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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 18/03/2021 in tutte le aree

  1. Alla luce di tutto credo di capire che Riccardo pensasse che quel comando di inversione coinvolgesse entrambe le ghiere. Invece non è così: come da definizione riguarda solo la ghiera di messa a fuoco. Così chi usa obiettivi Sigma che in effetti hanno la direzione dell'elicoide opposta a quella Nikon...si troverebbe a suo agio anche con gli Z...
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  2. La quinta tappa di questa serie di articoli sul Giappone (continuo a non seguire l’ordine cronologico) ci porta ad Akita per un altro matsuri, completamente diverso da quelli di Susukino ed Aomori, ovvero il Kanto Matsuri. Il Kanto Matsuri, detto anche Akita Kanto Festival, è uno dei principali matsuri del Tohoku e si tiene ogni anno agli inizi di agosto, dal 3 al 7 per la precisione, nella città di Akita. Il Kantō (il termine significa letteralmente "un palo con lanterne") è composto da un palo di bambù a cui sono appese, a delle barre orizzontali, delle lanterne di carta di riso e ricorda la forma delle piante di riso mosse dal vento e rappresenta la principale attrattiva di questo festival. I kanto vengono suddivisi in 4 categorie a seconda di alcuni parametri rigidamente fissati: Oowaka: lunghezza 12m, peso 50kg, dimensione della lanterna 64*45 cm e numero di lanterne 46 Chuwaka: lunghezza 9m, peso 30 kg, dimensione della lanterna 48*36cm e numero di lanterne 46 Kowaka : lunghezza 7m, peso 15 kg, dimensione della lanterna 48*36cm e numero di lanterne 24 Youwaka: lunghezza 5m, peso 5 kg, dimensione della lanterna 30*21 cm e numero di lanterne 24 La funzione dei kanto è scacciare gli spiriti maligni attraverso offerte e preghiere alle divinità sia buddhiste che shintoiste ed essere così di auspicio per un buon raccolto dei cinque grani (grano, riso, fagioli, Setaria Italica e miglio cinese). L’origine di questo matsuri risale alla metà del 18° secolo quando vennero combinati assieme riti per propiziare buoni raccolti e per liberare il corpo dalle impurità e dagli spiriti maligni. Dal secolo successivo è diventato un evento annuale in cui venivano mostrati i kanto come simbolo di buon auspicio. In tempi più recenti ha iniziato ad avere più rilevanza l’abilità dei portatori di kanto. Le tecniche di kanto, dette "Myogi" si dividono in cinque categorie: Nagashi, Hirate (mano), Koshi (anca), Kata (spalla) e Hitai (fronte). Durante il matsuri, infatti, viene organizzata una gara di kanto (Myogikai o Kanto diurno) che ha lo scopo di "migliorare l'abilità del Kanto nel suo insieme mostrando le abilità dei membri della Società al pubblico e studiando le reciproche abilità" decretando come vincitore il partecipante che dimostra di avere la tecnica migliore e la posizione migliore. Per potervi partecipare i giovani si allenano con l’aiuto degli anziani (si inizia da bambini ad allenarsi) così da perpetuare la tecnica del kanto di generazione in generazione. I gruppi in competizione, 5 membri ciascuno, mostrano una alla volta le 5 tecniche. Le competizioni sono sia individuali che di squadra, con dei limiti di tempo per ogni tecnica e di spazio, in quanto l’esibizione deve avvenire all’interno di un’area circolare del diametro di 6 metri. il vincitore di ciascuna competizione riceve un premio dal Comitato Esecutivo Kanto. Lo spettacolo notturno, che è uno degli eventi principali di questo matsuri e a cui fanno riferimento le foto di questo articolo, si svolge lungo la ‘Chuo Dori street’ ed ha il solo scopo di intrattenere i visitatori mostrando loro le abilità dei portatori di kanto. i cavi lungo il percorso sono messi a protezione del pubblico, servono per evitare che i canto cadano sopra gli spettatori seduti sul bordo del marciapiede. Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Concludo con in breve filmato montato da me. つづく
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  3. In zona rossa il raggio d'azione è limitato. Per fortuna nel mio Comune, Zola Predosa, c'è una piccola oasi formata dal torrente Lavino, popolata da volatili come aironi, folaghe, cormorani. Ho già fotografato questo ambiente con Foveon, Linhof e Nikon, ma con la speranza di riprendere anche la fauna locale e di cambiare un pò la prospettiva, ho acquistato il Nikon 200-500 f.5,6. La resa dell'ottica mi ha colpito, un rapporto prezzo prestazioni veramente conveniente. Ho iniziato nella peggiore delle situazioni: il controluce, dove mostra le corde, ma le immagini sono facilmente corrette in PP. In situazioni di luce ottimale è ottimo, specialmente a 300 mm. Ma lascio parlare le immagini.
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  4. Ne ha già parlato Max Aquila nel suo primo articolo (altri ne seguiranno) : e anche io l'ho comprato per usarlo con i miei vari Nikkor 55/1.2, 50/1.4 e 50/2 S, 105/2.5 tutti pre-AI, il Rokkor 58/1.2 e i TTArtisan 50/0.95 e 35/1.4 ma ci sembra una notizia degna di nota il fatto che Nital - il distributore nazionale di Nikon - abbia deciso di distribuire presso la sua rete di dealer più qualificati questo promettente adattatore che compie il miracolo di rendere autofocus i vecchi e gloriosi Nikkor F. Perchè un distributore di questo calibro con la sua garanzia può fare la differenza. nella confezione, oltre alla garanzia di 4 anni prevista per il programma Nital Vip, troverete anche un manualetto originale in italiano che spiega come usarlo al meglio. E anche questo non è un elemento trascurabile, perchè noi ci siamo dovuti studiare le "scarne" istruzioni barcamenandoci tra un pessimo inglese e un oscuro cinese che è il massimo dell'assistenza concessa dal produttore sul suo sito. Peraltro gli adattatori distribuiti da Nital arrivano già aggiornati con l'ultima versione del firmware, la più performante v. 2.0, a tutto vantaggio della vostra esperienza d'uso. La distribuzione è appena iniziata, per il momento lo potete trovare solo presso un ristretto gruppo di rivenditori specializzati : più avanti la rete di vendita sarà allargata. Per ora rivolgetevi a questi dealer.
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  5. un video a corredo che ho realizzato con le poche clip che avevo a disposizione...
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  6. ah, ora capisco, scusate ero fuori strada come ha immaginato Max Aquila. Grazie e scusate x il disturbo.
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  7. le critiche fatte dai fotografi alla fp vertevano proprio sulla mancanza di mirino. Avranno provato a fare ammenda, senza rinnegare il fattore di forma minuscolo che tanto piace ai giapponesi. L'altro dubbio è l'assenza di otturatore meccanico sulla fp originale che impedisce il sincro-flash a tempi normali temo che anche la macchina costerà mica male (se come sembra ha il sensorone da 61 megapizze). Quindi credo che il prezzo del mirino non sarà un problema. Tanto più che, ai giapponesi piacciono piccole e da usare a braccia tese oppure su treppiedi ... ... farcita di optional per impugnature in legno, in metallo, cage, rig, etc., ce ne sono di tutti i tipi (a prezzi da collezionisti) E poi la fp prima versione è una macchina più che altro da videografi. Insomma, credo che resterà una proposta di nicchia, pensata in primis al Giappone e poi al mondo dei creativi. Comunque appena arriva in Italia me la mandano, quindi ne potrò parlare Io sono incuriosito più che altro dall'idea di sostituirci la resa del Foveon, il resto non conta più di tanto (mica la compro).
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  8. Io ho seri dubbi che anche col mirino riesca a fare dei numeri. A chi serve un corpo del genere senza un minimo di impugnatura, specie con le ottiche Sigma, che proprio piccole non sono.
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  9. Bello utilizzare sto mirino con l'occhio sx per chi non ci sia avvezzo... Perché usarlo col destro farà impugnare la fp come un flauto traverso...
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  10. E' il codice del cavo USB-C -> USB-C fornito con la fotocamera.
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  11. La nuova Sigma fp L e il suo mirino opzionale EVF-11
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  12. Perdonami Riccardo ma faccio fatica a seguirti. Io ho provato adesso. Modalità di messa a fuoco manuale. Giro la ghiera di messa a fuoco verso destra, l'obiettivo mette a fuoco più lontano. Giro la ghiera di messa a fuoco verso sinistra, l'obiettivo mette a fuoco più vicino. Imposto l'inversione della messa a fuoco. Ripeto le operazioni. Giro la ghiera di messa a fuoco verso destra, l'obiettivo mette a fuoco più vicino. Giro la ghiera di messa a fuoco verso sinistra, l'obiettivo mette a fuoco più lontano. Riporto l'inversione della messa a fuoco su OFF e le cose tornano "normali". A te no ?
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  13. Il mio 24-70 si e' difeso comunque bene e l'ha immortalata(ho la foto coperta sul viso). Col 70-200 si sarebbe vista la cellulite che, la concorrenza( mogli) avevano notato seppur a 80 mt.invidia femminile? loro dicono di no, semplice constatazione della realta'
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  14. Mi pare che sia decisamente meno marcata la differenza partendo dalla foto che abbiamo (la proporzione è stata ricavata non dal diametro del 24-70/2.8 ma dalla larghezza della slitta flash che è sullo stesso piano del corpo macchina : sulla "squadrosità" del ponte superiore, bisogna ricordare che le Z sono più sottili delle D. Quindi al netto dello spazio per il display superiore (un must per le Nikon professionali) non c'è molto agio per curve e smussi.
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  15. ... e soprattutto non fare i minchioni con la Z8. Che se fosse come la D700 per la D3, venderebbe in rapporto di 3-4 a 1 rispetto alla Z9. Ma qui siamo nell'annuncio dell'annuncio. Una cosa utile per non far scappare i buoi ma che alla lunga ti si ritorce contro perchè crea più aspettative del necessario. Come è stato per Z6 II e Z7 II che si sperava fosse molto, molto di più di quanto sono in effetti (belle macchine ma soltanto la versione matura di un prodotto del 2018.)-
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  16. Per me la collocazione di questa Z9 è chiarissima, sia per il prezzo che per le caratteristiche. E sono abbastanza convinto che se, per ipotesi, la Z9 viene annunciata ufficialmente a settembre 2020, entro Marzo 2021 avremo anche la Z8.
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  17. E siccome per scaramanzia non voglio aprire una discussione appositamente, ma per ricordare di prestare la massima attenzione alla prevenzione di questa infezione, che non guarda alla data di nascita di nessuno... ne approfitto per invitarvi a sostenere con il pensiero, anche il nostro grande amico Mudmad, anche lui ricoverato per Covid19: pur essendo la roccia che sappiamo...
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  18. Si sta chiudendo il 2020, anno di relativa reclusione con poche possibilità di sfogo usuali, anche per mancanza di soggetti disponibili, almeno da parte mia. Però ricchissimo di occasioni di provare materiale fotografico Nikon (e per Nikon) che ci sono state comunque offerte dai nostri partner e che hanno generato acquisti. Ne ho scritto nei vari articoli ma vorrei in questo blog fare una riflessione su quanto mi è capitato in mano, così a distanza, riportando a freddo le mie impressioni. *** Il 2019 si è chiuso con lo straordinario Noct Nikkor Z 58mm f/0.95 e il 2020 si è aperto con lui. Le mie impressioni restano vivide ed indelebili. Non ho mai provato un obiettivo così e credo che non avrò tempo per sensazioni equivalenti. Magari simili, si, ma non di quel livello. Il Noct fa specie a se, rappresenta in sintesi quanto Nikon è capace di fare oggi in campo ottico e chiude/riapre una parentesi grigia, di prodotti per reflex mediocri, intervallati da rare gemme. Ma nessuna di questo livello. un manichino in una vetrina. E' il 6 gennaio 2020, fa un freddo cane a Como. E' mattina presto e in giro ci sono solo io. Qui su Z7 il Noct è ovviamente tutto aperto. Scatto ad 1/160'', ISO 140 bastano per avere una presa ferma. Gli altri manichini dietro al primo sono del tutto liquefatti. Come la cattedrale di Como, dietro a queste luci natalizie : Il Noct rappresenta la nobiltà di rango. Quella verso cui nessun arricchito potrà mai tendere. Obiettivo che è bene resti per pochi perchè non è bene che questo strumento di piacere fotografico finisca in mani volgari. *** E' solo il 24 gennaio e già vediamo il primo prodotto nuovo dell'anno. La nuova reflex Nikon D780 che rappresenta la sintesi tra le Nikon Z (la Z6) e le reflex (la Nikon D750). Un ponte che apre possibilità da esplorare a chiunque abbia un pò di fantasia e sappia servirsene per fotografare. questi sono i due cuccioli di casa impegnati nella loro occupazione principale : giocare spensierati mentre questo è quello stronzone dell'ingegnere di Novara che invece ha impegnato il 2020 per raggiungere il record di assenze da Nikonland, nonostante ad inizio anno lo avessimo inserito in redazione un ritratto commovente, complice la qualità assoluta del Nikkor F 105/1.4E, ripresa in modalità mirrorless con riconoscimento del viso del soggetto : in pratica come avere una Z6 ma utilizzare obiettivi Nikkor F senza FTZ ! *** Ho detto di essere ancora impressionato dalla qualità unica del Nikkor Z 58mm ma in febbraio ho il mio unico contatto con l'unico zoom che sinora mi ha lasciato senza aggettivi e senza superlativi. Sarebbero sprecati per definirlo. Il Nikkor F 180-400/4 TC non è solo uno zoom, è un intero arsenale pensato per quei - pochi, visto che costa come una motocicletta - fotografi sportivi o fotonaturalisti che hanno la necessità di avere una lunghissima escursione focale senza mani cambiare alcunchè del proprio setup, nemmeno dover inserire un teleconverter. Perchè questo è integrato e si inserisce nel percorso ottico con una semplice click. La qualità costruttiva é sensazionale ed ai massimi livelli ma ciò che colpisce è il livello assoluto di qualità d'immagine che abbaglia, lascia senza fiato. *** Era ancora febbraio e appena gli ultimi giorni prima del lockdown avevo l'occasione di provare la piccola ma carinissima Nikon Z 50 e i suoi due obiettivi DX nel kit di valutazione in valigetta a prova di attacco NBC con tutto il necessario per divertirsi che io ho utilizzato nel quadrilatero della moda a Milano facendone anche un articolo internazionale : *** Sempre in febbraio, il primo contatto con l'EYE AF automatico per gli animali domestici, qui alla prova delle mie furie ! *** Ma neanche un attimo di tregua e giusto ad inizio marzo, in anteprima assoluta due prodotti appena annunciati che però saranno distribuiti solo a partire da fine estate/autunno. Il Nikkor Z 70-200/2.8 S e il Nikkor Z 24-200 obiettivi tanto eccellenti che ho comperato per il mio arsenale personale. con il Nikkor Z 70-200/2.8 ho fatto alcune delle mie foto più belle dell'anno, mentre con il Nikkor Z 24-200 faccio adesso tutto lo still-life della mia rinnovata passione per il modellismo militare in scala : Nikkor Z 24-200@80mm, f/11 Nikkor Z 70-200/2.8 S @200mm, f/2.8 *** Tubi di prolunga Meike nativi per Nikon Z in marzo. C'è aria di primavera e le api sono già in attività sui primi fiori. Nikon Z6, tubi Meike, Nikon FTZ, Sigma 135/1.8 ad f/4m 1/4000'', ISO 1100 *** In marzo faccio anche la conoscenza con il software di stacking Helicon Focus che insieme al programma di controllo remoto della fotocamera Helicon Remote diventano i miei standard di tethering per ogni riproduzione *** era arrivato da qualche mese ma non l'avevo usato, il Godox FV200, luce continua LED insieme a flash. Strumento sensazionale : Nikon Z50 con Nikkor Z 70-200/2.8 S ad f/2.8 e 200mm, luce di schiarita in controluce con Godox FV200 *** All'inizio di maggio arriva la NIkon D6, ultima ammiraglia reflex l'ultima ammiraglia con sopra uno splendido Nikkor-S 5cm f/1.4 modificato AI 51.200 ISO e non sentirli *** con la compatibilità delle Nikon Z verso le nuove schede CFExpress ho fatto un milione di test di lettura e scrittura di queste schede con 3 diversi lettori *** Uno dei primissimi obiettivi universali per attacco Nikon Z : il Viltrox 20mm f/1.8 che da pochissimo ha messo a disposizione anche il primo obiettivo AF per Nikon Z, un bel 85/1.8 a quanto ci dicono. *** Siamo intanto arrivati in agosto ed ecco a noi la Nikon Z5 in anteprima mondiale Nikon Z5 e Nikkor Z 70-200/2.8@200mm La Nikon Z5 è una vera Nikon Z, una differente offerta, non una offerta inferiore, rispetto alla Z6. Ed é la prima Nikon Z full-frame ad arrivare con doppio slot di memoria e schede SD alla portata di tutte le tasche. *** Settembre si apre con la consegna ufficiale del Nikkor Z 70-200/2.8 S e dei suoi teleconverter, qui in fotografia di famiglia : Nikon Z7 con Nikkor Z 70-200/2.8@400mm f/5.6 in luce naturale *** il TTArtisan 11mm f/2.8 che però lascio a Max perchè io un fisheye non so da che parte si guarda ... *** il bel TTArtsan 35/1.4 per Leica M qui provato in macro con tubi di prolunga *** Ed infine, i botti di fine anno : Nikon Z6 II, Nikon Z7 II e Nikon MB-N11 il mio piccolo amico che mi ha lasciato appena giunta la Z6 II l'unboxing della Z6 II *** Ma soprattutto l'anno si chiude con il fantastico Nikkor Z 50mm f/1.2, una vera replica del NOCT Nikkor che mi aveva messo "in crisi" lo scorso Natale e che qui con la nuova Z7 II da il meglio di se l'anno si è chiuso come era cominciato con uno straordinario "normale" Nikkor. *** Quindi sarà stato un anno difficile e particolare ma Nikon ha fatto la sua parte, Nital la sua in modo eccellente e Nikonland non si è tirata indietro mai, in nessun momento, nonostante le difficoltà
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  19. Il sistema Nikon Z sta per compiere, appena, due anni. Ma sinora è stato sviluppato con forza da Nikon, nonostante le difficoltà economiche indotte da un mercato che nell'ultimo trimestre si è contratto di quanto Sony si attendeva fosse possibile solo nei prossimi 3 anni (meditate su questa valutazione che viene da Sony, non da Nikon o da Canon che sono ben consce di dove siano sedute). Abbiamo avuto ben 4 corpi e ce ne attendiamo altri due, ancora più prestanti per l'autunno. Sono sicuro che Covid19 e Covid20 permettendo, Nikon approfitterà dello spostamento delle Olimpiadi di Tokyo al 2021 per lanciare almeno una macchina high-end l'estate del 2021. E magari un'altra macchina APS-C per completare il quadro dell'offerta lato middle-market. In più ci sono in uscita altri due obiettivi per questo fine 2020 e altri 8 sono attesi in roadmap per il 2021. Ma perchè un sistema funzioni e sia commercialmente appetito, deve essere pieno di .... tentazioni per la clientela. E' vero che la tendenza del fotografo medio è quella di acquistare un solo obiettivo, massimo 2. Ma è altrettanto vero che spesso se in listino non c'è l'obiettivo che quel fotografo si attende possono capitare cose spiacevoli del tipo : aspetto che esca il tal obiettivo mi rivolgo ad un altro fornitore che offre già gli obiettivi che voglio cambio passatempo e mi do alla pesca con la mosca Certo è dura fare tutto da soli, visto che Nikon (come Canon) ha scelto di tenere ben protetti i segreti delle Nikon Z e in particolare dell'attacco Z Mount in modo da impedire o rallentare al massimo l'uscita di ottiche compatibili da produttori giapponesi (Sigma e Tamron) o cinesi (Viltrox) e coreani (Samyang) che evidentemente vedrebbero bene la possibilità di ripartire i costi di sviluppo su più potenziali clienti oltre a Sony. Ma è indubbio che la partita strategica per Nikon si gioca tutta in questo triennio, con il 2022 che potrebbe essere decisivo in un senso o nell'altro. Se io fossi il Direttore Commerciale di Nikon Ho qualche anno in più del necessario ma l'esperienza c'è tutta. E se io avessi quel ruolo (cui non ambirei affatto, preferisco fare il nikonista, mi sento più rilassato così ) avrei perfettamente chiaro cosa chiedere alla divisione di progettazione e su cosa mi spenderei il budget disponibile, lottando con le unghie e con i denti per avere un extra-budget da quelli della contabilità già nel 2021. Perchè secondo quello che sappiamo il sistema Z ha svariati punti deboli ed oscuri, senza voler nemmeno anzi-tempo andare ad occupare la fascia ultra-high-end che per il momento resta saldamente ancorata a Nikon D6 e relativi superteleobiettivi, nessuno dei quali NON FUNZIONA su Nikon Z Full Frame/FX Ok, il nuovo Nikkor 24-50/4-6.3 sarà come dice Ken Rockwell, l'obiettivo "più noioso" del mondo ma è perfettamente assortito con la Z5. Piccolo e compatto, relativamente poco costoso. Equivalente al 16-50/3.5-6.3 della Z50 in formato DX. Ma per la Z50 è disponibile già dal giorno zero il compagno tele 50-250/4.5-6.3, mentre per la Z5 (ma anche per Z6 e Z7) manca colpevolmente uno zoom tele di fascia media: quel 24-105/4 che sembra essere il MUST per tutti i fotoamatori (e non solo loro) del mondo. Senza andare necessariamente a scomodare l'ovvio 70-200/4 che gli altri marchi hanno già da tempo in catalogo e che avrebbe dovuto essere messo in produzione già ad inizio 2019 con il 14-30, uno zoom equivalente al 70-300/4.5-5.6 AF-P disponibile da 4 o 5 anni sulle reflex potrebbe essere sufficiente. E' indubbio poi che non ha molto senso pensare che chi è tanto sensibile al prezzo da puntare alla Z5, poi debba acquistare obiettivi a focale fissa che costano quasi come il corpo macchina. Un 50mm f/2 di prezzo più contenuto di quello del 50/1.8 S sarebbe necessario, come forse anche i due pancake promessi al grande pubblico, quello del mirrorless=piccole dimensioni. Se per questioni di budget non fosse possibile farlo subito, almeno anticipare il 50/2.8 Micro che potrebbe svolgere - se prezzato umanamente - il doppio ruolo. Formato APS-C/DX Ci dicono che le vendite della Z50 vanno bene e non stentiamo a crederlo, è una piccola fuoriserie se confrontata con le noiose 100 edizioni di D3x00 e D5x00. Ma come quelle, mancano opzioni di obiettivi oltre i due in kit, belli e compatti ma maledettamente bui. E certo il 18-140mm in roadmap per l'anno prossimo, riedizione certamente migliorata dell'equivalente da reflex già a catalogo da anni, non cambierà le cose. Per la Z50 e le future altre Z in formato ridotto sono disperatamente necessari almeno un paio di fissi luminosi, tipo un 35/2 e un 16/2.8, da 195 grammi e massimo 250 euro cadauno. Prodotti in massa in Cina si venderebbero abbastanza facilmente perchè ognuno capisce che non si può fare tutto con un obiettivo che a 35mm apre al massimo ad f/4.5 e nemmeno si può pretendere che chi compra un corpo da 800 euro salvo sconti, poi debba prendersi un 20mm o un 85mm da più di 1000 euro. Perchè puntando a quegli obiettivi, si sarà già comprato una full-frame. Lato supergrandangolare, ok, c'è l'opzione 10-20mm AF-P su FTZ ma l'intero concetto di FTZ applicato a Z50 e in futuro Z30 o Z40 è farraginoso: su Nikonland diremmo...non praticabile. Io non credo che un equivalente del 10-20 in formato Z, da prezzare allo stesso livello e con prestazioni similari sia uno sforzo immane. Riserviamo quindi l'operato dell'ottimo (appena rinnovato nel fw) FTZ all'uso necessario con i supertele F, quelli che fanno ancora la Gloria del sistema Nikon, da sempre. Flash Nikon di fatto non ha più un sistema di flash nativi. I vari SB500-SB700 sono obsoleti sotto tutti i punti di vista. E "l'ammiraglio" SB-5000, unico flash radio, è out-of-scope su una Z. Peraltro è complicato da mettere in batteria e surclassato da tanti flash cinesi che costano un quarto o un ottavo del suo prezzo. Commercialmente introvabili peraltro i necessari trigger: costosissimi. In più, sappiamo bene che l'illuminatore ad infrarossi funziona con i sensori AF delle reflex ma per le mirrorless ci vuole luce bianca. Un paio di flash sarebbero necessari, abbandonando definitivamente il CLS per un sistema radio moderno e soprattutto facile da mettere online, senza entrare in stupidi menù interni, con un normale trigger da slitta come fanno gli altri. Nikon potrebbe benissimo optare per una collaborazione con una società esterna che produca quanto necessario per conto proprio, passandole i protocolli in esclusiva. Attenzione, non sto dicendo di renderli pubblici ma di delegare lo sviluppo ad altri, secondo le proprie specifiche. Accessori I sistemi mirrorless sono particolarmente versati per video e time-lapse. Operazioni molto dispendiose lato energetico. La trovata della EN-EL15c che - salvo verifica- si ricarica via USB-C durante le operazione è geniale. Ma ciò non toglie che sia necessario un sistema di alimentazione più universale via dummy-battery e batteria di grande capacità esterna. Se i cinesi non le fanno di loro iniziativa, perchè non commissionarle direttamente ? Stesso discorso per quanto riguarda il fronte telecomandi di vario genere e tipo. E' tecnologia abbondantemente disponibile a basso costo. Impensabile l'assenza in ogni corpo macchina, almeno del ricevitore IR per il semplicissimo scatto remoto ML-L3 Anche qui, se costa troppo produrli in casa per venderli a prezzi convenienti per l'utente, si troverà un partner disposto a farli esternamente. Tra gli accessori ottici, importantissime novità vorremmo introdotte sul campo delle lenti addizionali di livello pari a quello delle ottiche su cui verranno montate, dai diametri confacenti alle nuove dimensioni delle lenti frontali, da 67,72,77,82mm e potenze variabili da una a tre diottrie: perchè doverci rivolgere su questo ambito a costruttori terzi? Prossimi Corpi Da due anni ci siamo risolti ad acquistare basette e cage di terzi, per proteggere e/o convenientemente assicurare in standard Arca-Swiss i corpi macchina Z. Rumors recenti hanno mostrato ulteriori modelli: possibile che Nikon non si convinca a rendere un servizio agli utenti che ormai da tempo hanno adottato quello standard per ragioni di comodità e sicurezza? Allo stesso tempo ci auguriamo di vedere spuntare sui nuovi corpi macchina (o su alcuni di essi) un monitor posteriore orientabile a 360° e richiudibile, come da tempo presente sulle reflex della serie 5xxx, accessorio che ne ha determinato il successo di vendita rispetto le serie inferiore. Nel complesso non sarebbe come organizzare un viaggio su Marte, semplicemente raffinare l'offerta, chiudendo i buchi ed aumentando le opportunità di vendita. Perchè è criminale avere delle potenzialità e non riuscire ad esprimerle del tutto per carenze tutto sommato non così ambiziose. E voi che ne pensate ? (se ne pensate qualche cosa, ovviamente).
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  20. Concordo ... su tutto il ragionamento ... aggiungo solo con modestia , la dotazione di un GPS (12€) a bordo ... vero che per ora non serve, ci vorrà del tempo per viaggiare !! (sigh). E la possibilità di avere cartelle diverse giornaliere, magari nominate in automatico, sulla memorie.(due righe di programma).
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  21. Mantenere il primato: Questa frase mi ronza in testa da quando Mauro mi ha detto “provala e dimmi che ne pensi”. Sì perché è difficile oggi darsi una spiegazione al lancio di una reflex di fascia media, oggi che la tecnologia delle fotocamere Mirrorless non è più un’ipotesi ma una realtà in veloce evoluzione. Allora credo che non ci sia altro nella scelta di Nikon se non la chiara intenzione di affermare il primato nelle produzioni reflex, dispositivi che indubbiamente hanno consentito alla fotografia di diventare semplice ed intuitiva La Nikon D780 è una macchina leggera, si impugna bene ed ha un buon mirino ottico. Il display posteriore fa la differenza, lo dico subito, questa reflex ha una marcia in più grazie allo schermo posteriore touch e ad una gestione del live view mutuata dalla tecnologia Nikon Z. Ciò significa, nella pratica, poter utilizzare tutti gli obiettivi F in una modalità molto simile a quello che offre la Nikon Z6, senza però dover ricorrere al tubo FTZ. In altre parole, l’autofocus è gestibile a tutto formato e può azionare anche gli obiettivi AF ad accoppiamento meccanico, permettendo così di estrarre il massimo della qualità ottica ottenibile da qualsiasi vetro Nikon AF ed eliminando gli errori di front e back focus che affliggono tutte le riprese reflex. Nel pochissimo tempo a disposizione (effettivi un giorno e mezzo) ho deciso di provare questa fotocamera nel tipo di riprese che conosco e pratico da tanti anni, situazioni che spingono al limite macchine, obiettivi e fotografo. La stagione invernale, qui nella bassa, non aiuta molto, ma sul greto del fiume a tirar notte non c’è fotocamera che non si arrenda. Ho voluto provare la D780 per scoprire se queste tecnologie possono spostare un po’ più in là l’asticella. Ho montato la D780 sul 600 mm per verificare la reale praticità d’utilizzo del suo nuovo autofocus in live view ed il risultato è stato veramente incoraggiante. Il live view autofocus si è rivelato effettivamente preciso e veloce, ma soprattutto lo scatto da display mi ha dimostrato quanto sia valido in termini di riduzione delle vibrazioni. Le immagini che mostro sono jpg on camera, ottenute quindi senza alcun intervento in PP. Il sensore FX da 24 MP è molto generoso in termini di gamma dinamica ed efficace anche nel contenimento del rumore da alti iso e da pose lunghe. Nikon D780 ob.600mm exp 1/160 f/9 iso 160 Il Bilanciamento del bianco Auto è ottimo, tanto efficace che ho provato ad escluderlo per vedere quale dominante effettivamente stava correggendo e come esegue il compito. Nikon D780 ob.600mm+TC14eII exp 1/160 f/5.6 iso 200 Ho deciso di escludere il bilanciamento del bianco Automatico, volevo registrare la tonalità fredda e umida di questo luogo. L’appostamento in capanno è un gioco di probabilità, una puntata non proprio al buio, ma quasi. Speravo di inquadrare le Gru che scelgono questo angolo di parco per trascorrere la notte, ma lo stormo mi ha scavallato posandosi qualche centinaio di metri più a monte. Le impronte dei trampolieri sulle barene sembravano fresche, un indizio utile per scegliere dove posizionare il capanno, un indizio appunto e non una certezza. Poco prima del crepuscolo ho scorto un movimento lontano a sinistra, un cinghiale al guado; nonostante fosse lontano ho puntato ugualmente il tele su quel puntino scuro. Nel buio crepuscolare il cinghiale si muoveva veloce, non riuscivo a seguirlo in live view con la necessaria precisione, era troppo piccolo nell'inquadratura o il mio dito è troppo grosso. Così ho portato l’occhio al mirino, la mano destra ad impugnare la fotocamera e la sinistra alla frizione della testa a sfera. Nikon D780 ob.600mm exp 1/200 f/5.6 iso 800 Crop 100% I sensori centrali della fotocamera non hanno sbagliato anche se il cinghiale anche se era un puntolino scuro nell’aria nebbiosa. Lo scatto della D780 è morbido e ben ammortizzato, peccato che il mio pollice, sul dorso della fotocamera, non trovava il joistick di posizionamento mira di messa a fuoco. Bizzarramente Nikon ha eliminato il joistick lasciando solo i quattro pulsanti cursore che, comunque, il mio pollice faticava a trovare perchè sono un po’ più in basso rispetto alla D800 o alla vecchia D3. La giornata è finita il cinghiale s’è dileguato, non mi restava che testare una posa lunga ad alti iso. Nikon D780 ob.600mm exp 1/15 f/4 iso 2500 Nikon D780 ob.600mm exp 1/15 f/4 iso 2500 crop 100% Nikon D780 ob.600mm exp 1/13 f/4 iso 10000 crop 100% Sono arrivato a 10000 ISO con tempi più lunghi di 1/15s ad f/4. Con questa scarsa luce l’autofocus della D780 si arrende, anche l’ottimo live view diventa impraticabile specialmente indossando i guanti e le moffole. Va detto che la mia D500 aveva già alzato bandiera bianca una ventina di minuti prima. Insomma, sono mancate solo le gru. -------------------------------------------------------------------------- 4 ore in un capanno sono troppo poco per conoscere una fotocamera, per capirne la reale potenzialità, così è stata occasione per togliere ruggine e ragnatele dalle racchette da neve. Il Parco del monte Avic in Valle d’Aosta è a breve distanza ed offre escursioni semplici, piacevoli e sicure, anche in pieno inverno. Per questa escursione ho scelto lo zoom grandangolare Nikon AFs 18-35/3.5-4.5 ED-G che è compatto ed estremamente leggero, inoltre consente di montare i filtri diametro 77mm utili a proteggere la lente frontale da abrasioni sporco ed acqua; in questa occasione si è rivelato un dettaglio molto utile. Nello zaino hanno trovato posto anche un obiettivo macro e il fantastico Nikon 300/4 PF, il teleobiettivo più versatile che abbia mai usato. Anche in questo caso mostro solo i jpg prodotti dalla fotocamera. Fotografare sulla neve non è semplicissimo. Non esiste sistema esposimetrico in grado di compensare il bagliore accecante della neve ed anche la moderna D780 richiede l’intervento del fotografo. Per rapidità ho scelto di impostare la fotocamera in A (priorità dei diaframmi) e mantenere gli ISO fissi a 125 praticamente per tutta la giornata, modulando la necessaria sovraesposizione con il pulsante di staratura. Il display posteriore, per quanto bello e preciso, in queste occasioni risulta inutilizzabile a causa della fortissima luce ambiente. Il mirino ottico torna ad essere il riferimento unico per l’inquadratura. La Nikon D780 si è rivelata molto scattante direi “smart” ho dovuto solamente fare un po’ di attenzione nel premere il pulsante di staratura che, pur essendo accanto al pulsante di scatto quindi a portata di indice, è piuttosto piccolo e difficile da comandare indossando i guanti. L’esposimetro della D780 mi ha dato la sensazione di voler tendere alla sottoesposizione, i valori di staratura con cui ho scattato sono variati da + 0.7 a +1.7. Sorprendente la qualità del bilanciamento del bianco automatico ben rappresentato in questi scatti jpg dove la neve mantiene la sua dominante fredda. Molto piacevole il rendimento tonale in grado di conservare dettagli visibili non tanto nelle ombre, quanto nelle alte luci dove, normalmente, si ha la maggior perdita di informazione. In ripresa ottica risulta effettivamente limitante il campo in cui sono confinate le mire di messa a fuoco, viene naturale cercare di spingere il cursore verso i bordi dell’inquadro, ma non si può, per farlo occorre il live view e sulla neve non si vede un H. Per la cronaca: domenica 3 febbraio 2020 a duemila metri di quota PIOVEVA. Se ancora c’è qualcuno che nutre dubbi sul cambiamento climatico in atto, lo inviterei volentieri in crociera, a Novembre, lungo il passaggio a Nord Ovest. Le mie conclusioni La Nikon D780 è una fotocamera moderna che offre funzionalità simili ad una Mirrorless, ma che conserva impostazione e modalità di utilizzo tipiche di una reflex. L’autofocus è veloce, in live view è a tutto formato ed offre il riconoscimento dell’occhio, ma va tenuto conto che l’uso del display posteriore è praticabile solo in ambienti non fortemente illuminati e SOPRATTUTTO per i presbiti è mandatorio portarsi sempre gli occhiali “da vicino”. Per il mio modo di fotografare avrei preferito un mirino ottico più ampio, stile D850, ed una disposizione dei comandi come….la D850. Nel complesso sono rimasto veramente colpito dallo scatto da touch screen in live view che consente VERAMENTE di cavare il massimo che un qualsiasi obiettivo F può offrire. L’eliminazione dei difetti di messa a fuoco introdotti dalle tolleranze del mirabox e l’abbattimento delle vibrazioni permettono questo miracolo, qualcosa che nessuna reflex fin ora ha mai potuto dare. un saluto da un nikonlander che adesso torna a lavorare se no se lo mangiano vivo Valerio Brustia per Nikonland 2020
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