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[reportage] Neko Cafè, ma cos'é?


Silvio Renesto

2.407 visite

Come annunciato, ecco un altro reportage "felino".  Poi per un po' smetto con questi temi,  promesso.

Neko in giapponese vuol dire gatto e un Neko Cafè è un Bar/Caffè con i gatti.  Diffusissimi in Giappone, si tratta di bar dove i clienti possono oltre che consumare, stare a guardare, ed anche coccolare, dei gatti che girano liberamente per il locale.

 

Hanno avuto grande successo nel paese del Sol Levante anche perchè in Giappone in molti condomini è vietato tenere animali, dato che gli appartamenti sono piccolissimi, la gente è sempre fuori a  lavorare e non può curare come si deve gli animali da compagnia, con i problemi di igiene e diffusione di odori che ne consegue. E' così impossibile per molti godere a casa propria della compagnia dei mici. In più per molti Giapponesi (e non) è una sorta di pet therapy, importante per alleviare lo stress lavorativo e compensare la scarsità di rapporti umani. 

Da qualche anno questi "Caffè coi gatti" hanno fatto una timida comparsa anche nel nostro Paese, anche se da noi non ci sono (ancora?)  necessità così estreme, e sono più che altro una curiosità. A  Milano ce ne sono due, Il Crazy Cat Cafè in via Napo Torriani ed il Catmint Cat Cafè in Via Poggi. Documentandomi ho visto che hanno una vocazione leggermente diversa, un po' più trendy/business il primo, più sul tranquillo il secondo. Ho così deciso di andare a visitare quest'ultimo.

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Ci sono andato con l'amico Gianni di domenica mattina, proprio all'orario di apertura, in modo da non avere intorno i clienti. Abbiamo chiesto alla proprietaria, una giovane cinese, se potevamo fotografare il locale e lei  si è dimostrata gentilissima e cordiale.

Il locale è chiaro, un arredamento minimalista, diviso in due zone, una sezione con tavolini alti e postazione per computer per chi vuole lavorare o leggere (e ogni tanto coccolare i gatti).

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Ed una con divani e tavolini bassi per chi vuole rilassarsi, fare quattro chiacchiere e, se ne ha voglia, coccolare/giocare coi gatti.

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Anche l'oggettistica è in stile,  fa parte del gioco.

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Una pendola (foto di Gianni Ragno)

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(Foto di Gianni Ragno)

 

E i gatti?

A differenza del Giappone in cui un Neko Cafè può contenere tutti i gatti che il proprietario desidera, in Italia per legge non possono essere più di sei.
Al Catmint Cafè  sono cinque, un Maine Coon, due Persiani  gemelli (Castore e Polluce) e due europei (uno dei gemelli, Polluce non era in vena di mostrarsi ed è rimasto al piano di sopra).

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Essendo il più grosso, Il Maine Coon lo hanno chiamato Mini.

 

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I gatti del Catmint Cafè sono molto amichevoli e pienamente a loro agio. Appena entrati ci sono venuti incontro, curiosi come ...gatti.

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Castore si interessa alla Nikon di Gianni.

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Tigro, che la proprietaria  racconta aver fama di essere un bulletto, ha sentito l'odore del mio gatto sulla mia borsa ed è corso a strofinarcisi per imporre il suo, poi ci si è seduto sopra  a reclamarne il possesso, inutile dire che una volta a casa il mio gatto dopo un attimo di perplessità ha ripetuto a sua volta il tutto  ;)

 

Non mancano gli arredi ed i giochi a misura di gatto.

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Foto di Gianni Ragno

Osserviamo protetti.

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Foto di Gianni Ragno

Ai gatti piace avere postazioni elevate dove riposare sentendosi sicuri e tenendo d'occhio il territorio, per loro è molto importante

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Se per i gatti di razza il carattere può essere almeno in parte geneticamente preselezionato, per cui non stupisce più di tanto che il Maine Coon e i Persiani, a meno di traumi pregressi, siano confidenti, per gli Europei (ossia non di razza, i moggies come li chiamano affettuosamente gli inglesi) non è  scontato. Il fatto che anche gli Europei siano a loro agio indica che sono stati sempre trattati con dolcezza. 

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Il carattere di un gatto comune infatti  è estremamente variabile, ce ne sono alcuni socievoli con tutti, altri che si affezionano ad una persona sola e ci sono quelli diffidenti che possono arrivare a non tollerare la vicinanza dell'uomo. 
Sembra che una componente importante nel determinare il comportamento del gatto  verso l'uomo sia come è stato trattato nelle prime tre-otto settimane di vita. Se è entrato in contatto con più persone che lo hanno trattato con gentilezza, sarà socievole, se con una persona sola (gentile) sarà selettivo, se non ha avuto contatti o peggio è stato maltrattato, sarà diffidente per il resto della sua vita.

A metà mattina iniziano ad arrivare dei clienti, per noi è tempo di uscire. Un micio ci saluta dal suo "posto".

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Spero di non avervi annoiato, come sempre, e grazie a chi è arrivato fin qui.

 

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20 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander

Avevo sentito parlare di questi ''spazi gatteschi'' in Giappone ma non sapevo che esistesse qualcosa simile anche in Italia !!!!!

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  • Nikonlander Veterano

Fantastici, entrerei volentieri a prendermi un caffé e mi tratterrei a lungo :cuoricini:

(E chi si annoia Silvio :))

  • Sono d'accordo 1
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  • Nikonlander Veterano

Silvio, vedo or ora.. bel servizio ma domattina dovrò accompagnare e fermarmi pure, in un posto mia figlia; la quale poco tempo fa ci aveva proposto a me e a sua mamma un posto che se non erro è uno di questi due, bravo. ci hai preceduto.. 

Oltretutto hai insegnato anche altre cose, sul comportamento felino, e poi scusami sai.. ma piantala con questa tua  ossessione vorrei dire..

TU  NON  CI  ANNOI, ANZI...

grazie.

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  • Amministratori

I giapponesi sono persone straordinarie. Per certi aspetti anticipano certi scenari di fantascienza descritti da Asimov (Abissi d'Acciaio) ma cercano di superarli con umanità.

Per me, abituato ad avere tanti animali domestici per casa (sono arrivato ad un top di 13 gatti e 5 cani) una cosa del genere corrisponderebbe alternativamente all'alienazione o al punto in cui, per età, non mi sentirò più di condizionare il futuro di una creatura che potrebbe facilmente sopravvivermi. ;)

Ma bravo Silvio per il reportage e per averci portato una realtà che non conoscevo per nulla.

In Giappone esistono dei jazz-cafè, dove si può ascoltare a tutto volume jazz (o altra musica) a mezzo di diffusori giganteschi e impossibili per le case comuni, a volumi non compatibili con gli spessori delle pareti condominiali (anche se ho visto filmati di appassionati di musica giapponesi che hanno nel loro monolocale una coppia di JBL 4355 affiancate che ascoltano mettendo la poltrona davanti alla porta del frigorifero, con in mezzo il tavolo da pranzo e il letto piegato dietro ai diffusori).

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  • Nikonlander Veterano
41 minuti fa, Rudolf dice:

I giapponesi sono persone straordinarie. Per certi aspetti anticipano certi scenari di fantascienza descritti da Asimov (Abissi d'Acciaio) ma cercano di superarli con umanità.

Per me, abituato ad avere tanti animali domestici per casa (sono arrivato ad un top di 13 gatti e 5 cani) una cosa del genere corrisponderebbe alternativamente all'alienazione o al punto in cui, per età, non mi sentirò più di condizionare il futuro di una creatura che potrebbe facilmente sopravvivermi. ;)

Ma bravo Silvio per il reportage e per averci portato una realtà che non conoscevo per nulla.

In Giappone esistono dei jazz-cafè, dove si può ascoltare a tutto volume jazz (o altra musica) a mezzo di diffusori giganteschi e impossibili per le case comuni, a volumi non compatibili con gli spessori delle pareti condominiali (anche se ho visto filmati di appassionati di musica giapponesi che hanno nel loro monolocale una coppia di JBL 4355 affiancate che ascoltano mettendo la poltrona davanti alla porta del frigorifero, con in mezzo il tavolo da pranzo e il letto piegato dietro ai diffusori).

Eh  Mauro mi spiace ma ti devo dire che per quanto riguarda gli animali domestici, i PET ti batto.. in totale ne avevi 18, io sono arrivato a 33, si hai letto bene.. 33 1 gatto e 32 pulci addosso al sottoscritto.. le avevo insegnato a saltare.. ed altro

Bestia.. dei mega appartamenti allora...

comunque il nostro Silvio ha fatto un'eccellente lavoro

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  • Nikonlander

Un luogo affascinante.
Non ho animali domestici ma i gatti mi stanno simpatici e spesso quelli dei vicini trascorrono qualche ora di relax a casa mia.

 

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  • Nikonlander Veterano

Amo gli animali, ma se dovessi prendermene in casa uno opterei per un cane, mai per un gatto.

Ho visto gatti maschi correre come dei pazzi sulle tende di casa (sì, proprio SULLE tende, con i danni che si possono immaginare) o marcare il territorio di casa (intendo IN casa)...

Ho visto gatti femmine seguire ovunque e come un'ombra la padrona di turno, pretendendo che qualsiasi porta o porta-finestra rimanesse aperta (anche in pieno inverno) per ottenerne il passaggio pena graffi sugli stipiti o interminabili miagolii fino all'ottenimento di quanto richiesto... E potrei andare avanti a lungo a raccontare.

Comunque i gatti di questi locali, che avevo visto in tv in reportage dal Giappone, sembrano tutti molto amichevoli e simpatici, e credo che potrei frequentarli (i locali e i gatti) senza problemi magari affezionandomi a qualche bestiola.

Ma non sarà che i loro avventori hanno avuto le mie stesse esperienze e preferiscono avvicinare lì questi felini piuttosto che averne uno in casa propria? xD

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  • Nikonlander Veterano
2 ore fa, Rudolf dice:

I giapponesi sono persone straordinarie. Per certi aspetti anticipano certi scenari di fantascienza descritti da Asimov (Abissi d'Acciaio) ma cercano di superarli con umanità.

C'è da dire che se da una parte i gattini vengono coccolati nei neko café dall'altra abbiamo migliaia di gatti randagi uccisi ogni anno (col tempo stanno diventando meno, 238.929 gatti uccisi nel 2004 ai 45.574 nel 2016, ma sono sempre tanti).

Un'iniziativa per, da un lato, sensibilizzare l'opinione pubblica e, dall'altro, raccogliere fondi per salvare i randagi, è stata presa organizzando un treno con 10 gattini dentro dove era possibile coccolarli e farli giocare!

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  • Nikonlander Veterano
21 minuti fa, Pedrito dice:

Amo gli animali, ma se dovessi prendermene in casa uno opterei per un cane, mai per un gatto.

Ho visto gatti maschi correre come dei pazzi sulle tende di casa (sì, proprio SULLE tende, con i danni che si possono immaginare) o marcare il territorio di casa (intendo IN casa)...

Ho visto gatti femmine seguire ovunque e come un'ombra la padrona di turno, pretendendo che qualsiasi porta o porta-finestra rimanesse aperta (anche in pieno inverno) per ottenerne il passaggio pena graffi sugli stipiti o interminabili miagolii fino all'ottenimento di quanto richiesto... E potrei andare avanti a lungo a raccontare.

Comunque i gatti di questi locali, che avevo visto in tv in reportage dal Giappone, sembrano tutti molto amichevoli e simpatici, e credo che potrei frequentarli (i locali e i gatti) senza problemi magari affezionandomi a qualche bestiola.

Ma non sarà che i loro avventori hanno avuto le mie stesse esperienze e preferiscono avvicinare lì questi felini piuttosto che averne uno in casa propria? xD

Marco, tu hai un bel carattere.. di base sei un tranquillo, ma vi saranno altri che tranquillo non lo sono; voglio dire.. in fondo ci assomigliano anche loro, vi è il micio tranquillo e quello irruente, un mio ex collega era disperato.. gli salivano sui mobili, e dico salire per salire.. e poi si lanciavano sulla tappezzeria una volta raggiunta frenavano la discesa con gli artigli sfoderati. non ti dico..  beh, il mio ha fatto in 18 anni qualche marachella ma, un nulla confronto ad altri. Quindi è anche per loro un variare di comportamenti.. ad alcuni va bene ad altri no.. non lontano da casa tua, nel Fiorentino, è di pochi giorni fa che un vicino infastidito dei rumori per la ristrutturazione di un appartamento abbia fatto secco i due vicini; ma non tutti siamo così per fortuna.

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  • Nikonlander Veterano


 

3 ore fa, Pedrito dice:

Ma non sarà che i loro avventori hanno avuto le mie stesse esperienze e preferiscono avvicinare lì questi felini piuttosto che averne uno in casa propria? xD

No, non credo, chi ha avuto disavventure poi evita, mi sa ;)

E' chiaro che qui non è il posto per iniziare una discussione seria, ma quello che ha detto Roby sostanzialmente è giusto, mi permetto solo di riproporlo  in forma un po' più approfondita, integrando con quello che ho imparato recentemente da  studente (non da studioso, mi sono appena avvicinato alla materia in modo serio).

A quanto pare ricerche ad opera di antrozoologi (coloro che studiano  i rapporti uomo-animale) soprattutto inglesi ed americani sembra che:

I gatti abbiano una notevole variabilità di "carattere" fin dalla nascita e, a dispetto di quel che ho scritto sopra sul contatto precoce, c'è sempre un 15% che non vuole avere niente a che fare con gli umani e non c'è modo di fargli cambiare idea;  il restante 85% spazia dal poco tanto diffidente al pienamente fiducioso a seconda delle esperienze.Se ti porti in casa uno di quelli che fanno parte del 15% non c'è niente da fare. 

Il gatto non è stato realmente addomesticato, ha ancora delle necessità legate ai suoi istinti ed è territoriale (mantiene molto del suo antenato selvatico), è  legato al suo ambiente e, se cucciolo, anche alla madre e ai suoi fratelli.  Entrare improvvisamente in un ambiente nuovo (quello che gli succede quando viene preso e portato in una nuova casa) è fonte di  stress e ci vuole impegno reciproco (uomo-gatto) per superarlo.  A dispetto dell'apparenza impassibile,  il gatto è molto sensibile alle situazioni e all'atteggiamento di chi gli sta intorno, e si agita facilmente. Non tutte le case e non tutte le persone vanno bene per i gatti (e viceversa).  Non la faccio lunga ma ci sono tanti accorgimenti che possono essere presi per favorire una amicizia. O che se trascurati rendono dura la convivenza.

Molto spesso i comportamenti che hai citato sono indice di qualche errore di relazione o di una situazione di tensione. Poche volte è invece il gatto che è perfido lui.

Naturalmente se non è sterilizzato, un gatto (soprattutto un maschio)  sarà un grosso problema in un appartamento, quando è il periodo degli accoppiamenti darà fuori di matto. Anche  una femmina in calore vorrà uscire perchè cerca .. i maschi. I gatti interi dovrebbero stare in campagna.

 

 

 

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  • Nikonlander Veterano
1 ora fa, Silvio Renesto dice:


 

No, non credo, chi ha avuto disavventure poi evita, mi sa ;)

E' chiaro che qui non è il posto per iniziare una discussione seria, ma quello che ha detto Roby sostanzialmente è giusto, mi permetto solo di riproporlo  in forma un po' più approfondita, integrando con quello che ho imparato recentemente da  studente (non da studioso, mi sono appena avvicinato alla materia in modo serio).

A quanto pare ricerche ad opera di antrozoologi (coloro che studiano  i rapporti uomo-animale) soprattutto inglesi ed americani sembra che:

I gatti abbiano una notevole variabilità di "carattere" fin dalla nascita e, a dispetto di quel che ho scritto sopra sul contatto precoce, c'è sempre un 15% che non vuole avere niente a che fare con gli umani e non c'è modo di fargli cambiare idea;  il restante 85% spazia dal poco tanto diffidente al pienamente fiducioso a seconda delle esperienze.Se ti porti in casa uno di quelli che fanno parte del 15% non c'è niente da fare. 

Il gatto non è stato realmente addomesticato, ha ancora delle necessità legate ai suoi istinti ed è territoriale (mantiene molto del suo antenato selvatico), è  legato al suo ambiente e, se cucciolo, anche alla madre e ai suoi fratelli.  Entrare improvvisamente in un ambiente nuovo (quello che gli succede quando viene preso e portato in una nuova casa) è fonte di  stress e ci vuole impegno reciproco (uomo-gatto) per superarlo.  A dispetto dell'apparenza impassibile,  il gatto è molto sensibile alle situazioni e all'atteggiamento di chi gli sta intorno, e si agita facilmente. Non tutte le case e non tutte le persone vanno bene per i gatti (e viceversa).  Non la faccio lunga ma ci sono tanti accorgimenti che possono essere presi per favorire una amicizia. O che se trascurati rendono dura la convivenza.

Molto spesso i comportamenti che hai citato sono indice di qualche errore di relazione o di una situazione di tensione. Poche volte è invece il gatto che è perfido lui.

Naturalmente se non è sterilizzato, un gatto (soprattutto un maschio)  sarà un grosso problema in un appartamento, quando è il periodo degli accoppiamenti darà fuori di matto. Anche  una femmina in calore vorrà uscire perchè cerca .. i maschi. I gatti interi dovrebbero stare in campagna.

 

 

 

Wow

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  • Nikonlander Veterano
51 minuti fa, Roby C dice:

Silvio.. ma sei un libro ( di testo.. ) stampato...

Perdonate,  è che quando qualcosa mi interessa voglio saperne di più,  allora approfondisco. E poi mi piace discuterne.

Come per le libellule. ;) 

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  • Nikonlander Veterano
Il 23/10/2018 at 19:43, Silvio Renesto dice:

Molto spesso i comportamenti che hai citato sono indice di qualche errore di relazione o di una situazione di tensione. Poche volte è invece il gatto che è perfido lui.

 

Sì, è vero, non esistono gatti perfidi, così come non esistono cani cattivi. Esistono invece condizioni dovute agli umani che rendono meno socievoli i primi o addirittura pericolosi i secondi.

E concordo sul fatto che il gatto non è mai stato realmente addomesticato come il cane il quale, essendo in più un animale di branco, nei millenni ha fatto un percorso con l'uomo che l'ha reso più adattabile con le abitudini e le necessità di quest'ultimo.

Aggiungo uno scatto fatto a Orgosolo tanti anni fa in cui mi colpì il messaggio che appare sul murales e che ripropongo qui: mi sembra il miglior omaggio alla razza felina. Concordi?

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  • Amministratori

Il gatto vuol esser gatto è la miglior chiosa. 

Mi chiedo però che senso abbia un luogo dove si vada per stare in compagnia di gatti.

A parte che a me basterebbe andare a trovare mia cugina che ne ospita un numero variabile in funzione di quanti gliene siano entrati in casa dal giardino... io avrei detto che un caffè per gatti fosse un posto dove poter portare il proprio.

Ma poi comprendo che per la loro elevatissima territorialità sarebbe una vera e propria trincea dove i caduti sarebbero prevalentemente gli umani.

Sono allergico ai gatti ma li adoro.

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Non li fotografo più da quando sono venute meno le mie due figlie/gatte. Dieci anni fa la seconda.

 

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  • Nikonlander Veterano

Che tenero questo micino Max.. e il bimbo che lo guarda in adorazione?  ( che sia uno dei tuoi tanti figli? )

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  • Nikonlander Veterano
15 ore fa, Max Aquila dice:

Il gatto vuol esser gatto è la miglior chiosa. 

Mi chiedo però che senso abbia un luogo dove si vada per stare in compagnia di gatti.

A parte che a me basterebbe andare a trovare mia cugina che ne ospita un numero variabile in funzione di quanti gliene siano entrati in casa dal giardino... io avrei detto che un caffè per gatti fosse un posto dove poter portare il proprio.

Ma poi comprendo che per la loro elevatissima territorialità sarebbe una vera e propria trincea dove i caduti sarebbero prevalentemente gli umani.

Sono allergico ai gatti ma li adoro.

Ho  cercato, è un brano dell'"Ode al Gatto" di Pablo Neruda, (si vede la citazione dell'autore in piccolino in basso a destra).  

Da noi il bar dei gatti  di senso ne ha meno che in Giappone, perchè qui chi li vuole di solito se li procura senza troppi problemi,  credo (ma posso sbagliare)  che qui sia per la maggior parte un gioco e in proporzione minore vera necessità di stress relief.

Giustissimo quel che dici sulle conseguenze di portare il proprio gatto...

Peccato per l'allergia, dovesse mai venirti un desiderio insopprimibile di avere un gatto, procurati un Siberiano (costa un occhio, ma è ipoallergenico :) ), detto questo io preferisco sempre  i gatti di strada ;) 

PS La foto è carinissima, 

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  • Amministratori
10 ore fa, Silvio Renesto dice:

...

Peccato per l'allergia, dovesse mai venirti un desiderio insopprimibile di avere un gatto, procurati un Siberiano (costa un occhio, ma è ipoallergenico :) ), detto questo io preferisco sempre  i gatti di strada ;) 

PS La foto è carinissima, 

Grazie del consiglio. La foto non ritrae una delle mie bambine DSC_0053.thumb.jpg.659350dfe20a9fb547a59dc6ec7e0d71.jpg

ma un randagio che determinò una catena di avvenimenti che ancora oggi hanno attuazione concreta, senza mai essere entrato a far parte della nostra vita. Se non in quella foto

Incredibile...

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