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Silvio Renesto


Silvio Renesto

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All'origine si pensava di non inserire me, Max e Mauro in quanto già ben presenti sul sito e far spazio ad altri.  In un secondo tempo, visto il successo del blog -merito dei contributori con le loro storie interessanti e  foto di ottimo livello, grazie davvero- si è pensato di farne un libro. Un libro sui Nikonlander che non parli di chi lo ha fondato o di chi contribuisce alla redazione sarebbe però  "monco". Già che  si fa per il libro, ci è sembrato carino aggiungere le nostre interviste  anche al blog così che l'uno sia realmente lo specchio dell'altro.

Per cui eccomi qui. 

 

Raccontaci qualcosa di te

Sono nato nell’hinterland milanese e ahimè, lì sono rimasto, quale cozza sullo scoglio. Sposato, tre figli (ormai adulti) e un gatto. Vado per i sessant'anni (età anagrafica, quella mentale spesso non supera gli otto). Ignorando i saggi consigli di chi mi voleva commercialista, ho seguito i sogni e mi sono Laureato in Scienze Naturali. Dopo un po’ di anni in cui ho fatto l’insegnante di scuola media, il pubblicista scientifico, l’illustratore di libri di testo, il correttore di bozze, senza mai “mollare” la ricerca scientifica… sono riuscito ad entrare all'Università. Mi occupo di morfologia funzionale in Paleontologia (partendo dalle ossa ricostruire come erano e cosa facevano gli animali),  mi piace moltissimo discutere, cercare, spiegare, per cui faccio anche divulgazione.  Sono specialista di rettili preistorici ma non di dinosauri (anche se qualche volta i dinosauri li fotografo!).

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Quando e come ti è nata la passione per la fotografia?

Mi è sempre piaciuto creare immagini, ho cominciato col disegno. Ai tempi del liceo avevo un amico appassionato di fotografia in bianco e nero, ottimo ritrattista e fotografo di street, che sviluppava e stampava le foto nel bagno. Passavamo interi pomeriggi a casa sua a sviluppare e stampare (per fortuna aveva due bagni!). Lì credo abbia cominciato a germogliare la piantina della passione fotografica. Verso il secondo anno d’Università mi sono potuto comprare una reflex (una piccola, graziosa Pentax Mx con una leggera ammaccatura sul pentaprisma) corredata di 28 e  50mm, a cui ho aggiunto l’80-200mm f4 e, qualche tempo dopo, il mitico 300mm f4 “star”. Il National Geographic aveva appena pubblicato una piccola guida alla fotografia che pur nella sua essenzialità, era molto ben fatta; leggerla mi fece venire la voglia di imparare e sperimentare. E’ cominciata così.

La fotografia (come il disegno), si è rivelata molto utile anche per il lavoro all’Università, specialmente ai tempi della pellicola, mettendomi in grado di realizzare in autonomia le illustrazioni dei miei articoli professionali.


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Qual è il tuo genere preferito oggi?

La fotografia agli animali, piccoli e grandi. Sono sempre stato appassionato di natura e quando, col 300mm f4 “star” ho inquadrato la mia prima garzetta nel mirino della Mx (ero al Parco dell’Uccellina, nascosto in mezzo a quei cespugli detti “stracciabrache” per un valido motivo) è stata un’epifania. Ancora oggi provo la stessa gioia e meraviglia nell’incontrare gli animali in natura, sono felice come un bimbo. La fotografia ferma quei momenti e me li fa rivivere ogni volta che riguardo le foto. La fotografia mi permette anche di condividere con gli altri queste emozioni ed è bello.

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La fotografia ravvicinata, cioè la macro non troppo spinta, mi affascina moltissimo: vedere cose che ad occhio nudo ti sfuggono, creature che altrimenti non riusciresti mai a cogliere in tutta la loro bellezza e particolarità. Le libellule sono i soggetti macro che preferisco. Belle e micidiali predatori. Ho fatto un libro fotografico su di loro.

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Ma non c’è solo la fotografia naturalistica, Se ho la fotocamera con me, fotografo tutto quello che mi emoziona, mi incuriosisce o mi diverte, situazioni singolari, contrasti, inquadrature che raccontino una mini storia. Mi piacerebbe molto diventare un bravo fotografo di street, ma non mi applico abbastanza.

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E quando hai iniziato?

Fotografavo un po' di tutto, compreso il ritratto e il paesaggio. Ero attratto dall'atto di inquadrare e comporre, di incorniciare nel mirino qualsiasi cosa mi ispirasse, persone, cose, animali, viste di montagna e borghi medioevali di Umbria e Toscana. Conservo ancora tonnellate di diapositive di quei tempi. Con gli anni mi sono sempre più concentrato sugli animali e gli altri generi sono passati in secondo piano.

 

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Scansione

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Scansione da diapositiva

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Scansione da diapositiva

 

Nikon perché? Un caso o una scelta?

 Ancora un incontro (Karma?!). Erano gli anni Ottanta e stavo cercando di attrezzarmi meglio per la caccia fotografica; ritrovai quasi per caso un compagno di scuola che non vedevo da anni, diventato Nikonista accanito. Mi fece conoscere le ottiche Nikkor e ne fui conquistato. Mi procurai una  FM2  (tendina a nido d’ape) e una  FE2, più  un 28  e un 50, tutto usato,  poi andai da Sansò, mitico negozio di via Broletto a Milano, e scambiai  (purtroppo non alla pari) tutta l’attrezzatura Pentax/Ricoh con un 300mm f4.5 If ED e un 105 f2.8 micro-nikkor. Da lì in poi è storia.

 

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Come ti trovi? Cosa ti manca?

Mi trovo benissimo, sarà per l'abitudine, ma l'ergonomia delle fotocamere Nikon, dal livello medio in su è secondo me impagabile.  Dalla FM2 degli inizi alla D500 che ho adesso, non ho mai posseduto una reflex Nikon con cui non mi sentissi a mio agio e ne ho avute veramente tante. Unica eccezione, se vogliamo, è stata la D70, in cui le vibrazioni dello specchio erano registrabili dai sismografi; in macro occorreva stare molto, ma molto attenti.

Se ci sono limiti, di solito sono miei più che dell’attrezzatura. Quello che mi manca veramente è un tele macro degno di questo nome. Il 200mm f4 AfD ED otticamente è/era favoloso, ma per il resto è arcaico. Il 180 f2.8 Sigma è molto buono, ma è troppo grosso per essere pratico; il 150 f2.8 Sigma è buono, ma al limite inferiore della lunghezza focale che mi interessa. Sogno un Nikkor 200 mm f4 o un 180mm f3.5/4 AfS VR di concezione moderna.  

Per il lavoro, in cui la resa dei dettagli è fondamentale, apprezzo moltissimo anche la SIGMA Sd Quattro H.

 

 

Oltre alla fotografia hai altre passioni o interessi?

Tante, forse troppe.

Lasciando da parte la natura, l'altra mia grande passione sono le arti marziali tradizionali. La fotografia e le arti marziali litigano sempre fra loro per il primo posto. Ci sono periodi in cui trascuro una per l'altra e viceversa.

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Ho cominciato col karate verso i diciott’anni, per poi approdare agli stili cinesi, con in mezzo un po' di tutto (comprese alcune ingessature). Ho anche un diploma di istruttore che giace in un cassetto. Continuo a praticare, ma oggi combatto soprattutto l’avversario più pericoloso, il tempo che passa, lui non perdona.

Leggo moltissimo, amo andare al cinema e mi piacciono i fumetti d’autore (ma non i manga) e quelli umoristici. In Francia, dove c’è un vero culto, se entro in un negozio di fumetti mi devono tirare fuori a forza.
 

 

Fotografi i soggetti o gli oggetti di queste altre passioni?

Quasi mai. Ho fatto un piccolo portfolio sul Tai Chi Chuan nei parchi a Milano, e qualche volta ho fotografato i miei compagni di pratica nelle dimostrazioni pubbliche, ma niente di più.

 

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Qual è la foto, o il portfolio, il progetto fotografico da te realizzato a cui sei più affezionato?

 La mia piccola-grande spedizione in Centro Italia in cerca della Lindenia tetraphylla, una delle libellule più belle che ci siano. Rara in Italia.

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Un altro progetto che mi ha dato soddisfazione è stata la realizzazione di una mostra con dei close-up "astratti" di forme fossili,  qualcosa di diverso. La mostra ha anche avuto un discreto successo.

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E in futuro?

Continuerò a fotografare la natura, ma non solo, ho intenzione di tornare a variare i temi.

 Sto portando avanti anche un progetto sui gatti di strada, una specie di fotografia di street.

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I gatti hanno personalità e carattere, non sono facili, ma quando riesci a conquistare la loro fiducia, è bellissimo. I gatti di strada  hanno uno sguardo indurito dalla vita difficile, diverso da quello dei gatti casalinghi.  E’un progetto che mi sta a cuore, ma ho veramente poco tempo per cercare i soggetti, così va avanti molto lentamente.

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15 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Ciao capo. Benritrovato.

Dando dentro Il 300/4 star hanno avuto il coraggio di chiederti il conguaglio. Sanso' ha chiuso da qualche anno, capisci perché non ho pianto? Arvetzi

Grande Silvio!

adesso 500/5.6 pf e dai giu' a fotografare abbestia

Modificato da Valerio Brustia
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  • Nikonlander Veterano

Ben ritrovato anche da parte mia.

Belle le tue foto naturalistiche. E da appassionato di street posso dirti in tutta tranquillità che alcuni scatti non sono affatto male, e che dovresti perseverare se davvero ti piace il genere e vuoi migliorare, perché hai la dote più importante, l' "occhio fotografico".

Oppure puoi rimanere a quello che dicevano di me i prof ai tempi del liceo: sarebbe capace ma non si applica... :marameo:

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  • Nikonlander Veterano

Ciao Silvio. Ho letto con vero piacere la tua storia. Le foto, magnifiche, in parte già le conoscevo. Anche se abbiamo la stessa età ti considero un esempio da seguire: ti sei impegnato in tantissime cose e sei sempre riuscito a farle bene; ti leggo sempre con grande interesse e apprezzo non solo la grande preparazione accademica ma la semplicita con la quale riesci a spiegare cose che mi appaiono complesse. È un grande dono. E poi sei una persona gentile e disponibile, qualità non certo scontate.

Una cosa abbiamo in comune: la passione per i gatti. Questo ovviamente soppianta qualsiasi altra considerazione. 

Buona luce, per tutto il tempo a venire.☺️

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  • Nikonlander Veterano

Anche in questa intervista, ottima con ottime foto, si legge dentro tanta passione per la Natura e per la Fotografia, espressa, secondo me, con la meravigliosa semplicità che ti contraddistingue (nei tuoi scritti) e questo è sicuramente un tuo grosso merito.....

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  • Nikonlander Veterano
1 ora fa, effe dice:

ti leggo sempre con grande interesse e apprezzo non solo la grande preparazione accademica ma la semplicita con la quale riesci a spiegare cose che mi appaiono complesse. È un grande dono. E poi sei una persona gentile e disponibile, qualità non certo scontate.

Rubo queste parole a "effe", perché avrei voluto scriverle io. 

Aspetto altri gatti di strada.

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  • Nikonlander Veterano
Il 23/8/2018 at 14:41, Pedrito dice:

...  E da appassionato di street posso dirti in tutta tranquillità che alcuni scatti non sono affatto male, e che dovresti perseverare se davvero ti piace il genere e vuoi migliorare, perché hai la dote più importante, l' "occhio fotografico".

Ti ringrazio, l'handicap più grosso per me è la prontezza di riflessi, tra quando "vedo" una foto e quando scatto spesso ci passa troppo tempo, insomma, ora che sono pronto la scena è cambiata. :( 

In natura paradossalmente sono più rapido (le condizioni sono molto diverse).

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  • Nikonlander Veterano

Hennò, questa volta chiedo venia io..

sei un personaggio tra il Fantastico e l'Avventuroso, e tra l'altro dotato di un pozzo do scienza.. ma con un grandissimo pregio, quello della Modestia, che non è cosa da poco..  leggerti o vedere i tuoi scatti è ( ripetizione ) un'avventura, sia che tu possa descrivere luoghi e posti lontani triglioni d'anni che dell'altro giorno, mi reputo onorato il conoscerti.

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  • Nikonlander

Silvio è senz’altro un personaggio e ha tanto da dare. Tra le altre cose ha studiato e dato rilevanza scientifica a un rettile scoperto in Alto Adige da un appassionato di S. Candido, Michael Wachtler, che è l’antenato di serpenti e lucertole... se passate di lì trovate anche la cartolina con un disegno si Silvio !

👏

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  • Nikonlander Veterano

adri.. ti vorrei commissionare un' acquisto..  se ti fosse possibile, è chiaro; se torni da quelle parti.. comperami una di queste cartoline, oltre a pagartela te ne sarei molto grato.

in anticipo...  grazie

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  • Nikonlander Veterano

Anche quella sarebbe una storia da raccontare, perchè ha aspetti incredibili.   Megachirella (= Manina grande :) ) è il più antico rappresentante del gruppo delle lucertole, che darà poi origine anche ai ai serpenti. E questo l'ha già scritto Adriano.

Quello che ha del fantastico è il ritrovamento. Megachirella è... figlia dell'uragano. :o

Dentro una roccia che è di origine marina, ricca  di conchiglie fossili , ci sta una piccola "lente" (un piccolo pacco di rocce) estranea,  piena  di pezzetti di piante terrestri e ... due rettili (Megachirella è uno dei due).  Perchè c'è quella roccia estranea? L'ipotesi più probabile è che un uragano molto forte abbia provocato un'alluvione che ha trascinato  insieme al fango (che ha generato la lente di roccia) i pezzi di piante con i malcapitati abitanti e li ha depositati nel mare. 

Quindi è grazie ad un uragano di oltre duecento milioni di anni fa che abbiamo trovato l'antenato delle lucertole.  

Meditiamo sul ruolo del caso nelle scoperte scientifiche.

:)

 

 

 

 

 

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  • Nikonlander Veterano

Mi sa che il regalo promesso al Silvio.. lo debba già ordinare...

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