Avevo sei anni quando Battisti portò in prima persona il testo di Mogol della canzone "Non è Francesca".
Anche se ero un bambino, lo capii subito, per il tono, le parole, la musica. Anche se non ne potevo ancora apprezzare la valenza compositiva. Si, lo so, sono sempre stato un incurabile romantico.
E mi "sono rimasti in mente" sia quel sentimento forte e profondo, misto di fede e di incredulità che il nome Francesca, ovviamente.
Mi è tornata in mente ieri mentre tornavo dall'aver riconsegnato la Nikon Zf avuta gentilmente in prestito in anteprima, e passavo a fotografare ... Francesca, splendida modella torinese che vado a trovare quando vado in quella città.
l'enigmatica Francesca, qui ripresa dalla mia Nikon Z8 (perché la Zf non l'avevo più) e il vecchio Nikkor 58/1.4G su FTZ
L'enigmatica Francesca qui si presta al gioco letterale della nostra nuova Nikon il cui nome, al di là delle spiegazioni aneddotiche del marketing giapponese, è semplicemente, per me e per noi, l'unione della lettera F, per oltre 40 anni il modo di fotografare con le Nikon, e l'attuale Z, il modo di fotografare con Nikon oggi.
Nel 1969 la Nikon F aveva 10 anni, solo quattro più di me. Ma io non ne conoscevo ancora l'esistenza.
Ho conosciuto la prima Nikon con la F nel 1983, quando di anni io ne avevo 20 e lei a 24, si presentava nelle vesti moderne della FE2.
Il commesso di un negozio che non c'è più mi presentò una tavolata di reflex di tutti i marchi ma il mio fu amore a prima vista.
Alla proposta di uno zoom 35-70, risposi che invece volevo un 50mm, il più luminoso che c'era.
Il galvanometro della FE2 però non mi convinse per molto tempo. E già quella estate di 40 anni fa, lascia la FE2 per la mia amata FA, comprata da Soldano, il fratello di Gigi che ha ancora il suo negozio nella stessa traversa di allora e conserva una vetrina di usato Nikon, piena di modelli di tutte le età.
Al 50/1.4 si aggiunse quindi il 105/2.5 che credo di non aver mai usato che a tutta apertura.
La mia FA "panda" è stata la più longeva delle mie Nikon. Anche perché le successive Nikon non mi appassionavano quanto lei.
Solo 16 anni dopo persi la testa per una F5 vista in vetrina a Milano. Ma la FA è rimasta comunque in casa, e anche se sono 20 anni che non fa uno scatto, potrebbe tranquillamente mangiarsi un paio di rullini anche adesso, se io solo volessi.
La F5 mi è sembrata una incompiuta, una sorta di Ferrari con serbatoio di benzina sufficiente a fare un paio di chilometri di strada giusto attorno casa per poi fermarsi ancora al rifornimento.
Sono sempre stato digitale (il motivo del passaggio alla FA era più dovuto alla sua CPU elettronica e ai cristalli liquidi, più che all'estetica. Non è tanto difficile ammettere che la FE2 e la FM2 sono più belle della Fa ....) e quindi il passaggio al digitale è stato naturale.
Ma sono passato di D in D alla ricerca di quella perfetta.
Che credevo di aver trovato nella terna D5/D850/D500.
Ma no, il feeling non è mai stato lo stesso. In fondo ho sempre pensato anche io quello che mi ha confidato Bernardo dopo aver visto la D6 : "ma non ti sembra una Canon ?"
"I got a Nikon camera", cantava Paul Simon nel 1973. Nikon era sinonimo di fotografia in America e una Nikon era una Nikon, riconoscibile ed unica. Senza il bisogno di avere un design di Giugiaro.
E' vero, per un uso professionale l'architettura di F5/D5/Z9 è insuperabile ma ci sono altre cose che si possono fare, oltre al lavorare, con una fotocamera.
Provare passione e divertimento. Amarla, anche solo poterla guardare.
Quindi credo che il mio spasmodico passaggio da una Nikon ad un'altra, dopo la FA del secolo scorso, sia stato certamente dettato dalla ricerca dell'eccellenza ma anche all'inquietudine indotta da una Nikon che non era più la Nikon ventiquattrenne di cui mi ero perdutamente innamorato a venti anni e che praticamente ogni giorno e in ogni dove mi accompagnava senza esitazioni.
Ma non devo essere l'unico ad avere questi pensieri.
Dieci anni fa è arrivato un primo tentativo di Goto San con la Df.
Ricordate la campagna di lancio con l'uomo solo che cammina tra i muri a secco della Scozia ?
Tanta apparenza e niente sostanza, purtroppo.
Con grande scorno nostro, oltre che di Goto.
Che però ci ha provato fino all'ultimo potendo dire la sua anche in campo mirrorless.
Siamo quindi ai giorni nostri, con l'esperimento Zfc.
Perfettamente riuscito di una fotocamera "just for fun", bella, carina, colorata, giovane eppure classica, sbarazzina, economica, facile da portare.
Ma non da usare ! Per Dindirindina. Se non per due minuti al massimo ...
Ecco che la Zf deve essere nata proprio in quel momento. Per trasformare quel "vorrei ma non posso" in "qualche cosa di più".
Perché non dovessimo continuare a cantare "Mi ritorni in mente" ma riavere la nostra, la mia, Francesca.
La Zf, presentata ieri, è tutto quello che può essere una coupé sportiva di oggi, disegnata da un artista dei tempi di Scaglietti o di Bertone.
Perfettamente adeguata ai tempi ma allo stesso tempo bella.
Funzionale ma capace di suscitare voglia di toccarla, di usarla, di pasticciare con lei anche quando "non hai da fotografare" ma "hai voglia di giocare".
Che a differenza di Df e Zfc ha un carico di tecnologia che è lo stato dell'arte di Nikon oggi. Tanto da poter essere usata per farci qualsiasi cosa di qui fino a quando non si romperà e non potrà essere più riparata.
Che a differenza delle tante altre Z e di tutte le D e delle ultime F, sembra già a prima vista una Nikon. Chiunque può dire è una Nikon.
Ieri ho visto una pubblicità sul Trentino. C'è una tipa, di un rifugio di montagna, che all'inizio del video prende una fotocamera e se la porta all'occhio.
E' una Nikon, una Zfc argento, si vede subito, non c'è timore di sbagliare.
Bene.
La Zf idealmente, per me è la fidanzata dei venti anni, che vanta oggi un aspetto ancora più straordinario di quello che aveva quaranta anni fa, ma al contempo è fresca, tecnologicamente "la più avanzata" e soprattutto ha ancora tanta, tantissima voglia di giocare con me (a differenza di tutte le altre "fidanzate" di un tempo che hanno la mia età e non hanno più voglia di giocare).
Io certo non ci monterò - se non per scena - vecchi catenacci come questo glorioso 55/1.2 che è più vecchio di me
ma i migliori obiettivi pensati per le Nikon Z
e la prenderò per divertirmi, come facevo spensieratamente quando avevo venti anni. Sarà sempre la prima che mi verrà in mente di usare, se non devo fare un "lavorone" serio o scatti di routine (lavori per cui impiego da due anni esclusivamente le Zfc).
Lasciando a Z9, Z9 II, Z9 III la performance supertecnologica, per quando devo tornare con le foto, perché si è spesa fatica e denaro per realizzarle.
No, con "Francesca", sarà tutta un'altra storia. Che nasce oggi (o, almeno, quando Nital mi spedirà il mio esemplare, già preordinato sul Nikonstore.it) e durerà finché sarà tempo di fotografare.
Francesca, dolce amore mio
"Che anno è che giorno è
questo è il tempo di vivere con te
le mie mani come vedi non tremano più
e ho nell'anima
in fondo all'anima cieli immensi
e immenso amore
e poi ancora ancora amore amor per te"
Sara, fotografata da Francesca : Nikon Zf, Nikkor 58/1.4G, 800 ISO, 1/800'', f/1.4
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