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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 19/01/2024 in tutte le aree

  1. 18 Gennaio e come fosse già maggio... Libeccio a 20 gradi e luce da primavera inoltrata a Mondello: una panacea per anima ed occhi... Specie se tra mare ed occhio ci mettiamo una Nikon Z9 e, finalmente, il Nikkor Z 600mm f/6,3 VR S, quello con il Phase Fresnel...che posseggo in prestito invernale da Mauro. Una scoperta ! ho visto la Luce ! E la luce la ritrovate negli scatti di oggi, che potete guardare nell'album allegato che andrò a integrare nelle prossime occasioni di scatto. Promesso: non soltanto wind and wuthering Non si tratta di un obiettivo esclusivamente da sport... Eccezionale la resa dell'incarnato: quasi mai visto su di un supertele... e mai su un supertele che si utilizzi a mano libera per tutto il tempo dello shooting ! se non volete aprire, ve la croppo io... La distanza dal punto di ripresa era superiore a 400 metri (Z9 in DX) la brillantezza di questo tele e la qualità del suo sfuocato raggiungono livelli mai sfiorati, specie dagli obiettivi con il rifrattore PF del suo schema ottico il dettaglio fine sui particolari è da obiettivo di classe superiore... (questo è un crop 300% del file jpg Normal* originale) nitidezza, contrasto, brillantezza, dettaglio alle brevi distanze idem alle grandi distanze... Insomma: una Rivelazione, grazie anche a Mauro che me lo ha affidato... spero di saperne fare buon uso Max Aquila photo © 2024
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  2. 5 punti
  3. PRO Eccellente resa Maneggevolezza ai limiti del credibile: levate il piedino per il treppiede e guadagnate un altro etto e mezzo Al quarto tentativo Nikon realizza un Phase Fresnel indistinguibile da un 500/4 : figuriamoci il prossimo PF Antiriflesso al TOP delle capacità Nikon CONTRO Il paraluce veramente fragile e potenzialmente danneggiabile Mancanza di una custodia in cordura come quella dell' 800/6,3 che è il suo fratello maggiore Ho da poco ricevuto in prestito questo supertele e lo sto utilizzando a confronto col mio zoomone Z 180-600/5,6-6,3 con i miei soggetti sportivi usuali, a mare, ma non solamente: perchè ho in mente di portarlo in giro anche col mio Z 400/4,5 per vedere di che pasta sia fatto, rispetto al Parametro, come ho soprannominato quell'altro tele. Alla fine dovrebbe venir fuori un ritratto allargato di questa rivelazione di cui ho già cominciato a parlare nel mio blog: work in progress...
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  4. Nikon Usa e il CES di Las Vegas 2024
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  5. "Ma questo è un obiettivo da ritratto, mica da caccia fotografica !" Quando ho capito che stava uscendo, ho venduto il 180-600/5.6-6.3, bello per carità ma tutta un'altra storia rispetto a questo. Un 600mm che sta in una borsetta da passeggio non si era mai visto e si usa con disinvoltura. Ma soprattutto ha colori, dettaglio, gradevolezza dello sfuocato, precisione di messa a fuoco tali che si può usare per fare ritratto per strada ! Ad usarlo ti senti onnipotente. E non ti domandi perché non ti sei portato quel cosone che a mano libera non si può usare e pretende che tu ti porti dietro anche lo zainone, il treppiedone e la testona a sfera sfizzera ! Praticamente è una droga. Io ero un grande estimatore del 500/5.6 PF ma questo lo surclassa in tutto. Anche nell'aspetto e nella raffinatezza delle soluzioni impiegate da Nikon per realizzarlo. Difetti non ne trovo, salvo il fatto che mi è arrivato in un momento in cui per me è ... inutile. Ma recupererò questa estate, spero. Costa troppo ? Forse ma trovate qualche altra cosa - di qualsiasi marchio - che gli stia vicina ! PRO Eccellente Eccellente Eccellente tanto compatto e leggero che nessuno ci crede che è un 600mm se non legge le scritte prestazionale al limite dell'umano non ho le prove ma secondo me è superiore al 400/4.5 guardate le foto e vi rendete conto di quanto siano ingiustificate le "fisime" relative alla presenza della lente Phase Fresnel rende confinati a nicchie di impiego superspecialistiche sia il 600/4 TC che il più "complicato" ma analogo per qualità, Nikkor Z 800/6.3 PF. CONTRO Il paraluce fa un pò ... cagare e viene consegnato in una scatola fatta come quella del 70-180/2.8 con zero accessori. Ma dai !
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  6. Un WORK IN PROGRESS col Nikkor 600/6,3 di Mauro, in prestito fino a quando non scriverò un'articolo vero...
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  7. Ecco il gioco promesso. A metà agosto vengo a sapere che il comune di Cumiana (nel pinerolese, dove ho vissuto per c.a. 40 anni), ha indetto un concorso fotografico, tema "Cumiana in uno scatto, paesaggi ed atmosfere", foto inedite, termine 30/9/23. 12 selezionate per calendario 2024, tra queste 3 premiate, max 2 immagini per partecipante. Non ho materiale già pronto, e poi visto che "Z riaccende la passione" (devo dire che per me è stato proprio così, magari complici altri fattori....), programmo un paio di uscite di buon ora ed una al pomeriggio. Scatta-scatta-scatta, scarta-scarta-scarta, PP-PP-PP, arrivo a queste 12. Quali 2 avreste scelto??? (e brevemente perchè) Tenendo conto che serviranno per un calendario e che la giuria, verosimilmente, non sarebbe stata composta da palati fini nikonland-style... Attenzione: commenti tipo "neppure una", "lascia perdere", "datti all'ippica", "mandagli la foto della patente che fai più bella figura", per quanto pienamente condivisibili, sono fuori tema. Queste avevo, e tra queste dovevo scegliere, mica sempre si coglie "l'attimo decisivo"... La soluzione a pag.46
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  8. Perché il grafico quando ha visto il pompiere di spalle si sarà dimesso dall' incarico
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  9. Dimitri...il problema dei concorsi fotografici è sempre incentrato sulla capacità della Giuria di restare...connessa. Difficilizzimo !
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  10. Contavo di vincere e non di arrivare secondo
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  11. Detto fatto.... https://www.comune.cumiana.to.it/Home/DettaglioNews?IDNews=248622
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  12. Ma vuoi mettere la discussione che ne è venuta fuori?
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  13. Acquistato nel luglio 2021, per rinverdire il piacere provato ai tempi della pellicola, quando giocherellavo con il 105 f. 2,5 Ais, che ancora custodisco con cura nell’armadietto dedicato alle vecchie glorie. L’obiettivo serie “S”, oltre ad essere molto bello, si sposa benissimo con le attuali mirrorless (FX) ed è pure dotato di un piccolo visore dove sono selezionabili diverse informazioni. Al riguardo, non è che mi piaccia particolarmente tale finestrella, in quanto deve essere messa in funzione manualmente e rimane accesa solo per un breve lasso di tempo, ma su quest’ottica fornisce un’informazione utile come il rapporto di ingrandimento. Inoltre, nonostante l’apertura f. 2,8, il 105 monta filtri da 62mm, facili da trovare ed a prezzi abbordabili, oppure riciclabili da altre ottiche precedentemente possedute. Fin dal suo primo utilizzo mi è sembrato di averlo sempre avuto, perché l’ottica cade piacevolmente in mano ed è ben bilanciata con il corpo macchina (nel mio caso Z 7 e Z 8). Il barilotto è pure costruito con materiali piacevoli al tatto. E’ un “S” a tutti gli effetti. Il 105 funziona in maniera impeccabile, è silenzioso e veloce nella messa a fuoco alle medie/lunghe distanze; tuttavia, a volte, a distanza ravvicinata si avverte un leggero rallentamento nella ricerca del fuoco. Occorre, comunque, considerare che, a distanza macro, la luce non è sempre ottimale ed i soggetti sovente offrono un basso contrasto, per cui considero la cosa più che normale. Inoltre, il VR dell’ottica sommato a quello del corpo macchina consente di scattare con tempi talmente lenti che una volta erano improponibili. Infine, quello che stupisce è che, un obiettivo concepito per la macro si comporta in maniera eccelsa anche nell’uso generico ed è ottimo per i ritratti, dove la sua nitidezza mette in risalto pure i pori della pelle. Io faccio solo qualche ritratto in famiglia, ma le signore, spesso, si lamentano di qualche rughetta troppo in vista; mentre dalle foto fatte alla nipotina di pochi mesi si apprezza la bellissima setosità della pelle. Anche in questo caso siamo di fronte ad un altro capolavoro targato Nikon. PRO Qualità ottica, costruttiva e dimensionale. Prestazioni superlative nel silenzio più assoluto. Eccellente per la macro e per gli usi più disparati. CONTRO Nessuna controindicazione qualità ottica: nitidezza, contrasto, brillantezza, assenza di distorsione ed aberrazioni leggerezza e maneggevolezza reattività AF e silenziosità del motore interno prestazioni in controluce prezzo adeguato presenza del display
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  14. Riprendendo il post precedente vi giro altre foto di questo inverno particolarmente nevoso, come non si vedeva da decenni, tutti gli scatti proposti qui sono stati fatti nella zona di passo Rolle
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  15. Ammetto uno snobismo esasperato. Ma già per il famigerato nomignolo "Chiaro di luna" io l'ho sempre trovata una composizione poco interessante. Vuoi mettere la Waldstein al confronto ? O l'Appassionata ? Chissà mai chi avrà perso tempo a dare loro un appellativo Comunque se non conosci Beethoven, prima di cercare il chiaro di luna più pallido che ci sia, ascolterei una integrale. Una canonica. Per sentire tutto quello che ha scritto Beethoven per il pianoforte in forma sonata. Quella di Backhaus, per esempio. Io sono venuto su con quella. una volta digerita, probabilmente i chiari di luna e le appassionate passeranno in secondo piano ...
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  16. Il 500 Nikon è la mia lente preferita, il nostro sodalizio iniziò nel 2008 quando - finalmente - riuscii a mettere le mani sul AF-S 500/4 VR. Era il primo 500 stabilizzato Nikon, era rarissimo, e, prima che fosse finalmente prodotto, grandemente invidiato a chi usava Canon. Io lo aspettai quasi un anno! E da allora sono convinto che il 500mm sia la miglior focale per chi voglia fare fotografia di natura. Non troppo pesante, non troppo lungo, non troppo corto.... insomma l'ideale compromesso tra tutti i supertele, dotato di una qualità di immagine veramente straordinaria. Dopo 10 anni, nel 2018, l'ho permutato con il 500/4E FL: una serie di piccoli affinamenti - miglior stabilizzatore, minor peso, AF un filo più veloce - ma sostanzialmente la stessa cosa. Insomma, più la soddisfazione di una voglia che di un reale bisogno, anche per me che amo fotografare in luoghi lontani, raggiunti in viaggio o a piedi con lunghi dislivelli, perché la differenza di peso è inferiore al kg. Nello stesso anno, Nikon portò la tecnologia del 300/4 PF - la lente di Fresnel - ai 500mm. Fu una svolta epocale ma io, nonostante avessi provato quello di Mauro e vedessi la soddisfazione di un compagno di sgambate - Marco, che se ne dotò subito - lo ritenni inadeguato. Chissà perché, a volte, si prendono decisioni drastiche senza un vero razionale. Ma quest'estate, programmando un anno di fotografia in montagna per via del Covid e dell'impossibilità di viaggiare, decisi finalmente di comprarlo. Da qui questa tardiva prova. Parliamo di questo oggetto: Ma per capire il senso di questa tecnologia occorre contestualizzare. Qui lo vedete al centro, tra il 70-200/2.8FL E a sinistra ed il 500/4FL E a destra. Insomma, è un 500.... ma è grande come un 70-200, e pesa tanto uguale!!!! Beh, il 500/4 non se ne cura.... indossa la sua uniforme da lavoro e sorride sornione: abbiamo passato insieme giornate memorabili e poi.... ha la forza di Golia! Ma seguendo la metafora, il 500PF è Davide. E sappiamo com'è andata a finire tra i due. Lo dico subito: qui non andrà nello stesso modo. Ma di poco! Per contestualizzare meglio, qui le lenti frontali dei 3: Ma, come si dice, le dimensioni non sono tutto ed è il momento di far parlare qualche foto. Val di Rhemes, giugno 2020. Z6 su 500/5.6PF 1/500 f5.6 ISO 320 - A mano libera. Val di Rhemes, giugno 2020. Z6 su 500/5.6PF 1/200 f8 ISO 280 - A mano libera. E' il primo contatto, in montagna, come previsto. Un'ottima giornata, fu il debutto anche del 20/f1.8S, altra lente meravigliosa. Capii subito che la mia iniziale posizione negativa era un pregiudizio irrazionale ed ingiustificato. La lente è nitidissima ed usarla a mano libera una gioia. Di fatto il mio 500PF non l'ho mai usato sul campo da treppiede, gli unici scatti fatti in quel modo sono le comparative che vedrete tra poco. Ma non solo, in condizioni fotografiche normali anche il suo punto debole - la qualità dello sfocato - non è così male! Ma ci sono altre caratteristiche interessanti. Ad esempio, mette a fuoco da molto vicino! 3mt secondo le specifiche, con un rapporto di riproduzione 0.18x. Cioè in pratica una cosa così. Parco del Ticino, luglio 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/500 f8 ISO 560 - A mano libera. Ma io l'ho comprato per fare altro.... Gran Paradiso, settembre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/400 f5.6 ISO 100 - A mano libera. Lo sfocato è effettivamente un po' duretto. Ma l'impatto sulla qualità della fotografia dipende molto dal contesto. Gran Paradiso, settembre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/500 f5.6 ISO 100 - A mano libera. Gran Paradiso, settembre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/500 f5.6 ISO 400 - A mano libera. Quel che è certo è che andando in montagna con la Z6, il 24-70S, il 70-300/f4-56 AF-P e questo 500/f5.6PF hai coperte focali da 24 a 500 con una qualità d'immagine stratosferica ed un peso complessivo ben inferiore ai 4KG. Una cosa veramente incredibile! Ma la sua versatilità è importante, ed anche nei boschi del Parco del Ticino sa dire la sua. Parco del Ticino, ottobre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/30 f5.6 ISO 5600 - A mano libera. Già, non è un errore: 1/30 a 500mm a mano libera. Ma poiché è così nitido, lavora bene anche a ISO altissimi - anche in mezzo alla nebbia. Parco del Ticino, ottobre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/200 f5.6 ISO 12800 - A mano libera. E chi è abituato a vedere e fotografare i selvatici avrà già capito... Parco del Ticino, ottobre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/250 f5.6 ISO 2800 - A mano libera. .... se sei ben mimetizzato, una lente frontale piccola, unita allo scatto silenzioso della Z6 ed al vento nella direzione giusta consente di fotografare animali timidissimi senza che ti percepiscano minimamente. E da "vicinanze" incredibili! Beh, per diventare così "ninja" ho impiegato un po'.... e quel che serve non è nella scatola giallo oro dei nikkor. Ma questo è un altro racconto! Parco del Ticino, ottobre 2020 - iPhone X. Quella traccia è il risultato del frequente passaggio degli ungulati.... è il primo passo, poi occorre capire dalle impronte di che ungulato si tratti, stare fermi e mimetizzati.... ed avere molta pazienza ed un pizzico di fortuna per "esserci" al momento giusto. Ma torniamo a questo bellissimo 500mm. Che è incredibilmente piccolo e leggero l'ho detto. E' anche molto nitido, ha pochissima vignettatura ed uno stabilizzatore molto efficace. L'AF è veloce. Ma rispetto al 500/4FL E? beh, è ovvio. I miracoli non esistono, ed anche se esistessero farli non è nelle prerogative degli ingegneri Nikon. E ci dobbiamo ricordare che il 500/5.6PF costa un terzo del 500/4FL E. Iniziamo dalla nitidezza. Corbetta, novembre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/400 f5.6 ISO 800 - da treppiede E qui un crop a pixel reali di tre scatti. Da sx a dx: 500/4FL E a f4, 500/4FL E a f5.6, 500/5.6PF a f5.6. Il 500/4 FL E è più nitido, di poco a tutta apertura e di più a f5.6. Ma è lui che è stellare non il PF che demerita. Perché vi posso assicurare che, senza un confronto all'americana come questo, tutta questa differenza non si vede. E lo sfocato? Beh, anticipo che, senza leggere i dati, ho sempre riconosciuto la lente semplicemente guardando l'immagine, ma ecco qui: Corbetta, novembre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/400 f5.6 ISO 800 - da treppiede Corbetta, novembre 2020 - Z6 su 500/4FL E 1/400 f5.6 ISO 800 - da treppiede Corbetta, novembre 2020 - Z6 su 500/4FL E 1/800 f4 ISO 800 - da treppiede Corbetta, novembre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/400 f5.6 ISO 400 - da treppiede Corbetta, novembre 2020 - Z6 su 500/4FL E 1/400 f5.6 ISO 400 - da treppiede Corbetta, novembre 2020 - Z6 su 500/4FL E 1/400 f4 ISO 400 - da treppiede Ma queste sono immagini scattate per mettere in luce il problema, a voi valutare quanto impatti la pratica fotografica. Gran Paradiso, ottobre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/2500 f5.6 ISO 400 - a mano libera Gran Paradiso, ottobre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/320 f5.6 ISO 100 - a mano libera Gran Paradiso, ottobre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/1000 f5.6 ISO 200 - a mano libera Gran Paradiso, ottobre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/1000 f5.6 ISO 400 - a mano libera Parco del Ticino, ottobre 2020 - Z6 su 500/5.6PF 1/60 f5.6 ISO 12.800 - a mano libera In sintesi, le mie conclusioni: Pro: - Leggerissimo e dall'ingombro estremamente limitato, ma con ottima qualità costruttiva - Stabilizzatore efficacissimo, è nato per essere usato a mano libera. Anche ai confini del giorno, dove però l'apertura limitata finisce per penalizzare l'autofocus - Autofocus veloce, anche se meno di quello del 500/4FL E - Vignettatura quasi assente, molto meglio di quella del 500/4FL E - Nitidezza eccellente, anche se su livelli visibilmente inferiori a quelli - stellari - del 500/4FL E - e comunque drasticamente superiore ai vari superzoom che raggiungono queste focali - Prezzo conveniente - 1/3 di quello del 500/4FL E! - anche se non propriamente economico Contro: - Sfocato più nervoso del fratello maggiore, ma il "difetto" è limitato e non sempre evidente nelle immagini "reali" Quindi, un'ottica straordinaria ed un'esclusiva di Nikon nel panorama fotografico mondiale. Da sola, per un fotografo naturalista, può essere il motivo per usare Nikon! Certo non mi farà vendere il 500/4FL E, che resta per me il meglio del meglio, ma lo consiglio senza riserve a tutti i fotografi amanti dell'avventura, dei viaggi e della montagna - terreno sul quale, accoppiato al 70-300/f4-5.6, forma una combinazione straordinariamente efficace e dove assolutamente primeggia. E anche di più a chi, desideroso di fare il salto verso il primo "super tele", non possa o non voglia impegnare il capitale necessario all'acquisto del fratello maggiore. Sono sicuro che non si pentirà dell'acquisto e che potrà per molti anni trarre grandissime soddisfazioni dal suo utilizzo. Massimo Vignoli per Nikonland (c) 6/11/2020
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