard? Mi viene in mente mia figlia, quando era poco più che una bambina e la miglior musica che ascoltava era La Macarena: un giorno mentre ascoltavo Herbie Hancock si avvicinò e mi disse "Che bella questa musica, chi è". Ecco, se alla gente dai la giusta qualità la sa riconoscere. E allora il trapasso tecnologico non significa poi tanto: cambia il supporto? La piattaforma? E quindi? Io sono molto più propenso a credere che non ci vogliano più dare quel prodotto. Sotto nessuna forma.
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  5. A proposito, io ho appena firmato la petizione perchè la Ferrari confermi alla guida Raikkonen (qui) E' l'ultimo Campione del Mondo della Ferrari ed è il secondo per numero di Gran Premi disputati su una Ferrari dopo Schumacher. Secondo me non merita il benservito come chiunque altro ma di finire la carriera alla Ferrari.
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  6. A sentirvi, sembra che tutto sia accaduto ieri, improvvisamente sono arrivati i telefonini, improvvisamente youtube, improvvisamente il web e tutto il mondo ha cambiato le sue abitudini. Badate che non è così che sono andate le cose. Life, il più autorevole, cessò le pubblicazioni settimanali nel 1972 e solo saltuariamente, senza date fisse, fu possibile _ ma solo per puro caso _ trovarlo in edicola come "speciale". 1972, quando su una parola come web qualcuno ci avrebbe messo il ketchup e l'unico cellulare conosciuto era quello della Celere. Epoca chiuse nel 1997, L'Europeo nel 1995. Per non parlare di Storia Illustrata che chiuse le pubblicazioni nel 2000. Non è la gente che ha cambiato abitudini, la vediamo in modo sbagliato. Sono gli editori che hanno iniziato a risparmiare tanti bei soldini facendo bilanci fantastici grazie ai tagli e ai contributi pubblici della legge sull'editoria (in Italia). Mantenere i servizi fotografici, spesso in mano a signori professionisti, aveva costi elevati ma sostenibili perchè alla gente quelle riviste piacevano e si vendevano; i servizi speciali delle agenzie (Gamma, Reuters, AP, ANSA) richiedevano esborsi in denaro considerevoli (la francese Gamma che non aveva spalle troppo larghe ma che garantiva una qualità eccelsa fu quella che pagò all'istante il cambio di atteggiamento da parte degli editori). Insomma, i lettori SONO STATI ABITUATI a fare a meno dell'informazione visiva. Poi, ma solo poi, sono arrivati gli smartphone, il web e youtube. Ma quando il popolo vive per decenni con la sete, il primo che gli allunga un bicchiere d'acqua sporca è un semidio. La nostra cultura e il nostro modo di informarci spesso sono indotti e ancora più spesso non possiamo farci niente, non possiamo scegliere, come in questo caso. Persino i quotidiani oggi pubblicano foto a costo zero, la maggior parte eseguite col cellulare. Mondezza? La gente ama la mondezza perchè c'è solo quella. Noi no, abbiamo conosciuto altro. Per fortuna.
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  7. Come Mauro. Il mio consiglio, che sostanzialmente si applica per volumi dati relativamente piccoli - nel mio caso 1-2TB - sono 4 copie dei file, tenute tutte su dischi rigidi esterni e così gestite: - 1 master in casa, collegato al computer - 1 clone in casa - 2 cloni fuori, in 2 luoghi fisici distinti Periodicamente ruoto, uno alla volta, i cloni che tengo fuori con il clone in casa, per riallinearli. Questa soluzione ha il pregio di avere costi bassissimi uniti a prestazioni molto elevate, superiori a qualsiasi NAS che non sia collegato almeno in rete gigabit, ed una affidabilità assoluta. Ovviamente ha il contro che non può scalare su volumi molto elevati perché si scontra con le dimensioni disponibili dei singoli dischi esterni (nel mio caso i cloni sono su 3 dischi da portatile da 2tb, il master un disco 3.5” da 8 tb, tutti usb3; a breve aggiornerò il master a SSD 2tb). La soluzione cloud, allo stato delle infrastrutture, la vedo inapplicabile. Aggiungo un elemento: sei sicuro che sia sicura? Che succede se per un malaugurato incidente i tuoi file vengono rubati o distrutti? Il fornitore ti risarcisce? E quanto? Lo dico perché di questi tempi la cyber security sta diventando un tema molto caldo.....
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  8. Io non ho mai provato perchè a casa mia la rete va come nell'Africa Sub Sahariana. Quando mi porteranno la fibra, vedrò la luce. In quanto alla tua idea, dipende da i volumi. A me costerebbe una cifra iperbolica e richiederebbe tempi esagerati. Se stiamo parlando del terzo backup, sinceramente io farei anche quello su hard-disk da depositare altrove (a casa di parenti o amici, in cassetta di sicurezza, in ufficio). A che scopo averlo online, per poterlo consultare ovunque ? Con la tua rete, configurando il tuo NAS opportunamente, puoi avere accesso da dove vuoi.
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  9. Il mondo della stampa si sta spostando sul web, quello che riesce a tenere il passo intendo. I periodici di una volta ( Epoca, NG, L'espresso ed altri ) hanno cambiato faccia e target, perché anche il lettore è cambiato. I lunghi reportage risultato di mesi di lavoro ( ricordiamoci le prime pubblicazioni di Salgado o i libri di Terzani, per restare su nomi arcinoti ) sono quasi del tutto scomparsi a favore di operazioni più snelle ed economiche. E' un peccato ma questo passa oggi il convento, e questo credo sia la fonte di nostalgia di Valerio.
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  10. Mah, non credo che questo sposti il discorso - che è più legato ad una definizione filologica che ad una cosa concreta come è la fotografia - in un'altra dimensione. Un reportage fotografico condotto a Ballarò in giorni diversi, durante tutte le stagioni dell'anno, avrà sempre LO stesso soggetto, ma quasi certamente sempre foto differenti. E il confine tra foto puramente di reportage e di street, nella cernita degli scatti di tutto l'anno, sempre più labile. Al fotografo presentarle in un modo o nell'altro, secondo la sensibilità del giorno degli scatti o del giorno della selezione, o altrettanto facilmente, delle richieste del committente se ce n'è uno
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  11. La focale dovrebbe essere figlia del tipo di soggetto che si vuole fotografare. E se si ha ben chiaro quale sia il soggetto da fotografare, si userà di preferenza quella focale che si sarà montata sulla fotocamera ancora prima di uscire di casa. Per tutti gli altri, c'è il 18-300mm...
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  12. Un teleobiettivo vuole un soggetto Uno zoom consente di giocare a far finta di averlo. Anche un telezoom spesso
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  13. "Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”. Perché cito Einstein? Perché lo standard CIPA in quanto standard, ha la stessa valenza, non mi è mai capitato di trovare conferma in questi standard, ameno con le nikon, ma anche con le stampanti. Se lo standard prevede l'uso di 50% di display, dove in Nikon è più assetato per la maggiore risoluzione-qualità-sistema di illuminazione allora ci troviamo a valutare il pesce per come si arrampica sugli alberi. Il modo migliore per valutare è usando, da quello si capisce se lo strumento fa per sé, se servono 4 batterie in una giornata o se una avanza, adirarsi serve poco, come tutte le sterili polemiche che si sentono in giro... prima di criticare è sempre meglio verificare.
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  14. Sono andato ad aprofondire il discorso del control ring degli obiettivi Z. Infatti su tutti gli obiettivi l'anello della messa a fuoco e' programmabile ed oltre appunto mettere a fuoco puo' essere adoperato per regolare il diaframma o compensare l'esposizione.
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  15. Generi Fotografici, qualcosa che nasce dalla necessità di catalogare immagini: Fotografia d'arte Fotografia di guerra Fotografia di matrimonio Fotografia di viaggio Fotografia documentaria Fotografia glamour Fotografia naturalistica Fotografia paesaggistica e potremmo ancora continuare; in tutti i casi nella foto si dovrà percepire un soggetto ed il perché è stato fotografato. A volte serve una descrizione alla foto altre no, poi ognuno si lascia trasportare dall'estro o dai soggetti che più gli piacciono. Quello che ritengo importante per un fotoamatore è trarre piacere, soddisfazione, e riscontro in quello che si propone di fare con lo strumento che più gli è congeniale. Ogni fotoamatore può trovare una sua confort zone in uno qualsiasi dei generi fotografici, per il professionista decide il committente ed il genio gioca in un altro campionato. Questa la mia personalissima opinione.
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