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Valerio Brustia

Nikonlander Veterano
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Commenti blog pubblicato da Valerio Brustia

  1. Cribbio, non vedo il filmato :(

    Bravo e grazie per la condivisione dell'esperienza, però se tu e Massimo continuate a montare il 1.4x sui vostri 500, non è forse il caso di valutare il "simbolo di administrator" perché 700/5.6 è più vicino a 800/5.6 che a 500/4

    Dai cribbio, cosi fate abbassare il prezzo!

    Su nikonland 1.0 trovi sicuramente un lucherino. Lo avevo postato per lamentare la scarsa precisione di af del nikon 180/2.8 AF D. Scoprii in quell'inverno di 8anni fa (almeno), che i lucherini sono molto confidenti e si possono avvicinare camminando e fotografare con focali anche corte. Ma non con ghiere ed ingranaggi del 180 che mettono a fuoco dove gli va a loro....ricordi.

     

  2. Ing. qui siamo a 6 tripe' da tempo, ma uno è fuori in outsourcing. 

    Valutate con attenzione tutta la produzione Leofoto. Ad onor del vero la dritta me la girò Paolo "Vento" ed aveva ragione, ragionissima. Gitzo dovrebbe farsi qualche domanda sulla sua gestione dei prezzi di vendita perché ha sbroccato, non puoi chiedere 1000 euro per un serie 2 a 4 sez, senza testa, che pesa da solo 2kg. Oggi io comprerei Leofoto non più Gitzo, la forbice del prezzo si è ampliata troppo senza giustificazione di alcun valore aggiunto.

    Muncias, capito chi mi paga? Nessuno. Non ha prezzo il lusso di poter dire quel che penso.

  3. Le acque interne  sono drenaggio di tutte le nostre immondizie, ma ci sono luoghi che in qualche modo si difendono. L'acqua superficiale, nel suo viaggio dalla sorgente al mare, in condizioni naturali si auto depura attraverso la sedimentazioni e l'ossidazione dei contributi organici che, decomposti, diventano nutrienti per fitoplankton e piante acquatiche.
    Addirittura in condizioni "naturali" le acque superficiali sarebbero potabili, come lo sono state fino all'inizio del 900. Oggi come noto non è più così, ma ci sono dei luoghi fortunati in cui oltre all'azione descritta si aggiunge l'effetto filtratore delle barene sabbiose, dei veri depuratori naturali in grado di trattenere le peggio cose. E' il caso della Lama Grande. Certamente lo stato di qualità delle acque dipende dal flusso idrico disponibile, ma come scritto, il 2018 ha beneficiato di un forte innevamento invernale alpino il cui effetto è stato registrabile (io l'ho registrato) fino a casa mia, nella bassa del riso, in piena estate.

    Nei fiumi inquinati non mi vien voglia di fare alcun tuffo e nemmeno di fotografare all'asciutto, ma non è questo il caso. 

  4. Si, vabbè, ma guarda che è dannatamente divertente. E' divertente trovarsi faccia a faccia con una tinca che non ti aspetteresti mai di incontrare "lì" o sentire gli zoccoli dei caprioli che si scapicollano a tre metri da te (fuori campo) sui sassi del fiume dove stai sdraiato da un'ora e mezza (al freddo). 

    Avessi il tempo sai quante boiate come questa metterei in cantiere? Perchè son divertenti, non c'è niente da fare, e dimentico tutte le fatiche, i tre zaini da trascinarmi dietro, i soldi fulminati ed il rischio concreto di esser preso per matto: < cosa sta facendo lei?!? >. La risposta giusta sarebbe < quello che tu non immagini nemmeno perchè non sei curioso e non hai fantasia >   

    Ad aprile di quest'anno finalmente, dopo tanti anni, ho avuto il primo faccia a a faccia con un Tasso. Niente foto, era buio pesto, ma diavolo che figata vedere quel vagoncino peloso trotterellare intorno a me intento a sbarcare il lunario, tirar su la testa di colpo, annusare l'aria (accorgersi di me) e filare via incazzato, ma nemmeno troppo. Son cose che non dimentico. Potessi sarei lì tutti i giorni.

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  5. 'tana eva

    è così :(

    Max, no non ho surplus inteso come roba che comunque non uso più. Tolto cose vecchiotte risalenti al rullino, che mi tengo solo per ricordo, nelle borse ci son solo attrezzi che uso (userei) e li ho per "quello" specifico utilizzo. Il 24/1.4 per es l'ho comperato a Mauro perchè quando è buio come la peste, l'1.4 mi aiuta almeno a vedere dove finiscono le fronde degli alberi oltre che a mettere a fuoco, a mano, ovviamente. Stessa ragione della presenza del 300/2.8 AF-I d'epoca che uso nelle stesse circostanze. Il 18-35 AFs fa da backup al 17-35 AFs perchè ho sperimentato sulla pelle cosa significa restare senza wide (per me).

    Fabio ed Enrico, i conti li ho fatti anche io e sta Z6 probabilmente finirà dietro al tele, vediamo quando ...

     

     

      

  6. Mah, premesso che non sono uno che stravolge la borsa con la medesima frequenza del cambio mutanda, resta il fatto che qualsiasi strumento che consenta di arrivare più lontano, andare più in là o perforare in maggiore profondità non mi lascia indifferente. Così è per i sensori performanti  a basse luci o per l'autofocus al fulmicotone ed ancora lo stabilizzatore ottico miracoloso. Questi son caratteri che possono portare oltre, andare più lontano. Al momento questi attributi sono distribuiti a macchia di leopardo tra il mondo F morente ed una realtà Z in via di definizione. Una sintesi delle caratteristiche dello status quo del meglio dei due mondi ora non è presente in nessuna nikon. Probabilmente sta nella Sony A9, e grazie al caxxo, ma per me non è un'opzione, non ho nessuna intenzione di alienare il  mio vasto sistema fotografico (che uso con soddisfazione) per abbracciarne uno che è certamente avanzato, ma a cui  ancora mancano una serie di obiettivi che sono presenti (da anni) nel MIO corredo. 

    Nikon per quelli come me, negli ultimi 5 anni, non ha lavorato bene. Altamente probabile che ben prima della D500 mi sarei procurato una D750 se questa fosse stata realizzata con gli stessi crismi visti successivamente, sulla D500 e D850 appunto. La prestazione COMPLESSIVA della D5 è stata dal primo minuto una tentazione fortissima, limitata da un paletto per me insuperabile. Perché inutile far finta, 5900 euro nella mia economia non ha senso impiccarli in un corpo macchina specialmente se (già accaduto) da li a breve compare una fotocamera che riesce a starle dietro, ma che costa meno della metà. Non è accaduto? Si non è accaduto, ma comunque adesso è tardi e su Subito sto vedendo comparire diverse D5 usate, segno che il barcone si sta schiantando ed in molti provano a lanciare la scialuppa in mare. A me fa un po' tristezza, non so a voi. 

    Comunque adesso ci sono le ML NIKON. Qui guardo perché lo specchio fa rumore e fa sobbalzare il 600mm. Del preview a mirino, lo vedo ora sulle Fuji, non mi strappo i capelli, più interessante invece lo stabilizzatore on camera che in coppia al VR dell'obiettivo può portare veramente dove prima era impossibile arrivare. Questi particolari sono una rivoluzione significativa. Per contro ci sono ancora tanti compromessi da affrontare, ma se c'è lo scatto che prima non si poteva fare allora ben venga una soluzione di mezzo.

  7. 18 anni??????

    Ma lo sa la Fornero? Io nel dubbio cancellerei il post, che in questo paese con l'aria che tira magari a qualcuno gli vien voglia di chiederti una "compensazione" == €€€€€

    Dai io ho davanti  altri 25 anni (*) prima di poter buttare via le mie dia :)

     (*) prospetto inps, secondo loro vivrò molto a lungo. Lo prendo come buon auspicio

     

  8. A suon di stampe senza scansione nel mezzo, altrimenti so già chi vince ;)

    Ma anche no Paolo, non ha molto senso. Sono convinto di quanto ho scritto mica tanto perché è comodo, è il trend, no no, ma perché ci son passato e l'ho presa tutta sui denti. Il processo chimico ha senso oggi come tra tremila anni, come ha senso oggi l'incisione a bassorilievo tal quale a 2000 anni fa, ma in quell'ottica nella prospettiva di fare Opere. 

    Se demandi la chiusura del processo ad una scansione perdi tutto il senso e la potenza del processo. Ok intanto hai i negativi, poi si vedrà. Personalmente ti sconsiglio di accumulare lastre trsaparenti positive perché per quelle non arriverà mai ne un processo di stampa diretta decente ne uno scanner all'altezza. 

  9. 3 ore fa, Paolo Mudu dice:


    Ti chiedo quali sono i dati tecnici che avvalorano la tua affermazione. Perché io non ne ho.
    Altra cosa non meno importante:
    la pellicola contiene tantissime informazioni che oggi, coi mezzi che abbiamo, non sfruttiamo, es. la quasi infinita gamma di grigi. Un domani, con scanner adeguati si. Invece un file di oggi saremo fortunati se potremmo ancora vederlo e comunque alla stessa risoluzione originaria.

    Ti metto il link di un sito (noiosissimo, ma se ti va). Un sacco di info di confronto digitale/analogico risalenti a circa una decina di anni fa, quando la DOMANDA si poneva seriamente. In fondo a questo post le conclusioni lapidarie.

    https://clarkvision.com/articles/large_mosaics/

    dei numeri sulla Velvia? Anche una bella polemica tra chi ha fantasia e chi fa le misure

    https://www.photo.net/discuss/threads/velvia-50-14-stops.373661/

    Distinguiamo però: il film positivo (diapo) è comunque più limitato rispetto al negativo che invece offre una estensione molto ampia di stop registrabili, decisamente confrontabile ai sensori isoless Sonny-made con cui abbiamo a che fare da più di dieci anni. Purtroppo rimane il fatto che per fruire di un negativo, per vederlo, si deve renderlo positivo quindi stamparlo/scansionarlo.

    Non so se hai la possibilità di usare un vecchio scanner a tamburo: ecco quel tipo di scanner rende giustizia ai negativi ed è in grado di non perdere (perchè si perde) toni da HH a LL del registrato; inoltre è l'unico scanner in grado di render giustizia al film invertibile.  A proposito, più sopra hai citato il Cibachrome: onestamente un supporto così limitato nella registrazione dei toni non so come facessero a commercializzarlo; se un buon trasparente cattura 8 stop, beh sul ciba forse trovano accoglienza 5 di quei 10 stop. Questi numeri sono di là nell'armadio, scatola dei brutti ricordi.

    Paolo, non prendermi in giro dai, queste cose le sai meglio di me: i filtri digradanti con cui Lee ha fatto affari d'oro, erano Necessari ai tempi della pellicola proprio per tirare nel campo del registrabile del film le luci più alte del cielo. Una cosa impossibile era fotografare in un bosco in una giornata tersa, quei giorni in cui tra alte luci e ombre peste viaggiano anche 10 -14 stop di differenza. Adesso si può fare e senza ricorrere al fill flash (!). E chiedi ad un matrimonialista se preferiva lavorare con un  cielo limpido di aprile ripulito da un temporale o se per gli esterni era più tranquillo in settembre inoltrato? (e non era l'Hasselblad caricata NPS160 il collo di bottiglia del controllo contrasto)

    Il 4x5 era ed è ancora un piacere per gli occhi, ma 15 anni fa era una necessità dettata da un limite invalicabile, oggi no direi proprio di no :)

    Ma non voglio piegar la discussione a grafici e dati di densitometria, rimane il fatto che usare il film è un processo laborioso in cui il controllo del fotografo è sostanzialmente limitato alla fase di ripresa, il risultato finale è certamente pilotabile in una certa direzione (quella voluta, si spera), ma è come un lancio balistico di lunga gittata, basta una folata di vento a mezza via per inficiare tutto.

    Oggi con le mie obsolete D800 ottengo immagini che nemmeno con il Toyo 4x5 e l'eccellente schneider 210/5.6 potevo permettermi e lo posso fare usando una messe di focali che un banco se la scorda. Certo, rimane la sconsolata considerazione di cui ti ho già parlato, che muovere le standarde anteriore e posteriore non si può :(

     

    Discorso diverso per il bianco e nero, vorrei su questo soffermarmi con te che non hai paura ma piacere a "sporcarti le mani". Dammi ancora un po' di pazienza.

    La stampa BN è alla portata di tutti per una serie di ragioni tecniche che non sto qui ad elencare, serve uno stanzino, la 220v, l'acqua corrente a 20°c e l'ingranditore (per il 4x5 non è un carrello mobile come quello di Ansel Adams, quindi in un sottoscala o in un piccolo bagno ci sta).
    Fare una stampa vuol dire "farla", cioè produrre un oggetto Originale difficilmente ripetibile; sì perchè nella fase di stampa si mettono in pratica delle azioni di artigianeria vera e propria che è difficile ripeter due volte di fila. Non c'è il ctrl^Z e nemmeno il ctrl^C & ctrl^V. Se sbagli rifai da capo, allo sfinimento (davvero).
    Quindi la camera oscura ci regala come detto degli originali unici cioè delle <Opere>. In questo si va a creare qualcosa di "oltre" la fotografia, perchè come dice Dario, ed è cosa che sappiamo tutti quanti, la fotografia è un mezzo di comunicazione, ma nel momento in cui diventa materia tangibile UNICA è qualcosa d'altro di ulteriore al contenuto iconografico ritratto e prodotto dallo stampatore. Michele mi capisce (e mi sa che ci legge).
    Lo dico subito che per me le cose stanno diversamente, la mia fotografia è di consumo, lo è sempre stata, non faccio Opere e mai ne ho volute fare, però mi è ben chiaro il valore di un prodotto manuale come una stampa unica.

    Ecco Paolo perché ti ho parlato di stampa fin dal mio primo intervento; cioè se te la senti, se ti fai rapire da questo processo (farraginoso e faticoso) guarda che hai in mano qualcosa di simile al pennello del pittore.

     

    • Eccellente, grazie ! 1
  10. 26 minuti fa, Paolo Mudu dice:

    Allora...Queste macchine hanno ancora ragione di esistere perché fanno ciò che il digitale e la post produzione non fanno ancora. In quanto a prestazioni: definizione, gamma, latitudine di posa, hai dei dati che supportano le tue affermazioni? Hai mai visto una trasparenza 8x10?

    Ma al di la di tutto questo, se non hai mai provato a scattare in grande formato, non parlo del 26 x 26 a cui ho rinunciato tanti, tanti anni fa, non hai un termine di paragone.
    Detto questo Viva la Fotografia, digitale o analogica che sia!

    Stai scherzando vero?

    Purtroppo i corpi mobili si riescono a gestire ragionevolmente su formati almeno pari a 10x12 cm (4x5"); immagino tu abbia provato con un dorso 6x7 cosa succede al minimo spostamento basculante. Si dovrebbero avere dei movimenti micrometrici demoltiplicati degni di un rolex di quelli cari (!), demoltipliche che nemmeno il Sinar P2 ha offerto mai, e guardarne l'effetto in live view perché solo ingrandendo che si può scoprire il guaio. Sul dorso fresnel 4x5 il dettaglio è già abbastanza ingrandito per vedere (in qualche modo) se si sta pisciando fuori dal vaso. Ricordi di 25 anni fa . . . .

    Effettivamente questo (corpi mobili) skill manca al digitale corrente; se un domani si potrà avere un bel piastrellone 10x12 e per il quale non serva un mutuo casa e una Varta da Camion per tenerlo acceso (con tanto di radiatore a liquido), allora torneremo a parlare nel merito delle regole di Scheimpflug, ma fino ad allora ...

  11. 11 minuti fa, Paolo Mudu dice:

    Si Valerio, sarebbe bello e magari in futuro lo farò, ma serve una camera oscura attrezzata stabile ( hai presente le dimensioni di un ingranditore grande formato???). Al di là di questo, ho sempre dato priorità alla ripresa. Questo mi interessa, il dopo per me è una conseguenza. Quindi non mi pesa non poter stampare. Anche col digitale non stampo ma mi affido ad uno stampatore. 

    Ho presente bene! E ho anche presente cos'è la battaglia con i pelucchi sul negativo che più cresce di superficie, più ne cattura :(

    Comprendo perfettamente il senso di potenzialità dell'attrezzatura a film, ma proprio perchè dici di essere più interessato alla fase di ripresa onestamente direi  che ti conviene lasciare il passato al passato. Abbiamo poco, pochissimo, tempo da dedicare alla fotografia, stai molto attento a richiami di sirene che hanno sicuramente un certo fascino, ma succhiano anima e corpo.

    Detto questo rimane il fatto che ad oggi non esiste una macchina digitale a corpi mobili; la libertà ottica offerta da basculaggio e decentramento è impressionante, allo stesso tempo è difficile e questo se vogliamo è anche il bello. Però non c'è altro da rimpiangere grande formato perchè la definizione assoluta e la gamma che ci regala il digitale non ha eguali in chimica, nemmeno se si espongono delle lenzuola A4. 

  12. Paolo, stampalo da te il BN. Il solo modo per dare un senso al negativo BN è portarlo  A MANO su una bella carta baritata 60x40. Il colore no, non c'è storia, nel risultato finale, anche il migliore dei migliori stampatori non può raggiungere il livello qualitativo a cui oggi siamo avvezzi. 

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