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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 05/05/2019 in tutte le aree

  1. Per il weekend del 4-5 Maggio davano tempo tra il brutto ed il pessimo, allora niente uscite naturalistiche. Mi dicono che a Villa Castelbarco a Vaprio d'Adda MI (sì, è la stessa del festival dei gatti) fanno il Festival dei Gufi. La homepage dell'evento recita così: "E' la più importante manifestazione in Europa dedicata al mondo dei rapaci notturni, ideata per far conoscere al grande pubblico questi animali fantastici, misteriosi, magici." Annunci anche un convegno scientifico " STRIGIFORMI, ETOLOGIA E STORIA DEI RAPACI NOTTURNI". e continua "Il 5 maggio invece avrà luogo una giornata speciale dedicata alla fotografia naturalistica e ai progetti naturalistici (foto e videotrappolaggio, videomaking... Mentre sia negli spazi esterni del magnifico giardino, che nei 4000 metri quadri all'interno della Villa Castelbarco, vi saranno laboratori teatrali, facepainting, workshop di disegno naturalistico, mostre fotografiche, presentazioni di libri, proiezioni di documentari… Potrete anche osservare i gufi dal vivo, visibili nel modo più rispettoso possibile." L'evento è a cura di NOCTUA, dalla loro pagina Facebook deduco che si tratta una organizzazione che si occupa di eventi a carattere divulgativo-naturalistico, anche in collaborazione con EBN Italia (ad es. La Notte Europea della Civetta 3 marzo 2019). Sono incuriosito, il 5 Maggio ho altro da fare, ma il 4 posso farci un giro tanto per vedere cosa c'è... Ed eccoci all'ingresso del parco della villa. Come per i gatti, anche in questo caso nel parco antistante la villa ci sono gli scultori del legno, che però stavolta intagliano ...gufi. Dentro e fuori mercatini a non finire, con gufi di tutte le fogge e dimensioni. Mi sembra che il commercio di gadget di gufi sia persino superiore a quello di gatti e cani. In fondo anche i Gufi e le Civette, insomma tutti gli Strigiformi, hanno grandi occhi frontali, testa tonda e forme morbide, il che suscita simpatia istintiva in molte persone, anche non appassionate di animali. Nella corte della villa poster vari e musica. C'erano un pianista e questa signora che traeva risonanze un tantino surreali con quelle coppe di cui non conosco la natura (pietra?). Comunque erano gesti eleganti e suoni melodiosi. E questo che ci fa qui? Ha un suo perchè, e lo vedremo, ma per ora vi lascio la curio sità. All'interno della villa anche face painting e body painting (mi sembravano la stessa modella e body painter dellla mostra sui gatti, ma posso sbagliare) All'inizio del Make up E una fase più avanzata. Poi altre bancarelle con gufi di ogni sorta, e sculture più interpretative. Artisti del disegno e dell'acquarello Insomma gufi da ogni parte. Proprio ovunque. Ma i gufi veri ci sono o no? In una sala c'erano dei pannelli con delle fotografie e schede informative esaurienti sulle diverse specie di strigiformi europei e no. Alte sale erano dedicate a mostre fotografiche sul tema e devo dire che la maggior parte delle foto erano veramente belle. Naturalmente non mancavano quelli che fotografavano le fotografie. E i Gufi vivi? Come promesso dalla pubblicità c'erano. In voliere, in fondo a tutto il percorso. Questo cartello tranquillizzava sul fatto che i gufi erano stati recuperati da situazioni critiche e curati, e non si tratta di animali da spettacolo. Una sorta di "gufile". Inoltre ,per evitare stress ai soggetti, era severamente vietato fotografare con il flash. La signora che ne è responsabile raccontava la storia di ogni gufo. Fotografarli ovviamente non ha alcun senso dal punto di vista naturalistico e anche da quello estetico per quanto la rete traspare sempre. Allocco della Lapponia Allocco,era sul braccio della signora Questo Assiolo dalla faccia bianca che era esibito senza rete. Versione Jekyll: E versione Hyde: In un angolo, a cura della Birdwatching & Wildlife di Riccardo Trevisani, noto fotografo naturalista, c'era una postazione attrezzata con treppiedi fotocamere e teleobiettivi, per far provare agli inesperti ed ai curiosi una simulazione di quello che potrebbe essere un appostamento in capanno. E c'erano alcuni fotografi in "divisa" da campo, che seguivano questi curiosi, ecco il perchè dell'uomo in Ghillie. Il soggetto aveva i laccetti che lo trattenevano, naturalmente. A disposizione soprattutto delle Nikon D4 e diversi supertele. Ho giocato anch'io, con una D4 e 300mm f2.8 G. C'era sempre il divieto di usare il flash. Proponevano anche mini corsi a tema, ed il giorno dopo avrebbero fatto dei seminari più completi, come annunciato. Qualche scatto con la mia Nikon D500 ed il piccolo 70-300 P su altre altre "modelle" fotografabili. Non si tratta propriamente di fotografia naturalistica, ma nel complesso l'evento vorrebbe, nelle intenzioni degli organizzatori, informare e sensibilizzare le persone sulla necessità di proteggere i rapaci notturni ed il loro habitat, infatti, accanto alle iniziative più commerciali, c'erano in programma diversi incontri scientifico-divulgativi che trattavano questi temi.
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  2. La divulgazione del proprio sapere é un atto di amore verso l'umanità, che si tratti di spiegare gli effetti di un medicinale (com nel mio caso) piuttosto che di spiegare l'uso del flash. Personalmente ringrazio in particolare Mauro e Ross per il percorso (purtroppo troppo breve per sopraggiunte criticità personali) che mi hanno consentito di fare, che mi ha permesso di comprendere meglio e con maggior rapidità le basi di utilizzo di questi strumenti. Ringrazio tutti voi che scrivete articoli, recensioni, pareri con competenza rara. Sono tra i 10 ch eleggono con spirito critico e si mette in discussione... Mi piacerebbe essere fra i tre che hanno anche il tempo di sperimentare quanto appreso. Grazie!
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  3. Il flash è un'argomento ostico, l'unico modo per venirne a capo e spenderci tempo, nemmeno soldi se volgiamo, proprio tempo da fare prove ed a vedere come lavorano la luce e tutto il resto. Io mi ci sto dedicando quando posso, e questa è una grande limitazione, ma vedo che molti lasciano perdere subito, perché tanto "basta alzare gli ISO" e poi tutti a spellarsi le mani quando vedono le ombre corrette nelle foto di chi, invece. non si è arreso ( ovviamente non parlo di me). E dire che non fotoamatori dovremmo essere proprio quelli che si divertono e giocano nella ricerca del risultato più che delle semplificazioni...
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