La domanda sorge spontanea:
dopo aver utilizzato per due mesi e più il Viltrox AF 20/2,8 serie Air (obiettivi fissi di piccole dimensioni e privi della ghiera dei diaframmi), ma cosa ne pensi rispetto al tuo Z 20/1,8 che possiedi fin dalla sua uscita nel marzo di quattro anni fa?
Dove i relativi test (Nikkor S e Viltrox) non possano determinare "a distanza" un punto di vista soggettivo, ma condivisibile per dare modo ai lettori di Nikonland di formarsene uno proprio, a distanza di un mese dall'articolo sul Viltrox, torno a parlarne per chiarire ogni ragionevole dubbio in proposito.
Le differenze che separano i due progetti non sono solo di prezzo (il Viltrox costa 7 volte meno del Nikkor) nè tantomeno di sola luminosità (quella del Nikkor è di uno virgola un terzo di diaframma maggiore) che ne separa le utilità destinando di certo il Viltrox agli usi correnti di un 20mm, mentre il Nikkor a quelli fuori dal comune, proprio grazie alla maggiore disponibilità in available light, (ma sopratutto per la capacità di isolare meglio il soggetto su cui si metta a fuoco, giuoco arduo con un 20mm), quanto per la effettiva differenza dimensionale che fa del Viltrox un obiettivo compatto e da portarsi sempre appresso, mentre limita la scelta per il Nikkor a quelle occasioni nelle quali si sappia con certezza che sia quello e non altri l'obiettivo che assumerà il ruolo di protagonista sulla scena.
una bella differenza quella dimensionale e di peso tra i due... Esteticamente invece sembra che Viltrox abbia voluto fare assomigliare questa sua serie economica a quella standard di Nikon, formata da tutta la serie dei fissi f/1,8 usciti nei primi tre anni dalla presentazione della linea Z mount
Una differenza sostanziale, ovviamente, quella della presa usb-c per consentire al Viltrox futuri aggionamenti fw, che non dubitiamo seguiranno a ruota quelli sostanziali delle fotocamere Z, (come già successo di recente):
ci mancava solo che potessero essere aggiornati direttamente dal corpo macchina Nikon !
Dei difettucci veniali del Viltrox, ho già detto nell'articolo che lo riguarda: distorsione palese sui riferimenti retti a distanza ravvicinata e una marcata vignettatura, non solamente a tutta apertura: tutto facilmente correggibile in postproduzione (non godendo degli automatismi di correzione hw propri delle ottiche Nikkor)
Ma una volta corretti questi difetti, quali differenze possono determinare alla scelta chi del diaframma e 1/3 in più di luminosità del Nikkor Z...non se ne faccia proprio nulla, perchè con i suoi 20mm fotografa...come si fotografa perlopiù con un wide di questo angolo di campo, ossia a diaframma chiuso e magari anche senza inquadrare dal mirino, ma dal monitor ad altezza dello stomaco?
In questi due mesi di compresenza dei due 20mm nella mia borsa, ho scattato diverse volte con la stessa inquadratura, vicendevolmente coi due.
Mi sono fatto l'idea che al netto dei pregi e difetti estremi, non ci sia poi una differenza eclatante di qualità tra questi obiettivi così differenti, già a partire dagli schemi ottici, molto particolari
anche nelle condizioni più estreme di controluce, con il sole dritto in inquadratura e con diaframmi medio-chiuso :
oppure con esposimetro spot* che chiude drasticamente le ombre, proteggendo le alte luci
(pur con il solito carico suppletivo di vignettatura del secondo...)
Ed anche in condizioni di luce uniforme e diffusa e con diaframma decisamente chiusi
...oppure con diaframmi medi
nikkor
così pure con diaframmi aperti (TA per il Viltrox)
ciò che noto è una certa predisposizione del Nikkor ad aprire meglio del Viltrox sulle trame di soggetti contrastati e ripetitivi, risolvendoli chiaramente meglio del cinese, anche in virtù della differente classe di appartenenza, sopratutto quando siano a TA entrambi come nelle due foto di seguito (quindi il Nikkor a f/1,8)
a maggior ragione, chiudendo il Nikkor all'apertura maggiore del Viltrox
realizzando differenze ben poco percettibili, se non ad ingrandimenti elevati, qui non consentiti, evidenziabili su grandi formati di stampa.
Lasciando inalterate in una normale visione dei files ed in una versatile gestione di contrasto e saturazione, il piacere dell'utilizzo di un angolo di campo davvero esteso, con il quale divertirsi anche ad esagerare, in assenza di dogmi interpretativi.
nikkor
In fondo un supergrandangolare serve anche a questo e non certamente ad inscatolarsi dentro canoni aulici di ripresa.
L'acquirente del Viltrox AF 20/2,8 si divertirà a giocare con un obiettivo che gli è costato poco più di un euro al grammo e non gli impedirà di realizzare immagini molto più corrette e nitide di qualunque altro 20mm f/2,8 fabbricato per Nikon da qualsiasi altro produttore, prima di questo
Mentre l'acquirente del Nikkor Z 20/1,8S sarà una persona che non arriva per caso a questo obiettivo di questa luminosità, perchè se ne servirà per le sue riprese di architettura dove troverà un file già perfetto in partenza, scevro da distorsioni curvilinee anche già scattando in jpg e sopratutto in grado di isolare il soggetto su cui ha effettuato la messa a fuoco, in una misura che il Viltrox mai potrà permettere
con un livello di nitidezza adeguato alle aspettative del suo proprietario
Certamente...le Nikon di elezione per il Nikkor Z 20/1,8S sono le Z9 e Z8, così come una Z7/II dotata di BG, necessario per controbilanciare peso e lunghezza di un fisso che lascia meno di un cm ad uno zoom come il 24-120 (quando li ho accanto capovolti, spesso li scambio per errore)
Mentre la gioia di non sentire il peso di un obiettivo come il Viltrox AF 20/2.8 davanti ad una Zf oppure ad una Z 5,6,7 e magari anche davanti ad una DX facendo la tara al taglio di formato indegno della qualità di questo piccolo, ma ottimo obiettivo, è impagabile anche per chi possegga il Nikkor S.
Soluzione?
Se aveste una Z9 ed una Zf (o una Z5,6,7) comprateli entrambi e scegliete con quale uscire di volta in volta !
Max Aquila photo per Nikonland 2024
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