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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 28/05/2023 in Articoli

  1. Come forse si capisce dalla mia risposta in coda all'articolo di Max Aquila, mi sono procurato questo aggeggino carino carino, il Nikon Z 12-28mm f3.5-5.6 PZ: Aggiornato il firmware della Fc i due vanno d'accordo come fossero vecchi compagni. Tutte le foto scattate con nikon Z fc a mano libera. Lascio la disamina approfondita di prestazioni, pregi e difetti a Max, qui scrivo solo che mi pare molto buono nel suo genere, e mi soffermo su un possibile uso, forse meno ovvio. Questo zoom compatto ha una distanza minima di messa a fuoco spettacolare nel suo essere davvero minima, accompagnata da una incisione insospettabile. In questa primissima uscita sotto casa non sono riuscito a trovare soggetti ideali (c'è veramente poco, complice penso questa primavera strana) ma ho fatto lo stesso qualche foto per rendere l'idea di come la capacità di avvicinarsi ai soggetti permette delle inquadrature ambientate molto interessanti Nikon Z fc 12-28mm Pz a 12mm! Con una qualità abbastanza interessante. Vedete l'eristalide (minuscolo moscerino) sul papavero? Crop 100%: Ripetiamo il concetto: Nikon Z fc 12-28mm Pz a 14mm Crop 100% cliccare sopra, la preview è impastata. Beh come soggetti siamo a terra, per cui rimando le prove ad un momento ed un luogo migliore. Passo a cercare qualcosa di adatto al 105mm f2.8 MC. Poco o niente, ci accontentiamo di questa Damigella: Nikon Z fc, 105mm f2.8 MC. Poi in cima ad un bocciolo(ne) di non so che cosa, eccoti un grosso tettigonide (una delle neanidi dell'altro mio blog che è cresciuta). Per arrivarci con il 12-28 dovrei calpestare l'aiuola di fiori, ma non sono un incivile. Quindi restiamo lunghi, prima molto lunghi in the Salvetti's way (corpo dx, 300mm f4 Pf + Tc14 - con FTZ of course): Nikon Z fc, 300mm f4 Pf, Tc14E II, FTZ. Poi sempre per rispetto dei fiori, con posizioni in estensione obliqua ed equilbrio "etilico" rese possibili solo da lunghi anni di pratica di kung fu segreti, ecco un'inquadratura alternativa con il 105mm f2.8 MC. Nikon Z fc 105mm f2.8 Z MC. Il succo di questo articolo? Non è un "confronto" ma un "racconto" con sorpresa. Racconto di immagini che spero siano di qualità accettabile ed interessanti che mostrano differenze di resa senza voler fare paragoni privi di logica. Sorpresa, almeno per me, le potenzialità del 12-28, purtroppo ancora da esplorare appieno in ambiente più adatto e con soggetti migliori. Cosa che spero di poter fare quanto prima. Silvio Renesto
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  2. focus stacking eseguito con la Zfc e il 16-50 con tre flash di studio D'accordo, dimentichiamoci per un minuto del fatto che esiste la Nikon Z9. La nuova Nikon Z8 rappresenta in tutto, ciò che è sempre stata l'ammiraglia Nikon fin dalla prima reflex del 1959. Quella Nikon F che ha dato origine alla lunga stirpe di fotocamere professionali adatte ad ogni genere, in ogni cirocostanza e ad ogni latitudine. E proprio alla Nikon F mi pare che si richiami la Z8, non alla D700, riduzione in scala con molte lacune della D3. Se, appunto, non ci fosse la Z9, non avremmo proprio nulla di cui lamentarci della Z8. Ha un mirino che più efficiente non ce n'è. Un sensore capace di riprendere qualsiasi cosa. Un corpo ben modellato, dal giusto peso e dall'ergonomia adeguata all'uso impegnato. Prestazioni allo stato dell'arte in ogni settore, sia in fotografia - raffica, buffer, risoluzione, rumore, dinamica - che in video - alta risoluzione, alta frequenza, formati evoluti, opportunità di editing sofisticato. Non le manca proprio nulla. Ideale per il matrimonialista, per il reporter, per il fotografo di scena - con la sua modalità totalmente silenziosa - e più che capace di sostituire con vantaggio praticamente ogni altra Nikon presente e passata. Probabilmente la prima Nikon che toglie ogni possibile alibi a chi è rimasto fedele alla sua reflex perché le prime Nikon Z non lo convincevano. E tutto sommato offerta ad un prezzo che pur molto elevato, è in linea con quello della Nikon D850 che all'uscita fece registrare record di vendite e di lista di attesa per averne una. Solo 6 anni fa. Si, Nikon ha pensato questa mirrorless proprio per convincere gli irriducibili fans della D850 a fare il passo o a completare il passo verso i nuovi strumenti. Ma anche a chi cerca una evoluzione decisiva dalle varie Nikon Z6-Z7 sia di prima che di seconda serie, macchine di buone caratteristiche ma decisamente inferiori alla nuova Z8. Ecco, se non ci fosse la Nikon Z9, la nuova arrivata non avrebbe bisogno di altro per dominare la scena. Ma la Z9 c'è e per alcuni di noi continua ad essere la prima scelta, con la Z8 possibile secondo corpo più compatto. Ma la Z9 che si rifà alla tradizione parallela delle "nuove" ammiraglie che sono partite con la Nikon F5 del 1995, è una macchina di un'altra fascia, concepita senza compromessi e dichiaratamente inarrestabile. Si giustificano così - per l'esistenza della Z9 - le scelte di compatibilità fatte da Nikon sulla batteria - meno performante di quella della Z9 ma già ampiamente diffusa su tutto il corredo Nikon - e sulle schede di memoria - una soluzione ibrida, che va incontro a chi ha un patrimonio di schede SD e vuole continuare ad usarle per i compiti meno impegnativi dove una CFExpress non sarebbe necessaria - ma anche su un corpo più compatto, come richiesto da un'ampia fascia di Nikonisti che però alla fine risulta meno "quadrato" nell'uso di ottiche pesanti, rispetto alla mamma Z9. Ecco le mie prime impressioni di uso e di impiego, in tutte le occasioni in cui l'ho già potuta sfruttare, coincidono con questa anteprima. La Nikon Z8 è probabilmente la migliore Nikon dai tempi della Nikon F. E all'anziana nonna si rifà per polivalenza, costruzione, efficienza, potenzialità e prestazioni. Senza detronizzare la Z9 per quelle che sono le sue peculiarità specifiche, per chi ne abbia bisogno e sappia servirsene. Per il resto, chiudendo gli occhi e dimenticando che il baricentro è più alto e che scattando in verticale le macchina è meno bilanciata della Z9, chi conosce la Z9 si troverà a casa. Mentre chi è abituato ad usare una qualsiasi altra Z, troverà un salto di esperienza fotografica così spinto che difficilmente sarà possibile per Nikon replicare durante questa vita. In sintesi, mi aspetto un grandissimo successo di vendite per la Nikon Z8 che farà felici migliaia e migliaia di nikonisti in giro per il mondo e che la stavano aspettando oramai da due anni. Un problema per Nikon perché sarà difficile questa volta, maledettamente difficile sostituirla con qualche cosa di altrettanto sorprendente, quando avrà qualche anno. Perché la scusa dell'usura meccanica non c'è. E si possono accumulare centinaia di migliaia o milioni di scatti con una Z8 senza sentire il bisogno di farla vedere da un tecnico ... La Nikon perfetta ? Quasi. Quella ideale ? Si, questo si, è indicata praticamente per tutti i fotografi, trovando così una compagna capace di assecondarne le necessità offrendo un percorso di crescita fotografica che finalmente non richiede ulteriori avvicendamenti anche per un tempo molto lungo. Lustri, non bienni. In un corpo che pesa il giusto, robusto il giusto, che costa si, ma il giusto. La macchina giusta. focus stacking eseguito con la Zfc e il 16-50 con tre flash di studio dettaglio dell'impugnatura della Nikon Z8. Adeguata a non far annaspare per aria il mignolino di ogni mano normale il vano connessioni della Nikon Z8. Rispetto alla Z9, spiccano le due porte USB-C, una delle quali abilitata alla ricarica/alimentazione con Power Delivery e l'assenza della porta Ethernet il vano schede di memoria della Z8. Analogo a quello di Z6 II e Z7 II, diverso rispetto a quello della Z9 che invece porta due CFExpress nei due slot. Qui invece abbiamo una CFEx e una Sd. A corredo dell'articolo metto solo poche foto in quanto in termini di qualità di immagine non c'è molto da aggiungere. Le foto scattate con la Z8 saranno identiche a quelle riprese con la Z9 e molto simili a quelle ottenute con la Z7 II e la D850. Ma rispetto a queste ultime due l'esperienza d'uso sarà abissale, mentre per il confronto con la Z9 le cose sono più legate alle abitudini e attitudini del fotografo. Giada. Nikon Z8, Nikkor Z 85/1.2 S, ISO 500, f/1.2, 1/1250'' Ferrari all'Autodromo Nazionale di Monza. Nikon Z8 e Nikkor Z 100-400/4.5-5.6 S, panning ad 1/320'' e ad 1/80'' Porsche 935, Concorso di Eleganze Villa d'Este di Cernobbio. Nikon Z8, Nikkor Z 24-120/4 S, flash Godox V1 ISO 500, f/14, 1/80'' Conclusioni Circa 25.000 scatti in poche occasioni ma mi bastano per esprime dei giudizi complessivi basati sulla mia lunga esperienza con tutte le altre Nikon. Voi potreste avere altre opinioni, ci mancherebbe, giusto così. La cosa che vi consiglio è di non stare a sentire troppo i punti di vista degli "influencer" su Youtube. Non tutti sono persone di specchiata esperienza, conoscenza del mondo Nikon, E pochi sono schietti ed aperti come noi. A favore è la Nikon Z9 in un corpo più maneggevole, più leggero, meno da paparazzo, più giustificabile alla moglie e a chi viene inquadrato, meno interessante per i malintenzionati (ma stateci attenti ugualmente) ha le stesse identiche prestazioni della Z9, salvo la durata della batteria e la capacità della Z9, unica per Nikon, di essere inarrestabile ha il prezzo giusto : per avere le stesse prestazioni sia da Nikon che da altri marchi si deve spendere molto di più. Il prezzo è esattamente quello della Nikon D850 del 2017 rivalutato con l'inflazione del periodo è adatta a tutti i fotografi esigenti durerà a lungo perché non ha usura meccanica ed ha caratteristiche sovrabbondanti per quasi tutti i fotografi. Sarete voi a crescere con lei e lei difficilmente si rivelerà non all'altezza di voi pensata sia per chi è ancora legato alla reflex ed aspettava il modello "professionale" per fare il passo sia per chi trova oramai inadeguate le altre Z di prima generazione Contro l'essere così "identica" in tutto alla Z9 per qualcuno può essere una delusione. Qualcuno si sarebbe aspettato un mirino più dettagliato o qualche caratteristica di terza generazione. Ma la Z8 è la sorella minore della Z9, niente di più e niente di meno. Se è la macchina che fa per voi, sposatevela e dimenticate le altre sorelle ! il corpo è fantastico e ricorda tutte le precedenti Nikon professionali. Ma chi fa uso di ottiche pesanti e spesso fotografa in verticale, troverà la Z8 un pò più scomoda della Z9. A ciascuno il suo corpo macchina la batteria. Le prestazioni sono identiche a quelle della Z9. Ma non lo è la batteria. Per cui se fotografate o filmate tanto e molto a lungo, sappiate che l'autonomia è da 1/3 al 50% inferiore a quella della Z9 la macchina dissipa il calore generato dall'elettronica per convezione, scambiando calore con l'ambiente attraverso il corpo. Se la usate a lungo e in modo impegnativo la sentirete tiepida. Più della Z9 che ha superfici radianti e masse superiori mancano alcuni dettagli presenti nella Z9 (GPS integrato, presa sincro-flash, porta Ethernet. Si vi necessitano quelle e se in generale la Z9 fa più al caso vostro della Z8, sappiate che con la Z8 la Z9 non esce di listino) Ecco, a me è piaciuta molto. Ammetto che mi trovo meglio con la Z9 ma l'esperienza con la Z8 non la fa rimpiangere troppo. Se non fossi già sposato con la sorella maggiore non avrei proprio nulla di cui lamentarmi. E così sono sicuro sarà per voi. Non indugiate troppo e non state a sentire troppo i saputoni del web. E' una macchina fantastica. Speriamo solo che Nikon ne produca abbastanza e che continui a stupirci con aggiornamenti firmware delle sue funzionalità in parallelo con quanto fa con la Z9. *** Se questo articolo vi è sembrato utile mettete un like. A voi non costa nulla ma per noi fa una grande differenza per capire quali siano gli argomenti che i lettori trovano più interessanti. Non abbiate timore ad aggiungere i vostri commenti *** Vi invitiamo a visitare il Club dedicato alla Nikon Z8 nelle pagine interne del sito per avere maggiori informazioni o scambio di opinioni. Si trova qui
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  3. il glorioso arsenale degli obiettivi Nikkor al suo apice di splendore, circa 40 anni fa. Sulla destra, sopra ai teleconverter, tre zoom strettamente imparentati con meccanismo a pompa per il cambio focale. Dall'alto abbiamo il 180-600mm f/8 oggetto di questo articolo, poi il meno luminoso 200-600mm f/9,5 ed infine il portentoso 360-1200mm f11 che sembra - per focali e per struttura - il fratello duplicato del primo. Stiamo parlando di oggetti unici, prodotti per un periodo di tempo abbastanza limitato e non più replicati in epoca autofocus. In questo campo possiamo registrare l'unica incursione solo con l'onesto Nikkor 200-500/5.6 dell'ultima fase AF-S e niente altro. Ma si profila il lancio abbastanza imminente di un nuovo zoom di questa classe. Che potrebbe non essere l'ultimo della serie. Nikon in qualche modo con i suoi Nikkor Z vuole rifarsi a quel momento luminoso, quello della transizione tra AI e AI-s di oltre 40 anni fa. Anche se i progettisti attuali sono giovani, hanno studiato la storia di Nikon. Non c'è mai nulla di casuale nei numeri degli obiettivi Nikkor (cit. Max Aquila). *** profilo quotato dell'obiettivo. 403 mm di lunghezza per uno zoom 600mm per l'epoca è una notevole prestazione. Il passo filtri di 95mm invece appare abbastanza generoso. Ma lo é l'intera struttura dell'obiettivo, costruito con dispendio di materiali come testimoniato dagli oltre 3.400 grammi di peso. Luminosità massima su tutte le focali : f/8 Schema ottico in 18 elementi su 11 gruppi con due lenti ED Messa a fuoco minima : 250 cm Diaframma a 7 lamelle 3400 grmmi, 105mmx394.5mm Filtro a vite da 95mm, paraluce tondo a vite modello HN-16 Progettato per Nikon F, F2, Nikkormat (pre AI) la versione del 1983, a standard AI-s, pesava 3600 grammi ed aveva il diaframma a 9 lamelle. Al 1996 era ancora elencato a catalogo anche se disponibile solo su ordine speciale. Veniva assicurata la compatibilità con i teleconverter (TC-14B per un 252-850mm f/11.2, TC-300/TC-301 per 360-1200mm f/16 in barba alla diffrazione) Foto dettagliate dell'obiettivo montato su una reflex digitale Nikon (courtesy Andy E) a testimonianza dell'incredibile livello costruttivo. Ulteriori dettagli strutturali dalla letteratura Nikon : l'obiettivo con sovrimpresso lo schema ottico e ancora i disegni quotati con lo schema ottico. Tipico del tempo, l'ultima lente era addirittura a 14 cm dal piano focale. la dotazione (guardate solo il tappo e l'astuccio : courtesy Mir) differenze tra la versione f/8 e quella precedente, non ED, f/9.5 con escursione 200-600mm un raro esemplare in eccellenti condizioni ad un'asta (Christie's). *** Il super teleobiettivo zoom Nikkor 180-600mm f/8.0 ED è un obiettivo davvero speciale. Ha un rapporto di zoom 3,3X, un design con zoom scorrevole "a pompa" liscio come la seta e ha un'estensione focale extra lunga con una qualità dell'immagine superlativa grazie all'uso di vetro ottico composto da terre rare nel suo design ottico. Questo incredibile obiettivo tele-zoom Nikkor è quasi uno stop più veloce del comparabile Non-Ai precedente e la sua apertura massima f/8.0 viene mantenuta per l'intera gamma di zoom. Un robusto collare per treppiede girevole a sbalzo incorporato a forma di L è stato progettato per un funzionamento bilanciato sul treppiede nelle posizioni; il collare del treppiede ruotabile a 360° facilita la gestione facile e veloce dell'obiettivo in qualsiasi condizione di ripresa verticale oppure orizzontale. Questo zoom Nikkor è stato tra le prime serie di teleobiettivi Nikkor a offrire il vetro ED nel suo design ottico per mitigare le aberrazioni ottiche, in particolare l'aberrazione cromatica che comunemente causa il degrado dell'immagine ottica quando la lunghezza focale supera i 300 mm e oltre. L'utilizzo del vetro ED nel suo design ha notevolmente migliorato le sue prestazioni ottiche : ciò ha reso possibile ottenere un contrasto e una resa cromatica incredibilmente elevati in una fotografia a così lunga portata. Introdotto intorno al 1974/5 insieme a un altro super telezoom Nikkor, lo Zoom-Nikkor 360-1200mm f/11 ED, al loro esordio, questi obiettivi hanno offerto ai fotografi Nikon una buona alternativa per guardare alla flessibilità degli obiettivi zoom di alta qualità diversi da quelli offerti nella gamma dei teleobiettivi. Prodotti in pochi esemplari, Nikon ha offerto ancora questi due tele-zoom originali Nikkor ED su ordinazione speciale fino alla fine degli anni '90. Adesso è raro trovarne uno in asta. catalogo d'epoca che evidenzia la differenza di proporzione (meno di 4 chili per il 180-600, quasi 9 chili per il 360-1200) il progetto ottico risale al 1970 e porta la firma di Soichi Nakamura, il mitico progettista dei superteleobiettivi Nikkor degli anni '70. L'introduzione del vetro ED aiutò alla realizzazione di doppietti e tripletti acromatici in grado di ridurre la dispersione dei tre colori primari. Erano costruiti alternando vetro ad alta rifrazione, vetro a bassa dispersione e vetro ED. I primi 180-800 f/8 furono prodotti con ancora il marchio Nippon Kogaku, poi sostituito da Nikkor. Il vetro speciale arrivava da casa Schott (mondo Zeiss). L'impronta del marketing Nikon sul catalogo dell'epoca : "... la sua ampia copertura zoom che va dal teleobiettivo 13° 40' al super teleobiettivo 4°10'. L'uso di Extra-Low Dispersion (ED ) per una qualità dell'immagine eccezionale. Zoom combinato e anelli di messa a fuoco per una gestione rapida. Mette a fuoco fino a una distanza ravvicinata di 2,5 m. Collare per treppiede girevole a sbalzo incorporato per un funzionamento bilanciato del treppiede in formato verticale o orizzontale posizioni e fornito con copriobiettivo anteriore a vite da 95 mm e paraluce, tracolla e custodia rigida per obiettivo. Gli usi fotografici includono fotogiornalismo, sport, fauna selvatica e sfocature con lo zoom ... " Zoom-NIKKOR * ED in questa immagine di un esemplare in vendita su Adorama. Per garantire le massime prestazioni dell'obiettivo e la massima qualità dell'immagine, questo zoom Nikkor è dotato di alcuni elementi dell'obiettivo del vetro ED originale di Nippon Kogaku. L'uso del vetro ED nel suo design mirava alla correzione completa dell'aberrazione cromatica attraverso una riduzione di circa il 90% dello spettro secondario nell'intero intervallo da 400 nm a 1000 rurn; di conseguenza, le immagini scattate con questo obiettivo possono fornire immagini eccezionalmente nitide, anche a tutta apertura, con l'ulteriore vantaggio che anche lo spostamento della messa a fuoco a infrarossi viene completamente eliminato. L'uso del processo di rivestimento dell'obiettivo NIC anche nei suoi elementi interni aiuta a garantire prestazioni elevate tenendo sotto controllo bagliori e immagini fantasma. Un'altra caratteristica eccezionale di questa ottica zoom è l'eccellente capacità di messa a fuoco ravvicinata e senza la necessità di un obiettivo supplementare ; questo Zoom-Nikkor può catturare soggetti fino a 2,5 m a tutte le lunghezze focali, anche a 600 mm. *** Concludendo, un progetto del 1970, prodotto in pochi esemplari destinati a pochi particolari fotografi (avifauna, wildlife, paparazzi), con il massimo degli accorgimenti consentiti dalla tecnologia ottica Nikon dell'epoca. Esattamente come ci aspettiamo dal prossimo imminente super-zoom Nikkor Z. *** Se questo articolo vi è sembrato utile mettete un like. A voi non costa nulla ma per noi fa una grande differenza per capire quali siano gli argomenti che i lettori trovano più interessanti. Non abbiate timore ad aggiungere i vostri commenti
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  4. Eccola la nuova Nikon Z8, versione in kit con il Nikkor Z 24-120/4 S appena arrivata in laboratorio e pronta per la cerimonia di apertura della scatola. E' stata acquistata in preordine direttamente dal Nikonstore.it al prezzo di listino. e naturalmente presenta il consueto sigillo di garanzia Nital di 4 anni previa registrazione sul sito. aprendo la scatola si presentano subito i manuali (versione stampa ridotta, multilingue) e sotto al primo livello in cartone ecco la macchina, gli accessori e l'obiettivo : questo è il gruppo di accessori cavi, caricabatterie, cinghia di nuovo design, tasca in sintetico per proteggere la macchina nella borsa abbiamo ordinato anche una batteria EN-EL15C aggiuntiva, necessaria per usi prolungati della Nikon Z8. La batteria è identica a quella fornita con le ultime Nikon Z. Noi raccomandiamo questa edizione - più potente - rispetto a quelle precedenti. Escluderemmo l'uso di vecchie batterie recuperate da vecchie reflex. ma andiamo alla macchina che si presenta sotto ad un doppio strato di plastica, una millebolle e una di spugna qui finalmente libera, con la sua nuova cinghia dettaglio della vista da sopra e viste anteriori laterale posteriore con ancora l'etichetta di protezione del display l'altro lato della macchina con il vano per le schede di memoria il sensore (vi consigliamo come prima cosa da menù, di abilitare la saracinesca di protezione a macchina spenta, manterrà il sensore più pulito nei cambi di obiettivi. Da effettuare sempre a macchina spenta) con il 24-120/4 per chi non lo conosce. E' l'obiettivo ideale per questa macchina. Il 24-70/2.8 la sbilancia troppo. dettaglio della torretta porte di comunicazione. Notare le due USB-C di cui una dati e una abilitata per la ricarica via presa Power Delivery il connettore multipolare standard Nikon tondo e il vano schede di memoria qui invece il display posteriore, del tutto analogo a quello della Z9 ed articolato solo parzialmente. Presa in mano a testimonianza della comodità dell'impugnatura (per dimensioni identica a quella della Z9) Per la cerimonia di apertura, è tutto. La macchina è comunque ben costruita, solida, massiccia, del tutto in linea con la Z9 fatto salvo quel piccolo particolare dell'assenza dell'impugnatura integrata, la presenza di due prese USB-C e l'assenza della porta di rete RJ45 (sostituita da una delle due USB-C per chi necessiti di collegare via cavo in rete Ethernet la fotocamera). Manca invece la presa sincro-flash, il cui uso è sempre più desueto, sostituita da trigger di scatto radio. Se questo articolo vi è sembrato utile mettete un like. A voi non costa nulla ma per noi fa una grande differenza per capire quali siano gli argomenti che i lettori trovano più interessanti. Non abbiate timore ad aggiungere i vostri commenti *** Vi invitiamo a visitare il Club dedicato alla Nikon Z8 nelle pagine interne del sito per avere maggiori informazioni o scambio di opinioni. Si trova qui
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  5. Ordinato appena il Nikonstore.it lo ha messo in preordine, circa un mese fa, eccolo qua, non appena arrivato oggi a pranzo, tirato fuori dalla scatola e subito montato sulla mia Z30, sulla quale farà corpo unico, da qui in poi... forza, taglia il sigillo... dai !!! eccolo velocemente fuori dal semplice ed essenziale imballo in cartone e politene, privo anche del paraluce, per contenere il prezzo appena sopra quello dell'entry level 16-50 niente pezzetta in microfibra, nemmeno traccia di un manuale d'uso che riporti schema e dati principali: i depliant in tutte le lingue del mondo parlano solo di istruzioni per l'uso e manutenzione... gli unici dati sono stampati sul retro del barilotto e parlano di distanza minima di maf e di Thailand come fabbrica Nikon, oltre al numero di serie tranquilli, che lo schema ve lo pubblica Nikonland: 12 lenti in 15 gruppi comprese una ED ed una asferica dimensioni contenute in 7,2x6,3cm e ghiera filtri da 67mm, peso contenutissimo in 205grammi !!! La luminosità varia da f/3,5 a f/5,6 alle focali estreme (f/4 a 15mm, f/4,5 a 18mm, f/4,8 a 20mm, f/5,3 a 24mm) ma il barilotto non si estende in zoomata, fatto molto raro in un obiettivo zoom di primo prezzo come questo. La caratteristica saliente è chiaramente la costruzione elettrica della ghiera di variazione focale, tanto da poter essere pilotata sia dai pulsanti della fotocamera che vengano deputati dall'utente a questo scopo (io ho settato i due fn1 e fn2 a fianco dell'impugnatura anteriore), oppure da quelli del telecomando bluetooth ML-L7, o anche dal professionale remote control MC-N10appositamente abilitato dall'aggiornamento fw della Z30 e della Zfc appena uscito. La velocità di zoomata è regolabile in un range di +/-5 step a cavallo di quella di default e, naturalmente, può essere condotta azionando a mano la ghiera endless che riceve a monitor anche l'indicazione della focale in uso in quel momento (molto utile visto che sul barilotto, ovviamente non è presente indicazione alcuna). Grazie all'ultimo aggiornamento firmware su Z30 e Zfc (le sole due DX abilitate all'uso con i pulsanti del power zoom, mentra nella Z50 si può usare solo in modo tradizionale) abbiamo guadagnato sulla Z30 anche la cornicetta rossa spessa durante le registrazioni video ed anche il tempo trascorso dall'inizio della registrazione, sotto quello a ritroso. Questo obiettivo PZ (power zoom) è quindi il naturale complemento della Z30, vlog oriented, presentata un anno fa e fin qui priva proprio di un obiettivo base dotato di questa importante funzione in relazione alle riprese video. La costruzione, pur economica ed in plastica anche per la baionetta posteriore, è tuttavia molto curata in apparenza (vi saprò dire nel prosieguo) ed anche graficamente piacevole Pur non essendo uno zoom di linea S, è comunque impermeabilizzato tanto da far pensare di poter efficacemente resistere a schizzi eventuali e pioggia Il sistema VR promette 4,5 stop di tolleranza oltre il tempo di sicurezza tradizionale, ciò significa che a 12mm (18mm-eq) si dovrebbe poter scattare senza problemi anche a 1" (1 secondo) a mano libera... ed eccovi qua la dimostrazione: (per i San Tommaso ecco il file) Insomma ...tutto congiura a favore di questo obiettivo zoom che si avvia a diventare un best-buy per tutti i Nikonisti Z mount possessori di fotocamere DX (e sono tanti) Anche i primi scatti di oggi pomeriggio mi confermano in questo senso la correzione delle distorsioni di una focale estrema come i 12mm vengono agevolmente compensate on camera anche in ambiti architettonici dove ci si potrà ampiamente divertire anche in ambito fotografico, non solamente in quello video anche la qualità dello sfuocato è più che dignitosa qui a f/4 qui a f/8 Nelle prossime settimane lo userò con grande entusiasmo, per preparare il mio punto di vista complessivo in proposito ed anche per realizzare un articolo che potrete leggere sul numero 7 di Nikonland Magazine. Dove diamo risalto a ciò che ci porta a fotografare divertendoci anche... Max Aquila photo © per Nikonland 2023 Se questo articolo vi è sembrato utile mettete un like. A voi non costa nulla ma per noi fa una grande differenza per capire quali siano gli argomenti che i lettori trovano più interessanti. Non abbiate timore ad aggiungere i vostri commenti
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  6. Un titolo alternativo potrebbe essere: effetti collaterali di una forte distorsione alla caviglia. Che ha vanificato tutti i miei propositi di uscite fotografiche per questo ponte. Così stamattina non ho di meglio da fare che accompagnare il gatto a prendere aria sul balcone (da quando ha fatto un volo di quattro piani non mi fido più a farlo uscire da solo). Intanto che Vincent annusa, guarda in giro e fa altre cose che fanno i gatti, mi guardo in giro anch'io e l'occhio predatorio eh no, volevo dire da macrofotografo, cade sul vaso dell'edera: Lo vedete? Eccolo, un po' ingrandito: E' un Salticide, cioè fa parte di quella famiglia di ragni che cacciano la preda all'agguato, saltandole addosso, da cui il nome (approfondisco più avanti). Per essere dei ragni sono quasi carini, abbastanza fotogenici (lo ripeto, per essere dei ragni ) ma sono in genere molto piccoli. Mi stanno simpaticissimi. Decido che merita assolutamente un ritratto (dopo aver messo in sicurezza il gatto!). Scelta dell'attrezzatura: qui ci vuole un vero macro date le micro dimensioni, quindi 105 MC poi, per guadagnare ancora qualcosa sia come copertura di immagine che come distanza, scelgo come corpo la Zfc che permette un'apparente ingrandimento (in realtà un ritaglio) di 1,5x , quindi come se fotografassi con un 150mm macro. Decido anche di montare il tubo Meike da 18mm, non per avvicinarmi di più, al contrario, per guadagnare qualcosa come ingrandimento senza avvicinarmi di più, compensando la riduzione di focale piuttosto sensibile che i 105 macro "subiscono" alle brevi distanze. I Salticidi vedono meglio degli altri ragni e fuggono al minimo disturbo, per questo dovevo cercare un compromesso fra ingrandimento e distanza. Così attrezzato arrivo ad un rapporto di riproduzione interessante senza che la bestiolina fugga: Foto insignificante ma per dare l'idea del soggetto. Questa è un'unione di più scatti su treppiede. Ma poi l'amico si è agitato e sono dovuto passare alla mano libera e scatto unico. Passiamo allo shooting vero (a mano libera): Guarda su, così, bravissimo: Scattata a f16, 1/1250s, 5000 IS0. Mano libera ha comportato diaframmi chiusi e tempi veloci, perchè a questi ingrandimenti la stabilizzazione è scarsamente efficace. Di conseguenza ISO alti, che hanno richiesto una passata con Topaz Denoise AI. Un bel ritratto: Scattata a f13, 1/1250s, 7200 ISO. Se fate attenzione nel crop qui di sotto, oltre al cielo vedete me (più che altro il braccio) riflesso negli occhietti da palombaro: Poi come ho detto prima, il tipetto si è allarmato ed è scappato sotto la foglia. Magari ci rivedremo. Nota del Naturalista: I Salticidi ...saltano molte volte la lunghezza del loro corpo, non fanno ragnatele ma secernono un filo che rimane attaccato al loro posteriore come un cavo di sicurezza degli acrobati del circo. Alcuni, non questo purtroppo, possono essere anche vivacemente colorati. Sono molto reattivi, basta un movimento brusco che spariscono. Le piccolissime dimensioni e la postura compatta li rendono meno impressionanti degli altri ragni (non oso dire quasi carini, però...). Nota del Fotografo: Mi ha particolarmente colpito, in positivo, lo sfuocato del 105mm MC, anche in condizioni impegnative come questa, è una delle cose che secondo me più fa la differenza con altri macro da me provati. Silvio Renesto
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  7. La scelta di Nikon per un grande bocchettone sulle mirrorless Z è certamente premiante. Stiamo assistendo negli ultimi mesi al fiorire di molte realizzazioni ottiche di terze parti, prima impossibili già solo a pensarle ed una delle sorprese di questa estate 2020 è stato certamente il fisheye diagonale 11mm f/2,8 a baionetta Z costruito da TTArtisan, marchio di Shenzhen Mingjiang Optical Technology Co., Ltd. fondata nel giugno 2019 che si definisce sul suo sito essere: "un produttore professionale che integra ricerca e sviluppo, vendite e servizi, dedicato maggiormente alla ricerca e sviluppo, per dei buoni obiettivi, pur mantenendone il prezzo accessibile: concentrato sulla tribù dei fotografi e sulle esigenze degli appassionati, oggi entra nel gruppo dei players, trasformando le idee in oggetti concreti." Si presenta subito sul mercato con cinque realizzazioni: Di certo un produttore dinamico: alla nostra richiesta di provare l'unico dei cinque nuovi obiettivi ad essere dotato di baionetta Z, non solo ce l'ha mandato senza indugio, ma ci ha anche rivelato di conoscere Nikonland come sito di riferimento per le realizzazioni ottiche a baionetta Nikon. Mauro ne ha fatto immediatamente un'anteprima e poi me lo ha consegnato per il test che ho condotto nel mese di settembre sulle Nikon Z 5, 6 e 7 avendo la fortuna di poterne disporre contemporaneamente. Stiamo dunque parlando di un fisheye dall'angolo di campo da 180° non circolare, bensì rettilineare, ossia che consente la copertura completa del formato FX, il quale, opportunamente tenuto in bolla... consente di ottenere immagini quasi indistinguibili da un grandangolare della stessa focale, ma che però si limiterebbe ad esprimere un angolo di campo attorno a soli 126° Si tratta di una realizzazione solo meccanica, priva di contatti elettrici in baionetta, per cui non riconoscibile dalla fotocamera, la quale si comporta comunque come con ogni obiettivo MF le venga anteposto, pur non riuscendo neppure a registrare sugli EXIF il dato relativo alla lunghezza focale eventualmente inseribile a menù (nel quale comunque manca la focale in oggetto, mai realizzata da Nikon nella sua lunga storia di ottiche), costruito senza economia di materiali, tutto in metallo, pesa circa mezzo chilo senza i tappi (anteriore a calotta anch'esso in metallo) ed è alto 8,6cm per un diametro di 6,5cm. Nessuna filettatura per filtri anteriore (ovviamente) ma neppure posteriormente per lastrine. Costruzione di 11 lenti in 8 gruppi, abbastanza simmetrica, con un elemento frontale molto contenuto nella sua curvatura, pur esprimendo quell'angolo di campo davvero spropositato per un obiettivo dal costo contenuto entro i 200 euro. Diaframma a 7 lamelle, dalla luminosità massima di f/2,8 fino a f/16, ghiera molto fluida, priva dei click ai singoli stop. Ghiera di messa a fuoco ampia e di facile presa, con fuoco minimo a 17cm dal soggetto, che al diaframma più chiuso consente un campo di nitidezza che passa da 25cm fino ad infinito, lavorando prevalentemente in iperfocale, come di consueto con simili focali. Un occhio di pesce che nei formati APS-C era da tempo già presente con una miriade di marchi di tutti i generi, spesso accomunati dal progetto ottico, questo mi è subito sembrato diverso per la sua capacità notevole di resa sufficientemente uniforme per un fisheye di questa proiezione e, per giunta, su pieno formato. piacevole per forma, rastremata ad entrambe le estremità, grafica e materiale, come nelle corde di questa giovane casa cinese, nata probabilmente dalla fuoriuscita di progettisti e mkt men da altre fabbriche dello stesso ambito. Sono di certo i panorami cittadini a destare la prima sorpresa con un fisheye simile: dalle prime distorsioni prospettiche per... "farci entrare tutto" con le linee ortogonali paurosamente inclinate a infondere il senso della vertigine, fino a quando non si cerchi di correggerne la tendenza già in inquadratura, tenendo come riferimento l'orizzonte, da mantenere il più ...orizzontale possibile altrimenti comunque prezioso per unire in unica inquadratura elementi edilizi che a condizioni normali, con un 24 o 28 mm necessiterebbero di uno stitching tra più scatti Il secondo passo è la rivisitazione delle architetture consuete, che con questo 11mm si "piegano" alle intenzioni del fotografo itinerante come banco di prova uso spesso piazza Villena e Pretoria di Palermo: sono talmente belle che sopportano qualsiasi ingiuria fotografica osi praticar loro Con 180° di angolo di campo il Sole si intercetta con ogni probabilità: da queste foto si osserva come l'antiriflesso di questo TT artisan sia molto buono, senza raggiungere l'eccellenza di obiettivi proprietari di ben altro prezzo... ma è solo forzandolo all'estremo che si ingenerino determinati flares, quasi mai ghost... così come, utilizzandolo in maniera più cauta, si riescono ad ottenere immagini di grande effetto, ben accettabili in termine di distorsione ai bordi... Maggiore sorpresa quella di ritrovare anche doti di nitidezza a distanze di ripresa inaspettate per un 11mm, come la volta della Chiesa della Martorana, dietro Palazzo delle Aquile come da questo crop si può ben notare, relativo ad uno scatto a mano libera su Z7 a f/2,8 t 1 sec ISO 64... Immagini facili da realizzare per avere grande effetto, sono chiaramente quelle di vedute che abbiano una profondità prospettica notevole dove i bordi anche eccessivamente deformati non vengano interpretati come difetto, bensì come caratteristica della lente in questione specie curandone la messa in bolla... Oppure all'opposto, esaltando le proporzioni inquadrando soggetti dal basso... ... oppure dall'alto Effetti differenti quelli ottenuti inquadrando lo stesso ambiente, in verticale oppure in orizzontale così come sfruttando la dilatazione della prospettiva in ambienti particolarmente piccoli, come un abitacolo di autovettura altrimenti ingestibili fino ad arrivare ....ad una Grotta (quella di Santa Rosalia, su Monte Pellegrino) dove la grande luminosità di questo fisheye, aiuta ad interpretare inquadrature altrimenti difficili da comporre per arrivare poi al ...total fun, con inquadrature che diano dettaglio al primo piano ed il contesto attorno al soggetto, all togheter !!! dove anche la curvatura dell'orizzonte diventa funzionale alla tipologia di soggetto... Insomma, una grande impressione per un obiettivo che attirerà molte persone, non solamente per il prezzo davvero invitante, ma sopratutto per la resa cromatica davvero una spanna al di sopra delle altre realizzazioni che su formati digitali inferiori ho provato negli ultimi anni. E un ringraziamento particolare alla Responsabile Marketing di TT artisan, subito disponibile e dinamicamente orientata al risultato: come questo 11mm f/2,8 Max Aquila photo (C) per Nikonland 2020
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