Vai al contenuto

Classifica

Contenuto Popolare

Mostra il contenuto con la massima reputazione di 27/01/2024 in tutte le aree

  1. 9 il diapason per accordare la stigghiola ... Zf e Nikkor 180mm f/2,8 ED AiS t/500 f/2.8 iso110
    4 punti
  2. 10 Un omaggio, anche se già visto, ad una delle più belle città d'Italia - SIENA Il Palazzo Pubblico visto dalla Costarella dei Barbieri - (Z 8 - 14-30/4 a 18 mm - f. 5.6 - T. 1/60 - Iso 64) Una finestra particolare, ripresa da Via De Rossi nella Nobile Contrada del Bruco - (Z 8 - 24-120/4 - f. 5.6 - 1/60 - Iso 560) C'è chi in giardino mette i nani e chi un tetro saio Francescano. Cortile adiacente alla Basilica di San Francesco - Z 8 - 24-120/4 a 99mm - f. 5.6 - 1/60 - Iso 720)
    3 punti
  3. 8 Visto che i pennuti vanno forte, ed il freddo che faceva domenica mattina, propongo (e ri-propongo)...
    3 punti
  4. 14 A carrozzella Nikon Z8 adattatore TechArt Pro e 35mm Summilux
    2 punti
  5. 7 Z50 e 24 z f1,7 iso 800 f 7.1 1/100 sec Genova 25/01/24
    2 punti
  6. 6 La casa abbandonata D700 - 70-200 f4 21 Gennaio 2024
    2 punti
  7. 3 3.1 3.2 3.3 Salita al Forcellino 21 gennaio '24
    2 punti
  8. simulazione pellicola Ilford FP4 125 ma scatto nato così, guardando questa costruzione dal cancello di casa [consiglio di ingrandire le foto per vederle meglio] Un famoso fotografo, reso celebre dai suoi ritratti esotici, anni fa, a Roma, ad una "personale" consigliò ad un nostro amico di "riconnettersi con le radici della fotografia". L'unica cura per l'ipertecnologia delle fotocamere proposte dal trio NiSoCan. Il modo migliore per farlo ? Acchiapparsi una Fj o una Le. Ed usarle come una volta, con i quadranti, le manopole e le ghiere. Perché una Fj Xo una Le QM anzichè una GFX o una SL ? Perchè solo quelle fotocamere consentono etc. etc. etc. Incidentalmente, potremmo essere maligni ma non lo siamo, quel fotografo che con le sue Nikon ha percorso i sette mari, i deserti e le montagne più impervie, pubblicando reportage con FM2 e ritratti con F5 e D3, oggi in età matura è Le Ambassador. Ma non conta, conta il concetto. Riconnettersi. Le radici della fotografia. La fotografia è nata in bianco e nero quando la pittura era a colori già da millenni per questioni tecnologiche. La fotografia è comunque, sia a colori che in bianco e nero, luce, contrasto, forme, composizione, impatto. Probabilmente questa era la noce del consiglio, la scusa del mezzo, quello più tradizionale e - immagino io - semplice da usare come intermediario. ieri mattina, nebbioso. Nikon Zfc con Nikkor Z 24/1.7 ad f/10. Scatto pensato in bianco e nero esplorando il mondo davanti a me con il mirino della Zfc. Volevo che affiorassero dalla nebbia le sagome degli alberi lontani, con la quinta formata dai pali elettrici. Se immaginiamo bene, è possibile che il senso fosse quello di tornare a riconsiderare gli aiuti della fotocamera - sempre più esasperati e soverchianti le capacità del fotografo - per riprendere il proprio potere fotografico. ieri mattina, nebbioso. Nikon Zfc con Nikkor Z 24/1.7 ad f/10. Scatto pensato in bianco e nero esplorando il mondo davanti a me con il mirino della Zfc. Il sole comincia a farsi spazio Vedere a mirino ciò che si sta "creando", al di là del soggetto, che può essere banale o minimalista, regolando la fotocamera e l'obiettivo con le proprie mani, infischiandosene di quello che direbbe l'esposimetro. Guardando la luce e come si formano i contrasti e le luci e le ombre. ieri mattina, nebbioso. Nikon Zfc con Viltrox 13mm f/1.4 ad f/4. Scatto pensato in bianco e nero esplorando il mondo davanti a me con il mirino della Zfc e regolando tempo e diaframma a mano, senza guardare l'esposimetro. Dietro la sagoma dell'albero verde ma reso nero dalla luce del sole incidente in raffronto alla nebbia retrostante Guardare, Pensare, Regolare, Inquadrare. Ecco l'immagine. A casa si tratterà solo di "tirarle" (dal termine francese che comprende l'esposizione della carta che le eventuali sovra e sotto esposizioni o regolazioni di contrasto e tono ... in stampa) per ottenerne vere fotografie. E' un ambiente familiare, dove passeggio ogni giorno, è il circuito dove la gente porta a giocare i cani. Sono campi agricoli, alcuni coltivati altri messi a disposizioni delle greggi in transumanza durante l'inverno. Il sole prende sempre più forza e il contesto cambia. La nebbia si alza e si dissolve. Le sagome, anche con il semplice Nikkor Z 24/1.7 descrivono un orizzonte che sembra lontano ma sono pochi passi. una copertura per il maneggio coperto si offre ad una foto strutturata. Gli elementi sono semplici e per lo più composti da grafismi. La resa complessiva vuole ricordare una pellicola 50 ISO Ilford. giro lo sguardo, l'uomo col cane che mi ha appena superato è più avanti nella stradina che costeggia il maneggio. Il tempo di questo scatto e gli alberi di fianco mi attirano. sono presi a 24 e a 13mm con diaframma f/8 e il classico 1/125'' ad ISO 100. Le stesse impostazioni che usava mio padre con la sua Zeiss Contessa quando io avevo 4 anni. gli stessi alberi, qui inquadrati solo parziali, si spogliano. L'ultimo scatto mi ha ricordato certe foto d'autore dei Joshua Tree più avanti uno specchio di sicurezza stradale mi offre questa forma che trovo irresistibile in questa situazione di luce. di questa casa, solo in apparenza abbandonata mi ha richiamato la muffa sulla parete a nord, più che la sua banalità. Che volevo sembrasse alla fine quasi un HDR. mentre più avanti la copertura sintetica del campo di calcetto riflette il sole pieno e calda in una giornata partita da - 4°C. La parete anteriore sembra l'entrata di un bunker minaccioso. Ma siamo solo a "35mm", nulla di spaventoso. io adoro le panchine e ciò che le ricorda. Posso immaginare di parlare con le persone che ci si sono sedute sopra, senza il disturbo di averlo fatto sul serio. La rete che mi separa nel primo (visibile) e nel secondo (sotto di me) mi lascia osservatore anziché attore della scena. ma una macchina così piccola e un obiettivo così compatto si possono anche avvicinare per attraversare la rete. La scena diventa così più personale e meno voyeuristica. Altri elementi banali, consueti per me, che la luce può descrivere diversamente, come voglio vederli io in questo momento sono rientrato a casa. Il giro è finito, è durato una mezz'ora. Mi sono riconnesso con la fotografia ? Io credo di si, ammesso che me ne fossi mai disconnesso. E quanto ha contato lo strumento che ho utilizzato ? Devo essere franco ? Sul serio ... credo ZERO MENO MENO. Con qualunque fotocamera avrei potuto fare le stesse cose che avevo in mente. qui ho scelto di usare la mia Nikon Zfc "interista" con il Nikkor Z 24/1.7 prestatomi da Max, portandomi dietro anche il Viltrox 13/1.4 per poter avere una visione alternativa ancora meno normale .... del normale. Gli obiettivi Viltrox (come i Voigtlander) hanno l'anello del diaframma attivo, quindi si lavora ancora più "riconnessi con le radici della fotografia". la Nikon Zfc ha ghiere, quadranti, manopole e per me è naturalmente impostata in Manuale. Il suo Bianco e Nero - standard, senza bisogno di fare i creativi - è già di ispirazione. E il suo sensore ha una gamma dinamica che non ha proprio nulla da invidiare ad una Leica o ad una Fujifilm. E' compatta, leggera, prestazionale, soprattutto Nikon. E non ha un obiettivo fisso ma permette di cambiare obiettivo per permetterci di essere ancora più creativi senza contorsioni mentali tipo il ritaglio, le cornicette, lo zoom digitale. Normalmente si lavora bene anche a 6400 ISO (il 100% delle foto che realizzo a corredo degli articoli per Nikonland è fatto dalla Nikon Zfc Red&Silver con il 16-50 a 3200 ISO quando non ho voglia di usare il treppiedi come invece ho fatto in questo caso). E volendo, si può andare anche oltre e poi intervenire in Lightroom. Così come sempre da Lightroom si può portare la sua risoluzione a 80 megapixel. Come ben sa Max che ha stampato in grande i suoi tulipani scattati con la Zfc Mint&Silver e il Trioplan la primavera scorsa, poi portati a risoluzioni esagerate senza colpo ferire. Insomma, abbiamo strumenti estremamente duttili in casa. Dobbiamo cercarne altrove ? Io credo di no. E poi Nikon ci ha proposto due macchine che si connettono naturalmente alle radici della fotografia. Non bastasse la Zfc c'è la Zf che va 10 volte oltre. Alla Zfc ? No, a qualsiasi Fujifilm e/o Leica. Serve una medioformato da 100 megapixel e 10.000 euro per fare foto "ispirate al fineart" come queste con soggetti banali di tutti i giorni ? Ma va là, va là, va là. Serve una cosa sola. un fotografo ispirato dalla propria esperienza. E una Nikon Camera, come cantava Paul Simon già nel 1973
    1 punto
  9. 1.002.636 scatti in quasi due anni esatti. E nel mezzo, 4-500.000 scatti fatti con altre Nikon e solo Nikon, mirrorless digitali, Nikon.
    1 punto
  10. per chi fosse interessato, ho aggiornato con la formattazione del numero degli scatti, l'app Exif Reader. QUI
    1 punto
  11. 4 a titolo di ... sprone per gli altri che ovviamente stanno riflettendo sullo scatto del secolo da proporre per il contest. Annalisa Nikon Z9 e Nikkor Z 50/1.2 S@f/1.2, luce ambiente con schiarita da SmallRig RC 60B al 20% di potenza (12 watt) Torino, 21 gennaio 2024
    1 punto
  12. 2 2.1 f 4 1/8 sec Iso 450 2.2 f 4 1/8 sec Iso 320 2.3 f 2.8 1/125 sec Iso 5600 Is Foghidonis Sadali, 20 gennaio 2024 Nikon Z8 con Z 20mm f1,8 S
    1 punto
  13. “Il tuttofare”, così vengono definiti la maggior parte degli zoom con una escursione focale tale da coprire diverse esigenze e stili fotografici, ma, come sappiamo, la comodità ha un prezzo…la qualità. Ebbene, Nikon con questa ottica credo si sia superata, non a caso ha “aggiunto” una S nel barilotto. Ho avuto le serie precedenti del 24-120 ma non mi hanno mai soddisfatto completamente, tanto che li ho sempre relegati ad un utilizzo generico e per quei momenti\situazioni in cui non sai che focale utilizzerai, vedi ad es. la cresima, il battesimo o la comunione del figlio\a del tuo amico che non riesce a capire che il tuo genere è un altro, ma siccome…” tu fai belle foto!” ti vuole comunque come fotografo della cerimonia. La prima volta che l’ho utilizzato, nonostante avessi letto delle sue ottime qualità, non volevo credere ai risultati ottenuti. Prevalentemente lo utilizzo per paesaggio e foto di vario tipo, ma quando mi sono cimentato anche nel close-up (fotografia ravvicinata) sono rimasto a bocca aperta perché, seppur non raggiunge i livelli del 105 f.2.8 Z e per certi ingrandimenti ha bisogno di tubi, lenti addizionali o scatto in DX, la qualità rimane davvero elevata. E’ un obiettivo che ho sempre con me ed è anche quello che generalmente è innestato nella macchina, con lui non ho mai paura di perdermi qualche scatto perché non ho la lente giusta a quelle focali, in quanto, con i dovuti distinguo, può tranquillamente giocarsela con le altre lenti Nikon Z attualmente disponibili. Fatta salva la mancanza della stabilizzazione e il fatto che zummando si allunga, se dovessi proprio trovare un difetto lo cercherei nel carattere della lente, cioè, nonostante la nitidezza e la resa pressoché omogenea, lo trovo un po’ anonimo, nel senso che non ha una caratteristica particolare che lo contraddistingue; ma questa è una questione soggettiva. Per concludere sono estremamente convinto che nella borsa di un Nikonista non può mancare il 24-120, indipendentemente dal genere fotografico, perché si, questo fa tutto, ma lo fa molto bene. PRO Nitidezza e qualità ottica generale. Compatto e maneggevole per essere un F.4 su tutta l'escursione focale. Utilizzabile per più generi fotografici. CONTRO Assenza dello stabilizzatore ... per zummare si allunga.
    1 punto
  14. Data di lancio : novembre 2021 Motore di messa a fuoco : STM Stabilizzatore Integrato : NO Passo filtri : 77mm Distanza minima di messa a fuoco : 35cm 16 elementi in 13 gruppi (inclusi 3 vetri ED, 1 vetro ED asferico, 3 lenti asferiche, elementi con rivestimento Nano Crystal e rivestimento ARNEO e un elemento lente anteriore con rivestimento al fluoro) Diaframma a 9 lamelle 84x118mm (a riposo), 630 grammi Per tutti gli altri esiste il 24-105, obiettivo concepito per il cerimonialista in quanto riesce a coprire sia le foto di gruppi che i primi piani e i dettagli durante i servizi fotografici. Per Nikon il 24-120 è un obiettivo più eclettico, fin dalla prima (pessima) versione del 1996 ad apertura variabile per arrivare all'ultimo 24-120/4 stabilizzato del 2010. Nella roadmap Z in un primo momento, forse per depistare i concorrenti, era stato inserito un 24-105 che poi, sorpresa, alla presentazione del 2021 è diventato questo splendido 24-120/4 S. Un obiettivo che per la stabilizzazione si appoggia al sensore della fotocamera, per cui è meno indicato (ammesso che qualcuno abbia voglia di sprecarlo) su macchine in formato DX. E che fa un ulteriore, notevole passo avanti nelle caratteristiche principali, tanto da renderlo, per molti, di un valore superiore sul piano puramente pratico e fotografico, al più pregiato 24-70/2.8 S. Questo zoom è il più nitido di tutto l'arsenale Nikkor Z (almeno limitandoci ai 28/24-XXX), anche del citato 24-70/2.8 S. E soverchia in tutto il precedente 24-120/4 che da 70mm in su era proprio cedente. Il 24-120/4 S invece ha una nitidezza praticamente costante su tutte le focali. Non solo, il picco è ad f/4. Per cui non c'è ragione pratica (se non di luce esagerata) per chiudere il diaframma. Se paga pegno è in termini di distorsione, perché Nikon ha deciso di correggere questo difetto - il più semplice - via software. Per cui le due distorsioni evidenti, a 24 e a 120mm scompaiono nelle foto, sacrificando qualche mm di focale che, probabilmente, come per altri obiettivi Nikkor Z, è lasciata abbondante rispetto alle specifiche. Vignettatura e aberrazioni (anche esse corrette via software) sono nella norma per uno zoom. Quello che resta, dopo questi ragionamenti, è un obiettivo di straordinaria elasticità e veramente - non il solito modo di dire - adatto a tutto. Dal paesaggio al reportage, passando per la cerimonia e il ritratto. Insostituibile quando si deve avere un unico obiettivo senza poterlo cambiare. Il suo valore è stato confermato dal mercato. Per quasi due anni è stato in "lista d'attesa" e in Giappone è ancora tra gli obiettivi più venduti in assoluto (tra tutti i marchi). Insomma, se non fate soltanto fotografia specialistica, questo obiettivo non può mancare nella vostra borsa. Il suo prezzo è allineato al suo valore, difficile trovarlo molto scontato. Ma in kit con la Z8 (la sua compagna ideale) diventa più conveniente. con la Z9 offre più elasticità del più voluminoso 24-70/2.8 S comparativa dimensionale tra tutti i Nikkor Z 24-XXX : a ciascuno il suo Il 24-120/4 di fatto è appena più grande del 24-200 VR : il quale gli dà del filo da torcere su molti aspetti alle focali comuni. lo schema ottico complesso e che sfrutta tutte le caratteristiche del modello Nikkor Z La quantità di nostri articoli inerenti questo obiettivo dovrebbe far capire quanto lo riteniamo azzeccato : Nikkor Z 24-120mm f/4S : LO Zeta Zoom medio Nikkor Z 24-120mm f/4 e le donne (articolo NSFW) Con il Nikkor Z 24-120/4 S alla Rivanazzano Dragway Nikkor Z 24-120/4S: buono per tutto! Z zoom: 24-120/4S oppure 24-200/4-6,3 Nikkor Z 24-120mm f4 Street & Urban photography! mentre in questa galleria potete vedere alcuni esempi di fotografie scattate con questo obiettivo, oppure inserire le vostre. *** Come gestire un set con due modelle, in luce mista ? Ma naturalmente con il 24-120/4 S ! ritratto figura intera due modelle in luce naturale *** Chiariamoci bene. Non stiamo urlando al miracolo. Onestamente questo obiettivo è oggetto di compromesso. Ma rispetto all'ancora più esteso e flessibile 24-200, si tratta di un compromesso al rialzo, verso caratteristiche che complessivamente pendono decisamente sulla parte alta. Difficilmente un fotografo comune potrà essere deluso da questo obiettivo. Mentre il fotografo esigente, avrà in arsenale ANCHE obiettivi a focale fissa che possano intervenire per compiti ancora più impegnativi, lasciando al 24-120/4 la flessibilità d'uso senza troppi rimpianti.
    1 punto
  15. Avete mai sentito dei pittori discutere accanitamente sulla marca dei colori e dei pennelli? Certamente ognuno ha le sue preferenze con le quali arriva più facilmente all'obiettivo che ha in TESTA. Strumenti, che ci aiutano, riducono gli errori, e ci consentono cose impensabili un tempo. In questo le ML credo siano un punto di svolta, ma per rendere concreto qualcosa di "impensabile" devi appunto...PENSARLO. Questa mattina verso le 9 (-4°), andavo da Crescentino a Vercelli percorrendo una strada in mezzo alle risaie (che un po' già conoscete...), paesaggi simili ai primi che ci hai proposto, ad un certo punto, mentre guido, mi giro e vedo in controluce un tipo cha armeggia vicino ad un fuoco, con molto fumo i campi appena arati e le prime colline del Monferrato sullo sfondo ancora nella nebbia. Ero "disarmato", mi sarei accontentato della qualsiasi ed invece ho tirato dritto... Ma una z30 con qualcosa davanti da portare nella tasca del giaccone? Comunque lo specchio di sicurezza non è affatto banale.
    1 punto
  16. Lanciato a luglio 2023 circa 800 grammi di peso, 151mm di lunghezza (a riposo) per 84 di diametro messa a fuoco minima variabile tra 27 e 85cm a seconda della lunghezza focale diaframma a 9 lamelle 19 lenti in 14 gruppi, 5 vetri ED, 1 Super ED e 3 asferici autofocus : motore STM Stabilizzatore integrato : NO passo filtri 67mm E' il terzo obiettivo Nikkor Z derivato da un precedente progetto Tamron. Completa la linea di luminosi abbordabili insieme a 17-28/2.8 e 28-75/2.8, tutti caratterizzati da un prezzo contenuto per dei luminosi e peso/ingombro moderati. In effetti è molto compatto e leggero se raffrontato al Nikkor Z 70-200/2.8 S anche quando si estende alla massima focale resta più compatto nel complesso è abbastanza ben costruito, meglio del Nikkor F 70-200/4 VR tanto da permettersi guarnizioni a tenuta in un aspetto tutto sommato in linea con i Nikkor Z di fascia S. lo schema è complesso e con una lente in vetro Super ED, una volta esclusiva di obiettivi ... esclusivi. i grafici MTF sono di buon livello nel complesso si tratta di una aggiunta attesa nella linea Nikkor Z, considerato il divario di prezzo rispetto al più prestigioso 70-200/2.8 S. Chi necessita di queste focali e di questa luminosità, dovrebbe prenderlo in seria considerazione. Anche se il divario di prezzo alla fine mette in evidenza quanto sia evidente anche il divario prestazionale. Se questo giustifichi il prezzo più che doppio lo lasciamo alle considerazioni di ognuno. Tutto sommato oggi non è più necessario uno zoom di questa classe, avendo tante alternative anche meno luminose ma che possono essere sfruttate in buona luce dalle Nikon Z. Segnaliamo che è spesso oggetto di scontistica e che probabilmente con il passare del tempo verrà ribassato in modo costante. Anche perché nel frattempo Tamron ha presentato una versione G2 per ora limitata al solo attacco Sony E, dotata di più veloci motori lineari e di stabilizzatore integrato. Due punti deboli che abbiamo notato nel nostro esemplare in prova (autofocus non fulmineo per soggetti in rapido avvicinamento e assenza di stabilizzazione che si deve appoggiare a quella sul sensore della fotocamera). Francesco Contu Ennio Franzi Saverio Antinori articoli su Nikonland.it : Nikkor Z 70-180mm f/2.8 : prova pratica album fotografico :
    1 punto
  17. E' l'obiettivo standard che ho acquistato con la Z8. Range focale ideale per me che lo impiego soprattutto in natura, sia per paesaggi che per la flora, spesso durante camminate in montagna dove si fa apprezzare anche per peso e ingombro accettabili. Imbarazzante il paragone con gli obiettivi sulla carta simili che ho usato con le DSRL: Sigma 24-105 e Nikon 24-120. Entrambi vengono spazzati via da un oggetto di classe nettamente superiore, con qualità ottima fino ai bordi (un limite enorme nei paesaggi dei 2 obiettivi per DSRL citati) e capacità di reggere controluce anche con sorgenti di luce nell'inquadratura per me sconosciute. Qualche esempio, qui alle isole Far Oer: L'angolo in basso a destra, malgrado il fuoco sia ovviamente ben più distante: Un controluce con sole nell'inquadratura, usando il live view per evitare di accecarmi (Isola D'Elba): E un soggetto differente dove si apprezza sia la nitidezza che anche lo sfocato, almeno in questo caso (Galles): PRO Nitido fino ai bordi Resistenza al controluce Sufficientemente leggero e compatto anche per un trekking CONTRO Poco gestibile in corpi senza stabilizzazione per assenza del VR
    1 punto
  18. Acquistato poco dopo il lancio, invogliato sia dall’articolo scritto da Max per Nikonland “il piccolo genio”, sia dallo sconto in cassa di €. 200,00 praticato da Nital in quel periodo. Alla prova dei fatti, però, questo zoom grandangolare è l’obiettivo “Z” che uso di meno, non per colpa del “piccolo genio” che per me è diventato il “piccolo diavolo”, ma a causa delle difficoltà che incontro a sfruttare i grandangoli che vanno oltre i 20 mm di focale. Tornando seri, lo zoom vanta dimensioni e peso ridotti, oltre a buone prestazioni complessive. Inoltre, l’obiettivo grazie alla sua costruzione, tenuto conto della grande escursione focale che va dai 14mm fino ai 30mm e della costante apertura del diaframma (F.4), accetta filtri a vite standard da 82mm, cosa non da poco. Ciò, unito alla compattezza ed alla portabilità lo rendono ideale per la fotografia di paesaggio, meglio ancora di paesaggio urbano e di viaggio in genere. Lo zoom ha un'ottima nitidezza centrale a tutte le lunghezze focali, anche se decade un po’ negli angoli dell'inquadratura, ma ad f/5.6 sfido chiunque a farmela notare. Inoltre, data l’ampiezza del campo abbracciato si nota solo se si vuol vedere. La vignettatura assieme alla distorsione ed all’aberrazione cromatica, viene corretta automaticamente tramite software e quindi tali difetti non sono un problema. La messa a fuoco è rapida, precisa, silenziosa e consente al fotografo di operare con tempi lunghi senza innestare il fastidioso mosso; io che non sono una roccia mi sono spinto fino ad 1/20, con ottimi risultati. Infine, il suo utilizzo sarebbe anche più piacevole se, come succede anche con il 24-70/4 S, per rendere operativo lo zoom, non si dovesse estendere l’ottica ruotando la ghiera delle lunghezze focali. Tale adempimento, almeno per il sottoscritto, è una fastidiosa incombenza, anche se tale caratteristica consente di rendere l’obiettivo più piccolo e più facilmente trasportabile. Nel complesso, il Nikkor Z 14-30/4 S è senza dubbio un’ottica interessante ed anche se il suo utilizzo è minore degli altri obiettivi che ho a disposizione, lo ricomprerei per sfidare gli oltre cento gradi di apertura angolare offerti, sperando che con tempo diventi il mio piccolo maestro. PRO Dimensioni e peso contenuti. Buone prestazioni generali. Possibilità di montare filtri standard a vite da 82mm. CONTRO Occorre ruotare la ghiere per rendere operativa l'ottica
    1 punto
  19. Il 50/1,8 S è stato il mio secondo obiettivo Z mount acquistato ed è stato anche la prima ottica standard o normale per le fotocamere della serie Z. Avendo il 50/1,8 Ais ed avendo avuto anche il 50/1,8G preso in kit con la Df, la prima impressione è stata per le sue dimensioni. Il nuovo 50 è notevolmente più grande e più pesante dei suoi equivalenti sopra citati con attacco F. Tuttavia, un po' di peso e un po’ di volume in più sono ricompensate dalle eccellenti prestazioni ottiche (a mio modestissimo parere non paragonabili). Inoltre, una volta messo il 50 mm f/1.8G sull'adattatore FTZ è abbastanza vicino alle dimensioni dello Z. Però con quest’ultimo si ha una messa a fuoco molto più veloce, più precisa e meno rumorosa. Cioè, si ottiene un complesso Macchina obiettivo, nettamente superiore ai precedenti. Un piccolo neo lo trovo nella rumorosità leggermente superiore alle altre ottiche Z in mio possesso. Non che si senta il ronzio da distanza, ma con l’occhio al mirino e mettendo a fuoco si sente un leggero ronzio, che non avverto con gli altri Z. Peraltro, l’accennato rumore è sensibilmente diminuito dopo il rilascio del primo firmware nell’ormai lontano giugno 2019. Comunque, potrebbe essere anche un problema che interessa solo l’esemplare in mio possesso, ma ribadisco che non mi reca alcun fastidio. In conclusione il “NORMALE” in questione mi sembra poco normale, anzi direi che, rispetto ai precedenti di pari apertura, gioca in una categoria diversa e di alto livello. PRO Eccellenti prestazioni nella velocità e precisione della messa, come pure quelle ottiche, largamente superiori ai Nikkor "F" di pari lunghezza ed apertura. Design minimalista, ma si sposa bene con le tutte Z E' un delitto non averlo. CONTRO Leggermente più rumoroso delle altre ottiche "Z mount" da me possedute. Dimensioni generose, ma è sempre in borsa.
    1 punto
  20. Questo Nikkor è lo zoom con cui anni fa, quando mi occupavo di matrimoni, avrei scattato il 90% delle foto della cerimonia e buona parte anche di quelle a casa della sposa e del trattenimento: con la semplice aggiunta di un secondo obiettivo da effetto. Ma è anche lo zoom col quale oggi esco con ogni NIkon Z, che si tratti della Zf che ho in prova, oppure della Z9 che uso per shooting di sport, in supporto del teleobiettivo di turno, oppure anche di una DX davanti alla quale diventa un 36-180mm equivalente (ma senza l'ausilio della stabilizzazione) Fa parte di una categoria intermedia per qualità tra le ottiche Z, non levando terreno nè ai superluminosi e neppure ai tutto fare cheap: un esempio?... Coesiste col 24-200mm per gli stessi motivi e come alternativa rispetto similari situazioni di ripresa: per ragioni legate a luminosità relativa e qualità complessiva dell'immagine. Fa indispettire il posizionamento della ghiera di zoomata dietro a quella di messa a fuoco manuale, che con AF gestiti da stepper come quelli attuali, è di certo il comando meno utilizzato sugli obiettivi Nikkor Ghiera programmabile, a rotazione continua (stepless) con zigrinatura differente da quella delle altre due, eccellente per un professionista o un vlogger PRO qualità complessiva luminosità e nitidezza gamma focale ideale nel reportage eterogeneicità tre ghiere, una programmabile prezzo CONTRO assenza del VR allungamento del barilotto in zoomata inversione delle ghiere con quella di fuoco davanti a quella di zoomata sfuocato a TA
    1 punto
  21. "Se non ci fosse il 50/1.2 S con questo sarebbe un bell'accontentarsi." Nel senso che questo 50/1.8, a dispetto del fatto che sia "solo" f/1.8, è certamente il miglior "normale" Nikon di sempre (f/1.4 ed f/1.2, nessuno escluso ... tranne l'ultimo). E lo dico con la consapevolezza di averli avuti tutti, dal 50/2 Nikkor-H del 1964 all'ultimo disponibile. Sarà più grosso di quanto ci farebbe piacere, ma se questo è l'unico scotto da pagare, si accomodi. Se non è il miglior f/1.8 della serie S dei Nikkor Z è perché ha ottimi fratelli (85 e 20mm). Ma è nitido, corretto e preciso, pur mantenendo un bellissimo sfuocato. Al momento io lo mantengo in batteria per la Zf, avendo il 50/1.2 S che normalmente va sulla Z9 o sulla Z8 con il battery-grip. E non me ne dolgo perché ha un carattere molto diverso dal "fratellone" immenso e cremoso, obiettivo di altra categoria che ha più a che vedere con la materia di cui sono fatti i sogni, piuttosto che gli obiettivi di noi comuni mortali. Questo 50/1.8 S è semplicemente un normale-normale che ti fa ri-innamorare del normale. E naturalmente io lo uso fisso ad f/1.8. "Ma con che cosa l'hai fatta quella foto ? Col Cinquanta. Ah, ecco, col cinquanta !" PRO Prestazioni ottiche quasi allo stato dell'arte mantenendo uno sfuocato piacevolissimo il migliore dei 50mm Nikon "normali" di sempre CONTRO più lungo di quanto ci piacerebbe, ma fossero tutti li i problemi ! che nessuno si permetta di chiamarlo cinquantino !
    1 punto
  22. PRO Riproduce colori vivi ed intensi Può e deve essere utilizzato a Tutta apertura E' possibile utilizzarlo non solo per la fotografia di paesaggio CONTRO La mia preferenza sarebbe stata per una doppia ghiera di regolazione (tempi e diaframmi) Paraluce con fissaggio a pressione mentre avrei preferito il fissaggio a scatto (lo stesso del 24-70 f.2.8) E' un obiettivo grandangolare luminoso e privo di distorsione, per chi fa questo genere di fotografie dovrebbe essere un Must to have. Io ne sono contentissimo e resterà per sempre nella mia borsa.
    1 punto
  23. Commercializzazione: Marzo 2020 Peso: 505 grammi Diaframma: 9 lamelle Passo filtri: 77mm Messa a fuoco minima: 20cm Dimensioni : 109x85mm (lunghezza e diametro) Schema ottico: 14 lenti in 11 gruppi di cui 3 ED e 3 asferiche, Nano Crystal coating, dotato di O-ring anti umidità Stabilizzazione: non presente Dalla presentazione dei primi Nikkor Z ad oggi è il grandangolare fisso più estremo ed al tempo stesso, anche più performante in termini di caratteristiche principali, come nitidezza e contrasto e complementari, come distorsione, vignettatura e aberrazione cromatica. Un obiettivo importante per Nikon, come è sempre stata questa focale, luminoso secondo il nuovo corso Z-mount, per cui f/1,8 diventa standard: ma risulta difficile pensare si possa arrivare ad f/1,2 che è diventato il nuovo livello caratterizzante per obiettivi standard e mediotele. Eccezionale fin dai primi scatti, mette a suo agio anche chi non sia abituato a gestire angoli di campo di questa ampiezza, grazie all'estremo contenimento delle distorsione prospettica e alla totale assenza di flares o ghosts, grazie al rivestimento antiriflesso di prima categoria. Diaframma a 9 lamelle che determina un bokeh molto interessante per un wideangle di questa portata, quasi onirico, mai eccessivamente nervoso, negli scatti a tutta apertura. Ovviamente perfettamente delineato in proporzione all'apertura, diaframmando, diventando strumento prezioso anche per rilievi fotografici di architettura urbana, nelle mani di chi sappia utilizzare un grandangolo. Motorizzato AF con stepper silenziosissimi, veloci ed efficienti A giudizio della Redazione di Nikonland, il migliore 20mm mai costruito da Nikon, per esperienza diretta. Gli unici appunti possono essere fatti in relazione alla lunghezza del barilotto che lo rende piuttosto ingombrante ed all'assenza di una finestrella di riferimento della distanza di messa a fuoco e di una scala di profondità di campo, come la natura di questo strumento fotografico (e la categoria S) richiederebbe, oltre all'ingombrante paraluce in policarbonato, il cui innesto a baionetta si logora parallelamente all'uso. I test di Nikonland : Nikkor Z 20/1,8 unboxing il più incisivo Z 20/1,8 e Z7: frutta e verdura ! e le gallerie:
    1 punto
  24. E’ stato il mio secondo obiettivo Z preso insieme alla Z6 nel 2019. Non molto usato perché prevalentemente ho usato il 24-70. Riscoperta la voglia di focali fisse, oggi sta montato standard sulla Z9. Sono un po’ tornato a fotografare come negli anni settanta, quando gli zoom non esistevano o erano scadenti. Mi piace moltissimo lo sfocato e lo uso prevalentemente alla massima apertura. E’ un obiettivo irrinunciabile che dovrebbe essere parte di ogni corredo. In conclusione, ottimo obiettivo che distacca di molto la qualità rispetto ai vecchi AF. PRO Incisività Sfuocato Qualità della costruzione CONTRO Ingombro rispetto ai vecchi obiettivi AF, ma trascurabile
    1 punto
×
×
  • Crea Nuovo...