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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 03/01/2024 in tutte le aree

  1. Nikon del 2024 (ipotesi). Nikon Z6 III : terza generazione della macchina full-frame multiuso. Nuovo sensore, nuovo processore, nuovo corpo Nikon Z50 II : seconda generazione della DX di riferimento a oltre 4 anni dalla presentazione del primo modello. La nuova macchina necessita di un nuovo sensore, un nuovo processore, la o le porte USB-C, il display mobile, magari anche lo stabilizzatore, un corpicino meno gracilino Nikon Zh per quest'ultima due parole. Nikon ha scelto di aggiungere alle macchine principali di cui iterare i modelli (Z9-Z8-Z6 etc.) alcuni modelli non allineati con la specifica generazione. Il primo modello di queste "fuori serie" è stata la Zfc, doppiata dalla Zf. In pratica la F fa riferimento al ... Fascino vintage A questo punto potremmo avere due macchine ulteriori, one-off, che prendano posto in attesa di avere la tecnologia matura per il corrispondente modello "regolare" di successiva generazione (come il caso della Zf per la Z6 III, visto che il sensore della Z6 III probabilmente non era pronto nel 2023). Zh, possibile nel 2024. Ammiraglia ad alta velocità e relativamente bassa risoluzione. Non sostituisce la Z9 se non per lavori da alta raffica e alta sensibilità. Sempre sensore stacked, in attesa che il global shutter raggiunga la maturità necessaria ad una ammiraglia Nikon (le prestazioni preliminari del sensore della Sony a9 III sembrano ampiamente migliorabili). H per Nikon sta storicamente per High Speed (alta velocità) Zc, possibile nel 2025. Nuova serie dedicata al video (C for Cinema). Sappiamo che Nikon ha intenzione di lanciare una serie di obiettivi Cine in futuro. Per che corpo ? ovviamente sono nostre considerazioni, realistiche secondo noi, ma ampiamente smentibili dai fatti a seconda della convenienza di Nikon a lanciare effettivamente i nuovi prodotti.
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  2. Ma dai Leo, veramente ? Ad uno che ha 5800 euro per comprare un 600mm poi mancano gli spicci per prendersi una Z8 scontata o attendere l'arrivo - imminente - della Z6 III ? Siamo sempre alla Ferrari con i Marangoni rigenerati ... perchè i PZERO costano
    6 punti
  3. quello che manca attualmente (e lo lamentiamo da tempo) è una versione MKii della Z50 ... Mentre quella che potrebbe essere una Z500, ossia una fotocamera delle dimensioni e dell'elettronica di una Z8, però di formato DX ...esiste già. Si chiama Z8 e occasionalmente consente pure di essere utilizzata in FX. Il che vale la differenza di prezzo rispetto una ipotetica Z500 che probabilmente ...non vedrà mai la luce
    4 punti
  4. Ciao. Se la tua è solo curiosità, come scrivi, ho a maggior ragione ancora più dubbi, sul perché della domanda. senza fare polemiche ma solo per discutere: - un 600 del genere si acquista quando si è sicuri di usarlo per quello che è e che da; - pensare di aggirare l’ostacolo della distanza con una dx per avere fisso un 900 non è, per me, una scelta sensata, per vari motivi già discussi e specificati anche negli articoli qui su nikonland; …hai mai provato ad inseguire un uccello in volo con 900 mm? La qualità e i problemi dell’aria tra te ed il soggetto? Ecc ecc Per ultimo, penso che se uno spende quasi 6000 euro per una lente non va ad attaccarci una macchina sotto dimensionata che non ne sfrutti le potenzialità. saluti
    3 punti
  5. Dovrebbero cominciare la prossima settimana le vendite della versione con attacco Nikon Z e Sony E, del nuovo superwide ZERO-D di Venus Laowa da 10mm, f/2.8, full-frame, AUTOFOCUS. Il prezzo non è ancora stato determinato. Caratteristiche Ottiche Focale 10 mm Angolo di campo 130.3° Formato FF Diaframma Max. f/2.8 Lamelle diaframma 5 Lenti/Gruppi 15 elementi in 9 gruppi Min. distanza fuoco 0.12 metri Funzionalità Stabilizzazione No Messa a fuoco STM Messa a fuoco interna Si Costruzione e note Diametro filtri 77 mm Paraluce Incorporato Tropicalizzazione No Peso 420 g Dimensioni 82 x 71 mm di questo obiettivo pare che ci sarà anche una versione per Canon RF e Leica L ma solo manual focus.
    3 punti
  6. Mi piace molto il Nikon z600 f6,3 E’ leggero, si brandeggia benissimo a mano libera, nitido, autofocus veloce, non è male secondo me anche lo sfocato L’unico limite è la luminosità, quel 6,3 che diventa buio facilmente , soprattutto quando duplicato con un tc 1,4 diventa f9 Bisogna aspettare la giornata giusta, ma quando c’è luce e’ di grande soddisfazione Un paio di giornate di dicembre luminose, e via a fotografare il Gheppio
    2 punti
  7. Tornando alla nostra selezione, segnalo una alternativa per tutto il repertorio per violino e orchestra con Ulf Hoelscher e la New Philarmonia diretta da Pierre Dervaux. E' una registrazione analogica del 1977 della EMI ma è piena di calore. E l'interpretazione di Hoelscher è passionale oltre che molto originale. sta rapidamente diventando il mio riferimento. Però vi avviso che sono 2 ore e 29 minuti di musica (eccezionale). Ulf Hoelscher è un classe 1942. Si percepisce la differenza dopo 3 note. Il suo Rondò Capriccioso è strappalacrime.
    2 punti
  8. Ed io condivido volentieri il libro del grande Clericetti (l'altro amante di Saint-Saens, oltre al sottoscritto. Ma entrambi carburiamo per lo più a barocco !) Zecchini Editore di Varese
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  9. Saint-Saëns è una fonte di continue sorprese! Condivido questa bella foto: Qui nel 1913 mentre prova con Pierre Monteux alla Salle Gaveau (si direbbe che nel 1913 a Parigi andassero di moda i baffoni 😀).
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  10. Non si può pensare di mettere a confronto oggetti così diversi come una Z50 ed una Z8 accomunati solo dalla baionetta. Invece Z9 e Z8 sono identiche per ogni aspetto. Non si parte dal prezzo, ma dalle esigenze: chi compra una Z50 non sente il bisogno di un 600mm Tutto il resto (dx nativo o meno, pro o entry level, etc) sono considerazioni errate. Leggi su Nikonland quanto abbiamo scritto rispetto gli oggetti che ti interessano... C'è davvero tanto materiale utile...
    2 punti
  11. "Il paese dell’acqua asciutta, la terra che Dio creò in un giorno di rabbia, come vuole una leggenda locale L’incantesimo del nulla, distese roventi di polvere Rossa mitigate dall’azzurro smerigliato del cielo Strade zitte che si perdono all’orizzonte, camminate incessantemente da uomini e donne diretti verso improbabili destinazioni" L’etimologia della parola safari è una voce swahili che significa viaggio, derivata dall’arabo safara – viaggiare – che è giunta a noi attraverso l’inglese. Per la stragrande maggioranza delle persone però il safari è una battuta di caccia grossa o spedizione fotografica condotta nei territori dell’Africa equatoriale o tropicale, all’interno di una regione ricca di animali, sia per fini venatori, sia per fini scientifici, documentaristici o turistici. Anche se oggi i safari vengono condotti a bordo di massicci veicoli a motore e con equipaggiamenti moderni, nell’immaginario collettivo rimangono associati all’uomo bianco e biondo, baffuto con in testa il classico Pith helmet inglese (Casco del midollo, noto anche come casco da safari) e in spalla un fucile rétro, che scruta l’orizzonte col binocolo, alla guida di una lunga e difficile spedizione nell’ignoto della savana. È forse per questo che il safari resta indissolubilmente connesso all’avventura, colorata di rischio, adrenalina, fascino e senso di libertà e ha una presa tale da essere per noi, oggi, difficilmente comprensibile. Sempre dalla lingua inglese preleviamo il termine Big Five, ovvero i Grandi 5. Il termine risale al passato ed indicava i cinque animali più difficili e più pericolosi da cacciare a piedi. Oggi il termine è rimasto, ma ovviamente non ha nulla a che vedere con la caccia, semplicemente rappresenta i 5 top animali di un safari: leone, leopardo, elefante africano, il bufalo del Capo e il rinoceronte bianco. Nel concreto, però, gli animali che si avvistano durante un viaggio fotografico sono ben di più, infatti alcuni degli animali africani più belli, più ricercati e interessanti non rientrano nella lista dei Big Five. In Africa non si va tutti i giorni e la mia scelta è ricaduta sulla Namibia, con paesaggi mozzafiato, bellissimi paesaggi desertici e desolati e un abbondante fauna selvatica, una destinazione che sicuramente stupirà e ispirerà ogni visitatore. Ho scelto il periodo coincidente con la fine della stagione secca, quando si possono vedere gli animali vicino alle pozze d’acqua. Dopo Solitaire, un piccolo insediamento nella Regione di Khomas, vicino al Parco Nazionale di Namib-Naukluft, che dispone dell'unica stazione di servizio lungo il percorso che va dalle dune di Sossusvlei alla costa fino a Walvis Bay, mi dirigo a Sud fino ad arrivare, sotto il cielo perfettamente blu, ad osservare forse lo spettacolo più famoso di tutta la Namibia. Le imponenti dune di sabbia di Sossusvlei fanno da sfondo agli alberi neri appassiti e bruciati che emergono dalle sabbie bianche sottostanti, e la più nota, la Duna 45, a stella, composta da sabbia risalente a 5 milioni di anni fa, regala panorami mozzafiato. Da lì, risalgo verso Nord, attraversando il Parco nazionale di Namib-Naukluft, dirigendomi verso il Parco nazionale Etosha. Con il significato di “Great White Place” nella lingua locale, l’Etosha era un tempo parte di un enorme lago che si è prosciugato da tempo, ora è di un bianco polveroso per via della sua natura salina, è esteso come una regione italiana, con enormi distese di laghi salati e di vegetazione. È proprio durante questo trasferimento che inizio ad avere i primi avvistamenti con la fauna africana, a partire dallo sventurato Orice, incredulo che anche in queste enormi distese ci fossero delle recinzioni, fin quando non ci si è ritrovato impigliato. Fortunatamente una guida locale è riuscita a liberarlo e l’animale si è immediatamente allontanato. A causa del suo ambiente arido, la Namibia non è così ricca di animali selvatici come in Kenya e Tanzania, ma sono comunque presenti tutti gli animali che ci aspetteremmo di trovare in un safari africano, come i grandi predatori e gli enormi branchi di elefanti. A completare l’enorme varietà della wildlife namibiana sono stati Rinoceronti e Bufali, Zebre e Giraffe, Sciacalli e Ippopotami e, fra gli ungulati, Orici, Springbok, Impala ma anche qualche esemplare di Cudù, Kobus e l’Alcefalo Rosso. Se ne sente tanto parlare, ma chi sa davvero cos'è il Mal d’Africa? Forse è uno stato dell’anima prima ancora che mentale, quella struggente malinconia che ti coglie, di quelle che verrebbe voglia di fare una follia e prendere il primo aereo disponibile: destinazione Africa. Non esiste una definizione precisa, proprio perché i sentimenti che ognuno prova sono talmente differenti e così intimi che si può solo pensare di viverli e di conseguenza cercare di spiegare. Una cosa è certa (almeno per me), il Mal d'Africa ti prende non dopo che sei tornato, ma quando ancora sei là, quando guardando un tramonto tra le dune del deserto pensi che tra poco dovrai lasciare quella terra ed allora ti assale una forte malinconia, come se si stesse per spezzare un legame che ci ricorda quello che eravamo prima di crearci intorno un mondo non nostro, fatto di palazzi e cemento. È un conscio desiderio di continuare a rimanere legato ad una terra dove hai incontrato occhi sorridenti nonostante la povertà.
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  12. Lasciamo stare, si...
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  13. Lungi da me "sparare sentenze" non capisco da cosa lo hai dedotto, non era mia intenzione, chiedo scusa. A cosa eventualmente affiancheresti il 600mm se è possibile sapere, non vorrei urtare troppo la sensibilità..
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  14. Ciao, scusa se mi permetto, ma se fai naturalistica non puoi far passare in secondo piano le peculiarità ( sopratutto in ambito AF) della Z8 Z9 rispetto alla mera "lunghezza focale" . Valuta bene perché poi le delusioni sono dietro l'angolo...
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  15. Grazie delle risposte però sinceramente uno può abbinare qualsiasi cosa a patto che soddisfi le sue esigenze. Non c'è una regola che un 600f4 deve essere per forza abbinato all'ammiraglia. Sono d'accordo con voi sul fatto che avendo tutto al TOP si sfruttano appieno le caratteristiche. Il mio interesse personale è costituito solo dal fatto di avere un 600mm (900mm in aps-c) con una qualità elevata vedendo il grafico MTF e sfruttare il fattore d'ingrandimento facendo naturalistica. Poi il discorso è lungo...dipende uno se guarda le foto a monitor oppure come il mio caso stampa 70x100. Sicuramente le varie macchine sopra la Z50 non hanno il problema di mantenere l'altissima qualità; ribadisco la mia è pura curiosità nessuna "Ferrari con il motore gpl"....so anch'io la differenze.
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  16. La prima mi piace assai, la trovo molto riuscita graficamente.
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  17. Commercializzazione: Marzo 2023 Peso: 125 grammi Diaframma: 7 lamelle Passo filtri: 52mm Messa a fuoco minima: 20cm Dimensioni : 24x70mm (lunghezza e diametro) Schema ottico: 8 lenti in 6 gruppi di cui 3 asferiche, dotato di O-ring anti umidità Stabilizzazione: non presente Presentato a febbraio 2023 e commercializzato un mese dopo il tanto agognato Pancake Z, caratterizzato da una insolita focale da 26mm, che i rumors fanno risalire non tanto ad un calcolo speciale per rientrare nelle limitate dimensioni, quanto perchè rappresenterebbe l'angolo di campo tipico di uno smartphone come quelli da tempo in auge nelle classifiche degli apparecchi fotografici più utilizzati. In ogni caso uno schema ottico interessantissimo, condensato in un barilotto che sporge dal filo della fotocamera appena 4cm e che possiede una filettatura filtri (classica per Nikon) da 52mm realizzata nel paraluce a baionetta HB-111 che diventa quindi parte integrante dell'obiettivo (e ne migliora anche la gestibilità), ma non dimentica una fluidissima ghiera di messa a fuoco manuale (utile per i vlogger) assolutamente identica per zigrinatura e profondità a quelle del paraluce stesso. Una bella realizzazione costruttiva, che viene completata dalla baionetta posteriore in metallo, sicuramente attrattiva per gli appassionati ben più che se fosse stata realizzata in policarbonato (come in altri obiettivi low-end Z-mount) e dall'insolito tappo a pressione LC-K108, che sfrutta appunto la zigrinatura del paraluce per bloccarsi (e se viene girato invece che sfilato, fa staccare il paraluce dall'obiettivo). Un obiettivo dotato di un MTF da obiettivo di altri tempi: non del tutto flat tra centro e bordi, quindi da sfruttare inquadrando convenientemente il soggetto in funzione del risultato che si voglia ottenere. Utilizzabile con ogni fotocamera Z, grazie alle sue dimensioni e peso (nullo) che rendono piacevole l'esperienza in ogni suo utilizzo: anche davanti ad una Z9 ma secondo noi di Nikonland, studiato eminentemente per la Nikon Zf che è stata commercializzata solo sei mesi più tardi... con la quale si sposa evidentemente a meraviglia. Luminoso abbastanza da non dover mai rimpiangere di meglio, ma amante per sua natura di luce forte e contrastata, con la quale si comporta al meglio delle sue possibilità Si adatta proprio a tutti i generi e a tutte le situazioni, come per natura si richiede ad un obiettivo allround, grazie anche ai suoi 20cm di distanza minima necessaria dal piano focale e abbinato ad una lente addizionale, fa ancora meglio di quanto non si possa immaginare per un obiettivo semplice come si annuncia essere: diventando addirittura vibrante...come anche il suo sfuocato: che con un diaframma a 9 lamelle sarebbe stato di certo migliore. Articoli e galleria su Nikonland: presentazione unboxing e articolo
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  18. PRO compatto, molto leggero, uno zoom di taglio professionale f/2.8 al costo di uno f/4 corretto in termini di distorsione, buona resistenza al contro luce, limitate aberrazioni cromatiche massima nitidezza ad f/4, meglio alle focali più corte, cede alla massima pur di derivazione Tamron è stato perfettamente integrato nella linea estetica e nelle proprietà dei Nikkor Z : a tutti gli effetti è un Nikon integrato nella linea omologa 17-28/2.8 + 70-180/2.8, anche essi di derivazione Tamron CONTRO sembra un pò "leggerino" a vedersi e ad usarsi ma è ben strutturato la focale minima di 28mm per alcuni sarà una limitazione mentre per altri i 5mm in più su quella lunga faranno premio ma non tanto alla fine se la gioca con il 24-70/4 S : il Nikkor Z 24-70/2.8 S non ha di che preoccuparsi dalla comparsa di questo zoom f/2.8 L'ho usato il tempo del test e l'ho trovato piacevole da usarsi con la Z9 tutto sommato è un buon obiettivo che viene venduto ad un prezzo interessante (meglio cercarlo scontato o in outlet, dove raggiunge quotazioni in linea con quello Tamron per Sony). La cosa un pò stucchevole è la logica del progetto che all'epoca, prima uscita per Sony, fece scalpore : il compromesso sulla focale minima per contenere dimensione e prezzo. Ma resta comunque un obiettivo che lascia il dubbio sulla sua effettiva necessità per chi non lo usi per lavoro (reporter o matrimonialista). La gamma di focali coperta non è particolarmente ampia e tale da giustificarlo se uno magari già possiede il 24-70/4 S che non viene staccato in termini di prestazioni. Il 28-75/2.8 necessita a mio avviso di essere chiuso di uno stop per dare il meglio e così si pareggiano le cose. Il 24-70/4 S non è meraviglioso agli angoli ... ma parte da 24mm e questo azzera il divario. Mentre con l'uscita del Nikkor Z 24-120/4 S al fotoamatore è stata fornita la soluzione completa che fa scorrere verso l'alto le focali, così da avere realmente l'obiettivo buono per fare quasi tutto, almeno quando non si può cambiare obiettivo in corso d'opera. Altrimenti nella gamma Nikon ci sono fissi di prestazioni superiori a tutti questi zoom Certamente nella logica di Nikon/Tamron c'è quella di offrire una terna di obiettivi - tutti di luminosità nominale f/2.8, tutti che richiedono di essere chiusi di uno stop per lavorare meglio - che occupa, pesa e costa meno della metà della terna Nikkor Z di classe S. Ammesso sempre che questa triade serva effettivamente. Io dei tre possiedo solo il 70-200/2.8 S. Quindi probabilmente il mio è un pregiudizio di fondo. Resta la piacevolezza d'uso che porta a realizzare facilmente buone foto con questo 28-75/2.8 che non vedo indicato solamente sulle Nikon DX attuali, prive di stabilizzatore sul sensore. Una nota di attualità : Tamron, quando Nikon ha lanciato questo 28-75/2.8 ha cominciato a commercializzare una nuova versione 2.0 migliorata praticamente su tutti i fronti. Che però é disponibile solo per attacco Sony.
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  19. 31/12/2023 Oasi di Boscoforte, Valli di Comacchio Pentax 67 II + Ilford Delta 100
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  20. 31/12/2023 Oasi di Boscoforte, Valli di Comacchio Pentax 67 II + Ferrania P30
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  21. E' pur vero che la fotografia sotto molti aspetti è anche arte e personalmente apprezzo molto (ma senza troppo esagerare) chi ha l'ardire di presentare i propri lavori arricchendoli con una "grafica" diversa. Trovo interessante la cornice che affoga letteralmente nell'immagine creando un'elisione con l'immagine restante, quasi ad evidenziare il fastidio di un'informazione visiva inutile, eccessiva. Ma sottolineo interessante, senza esagerare. Fotograficamente invece apprezzo la scelta delle luci e le composizioni. Un buon lavoro direi.
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  22. i miei propositi per il 2024 ? Farne abbastanza da allestire una divisione corazzata completa Intanto : BUON 2024 a tutti ! Soprattutto a chi non è andato a trascorrere San Silvestro a Lanzarote. A chi non ha sparato petardi. A chi non si è messo strani capi di abbigliamento rosso addosso. A chi ha festeggiato in famiglia. Ma specialmente, a chi non ha ascoltato il sermoncino di Ma77are11a
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  23. Commercializzazione: Novembre 2020 Peso: 650 grammi Diaframma: 9 lamelle Passo filtri: 112mm Messa a fuoco minima: 28cm Dimensioni : 89x125mm (lunghezza e diametro) Schema ottico: 16 lenti in 11 gruppi di cui 4 ED e 3 asferiche, 1 elemento frontale trattato al fluoro, Nano Crystal ed Arneo coating, dotato di O-ring anti umidità Stabilizzazione: non presente FENOMENALE !!! Ad un anno e mezzo di distanza dallo Z 14-30/4 ecco presentato e poi messo in commercio a Novembre, il più atteso dei componenti della triade f/2,8 : il Nikkor Z 14-24mm f/2.8S che deve convincere gli ultimi riottosi rimasti in F-mount, dopo gli indubbi successi del 24/70-2.8 e dell'appena presentato 70-200/2.8, a rinunciare anche a quel benchmark che era stato l'analogo zoom superwide che dal 2007 regnava incontrastato nei loro cuori (e nelle loro borse) . Il nuovo riferimento diventa questo zoom tanto complesso quanto maneggevole, come dimostrano i suoi incredibili 650 grammi di peso a nudo e 700g vestito con uno dei suoi due paraluce in dotazione, uno dei quali, il più grande, gli consente addirittura il montaggio di filtri a vite da 112mm di diametro ! Così come è fatta salva anche la possibilità di montare filtri a lastra sull'apposita baionetta posteriore e come solo in pochi dei Nikkor Z S-line, la finestrella dove poter scegliere se fare apparire focale, distanza di fuoco, diaframma in uso e dove, alla sua accensione, compare per un nanosecondo una scritta suggestiva... I tracciati MTF parlano di meraviglie, le foto spiegano perchè... Dotato di tutti gli strumenti per eccellere e campione indiscusso per peso e maneggevolezza, questo superwidezoom si avvia a restare un riferimento di mercato per molto tempo. A noi è piaciuto sopratutto per l'estrema cura realizzativa che denota esserci stata una cura particolare per far si che il precedente F-mount non dovesse lasciare rimpianti per nessun aspetto, a cominciare dal tappo di chiusura speciale di questo Nikkor Z, dotato di appositi spikes da far coincidere con i riferimenti quadrilobati presenti sulla montatura ottica attorno alla lente frontale: una costruzione eccelsa in puro stile Nikon. Un antiriflesso che migliore non si può neppure immaginare, che surclassa ogni altro obiettivo Nikon e non. Una risoluzione anche in astrofotografia, incontestabile. Lo sfuocato a tutta apertura, a nostro avviso, potrebbe essere un pò meno nervoso, considerate le nove lamelle del diaframma: ma è il classico pelo nell'uovo perfetto. Motori stepper per un AF preciso e silenzioso. Non ci sono altro che lodi. Articoli e galleria su Nikonland: unboxing ...ora la triade è completa ! Z 14-24/2.8 oppure Z 14-30/4 : quale e perchè Z 14-24 e fotografia di paesaggio Z 14-24 e la Via Lattea
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  24. Che non ho capito quanto risponda al quesito posto però, il fotografo è scarso e conta completamente il soggetto in questa fotografia ? Sinceramente quando ho scelto questa fotografia, io non ho nemmeno visto la finestra. Figuriamoci se sono stato a guardare il clipping del bianco (e dire che a me Penelope, non dice nulla).
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