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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 27/02/2023 in tutte le aree

  1. Sono tutti scatti fatti con Nikon Z9 su AFs Nikkor 300mm/2,8G @ f/2,8 con l'intenzione di fare foto di ritratto in bianco e nero a questi magnifici uccelli. Ne ho salvati questi sei. 1 2 3 4 5 6
    4 punti
  2. Si, lo so che c'è molta gente che mi ha preceduto. Ma io non potevo onestamente privarmi prima del 105/1.4E. Prima di che ? Prima che uscisse l'85/1.2 S. E nemmeno del 500/5.6E PF. Prima che uscisse il 400/4.5 S. Entrambi questi nuovi Nikkor Z non faranno MAI rimpiangere i loro predecessori. Come è successo per tutti gli altri Nikkor Z che ho provato. Si, lo so che c'è gente che si è comprata due Nikon Z9 con annessi due FTZ II. E che non ha nemmeno un Nikkor Z-uno per provare l'effetto che fa. O che ci usa bellezze meravigliose come il 200-400/4 prima serie o il non-mi-toccate-che-se-mi-rompo-é-finita, 300/2.8 AF-I. Bontà loro, vedo che c'è chi usa ancora la D3s con soddisfazione propria, perché no ? Continuate così, fatevi del bene. Io invece, no. Invece no. Non vedevo l'ora e anche prima del tempo ho cominciato l'avvicendamento che solo adesso ho potuto completare. Adesso non ho più né un Nikkor F in servizio (non conto i vecchi pre-AI, che fanno bella mostra di se ma che non uso quasi mai), e nemmeno un FTZ. Il futuro è solo Z. Anzi, il presente è già solo Z
    4 punti
  3. Ametto fin da subito che non conosco ancora molto bene questa macchinetta, intendo ovviamente la Nikon Z30 protagonista di questa blog entry. Il fatto sta che l’ho comprata un po’ prima di partire per fotografare i grifoni in Bulgaria, giusto per avere un corpo piccolo per foto semplici e di documentazione. Invece lei ha voluto mostrarsi e osare a fare fotto di natura selvaggia affiancando la Z9. Ho scritto al mio articolo ‘’A tu per tu con i grifoni e l’aquila chrysaetos’’ che nel capanno a Madzharovo, ho lavorato avendo a disposizione due posti e adoperando due trepiedi, uno con il 500PF e l’ altro con il 100-400 Z spostando il corpo della Z9 da un obiettivo all' altro. Facendo cosi ed avendo tempo a disposizione, ho voluto provare per pura curiosita’ la Z30. Come potrete valutare con i vostri occhi osservando gli scatti qui di seguito, i risultati lasciano lo spettatore con la bocca aperta. Per una giusta valutazione presento alcuni scatti singoli con i loro crop al 100% e tre serie di raffiche con tutti gli scatti al completo. Certo che il sensore della Z30 e’ un sensore crop da 20,9 megapixel effettivi per qui non si puo’ pretendere piu’ di tanto. Offre raffiche al massimo di 11fps ed ha un’ autofocus semplificato ma con riconoscimento degli animali. Gia’ sento la voce di Max ..ve lo dicevo io. A voi le valutazioni. 1. Grifone, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 400, 1/640s, f5.6 Crop al 100% dello scatto precedente 2. Avvoltoio monaco, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 400, 1/800s, f5.6. Ritratto stretto cropando al 100% dallo scatto precedente 3. Avvoltoio grifone, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 100, 1/200s, f5.6 Crop al 100% dello scatto precedente Raffica 1 Numero scatti 5, Nikkor 500mm f5.6E PF, Shutter priority @ 1/2000s, auto iso 1600, f/9, Auto-area AF, animal focus, VR ON (Normal), fps @ H+ In questa 1a raffica l’ aquila si muove ma non si sposta. Il movimento dell’ animale e’ veloce ma non fulmineo. La macchina in 5 scatti registra le fasi del movimento senza perdere il fuoco. scatto 1o scatto 2o scatto 3o scatto 4o scatto 5o Raffica 2 Numero scatti 5, Nikkor 500mm f5.6E PF, Shutter priority @ 1/2000s, auto iso 1600, f/9, Auto-area AF, animal focus, VR ON (Normal), fps @ H+ In questa 2a raffica l’ aquila all’ improviso si lancia in volo e quindi si sposta. Il movimento dell’ animale in questo caso diventa fulmineo . La macchina riesce a registrare tutte le fasi del decollo senza perdere il fuoco. Un risultato veramente ottimo. scatto 1o scatto 2o scatto 3o scatto 4o scatto 5o Raffica 3 Numero scatti 5, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 S @125mm + leggero crop, Aperture priority @ 1/1000s, iso 400, f/5.6, Single-point AF, VR ON (Sport), fps @ H+ In questa 3a raffica l’ avvoltoio grifone si muove senza spostarsi. Il movimento dell’ animale in questo caso e’ veloce ma non fulmineo. La macchina riesce a registrare tutte le fasi del suo movimento senza perdere il fuoco e restituendo particolari del suo piumaggio (fotto crop al 100%). scatto 1o scatto 2o scatto 3o scatto 4o scatto 5o Crop al 100% dello scatto n.4 Caratteristiche della Z30 che vanno apprezzate per la fotografia della natura selvaggia da appostamento. 1. Lo scatto silenzioso 2. Il display snodabile. 3. La raffica che arriva fino a 11fps (in modo silenzioso e raw 14bit diventa 8 fps) 4. Il riconoscimento animali dell’ AF 5. La disposizione dei pulsanti come nella Z9. 6. Personalizzazione dei controlli.
    3 punti
  4. Aggiornamento dopo 11 mesi circa. Nuovi arrivi: Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s (finalmente) - Nikon Z30 con Nikkor Z DX 16-50mm f3,5-6,3 - Leofoto LS365C - testa gimbal Wimberley WH-200 II Corredo Z: Nikon Z9 + FTZII + ProGrade 325Gb Cobalt. Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6s Nikkor Z 24-70mm f/2,8s Nikkor Z 105mm f/2,8s MC Nikkor Z 40mm f/2 Nikon Z30 + Nikkor Z DX 16-50mm f3,5-6,3 Corredo F: Nikon D500 Nikkor AFs 70-200mm f/2,8E FL ED VR Nikkor AFs 500mm f/5,6E PF ED VR Nikkor AFs 300mm f/2,8G ED VR
    3 punti
  5. Il prossimo 1/4 partirò per la Tanzania, per il mio primo safari in Africa. Vado con un amico, Memy, con il quale ho fatto, guarda i corsi e ricorsi, il mio primo viaggio in Finlandia nel lontano 2013 (beh, sarebbe il secondo se conto il workshop di un allora molto poco noto Stefano Unterthiner di cui sono stato onoratissimo studente in un ancora più lontano 2008, ma come dice Mauro i viaggi dove ti dicono cosa fare non contano ). È viaggio un po' ruspante, dormiremo quasi tutte le notti in tenda, spesso nemmeno in campeggio. Il periodo è nel passaggio tra stagione secca e piogge, scelto per cercare cieli importanti e situazioni fotografiche interessanti in un periodo in cui il flusso turistico si riduce per il fine stagione. Questo il programma, copia incollato dalla mail che mi ha scritto Memy: 1) 01/04 Sabato Partenza in serata da Milano 2) 2/04 Domenica Arrivo al Kilimanjaro's airport alle 13.10 dove troveremo ad attenderci le guide ed i cuochi. Dopo aver pagato il saldo faremo una sosta in un Supermercato di Arusha per cambiare un po' di dollari per la cassa comune e per fare una spesa. Solitamente facciamo scorta d’acqua e comperiamo qualcosa per integrare le cibarie. Una volta finito lasceremo Arusha in direzione Ngorongoro ( 4/5 ore ).Faremo una sosta nel villaggio di Mto Wam Bu per comperare le bananine e le red banana che sono una vera specialità. Pernotteremo al Rhino lodge che è semplice ma pulito e con camere spaziose. 3) 3/04 Lunedì NGORONGORO - NDUTU Prima indimenticabile giornata di safari con mattinata all' interno del cratere del Ngorongoro. Non credo abbia bisogno di nessuna presentazione! noi lo troveremo presumibilmente in un bel momento: pieno di animali, con l' erba ancora abbastanza verde e, a seconda delle piogge, non è difficile che ci sia ancora qualche fioritura. All' interno del cratere in pratica vivono tutti gli animali della savana a parte le giraffe il cui sistema cardio-circolatorio non può sopportare gli otre 2000 metri del bordo del cratere. Oltre ai leoni maschi che, grazie alle basse temperature, normalmente hanno criniere più sviluppate che altrove, ci dedicheremo alla ricerca dei rinoceronti neri. Usciremo all’ ora di pranzo per poi trasferirci a Ndutu nella Ngorongoro Conservation Area al confine con il Serengeti. Si tratta di una zona in cui vivono parecchi ghepardi e leoni ed in questo momento dell' anno dovrebbe esserci ancora un buon numero di mandrie di erbivori: l' ambiente è pianeggiante o leggermente collinare, in molti posti l' erba è bassa ed è uno dei posti migliori per poter assistere alle cacce: obiettivo difficile da centrare che richiede perseveranza ed anche una cospicua dose di fortuna. Inoltre è l' unico posto in cui è consentito di girare al di fuori delle strade anche senza il permesso speciale e questo ovviamente ci faciliterà nell' avvicinamento degli animali. Pernottamento in tenda in uno degli special campsite. Gli special campsite sono assolutamente da provare ! Si tratta di aree non attrezzate nel mezzo della savana ! Non ci sono servizi ( non c'è la doccia...) però il fascino è straordinario ed è anche l' unico posto in cui potremo accendere il fuoco per fare due chiacchere sotto un magnifico cielo stellato. Chi non ha mai visto un cielo africano non può immaginare quante stelle si vedano ! Tutte le sere, al rientro dal safari, faremo una sosta allo Ndutu lodge per bere qualcosa di fresco e per darci una bella lavata... Nel pomeriggio safari nella zona di Ndutu. Pernottamento allo special campsite o in alternativa allo Ndutu lodge. Ci muoveremo nelle marsh dove c’è un branco di leoni residenti e nelle piane di savana dove cacciano i ghepardi. Al momento i pascoli verdi hanno richiamato la gran parte delle mandrie e si è circondati dagli animali. Nel caso nel frattempo sopravvenga una certa siccità non mancheremo di recarci alla Hidden Valley dove c’è l’ unica fonte perenne di acqua di una vasta zona. Mi ripeto ma ci tengo a sottolineare l’ eccezionalità della zona perché, oltre che alla ricchezza di animali è l’ unica in cui è consentito il fuori strada per cui gli animali si possono avvicinare come in nessun altro posto… 4 ) 4/04 Martedì Ndutu Safari nella zona di Ndutu. Pernottamento allo special campsite o in lodge 5) 5/04 mercoledì NDUTU/Serengeti A seconda della presenza di animali decideremo se anticipare o ritardare il trasferimento nel Serengeti. Dopo il safari pernottamento in uno dei campeggi del Seronera o, se qualcuno decide di pagare il supplemento, al Seronera Wildlife Lodge La zona del Seronera è tra quelle in cui si hanno le maggiori possibilità di vedere il leopardo di tutta l' Africa. In questa e nelle giornate successive andremo dove saranno gli animali: se la stagione è regolare presumibilmente troveremo il grosso della migrazione nella zona tra i Gol Kopjes ( in assoluto la mia zona preferita! ), i Masai Kopjes, il Seronera river ed eventualmente i Moru Kopyes. Concluderemo sempre le nostre giornate passando per il Seronera river alla ricerca del leopardo A seconda della situazione decideremo rimanere una notte di più a Ndutu posticipando di un giorno il trasferimento nel Serengeti o, in caso contrario, di anticiparlo. 6) 6/04 giovedì Serengeti, Gol Kopyes Campeggio o lodge 7) 7/04 venerdì Safari nel Serengeti e trasferimento a Ndutu nella Ngorongoro CONSERVATION AREA. Pernottamento nello special campsite 8) 8/04 SABATO Safari a Ndutu. Pernottamento nello special campsite 9) 9/04 Safari nella zona di Ndutu al mattino e poi trasferimento all' aeroporto e volo per l' Italia alle 17.35. Domenica Volo per l' Italia. 10) 10/04 lunedì Arrivo di prima mattina. Memy è un inguaribile ottimista, ma frequenta la Tanzania da 20 anni. Io gli credo sulla parola. Al momento siamo in 7, se interessa vi passo via MP il suo numero. Il costo è interessante, fa premio l'organizzazione spartana ed il periodo: 3400USD + volo (800€). Ovviamente, Memy non è un tour operator: non ci sono garanzie o assicurazioni ed il viaggio va preso come un giro tra amici di cui uno è molto esperto della zona.
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  6. Preparandomi a partire per il mio primo safari in Africa, in un viaggio moooolto spartano, dove contrariamente alle mie abitudini non porterò il laptop, ho dovuto aumentare la capacità del mio parco CFExpress (finora limitato ad una eccellente Prograde Cobalt 325GB, una mediocre Lexar Gold 128GB ed un paio di XQD 64GB "residue" per emergenza). Dopo esame delle varie prove di Mauro e degli annunci di mercato, ho deciso, anche per aumentare la varietà dei marchi e tipologie sottoposte a test, di provare la nuova serie di Prograde Gold, disponibile nei tagli da 512GB, 1TB e 2TB. La scelta è stata sul taglio più "piccolo", perché per abito mentale preferisco avere più schede piccole che una molto grande (soprattuto se quella piccola contiene facilmente 10.000 file!). Insomma, queste: Il prezzo pagato è stato 180$, da B&H Photo Video (NY), perché dovevo fare altri acquisti di oggetti che là si trovano ad un prezzo molto migliore che da noi, dei quali vi racconterò a breve, ma è disponibile anche sull'italico Amazon a 228€. Solo fate attenzione che sia la seconda serie, le riconoscete dal modello che sostituiscono proprio per quella etichetta w 800MB/s. Secondo il sito del produttore, hanno significativamente innalzato la velocità garantita di scrittura minima, dichiarata in 800MB/s. Come vanno? Beh, impostando la mia Z9 sul NEF non compresso lossless e con raffica a 20fps ho alzato il dito dal tasto di scatto (10 test) dopo 300 fotogrammi, nessun segno di rallentamento: La schedina era perfettamente in grado di continuare. Il solito benchmark con BlackMagic dice questo: Le ho scelte per premiare Prograde per la soddisfazione che mi ha dato la Cobalt e perché sulle schede preferisco non prendere rischi, ed affidarmi ad un marchio noto per la qualità. La Cobalt è ancora più veloce, ma devo dire che se non l'avessi presa ora starei ben servito con tre o quattro di queste (2 corpi )... solo che tutta questa scelta lo scorso anno non c'era! Massimo per Nikonland (c) 27/2/2023.
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  7. A febbraio 2019 ho venduto la mia Nikon D500 con 26mila scatti all'attivo, comprata nel 2016 all'indomani della sua presentazione. Presa a 2mila euro su HK, rivenduta al netto della commissione di NewOldCamera appena alla metà. Non l'ho mai digerito. Oggi, in anticipo sul 2025, quando avrei scelto la reflex APS-C più rappresentativa del decennio precedente... me la sono ricomprata nuova, sempre oltreoceano, ad appena 1035 euro. Spedizione inclusa. Ritengo resterà un caposaldo del suo genere. Più unico che raro. Ed ho tutto ciò che le serve per essere utilizzata al meglio delle sue possibilità, a cominciare dai telezoom F-Mount... In attesa, adesso meno trepida, di quelli Z da venire ... Anche un b-grip avanzato dalla precedente sorella... 20,5 milioni di pixel su sensore DX da 15,7 x 23,5 mm con fattore di moltiplicazione 1,5X , già solamente per questo dato si caratterizza per essere un moltiplicatore naturale di ogni teleobiettivo le venga anteposto. Conto di utilizzarla con i più prestazionali Nikon AFS oggi in catalogo su F-Mount dei quali sto facendo richiesta specifica per testarli a mare e ...per aria. Le sue dimensioni da 147x115 e 81mm di spessore, unitamente al battery grip, senza il quale da sola pesa 860g, ne fanno arma letale per tutti gli usi nei quali oggi lamentiamo scarsa ergonomia nelle mirrorless di ogni marchio. La sua raffica da 10 fps fino a 200 scatti, anche RAW, ne fa uno strumento all'altezza dell' insuperabile Nikon D5. Ma il formato ridotto DX, unitamente alla stessa disposizione della D5 dei 153 sensori AF, praticamente estesi su buona parte del fotogramma, fanno rimpiangere solo in parte la irraggiungibile (per una reflex) sensibilità di quelli periferici delle ML. La sua grande propensione all' amplificazione ISO anche verso i valori più elevati, ne consentono un uso dinamico in IsoAuto, come oggi si opera al meglio delle condizioni di esposizione. I difetti li conosciamo e parlano della riottosità a sopportare insieme XQD ed SD dei due slot disponibili, per ottenere il massimo delle prestazioni velocistiche del buffer. Di un consumo delle batterie eccessivo rispetto a quello delle cugine senza specchio a parità di accumulatore EN-EL15a. I pregi, oltre quelli citati, passano anche dall' enorme quantità di obiettivi utilizzabili, esclusi purtroppo i moderni Nikkor per Z...ovviamente. Ma questa reflex per un appassionato Nikonista, non può mancare nella vetrina né talvolta anche nella sua borsa ! La Nikon D500 fa parte della più importante (commercialmente) categoria delle DSLR Nikon, ossia quella delle prosumer, reflex digitali che non devono fare rimpiangere le professionali cui le loro caratteristiche si ispirano, le Nikon D a una cifra solamente, ma contemporaneamente consentire agli appassionati l'accesso a prestazioni sconosciute alla categoria inferiore, delle entry level e delle middle, contraddistinte dalle sigle 3xxx e 5xxx, che sono invece il ponte tra le compatte e le reflex. Come detto, viene presentata nel 2016 e risulta l'ultima nata della sua categoria (finora, a meno di ulteriori sorprese in questo momento solo ventilate) dopo le: Nikon D100 da 6 Mpx del 2002, Nikon D200 10 Mpx del 2005 Nikon D300 12,3 Mpx del 2007 Nikon D300s aggiornamento del 2009 Viene saltata la sigla D400 che non viene mai prodotta, giusto il grande ritardo con il quale la D500 viene a sostituire una D300/D300s non più prodotta dal 2013, ma inaugura nel 2016 insieme alla D5 la "serie 5" delle DSLR Nikon che vedrà presentate l'anno successivo, nel 2017, le D7500, ma sopratutto la D850, tutte reflex caratterizzate in maniera molto differenziata, per fasce di utilizzo, ma accomunate dalla grande capacità dinamica e dalle prestazioni velocistiche dei rispettivi AF, con eccellenze, ovviamente nella ancora insuperata Nikon D5, ma concretizzatesi proprio in questa DX dalle prestazioni estreme che è ancora oggi, a quattro anni dalla sua presentazione, la Nikon D500. Così come le altre Dxxx la D500 è dotata di impugnatura verticale aggiuntiva, sigla MB-D17 dotata della ripetizione di pulsante di scatto, ghiere e pulsanti aggiuntivi ma è la prima della categoria a nascere senza flash incorporato, ritenuto un affronto al salto di qualità sul piano della robustezza d'insieme che la D500 è chiamata a fare rispetto chi l'ha preceduta. Altra novità determinante un netto spartiacque rispetto la serie di appartenenza, il monitor posteriore, touch e basculabile fino a 90°, che consente un utilizzo in live view davvero comodo ed efficiente, anche rispetto le altre macchine della serie 5. Ma il vero punto di forza della D500 sta certamente nella presenza nel doppio slot delle schede di memoria, dell'alloggiamento per una XQD, proprio come per la D5 e la precedente Nikon D4, cosa che le consente un'infinita sequenza di scatti sia in jpg, sia in NEF lossless. A patto di non pretendere di aver presente anche la scheda SD sul secondo slot, a pena di un rallentamento: bug mai del tutto appianato dai pochi aggiornamenti fw che le sono stati fin qui dedicati (l'ultimo il n° 1.20 del 4/2019) (photo courtesy Mauro Maratta) Max Aquila per Nikonland 2020 in questi mesi...
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  8. Settimana complicata per Marcell Jacobs...due secondi posti nei 60 metri indoor, a Lievin in Francia ed oggi in Ancona. In questo weekend ad Ancona si sono disputati i tradizionali assoluti di atletica indoor. Il pezzo forte è stata la partecipazione di Jacobs anche se a sorpresa si è classificato secondo nella sua gara battuto da un incredulo Ceccarelli per un centesimo di secondo. Una cosa ci tengo a dirla, in questi due giorni Jacobs è stato di una gentilezza e disponibilità davvero rare, avrà fatto un trilione di selfie, sempre sorridente e paziente! Pure oggi dopo questa sconfitta inaspettata. Ho scattato qualche foto, ieri ed oggi Z7II + Sigma 135 1.8 e Sigma 150 600 C. La Z9 avrebbe fatto comodo? Siii!!! e il 70 200 2.8 Z ? Siiiiiiiiiiiiiiii!
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  9. Lo scorso giovedì,si tenuto presso la base aerea di Istrana,sede del 51° Stormo dell'AM,uno spotter day,ovvero un ingresso alla base per gli appassionati di aviazione.Un evento del tutto eccezionale che mai sinora era stato fatto alle nostre latitudini,dato che tra i due lati della rete,noi spotter eravamo su quello sbagliato e le visite dei carabinieri della base per allontanarci, erano una costante. ora,complice probabilmente il Centenario AM e un Comandante (e suo staff) dalle larghe vedute ,abbiamo avuto l'opportunità di trascorrere un pomeriggio come piace a noi,tra rumore e profumo di kerosene. Questi eventi sono ormai una routine all'estero preso molte forze aeree e son ampiamente rodati,da noi pur essendo stata la prima volta,devo dire che tutto è stato fatto come fosse una routine e quindi un bravi a tutti i componenti del 51 ci sta,dal Comandante al moviere. Purtroppo il meteo,ci ha messo del suo e non è stato collaborativo,ma come recita un vecchio adagio " c'è il sole,ci son gli aerei,mai le due cose assieme". In pratica tra nuvole a celare il sole e foschia bassa,oltre al tardo pomeriggio circa le 16,30, non è che di luce ce ne fosse rimasta molta.Allego alcuni scatti a testimonianza dell'evento augurandomi che in futuro ciò diventi la norma e non rimanga eccezionalità. Foto fatte con D3s e Nikkor 400mmAF-I. qui il velivolo dipinto per celebrare gli 80 anni del 103 Gruppo.Il pilota è il Comandante dello Stormo. altra immagine del velivolo in atterraggio qui l'AMX nella colorazione ordinaria,il pilota in questo caso è il capo ufficio operazioni che era stato pilota dimostratore col Tornado della Sperimentale luce in diminuzione al decollo dell'EFA anche dopo questo passaggio si imbrunisce qui la versione biposto del velivolo usata per l'addestramento e il passaggio macchina,si vocifera che similarmente a quanto fatto dalla Luftwaffe,l'AM stia pensando di sostituire i Tornado ECR con una apposita versione biposto dell'EFA. qui fine dei giochi,ultimo EFA rientrato e niente luce.
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  10. Tre foto come da titolo simili diverse scattate con Z50+40mmZ 1 2 3
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  11. Sabato 11 Febraio 2023, erano le 5:50, piena notte ancora e il termometro segnava i -7°c. Siamo a Madzharovo in Bulgaria, sul gruppo montuoso del Rodopi est. Il fuoristrada di Marin, un vecchio furgoncino Mitsubishi Delica, ha incominciato ad arrampicarsi tra roccie e buche di una, per modo di dire, strada sterrata. Nostra destinazione il capanno della Rewilder Rhodopes Foundation gestito da Marin Kurtev. Dovevamo raggiungerlo prima dell’ alba. Il nostro obiettivo e’ incontrare, osservare e fotografare una colonia di avvoltoi che popola le roccie di questo angolo montuoso della Bulgaria, parco protetto Natura 2000. In questo periodo invernale dal capanno fotografico della fondazione si possono osservare i grifoni, l’aquila reale e se siamo fortunati l’avvoltoio monaco o eccezionalmente lo sciacallo e il lupo. I grifoni sono i più socievoli e diffusi rispetto ad altre specie, cercano cibo in gruppi e si riproducono in colonie su ripide pareti rocciose. L'avvoltoio monaco cerca cibo in gruppo o individualmente e talvolta si unisce a gruppi di grifoni. La Rewilder Rhodopes Foundation sta lottando per ripopolare la specie di questi straordinari uccelli, i suoi sforzi si concentrano anche su altre specie per costruire una catena alimentare completa e stabile, oltre a ripristinare una piena biodiversità. Il fuoristrada avanza come un carro armato e alle 6:35 siamo fuori dall’ ingresso del capanno. Fa tanto freddo ma purtroppo non c’e’ la neve come tanto speravamo (eppure c’era la settimana precedente). Il posto e’ spettacolare, siamo su una collina rocciosa e davanti a noi si presenta uno scenario costituito dalle pareti rocciose della montagna di fronte e il fiume Ardas che scorre nella vallata. Entriamo nel capanno di fretta trasportando la nostra attrezzatura in totale silenzio. Il mio compagno di avventura di questa experience, il fotografo di viaggi e natura Babis Giritziotis, ed io ci dividiamo le postazioni del capanno. Lo spazio per stabilirci e’ abbondante, avremmo dovuto essere in quattro a condividere questa esperienza ma alla fine siamo solo noi due. Una vista del terreno davanti al capanno Una lunga attesa La prima ora nella nostra postazione passa velocemente senza avvistare alcun animale. Verso le 7:40 arrivano i primi corvi ed alcune cornacchie. Cominciamo a fare qualche scatto fiduciosi nell’ arrivo dei grifoni. Finalmente verso le 9:40 il primo avvistamento di un grifone che ha sorvolato il nostro appostamento. Dopo qualche minuto un secondo e un terzo esemplare passano alti ma non ne atterra nessuno. Di seguito abbiamo osservato piu’ di venticinque avvoltoi passare nel cielo in alto. Abbiamo pensato che prima o poi sarrebero atterrati per cibarsi ma abbiamo aspettato invano. Con il passar delle ore ci siamo scoraggiati. Verso le 14:30 abbiamo assistito al rientro della colonia dei gipeti che uno dietro l’ altro tornavano a casa passando sopra la nostra testa, verso le pareti rocciose della montagna di fronte a noi oltre la vallata. 1. Durante la lunga attesa del primo giorno le cornacchie e i corvi erano l’unico soggetto da fotografare. Corvo imperiale (Corvus Corax). Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 220, 1/2000s, f5.6. 2. Cornacchia grigia (Corvus cornix). Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 220, 1/2000s, f5.6. Finalmente L'Aquila Eravamo quasi disperati. Unico conforto i messaggi di Marin che ci invitava ad avere pazienza: nel pomeriggio arrivera’ l’aquila, diceva il messaggio. Neanche se l’avesse ordinato. Attorno alle 15:30 io ero distratto a fare altro quando Babis mi ha annunciato gioioso a sottovoce l’avvicinarsi di un esemplare di aquila reale. Era veramente un’animale maestoso nel vederlo cosi da vicino e in piena liberta’ librarsi nell’ aria. E’ atterrato proprio davanti a noi ad una distanza tra i 15 e i 20 metri. Abbiamo cominciato a fare foto all’istante, documentando il suo arrivo e il suo comportamento una volta toccata terra. Questi uccelli, al contrario degli avvoltoi, non sono tanto sensibili ai piccoli disturbi sonori o di movimento. Stiamo parlando di eventuali rumori che puo’ produre un’attrezzatura fotografica, le reflex appartengono in questa categoria soprattutto se si scatta a raffica, o di eventuali movimenti insoliti come puo’ essere lo spostamento dell’ obiettivo che spunta tra le fessure del capanno per seguire il soggetto. Questo esemplare di aquila chrysaetos era maturo ed imponente. Ci ha regalato bei ritratti e tante belle foto in volo per quasi mezz’ ora. Dopo di lui si sono avvicinati una dietro l’ altra tre aquile reali che pero’ erano leggermente piu’ piccole di stazza, probabilmente piu’ giovani. Abbiamo continuato a scattare fino alle sei del pomeriggio quando e’ andato via anche l’ultimo dei nostri ‘’modelli’’, ormai era buio. La Z9 agli ultimi scatti, dell’ ultima mezz’ ora, viaggiava a iso alti tra i valori di 10000 e 16000 restituendomi immagini favolose. Quasi dodici ore di capanno e solo le ultime due ore e mezza sono state quelle produttive. Abbiamo lasciato il nostro posto con soddisfazione. La giornata e’ stata salvata in extremis. 3. La prima aquila reale (aquila chrysaetos) che ha rotto la nostra solitudine e’ arrivata maestosamente dal cielo alle 15:35. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 450, 1/2500s, f5.6 4. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 300mm, iso 800, 1/2500s, f5.3. 5. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 340mm, iso 720, 1/2500s, f5.3. 6. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, crop, iso 280, 1/2000s, f5.6 7. La cornacchia aspetta pazientemente ma l’aquila fa capire che non ci sono speranze finche’ lei non avra' finito di mangiare. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 400, 1/2500s, f5.6 8. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 340mm, iso 720, 1/2500s, f5.3, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps 9. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 340mm, iso 720, 1/2500s, f5.3, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps, 10. Sono le 17:35, quasi buio e la Nikon Z9 restituisce immagini ad altissimi valori di iso Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 14400, 1/2500s, f5.6, AF-C, Dynamic-area AF (L), VR sport, 20fps 11. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 14400, 1/2500s, f5.6, AF-C, Dynamic-area AF (L), VR sport, 20fps 12. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 16000, 1/2500s, f5.6, AF-C, Dynamic area AF (L), VR sport, 20fps 13. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 16000, 1/2500s, f5.6, AF-C, Dynamic area AF (L), VR sport, 20fps Second round, il giorno dopo Al mattino presto del giorno dopo eravamo di nuovo nel nostro posto, aspettando i grifoni piu fiduciosi che mai. Erano quasi le nove quando abbiamo notato il volo di un uccello grande e solitario che si dirigeva verso la nostra collina. Abbiamo subito pensato alla visita mattutina di una delle aquile del giorno prima. Dopo aver fatto due giri e’ atterrato. No, non era un’ aquila. La fortuna ci aveva sorriso fin da presto questa volta. Davanti a noi si esibiva un bellissimo esemplare di avvoltoio monaco. Non ci eravamo ancora ripresi dall’ emozione di quel improvvisato incontro che abbiamo assistito letteralmente ad un’ invasione dal cielo da parte dell’ intera colonia dei grifoni. Atterravano davanti ai nostri occhi, e’ stato uno spettacolo vederli arrivare uno dietro l’altro. Babis ed io ci siamo guardati e ci siamo parlati a gesti. Non avremo scattato finche’ gli uccelli non avessero cominciato a mangiare. Gli ordini del ‘’grande capo’’ erano chiari, niente rumore e nessun movimento. Questi uccelli sono molto diffidenti e sospettosi, non sono come le aquile. Infatti la distanza tra noi e loro era cosi poca che rendeva avvertibile qualsiasi nostra intenzione. Correvamo il rischio di far saltare tutto per aria se non dimostravamo pazienza e prudenza. Potevamo cominciare a far foto solo se si fossero sentiti a loro agio e questo, per loro, vuol dire mettersi a mangiare. Era quasi passata un’ ora ma i nostri ospiti non volevano saperne di cominciare il pasto. Nel frattempo altri due esemplari di avvoltoio monaco sono arrivati. Uno di loro, con grande cautela, ha cominciato a beccolare. Sembrava essere un specie di gran capo. Tra i grifoni si percepiva esserci una certa gerarchia. Alla fine un po’ alla volta tutti gli ucceli hanno abbassato la guardia e si e’ subito capito che si sono rilassati anche se non davano attenzione al cibo sparso. Abbiamo cominciato a scattare foto e un po’ alla volta muovere con cautela i nostri obiettivi. La calma ha pervaso tutta la colonia. I nostri soggetti c’ erano e si prestavano alla foto ritratto, in gruppo o da soli. Pochissima se non nessun’ azione, pochi movimenti, tipica immobilita’ da avvoltoi. Ci sono volute due ore e tra qualche disputa, uno dei grifoni a cominciato a prendere la rincorsa per il decollo. Per fortuna non ha datto il via per l’ immediata partenza del intero gruppo. Uno alla volta e con grande calma i gipeti hanno cominciato a decolare e a fare dei giri sopra la vallata. Qualcuno tornava ma poi riprendeva il volo. Dopo quasi quaranta minuti l’ ultimo tra loro ci ha lasciati. Le nostre schede erano piene di bellissimi scatti. Ci siamo rilassati anche noi. Il secondo giorno e’ stato ricco di interesse e di azione fotografica. Per il pomeriggio speravamo nel ritorno delle aquile. Invece sono ritornati due, tre esemplari di grifoni solitari. Nel intervallo abbiamo avuto la visita di un piccolo mamifero che visto da lontano sembrava uno sciacallo ma quando si e’ avvicinato ci siamo accorti che era una volpetta vecchia e malconcia che semrava avesse la rogna. Niente sciacallo e niente lupo ma il nostro bilancio e’ stato piu’ che positivo. 14. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 145mm, iso 560, 1/2500s, f4.8. 15. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 145mm, iso 450, 1/2500s, f4.8. 16. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 110, 1/400s, f5.6 17. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 280, 1/500s, f8 18. Nikon Z9, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, iso 400, 1/500s, f8 19. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 900, 1/3200s, f5.6 20. Una volpe malandata, forse con la rogna e’ arrivata a cinque metri di distanza dal mio obiettivo. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 500, 1/2500s, f5.6 21. Nikon Z9, AFs Nikkor 300mm f2.8G + TC1,4EII @420mm, iso 500, 1/2000s, f4 22. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 500, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps. 23. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 450, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps 24. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, iso 450, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps 25. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, crop, iso 400, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps 26. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, crop, iso 360, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps 27. Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s @ 400mm, crop, iso 360, 1/2500s, f5.6, AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps Bulgaria, localita’ di Madzharovo. Segnato con il cerhio rosso il posto del capanno. Il capovaccaio, una promessa. Il capovaccaio o gipeto egizio (neophron percnopterus) è la più piccola delle quattro specie di avvoltoi presenti in Europa. Questi gipeti sono famosi per la loro monogamia ed erano considerati un simbolo della cura dei genitori nell'antico Egitto. In primavera e’ presente sulle montagne del Rodopi est a Madzharovo. Qui, in questa piccola localita’ della Bulgaria diventano il tema di un murales in un edificio del centro abitato. Questi uccelli saranno il soggetto della prossima experience naturalistica e fotografica in questo balcone roccioso dei balcani. Nota biografica riguardante Marin Kurtev Marin Kurtev è nato nel 1976, si è laureato in Scienze forestali a Sofia nel 1999. Dal 2004 al 2011 è stato direttore del Nature Conservation Center di BSPB a Madzharovo. Ha una vasta esperienza nel campo dell'ornitologia e della guida di gruppi turistici. Ha partecipato a numerose attività educative, monitoraggio di uccelli e attività legate all’ ambiente in tutta la Bulgaria. Marin attualmente si offre come guida per escursioni in kayak e osservazione della fauna selvatica nella zona di Madzharovo. Annotazioni tecniche Atrezzatura impiegata: Nikon Z9, Nikkor Z 100-400mm f4.5-5.6 s, AFs Nikkor 500mm f5.6E PF, AFs Nikkor 300mm f2.8G, TC-14EII, FTZ II, trepiedi Leofoto LS365C, testa gimbal Wimberley WH-200 II, Peak Design Carbon Travel Tripod. Modalita’ di scatto. Per le foto statiche: AF-C, Dynamic-area AF(L), VR sport, scatto singolo, Animal eye focus. Per le foto in volo: AF-C, 3D-tracking, VR sport, 20fps, Animal eye focus.
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  12. Alla fine ho ordinato sul nikonstore un kit Zfc nero. Corpo nero, obiettivi 16-50 vr e 50-250 vr. L'ordine l'ho appena immesso. Non so quanto ci vorrà per riceverla, ma risulta disponibile, per cui penso pochi giorni. Dopo aver rimpallato su tutti i colori, sono tornato ai miei propositi iniziali, un corpo solo nero (dicevo che se fosse uscito nero forse non avrei resistito e l'avrei comprata nera e cosi' ho fatto). Le altre colorate le avrei prese tutte quante ma non ho saputo quale scegliere, temevo mi stancassero (forse se ci fosse la possibilità di cambiare il colore ogni mattina in base al colore dei calzini l'avrei presa colorata ... poi mi sono ricordato che non porto calzini colorati...). La nera mi ricorda molto la prima Nikon FM nera del 1977 (mia prima Nikon). Ho preso il kit perche' puo' sempre farmi comodo nelle uscite leggere visto anche il fatto che con il kit le due lenti hanno un buon prezzo e che comunque vanno piu' che bene (luminosità massima a parte ma non e' un problema). La Z5 poi non vuole cedere i suoi fissi f1.8 Z e nemmeno il 24-200 Z.
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  13. Foto Buone che caratterizzano il tipo di Gara....mi piace parecchio la 6 L'ultima anche ha il suo bel perchè, il Campione sotto la medaglia che ha mancato.... e deve essere un vero Campione se si è comportato come dici, nonostante che i risultati potevano essere migliori.
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  14. E chi l'avrebbe detto? (Max lo aveva detto però).....Anche queste buone foto ottenute con una macchina da cui forse non ci si aspettava questi risultati, le prime sono proprio Buone secondo me... Hanno reso un pò meno quelle dell'Aquila sul posatoio....forse colpa della luce.
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  15. Filmato di un gruppo di grifoni e di un avvoltoio monaco fatto con la Nikon Z9 e Nikkor 500mm f/5,6E PF. Localita' Madzharovo in Bulgaria. Maggiori informazioni trovate alla mia blog entry VIDEO_0225.mp4
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  16. Ed il problema non è solo che danno loro da mangiare, ma cosa danno! Ho visto scene con volpi e biscotti al cioccolato, ermellini e wurstel... Questo è uno dei pochi casi in cui mi piacerebbe una bella apertura della caccia... al deficiente. Altro che multe!
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