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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 05/09/2018 in tutte le aree

  1. Non so se nell'ultimo anno la tecnologia abbia fatto questo balzo in avanti. Un anno fa un mio amico ex Nikon che è passato a Sony, ha la a7xx, volendo convincermi della bontà della sua scelta, soprattutto per l'eccellenza del mirino elettronico, mi ha fatto provare la sua macchina. Bello, tutte le considerazioni fatte sui vantaggi rispetto alla reflex sono vere, ma finché c'è l'alternativa della visione delle reflex attuali, quel mirino non lo uso. Non ho una preclusione per i mirini elettronici: negli anni '80 ho usato per molto tempo telecamere Betamax della Sony, con la V3 ho fatto circa 50.000 scatti. Era una sofferenza, ma non c'erano alternative: la V3 con un kg. di peso ti portavi appresso un tele equivalente a 200-800 mm e si poteva sopportare. Nella caccia fotografica ci sono ore di attesa e decine di minuti di attenzione per cogliere il momento buono, quel mirino fa passar la voglia di fotografare, se invece ultimamente ci sono stati sostanziali miglioramenti sono sempre pronto a cambiare idea.
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  2. Massimo, è vero, ma io guardavo al delta di differenza su un mercato, se non ho letto male di circa 5.000.000 di pezzi totali. Anche "solo" 500.000 macchine fanno la differenza sul recupero.
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  3. Hai usato un "fatto apposta per scrivere al contrario o ti sei sbattuto a girare le parole? Va là va là che hai capito
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  4. E chi l'ha detto manitu? Prova a ragionar al contrario e vedrai che si apre un mondo
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  5. Evidentemente abbiamo opinioni molto diverse. Il caso gioca il suo ruolo ma non è la sola componente, perchè è chi sta dietro la maccina che sceglie quale “caso” fotografare. E quindi una pur vaga idea di quello che vuoi fare la devi pur avere. Altrimenti mi siedo, scatto e quel che viene viene.
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  6. Io credo che ci sia una certa distanza tra i volumi di vendita del nuovo, che evidentemente si sposteranno su ML non appena disponibili a coprire le diverse aree del mercato (2020?), e le quantità di macchine in possesso dei fotografi. Non vedo il parallelismo con la pellicola, perché il passaggio da pellicola a digitale ha abilitato un mondo nuovo, quello da DSRL a ML no e “rifinisce” migliorandole solamente le modalità con le quali si arriva ad un risultato sostanzialmente simile.
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  7. Allora, la scalabilità è cosa reale, per cui come scritto sopra, il libro può essere progettato nel formato 20x25 e poi upsized a quell'altro con relativamente poca fatica. Così ci sono tutte e due le versioni grande e piccola. Basta che ci sia almeno un acquirente per versione ed entrambe entrano nel catalogo. Se ho sovrastimato il numero di pagine tanto meglio, con meno pagine verrà una cosa molto più economica, casomai si condensa qualcosa e vediamo di stare sul prezzo degli altri libri Nikonland almeno per la versione 20x25. Lo saprò a lavori avanzati. Vi terrò informati. Adesso direi che ulteriori discussioni portano solo a litigi.
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  8. Io ho votato per il grande senza scrivere nulla. Vista la discussione mi chiedo se non si stia perdendo il senso del risultato che, almeno io, ipotizzavo. Allo stato attuale vedo tre alternative: - piccolo, con 4-6 pagine per autore - se la maggioranza lo comprerebbe ma solo ad un prezzo basso. - grande, con 8 pagine per autore - se la maggioranza è disposta a spendere di più (se non non sbaglio i conti sono 100€). - pdf, se la maggioranza non lo comprerebbe. Suggerisco di fare un rapido sondaggio su questo, credo che ciascuno degli autori si goda le proprie fotografie nel formato e nelle modalità che preferisce, il tema è come tutti noi vogliamo avere tangibile ricordo dell’essere ora nikonlander.
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  9. Pensa che io sono talmente abituato ai fissi che spesso mi dimentico di avere uno zoom, impostata la focale mi viene istintivo usare le gambe. E concordo per il 35.
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  10. Mi è tanto piaciuto questo 500mm e mi mancava tanto un superteleobiettivo serio con cui fare scorribande in autodromo, al di là del compatto e comodissimo Nikon 300/4E PF, che dopo averlo provato un anno fa ( qui il test completo) l'ho voluto comperare e me ne sono fatto regalo per lo scorso Natale. Da quanto l'ho avuto ne ho approfittato per utilizzarlo esclusivamente con la Nikon D850 e i suoi 45 megapixel. L'anno scorso si era ben comportato con la D5 ma volevo vederlo alla prova con una partner più difficile Nikon D850 e Sigma 500mm f/4 Sports con staffa Sigma TS 81 su treppiedi Genesis con testa Marsace Dico subito che la fase di taratura (nulla con la D5 nell'aprile 2017) è stata critica alle brevi distanze con la D850. E ancora oggi non sono del tutto soddisfatto. Nulla da imputare all'obiettivo, solo che la sua nitidezza strabiliante, pretende una precisione più che millimetrica. E questo resta il vero punto debole della Nikon D850. Non che abbia difetti, no, solo che se la foto non è perfettamente a fuoco, appare immediatamente da cestinare una fase della taratura nel programma Sigma Optimization Pro che riconosce autonomamente anche la configurazione con il teleconverter Sigma TC1401, distinguendolo dall'obiettivo liscio (e dal precedente obiettivo avuto in test da Mtrading) Le foto seguenti sono state fatte in differenti occasioni alla Seconda Variante dell'Autodromo Nazionale di Monza attraverso il foro nella rete della postazione TV. Non sono crop, in alcuni casi l'obiettivo è stato accoppiato con il teleconverter 1.4x che non altera in maniera apprezzabile l'immagine. La distanza è notevole, anche se questi soggetti sono discretamente grandi. Le tre foto seguenti sono state riprese invece alla Variante Ascari, in uscita, attraverso la rete dalla tribuna. mentre qui siamo ancora alla Seconda Variante, io in piedi, attraverso la rete. 500mm liscio a tutta apertura in Autoiso. mentre qui siamo proprio all'ingresso del rettilineo che porta alla Parabolica Cambiamo completamente ambito e genere. In gennaio, in capanno, passeriformi assortiti. Obiettivo sempre ad f/4 a distanza MOLTO ravvicinata, ISO quanto basta sono sostanzialmente "ritratti" di soggetti in posa. Per gli uccelli in volo mi devo ancora attrezzare Ad fine primavera, una visita ad un sito popolato da Gruccioni non sono crop. Torniamo in autodromo, dalla Tribuna della Ascari altra occasione, auto oramai "storiche" qui invece, sul Lungo Lago di Como e ancora, passeriformi casalinghi mi fermo qui, convinto di avere già messo anche troppe foto per sottolineare il concetto. In estrema sintesi, confermo il giudizio sulla validità di questo obiettivo. Il fatto che l'abbia intanto anche comperato dovrebbe essere un rafforzativo ma ci tenevo a riprendere le mie osservazioni anche con l'esperienza D850 in mezzo. Lo ritengo valido sotto tutti gli aspetti e sempre molto affidabile. Tutto sommato abbastanza compatto (penso, rispetto ad un 600/4 Nikon) e leggero da non pesare eccessivamente. Ed utilizzabile anche con treppiedi leggeri e teste non esoteriche (ma io scatto sempre con tempi rapidissimi). In autodromo, considerando che fa sempre premio la qualità dell'aria o la presenza di ostacoli, rispetto alla bontà dell'obiettivo, ritengo esagerato l'uso con la D850. Prossimamente ci continuerò ad andare solo con la D5. L'autofocus più prestante mi da più sicurezza nell'inseguimento. Mentre per animali o altri soggetti a distanze ravvicinate, con la D850 si possono ottenere poster stampabili a dimensioni di parete in ogni circostanza. La messa a fuoco è sempre il punto critico e si devono scattare tante foto da cui scegliere quella potenzialmente migliore. La possibilità di aprire le ombre e tirare al massimo dinamica e colori permessi da questo sensore, fanno la differenza. E' un piacere e uno spasso poter utilizzare questo teleobiettivo, per me oramai irrinunciabile.
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  11. Osservare, osservare, e osservare ancora... e poi tenersi pronti con la macchina in mano. Per la street photography non occorre altro. Bene anche appostarsi da una parte se la situazione che si presenta (luce, colori, ombre, geometrie, ecc.) può far scaturire qualche scatto interessante. Non sempre si porta a casa qualcosa, ma si è comunque imparato ad osservare che, ripeto, è la cosa più importante. Qualche volta mi capita di dover attendere dei minuti per strada in attesa dell'apertura di un negozio, di un appuntamento con qualcuno, ecc. Così, non riuscendo ad aspettare senza far niente, mi metto ad osservare ciò che mi circonda, qualche volta con la fotocamera in mano, altre volte con il solo telefonino, "obbigandomi" a trovare qualcosa di interessante nell'intorno. Beh, posso assicurare che c'è quasi sempre qualcosa di interessante da fotografare, perché la noia obbliga la mente ad immaginare, gli occhi a ben guardare ciò che si ha attorno e la fantasia ad elaborare una situazione da immortalare per uno scatto che possa avere un qualche significato. Ovviamente questa non è la bibbia, ma una modalità personale per fotografare per strada che, tuttavia, non credo sia molto dissimile da quelle che hanno tanti guru della street photography, e che penso possa aiutare chi voglia cimentarsi nel genere. Perché non si è sempre detto che ciò che conta di più, aldilà della macchina e degli obiettivi più o meno performanti, è l'occhio fotografico?
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  12. La proposta di Canon mi pare volta ad ingolosire chi desidera usare ottiche trastandard molto luminose. C'è da osservare che comunque sono tutte autofocus, non segneranno alcun record di luminosità ma il 50/1.2 (mica buio) mette a fuoco da se'. Rimane il fatto che questa Canon R effettivamente è piccoletta. Ho trovato questa ricostruzione, non so quanto attendibile. Se lo è allora è anche imbarazzante. Anche per Canon il percorso sarà il medesimo di Nikon cioè oggi queste sono le ML, ma domani il calibro del corpo macchina ML salirà , c'è da aspettare solo il tempo necessario. Però che il 35/1.8 di Canon ha dimensioni più ragionevoli rispetto al 35/1.8 "subiolotto" di Nikon. Onestamente su quella focale mi sarei aspettato un contenimento delle dimensioni invece Nikon probabilmente mira alla massima qualità ottica. Come il Nikon 50/1.8 di cui esiste per ora solo il demo, immagino che offrirà caratteristiche ottiche superlative perché vince il primo posto nella storia del formato 35mm come 50/1.8 più grosso mai prodotto. Le dimensioni non contano più, il mercato lo ha dimostrato. Chi vuole una fotocamera vuole qualcosa che porti una vera differenza, altrimenti c'è il TELEFONO.
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  13. Questa è una considerazione universalmente valida: tutti stanno facendo Mirrorless fisicamente molto piccole. Ma finiscono per forza a volere e dovere produrre ottiche luminose, magari pure ben costruite, e quindi pesanti creando un complesso corpo-lente decisamente sbilanciato che immagino non “cadere” nemmeno bene in mano. Giusto alla luce di queste riflessioni il compromesso cercato da Nikon con la prima uscita di privilegiare ottiche f4 e f1.8. La mia previsione è, anche per questo, che finita l’ondata di questi corpi consumer ne arriveranno con dimensioni più grandi.
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  14. Perdonatemi, ma mettiamo qualche punto fermo che magari serve a chi fa un po' di confusione in tutto questo fiorire di innovazioni. Un ottica progettata per un certo tiraggio T - se posizionata ad una distanza Maggiore di T perde la sua scala naturale di messa fuoco infinito-MDF, ma offre ancora un campo a fuoco che si estenderà da un massimo CHE NON È PIU INFINITO ad un minimo che è MINORE della MDF di targa. Per farla facile: tubi di prolung macro. - se posizionata ad una distanza Minore di T non mette più a fuoco una fava, a meno di inseguire l'infinito accorciando l'escursione di messa a fuoco, ma per pochi mm di riduzione del tiraggio sotto al valore T l'infinito si troverà quasi immediatamente alla posizione di MDF di targa ottenendo così la focheggiabilita' della fava di cui sopra. Ne consegue che a) su queste nuove ml siano Canon che nikon serve un tubo di prolunga per riposizionare i vetri reflex alla loro posizione T nativa se no col fischio che posdiamo usarli per quel che li conosciamo b) non ha nessun senso avere sulla nuova ml la stessa baionetta reflex, anzi può essere pure problematico se non dannoso se il nuovo tiraggio ML è veramente ridotto all'osso (penso ad alcuni vecchi grandangoli il cui gruppo posteriore spuntava parecchio oltre la flangia della baionetta) mi sembrava il caso di puntualizzare questi semplici concetti che qui tra megabyte, byte al secondo, rumore cromatico LoCa e altre tante belle cose della modernità mi sembra che ci dimentichiamo i fondamentali
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