Pedrito
Tutti abbiamo apprezzato le sue foto di street, in cui ombre, luci forme e colori (con un po' di ironia) giocano fra loro: è Pedrito.
Raccontaci qualcosa di te
Sono nato a Bari da genitori romani e ho vissuto quasi sempre in Toscana dove i miei decisero di fermarsi dopo vari trasferimenti per lavoro. Forse per questo motivo ho maturato la necessità di muovermi, viaggiare, o comunque di non rimanere fisso in un luogo, e ciò mi ha portato dopo la laurea ad abbandonare l'idea di scrivere per un giornale e scegliere un'attività commerciale per avere appunto la possibilità di allargare i miei orizzonti e svolgere un lavoro più dinamico. A questa "esigenza" si legava l'innata curiosità di conoscere sempre luoghi e persone nuove per la quale la fotografia è forse la naturale passione da praticare per ritrarre e documentare ciò che scoprivo e conoscevo.
Quando e come ti è nata la passione per la fotografia?
Un caro amico di infanzia aveva (e ha ancora) il papà appassionato di fotografia, e con lui a tredici anni ho iniziato a provare il divertimento di uscire tutti insieme con la macchina al collo per andare a fotografare qualsiasi cosa che attirasse la nostra attenzione. Poi la "scoperta" della reflex e delle nuove possibilità che offriva rispetto alla vecchia telemetro utilizzata fino a quel momento mi fece definitivamente scoccare la scintilla per questo hobby, assieme alla frequentazione di alcuni compagni di scuola anch'essi appassionati di fotografia.
Qual è il tuo genere preferito oggi?
Il reportage nei luoghi via via conosciuti e visitati è stato il primo genere praticato, che si è poi "evoluto" nella fotografia di strada quando ho capito che ciò che mi interessa maggiormente è ritrarre le persone nel loro contesto urbano e in rapporto ad esso, così come anche le geometrie, i colori e gli scorci delle città cercando di coglierne gli aspetti meno consueti o le forme più originali.
E quando hai iniziato?
Non saprei indicare un momento preciso, ma sicuramente l'aver osservato gli scatti di grandi fotografi quali Elliott Erwitt, Henri Cartier-Bresson, Gary Winogrand, Matt Stuart, Joel Meyerowitz, ecc. mi ha reso nel tempo più consapevole nel voler praticare questo genere fotografico.
Nikon perché? Un caso o una scelta?
La straordinaria attrezzatura Nikon che sfoggiava il papà del mio amico ha forse inconsciamente determinato la mia scelta quando ho acquistato la prima reflex digitale, o anche la piccola Coolpix che ebbi in regalo anni prima e con la quale mi sono definitivamente "consegnato" alla fotografia mi ha probabilmente fatto nascere la passione per questo marchio. In ogni caso, la scoperta e la frequentazione di Nikonland hanno poi definitivamente orientato la mia scelta.
Come ti trovi? Cosa ti manca?
Con la D750 che uso attualmente mi trovo benissimo poiché la macchina si sposa perfettamente con le mie esigenze di fotografo di strada. Tra l'altro per il genere che pratico i due 35mm e 50mm che uso quasi esclusivamente per le mie foto coprono praticamente tutte le attuali esigenze e al momento non sento la necessità di altro. Vorrei semmai una compatta di qualità da portare sempre appresso quando non posso girare con la reflex: la mia V1 comincia a mostrare i limiti della sua età ma in casa Nikon non esiste ancora la sua naturale evoluzione, mentre le macchine della concorrenza non mi convincono appieno.
Oltre alla fotografia hai altre passioni o interessi?
Il calcio è l'altra mia grande passione, praticata in gioventù... dall'altra parte della barricata, cioè come direttore di gara, e che continuo a seguire oggi quale dirigente della mia Sezione arbitri per aiutare la crescita dei colleghi più giovani. Amo anche il teatro, l'arte, la lettura ma, come anche la fotografia, sono tutti interessi che devono fare i conti con lo scarso tempo a disposizione lasciatomi dal lavoro, e questo è il mio cruccio più grande.
Fotografi i soggetti o gli oggetti di queste altre passioni?
Ovviamente per questa mia passione sono fatalmente diventato il fotografo ufficiale della Sezione arbitri durante le riunioni tecniche con ospiti importanti, nei raduni, ecc. Per il resto queste attività non mi consentono di affiancare la fotografia ad esse, stante le loro specifiche peculiarità.
Qual è la foto, o il portfolio, il progetto fotografico da te realizzato a cui sei più affezionato?
Sono molto severo con me stesso e molte foto che a prima vista sembrano buone mi appaiono in seguito meno valide. Tuttavia credo di aver fatto un buon lavoro per la mia prima mostra fotografica nel fotoclub di cui faccio parte e vi sono particolarmente affezionato, anche se penso che le migliori immagini sono quelle che devo ancora scattare.
E in futuro?
Per il tempo a venire l'augurio che mi faccio è di poter aumentare i momenti da dedicare alla fotografia e di ottenere scatti sempre migliori, o perlomeno in linea con le mie aspettative, nella street photography.
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