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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 07/05/2024 in tutte le aree

  1. La domanda sorge spontanea: dopo aver utilizzato per due mesi e più il Viltrox AF 20/2,8 serie Air (obiettivi fissi di piccole dimensioni e privi della ghiera dei diaframmi), ma cosa ne pensi rispetto al tuo Z 20/1,8 che possiedi fin dalla sua uscita nel marzo di quattro anni fa? Dove i relativi test (Nikkor S e Viltrox) non possano determinare "a distanza" un punto di vista soggettivo, ma condivisibile per dare modo ai lettori di Nikonland di formarsene uno proprio, a distanza di un mese dall'articolo sul Viltrox, torno a parlarne per chiarire ogni ragionevole dubbio in proposito. Le differenze che separano i due progetti non sono solo di prezzo (il Viltrox costa 7 volte meno del Nikkor) nè tantomeno di sola luminosità (quella del Nikkor è di uno virgola un terzo di diaframma maggiore) che ne separa le utilità destinando di certo il Viltrox agli usi correnti di un 20mm, mentre il Nikkor a quelli fuori dal comune, proprio grazie alla maggiore disponibilità in available light, (ma sopratutto per la capacità di isolare meglio il soggetto su cui si metta a fuoco, giuoco arduo con un 20mm), quanto per la effettiva differenza dimensionale che fa del Viltrox un obiettivo compatto e da portarsi sempre appresso, mentre limita la scelta per il Nikkor a quelle occasioni nelle quali si sappia con certezza che sia quello e non altri l'obiettivo che assumerà il ruolo di protagonista sulla scena. una bella differenza quella dimensionale e di peso tra i due... Esteticamente invece sembra che Viltrox abbia voluto fare assomigliare questa sua serie economica a quella standard di Nikon, formata da tutta la serie dei fissi f/1,8 usciti nei primi tre anni dalla presentazione della linea Z mount Una differenza sostanziale, ovviamente, quella della presa usb-c per consentire al Viltrox futuri aggionamenti fw, che non dubitiamo seguiranno a ruota quelli sostanziali delle fotocamere Z, (come già successo di recente): ci mancava solo che potessero essere aggiornati direttamente dal corpo macchina Nikon ! Dei difettucci veniali del Viltrox, ho già detto nell'articolo che lo riguarda: distorsione palese sui riferimenti retti a distanza ravvicinata e una marcata vignettatura, non solamente a tutta apertura: tutto facilmente correggibile in postproduzione (non godendo degli automatismi di correzione hw propri delle ottiche Nikkor) Ma una volta corretti questi difetti, quali differenze possono determinare alla scelta chi del diaframma e 1/3 in più di luminosità del Nikkor Z...non se ne faccia proprio nulla, perchè con i suoi 20mm fotografa...come si fotografa perlopiù con un wide di questo angolo di campo, ossia a diaframma chiuso e magari anche senza inquadrare dal mirino, ma dal monitor ad altezza dello stomaco? In questi due mesi di compresenza dei due 20mm nella mia borsa, ho scattato diverse volte con la stessa inquadratura, vicendevolmente coi due. Mi sono fatto l'idea che al netto dei pregi e difetti estremi, non ci sia poi una differenza eclatante di qualità tra questi obiettivi così differenti, già a partire dagli schemi ottici, molto particolari Nikkor viltrox nikkor viltrox nikkor viltrox anche nelle condizioni più estreme di controluce, con il sole dritto in inquadratura e con diaframmi medio-chiuso : nikkor viltrox oppure con esposimetro spot* che chiude drasticamente le ombre, proteggendo le alte luci nikkor viltrox (pur con il solito carico suppletivo di vignettatura del secondo...) Ed anche in condizioni di luce uniforme e diffusa e con diaframma decisamente chiusi nikkor viltrox ...oppure con diaframmi medi nikkor viltrox così pure con diaframmi aperti (TA per il Viltrox) nikkor viltrox ciò che noto è una certa predisposizione del Nikkor ad aprire meglio del Viltrox sulle trame di soggetti contrastati e ripetitivi, risolvendoli chiaramente meglio del cinese, anche in virtù della differente classe di appartenenza, sopratutto quando siano a TA entrambi come nelle due foto di seguito (quindi il Nikkor a f/1,8) nikkor viltrox a maggior ragione, chiudendo il Nikkor all'apertura maggiore del Viltrox nikkor viltrox realizzando differenze ben poco percettibili, se non ad ingrandimenti elevati, qui non consentiti, evidenziabili su grandi formati di stampa. Lasciando inalterate in una normale visione dei files ed in una versatile gestione di contrasto e saturazione, il piacere dell'utilizzo di un angolo di campo davvero esteso, con il quale divertirsi anche ad esagerare, in assenza di dogmi interpretativi. nikkor viltrox nikkor viltrox In fondo un supergrandangolare serve anche a questo e non certamente ad inscatolarsi dentro canoni aulici di ripresa. L'acquirente del Viltrox AF 20/2,8 si divertirà a giocare con un obiettivo che gli è costato poco più di un euro al grammo e non gli impedirà di realizzare immagini molto più corrette e nitide di qualunque altro 20mm f/2,8 fabbricato per Nikon da qualsiasi altro produttore, prima di questo Mentre l'acquirente del Nikkor Z 20/1,8S sarà una persona che non arriva per caso a questo obiettivo di questa luminosità, perchè se ne servirà per le sue riprese di architettura dove troverà un file già perfetto in partenza, scevro da distorsioni curvilinee anche già scattando in jpg e sopratutto in grado di isolare il soggetto su cui ha effettuato la messa a fuoco, in una misura che il Viltrox mai potrà permettere con un livello di nitidezza adeguato alle aspettative del suo proprietario Certamente...le Nikon di elezione per il Nikkor Z 20/1,8S sono le Z9 e Z8, così come una Z7/II dotata di BG, necessario per controbilanciare peso e lunghezza di un fisso che lascia meno di un cm ad uno zoom come il 24-120 (quando li ho accanto capovolti, spesso li scambio per errore) Mentre la gioia di non sentire il peso di un obiettivo come il Viltrox AF 20/2.8 davanti ad una Zf oppure ad una Z 5,6,7 e magari anche davanti ad una DX facendo la tara al taglio di formato indegno della qualità di questo piccolo, ma ottimo obiettivo, è impagabile anche per chi possegga il Nikkor S. Soluzione? Se aveste una Z9 ed una Zf (o una Z5,6,7) comprateli entrambi e scegliete con quale uscire di volta in volta ! Max Aquila photo per Nikonland 2024
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  2. Obiettivo direi praticamente indispensabile per il corredo Nikon Z e a cui Nikon non sembra essere intenzionata a dare alternativa a breve. Ideale con Zf e Z6 (più che Z8) a giudicare dal MTF. Ha un prezzo appena superiore al già apprezzatissimo (ce l'ho) 13/1.4 che pur più luminoso e più corto è però "solo" un APS-C e non vanta le stesse caratteristiche (tipo il display e i tastini funzione). A chi è interessato, segnalo di stare attenti alla provenienza e ai rischi del dazio, visto che ci sono negozi che ne danno disponibilità in preordine in Germania. Presumibilmente ci sarà anche su Amazon.it a partire da giugno (ho comprato là il mio 13/1.4 l'estate, qualche mese dopo la data di disponibilità due anni fa). Attenti anche al fatto che è solo in preordine (dicono consegna a 21 giorni : tutto da verificare). In generale Viltrox fa periodiche campagne di sconto con un -8% (l'ho già visto a € 549). Nikon a quanto metterebbe un Nikkor Z 16mm f/1.8 S in policarbonato lungo 16 cm ? Non meno di 1850 euro secondo me.
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  3. 4 punti
  4. E' disponibile da oggi - consegna tra 3-4 settimane - il Viltrox 16mm f/1.8 per Nikon Z Quello che vuoi sapere sul Viltrox AF 16mm F1.8 Z❓ 
 👉Informazioni relative al prodotto 🔺Messa a fuoco automatica ultra grandangolare full frame 🔺Sistema operativo completo e innovativo 🔺F1.8 ampia apertura luminosa 🔺Campo visivo super ampio di 105,6° 🔺Φpasso filtri 77 mm 🔺Paesaggio/cielo stellato/architettura/ritratto grandangolare 👉Informazioni sulla vendita del prodotto 🔺Prezzo di vendita consigliato: € 599 🔺Prima piattaforma di lancio: flagship store ufficiale prezzo ipotizzabile : Euro 599 euro (come la versione Sony già in vendita da qualche mese) Foto ufficiali su Nikon Zf Verde Muschio
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  5. per ridere un po ...............
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  6. Gran Canaria Visitare in una settimana un intero continente è possibile a Gran Canaria. In poche ore è possibile passare dalle alte dune delle spiagge, alle vette ricoperte di boschi di pino canario. Il verde risalta sulla scura terra vulcanica. L’attrezzatura scelta è caduta, come mi ero promesso, sulla Pentax 67 II e pellicola B/W Ilford Delta 100 e invertibile Kodak Ektachrome 100, per esaltare i colori dell’isola ma anche perché non essendo ancora sul mercato europeo la Velvia, era la scelta obbligata. Ho portato con me anche la Sigma DP1 Quattro, non si sa mai…
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  7. Complimenti al vincitore! Mi fa piacere che i miei scatti siano stati apprezzati, cerco molto i momenti particolari che fanno parte della foto di azione, e le espressioni quando si tratta di persone.
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  8. thinkThank è una casa fondata nel 2005 in USA e produce in Santa Rosa, California che si autodefinisce orgogliosamente come "un gruppo di esperti product designer e fotografi professionisti, focalizzati su come lavorino i fotografi, nello sviluppo di nuove soluzioni di trasporto attrezzature, per incontrare i loro desideri " La premessa è d'obbligo per far capire a chi (come me) non avesse mai acquistato loro prodotti prima di adesso, quale possa essere il concept espresso dalle loro creazioni e ragionare di conseguenza nella valutazione di ciò che mi è appena arrivato a casa: Nei prossimi giorni conto di essere presente all'edizione 2024 dei Campionati italiani Windsurfer, a Mondello, dove scatterò con Z9 e Z8, insieme al 180-600/5,6-6,3 ed al 70-200/2,8 presumibilmente anche in barca: volevo quindi dotarmi di una borsa a fondina capace non soltanto della mia Nikon Z9 (che ha anche una piastra Smallrig attorno alle sue forme) con lo zoom Z 70-200.... ma (e qui la seconda difficoltà) che all'occorrenza potesse contenere anche il ben più ingombrante 180-600 completo di paraluce e staffa. Un paio di settimane di ricerca sul web (lasciamo perdere i negozi...) per scoprire che ormai tutti coloro che maneggiano fotocamere e teleobiettivi, sembra facciano uso solo di zaini da sherpa in giù, oppure di borse porta laptop che possono contenere anche due o tre obiettivi lilliput e, naturalmente, mutande e calzini. La maggior parte delle fondine come quella che cercavo, sono inadatte a macchine della dimensione di una Z9 (o di una Z8 con BG) e quelle che le possono alloggiare sono tarate perlopiù per un 24-70/2,8 o poco più. Delusione terribile nello scorrere i cataloghi di case un tempo fornitissime di tutto, come LowePro, o la defunta e risorta Tamrac: che danno la prevalenza a borsette decorate per trasportare una Zf color o simili amenità, piuttosto che carichi ponderosi come quelli che voglio portarmi appresso io. thinkThank resta ad oggi la Casa più fornita di borse di questo genere (e molto altro ancora) con una linea di ben sette fondine di tutte le dimensioni e combinazioni possibili macchina/obiettivo. La linea si chiama Digital Holster ed io ho comprato la 50 V2.0 che è il penultimo modello in ordine di grandezza. Ecco gli altri: cordura di ottima qualità, cuciture all'apparenza eccellenti, cerniere lampo YKK, ossia the best in the world: questo mi sembra essere la mia Digital Holster 50 V2.0: una borsa modulare che parte dalla capienza di una ML come la Z9 o di una reflex come la D6 (oppure corpo+battery grip) ma che possiede il trucchetto di una cerniera all'estremo della sua proboscide che srotolata... consente di tenere il 70-200 in posizione operativa, ossia senza tappo e con paraluce innestato ! Passando dalla dimensione interna dichiarata di 28,6cm di profondità a 36,2cm totali tanto quanto basta appunto a infilare di corsa un corpo con quello zoom in borsa ed impugnare l'altro, già operativo, da utilizzare al momento. L'operazione con Z9 e 70-200/2.8 che a paraluce innestato misurano appena cm 34,5 è semplice e veloce...la borsa funge alla perfezione... Ma cosa succederebbe se volessi replicarla con la Z9 e il ben più ponderoso ed ingombrante Z 180-600 che insieme ad essa misurano addirittura 39cm di lunghezza? Per fortuna la borsa è dotata di divisori interni e di un piattello che serve ad isolare la fotocamera dal coperchio della fondina (dotato al suo interno di una taschina dove poter stivare schede ed oggetti di pari spessore), eliminati i quali...sono riuscito a recuperare quei pochi cm preziosi che mi consentono questo utilizzo addirittura sovrastimato rispetto le previsioni della Casa (che come limite indica il più corto 150-600 Tamron) detto...fatto ! La maggior difficoltà di questa forzata configurazione, sicuramente l'elevato diametro di 13cm del paraluce del 180-600 che non consente una fluidità massima non tanto all'inserimento in borsa, quanto alla sua estrazione... ma come detto, ho volutamente calcato la mano e magari con l'utilizzo ripetuto le pareti della proboscide della mia Holster50 si deformeranno di quei pochi mm da rendere il tutto più facile. Avrei potuto facilmente risolvere comprando il modello ancora più grande, il 150, molto più largo, che però oltre a costare parecchio di più mi pare essere davvero troppo ingombrante per i movimenti in ambito operativo. Già i miei 110kg di peso non fanno di me proprio una Silfide... Peraltro la forma molto sagomata della fondina, che va a stringere molto dopo l'alloggiamento della fotocamera, serve proprio ad aderire il più possibile al fianco del fotografo, magari aiutandosi anche con l'apposita cinghia, per farla aderire alla gamba dello stesso: particolare non di poco conto, come ogni altro della progettazione accurata di questa borsa.... come i robusti moschettoni metallici, di facilissimo inserimento oppure le tante tasche e taschine presenti, ivi compresa quella che contiene l'impermeabile da tormenta, se prevista, oppure asportabile facilmente in caso di beltempo siculo Levato il quale impermeabile, resta comunque una tasca dalla capienza compatibile per un piccolo obiettivo fisso Il passante per il fissaggio a cintura è ampissimo e supportato da una costola da inserire nell'apposito belt system, che impedisce spostamenti indesiderati Ineccepibile sotto tutti i punti di vista ! Dov'è che sta l'inghippo...? Costa ! E costano tutte parecchio più delle inutili e certamente peggio costruite alternative: dove alternative ce ne siano, non certamente per questo genere di superzoom, come quelli che sono riuscito a stivarvi: Aggiungerò le mie impressioni di utilizzo, una volta tornato dal suo impiego sul campo ! Max Aquila photo © per Nikonland 2024
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  9. Sono veramente curioso di provarlo il prossimo 26maggio sulla Zf; da quello che vedo in queste tuoi dipinti, c'e' tutto quanto amo di questa lente
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  10. Amazon.it consegna primi di giugno, € 599.
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  11. X2Twitter.com_1787730823615016960(720p).mp4
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  12. Lasciatemi organizzare qualcosa per parlarne pubblicamente, per il momento non mi sbilancio, fatta eccezione per quel motore lineare che per me è impressionante.
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  13. Buongiorno In questo contest abbiamo avuto : 19 partecipanti 18 votanti 44 voti espressi Si aggiudica quindi il primo premio Castorino con 216 punti e 10 voti. Secondo classificato Francesco Contu con 154 punti e 8 voti Terzo Sgambi con 103 punti e 6 voti.
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  14. Ho fatto la prova col 180-600 proprio per provarla col massimo ingombro compatibile: il 600/6,3 oppure il 400/4,5 consentirebbero anche lo stivaggio sul fondo di un secondo (o anche terzo) obiettivo, usando i separatori in dotazione, a cui aggiungerò un elemento più spesso ed imbottito
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  15. Borsa a fondina molto interessante e funzionale per l' impiego che serve a te. Conosco la casa americana Think Tank, ho aquistato il suo Backpack Mind Shift da 26L di ottima fattura. Comunque la tua borsa a fondina va molto bene anche con la combinazione Z9 o Z8 con il Nikkor Z 600/6,3s visto che il 600PF e' meno lungo dello zoom 180-600. Ottimo aquisto Max.
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  16. Fatta appeno adesso una prova ulteriore: Z8 + Mb-D12, ensamble che porta i cm in altezza dai 14,8 della Z9 a 17 entra comodamente anche in questa configurazione: una borsa davvero efficiente !
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  17. D'accordo in tutto e per tutto con Mauro riguardo allo zoomone appena uscito, mi permetto di aggiungere che l' acquisto del 180-600 (o di un 150-600 degli altri) debba essere pianificato scientemente: ossia solo se servano i 600mm ! Se invece con questa domanda lo mettete in lizza con 100-400 e 28-400 può voler dire che stiate valutando questi obiettivi unicamente per i prezzi e secondo me non è questo il giusto approccio.
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  18. premio TIPA 2024, disponibile anche per Nikon Z in vendita da oggi, 180 grammi, $158
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  19. Viltrox ha annunciato in Cina la lista aggiornata delle prossime uscite della linea obiettivi con attacco Nikon Z : Viltrox AF 35mm f/1.2 LAB Viltrox AF 50mm f/1.2 LAB Viltrox AF 85mm f/1.2 LAB Viltrox AF 135mm f/1.8 LAB Viltrox AF 35mm f/1.4 FF Pro Viltrox AF 50mm f/1.4 FF Pro Viltrox AF 85mm f/1.4 FF Pro Obiettivo AF f/1.2 APS-C da definire Viltrox 40mm f/2.5 FF Viltrox 56mm f/1.7 APS-C Viltrox 16mm f/1.8 la serie LAB viene descritta come particolarmente ambiziosa.
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  20. Qui il gioco si fa duro! Digitalizzare da negativo colori, e per non farci mancare nulla, non un soggetto facile facile e ben esposto, magari anche fermo, no, foto scattate ai concerti. Il che vuol dire (anzi voleva dire), pellicola da 400 tirata a 1600, o da 1000 portata a 2000, quasi sempre a TA, quasi mai con un tempo più breve di 1/30 (ovviamente con il 135mm), MF, luci che cambiano velocemente e che rendono il soggetto spesso sovraesposto ed il resto sottoesposto, con buona pace delle latitudine di posa della pellicola. Per farla breve si comincia così: L'immagine è stata acquisita in negativo e qui la vedete dopo l'inversione di PS. Ho provato ad usare il picture control "inverti", efficace con il BN, ma non soddisfacente con il colore, così, visto che avevo i provini abbastanza grandi, la selezione è stata fatta da lì, andando poi a colpo sicuro sul negativo. Sono partito subito su PS questa volta, ed ho eseguito i passaggi di rifilatura, sistemazione colore, cerotto per i puntini, esposizione eventualmente selettiva e riduzione della grana dove possibile, oltre ai soliti ritocchini che si rendono necessari caso per caso nella normale PP. Alla fine il risultato è questo: 2002 JVC festival jazz, Torino Giardini Reali. Riesco ad avere l'accredito, "i primi 3 brani poi fuori tutti", salvo poi dimenticarsi di noi, in pratica tutto il concerto quasi in braccio a Ray Charles! Quindi anche da negativo colore, ed in condizioni estreme, si possono recuperare le immagini che più ci piacciono e magari ci ricordano bei momenti. Sono stato molto sintetico, ma se qualcuno vuole cimentarsi non ha che da chiedere e facciamo un'analisi passo-passo. Prossimamente il BN, più semplice, ma con alcune particolarità che consentono il passaggio su LR dei files RAW.
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  21. In quel tempo un giovane esodato desideroso di riprodursi, chiese ai saggi un consiglio. Il verdetto fu lapidario: “per una buona riproduzione il rapporto deve essere uno a uno! Devi usare un attrezzo da 50-56mm, massimo 105, ma soprattutto il suddetto strumento deve essere micro!” E così fu. Il resto son cose di questi giorni, volendo digitalizzare un tot di dia, e negativi BN / colori, forte degli articoli di Max del 2018 (https://www.nikonland.it/index.php?/articoli/nikon-z/accessori-e-altro-per-nikon-z/nikon-es-2-pellicola-su-sensore-r175/) e 2021 (https://www.nikonland.it/index.php?/articoli/nikon-z/accessori-e-altro-per-nikon-z/nikon-es-2-su-nikkor-mc-5028-riprodurre-pellicola-su-nikon-z-r633/) mi sono attrezzato per la bisogna: 50mm 2,8 micro e ES2, in realtà il suo clone cinese con retro illuminazione a led bianchi, molto comoda, costa poco più della metà… Per ora mi sono cimentato con le dia, anni 85-2005, soggetti: viaggi e concerti. L’iter e gli aspetti tecnici, ed anche un po’ storici, li ha bene spiegati Max, mi limito ad alcune considerazioni personali: -lo stato delle pellicole varia in base alla vetustà (ma non sempre), al laboratorio, alla sensibilità della pellicola ed eventuale “tiraggio” a 1600 iso, cosa molto frequente nei concerti. Non solo, le immagini più buie, e spesso sottoesposte sono le più vulnerabili, ed anche quelle riposte vicino allo sportellino delle scatole porta caricatore, le prime insomma, quelle che hanno ricevuto più luce. Il risultato spesso, è una forte dominate magenta-violacea, fino a rendere le dia bitonali nei casi più estremi. Io usavo ektachrome 64/400 e kodachrome 100/400. -Carramba che sorpresa! La polvere e la grana! Già ci sono anche loro, era un po’ che non si vedevano. Se per la prima si ovvia con la solita pompetta, per la seconda c’è poco da fare, salvo perdere definizione e dettaglio con “polvere e grana” in PP., o meglio, la correzione è fattibile molto, molto delicatamente sui soggetti a fuoco, ma abbastanza risolutiva per le parti già di loro sfocate. I cieli ad esempio si sistemano più facilmente, come il boket, i mossi, i nero chiusi ed i bianchi puri -Importante la centratura, per non dover ritagliare troppo in PP. (v, sopra) - I puntini residui della polvere ed i graffietti sull'emulsione si correggono abbastanza bene con i vari cerotti. -Indispensabile quindi un passaggio di PP. Ad esempio per la correzione delle dominati, poco efficace LR, mentre abbastanza risolutivo PS (probabilmente dipende anche dalle versioni, questo è quanto è accaduto a me). E se non ci soddisfano gli automatismi, si va "alla vecchia" con il bilanciamento colore prendendo i bianchi puri come riferimento. E poi tutto quello che normalmente fate in LR e/o PS, compreso il passaggio in BN laddove l'estro del momento ci suggerisce. Tutto questo pippone per disincentivare e sconsigliare la pratica? Assolutamente no! Credo valga la pena recuperare e valorizzare i nostri archivi, e non soltanto per rivivere delle emozioni personali, ma per condividerle! Forza allora, vi rendo partecipi di alcune “vecchiette spolverate”, se ne avete non lasciatele nel cassetto postate qui! Ed ecco la macchinina restaurata: ed una sua amica: sempre Cuba 2002 ed altre....
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  22. Ci provo. Vediamo cosa è successo dall'acquisizione da dia fino al file finale. (ammesso che esita un file finale che non toccheremo mai più) Questo è il RAW iniziale: Come si vede è da riquadrare e passare inizialmente da LR. Strumento taglierina, qualcosa si perde, ma niente di drammatico, se fossi stato più preciso in fase di ripresa lo scarto sarebbe quasi nullo. Poi proviamo a sfruttare la correzione automatica, ed eventualmente correggerla un po', ad esempio con il rimozione foschia. Adesso cominciamo l'attacco alla grana. Con il pulsante di mascheratura chiediamo a LR di selezionare il cielo, se non preciso come vogliamo si va di + e- pennello per correggere. Alla fine risulta così: Come si vede sulla dx ho ridotto i valori di texture, chiarezza e nitidezza, essendo uno sfondo uniforme e poco definito, l'operazione non pregiudica l'immagine. A questo punto possiamo esportare e passare a PS. Tono, contrasto e colore automatico, in genere lavorano bene. Comando selezione rapida per selezionare sostanzialmente il cielo, in questo caso anche altre aree dove la grana è più presente e che una piccola perdita di dettaglio non indebolisca l'immagine. Si può fare molto meglio di come vedete, ma tanto per capirci. Ora tocca al "polvere e grana", menù dei filtri>disturbo>polvere e grana Bisogna fare qualche prova per capire il livello giusto di intervento, e fidarsi moderatamente dell'anteprima, meglio testare sull'immagine il risultato ed eventualmente tornare indietro. Qualche intervento con il cerotto, volendo si poteva fare anche da LR. Un'aggiustatina ai livelli per avere qualche nero chiuso e schiarire il cielo. Brucia e scherma qb qua e là. Cornice se vi piace ed eccoci qua: Osp! Si è capovolta, mhhh forse migliora, ma la composizione è OT....
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  23. 😂 Io sono drogato di bokeh, e siccome per me ogni millimetro quadro della foto è importante, se sfuocato deve essere, che lo sia per bene 🤣
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