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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 19/08/2020 in tutte le aree

  1. The box is a toy The box is a bed The box is a hiding space The box is a home The box didn't mean a damn thing to me Until the other cat claimed it The box is now my fortress That I will defend to the bitter end. (da I could pee on this and other poems by cats di Francesco Marciuliano) Rielaborazione in chiave più contrastata.
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  2. Estate. In riva al mare. Mattina presto. Con il fresco delle primissime ore del giorno è bello passeggiare sulla spiaggia. Sulla battigia o appena dentro l’acqua che vicino alla riva ti massaggia delicatamente i piedi. Il sole ancora basso sull’orizzonte splende già nel cielo, ma i suoi raggi sono piacevoli e la temperatura dell’aria è ancora indulgente dopo una nottata decisamente fresca. Alcuni bagnanti che si accompagnano sulla riva in una passeggiata lenta e pigra appaiono come figurine stagliate fra cielo e mare, i tratti indistinguibili per la forte luce del sole che inonda le loro sagome, come in una rappresentazione di ombre cinesi. Altri hanno scelto di allontanarsi un po’ dalla spiaggia per pagaiare lentamente su una tavola, godendo della bonaccia che rende il mare un olio e la navigazione rilassata nella totale assenza di onde. Un bambino ha già preparato i suoi giochi sulla sabbia, abbandonandoli momentaneamente perché rincorso dalla madre che cerca di applicargli la crema per proteggerlo dal sole. Due innamorati si tengono per mano per il loro primo bagno della mattina e sembrano saggiare la temperatura del mare con l’acqua che già arriva alle ginocchia. Lei è incerta e si affida a lui e insieme si allontanano, per scambiarsi qualche tenero bacio una volta lasciato un po’ di spazio fra loro e gli occhi indiscreti sulla riva. Un anziano guarda il mare, solo, forse ripensando alla sua vita e a ciò che è stato, o sognando ciò che non potrà più essere. E mentre la spiaggia si popola progressivamente di uomini che ragionano di sport e di politica, donne che si scambiano confidenze e discorrono sui propri figli, adolescenti che giocano e bambini urlanti, il sole si arrampica alto rendendo sempre più forte la propria luce e accorciando le ombre sulla sabbia, disegnando nel cielo la sua calda parabola estiva. Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d’ombra e di luce. (L. Tolstoj)
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  3. Il Re ed Io. Una delle storie d'amore più strane di tutta la storia del teatro e del cinema (qui nella versione cinematografica del 1956 con Yul Brynner nel ruolo del Re del Siam, ruolo che interpretò a Broadway per un totale di 4865 repliche). In un certo senso è la stessa che vivo io con Nikon. Parimenti "creatura" orientale e anche solo per questo, imperscrutabile per un cuore intimamente occidentale come il mio. In questi ultimi giorni ho scritto una quantità di articoli su materiale Nikon. Sulla Nikon Z5 penso di avere già il record mondiale (sono 6 in tutto e ancora la macchina non è nemmeno uscita in versione definitiva). Per non parlare dell'obiettivo perfetto (il chimerico Nikkor Z 70-200/2.8 S) etc. etc. etc. Inoltre per la prima volta in vita mia non ho alcuna reflex operativa in casa, avendo deciso di passare integralmente alle Nikon Z. Magari tra 3 anni, quando andrà in pensione, comprerò una D6 per poterla usare con gli obiettivi da reflex che quasi certamente terrò, nonostante tutto. Perchè sono oggetti eccezionali. Insomma, nulla di nuovo, è una liason che data 1982 e nulla la scalfirà in modo sostanziale. Ciò però non significa che io cammini con le fette di mortadella incollate sopra gli occhiali. E sebbene continui a non pensare minimamente di adottare materiale di altri marchi, non segua le evoluzioni del mercato e le proposte degli altri. E nemmeno che io non mi senta in pieno diritto di criticare Nikon per scelte quanto meno discutibili o inspiegabili. Come ad esempio : l'aver scelto di limitare in via progettuale la Nikon Z5 con un sensore diverso da quello della Z6 (video 4K croppato 1.7x perchè quel sensore non ha un tempo di lettura tale da consentire l'estrazione del video a pieno formato) averla dotata di una raffica anacronistica (4 al secondo sia in L che in H, sia in meccanico che in elettronico, quando la Z50 che costa meno della metà, ne fa sempre 8) obbligare il potenziale acquirente alla scelta di un solo kit, con o senza FTZ ma sempre con lo stesso obiettivo (carino ma non all'altezza di un kit che costa circa 2000 euro) sorvoliamo sul fatto che il Nikon 70-200/2.8 S sia praticamente come l'araba fenice e che, facilmente, quando arriverà sul mercato (la prossima settimana ?) creerà una lista d'attesa di mesi, stile quel vero campione che è il 500/5.6 PF che solo adesso è in pronta consegna, dopo quasi tre anni dal lancio. Ma il 24-200mm è un obiettivo consumer, necessario come il pane visto che non ci sono altri obiettivi anche tele. Annunciato in febbraio, non è al momento disponibile. Forse ne arriverà un nuovo lotto nelle prossime settimane. E andrà facilmente a ruba. Intanto Nikon continua ad essere carente in termini di comunicazione con i clienti. E ritiene che basti una laconica nota di comunicato stampa sul suo sito istituzionale per promuovere un prodotto. In un momento in cui non si possono fare roadshow e presentazioni reali ma solo virtuali, c'è chi si è attrezzato cinematograficamente per promuovere i suoi prodotti. Nikon lo lascia fare ai volenterosi senza paga, come i redattori di Nikonland. Lo sapevate che il 20mm f/1.8 S è il miglior 20mm mai prodotto da Nikon ? Si ? E allora vuol dire che avete letto gli articoli su Nikonland perchè per Nikon, è un obiettivo tale e quale al 24-50mm nella sua letteratura ufficiale Le Nikon Z sono funzionali e via software sono stare rese mature. Sia Z6 che Z7 rappresentano buone scelte. Ma sono macchine consumer, il sistema Z ha maledettamente bisogno oramai di corpi di riferimento perchè ci sia l'effetto traino anche di quelli più economici. Per non parlare delle migliaia di euro che richiedono gli obiettivi. Eccellenti ma costosi. Ci sussurrano che usciranno in ottobre due modelli aggiornati, marchiati S. Ma come saranno nessuno lo sa. La sorpresa sarà positiva, mezza positiva o sarà una mezza delusione ? O tutta una delusione ? Vai a saperlo, nessuno ce lo dice ... ecco dove punto il dito, ecco perchè sono critico. Non mi interessa nulla di Canon, ma Canon ha lanciato due mirrorless R allo stato dell'arte sul piano fotografico con un autofocus invidiabile e una salva di obiettivi che già coprono moltissime esigenze. Non mi interessa nulla di Sony, ma Sony ha appena lanciato una macchina allo stato dell'arte nel video e lancerà - sembra - una full-frame veramente da assalto (sulla soglia dei $1000) sebbene molto limitata per un fotografo serio. Non mi interessa nulla di Panasonic, ma Panasonic con la prossima Lumix S5, avrà in totale 4 fotocamere serie e ben costruite. Persino belle da vedere. E non mi dite che le Nikon Z sono belle da vedere o da tenere in mano, senza zeppa sotto al fondello ... ve lo dice uno che ci ha già fatto ben più di 300.000 scatti con le Nikon Z, sia le proprie che quelle in visione per gli articoli. Insomma, Nikon, io vorrei danzare con te ma tu sei pronta ? Shall we dance ?
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  4. Ah si? E perché a me un semplice like invece della coppa? (Anche guanciale va bene)
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  5. Dove avrò lasciato la mia mutanda ? Nikon Z7 e Nikkor Z 24-70/2.8 ad f/8, 1/8'', ISO 400
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  6. Durante il lockdown si sono potute sperimentare diverse piattaforme per streaming, Skype è risultata la peggiore, invece Zoom ha avuto un'impennata di utilizzi, soprattutto di natura professionale, avevo letto una classifica stilata proprio dopo il lock. L'associazione TAU Visual utilizza proprio zoom per ogni tipo di conferenza, meeting o quant'altro. Un pensiero su questa utility.... A cosa serve avere una fotocamera per una diretta streaming? Ad avere lo sfondo sfuocato e fare i fighi, a parer mio, perché ci sono mille altri strumenti più economici che non si scaldano come piastre da grigliata e soprattuto non compromettono la funzionalità di un sensore nel tempo, atto ad usi più nobili. Personalmente non trovo molto salutare sprecare così tante risorse per una cosa con banda limitata e qualità ridotta all'osso.
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  7. Promesse, per l'appunto, promesse
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  8. No, non lo ha. Ma quel tipo di oggetto aveva poco senso anche prima, per questo deve uscire il 200-600 per Z, che è il “tele per tutti” che un vetro da 10k non è mai stato e mai sarà. 200-600 che è alla base della proposta anche dei competitor di Nikon. Ma quello che non capisco, nel tuo ragionamento, è che indichi come danneggiato proprio quell’essere umano dall’economia normale che è il maggior beneficiario di una transizione da F a Z graduale. Transizione che prevedibilmente gli consentirà di usare il suo tele F sulle Z via FTZ per tutto il ciclo di vita che il suo super tele avrà. Percorso che è lo stesso anche per Canon e che Sony ha interpretato lasciando per anni i possessori delle A9 a giocare con il solo 100-400, ed ora nella possibilità teorica di acquistare il solo 400/2.8 o 600/4..... teorica perché 10k non ti bastano.... sempre che lo trovi! Io l’ho detto molte volte e lo ripeto anche ora. Nikon ha fatto un solo grande errore strategico: non fare accordi di collaborazione con produttori terzi come Sigma e Tamron. Errore che non si corregge annunciando in dettaglio, in anticipo, le caratteristiche delle prossime uscite, lenti e corpi. E neppure cercando di correre di più per rilasciare di più o facendo lanci con eventi sofisticati ed attrattivi. Relativamente al cambiare brand, io pochi mesi fa ho fatto il mio personale Business Case: costa un botto e nel tempo in cui ti avvicini scopri che l’erba del vicino non è così bella verde come ti sembrava. Per cui la sintesi per me resta meno discorsi e più foto!
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  9. No, quella di Mauro non è semplicemente una minaccia di cambiare marchio. È una recriminazione acutissima a Nikon, colpevole di irretirlo e poi tradirlo con le sue mancanze da maschio soddisfatto troppo presto e indipendentemente dalla femmina (la femmina è Mauro) Pensate a cosa di peggio possa esserci che dormire tutta la notte con un cialtrone simile che al mattino poi sarà la prima cosa che si vede, aprendo gli occhi. Pensate alle vendette maturate poi in cucina o davanti alla lavatrice al momento di caricare il bucato....o di STIRARLO, poi. Io fossi Nikon mi spaventerei di Mauro come moglie. Farei ogni giorno quello che mi chiede. Sempre....
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  10. Mauro capisco il senso di ciò che hai scritto e ne condivido le motivazioni. Ma no, l'idea di cambiare brand è distante da me quanto l'ultima delle galassie visibili. Ciononostante ritengo che la carenza di comunicazione sia grave. Non tanto per noi che sopportiamo questa mancanza da decenni e ci limitiamo a considerarla un fastidiio particolarmente sgradevole; ma piuttosto per quello che è oggi il mercato (rappresentato da persone) delle fotocamere digitali. Chi mai acquisterebbe qualcosa della quale non sente parlare? Che non viene pubblicizzata adeguatamente? Nikon ha investito molto nel sistema Z e il grosso di questi costi è rappresentato dal processo di trasformazione. Ciò che ne è venuto fuori, sinora, è una genia di fotocamere che hanno un larghissimo margine di sviluppo, direi l'idea perfetta. Ma alla gente, al mercato Nikon lo deve spiegare chiaramente e con grande efficacia. Creare attesa nel mercato è il modo migliore per garantire il successo di un prodotto. Non esiste al mondo che si possa rientrare di un investimento, aggiustare i conti e allargare la fetta di mercato semplicemente accompagnando il proprio prodotto con un misero comunicato commerciale. No, assolutamente. E' inefficace e dannoso. Per il resto... Nikon Forever. Ma sarei già soddisfatto se ciò che scriviamo su Nikonland arrivasse fino in Giappone. PS - Valerio, Minolta non ci buttò fuori, Minolta scomparve, con grande dolore.
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